Le pagine torinesi de La Stampa riportano la vicenda di una donna che ha dichiarato di essere stata violentata dal figlio drogato di crack. Lei, 50enne, ha denunciato il figlio di 30, che è stato arrestato dalla polizia. Ora la procura sta indagando. Il figlio, interrogato, si è detto innocente. La madre è stata accompagnata al centro anti violenza del Sant’Anna.
112, il commento dei sindacati
“PRIMA DI TUTTO LA SICUREZZA DEI CITTADINI. L’ALLUNGAMENTO DEI TEMPI È UN FAVORE AI CRIMINALI”
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO L’aggressione avvenuta ai danni di due donne nel centro di Torino è l’ennesimo disservizio legato al funzionamento del NUE 112 italiano, un fatto di gravità inaudita che avrebbe potuto avere conseguenze irreparabili. Questo episodio conferma quanto abbiamo denunciato da tempo, l’allungamento dei tempi porta inevitabili problemi ed in questo caso è un favore alla criminalità. Non abbiamo dimenticato i toni trionfalistici proferiti dai vertici istituzionali delle Forze dell’Ordine, dei Vigili del Fuoco e della Sanità in un convegno tenutosi a Roma su questo scandaloso modello organizzativo, costoro dovrebbero chiedere scusa, tutti senza eccezione. La santificazione del 112 così com’è strutturato è già di per sé irresponsabile ma la colpevolizzazione delle vittime (autrici secondo il responsabile del NUE piemontese, di scarsa collaborazione durante la chiamata), è davvero intollerabile. Nell’esprimere la nostra piena e incondizionata solidarietà alle due vittime di questo atto criminale chiediamo le dimissioni immediate del responsabile del NUE Danilo BONO, tra i maggiori artefici di questo disastro.
Professioni Infermieristiche Vigili del Fuoco Polizia di Stato
NURSIND: COPPOLELLA
CONAPO: CAMBURSANO
SIULP: BRAVO
UIL PA VVF: DE NIGRIS
SIAP: DI LORENZO
CONFSAL: ASTRELLA
FNS CISL: MAZZITELLI
Ora, a smentire un recente studio che aveva valutato come “tarocche” la maggior parte delle macchie di sangue sul sacro lino, una nuova ricerca italiana sostiene che il sangue presente sulla Sindone è vero e appartiene a una persona torturata. Sangue che è rosso e non marrone, così come dovrebbe essere un sangue antico, in quanto il telo sarebbe stato esposto alla luce ultravioletta, che ne ha alterato il colore originale. La ricerca è stata pubblicata su Applied Optics, ed è coordinata da Paolo Di Lazzaro, dell’Enea, vicedirettore del Centro Internazionale di Sindonologia. Dallo studio emerge che nel sangue del telo è presente la metaemoglobina, sostanza frutto della degradazione dell’emoglobina fortemente ossidata e invecchiata. Ciò confermerebbe che si tratta di sangue antico e ricco di bilirubina, presente nelle persone percosse violentemente.
Alpinisti dispersi, proseguono le ricerche
Sono riprese le ricerche dei tre alpinisti italiani dispersi sul versante francese del Monte Bianco. Si tratta di un militare del soccorso alpino delle fiamme gialle di Bardonecchia, Alessandro Lombardini, del fratello Luca e della sua ragazza Elisa Berton. I tre giovani sono stati visti l’ultima volta a Chamonix. La gendarmeria francese, dopo l’allarme lanciato dall’Italia, al momento non li ha trovati.
(foto archivio)

Affermano di avere rischiato di essere violentate, in via Calandra all’angolo con via San Massimo, e che il numero unico di emergenza 112 non ha inviato i soccorsi. Le due donne sono una 44 enne di Cuneo e una 43 enne di Bari ma residente a Torino. Hanno detto che un nordafricano avrebbe tentato di metter loro le mani addosso. Chiamato il 112 le donne sostengono che l’operatrice continuava a fare domande e così hanno interrotto la chiamata e sono scappate. L’uomo si era nel frattempo allontanato.I responsabili del servizio affermano di avere riascoltato la telefonata e che questa era “lacunosa” e l’utente non avrebbe prestato la necessaria collaborazione.
DAL PIEMONTE Si sono svolti oggi ad Alessandria i funerali di Don Giampiero Armano, presidente dell’Associazione “Memoria della Benedicta”. Il prelato, molto conosciuto e amico di Don Ciotti, avrebbe compiuto 78 anni a dicembre ed era stato ordinato sacerdote nel giugno del 1963. Dopo aver conseguito le lauree in teologia e in filosofia insegnò per molti anni lettere al “Saluzzo – Plana”, fino alla pensione. Con Maurilio Guasco e Giorgio Guala fondò la Comunità San Paolo e si dedicò alla conservazione della memoria e dei valori della lotta di Liberazione, del rispetto e della tolleranza. Al sacrario partigiano nei pressi di Bosio aveva dedicato gran parte del suo impegno e della sua passione civile e religiosa. Situato nel cuore del Parco naturale delle Capanne di Marcarolo, tra le valli Polcevera e Stura, nell’Appennino ligure,il Sacrario dei Martiri della Benedicta ospita i ruderi dell’antica Abbazia della Benedicta, conosciuta in ligure come “‘a Beneditta”. Lì, nei primi giorni d’aprile del 1944, si consumò uno degli episodi più tragici e dolorosi della lotta di Liberazione. Il sacrario fu, infatti, teatro del più efferato eccidio tra gli eventi che contraddistinsero la Resistenza Italiana, perpetrato a danno dei partigiani con 147 fucilati e altri 400, tra resistenti e giovani contadini della zona, inviati nei campi di concentramento tedeschi dove 149 trovarono la morte.E’ in qui luoghi, ai quali ha dedicato energie e intelligenza che don Armano riposerà per sempre, nel cimitero di Capanne di Marcarolo a Bosio (Al).
M.Tr.
DAL PIEMONTE Sulla strada provinciale che collega Moretta a Faule, nel Cuneese, la scorsa notte sono morti nella propria vettura, in un grave incidente stradale due ragazzi di 23 e 24 anni, entrambi di Moretta. Verso le 4 di mattina l’auto con a bordo quattro giovani è sbandata e si è cappottata in un campo. Due sono morti mentre un terzo è ricoverato in ospedale con diverse fratture e contusioni. Invece il quarto ragazzo ha riportato lievi ferite.
(foto archivio)
Al di fuori delle sedi istituzionali, tra la gente del territorio che vive sulla propria quotidianità le attività dei cantieri, per spiegare il lavoro che Terna sta svolgendo nel Comune di Avigliana e raccogliere suggerimenti utili a mettere in campo tutte le misure necessarie a mitigare gli inevitabili disagi.
E’ con questo obiettivo che, nel locale “La Zanzara” sul Lago Piccolo di Avigliana, Terna ha invitato la popolazione a un “info-aperitivo”. A partire dalle 18.00, con la partecipazione del sindaco Andrea Archinà, i rappresentanti della Società faranno il punto sui lavori per realizzare latratta italiana dell’interconnessione tra Italia e Francia.
«Quello di oggi – spiega Raffaele Fiorentino, Responsabile Unità Nord Ovest di Terna – è il primo di una serie di incontri che verranno realizzati nei territori interessati dall’infrastruttura.Lavoro di squadra, confronto diretto con il territorio, massimo rispetto del paesaggio e dell’ambiente, sono da sempre gli elementi chiave che guidano Terna lungo il percorso per la realizzazione delle nuove infrastrutture, rispondendo a criteri di sicurezza e sostenibilità. Ma di fronte a opere di questa importanza riteniamo sia importante fare un ulteriore passo verso le esigenze della popolazione, nella consapevolezza di quanto sia fastidioso un cantiere sotto casa o lungo il tragitto che si percorre abitualmente».
«Il territorio di Avigliana – prosegue Fiorentino – ha subito un grande impatto dai cantieri. La SP589, che rappresenta l’anello di congiunzione tra la Valle di Susa e la Val Sangone, è stata attraversata a più riprese dai lavori. Proprio per questo abbiamo deciso di far partire proprio da qui, in uno dei luoghi più popolari tra gli aviglianesi, a due passi da Borgata Sada, il nostro tour tra la gente».
«È apprezzabile anche questa ulteriore occasione di confronto con i cittadini da parte di Terna, con cui siamo stati costantemente in contatto in questo periodo. Durante l’incontro si potrà ragionare dei lavori dell’interconnessione Italia-Francia in maniera informale. Invito a mia volta i cittadini che vogliono avere ragguagli e delucidazioni a intervenire, con la possibilità di scambiare quattro parole e confrontarsi anche con l’Amministrazione. Tutta una serie di ritardi e complicazioni sono derivate da situazioni contingenti che non erano prevedibili e su cui ci siamo confrontati con Terna per trovare la migliore soluzione», precisa ilsindaco di Avigliana, Andrea Archinà.
«Anche questa richiesta di interruzione del traffico – prosegue il sindaco – in entrambe le direzioni in orario notturno, da mezzanotte alle 6 del mattino, che inizialmente non era prevista, è stata comunque accolta, alla luce del fatto che il rischio era quello di sforare i tempi. Diversamente si sarebbe impattato sul periodo di riapertura delle scuole, più critico di quello di agosto. A tutto ciò si aggiunge la chiusura dello svincolo autostradale della A32 in direzione Torino a partire dalla rotonda della SP589. In ogni caso anche considerato il passaggio di mezzi pesanti nel traffico cittadino, abbiamo colto comunque con favore la proposta di Terna di contribuire alla risistemazione del manto stradale. Disponibilità a ridiscutere di un ulteriore implemento dei fondi di indennizzo rispetto a quelli già concordati e che verranno totalmente direzionati verso Borgata Sada».
Con i suoi 190 km, 95 in Francia e 95 in Italia, l’elettrodotto “Piemonte-Savoia“ collegherà le stazioni elettriche di Piossasco (in provincia di Torino) e Grand-Île (Sainte-Hélène du Lac), passando per il secondo tunnel del Frejus. In corrente continua via cavo interrato, sarà integrato alle infrastrutture autostradali già esistenti, quindi completamente invisibile, senza alcun impatto sul paesaggio.
E’ un progetto senza precedenti per soluzioni ingegneristiche, tecnologiche e ambientali, che porterà moltissimi benefici a cittadini e imprese. Ma soprattutto la nuova infrastruttura è indispensabile, perché permetterà di aumentare del 40% la capacità di scambio di energia elettrica tra Francia e Italia, rafforzando la cooperazione tra i paesi. Ne risulteranno un sistema più sicuro, un decongestionamento della rete e una riduzione del costo dell’energia.Permetterà infatti di integrare nel sistema di trasmissione la produzione di energia da fonti rinnovabili, riducendo le emissioni di CO2 secondogli obiettivi di de-carbonizzazionefissati dall’Unione Europea per il 2030.
E’ morto Lorenzo Berzero, l’uomo più anziano d’Italia, viveva a Novara e aveva compiuto da cinque mesi i 110 anni di vita, essendo nato nel lontano 2 marzo 1908 a San Germano Vercellese. Da alcuni anni era ospite della casa di riposo San Francesco di Novara, aveva perso la moglie nel 1995. La figlia Maria Teresa e oggi 74enne. Il funerale verrà celebrato domani a Quinto Vercellese, dove Berzero ha abitato molti anni.