CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 561

Fondazione Torino Musei, ingresso libero per le donne

FESTA DELLA DONNA: un programma di visite guidate a tema

 

 

La Fondazione Torino Musei partecipa alla Festa della Donna venerdì 8 marzo proponendo l’ingresso libero per tutte le donne alla GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, a Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica e al MAO Museo d’Arte Orientale.

 

L’offerta è valida sia per le collezioni permanenti sia per le mostre in corso (esclusa la mostra I macchiaioli): a Palazzo Madama Madame Reali. Cultura e potere da Parigi a Torino, al MAO Ricami di carta. Un’antica arte cinese patrimonio immateriale dell’umanità; alla GAM Pittura Spazio Scultura Le collezioni del contemporaneo e Laura Grisi le opere filmiche.

 

A tutte le donne che visiteranno alla GAM la mostra I macchiaoli. Arte italiana verso la modernità sarà regalato un ingresso omaggio per visitare, in qualsiasi data fino alla fine dell’esposizione, la mostra Madame Reali a Palazzo Madama.

 

Ogni museo propone inoltre una visita guidata a tema:

 

GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea – ore 16.30

ARTE È DONNA, DONNA È ARTE

Visita guidata a tema nelle nuove collezioni permanenti

La Galleria d’Arte Moderna di Torino omaggia tutte le donne: muse, artiste, amanti, conoscitrici, compagne, da sempre hanno influenzato l’arte con la loro bellezza e intelligenza. I grandi capolavori del museo letti in un’ottica tutta al femminile.

 

Ingresso secondo tariffa ordinaria in museo, gratuito per le donne e Abbonamento Musei Torino Piemonte.

Costo visita guidata € 5. Info e prenotazioni: 011 5211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

 

Palazzo Madama – ore 16.30

UN DUCATO TUTTO AL FEMMINILE

Visita guidata alla mostra Madame Reali: cultura e potere da Torino a Parigi.

Tra Sei e Settecento, due donne reggono le sorti del ducato di Savoia durante la minore età dei propri figli: la prima Cristina di Francia, figlia di Enrico IV e Maria de’ Medici, la seconda Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours, nipote di Enrico IV e dama di corte della regina di Francia. 

Nella giornata dedicate alle donne il percorso in mostra illustrerà le figure delle due dame e si soffermerà sul contesto pubblico evidenziandone le scelte politiche, il gusto artistico attraverso le commissioni ad architetti e pittori di chiara fama e infine rivelerà gli aspetti più privati descrivendo il rapporto con le figure maschili della loro vita: mariti, consiglieri, amanti e figli. 

 

Ingresso secondo tariffa ordinaria in museo, gratuito per le donne e Abbonamento Musei Torino Piemonte.

Costo visita guidata € 5. Info e prenotazioni: 011 5211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

 

MAO Museo d’Arte Orientale – ore 16.30

IL FEMMINILE TRA SACRO E PROFANO. La donna nelle collezioni del MAO
Visita guidata a tema nelle collezioni permanenti

In occasione della festa della donna il MAO propone un itinerario volto ad illustrare alcuni significati del Femminile nella produzione artistica delle culture orientali rappresentate dalle opere della collezione permanente del museo.  Attraverso una selezione di opere, l’itinerario spazia dalla religione induista e dal Buddhismo tibetano alla concezione della donna nelle dinastie cinesi Han e Tang, dalle stampe giapponesi note come ukiyo-e “immagini del mondo fluttuante” alla rappresentazione della figura femminile sulle ceramiche e piastrelle nella galleria dei Paesi Islamici dell’Asia.    

 

Ingresso secondo tariffa ordinaria in museo, gratuito per le donne e Abbonamento Musei Torino Piemonte.

Costo visita guidata € 5. Info e prenotazioni: 011 5211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

Il Certamen Augusteum accreditato alle "Olimpiadi classiche"

Mercoledì 27 febbraio, presso la sede del Politecnico di Torino Lingotto in Via Nizza, si è svolta l’ VIII edizione del Certamen Augusteum Taurinense, istituito con decreto dell’USR Piemonte – Direzione Generale – nel 2011 e riconosciuto dal MIUR come Certamen accreditato per la partecipazione alle Olimpiadi di lingua e Civiltà classiche

L’iniziativa è aperta agli studenti iscritti al quinto e ultimo anno dei Licei classici, scientifici, linguistici e delle scienze umane, che abbiano conseguito la votazione di almeno 8/10 in latino e in greco allo scrutinio finale dell’anno precedente, e che abbiano riportato la media di almeno 8/10 alla prima valutazione trimestrale/quadrimestrale dell’anno in corso.

Attenti e silenziosi, responsabili e consapevoli, i quaranta studenti provenienti da Torino e Provincia, si sono cimentati nella gara di traduzione, e per tre ore chini sul testo di Plutarco, di Svetonio e sulla prova argomentativa di Civiltà classiche, hanno dimostrato di essere all’altezza della loro preparazione. Nel pomeriggio, gli studenti hanno potuto partecipare alla visita guidata alla cappella del Guarini, grazie alla disponibilità della Direzione dei Beni Culturali.

Il Certamen Augusteum Taurinense agisce in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino, i Musei Reali di Torino la Fondazione per la Scuola Compagnia di San Paolo, il Rotary Club di Torino, e ha lo scopo di promuovere le eccellenze e di valorizzare lo studio delle discipline classiche.

In particolare il Certamen Augusteum Taurinense intende favorire e realizzare iniziative scientifiche e culturali riguardanti la vita, gli scritti, la personalità politica di Augusto, il princeps romano a cui risale la fondazione della città di Torino, l’antica Augusta Taurinorum. e intende altresì approfondire la conoscenza della storia antica dell’Italia e della storiografia classica e, più in generale, degli studi classici nella scuola e nel mondo della cultura, in collaborazione con le Istituzioni Scolastiche e le Università.

Parte integrante del Certamen Augusteum è il Colloquium Augusteum, che quest’anno ha avuto come tema: “Il mondo classico e la scienza”. Il Colloquium si è tenuto presso l’aula magna della Cavallerizza Reale, Via Verdi, 8, Torino, venerdì 1 marzo 2019, ore 9-12. Ha aperto i lavori il Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Torino Gianmaria Ajani. Presenti il Dirigente dell’Ufficio Ordinamenti USR Piemonte Tecla Riverso, i relatori Raffaella Tabacco, Università degli Studi del Piemonte Orientale, Fabrizio Cassella, Rettore Università degli Studi della Valle d’Aosta; Renzo Tosi, Università degli Studi di Bologna; Ermanno Malaspina, Università degli Studi di Torino; Marina Marchisio, Università degli Studi di Torino. Era presente in sala Sergio Roda, docente di Storia Romana presso l’Ateneo torinese, membro del Comitato istitutivo del Certamen, e che fin dal 2011 ha ogni anno collaborato alla realizzazione dell’iniziativa. Al termine del Colloquium si è svolta la Cerimonia di premiazione dei vincitori del Certamen Augusteum Taurinense 2019.
Grazie alle collaborazioni sopra indicate, che si sono consolidate negli anni, il Certamen Augusteum ha potuto provvedere ai premi per gli studenti vincitori, distinti per ogni settore (prova di Latino, prova di Greco, prova di Lingue e Civiltà Classiche). Particolarmente generoso a tal proposito il Distretto Rotary Club Torino 2031 (che ha coinvolto il Rotary Club TO 45° parallelo, il Rotary Club TO Sud Est, il Rotary Club TO Superga). I premi in denaro per i vincitori hanno raggiunto la cifra di 800 euro per i primi classificati, 500 euro per i secondi, e 200 euro per i terzi. Oltre al premio in denaro, agli studenti che hanno toccato il podio è stata consegnata una pergamena con menzione di merito. A tutto ciò si è unita una premiazione di singolare raffinatezza: ad ogni studente premiato è stata assegnata una medaglia in ceramica, ideata e realizzata da una giovane artista torinese, Alessia Cagnotto, laureatasi con il massimo dei voti e con lode presso l’Accademia di Belle Arti di Torino. Ogni medaglia, su sfondo bianco, riportava sul recto la mole simbolo della nostra città, la scritta Certamen Augusteum Taurinense 2019, il numero della posizione, e USR Piemonte, sul verso il nome della materia e la data della competizione. Un oggetto non abituale, che, nella delicatezza del materiale e nella eleganza della fattura, ha contraddistinto quest’anno una iniziativa che da anni si pone come un fiore all’occhiello della città subalpina.

Sono risultati vincitori gli studenti: PRIMO PREMIO: Massano Federico, Liceo Lagrangia, VC, Latino; Brusasca Tommaso, Liceo Balbo, Cas. Monferrato, Greco; Beatrici Elisa, Liceo Fossati, Rivoli, Civiltà Classiche. SECONDO PREMIO: Caiano Pietro, Liceo Alfieri, TO, Latino; Malachite Paolo, Liceo Rebora, Rho, Greco; Gervasio Elena, Liceo D’Azeglio, TO, Civiltà Classiche. TERZO PREMIO: Conforta Enrico, Liceo Giolitti Gandino, Bra, Latino; Calamia Alessandro, Liceo Cavour, TO, Greco; Gollo Marta, Liceo Cavour, TO, Civiltà Classiche. Quarto posto,con sola menzione di merito: Gabutti Dario, Liceo Lagrangia, VC, Latino; De Zen Daniela, Liceo Valsalice, TO, Greco; Bertinetto Enrico, Liceo Valsalice, TO, Civlità Classiche.

 

Al via il GLocal Film Festival

Stasera alle 21 al Cinema Massimo una madrina d’eccezione, la torineseStefania Roccaspegnerà le diciotto candeline del gLocalFilm Festivalimportante vetrina che valorizza la produzione cinematografica piemontese, quest’anno dal 5 al 10 marzo. Lasofisticata e versatile attriceverrà celebrata lungo tutto il corso della serata d’apertura con la consegna del Premio “Riserva Carlo Alberto” e a seguire con la proiezione del film Nirvana di Gabriele Salvatores, trampolino di lancio per la sua luminosa carriera.Oltre le consuete sezioni competitive Panoramica Doc e Spazio Piemonte con cui il gLocal regala al pubblico le migliori produzioni locali del 2018 con 6 documentari e 20 cortometraggi, la kermesse è arricchita dalla presenza di numerosi ospiti, omaggi, anteprime ed eventi speciali.Venerdì 8 marzo doppio appuntamento con Enrico Vanzina al Circolo dei lettori e al Cinema Massimo con la proiezione di Via Montenapoleone per raccontare il cinema popolare e leggero dei fratelli VanzinaGiovedì 7 marzo una serata speciale sarà dedicata a un grande professionista, il regista torinese Umberto Spinazzola che, insieme al giornalista e critico cinematografico Fabrizio Dividiracconterà il dietro le quinte di Master ChefMercoledì 6 marzo Beatrice Arnera, giovane attrice emergente riceverà il Premio Prospettiva, riconoscimento assegnato a un giovane talento piemontese che sta iniziando a farsi valere e conoscere nel mondo del cinema.Durante la serataCarlo Griseridialogherà con l’attrice e saranno proiettate in collaborazione con Fox Italia le prime puntate della prima stagione di Romolo+Giuly.Imperdibile la serata di chiusura domenica 10 marzo dedicata a Luigi Tenco, con la proiezione de La cuccagna di Luciano Salce dove il cantautore alessandrino (nato il 21 marzo 1938 a Cassine) è presente nel ruolo di Giuliano. Un tributo che si inserisce nel più ampio progettoTorino/Genova – A/R. In viaggio con Tenco, De André, Lauzi che celebra l’asse Torino  Genova, che ha visto nascere e muoversi questi cantautori. Il film, proiettato in pellicola, grazie alla copia proveniente dalla Cineteca Nazionale, sarà introdotto dal live “Morino canta Tenco” in cui il musicista torinese Luca Morinoreinterpreta alcuni brani dell’autore. Questi solo alcuni degli interessanti appuntamenti del ricco cartellone.Tra le proiezioni speciali in anteprima sono da annoverare giovedì 7 marzoBarMalfé, un film totalmente indipendente, esempio dicinema artigianale, di Alessandro AbbLegnazzi, e i torinesi Enrico Giovannone e Matteo Tortone, girato nello storico locale dei Murazzi “Magazzino sul Po” a Torino e mercoledì 6 marzo, Eugenio Allegri, attore torinese di teatro e cinema e giurato al festival per la sezione Panoramica Doc, introdurrà la proiezione de La Stranieradi Marco Turco, film girato tra il quartiere Porta Palazzo di Torino e il MaroccoIl programma è arricchitoinoltre dai tradizionali focus con festival gemellati e le iniziative formative come la masterclass“Distribuire un cortometraggio” a cura della sales agency LIGHTS ON, il progetto Professione documentario” e Torino factoryOccasioni importanti per chi vuole passare da un approccio amatoriale al videomakingda professionista.Quest’anno festeggiamo un anniversario importante: 18 anni, l’età della maturità e della consapevolezza. Siamo letteralmente cresciuti sotto gli occhi del pubblico e dei tanti professionisti che insieme a noi hanno contribuito a rendere il sistema cinema Piemonte un’industria vivace e sempre più rilevante nel panorama nazionale e internazionale. In tutto questo, il gLocalrivendica il suo ruolo: è stato vetrina del cinema ‘invisibile’, ossia cortometraggi e documentari indipendenti, quando assistere a proiezioni di questo tipo era occasione rara, e oggi è collettore delle migliori produzioni locali, momento di confronto per addetti ai lavori e di scoperta per un pubblico che non si ferma alla facile e superficiale etichetta del ‘provincialismo’.” Commenta orgoglioso il direttore del gLocal, Gabriele Diverio.Il festival è realizzato dall’Associazione Piemonte Movie, con il contributo di MiurMibac, Regione Piemonte, Fondazione CRT e il patrocinio di Città Metropolitana di Torino, Città di Torino, Film Commission Torino Piemonte, Museo Nazionale del Cinema – Torino Film Festival, FIP Film Investimenti Piemonte.

Per maggiori informazioni sul programma consultare il sito:

http://www.piemontemovie.com/site/

 
 

Giuliana Prestipino 

La Duccio di Buoninsegna tra le donne (in nero) di Torino

Il presidio “Donne in Nero” è a Torino ogni ultimo venerdì di ogni mese per manifestare contro la guerra. La guerra e il militarismo sono le due logiche che il movimento nato in Israele nel 1988, rifiuta decisamente. Donne in Nero è contro alle armi e contro il nazionalismo e porta l’attenzione al dialogo e al ruolo tradizionalmente imposto alle donne nei confronti della guerra, un ruolo di passività a cui è necessario ripensare. Donne in Nero chiede, manifestando in nero e in silenzio, di assumere responsabilità nei confronti dei conflitti armati, resistendo all’odio, riflettendo sulla distruzione, sulla violenza e sull’esclusione che la guerra porta con sé. Con Donne in Nero, la riflessione si ferma sulle guerre passate per non dimenticare e per ricordare le prospettive di pace e di vita. La manifestazione silenziosa di Donne in Nero della Casa delle Donne di Torino è a Torino in via Giuseppe Garibaldi angolo via XX Settembre dalle ore 18 alle 19 ogni ultimo venerdì del mese e ci porta a pensare alle donne vestite di nero nella Storia dell’arte.   
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Tradizionalmente siamo portati a pensare alla veste di colore blu per Maria, come spesso si vede nei presepi, il mantello blu, come il cielo stellato, copre la madre di Gesù bambino conferendole un’aurea di purezza, ma sono molte le raffigurazioni di Maria di Nazareth con veste nera. Tra quelle conservate a Palazzo Reale, presso la Galleria Sabauda, vediamo ora uno dei pittori di cui Torino può fare vanto, il fondamentale Duccio di Buoninsegna. Ricordiamo sulla veste color granata, il mantello molto scuro, nero, anche se probabilmente il nero di quel mantello nero vira al viola, la Madonna del Buoninsegna è una delle nostre donne in nero. Maria con il bambino alla sua destra è raffigurata assisa su trono di legno, nel mentre compie un atto tenerissimo, con le mani controlla i movimenti del bambino giocoso che si protende verso di lei. La Madonna -attorniata da due angeli- guarda lo spettatore e con il suo gesto sembra chiedere silenziosamente al bambin Gesù di fare attenzione a qualcosa, chissà a cosa, o forse a qualcuno, magari proprio a colui verso cui lo sguardo è rivolto.
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Il dipinto risale al 1280-1283; non si parla ancora per quel periodo di dialogo della tela con lo spettatore, siamo lontani dai racconti scenografici delle tele tipici del trentennio 1630-1660 (il Barocco) in cui lo spettatore è portato al centro di una scena costruita con sapiente uso della prospettiva, ma quella della Madonna del Buoninsegna (1255-1319), quella Madonna è una buona intuizione, ha un non so che, che coinvolge lo spettatore tra due figure, in altri termini ha un quid che ci porta tra la Madonna e il bambino; potremmo aspettarci che da un momento all’altro il bambino si volti accorgendosi di quanto la madre sta guardando, oppure che la madre si dimentichi di ciò che ha catturato la sua attenzione per cullare il piccolo. La Madonna di Torino è alla Galleria Sabauda dal 1930, fa parte delle opere donate dal Gualino e in assoluto è il dipinto più antico rimasto di Duccio da Buoninsegna pittore senese che prende il modo di dipingere con linee spezzate di Cimabue bizantino, linee spezzate da cui si ricava l’idea del volume delle figure. Tra le altre Donne in Nero nella Storia dell’Arte a Torino, prossimamente vedremo ancora una volta un’opera che appartiene alla raccolta della Galleria Sabauda e che anche in questo caso fa parte del lascito di Riccardo Gualini, la algida Madonna con bambino e ciliegie del 1470.

Elettra- ellie- Nicodemi

 

Will You Love Me Tomorrow

“Stanotte sei completamente mio
Dai il tuo amore così dolcemente
Stanotte la luce dell’amore è nei tuoi occhi
Mi amerai ancora domani?”

Siamo negli anni ’60…e raccontiamo di un dubbio
Chi lo racconta sono The Shirelles ed il genere rientra nel Rhythm and blues. Will You Love Me Tomorrow (conosciuta anche come Will You Still Love Me Tomorrow) è una canzone romantica del 1960, scritta da Gerry Goffin e Carole King. La prima versione incisa, quella delle Shirelles nel 1961 arriva al 1º posto della Billboard Hot 100 per due settimane. Il brano fu reinterpretato mille e una volta da artisti svariati, amo la versione di Amy Winehouse che fa sentire tutta la tristezza di chi non sarà mai sicura di essere amata a dovere e…per sempre. Ma “per sempre” lo sappiamo, non esiste ne mai esisterà, e non solamente quando si parla d’amore. Perché se incontrarsi resta una magia, è non perdersi la vera favola, ma le favole sono sempre solo favole. Georg Christoph Lichtenberg diceva “Abitua il tuo intelletto al dubbio e il tuo cuore alla tolleranza” io aggiungerei che sarebbe bene non crearsi aspettativa alcuna. Mi sono resa conto, ultimamente, che la mia vita sia molto più facile se tengo basse le mie aspettative, evito cosi di rimanere delusa anche per il fatto che, diciamocelo, esiste molta più gente deludente che adeguata o soddisfacente. La versione che vi propongo oggi è di 5 ragazzi del Regno Unito, The Overtones. I ragazzi sono stati scoperti da un talent scout della Warner Bros Records mentre lavoravano come decoratori in un negozio vicino a Oxford Street , cantando durante la loro pausa per il tè. I ragazzi erano originariamente in una band chiamata DYYCE, che poi si riformò come Lexi Joe, che costituì la base di The Overtones. Con quattro membri originariamente Mark Franks, Mike Crawshaw, Darren Everest e Timmy Matley – la band si esibiva da diversi anni. I quattro condividevano un interesse per il genere doo-wop degli anni ’50 mescolato con R & B e musica pop moderna . Successivamente, hanno incontrato Lachie Chapman, hanno scoperto gusti simili nella musica e si sono riformati come una band di cinque elementi, sotto il nome di The Overtones. Le loro voci hanno una forte somiglianza con un boyband doo-wop degli anni ’80, 14 Karat Soul. Vi invito ad ascoltare la loro versione, vi farà innamorare!

https://www.youtube.com/watch?v=riMlTtlFbjs

Chiara De Carlo

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Chiara vi segnala i prossimi eventi… mancare sarebbe un sacrilegio!

 

L'isola del libro

Rubrica settimanale sulle novità in libreria
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Laura Morante “Brividi immorali” – La nave di Teseo- euro 17,00
 
Se amate Laura Morante attrice non potete non scoprirne l’anima profonda nei racconti che ha scritto in “Brividi immorali”. 15 storie intercalate da interludi musicali in cui l’icona del cinema narra tanti anfratti di vita. Racconti molto diversi fra loro, di varie lunghezze, scritti in momenti e stati d’animo differenti. Se cercate un filo comune che li leghi è …semplicemente… la vita. Quella di uomini razionali o infantili, donne alle prese con difficoltà varie, bambini anche crudeli, piccole e grandi violenze quotidiane, coppie sull’orlo dell’abisso, inquietudini e fragilità, adolescenti che   faticano a crescere e possono scivolare nell’anoressia, famiglie che cercano di stare a galla. Insomma, un ampio spettro di argomenti.     Per esempio, la prima storia, “La mia amica Giovanna” parla di amicizia e tradimento, e sonda il labirinto di lealtà e sentimenti contrastanti in cui possiamo perderci. Ogni racconto è un mondo a sé, narrato con ironia, ma anche con toni più drammatici. Sottesa a tutte le pagine è la sensibilità di questa attrice che ora, sulla scia della famosa zia Elsa Morante, irrompe con potenza anche nel mondo delle patrie lettere. Tutta da scoprire.
 
 
 
Lionel Shriver   “I Mandible” – 66thand2nd – euro 20,00
 
                                                                                                                                                Immaginate di svegliarvi una mattina e non avere più nulla….ecco ora potete immedesimarvi nell’incubo dei Mandible. Il sottotitolo “Una famiglia 2029-2047” vi proietta direttamente nel futuro e apre la visione su un mondo distopico, tutto concentrato sulla difficile economia di un futuro in cui le certezze sono ridotte a un lumicino. Il romanzo è la storia di una ricca famiglia americana che di colpo deve sopravvivere, come tutto il resto della nazione,…. con nulla. Geniale e anche un po’ apocalittica la vicenda imbastita dall’autrice americana, nata nel Nord Carolina, studi alla Columbia University, vissuta in più luoghi del mondo: Nairobi, Bangkok, Belfast e Londra, dove tutt’ora trascorre parte dell’anno insieme al marito che di lavoro fa il batterista. Tra i suoi libri   pubblicati in Italia c’è “Dobbiamo parlare di Kevin” che nel 2006 le è valso l’Orange Prize for Fiction ed è diventato anche un film di successo interpretato da Tilda Swinton. “I Mandible “ è una satira che ruota intorno a un devastante futuro in cui l’economia USA collassa e non è più alla guida del mondo. Il dollaro equivale ormai a carta straccia, sostituito dal “bancor”, nuova valuta di riserva mondiale. E puff tutta la ricchezza accumulata dal trisavolo, oculatamente protetta e conservata dal patriarca 97enne della famiglia, si dissolve. La vita diventa difficile, tra inflazione esplosa dall’oggi al domani, penuria di acqua, difficoltà di approvvigionamento di cibo e di tutto quello che serve quotidianamente. E’ una spietata lotta per la sopravvivenza, i mercati crollano e le città si riempiono di senzatetto e disperazione. Un po’ vi metterà ansia leggere le peripezie dei Mandible in un futuro possibile, in cui perdono tutto. Finiscono prima stipati nell’angusto appartamento di un parente e poi per strada, in cerca dell’unico lavoro possibile, quello nei campi.
 
 
Luke Jennings “Killing Eve” -Mondadori- euro 18,00
 
L’autore vive a Londra e collabora con grandi testate giornalistiche della levatura di “The New Yorker”, “Time”, “The Observer” e “Vanity fair” e la sua è una scrittura veloce, efficace, accattivante. Al centro della spy story che ha ispirato l’omonima serie Tv ci sono due donne, due antagoniste formidabili. Una è l’enigmatica e perversa Villanelle. Orfana russa, killer di professione, gode nel veder scivolare via la vita dalle sue vittime. E’ una sociopatica, totalmente priva di empatia. Ubbidisce -e basta- agli ordini di una fantomatica accolita che si fa chiamare “I dodici”; non sa chi siano né perché la mandino ad uccidere, ma neanche le interessa. A lei basta poter fare quello che più le piace: ammazzare e trarre da questa disumanità la sua forza. Ed è abilissima: insegue nell’ombra, stana, colpisce e   poi scompare. E’ anche bellissima, adora la moda e il lusso; ma sa pure adattarsi a situazioni scomode che   possono essere tappe strategiche delle sue missioni omicide. Sua antagonista è la poliziotta Eve Polastri. Tutt’altra pasta di donna. Estremamente intuitiva e brillante, è addetta alla sicurezza dell’MI5 con l’incarico di fornire protezione speciale a personaggi importanti in visita nel Regno unito. Poi perde il posto.. ma questo non le impedisce di dare la caccia alla cattiva di turno. Eve è la prima ad aver capito che il misterioso e inafferrabile killer che semina morte in tutta Europa è una donna…..e l’inseguimento ha inizio…

Nada e lo show di Salmo

Gli appuntamenti musicali della settimana

Lunedì. Al Milk la musica della tradizione africana proposta dai Kora Beat.
Martedì. Al Teatro Colosseo è di scena la cover band Pink Floyd Legend. Al Blah Blah suona il chitarrista blues John Paul Keith.
Mercoledì. Al Jazz Club è di scena il duo brasiliano Inevàtevel. Al Blah Blah si esibisce il GBG Modern Trio. Allo Spazio 211 suona Calvin Love accompagnato dai Foxhound.
Al Teatro Colosseo si esibisce Carl Brave.
Giovedì. Al Jazz Club suona il sassofonista francese Hervè Meschinet. Al Magazzino di Gilgamesh si esibisce il trio blues statunitense Mo Lowda & The Humble. All’Hiroshima Mon Amour è di scena Giorgio Canali e i Rossofuoco mentre all’Off Topic suonano Johnny Fishborn e Gionatan Scali.
Venerdì. Al Folk Club suona il trio di Mario Rosini mentre al Jazz Club si esibisce la vocalist Sofie Reed. Al Teatro Concordia di Venaria suonano i Dark Polo Gang. All’Off Topic sono di scena gli Afrodream. All’Hiroshima Mon Amour suonano i Delta V.

Sabato. Al Circolo della Musica di Rivoli si esibisce Nada. Al cinema Massimo Luca Morino per il festival “g LOCAL”, reinterpreta le canzoni di Luigi Tenco. Al Pala Alpitour arriva il rapper Salmo. Al Jazz Club suona il trio di Marco Betti. Al Kubo di Leini si esibisce il rapper Quentin40. Al Concordia è di scena Gazzelle. Da Gilgamesh si esibisce la Blues Band del chitarrista Dany Franchi. Al Blah Blah è di scena la cantante soul Sophia Danai mentre al Magazzino sul Po si esibisce Rome in Reverse.
Domenica. Al Blah Blah suonano i Dirty Wheels mentre al Magazzino sul Po si esibiscono i Pontiak.
 

Pier Luigi Fuggetta

 

Cous Cous Klan

A più di un anno di distanza dal suo debutto e dopo un centinaio di repliche Cous Cous Klan continua a divertire, emozionare e a far riflettere

Frutto della giovane compagnia Carrozzeria Orfeo, definita popolare e profonda, divertente e irriverente, cruda e fortemente poetica, l’allestimento rappresenta l’ultimo capitolo della trilogia composta da Thanks for vaselina (da cui sarà tratto un film con Luca Zingaretti nel cast) e Gente da bar. Il loro è un teatro impegnato e di evasione allo stesso tempo dove protagonista è la nostra complessa e nevrotica quotidianità. Amano raccontare spesso “gli ultimi, i perdenti, i meno accettati della società, mescolando generi, fondendo l’ironia con la tragicità, il divertimento al dramma, in una continua escursione fra la realtà è l’assurdo, fra il sublime e il banale.” Già nel titolo dello spettacolo “Cous Cous Klan” è evidente la volontà di farsi beffe dell’assurdità di ogni forma di discriminazione. E per scardinare pregiudizi e inquietanti conformismi, quali migliori grimaldelli se non il politicamente scorretto e l’ironia? In una spaventosa, e neanche troppo lontana, società in cui l’acqua è stata privatizzata, in una specie di discarica di rottami due roulotte sgangherate ospitano una galleria di casi umani. In una vivono tre fratelli: Achille, un giovane sordo muto un po’ ritardato, Caio un ex prete caustico e disfattista e Olga, una donna obesa con un occhio solo ossessionata dall’orologio biologico, nell’altra un ” musulmano-moderato”, Mezzaluna, continuamente insidiato dalla vicina che vorrebbe un figlio da lui e assillato dal padre che desidera per lui un futuro da terrorista come i fratelli. In questa piccola comunità di diseredati fanno irruzione un borghese, Aldo, di professione pubblicitario, cacciato di casa dalla moglie per averla tradita con una minorenne, e Nina una ragazza visionaria scampata alla morte. E sarà proprio quest’ultima ad offrire alla brigata un’occasione di riscatto dove ognuno troverà il proprio senso semplicemente così com’è. Lo spettacolo ha un buon ritmo e gli esilaranti e feroci scambi di battute strappano diversi applausi a scena aperta, merito del talento di tutti gli attori che danno vita a personaggi irresistibili. Innumerevoli i temi del nostro contemporaneo che emergono dallo spettacolo e che fanno riflettere sul presente. Le disuguaglianze sociali, l’emarginazione che procura voragini di solitudini, i problemi legati all’immigrazione, il difficile confronto tra il mondo occidentale e l’Islam, le violenze e i soprusi di ogni tipo, gli scandali e la corruzione che offuscano il Vaticano, famiglie che si sfasciano a causa di incontri effimeri, il desiderio di avere un figlio a tutti i costi. Ma non sembrano esaurirsi qui gli spunti di riflessione. Uscendo dalla sala si rimane un po’ frastornati dopo essere precipitati in questo mondo tragico portato alle sue estreme conseguenze, al limite dell’assurdo. Una trasfigurazione della realtà per restituirla potenziata, dove la violenza e la provocazione non sono mai gratuite, ma vanno a svelare il nostro disperato bisogno di poesia, di bellezza, di accettazione, di sentirci amati.

Giuliana Prestipino

 

I libri più letti e commentati a febbraio

Ecco, per il mese di febbraio, la nostra rassegna dei titoli più letti e discussi nel gruppo FB Un libro tira l’altro ovvero il passaparola dei libri

Iniziamo con Il senso di una fine, romanzo di Julian Barnes, che ha suscitato grande entusiasmo e che racconta i molti aspetti del concetto di fine; commenti per lo più favorevoli e grande interesse anche per un libro di Daniel Pennac, non molto recente, Mio fratello, che si è equamente diviso l’attenzione dei lettori con il saggio di Clarissa Pinkola Estes Donne che corrono coi lupi, libro che non manca di suscitare ampia discussione.Il dibattito del mese è stato però dominato dalla domanda se vi sia o meno un romanzo da rendere obbligatorio nelle scuole: in molti si sono espressi favorevolmente , proponendo come titolo 1984, di George Orwell ma non è mancato chi ha difeso l’intramontabile I promessi Sposi di Alessandro Manzoni mentre i più spregiudicati hanno suggerito Un cappello pieno di ciliege, di Oriana Fallaci, libro che non manca mai nelle nostre conversazioni. Concludiamo con la nostra consueta rassegna di consigli per i lettori curiosi e impavidi: tra i suggerimenti del mese abbiamo scelto Manhattan Transfer, celebre e difficile titolo di John Dos Passos, La morte del cuore, di Elizabeth Bowen e l’esordio letterario del celebre vice questore Rocco Schiavone, ovvero Pista nera di Antonio Manzini, per chi vuole svagarsi tra una lettura difficile e un’altra.Per questo mese è tutto: vi ricordiamo che se volete partecipare ai nostri confronti, potete venire a trovarci su FB e se volete rimanere aggiornati sulle novità in libreria e gli eventi legati al mondo dei libri e della lettura, visitate il nostro sito ufficiale all’indirizzo https://www.unlibrotiralaltroovveroilpassaparoladeilibri.it/

Buone letture!

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Podio del mese:  Il senso di una fine, Barnes (Einaudi) –  Mio fratello, Pennac (Feltrinelli) – Donne che corrono coi lupi, Pinkola Estes (Pickwick)

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Focus on: libri obbligatori a scuola. 1984, Orwell (Mondadori) – I Promessi Sposi, Manzoni (Bur) – Un cappello pieno di ciliege , Fallaci (Rizzoli)

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Per lettori curiosi: Manhattan Transfer, Dos Passos (Dalai) – La morte del cuore, Bowen (Neri Pozza) – Pista nera, Manzini (Sellerio)

 

Testi : valentina.leoni@unlibrotiralaltroovveroilpassaparoladeilibri.it

Grafica e Impaginazione : claudio.cantini@unlibrotiralaltroovveroilpassaparoladeilibri.it 

Tre opere uniche alla mostra Van Gogh Multimedia & Friends

Lo spazio espositivo più importante dal punto di vista artistico, la “Stanza dei segreti” a cura di Alberto D’Atanasio, diviene così uno scrigno pieno di tesori inesplorati
A un mese dall’apertura al pubblico, la mostra Van Gogh Multimedia & Friends (fino al 28 aprile presso lo Spazio Lancia di via Lancia 27 a Torino) si arricchisce di tre opere uniche. Lo spazio espositivo più importante dal punto di vista artistico, la “Stanza dei segreti” a cura di Alberto D’Atanasio, diviene così uno scrigno pieno di tesori inesplorati. Qui sono già presenti le opere originali e mai esposte prima (ad eccezione dell’opera di Renoir che fu esposta nel 1999 a Roma) degli “amici” della giovinezza di Vincent: Renoir (Paesaggio), Degas (Donna col cappello, fusione in bronzo, 1881-1883), Monet (Paesaggio con veduta di Argenteuil, 1874) e un disegno dello stesso Van Gogh (Paesaggio, 1888 – 1890) del valore di oltre 30 milioni di euro. Dal 26 febbraio, i visitatori possono ammirare tre nuove opere, sempre originali, che andranno ad arricchire la “Stanza dei segreti”:

 

CLAUDE OSCAR MONETLe Charitè sur Loire, 1876, olio su tela

 

PIERRE AUGUSTE RENOIR: Donne al bagno, 1918-1919, tempera su cartoncino tavola

 

PIERRE AUGUSTE RENOIRDonna con cappello, 1895, olio su tela