CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 242

Bellezza tra le righe

 

Un viaggio attraverso la bellezza dei romanzi e della letteratura in location esclusive, come casa Lajolo a Piossasco, il castello di Miradolo a San Secondo di Pinerolo e il palazzo dei Conti di Bricherasio

 

Bellezza tra le righe 2023 è il titolo della rassegna che, nata nell’estate 2020, proprio poco dopo l’arrivo del Covid, desiderava far parlare una serie di voci autorevoli del presente in location affascinanti come i parchi e giardini di casa Lajolo a Piossasco, il castello di Miradolo, a San Secondo di Pinerolo,  proprio con loscopo di comunicare messaggi di speranza per il domani.

Il primo appuntamento della rassegna dell’edizione 2023 sarà per domenica 25 giugno prossimo e proseguirà fino all’ 8 ottobre,  all’ombra degli alberi secolari di casa Lajolo e di quelli del castello di Miradolo.

La quarta edizione vede aggiungersi  il parco di una nuova dimora ancora tutta da scoprire,  Palazzo Conti di Bricherasio.

Quest’anno la rassegna è  stata inserita nel cartellone “Luci sul Festival”, attività promossa dal Salone Internazionale del Libro per sostenere la diffusione e la conoscenza delle realtà  che risultano legate al mondo dei libri e della lettura.

“Cura” rappresenta la parola chiave intorno al quale ruota il titolo “Maneggiare con cura. Incontri e letture per mettersi in salvo”.

Saranno nove gli incontri che narreranno l’idea della cura da angolazioni diverse.

La cura è  impegno, attenzione, assistenza, diritto, oltreché un’esigenza salvifica che contiene e rassicura, rivolgendosi all’esterno come all’interno, includendo, così, ogni ambito della nostra esistenza.

Gli spunti sono infiniti e vanno dall’indagine al comprendereinsieme per coltivare e condividere percorsi di senso. L’edizione 2023 prevede una novità. In contemporanea a molti degli incontri,  vi saranno dei laboratori gratuiti di lettura per i più piccoli, un modo che consentirà  a tutta la famiglia di fruire di una simile iniziativa.

A curarli la casa editrice Babalibri, che edita libri e giochi per l’infanzia dal 1999.

I laboratori saranno condotti da ABC, acronimo di Anna, Barbara e Cristina, ma anche acronimo di “Art, book and creativity”. Si tratta di un gruppo formato da tre professioniste che da tempo operano nel campo del letteratura per l’infanzia, rivolgendosi soprattutto a bambini di età scarse e prescolare, ma aperti anche a attività e età diverse.

Ogni proposta si articola in un momento di lettura animata dell’albo, e da una seconda fase durante la quale viene offerto un ampio e ricco materiale creativo per liberare la fantasia. I bambini, per esempio, incontreranno Dagfrid, la bambina vichinga,  e faranno scorte di baci con Zeb, immersi nel verde delle dimore storiche.

L’inaugurazione di “Bellezza tra le righe” avverrà in maniera congiunta, con tre appuntamenti tutti domenica 25 giugno.

Alle 11, presso  il Castello di Miradolo, Margherita Oggero presenterà il suo nuovo romanzo ambientato a Barriera di Milano, dal titolo “Brava gente”  (Harper Collins, 2023). Alle 14.30 a palazzo Bricherasio  verrà  presentato il “Diario di un viaggio che cura” con Beppe Pezzetto che parlerà di “Pala e Tequila”, diario di un viaggio in Messico tra luoghi e persone,  ma anche modi di dire e canzoni degli anni Novanta. La giornata in domenica 25 giugno si concluderà con l’appuntamento, alle 18, a Piossasco,  a Casa Lajolo con Daniele Cassioli,  cieco dalla nascita e laureato in fisioterapia, coach e formatore, che ha scritto un manuale dal titolo ‘Insegna il cuore a vedere’.

Il romanzo di Margherita Oggero dal titolo “Brava gente” è  ambientato nella periferia Nord di Torino, a Barriera di Milano  e vi si intrecciano, con un misto di meschineria e generosità, odi e  amori che contraddistinguono persone diverse come Debby, che a quindici anni fa la badante, ma pensa di uccidere il padre, o Florin, camionista che sogna una casa tutta sua, o Vanessa Delice, estetista al soldo di un coiffeur, Alexander The Best.

“ Pala e Tequila” rappresenta il diario-viaggio, una missione in Messico con una pala e una bottiglia di tequila nello zaino, da seppellire in un luogo spirituale e significativo, per compiere un gesto scaramantico, che rappresenterà  il passaggio dalla gioventù  all’età adulta.  L’autore, avvertendo la necessità di mettere ordine nella propria vita,  seppur ricca di esperienze e di amici, sente l’esigenza di guardarsi indietro per fissare un punto di riferimento, purché  individuabile, su una mappa.

Questo viaggio presenterà  stimoli per pensare alla  propria esistenza in modo diverso.

Per gli altri appuntamenti si prevede domenica 16 giugno  a Casa Lajolo un incontro su “Musica e cura: suoni, testi, illustrazioni” a cura di Maria Luce Possentini, che presenterà il volume “La cura”, editore Einaudi Ragazzi 2022.

Domenica 30 luglio a Palazzo Bricherasio si parlerà  di un viaggio interiore come cura propria e Bruna Macaluso presenterà il volume “La rotta migratoria dell’anima”.

Domenica 10 settembre alle 17, a casa Lajolo incontro sul tema  “Di umore, amore e cure possibili”, con Massimo  Vitali che presenterà il testo “Il circolo degli ex”( Sperlimg  Kupfer 2022).

Domenica 24 settembre duplice incontro, alle 15 , a Miradolo sul tema della “Scrittura e cura: voci femminili che cambiano il mondo” con  la scrittrice Vera Gheno che presenterà “Parola d’altro genere. Come la scrittrici hanno cambiato il mondo”.

Nella tenuta Calleri di Sala, a palazzo Bricherasio, lo scrittore Mark Mc Candy,  pseudonimo di Marco De Candia, parlerà  dei post ironici per curare la quotidianità, essendo la sua opera una silloge di post e frammenti tratti dalla quotidianità.

Presenterà  il suo ultimo libro dal titolo “De rebus brevi”, edizioni Radici Future, 2022.

Il viaggio nelle bellezze letterarie si concluderà domenica 8 ottobre, con la partecipazione della sociologa Chiara Saraceno,  che presenterà, alle 15, presso Miradolo, “Cura con un intervento inedito di Elena Pulcini”, insieme a Roberto Burlando e Adriano  Mione.

MARA MARTELLOTTA

L’isola del libro

RUBRICA SETTIMANALE A CURA DI LAURA GORIA

 

Romolo Bugaro “I ragazzi di sessant’anni” -Einaudi- 16,00

Forse non è un caso che Romolo Bugaro i 60 anni li abbia compiuti da poco; sembra attingere anche dal suo ingresso in questa fase della vita per imbastire la trama del romanzo che è un ritratto generazionale, con sconfinamenti lievi e acuti in studio socio-antropologico.

L’autore è nato nel 1961 a Padova, dove vive e lavora, ed è autore di svariati romanzi.

Qui in 135 scorrevolissime pagine punta con ironia lo sguardo su una precisa stagione della vita; sviscera sentimenti, stati d’animo, delusioni, speranze, modi di affrontare l’esistenza, ed annovera episodi vari che animano il romanzo.

Occorre precisare subito che “I ragazzi di sessant’anni” è il nome del protagonista, un plurale singolare che simbolicamente include il capitolo di vita dei 60enni. E’ sposato con Stefania, ha due figli, un buon lavoro. Nato nei primi anni Sessanta è il prototipo emblematico di chi è cresciuto nella fase del boom economico, ha attraversato oltre mezzo secolo, ed ora è un professionista disincantato, a tratti cinico.

Lui e la moglie vivono a Padova dove frequentano sempre meno gli amici, lottano contro l’incedere del disfacimento degli anni facendo ginnastica e cyclette, consci che la vecchiaia e la morte siano dietro l’angolo.

L’esperienza e le disillusioni li hanno resi quello che sono. Sentono il tempo incalzare e ora più che mai sono attanagliati dall’ansia di fare, vedere, provare più possibile, vivere l’attimo fuggente finché c’è vita.

Insieme a loro seguiamo le vicende di un corollario di umanità varia.

Inquilini anziani pieni di manie che possono rendere la coesistenza molesta; ma anche divertente se si guarda con la lente dell’umorismo e si avverte il paradosso sul quale sorridere.

Dal vicino di casa che immancabilmente alle 3 di notte scatena un putiferio di rumori, alla ragazzina che rischia di sbandare nella vita.

E ancora, i rovesci del destino; come la vicenda del notaio Spadaro che, per un passo falso, si vede ipotecare tutto il successo e i beni racimolati nel corso di una vita di lavoro, fatica e ambizione.

In scena c’è proprio la vita, vari episodi e personaggi che i ragazzi di sessant’anni affrontano con malinconia; ma anche pagine esilaranti e comiche.

Perché in fondo, bilanci, esperienze e magagne varie a 60 anni rendono più fragili e al contempo più saggi….e poi del domani non c’è certezza. Tanto vale prenderla con filosofia e ironia…. qui ce n’è parecchia.

 

Pascal Mercier “Il peso delle parole” -Fazi Editore- euro 20,00

Le parole sono le vere protagoniste di questo corposo romanzo dell’autore che ha ottenuto un enorme successo con il precedente “Treno per Lisbona” (da cui è stato tratto anche l’omonimo film).

Pascal Mercier è lo pseudonimo adottato da Peter Bieri negli anni Novanta per iniziare la carriera di romanziere. E’ un filosofo svizzero nato a Berna nel 1944, ricercatore scientifico con studi di filosofia della psicologia, gnoseologia e filosofia morale. Le oltre 500 pagine di questo libro sono un elogio alle emozioni suscitate dalle parole, dai libri e dai pensieri profondi.

Dalla bellezza delle parole è affascinato il personaggio centrale di Simon Leyland che, grazie alla passione trasmessagli dallo zio Warren Shawn, ha deciso di imparare tutte le lingue parlate nel Mediterrano e di diventare traduttore.

La sua vita si divide tra Londra e Trieste, città per eccellenza scrigno di varie culture, etnie e lingue, e dove si è trasferito a vivere con l’amata moglie Livia. Lei era una brillante giornalista, erede di una raffinata piccola casa editrice fondata dal padre. Il matrimonio di Simon e Livia è durato 24 anni e benedetto dalla nascita dei figli Sidney e Sophia.

Ora da 11 anni Livia è morta, una dipartita improvvisa e straziante che ha tranciato la vita di Simon in due. A lenire il dolore dell’assenza però ci sono le parole, il suono della voce della moglie che gli riecheggia dentro.

Simon pensa continuamente a lei e continua a scriverle bellissime lettere in cui riversa la sua anima, ripercorre le tappe del loro amore, riflette sull’essenza della vita, sulla possibilità di nuovi inizi derivanti da ogni cambiamento.

Le parole sono l’ancora di salvezza a cui ricorre Simon nelle traversie della sua esistenza, inclusa una diagnosi terribile, un tumore al cervello che non darebbe scampo…poi scopriremo che le cose stanno diversamente. Ma nel frattempo Mercier ci conduce nei meandri di un uomo tormentato che nelle parole trova un valore salvifico.

 

 

Blake Bailey “Philip Roth. La biografia” -Einaudi- euro 26,00

Philip Roth, nato nel 1933 e morto nel 2018, è un pilastro della letteratura americana, direi anche di quella mondiale. E questa monumentale biografia di Blake Bailey è il risultato portentoso di 10 anni di incontri, ricerche, centinaia di ore di interviste.

Blakey ripercorre con empatia la vita di uno dei maggiori romanzieri contemporanei a partire dalle origini: i genitori ebrei immigrati, l’infanzia trascorsa nel New Jersey, poi gli studi all’Università e la passione per il baseball, l’amore per la letteratura e il sesso.

Cinquantacinque anni di carriera, il via con i primi racconti e romanzi, poi il salto con “Il lamento di Portnoy”, personaggio sessuomane al centro di un libro ritenuto scandaloso, che gli procurò accuse di misoginia e antisemitismo. Lo marchierà per sempre, ma lo ha anche trasformato in autore da milioni di copie vendute e uno dei grandi mostri sacri delle lettere.

Emerge l’uomo traditore seriale, esploratore del desiderio sessuale raccontato senza pudore, tra acrobazie dei corpi e dei sentimenti, ma con arte sopraffina. Due i matrimoni finiti male. La prima moglie Maggie che si finge incinta per farsi sposare; legame dettato dal senso di colpa che si infrange in un divorzio astioso. Poi la morte di lei in un incidente stradale; per lui quasi un sollievo perché non deve più versarle gli alimenti.

Il secondo matrimonio con l’attrice Claire Bloom, la vita condivisa tra Londra e America, fino alla rottura definitiva e il memoir della donna che fa a pezzi l’ex marito. E nel frattempo sempre numerose amanti. Alcune ne usciranno invelenite; altre, invece, come Lisa Halliday, ne racconteranno la generosità e le varie premure.

La biografia di Bailey ci restituisce l’immagine dell’uomo, oltre che dello scrittore, lo coglie nell’amata casa nel Connecticut. Un Roth caleidoscopico: nevrotico, ambizioso, umorale, generosissimo, vendicativo, ammaliatore, machiavellico e parecchio ossessionato dal sesso con una predilezione per quello clandestino.

E non manca l’acuta analisi anche della sua opera, con la svolta narrativa verso la fine degli anni Novanta di “Pastorale americana” che gli valse il Premio Pulitzer nel 1998, mentre il Nobel non lo afferrerà mai.

Gli ultimi anni, fiaccato dagli acciacchi dell’età, si rifugia nella fattoria del Connecticut che ha studiato su misura per lui e prende l’abitudine di scrivere in piedi davanti a un leggio. Queste quasi 1000 pagine ci raccontano tantissimo del gigante letterario e dell’uomo contraddittorio e affascinante oltre ogni dire.

 

Lisa Halliday “Asimmetria” -Feltrinelli- euro 10,00

Lisa Halliday è una scrittrice americana che da anni vive a Milano, questo suo libro è stato tradotto in italiano e pubblicato nel 2018; ne parlo perché è collegato a Philip Roth, col quale la Halliday ebbe una relazione poi declinata in amicizia fino alla morte dello scrittore.

Il libro è diviso in 3 parti, la prima narra della 25enne Alice Dodge che a New York lavora in una casa editrice. Caso vuole che un giorno mentre legge sulla panchina di un parco il destino metta sul suo cammino nientemeno che Ezra Blazer, ultrasessantenne Premio Pulitzer della letteratura e in attesa di Nobel. Lui è molto più vecchio di lei, eppure tra il grande scrittore e la giovane in cerca della sua strada nasce una storia d’amore.

L’asimmetria è ovunque nel loro legame. Lui è un uomo maturo e carico di esperienza, famoso, ricco, travolgente, un mito; lei è giovanissima, non è nessuno, è alla ricerca della sua strada ed intanto si adatta a vivere attimo per attimo la vita. Eppure -tra letture, discorsi, gelati, incontri e passeggiate- la loro storia inizia e prosegue per un certo tempo.

La vicenda è ambientata negli anni Novanta e trae ispirazione dall’esperienza dell’autrice, che all’epoca era una editor 20enne spiantata, realmente rimasta affascinata dall’anziano mito letterario Philip Roth. Tra i due nacque un flirt, e l’Ezra del romanzo richiama parecchio di Philip, così come l’asimmetria del titolo rappresenta il loro rapporto sperequato.

Seguono altre due parti, con il racconto lungo “Pazzia” che inanella un altro caso di asimmetrie: la contrapposizione tra occidente e oriente. Protagonista un economista iracheno-americano, Amar Jaafari, che in viaggio per andare a trovare il fratello viene bloccato all’aeroporto di Heatrow, e interrogato come individuo sospetto. Nel week end in cui si trova costretto a restare in aeroporto ha l’occasione di ripensare alla storia della sua famiglia e ai suoi tentativi di conciliare i due mondi tra i quali vive sospeso.

Infine il terzo capitolo, la trascrizione di un’intervista dell’anziano scrittore Ezra Blazer alla Bbc.

“Ma in fondo stare insieme questa sera cos’è?”

Music Tales, la rubrica musicale 

“Considera che tutto può finire

Lo sai che mi deprimo, ma con stile

Il DJ da una radio dice che fa bene cantare

Ma chi ha mai saputo cantare?

Considera che tutto può fiorire

Ma in fondo stare insieme questa sera cos’è?

Una manciata di stelle davanti a questo disordine

Colapesce Dimartino è un duo musicale italiano formatosi nel 2020 dalla collaborazione artistica tra i cantautori siciliani Lorenzo Urciullo, in arte Colapesce, e Antonio Di Martino, conosciuto semplicemente come Dimartino.

Li abbiamo apprezzati con “musica Leggerissima” che abbiamo cantato e ballato in ogni dove e poi, a seguire, con l’assurda quanto bizzarra “splash” cosi fresca e divertente da aver fatto breccia nei nostri cuori e nelle nostre orecchie!

Oggi si parla di “considera”.

Colapesce e Dimartino hanno definito questa canzone come pop esistenzialista e in effetti i due partono dal significato latino di considerare ovvero “osservare le stelle” e spiegano: “È proprio attraverso la ricerca dell’infinito che ci accorgiamo della nostra condizione di esseri umani, pieni di dubbi davanti a questo disordine”. E se la Treccani parla di “indirizzi di pensiero che concepiscono la filosofia non come sapere sistematico e astratto, ma come impegno del singolo nella ricerca del significato e della possibilità dell’esistenza’” questa canzone collima perfettamente.

È un ragionamento sull’esistenza, su ciò che la forma e indirizza, come la religione (“Penso che alla fine un’altra ci poteva stare per metterci d’accordo tutti i sensi di colpa da eliminare peccare senza farsi male”), sulla finitudine delle cose Considera che tutto può finire, lo sai che mi deprimo, ma con stile, il DJ da una radio dice che fa bene cantare, ma chi ha mai saputo cantare? Considera che tutto può fiorire ma in fondo stare insieme questa sera cos’è? Una manciata di stelle davanti a questo disordine”. Un brano che unisce un sapore malinconico nella melodia a un'(auto)ironia spietata (“ma chi ha mai saputo cantare?”), confermandoli come due gioielli del nostro cantautorato.

Una qualità indiscutibile dei due cantautori è il gusto e la qualità del pop: non è semplice riuscire sempre a trovare il gusto, e incontrare quello del pubblico, come avviene anche in questo “antitormentone” (parola che forse non amerebbero), che porta comunque con sé i semi di brani come “Toy Boy” e una manciata degli amati Tame Impala nel bridge.

Bravi!!

““Su di un cerchio ogni punto d’inizio può anche essere un punto di fine.””

Buon ascolto

https://www.youtube.com/watch?v=HWFuXIwsDvg&ab_channel=ColaDimaVEVO

CHIARA DE CARLO

 

scrivete a musictales@libero.it se volete segnalare eventi o notizie musicali!

Ecco a voi gli eventi da non perdere!

Rock Jazz e dintorni a Torino: Madame e James Senese

/

GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA

Lunedì. Il trio del sassofonista Biagio Coppa suona al Cafè Des Arts.

Martedì. Al Mao si esibisce la virtuosa del koto Miya Masaoka.Al Circolo della Musica di Rivoli Alessandro Stefana e Cristiano Godano rendono un tributo a Neil Young.

Mercoledì. A Saluzzo suona la Grande Orchestra Occitana.

Giovedì. Al Magazzino sul Po si esibiscono i Beercock. Alle Gallerie d’Italia improvvisano Alessio Sanfilippo, Giancarlo Parisi, Idra con Vittorio Cosma. A Biella si inaugura il “Reload Music Festival” con i Bastard Sons Of Dioniso e i Persiana Jones.All’Hilton del Lingotto tributo a Dusko Gojkovic dal quintetto di Fulvio Albano. Al Cafè Neruda suona il Ponzano Jazz Trio.

Venerdì. Al Blah Blah suonano gli Arizona Dogs. Al Planetario di Pino Torinese si esibisce Marta De Pascalis e Nick Foglia. A Biella per “Reload Music Festival è di scena Lo Stato Sociale.

Sabato. Per “Suoni del Monviso” al colle di Valmala, si esibisce Madame. A Biella suona la Bandakadabra. A Canelli è di scena Raf. A Castagnole Piemonte suonano Sugar Ray & The Bluetones.

Al Jungle Summer Club di Alba è di scena VillaBanks.

Domenica. Al Blah Blah suonano i Bongzilla. Chiusura a Biella del “Reload Music Festival con James Senese.

Pier Luigi Fuggetta

Una visita reale Rievocazione storica alla Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso

Domenica 18 giugno

La visita della regina Anna D’Orleans e della principessa Polissena D’Assia

 

“Una visita reale” è la rievocazione di un piccolo avvenimento nascosto nelle pieghe della storia e riemerso solo di recente grazie al ritrovamento di alcuni documenti.

Siamo nel XVIII secolo. Dal vicino Castello di Rivoli, la regina Anna Maria d’Orleans e la nuora, la principessa Polissena D’Assia si recano in visita alla Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso per una giornata di svago tra le antiche mura medievali. Il viaggio in carrozza, la pace e la tranquillità del luogo in mezzo alla campagna sono un toccasana per la seconda moglie di Carlo Emanuele III che ha appena perso un bambino.

L’associazione di rievocazione storica “Le vie del tempo” per tutta la giornata di domenica 18 giugnodarà vita nei costumi del tempo proprio a questa visita reale per conoscere un momento particolare della storia, dal punto di vista di personaggi realmente esistiti. Alle ore 15.30 è inoltre in programma una visita tematica con interazione con i personaggi.

INFO

Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso

Località Sant’Antonio di Ranverso, Buttigliera Alta (TO)

Domenica 18 giugno

Ore 9.30-13 e 14-17.30: rievocazione

Ore 15.30: visita guidata tematica

Per la visita guidata il costo è 5 euro + biglietto di ingresso.

La rievocazione è compresa nel biglietto di ingresso.

Intero: 5 euro, ridotto: 4 euro

Hanno diritto alla riduzione: minori di 18 anni, over 65, gruppi min. 15 persone

Fino a 6 anni e possessori di Abbonamento Musei Piemonte, Torino + Piemonte Card, Royal Pass: biglietto ingresso gratuito

Info e prenotazioni: 011 9367450 (attivo da mercoledì a domenica) o ranverso@biglietteria.ordinemauriziano.it

www.ordinemauriziano.it

Giulio Einaudi e lo Struzzo che non mise mai “la testa sotto la sabbia”

Lo spirito digerisce le cose più dure”, era il motto della casa editrice Einaudi. A raffigurarlo, nella marca editoriale, uno struzzo che stringe un chiodo nel becco e, sullo sfondo, un paesaggio con un castello.

A fondarla, il 15 novembre 1933, l’appena ventunenne Giulio Einaudi. La prima sede era a Torino, al terzo piano di via Arcivescovado 7, nello stesso palazzo che era stato sede del settimanale L’Ordine Nuovo di Antonio Gramsci. Da lì la casa editrice si spostò in piazza San Carlo e, successivamente, al n.2 di via Biancamano. Nato a Dogliani, nella Langa cuneese, patria del Dolcetto ( il padre Luigi , fu il secondo presidente della Repubblica Italiana; il figlio Ludovico è il noto musicista e compositore), Giulio frequentò il Liceo classico Massimo d’Azeglio a Torino, partecipando in seguito alla “confraternita” di ex-allievi fra i cui membri figuravano Cesare Pavese, Leone Ginzburg, Norberto Bobbio, Massimo Mila, Fernanda Pivano, Vittorio Foa, Giulio Carlo Argan, Ludovico Geymonat, Franco Antonicelli e molti altri. Quasi tutti collaborarono e pubblicarono per la casa editrice dello Struzzo, accanto ai nomi più importanti della cultura italiana del ‘900. Fu Einaudi, tra l’altro, a pubblicare nel dopoguerra  i  “Quaderni e le Lettere dal carcere” di Gramsci. Scriveva, Norberto Bobbio: “E’ uno struzzo, quello di Einaudi, che non ha mai messo la testa sotto la sabbia”. E come dar torto al filosofo del dubbio? Dopo più di sessant’anni di lavoro come editore, Giulio Einaudi andò in pensione nel 1997 (morì  due anni dopo, all’età di ottantasette anni) lasciando in eredità un lavoro immane che – nel tempo – ha fatto di Torino una delle capitali europee della cultura. Eppure non c’è un luogo, nella toponomastica della prima capitale d’Italia, che porti il suo nome. Tranne, come ricorda qualcuno, quella “E” sul citofono dell’ultima sua dimora, al n. 8 di via Pietro Micca.

Marco Travaglini

Alleanza a modo loro

CALEIDOSCOPIO ROCK USA ANNI 60

Repertorio e libero arbitrio, binomio quasi sempre azzeccato nel rock americano anni ‘60, soprattutto quando il repertorio andava costruendosi giorno per giorno anche in relazione alle “venues”, al gusto del pubblico, alle esigenze del contesto musicale del momento, alla reazione degli ascoltatori all’atto esecutivo, all’impressione destata nei “talent scout” o negli emissari (più o meno camuffati) di case discografiche più o meno blasonate. Dunque libero arbitrio, più di quel che si possa credere; ne è prova il fatto che il sedimentarsi di un repertorio esecutivo poteva essere un processo alquanto variabile, variegato, differenziato, eterogeneo, con esiti sempre diversi in base al “sound” delle bands, alla resa delle “cover” o al taglio interpretativo che ad un brano si intendeva dare o imprimere in questo o quel locale o per questo o quell’uditorio.

Da ciò deriva il fatto che un repertorio poteva avere elementi fondanti non univoci: chi sceglieva il taglio di “cover band”, chi di gruppo devoto alla “British Invasion” e ai suoi “guru”, chi di compagine “multitasking” (sempre adattabile al gusto del momento o alle necessità di una certa occasione), chi di band specializzata nel settore dei “frat parties” o feste di college, chi invece prediligeva le feste private o gli eventi sportivi, chi altrimenti puntava sugli “adult clubs” o i “parlors”, chi sul mondo dei teenagers e dei teen clubs. C’erano però bands che inserivano deliberatamente e volontariamente in repertorio anche pezzi non canonici, come per esempio brani tratti dal mondo dei “girl groups” che avevano impazzato parecchio tra fine anni Cinquanta e prima metà anni Sessanta.

Ne furono esempio “The Alliance”, formatisi nell’aprile 1966 a Portland (Maine) col nome “The Bobby Dean Combo” e composti inizialmente da Bobby Dean (V, chit), Rick Balzer (chit), Charles “Chico” Blumenthal (b), Vincent “Vinny” Bruni (batt). Il nome mutò in “The Bobby Dean Alliance” verso fine 1966, quando furono “opening band” per i “Young Rascals” al City Hall Auditorium di Portland. Ma quasi subito Bobby Dean disse addio… e il nome mutò ancora in “The Alliance”, ma la formazione si stabilizzò maggiormente (Rick Balzer, chit; Chico Blumenthal, b; Mike Foster, org; Vinny Bruni, V, batt) e si definì meglio il repertorio, questo sì insolito e costituito da cover dei Beatles e da svariati brani di “girl groups” tra cui in primis The Supremes.

Il pubblico apprezzava assai, specialmente nel corso di numerosi “gigs” nell’area tra Portland (anche alla Armory di Stevens Avenue), Biddeford, Gorham, Windham, Cumberland, Yarmouth, Freeport, Brunswick. L’accoglienza nelle varie “venues” era sempre calorosa e la richiesta generale più che soddisfacente, finché nel 1968 giunse anche l’occasione dell’incisione in studio, concretizzatasi nel febbraio presso gli Event Studios di Westbrook con l’etichetta Critique di Carl Strube: “Listen, Girl” [C. Blumenthal] (45-1074; side B: “I’ll be Kind” [R. Balzer]). In verità la band si attendeva un certo slancio commerciale con il 45 giri realizzato, vista anche la favorevole programmazione radiofonica di varie radio locali; tuttavia gli esiti non furono davvero quelli previsti… e pesarono non poco sulla spinta e sull’entusiasmo del gruppo. Da qui la parabola discendente di “The Alliance”, che si concluse forse entro la primavera 1969.

Gian Marchisio

Proseguono gli eventi al Circolo Violeta Parra di Beinasco

Proseguono gli eventi al Circolo Violeta Parra di Beinasco: domenica 18 giugno è previsto il consueto “Blues & Jazz for Luigi”, dedicato a Luigi Tempera, raffinato e originale chitarrista blues e veterano della scena musicale italiana che ci ha lasciati ormai nel lontano 2014 e ha ideato, insieme a Piero Contu, il Beinasco Blues & Jazz Festival poi confluito nei festival estivi organizzati dal Circolo come il “Blues Day, che verranno portato avanti anche quest’anno e in quelli a seguire con idealismo e convinzione come ringraziamento e tributo allo storico direttore artistico per gli splendidi quattordici anni passati insieme.

Il Blues and Jazz Day for Luigi inizierà alle ore 17.30 con la Jam Session “Suona con noi”: sul palco musicisti jazz e blues che accettano di condividere lo spazio musicale con chiunque si senta all’altezza!

Alle ore 19,15 si esibisce Matteo Salvadori con il progetto Great American Songbook.

Un concerto per cantare e raccontare alcune delle canzoni del “Great American Songbook”, un oceano di musica in cui le storie dei grandi interpreti, compositori, opere teatrali e film, per cui queste composizioni venivano scritte, s’intrecciano in maniera incredibilmente affascinante, dando vita ad un interpretazione colorata di blues.

Matteo Salvadori
Dal 1993 al 1996 suona nel gruppo MaoelaRivoluzione, con cui incide 2 dischi, “Sale”, e “Casa” con la Virgin. Il gruppo ha una intensa attivita’ live. e partecipa a Sanremo Giovani.

Studia a Milano con Gigi Cifarelli.
Nel 1997 collabora con Daniele Silvestri, partecipando alle registrazioni di due suoi dischi e alla sua esibizione al Festival di Sanremo nel 1999 . Dal 1998 al 2001 suona negli 883 di Max Pezzali, registrando tre album ed effettuando numerosi tour in Italia e all’ estero.
Successivamente suona nel nuovo disco degli Heavy Metal Kids, storica e influente formazione rock inglese degli anni 70, ed effettua un tour negli Stati Uniti nella band di Danny Peyronel (cantante/ compositore inglese che ha scritto per Sade, Meat Loaf, ed ha fatto parte degli Ufo).
Nel 2012 suona nel disco di Rocco Papaleo, attore e cantante che ha presentato il Festival di Sanremo 2012.
In ambito jazzistico ha collaborato con Emanuele Cisi, Giorgio Li Calzi (suona nel cd “Organum” del 2011), ed altri.
Ha inoltre suonato e collaborato nel corso degli anni con molti altri artisti come Saturnino, Max Gazze’, Jovanotti, i Giuliodorme, Jeremy’s Joke, Too Rude, Robertina Magnetti, Fratelli di Soledad e altri.

Alle ore 20,15 è il turno di Anouman Trio con un Jazz Manouche pieno di energia.

Il Trio francese Anouman è composto da una cantante jazz, da un contrabbassista e da un chitarrista. Oltre al Jazz sul palco ci sarà della musica pop (Amy Winehouse, Stevie Wonder…), canzoni della tradizione francese (Gainsbourg…) e tanto jazz manouche.

Il gruppo suona da oltre un decennio e trasmette tanta passione e forza con la propria musica.

Alle ore 21,15 grande musica con gli Hot Shots Blues. Il gruppo è composto da quattro musicisti di lunga esperienza animati dalla passione per il palco e per la buona musica, con in serbo alcuni dei brani più significativi del rock e del blues. Una carica di adrenalina unità a professionalità, bravura, energia e coinvolgimento. Potenti come un colpo ben assestato.

Alle ore 22,15 si chiude con il grande Martin Craig From Black City con il suo Funk mescolato a note di Soul e Blues.

Martin Craig è un chitarrista e compositore italo-americano nato a Rivoli. Le sue influenze musicali spaziano dal funk al rock, ma ha un occhio di riguardo al blues ed al soul. La sua carriera di oltre vent’anni l’ha portato a suonare in diversi tour sia in Italia sia all’estero. Dopo aver pubblicato tra il 2017 ed il 2021 tre dischi con i The Black City, Martin si sta ora dedicando al suo primo progetto da solista, il cui disco d’esordio uscirà nel 2022 via Blue Mama Records. (Fonte)

Per prenotare i posti chiamare il numero 333/37.54.535. Ingresso gratuito, proposta ristoro su prenotazione.

Per info 011/26.48.591 – 333/37.54.535 e 339/29.78.912;

E-mail: parravioleta239@gmail.com

Staff Comunicazione Violeta Parra – eventistampa@gmail.com 333 430 97 09

Giuseppe Mazzini: troppo avanti per essere attuale

Ricordando la fastosità con cui celebrammo in tutto il Paese i 150 anni dell’Unità d’Italia, confesso che mi sarei aspettato qualche sforzo in più per commemorare lo scorso anno  – a 150 anni dalla morte- Giuseppe Mazzini: l’ideologo perennemente incompreso (ma sempre opportunisticamente sfruttato), colui che definì le basi etiche della nostra repubblica.

Dei quattro protagonisti del Risorgimento, Mazzini dovette vivere il suo sogno da esule, persino da rinnegato, o “magnifico perdente“, come recita il titolo di un bel romanzo di Sonia Morganti a lui dedicato. Non si può certo dire che gli altri procedessero in armonia verso la strada che li portò a raggiungere lo storico traguardo: Vittorio Emanuele e Cavour si detestavano, ma condividevano l’odio per Mazzini… e la tragica prematura morte del Conte ce ne risparmiò le possibili conseguenze. Garibaldi -inizialmente seguace di Mazzini – abbandonò il sogno repubblicano per unire l’Italia sotto la monarchia, ma mai perdonò a Cavour la cessione di Nizza, sua città natale. Nell’aula del Parlamento Subalpino a Palazzo Carignano ancora riecheggiano le pesanti parole rivolte a Cavour dal neo deputato Giuseppe Garibaldi, appena eletto nel collegio di Nizza, che, quand’egli giunse all’emiciclo, non era più italiana…

…Palazzo Carignano, appunto: qui -dove Vittorio Emanuele II nacque, il Conte Camillo Benso di Cavour lavorò intensamente e Garibaldi fieramente inveì- ha sede il Museo Nazionale del Risorgimento, che purtroppo a Mazzini dedica ben poco spazio e considerazione. Da questa istituzione, almeno in occasione dell’anniversario, confidavo un qualche risarcimento postumo, magari nelle sale riservate alle mostre temporanee, che invece ho trovato  occupate da un colorato collage di immagini dedicate al fenomeno di Garibaldi (nel 2022 ricorrevano i 140 anni dalla sua morte) “Icona Pop“: l’Eroe dei due Mondi rappresentato come fenomeno di marketing e brand pubblicitario, insomma.

Questa premessa rende ancor più meritevole l’iniziativa del direttore/fondatore del Centro Studi Mario Pannunzio di Torino Pier Franco Quaglieni, che ha curato la riedizione del saggio sui “I Doveri dell’Uomo“, pubblicato dalla Casa Editrice Pedrini proprio in occasione dei 150 anni dalla morte di Mazzini.

Quaglieni nel libro  ci fa subito notare come la scelta di ricordare in questo modo Giuseppe Mazzini si riveli sempre attuale: lo fu nel centenario, quando già cinquant’anni fa il Centro Pannunzio -allora presieduto da Arrigo Olivetti- decise di promuovere un convegno incentrato sul tema “Mazzini e il marxismo“, una cultura che ai tempi esercitava forte egemonia soprattutto negli ambienti universitari. Il convegno, purtroppo, saltò a causa di elezioni anticipate (allora, come oggi, guarda caso) che distrassero uno degli illustri relatori -Giovanni Spadolini- eletto senatore e “volato” ad altri lidi, quelli che poi segnarono la sua carriera politica.

Il tema scelto era accattivante: Mazzini e Marx si conobbero a Londra, dove erano vicini di casa, e inizialmente sembrava potesse nascere ta loro un’intesa, ma molto presto le posizioni si allontanarono. Ancora nel 1972, ci ricorda Quaglieni, l’ “intellighenzia” imperante filo marxista seguiva le tesi gramsciane che ritenevano Mazzini un “utopista impolitico” che “aveva totalmente svalutato i limiti del marxismo – leninismo e della sua realizzazione storica in Russia che il suo sodale Gobetti aveva definito una “rivoluzione liberale”. Gobetti giunse a teorizzare che Mazzini andasse sostituito da Marx, un’affermazione che lasciò dubbioso anche il gobettiano Norberto Bobbio che aveva rivolto la sua attenzione più a Cattaneo che a Mazzini in un raffinatissimo saggio dedicato alla cultura militante”.

Va detto che Michail Bakunin definì Mazzini “l’essere umano più nobile e più puro che io abbia incontrato in tutta la mia vita“.

Ed ora ci troviamo a dar ragione a Giuseppe Mazzini, troppo spesso inascoltato e troppo poco rivalutato.

Nel saggio pubblicato da Pedrini possiamo leggere un inedito di Renzo De Felice che rimase nell’archivio dei lavori preparatori del convegno: “Mazzini e il Socialismo“, anche queste righe si rivelano adesso premonitorie.

A 150 anni dalla morte, il pensiero di Mazzini potrebbe essere richiamato per contrastare il fenomeno del nazionalismo populista che tanta presa ha nella pubblica opinione.

Mazzini, meglio di ogni altro, seppe interpretare la differenza fra patriottismo e nazionalismo. In una lettera del 1861 ad un corrispondente tedesco scrisse: “chi fa la santa parola di Nazionalità sinonimo d’un gretto geloso ostile nazionalismo commette lo stesso errore di chi confonde religione e superstizione”.

Per “gretto nazionalismo” -scrive maurizio Viroli- “Mazzini intende la perversione del principio di nazionalità”. Il valore della nazionalità degenera in meschino nazionalismo quando si trascura il principio che «la libertà d’un popolo non può vincere e durare se non nella fede che dichiara il diritto di tutti alla libertà».

La Patria é una comunione di liberi e d’uguali affratellati in concordia di lavori verso un unico fine. Voi dovete farla e mantenerla tale. La Patria non é un aggregato, é una associazione. Non v’é dunque veramente Patria senza un Diritto uniforme. Non v’é Patria dove l’uniformità di quel Diritto é violata dall’esistenza di caste, di privilegi, d’ineguaglianze dove l’attività d’una porzione delle forze e facoltà individuale é cancellata“, leggeremo nel saggio sui Doveri.

Recensendo l’ultimo libro di Pier Franco Quaglieni, “La Passione per la Libertà“, scrissi di “un capitolo che non c’è“, ma del cui spirito tutto il libro è permeato. Il saggio è stato redatto in periodo di piena pandemia, quando le nostre libertà venivano spesso limitate dalle responsabilità che avremmo dovuto assumerci per tutelare la salute nostra e dell’intera comunità. “Libertà significa anche responsabilità”: è un concetto ben chiaro a Quaglieni nelle considerazioni che andava stilando. La pubblicazione de “I Doveri dell’Uomo” sembra essere la naturale continuazione del suo percorso di autentico e irreprensibile storico liberale.

Quando Mazzini, nel 1860, pubblicò “I Doveri dell’Uomo” si rendeva naturalmente conto che scrivere di doveri costituiva un argomento impopolare nell’epoca dei “droits“: “un mezzo aleatorio, difficile da proporre a un movimento politico -cito Sauro Mattarelli- non perché fosse superato, ma, semmai, perché si guardava troppo avanti, a una società ideale che non c’era. Erano richieste consapevolezze e responsabilità che raramente si trovano nelle persone; ma, soprattutto, questa teoria si basava (e si basa) su una prospettiva che rompeva con gli schemi concettuali a cui siamo abituati“. E anche oggi potremmo dire lo stesso.

Che Mazzini fosse un utile strumento di propaganda valido per tutte le stagioni lo dimostra l’utilizzo che della sua opera e del suo pensiero è stato fatto nei decenni seguenti la morte: “I Doveri dell’Uomo” venne adottato nella scuola di inizio ‘900 come testo obbligatorio, ma purgato di quelle parti che potevano infastidire la monarchia; il suo pensiero -radicalmente cambiato nelle premesse e profondamente falsificato – passò come base fondativa della dottrina fascista, principalmente tramite il lavoro del filosofo Giovanni Gentile e del giurista Alfredo Rocco, tanto che l’opera originale fu bandita dall’Italia fascista; Luigi Einaudi teneva in bella mostra sulla sua scrivania una lettera autografa di Giuseppe Mazzini “al quale si ispirò per il suo settennato soprattutto nella dimensione del senso educativo che l’istituzione repubblicana comportava” (parole di Carlo Azeglio Ciampi), ma forse anche per mostrare la sua fede all’istituzione repubblicana, lui che aveva votato per la monarchia; Carlo Calenda apre e chiude il suo ultimo libro “La Libertà che non Libera” con citazioni de “I Doveri dell’Uomo“, opera che dichiara essere fonte primaria di ispirazione per la sua attività politica…. Mazzini, insomma, può sempre venire in soccorso per giustificare, corroborare, legittimare e persino indirizzare l’opinione che si vuol comunicare ad interlocutori più o meno autorevoli. Troppo spesso, però, si tratta di citazioni abusive e abusate, stravolte dalla mancanza di quel senso etico che Giuseppe Mazzini seppe dimostrare con la sua esistenza esemplare.

Perché vi parlo io dei vostri doveri prima di parlarvi dei vostri diritti? Perché, in una società dove tutti, volontariamente o involontariamente, vi opprimono, dove l’esercizio di tutti i diritti che appartengono all’uomo vi è costantemente rapito, dove tutte le infelicità sono per voi e ciò che si chiama felicità è per gli uomini dell’altre classi, vi parlo io di sacrificio e non di conquista? Di virtù, di miglioramento morale, d’educazione, e non di benessere materiale? È questione che debbo mettere in chiaro, prima di andare innanzi...” Scrive Mazzini, “Libertà vera non esiste senza eguaglianza, e l’eguaglianza non può esistere fra chi non move da una base, da un principio comune, da una coscienza uniforme del Dovere“, aggiungerà.

Con questo spirito abbiamo riletto  “I Doveri dell’Uomo” consapevoli  del pensiero di un uomo che è sempre stato avanti.

Troppo avanti per essere attuale.

EDOARDO MASSIMO FIAMMOTTO
Pannunzio Magazine

Rivoli Beach – Summer Festival

Il cartellone estivo della Città di Rivoli

4^ edizione

Ingresso gratuito

Dal 12 giugno al 30 luglio 2023

Tanti eventi estivi

Un’estate ricca di musica, divertimento e sport. Dal 12 giugno torna Rivoli Beach, tanti appuntamenti per vivere al meglio l’estate in città, tra relax e intrattenimento. Nell’arco di oltre un mese si alterneranno momenti di intrattenimento musicale, culturale, teatrale, sportivo a cura della Città di Rivoli e del Consorzio Turismovest, in collaborazione con associazioni sportive e culturali del territorio.

Rivoli Beach è ormai una consuetudine per l’estate rivolese, il modo migliore per accompagnare con un’ampia offerta le lunghe giornate estive, tra divertimento e sport – dichiara il Vice Sindaco di Rivoli Laura Adduce –. Abbiamo realizzato un calendario ricco nella speranza che possa coinvolgere il maggior numero di cittadini e di turisti”.

Tanti, infatti, gli eventi in programma. Dal 12 giugno fino al 30 luglio l’area verde di parco Salvemini si trasforma in una grande area dedicata alle attività di gioco all’aperto come ping pong e volley. Il parco sarà anche il luogo ideale per concerti e spettacoli: verrà infatti allestita l’area estiva con un palco per l’esibizione di gruppi musicali e spettacoli teatrali per famiglie, grazie alla collaborazione di musicisti, artisti e associazioni del territorio. La musica parte il 30 giugno con le sonorità di Lucio Battisti e fino al 16 luglio tutti i weekend saranno il momento ideale per ascoltare buona musica dal vivo. La domenica, invece, spazio al teatro per bambini, con spettacoli coinvolgenti per famiglie (2, 9 e 16 luglio alle 17,30).

Piazzale Mafalda di Savoia ospiterà domenica 25 giugno alle 17 la Filarmonica San Marco di Buttigliera Alta per i 40 anni di fondazione mentre il 21 e 22 luglio, dalle 21,30, un importante evento canoro, l’Incanto Summer Festival, due serate con 15 nuove voci dai più famosi talent televisivi accompagnati da un’orchestra sinfonica di 60 elementi e la direzione artistica del noto cantautore Enrico Ruggeri.

Per chi vorrà godersi l’estate sognando la spiaggia, il luogo adatto sarà piazza I Portici dove dal 24 giugno al 23 luglio verrà allestita l’area con il campo da beach volley e la zona relax con sdraio e ombrelloni, oltre ad uno spazio dedicato ai più piccoli con giochi gonfiabili accessibili tutti i giorni dalle 17 a mezzanotte.

E ancora conferenze, musica e spettacoli ai Giardini di Palazzo Piozzo di Rosignano con il programma I Caffè di Palazzo Piozzo, a cura dell’istituto musicale Città di Rivoli G. Balmas (info e programma www.istitutomusicalerivoli.it).

Infine, tante altre offerte per vivere al meglio le lunghe giornate estive, come la passeggiata nella lavanda delle giornate 1-2-3 luglio (Info: Az. Agricola Racca 3493304598, 3492265167, www.societaagricolaracca.it, info@societaagricolaracca.it) e il ballo d’estate (ballo al palchetto, ballo liscio, latino americano, balli di gruppo) dal 28 al 30 luglio in piazza Fratelli Cervi.

Coinvolta anche quest’anno la vicina Buttigliera Alta con il concerto di musica classica alla Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso domenica 25 giugno alle 17. Inoltre dal 30 giugno al 2 luglio piazza Donatori di Sangue ospiterà il summer festival con street food e musica mentre il 15 e 16 luglio ci sarà il Festival Internazionale di Musica Celtica.

Il programma completo di Rivoli Beach è disponibile sul sito del Consorzio Turismovest www.turismovest.it. Si consiglia di consultare i canali social di TurismOvest per essere aggiornati su eventuali cambiamenti di programma.

PROGRAMMA COMPLETO

RIVOLI BEACH – SUMMER FESTIVAL 2023

Il Cartellone estivo della Città di Rivoli

MUSICA, SPORT, INTRATTENIMENTO

12 GIUGNO – 30 LUGLIO 2023

4° EDIZIONE

Nell’arco di un mese si alterneranno momenti di intrattenimento musicale, culturale e sportivo a cura della Città di Rivoli e del Consorzio Turismovest, in collaborazione con alcune associazioni sportive e culturali del territorio.

PARCO SALVEMINI – CORSO SUSA 132 – RIVOLI

AREA GIOCO E SPORT ALL’APERTO

Dal 12 Giugno al 30 Luglio

In collaborazione con alcune Palestre e Associazioni sportive della Città, ci saranno molteplici appuntamenti che coinvolgeranno l’area verde del Parco che sarà attrezzata per attività di gioco all’aperto come ping pong, volley, badminton-volano…

Maggiori dettagli su: www.turismovest.it – www.comune.rivoli.to.it – facebook: Citta di Rivoli

CONCERTI E SPETTACOLI PER BAMBINI
Dal 30 Giugno al 16 Luglio

Verrà allestita l’area estiva con un palco per l’esibizione di gruppi musicali e spettacoli teatrali per famiglie, grazie alla collaborazione di musicisti, artisti e associazioni del territorio.

Maggiori dettagli su: www.turismovest.it – www.comune.rivoli.to.it – facebook: Citta di Rivoli

Di seguito il programma:

Venerdì 30/06 ore 21,30 MUSICA AKuaKiara (Battisti cover band)

Sabato 1/07 ore 21,30 MUSICA Marconi Blues Band di Rivoli (Blues)

Domenica 2/07 ore 17,30 TEATRO PER BAMBINI “Le buffe fiabe animate” a cura di Compagnia TeatrAli Aps (spettacolo interattivo)

Venerdì 7/07 ore 21,30 MUSICA Heaven (Elisa cover band) e Violet Beat di Rivoli (pop rock)

Sabato 8/07 ore 21,30 MUSICA Razza Sospetta e Alex the Motown Band (R&B, beat, soul, anni 50-60)

Domenica 9/07 ore 17,30 TEATRO PER BAMBINI “Magicamente in favola” a cura di Le Fiabe di Beba (spettacolo interattivo)

Venerdì 14/7 ore 21,30 MUSICA Prospettiva Zero (tributo a Renato Zero)

Sabato 15/07 ore 21,30 MUSICA LauraDue (cover band Laura Pausini)

Domenica 16/07 ore 17,30 TEATRO PER BAMBINI “Arrivano i clown” a cura dei Pentaclown (spettacolo per famiglie)

PIAZZALE MAFALDA DI SAVOIA – RIVOLI

SPETTACOLI MUSICALI

Domenica 25/06 ore 17,30 MUSICA Filarmonica San Marco di Buttigliera Alta – per i 40 anni di fondazione (musiche da film)

In caso di brutto tempo la manifestazione si svolgerà in Piazza donatori di Sangue a Buttigliera.

Venerdì 21/07 e Sabato 22/07 ore 21,30

MUSICA Incanto Summer Festival, 2 serate con 15 nuove voci dai più

famosi talent televisivi, orchestra sinfonica di 60 elementi, Direzione artistica Enrico Ruggeri

PIAZZA “I PORTICI” – VIA ROMBO’ – RIVOLI

BEACH VOLLEY E AREA RELAX

Dal 24 Giugno al 23 Luglio

Maggiori dettagli su: www.turismovest.it – www.comune.rivoli.to.it – facebook: Citta di Rivoli

AREA GIOCO BIMBI CON GONFIABILI

Dal 24 Giugno al 23 Luglio

orario 17-24

GIARDINI DI PALAZZO PIOZZO DI ROSIGNANO – VIA CAPELLO 3 – RIVOLI

I CAFFE’ DI PALAZZO PIOZZO fra Musica, Arte e Socialità

Concerti, conferenze, spettacoli

A cura di Istituto Musicale Città di Rivoli G. Balmas

Dal 10 giugno al 22 settembre 2023

Ore 18,00 – Ingresso libero

Info e Contatti: segreteria.didattica@istitutomusicalerivoli.it; tel. 011 9564408; www.istitutomusicalerivoli.it; Fb@istitutomusicalerivoli; IG: @musicalerivoli

Sabato 10 giugno Musica da Film Back home – Archiensemble

Giovedì 22 giugno Musica pop Pick n’ bow

Sabato 24 giugno Tavola rotonda sullo stato della musica moderna oggi Moderna a chi?

Martedì 27 giugno Musica pop Acrobazie – Nicolas Roncea

Giovedì 29 giugno Musica pop Musica da cameretta – LastanzadiGreta

Sabato 1 luglio Musica pop Note d’amore – Crossing sound trio

Lunedì 3 luglio Conferenza L’arte dell’improvvisazione

Mercoledì 5 luglio Libri e Musica Swinging Stravinsky

Giovedì 6 luglio Musica Jazz Benvenuti al Nord e Sud America (in Jazz) – Jazz Ensemble 2

Sabato 8 luglio Teatro Musicale Dulcamara e il suo Elisir

Venerdì 15 settembre Musica pop Fonni

Venerdì 22 settembre Libri e Musica16 racconti per Torino – La Compagnia del Ciglio

AZIENDA AGRICOLA RACCA, STR. BIBIANA 7, FRAZ. BRUERE – RIVOLI

PASSEGGIATA NELLA LAVANDA

1-2-3 luglio 2023

Orario 10-21

Passeggiata, acquisto prodotti dell’azienda, possibilità di pranzo, cena o merenda sinoira su prenotazione

Info: 3493304598, 3492265167, www.societaagricolaracca.it, info@societaagricolaracca.it

PIAZZA FRATELLI CERVI – RIVOLI

IL BALLO D’ESTATE

Ballo al palchetto, ballo liscio, latino americano, balli di gruppo

Dal 28 al 30 luglio

Orario 20,30 – 24,00

Maggiori dettagli: https://www.aptrivoli.it – www.comune.rivoli.to.it – facebook: Citta di Rivoli

Inoltre, a Buttigliera Alta (Maggiori dettagli: www.comune.buttiglieraalta.to.it)

Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso – Strada Sant’Antonio di Ranverso, 6

Concerto a offerta libera. Regie Armonie. Itinerari in Musica.

Domenica 25 giugno, ore 17 – O quanto a me sei caro

Info: 011 9367450 (da mercoledì a domenica); ranverso@biglietteria.ordinemauriziano.it

ranverso@ordinemauriziano.it – http://www.ordinemauriziano.it/precettoria-di-s-antonio-ranverso

Piazza donatori di Sangue, Buttigliera Alta:

Venerdì 30 Giugno: Summer festival con street food e dj

Sabato 1 Luglio: stand food con grigliate e altro. Ore 21,30 danze con I Roeri.

Domenica 2 Luglio: Stand food con Porchetta di Tarcisio. Ore 21.30 danze con Luigi Gallia.

Festival Internazionale di Musica Celtica”:

15 luglio, ore 21, Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso

16 luglio, ore 18, Teatro Don Vallino, Via Rosta 14, Buttigliera Alta