CRONACA- Pagina 1175

Aggrediscono compro oro che non vuole acquistare dente della nonna

Hanno aggredito violentemente la loro vittima, colpevole semplicemente di non essersi piegata alle loro richieste

 Giovedì mattina, gli agenti del Commissariato Barriera Milano, coadiuvati dai poliziotti della Squadra Volante, hanno arrestato due fratelli, italiani, di 44 e 34 anni, per una tentata estorsione ai danni di un compro oro del quartiere e per lesioni ai suoi danni. I due complici si sono presentati nelle prime ore del mattino dal commerciante, chiedendogli insistentemente di acquistare una capsula dentaria in oro in loro possesso.

L’uomo rifiutava l’acquisto più volte e chiedeva ai due di allontanarsi. Così uno dei due fratelli ha chiesto al commerciante di poter parlare da vicino e non attraverso il vetro di protezione. Non appena fuori, l’esercente, è stato colpito da entrambi i fratelli con calci  e pugni. Al termine di una resistenza molto animata, entrambi i fratelli, con numerosissimi precedenti di polizia per reati contro la persona ed il patrimonio,  sono stati arrestati. La vittima, ricorsa a cure mediche ospedaliere, ha ricevuto una prognosi di 20 giorni per le contusioni riportate.

Sventata truffa da 250 mila euro in lingotti d’oro

Nel corso di un’attività info investigativa gli agenti della Squadra Mobile di Torino hanno appreso dell’esistenza di diversi acquisti anomali di diamanti e oro da parte di due “facoltosi imprenditori”

Questi simulavano di essere titolari di un’importante società di intermediazione finanziaria, la BECOFIN TRUST, società realmente esistente, di cui i due non facevano parte e di cui avevano clonato l’homepage del sito della società, inserendo un numero di telefono da contattare per informazioni. Quell’utenza telefonica corrispondeva all’odierno arrestato, H. I. A..

In uno dei servizi di osservazione, gli investigatori hanno scoperto che i due sedicenti imprenditori erano in trattativa con un Compro Oro nella provincia di Torino, per procedere all’acquisto di 250 mila euro in lingotti d’oro.

Il sistema, collaudato, era sempre lo stesso: erano soliti giungere agli appuntamenti su autovetture di alta gamma, a noleggio con conducente, pagavano regolarmente alcuni ordini di preziosi, del valore di centinaia di migliaia di euro, con bonifici dall’estero per conto di clienti della società per poter ottenere la fiducia degli acquirenti prima di consumare la truffa con il metodo Rip Deal.

Grazie alla loro abilità, sono riusciti ad eludere i controlli effettuati dai commercianti d’oro con database a loro disposizione, facendo apparire come clienti persone realmente esistenti e facoltose, di cui fornivano copie di documenti di identità e deleghe.

 

Massimo Iaretti

Val di Susa, droga alla guida, 5 denunce

I Carabinieri della Compagnia di Susa, tra giovedì e venerdì, hanno eseguito un servizio straordinario di controllo del territorio

Il servizio è avvenuto in diversi comuni della Val di Susa per reprimere reati inerenti lo spaccio di sostanze stupefacenti e la circolazione stradale

Tre uomini, rispettivamente residenti in Bruzolo (TO), Bussoleno (TO) e Torino, sono stati sorpresi alla guida delle loro autovetture e risultati positivi agli accertamenti tossicologici inerenti le sostanze stupefacenti del tipo hashish e cocaina. Due di loro hanno provocato due distinti incidenti stradali, fortunatamente senza feriti.

Nell’ambito dello stesso servizio i Carabinieri della Compagnia di Susa hanno ritirato 3 patenti di guida e sequestrato 3 autoveicoli poiché sprovvisti della relativa copertura assicurativa.

Altre due denunce sono scattate per una donna di Meana di Susa (TO) trovata in possesso di 3 piante di Marjuana dall’altezza di 40 cm ciascuna e per un uomo residente a Oulx (TO) per esser stato trovato in possesso, nella sua abitazione, di alcune foglie di Marjuana. Specifici servizi anti droga sono stati effettuati anche in alcuni giardini pubblici di Oulx, Susa e Condove.

Carabinieri, i dati del 112 ad Asti

Sono 74 al giorno, 3 ogni ora, le richieste di intervento che la centrale unica di risposta al 112 estende ai Carabinieri di Asti

 

Esse rappresentano il 75% delle chiamate indirizzate agli organi di polizia. Da giugno del 2018 ad oggi sono 26.907 le telefonate arrivate da tutta la provincia di Asti. Il 49% delle chiamate è di allarme o di segnalazione: 6.146 sono le attivazioni che arrivano da allarmi telefonici e 7.062 sono le segnalazioni di persone sospette. Un altro 23% di telefonate riguarda fatti violenti: 2.071 per lite, 205 per rissa e 1.030 per un’ampia casistica di eventi riconducibili a fatti aggressivi. Il 10% delle chiamate, 1.795 in totale, riguarda segnalazioni di furti consumati. Il 10% degli interventi, invece, riguarda il soccorso: 1.752 a seguito di incidente stradale che deve essere rilevato dalla forza pubblica e 1039 per persone in difficoltà. Curioso il dato delle segnalazioni di animali abbandonati: 1.214, il 5% del totale.

Treni, controlli su viaggiatori e bagagli

Nell’ambito della collaborazione internazionale di Polizia tra aderenti al c.d. network “Railpol, Associazione di Polizie ferroviarie e dei Trasporti Europee,  sono state eseguite servizi di controllo straordinario di natura preventiva a viaggiatori e bagagli. Particolare attenzione ai treni Internazionali e dell’Alta Velocità, nonché alle stazioni ferroviarie ove è maggiore l’afflusso di persone

L’operazione “Active Shield”, disposta dal centrale Servizio di Polizia Ferroviaria, ha visto il Compartimento Polfer del Piemonte e Valle d’Aosta impegnato nei relativi servizi, con oltre un centinaio di Operatori della Specialità attivi in tutto il territorio della giurisdizione, coadiuvati da unità cinofile antidroga e antisabotaggio. Complessivamente nell’arco di 24 ore: controllate 36 stazioni e scortati 37 treni, 221 i treni controllati al transito, 586 le persone identificate comprensive di 176 stranieri, delle quali 252 a bordo treno e 45 minori.

A Torino Porta Nuova i servizi, iniziati la mattina presto, si sono protratti sino a notte inoltrata, estesi anche ai parchi di servizio, ispezionando le vetture in esercizio garate per la notte, dove sono stati sorpresi un italiano senza fissa dimora e un marocchino già destinatario di ordine d’espulsione e allontanamento, che è stato accompagnato in Questura per il prosieguo della trattazione e infine trattenuto presso il CPR. Entrambi sono stati sanzionati per violazione al Regolamento di Polizia Ferroviaria poiché presenti in aree ferroviarie di servizio non autorizzati. In serata un giovane italiano è stato arrestato per spaccio di stupefacenti, mentre un minorenne scappato da una comunità del torinese è stato riaffidato agli educatori.

Torino Lingotto, la Sottosezione di Orbassano ha garantito i servizi in stazione sino a sera, coadiuvata da unità cinofile antidroga che hanno operato lungo le banchine e nel sottopasso.

 

Sigarette di contrabbando, prosegue l’operazione della GdF

È di solo pochi giorni fa il sequestro di alcuni quintali di sigarette di contrabbando rinvenute dalla Guardia di Finanza in alcuni box interrati di Torino e Grugliasco, comune dell’hinterland

Per questo motivo una persona era stata denunciata per aver importato sigarette di contrabbando dall’est Europa.Se quest’ultimo importava i tabacchi dall’Ucraina e dalla Romania, il cinquantenne fermato ieri dai Finanzieri preferiva rifornirsi dalla Tunisia.

Dal paese nord africano, infatti, provenivano gli oltre 15 chilogrammi di tabacco sfuso di contrabbando sequestrato dai Baschi Verdi del Gruppo Pronto Impiego Torino.

Nel corso dei consueti controlli di prevenzione nel quartiere di Porta Palazzo, i Finanzieri hanno sorpreso l’uomo nei pressi di via Cottolengo mentre tentava di vendere la merce illegale in alcuni esercizi commerciali della zona. All’interno della sua auto, nel corso della perquisizione, sono stati rinvenuti una quindicina di chilogrammi di prodotti da fumo illegalmente importati in Italia dalla Tunisia, paese di origine dell’uomo. “… è per uso personale…”, queste le parole dell’uomo non appena i finanzieri hanno rinvenuto l’enorme quantitativo di tabacco.

L’uomo, residente da anni a Torino senza alcuna occupazione lavorativa, è stato denunciato alla Procura della Repubblica del capoluogo per contrabbando.L’attività a contrasto del contrabbando, rientra nel quadro delle attività svolte in via esclusiva dalla Guardia di Finanza quale organo di Polizia Economico Finanziaria a tutela della concorrenza e del mercato e della vigilanza su diritti di confine e dei monopoli.

Recuperati dai carabinieri 600 documenti storici rubati

 Asportati dagli Archivi di Stato di Como, Roma e Pordenone e da numerose altre Soprintendenze italiane
I Carabinieri del Tutela Patrimonio Culturale di Torino a seguito di una prolungata attività di indagine condotta in stretta collaborazione con i funzionari della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica del Piemonte e della Valle d’Aosta, hanno rinvenuto e sequestrato complessivamente n. 592 documenti storici e 30 manifesti pubblici , risultati parte del demanio culturale nazionale. L’indagine era iniziata nell’ agosto del 2011 a seguito della denuncia del direttore dell’ Archivio di Stato di Como, che si era accorta che alcuni documenti pubblici messi in vendita sul portale commerciale e-bay da un noto commerciante filatelico della provincia di Torino, sarebbero dovuti appartenere a quell’Archivio di Stato. La segnalazione della direttrice aveva immediatamente attivato le indagini dei Carabinieri, coordinati dalla Procura della Repubblica di Torino, che hanno consentito di scoprire che i documenti dell’Archivio di Stato di Como erano stati consultati e poi sottratti, nell’arco di oltre un decennio tra gli anni ’80 e ’90, da un collezionista filatelico pugliese che li aveva custoditi segretamente nel suo personale archivio domestico fino alla sua morte avvenuta nel 2004. Posti in vendita dagli eredi inconsapevoli della provenienza illecita, i documenti storici erano stati acquistati da un commerciante di Bari che li aveva poi rivenduti all’antiquario del torinese. Le successive perquisizioni hanno poi consentito di scoprire che quei documenti erano solo una parte di un immenso archivio segreto costituito da oltre 6000 documenti, di varia provenienza  e natura, variamente  conservati e catalogati. Le conseguenti minuziose analisi dei documenti, condotte dai funzionari della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica del Piemonte e Valle d’Aosta, hanno accertato che in quell’archivio privato erano presenti 592 documenti pubblici e i 30 manifesti nazionali variamente provenienti dagli Archivi di Stato di Como, Roma e Pordenone, nonché dai territori di competenza delle Soprintendenze Archivistiche e Bibliografiche del  Piemonte e Valle d’Aosta, del Veneto e Trentino, del Friuli Venezia Giulia, della Lombardia, dell’Emilia Romagna, dell’Umbria e Marche, dell’Abruzzo e Molise, della Campania, del Lazio e della Sicilia. Il valore economico complessivo dei documenti rubati con modalità ignote in un periodo compreso tra il 1983 e il 2000, oltre quello importantissimo storico e culturale, è stato stimato superiore ai 60 mila euro. I pregiati documenti storici verranno restituiti alla Dirigente della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica del Piemonte e Valle d’Aosta, Prof.ssa Annalisa Rossi  Venerdì  28 giugno 2019 alle ore 10,30 presso la sala Conferenze dell’Archivio di Stato di Torino.

Strappa collanina, ma la polizia lo cattura

Era seduto alla fermata Gtt in piazza Castello quando è stato avvicinato da un gruppetto di ragazzi che, con una scusa, hanno tentato un primo contatto. Il giovane, accortosi che le intenzioni del gruppo non erano benevoli, ha provato a divincolarsi, ma è stato bloccato e fermato per un braccio, poi colpito con uno schiaffo e, nello stesso frangente, gli è stata strappata la collanina d’oro che indossava. La vittima ha provato a recuperare il maltolto inseguendo il ragazzo con la collanina tra le mani che si dirigeva verso i giardini reali, mentre gli altri connazionali si disperdevano tra le vie limitrofe. Gli agenti della Squadra Volante, grazie alle descrizioni fornite, sono riusciti a fermare l’aggressore. Si tratta di un cittadino marocchino con precedenti di Polizia. Il minore è stato arrestato per il reato di rapina in concorso con altre persone rimaste ignote.

 

(Foto: Mihai Bursuc)

M.Iar.

 

Nomadi e integrazione

/

In piazza Crispi  campeggia da 15 anni una struttura di riparo per i banchi mercatali e gli avventori.  Una struttura ipotizzata una trentina d’anni fa e voluta anche per una riqualificazione urbanistica e di offerta commerciale. Tanti anni fa insieme a piazza Torino era tra i mercati rionali più importanti della Barriera di Milano.  Per i lavoratori furono spostati i banchi. Risultato finale: il mercato non c’è più.  Al pomeriggio due banchi di frutta e verdura stazionano alcune ore e non tutti i giorni della settimana. In questi giorni non è praticabile questo piccolo servizio. Sotto la tettoia stazionano da alcuni giorni 3 caravan attorniati da una decina di auto. Chiaramente di Rom. Alla fontana bambini un po’ giocano un po’ si lavano seguiti da occhi compiaciuti. Il sole picchia duro e un po’ di acqua non guasta. Alcuni rom entrano in pizzeria.  Mangiano e pagano. Chiedo: tutto sotto controllo? “Non proprio, stazionano da alcuni giorni, abbiamo chiesto ai vigili di intervenire”. A 200 metri c’è la nuova caserma dei carabinieri.  Risposte? Per ora nessuna.  Io me ne vado ma i residenti che pensano? Usando un eufemismo sono preoccupati.  Soluzioni? Dopo trent’anni di politiche fallimentari sull’ integrazione è molto problematico. Solamente reprimere è assolutamente inefficace. Si sono scatenate polemiche sul caso della ragazza rom ladra che per evitare il carcere ha avuto 11 figli. Ha continuato a rubare – incinta – ad una disabile in carrozzina. Addirittura il nostro Ministro Rambo (Salvini) ha parlato di sterilizzazione e se qualcuno si ricorda appena insediato di censimento o di schedatura dei Rom. Tante parole, tanti proclami e pochi fatti con il relativo sospetto che sia solo propaganda. Uso politico del fenomeno a fini elettorali. Tanto, in definitiva c’è sempre un colpevole su cui scaricare le colpe. Chiaramente, per il passato, le maggiori responsabilità sono della sinistra sbrindellata. Parlavano di solidarietà, che pur ci vuole ma non è sufficiente. Quando i problemi che ponevano erano e sono anche di ordine pubblico e di repressione verso la microcriminalità. Si sono costruiti interi villaggi per questa comunità interamente distrutti dopo 15 giorni. Problemi religiosi e gestione della loro mafia interna i principali motivi del fallimento. Il Sindaco Sala sta attuando il daspo per gli indesiderabili. Provvedimento simile a quello per i tifosi violenti. Ovviamente chi ha la puzza sotto il naso obbietta : ammesso che funzioni si sposta solo il problema.  Dunque? Fossanche? Ripeto, qualcosa si deve fare. Magari ci si può correggere ma qualcosa si deve pur fare. Prima la preoccupazione: se non si interviene saremo travolti.  Oggi con un accampamento, seppur piccolo ma sicuramente abusivo l’onda ci sta travolgendo. Questa l’unica certezza.

 

Patrizio Tosetto

(foto: Museo Torino)

Cinque arresti per droga (nascosta nella cabina elettrica)

Fra domenica e martedì scorso, gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale   hanno arrestato   4 uomini ed una donna, tutti di origini straniere, per reati connessi allo spaccio.

L’attività si inquadra nell’ordinario servizio di controllo del territorio volto alla prevenzione e contrasto dello spaccio.

3 arresti sono avvenuti nella zona di Piazza Montanaro, via Scarlatti, corso Palermo e riguardano due cittadini senegalesi di 20 e 39 anni ed una ventitreenne rumena. Quest’ultima aveva appena ceduto una dose di cocaina ad un cittadino italiano. I primi 2 detenevano, invece, una sessantina di grammi di marijuana, che avevano nascosto nel retro di una cabina elettrica.

Altri 2 arresti in Lungo Dora Agrigento e nei giardini di via Balbo; riguardano un trentenne senegalese ed un ventitreenne maliano, entrambi irregolari sul territorio nazionale: a loro carico sono stati sequestrati 4 grammi di cocaina e 6 di marijuana.

M.Iar.