Per la Festa della Liberazione in città sono previste commemorazioni, mostre, incontri, letture e spettacoli. Tra i molti eventi, lunedì 24 alle ore 20, fiaccolata da piazza Arbarello a piazza Castello. A seguire saluto delle autorità e orazione ufficiale di Lidia Menapace. Da segnalare l’apertura straordinaria del Rifugio Antiaereo di Palazzo Civico (Piazza Palazzo di Città 1) dalle 10 alle 17 del 25 aprile, con visite guidate gratuite, senza prenotazione.
Festa grande d’aprile! Il 25 aprile torinese al Polo del ‘900
Il Consiglio regionale del Piemonte, attraverso il suo Comitato Resistenza e Costituzione, in collaborazione con la Fondazione Polo del ‘900, ricorderà a Torino il 72° anniversario della Liberazione con la “Festa grande d’aprile!Il 25 aprile al Polo del ‘900”. Il programma della giornata di martedì 25 aprile prevede l’apertura – dalle 10,30 alle 20,00 – di tutti gli spazi dei palazzi San Celso e San Daniele aiQuartieri Militari juvarriani di Torino, tra l’angolo di Corso Valdocco e via Del Carmine. Filo rosso dell’intera giornata sarà la rievocazione della figura di Franco Antonicelli,straordinaria personalità della Resistenza, presidente del CLN piemontese e fondatore – settant’anni fa, il 25 aprile del 1947 – dell’Istituto Storico della Resistenza, diventandone il primo presidente. Fu proprio Antonicelli ad annunciare alla radio la liberazione di Torino e fu sempre lui a pubblicare – sempre settant’anni fa – la
prima edizione di “Se questo è un uomo”, il capolavoro di Primo Levi, per i tipi della De Silva, la piccola casa editrice torinese che dirigeva, dopo che alcuni grandi editori, fra cui Einaudi, avevano rifiutato il manoscritto. La “Festa grande d’aprile!” – parafrasando il titolo del testo teatrale pubblicato da Franco Antonicelli nel 1964, nel quale ripercorre le vicende italiane dal 1924 al 1945, dai giorni del delitto Matteotti alla Resistenza e alla Liberazione – sarà un’occasione per raccontare l’Italia che aveva in mente, le idee che lo animavano e stilare un bilancio di quanto è rimasto oggi della sua eredità intellettuale. L’intenso programma della giornata prevede tre momenti. Il primo vedrà, alle 10,30 ( Palazzo San Celso, sala conferenze), la “Staffetta della memoria. Gli oggetti raccontano la storia”. Un’occasione, questa, per tutti coloro che sono in possesso di un oggetto della seconda guerra mondiale e abbiano voglia di raccontarne la storia, di presentarlo e diventare per un giorno protagonisti di una mostra-spettacolo sulla guerra, la Resistenza, la Liberazione. Alle 11,00 (Palazzo San Daniele, area Kids), le “Letture sulla libertà”, unlaboratorio per bambini dai 6 ai 10 anni, promosso in collaborazione con le Biblioteche Civiche Torinesi, con libero ingresso fino a esaurimento posti. Sempre alle 11,00 a Palazzo San Daniele (nella sala Novecento) verranno presentati i cinque lavori vincitori della prima edizione del concorso creativo “Accendi la Resistenza”: alle 11.00, lo spettacolo Lontano nella neve: storia di amore e guerra a cura di ARTI Teatro; alle 12.00 il cortometraggio La grande sete che avevamo di Agnese Vigorelli; alle 12.15 la graphic novel Formazione partigiana di Giulia Cuter e Matteo Gatti; alle 12.30 la lettura scenica di Lottammo odiando la guerra e la morte di Beatrice Borsa e, infine, alle 12.45, le canzoni Il ricordo che è restato e Non ti ricordi il 31 dicembre del gruppo Le Barricate.

Il secondo momento, intitolato “Franco Antonicelli e la Liberazione” prenderà il via alle 12.00 a Palazzo San Daniele (Sala lettura) con Le sorprese di un amico, un’esposizione di libri e documenti su Franco Antonicelli e la tradizione culturale torinese, da Piero Gobetti e Norberto Bobbio. Nello stesso palazzo, alle 15.00 (Sala Novecento) andrà in scena una pièce sulla vita di Antonicelli, “L’inesorabile determinazione a vivere e migliorare il presente”: lezione recitata scritta da Leonardo Casalino e interpretata dall’attore teatrale Marco Gobetti. Sempre a palazzo San Daniele, alle 16,00 (Sala lettura) si parlerà di “ Antonicelli editore. Da Topolino a Se questo è un uomo”, con un racconto del critico letterario Domenico Scarpa sul rapporto tra Antonicelli e Primo Levi. Con un’esposizione di alcune «prime edizioni» antonicelliane. Gli altri due appuntamenti in programma si svolgeranno a Palazzo San Celso (Sala memoria delle Alpi): alle 16,45, “La Torino liberata di Franco Antonicelli”, un percorso tra carte pubbliche e private; alle 17,00, “Franco Antonicelli. Frammenti di immagini e suoni”.Il terzo e conclusivo momento vedrà il “Concerto Grande d’Aprile”. Dalle 14,00 alle 20,00 – quando la manifestazione si concluderà – gli spazi esterni del Polo del ‘900 (Corso Valdocco angolo Via del Carmine) si apriranno alla musica, con le esibizioni dei Tavernacustica ( cantautorato italiano), della band dei Litio (pop indie rock), di Carlo Pestelli e della Banda Osiris.Lungo tutta l’arco della giornata i principali eventi saranno seguiti da Radio Polo e presso il Salotto del ‘900 sarà allestito uno spazio dedicato a “Resistenze e Liberazioni oggi”, a cura dell’Archivio e della Biblioteca del Polo del ‘900.
M. Tr.
Tre comuni della Città Metropolitana di Torino – Brozolo, Cavagnolo e Brusasco – ed uno della Provincia di Asti, Robella organizzano insieme la commemorazione della guerra partigiana in occasione del settantaduesimo anniversario della Liberazione. A Robella, alle 9.30 di martedì 25, verrà reso onore alla tomba dei comandanti Gabriele e Sergio poi alle 10 ci sarà la deposizione di una corona al monumento di caduti della VII Divisione Monferrato. A Marcorengo, frazione di Brusasco, alle 9.15 ci sarà il radono in piazza Don Dell’Aglio, cui seguirà la commemorazione e la deposizione della corona alla lapide dei caduti. Infine a Brusasco il raduno è previsto alle 10.30 con onore alla memoria del partigiano Enrico Tumino “Tuki”, seguita dalla Santa Messa in onore dei caduti e alle 12.15 dalla commemorazione e deposizione della corona al monumento ai caduti. Sarano parte attiva della manifestazione gli insegnanti ed i ragazzi dell’Istituto comprensivo di Brusasco.
Massimo Iaretti
.
Una camminata “Per non dimenticare” è il modo con il quale Baldissero Torinese celebrerà la ricorrente della Festa della Liberazione. Il ritrovo è alle ore 8.30 nella piazzetta dei Caduti, antistante il camposanto, dove ci sarà l’alzabandiera e la posa della corona, seguite dalla commemorazione fatta dal sindaco Bruno Todesco. Poi, alle 9, si parte lungo i sentieri da Baldissero a Rivodora. Al seguito ci saranno due mezzi militari d’epoca (Jeep Willys 1943 e moto BSA 1942) con figuranti in divisa d’epoca (Esercito Americano, Regio Esercito Cobelligerante e due Regi Carabinieri). Alle 11..30 circa è previsto l’arrivo a Rivodora in piazza 25 aprile. Sono previsti alzabandiera e posa della corona, commemorazione del sindaco, mostra sul Corpo Italiano di Liberazione e filmato di commento a cura di Paolo e Andrea Carestiato; proiezione del video sulla Resistenza realizzato per il Premio Comandante Tarzan dell’ANPI di Chieri dagli studenti di IIIA della Scuola Secondaria di Primo grado Giacomo Berruto. Al termine rinfresco presso il Centro Polivalente. Alle re ore 12,30 ci sarà il rientro a Baldissero. E’ prevista navetta. alle ore 13,00 Pranzo presso la Cooperativa di Rivodora; per prenotazioni tel. 0119431608.
M.Iar.

Dal prossimo 1 maggio entreranno in vigore i nuovi importi per il rilascio o il rinnovo dei permessi di transito nella Ztl.
Prima domenica per ‘Barattolo’, il nuovo mercato del libero scambio ideato dalla Giunta comunale per tentare porre fine al ‘suk’ abusivo che tante polemiche aveva suscitato.
Un uomo di 46 anni è disperso sul Rocciamelone,
Il 24 aprile a Omegna e Baveno (Vb), il 26 a Ivrea (To) e Alessandria, il 27 a Borgosesia (Vc) , il 28 a Trino (Vc), e il 29 a Bobbio Pellice (To)
italiani combatterono insieme ai partigiani jugoslavi di Tito: quegli stessi che – al fianco dei tedeschi – gli italiani avevano combattuto ferocemente fino a poche settimane prima. Il 9 settembre del 1943, ai piedi del monte Trebjesa, aNikšić, in Montenegro, poco dopo l’alba l’artigliere Sante Pelosin, detto Tarcisio, fece partire il primo colpo di cannone contro una colonna tedesca che avanzava verso le posizioni italiane. Fu quello l’atto iniziale della “scelta” di questi eroi semplici, che combatterono anche il freddo, la fame e una devastante epidemia di tifo, pagando con tremende sofferenze una scelta di campo tesa a riscattare – nella terra degli slavi del sud, lontano dall’Italia – la dignità del proprio paese. Un’esperienza eroica e drammatica, che si concluse nel marzo 1945 con il rientro a casa di meno della metà dei primi partigiani.
Un tir fuori controllo viaggiava a 100 km orari, lungo una strada in discesa, seminando il panico nell’Astgiano.
In questi giorni sono giunte ad Amiat segnalazioni da parte di alcuni cittadini della presenza di falsi addetti Amiat
liberata dai partigiani, nella notte tra il 27 e il 28 aprile del 1945.
E’ morto fratel Virgilio Castelli. Il religioso del Collegio Sacra Famiglia, di 88 anni, mancato nel pomeriggio di ieri al Cto di Torino