CRONACA- Pagina 878

Rapina al parco del Valentino, derubato di uno smartphone

Fermato l’autore dagli agenti del Commissariato Centro

 

Giovedì mattina viene diramata una nota per il furto di uno smartphone nell’area del Parco del Valentino ad opera di un uomo poi allontanatosi. La vittima mentre era seduta su una panchina era stata avvicinata e bloccata con la forza. Dopo essersi impossessato del telefono, il reo aveva anche chiesto 50 euro per la restituzione dell’oggetto.

Ricevute le descrizioni della persona in fuga, gli agenti del Commissariato Centro la rintracciano all’incrocio tra viale Virgilio e viale Mattioli in compagnia di un altro soggetto. Proprio in tasca a quest’ultimo i poliziotti trovano il cellulare appena rubato, insieme ad un involucro contenente marijuana.

Alla luce dei fatti, l’autore materiale del gesto, un trentatreenne senegalese, viene arrestato per la rapina e la tentata estorsione. Per il quarantaseienne nigeriano trovato poi in possesso dello smartphone scatta la denuncia in stato di libertà per ricettazione. Lo straniero è stato anche sanzionato amministrativamente per la marijuana che aveva con sé.   

In memoria dell’ultima Regina d’Italia Maria José

Mercoledì 15 settembre alle ore 17 nella sala Consiglieri della Città metropolitana  di Torino a Palazzo Cisterna (via Maria Vittoria 12), il Centro “Pannunzio” e l’Associazione “Regina Elena “ ricorderanno, a 20 anni dalla morte, l’ultima Regina d’Italia Maria José di Savoia.  

Figlia  del Re del Belgio, Alberto I, andò  in sposa all’erede al trono dei Savoia, il principe di Piemonte  Umberto, nel 1930. Donna controcorrente, cresciuta alla corte belga nota per le sue aperture intellettuali e sociali, visse con grande disagio gli anni della dittatura fascista a cui cercò di opporsi, soprattutto dopo l’alleanza sciagurata di Mussolini con la Germania nazista di Hitler. Con Umberto II di Savoia regnò in Italia, dopo l’abdicazione di Re Vittorio Emanuele III, dal 9 maggio al 2 giugno 1946, quando il referendum portò in Italia la Repubblica. La sua fu una figura significativa nell’ambito dell’opposizione al regime fascista, per le sue frequentazioni clandestine con con gli intellettuali antifascisti ed in particolar modo con Benedetto Croce. Notevole fu il suo contributo alla conoscenza della storia di Casa Savoia, con i suoi libri su grandi figure sabaude, apprezzati dagli storici.
Nell’occasione verrà proiettato una video – intervista condotta da Enzo Biagi e lo storico Pier Franco Quaglieni ricorderà Maria José che conobbe di persona. La manifestazione è in collaborazione con l’Associazione Internazionale “Regina Elena”, il cui Presidente nazionale, Ilario Bortolan, coordinerà l’incontro.
Prenotazione  obbligatoria al 348 81 348 47.

Catturato dopo una effimera latitanza

Un cittadino marocchino di 38 anni, condannato a una pena di 9 mesi e 13 giorni di reclusione per reati contro al patrimonio, è stato tratto in arresto dagli agenti del Comm.to Barriera Nizza lo scorso martedì pomeriggio. L’uomo era da tempo sottoposto alla misura dell’obbligo di firma presso gli uffici del Comm.to, da ottemperare quotidianamente entro le ore 12, in relazione ai reati da lui commessi precedentemente. All’emissione del Provvedimento del Tribunale, l’uomo non si è però presentato per assolvere l’obbligo pendente a suo carico, tanto da far scattare immediate ricerche in zona San Salvario, ove lo stesso è solito ritrovarsi con suoi connazionali, ma con esito negativo. L’uomo dava notizie di sé solo alle ore 14,30, quando compariva improvvisamente negli uffici di Polizia per assolvere ai propri obblighi di firma. Qui, innanzi agli agenti della Sezione Misure di Prevenzione, Sicurezza e Cautelari, gli veniva notificato l’ordine di carcerazione, in virtù del quale è stato tradotto successivamente al “Lorusso e Cutugno” per l’espiazione della pena.

5 milioni e 860 mila dosi di vaccino somministrate finora in Piemonte

Sono 18.466 le persone che hanno ricevuto il vaccino contro il Covid comunicate sabato  all’Unità di Crisi della Regione Piemonte (dato delle ore 18). A 11.626 è stata somministrata la seconda dose.

Tra i vaccinati di ieri , in particolare, sono 3.833 i 12-15enni, 5.391 i 16-29enni, 2.70i trentenni, 2.472 i quarantenni, 1.801 i cinquantenni, 730 i sessantenni, 316 i settantenni, 168 gli estremamente vulnerabili e 136 gli over80.

Sono state 538 le persone vaccinate ieri nel corso dell’Open day del Valentino a Torino: un centinaio hanno utilizzato l’accesso diretto, le altre si erano prenotate nei giorni scorsi su www.ilPiemontetivaccina.it

Dall’inizio della campagna si è proceduto all’inoculazione di 5.680.545 dosi, di cui 2.588.507 come seconde, corrispondenti all’87,5% di 6.492.310 finora disponibili per il Piemonte.

No green pass, tensioni al corteo

Momenti di tensione al al corteo No Green Pass che come ogni sabato si svolge per le vie del centro di Torino. Centinaia i manifestanti, molti hanno svoltato in via Accademia delle Scienze, dove sono volati calci e spintoni all’indirizzo delle forze dell’ordine

Rivolta di migranti al Cpr, bruciati materassi

Alcuni migranti sono rimasti feriti nei momenti di tensione al Cpr di Torino, il Centro di Permanenza del Rimpatrio di corso Brunelleschi. Alcuni migranti in attesa di essere espulsi hanno incendiato i materassi dei moduli abitativi della cosiddetta ‘area rossa’, che ha subito gravi danni. Una colonna nera di fumo si è alzata. La polizia è intervenuta e ha accompagnato alcune persone in ospedale.

Denunciati per aggressione in branco a Mirafiori

Cinque giovani denunciati dagli agenti del commissariato

Cinque giovanissimi, due dei quali minorenni, residenti nel quartiere Mirafiori sono stati denunciati in stato di libertà per lesioni aggravate dagli agenti del Commissariato di zona.

Le indagini sono partite da una segnalazione di un’aggressione in strada, una sera di fine luglio, avvenuta nei pressi di via Gaidano, che coinvolse numerosi ragazzi. Nella circostanza, le volanti arrivarono sul posto velocemente, ma molti ragazzi erano scappati dopo aver sentito le sirene; alcuni a piedi, altri in auto. I poliziotti trovarono solo un ragazzo, con delle ferite al volto, sua mamma e la sua fidanzata. Agli agenti i tre raccontarono di un’aggressione organizzata e premeditata: la coppia era stata accerchiata da alcuni ragazzi sconosciuti, poi raggiunti da altri 3 soggetti arrivati con un’auto scura. Poi era iniziata la violenza: il ragazzino sbattuto a terra, colpito con calci e pugni. Derubato dei pochi euro in tasca, il suo cellulare calpestato e distrutto. La giovane resta in disparte e riesce a chiamare la polizia. Nel frattempo la mamma del ragazzo accerchiato e picchiato, vista dal balcone di casa la scena, scende a prestare soccorso al figlio. Il tutto dura pochi attimi, il gruppo si accorge che la polizia sta arrivando e tutti scappano in direzioni diverse.

Dopo le cure in ospedale, i ragazzi, entrambi minorenni, vengono ascoltati dagli investigatori del Commissariato Mirafiori: gli aggressori sono tutti sconosciuti, ad eccezione dell’ex fidanzato della giovane. Probabilmente, l’origine dell’aggressione è da ricondurre alla precedente relazione sentimentale

Le indagini portano i poliziotti a scandagliare tutti i profili social dell’ex fidanzato, un minorenne. Si ricostruiscono profili, contatti, amicizie, relazioni e interessi. Alla fine si compone un album fotografico con diversi amici. In 5, tutti presenti quella sera vengono riconosciuti e convocati in ufficio. L’ex fidanzato, per una situazione simile (altra ex fidanzata) risulta essere già stato denunciato lo scorso anno dagli agenti del Commissariato

Uno dei componenti del gruppo, oltre che per lesioni personali, è stato denunciato in stato di libertà anche per rapina e danneggiamento.

Agenti delle Volanti arrestano due rapinatori

Sono da poco passate le 11 di martedì, in corso Giulio Cesare, quando un cittadino richiama l’attenzione di una pattuglia della Squadra Volante in transito. L’uomo indica due soggetti in fuga, rei di aver appena rapinato una signora. La Volante si pone al loro inseguimento, rintracciandoli in via Aosta. Si tratta di due cittadini marocchini di 40 e 32 anni. Quest’ultimo, poco prima di essere fermato, è stato visto abbandonare un oggetto tra le auto in sosta. Gli operatori raggiungono il punto attenzionato, recuperando una catenina in oro.

Nelle fasi del controllo, la vittima, che non ha avuto bisogno di chiamare il numero di emergenza avendo visto la pattuglia di polizia, si avvicina agli agenti in forte stato di agitazione e riconosce il monile in oro ritrovato, a cui era molto affezionata, come di sua proprietà. La donna riferisce loro quanto accaduto poco prima, ovvero di essere stata sorpresa alle spalle dal quarantenne e che questi, dopo averle strappato la collana, l’aveva spinta, facendola cadere in terra.

Condotti presso gli uffici della Questura, sono emersi i numerosi precedenti di Polizia per entrambi, ed in particolare un obbligo di presentazione quotidiana in commissariato, un divieto di avvicinamento ed un divieto di dimora nel comune di Torino a carico del trentaduenne mentre il secondo soggetto è risultato inottemperante all’obbligo di abbandonare il territorio nazionale.

I due marocchini sono stati arrestati per rapina in concorso e la donna è rientrata in possesso della catenina d’oro, prezioso regalo del figlio

Minaccia i passanti con un coltello

Arrestato martedì scorso

 

Un gruppo di amici sta trascorrendo la serata all’interno del Parco Dora quando due di loro si allontanano per acquistare cibo e bevande. Durante il tragitto un soggetto, trentasettenne di origine brasiliana, si avvicina ad uno dei due ragazzi, chiedendo se avesse una sigaretta. Al suo diniego, l’uomo estrae un coltello e, puntandolo all’indirizzo della vittima, avanza nuovamente la richiesta. Spaventato, il giovane lo accontenta. Ottenuta la sigaretta, lo straniero si allontana. I due, preoccupati, raggiungono rapidamente il resto del gruppo. Al loro arrivo, gli viene riferito dagli amici di un individuo che poco prima, facendo sfoggio del suo coltello, aveva chiesto una sigaretta. A quel punto i ragazzi allertano immediatamente il 112 NUE.

Le pattuglie del commissariato Madonna di Campagna e della Squadra Volanti giunte sul posto, rintracciano il trentasettenne. L’arma, della lunghezza di 30 cm, è ancora stretta tra le sue mani. Durante il controllo, un cittadino si avvicina ai poliziotti, raccontando di essere stato avvicinato anche lui, poco prima, dal predetto con le stesse modalità.

Una volta disarmato, il reo è stato condotto presso gli uffici della Questura, dove sono emersi numerosi precedenti specifici di Polizia ed un recente provvedimento di avviso orale.

Scattate le manette per rapina.

“Sembra vicina la decisione sulla terza dose per operatori sanitari”

Sanità, Nursing Up, De Palma: «Sembra vicina la decisione sulla terza dose di vaccino per operatori sanitari, anziani e soggetti fragili, da effettuare già nei primi mesi del 2022». 

Così il Presidente del Sindacato Nazionale Infermieri: «Finalmente cominciano ad arrivare le tanto attese risposte alle nostre richieste. Quelle fatte pubblicamente dal Nursing Up negli ultimi giorni, al Ministro della Salute, per uscire dal buio tunnel delle incertezze, anche alla luce dei numerosi nuovi contagi degli infermieri già vaccinati di cui tenere conto»

 «Apprendiamo in queste ore che è in corso un serrato tavolo di confronto, tra i vertici del Ministero della Salute, per approvare il percorso relativo all’approvazione della terza dose del vaccino, a partire da gennaio 2022, riservando la priorità ad anziani e professionisti della sanità, da sempre i più esposti al rischio contagi.

Non ci possiamo che augurare, sempre che l’Aifa dia il suo consenso, che si arrivi prima possibile ad una decisione in merito. Per il bene dei malati, per il bene degli operatori sanitari, costantemente in prima linea.

La sicurezza dei nostri professionisti della sanità, sul luogo di lavoro, ovvero nelle corsie e nelle stanze degli ospedali, dovrebbe rappresentare, da sempre per i datori di lavoro, ovvero Governo e Regioni, e senza mezzi termini, uno degli obiettivi principali nell’ambito dell’indispensabile ricostruzione del nostro fragile sistema sanitario.

Nei delicati giorni della ripresa delle trattative per il rinnovo del CCNL del comparto sanità 2019-2021, la speranza concreta, di noi infermieri italiani, è quella che, le parti in causa, abbiano finalmente intrapreso “la corretta via” della meritata valorizzazione economica e contrattuale, sulla strada di quell’area delle elevate professionalità che può e deve rappresentare la svolta alla quale auspichiamo da tempo.

Ma non possiamo dimenticare, non possiamo cancellare i difficili mesi della pandemia: gli 87 decessi di infermieri, le migliaia di contagiati. Ci siamo vaccinati, lo abbiamo fatto in massa, e nessuna legge ci ha costretto a farlo. Non serviva, non l’abbiamo chiesta. Eravamo e siamo forti della coscienza di agire per la tutela del malato, del soggetto fragile, che rimane per noi il fulcro del nostro impegno quotidiano.

Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up

«Noi siamo stati quelli che, alla luce dei nuovi preoccupanti contagi legati alle varianti del Covid, hanno chiesto pubblicamente al Ministro della Salute di dar conto alle migliaia di operatori sanitari già vaccinati a inizio anno, che chiedono da tempo di sapere in relazione alla terza dose ed ai tempi della sua eventuale somministrazione.

E’ palese che i vaccini rappresentano una delle poche armi nelle nostre mani. Ma non può e non deve essere l’unica.

E’ fondamentale, per tanto, che si riparta da azioni mirate, come gli screening continuativi sui luoghi di lavoro, come il controllo costante dei livelli anticorpali, e non agire con il pressappochismo di quelle aziende che aspettano, nell’inerzia, l’esplosione dei focolai, per poi creare le fila di medici e infermieri nei drive in, da sottoporre a tampone.

Esistono addirittura amministrazioni sanitarie, poche fortunatamente, che non si degnano nemmeno di rispondere alle richieste ufficiali del sindacato in merito ai dati degli operatori contagiati, liquidando in fretta e furia le emergenze che si presentano tempo per tempo come già risolte e rifiutandosi di interloquire sui reali contenuti di quanto è accaduto.

Ebbene, contro questi comportamenti, siamo determinati ad andare avanti, se necessario anche ricorrendo davanti alle competenti magistrature, convinti come siamo che la corretta informazione ai cittadini,  alla stampa ed alle organizzazioni che difendono i lavoratori, debba essere sempre corroborata e mai impedita, in quanto presupposto fondamentale di partecipazione, democrazia e trasparenza”.