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Supercoppa Italiana Uisp 2024 di basket in carrozzina

Salgareda, comune di 6.500 anime del trevigiano, si appresta a ospitare la Supercoppa Italiana Uisp 2024 di basket in carrozzina, che si terrà sabato 5 e domenica 6 ottobre al Palazzetto dello Sport di via Callunga.
Una manifestazione che rappresenta un’importante occasione di promozione nel territorio dello sport inclusivo e del basket in carrozzina, disciplina che unisce valori cari alla Uisp come il rispetto e l’inclusione sociale.
L’evento, organizzato grazie all’impegno della Polisportiva Salgareda, dell’amministrazione comunale e della Pro Loco, vedrà in campo le migliori squadre italiane del circuito Uisp: le prime tre classificate della fase Gold di Cesenatico, ossia Npic Rieti, HB Uicep Torino Pol. Salgareda e la vincitrice della fase Silver, Basket Pegli.
Le dichiarazioni:
Andrea Dreini (Responsabile Nazionale Uisp Pallacanestro): “Devo ringraziare di cuore tutti per l’organizzazione dell’evento. Il basket in carrozzina Uisp, con il suo regolamento inclusivo, permette di poter giocare veramente a tutti. Questo è lo spirito e la mission della Uisp. Ogni anno il movimento cresce, crescono le idee, cresce l’inclusione e lo sport. La pallacanestro Uisp, in qualunque modo si giochi, si conferma protagonista anche per la stagione che sta arrivando. Grazie a tutti i ragazzi, i dirigenti, le Associazioni, i Comitati che ogni giorno lavorano per lo spirito dello Sport per tutti”.
Mirco Casalgrandi (Responsabile Nazionale Uisp Pallacanestro in Carrozzina): “Ci tengo, innanzitutto, a esprimere un sentito ringraziamento alla Società di Salgareda, all’amministrazione comunale e alla Pro Loco per l’entusiasmo e l’impegno profuso nell’organizzazione della Supercoppa. Auguro un grosso in bocca al lupo alle quattro squadre che daranno vita a quello che sarà il primo appuntamento ufficiale dopo le finali nazionali di Cesenatico. Sarà un piccolo antipasto del campionato 2024/2025, che prenderà il via il 3 novembre con 14 squadre, due in più rispetto alla scorsa stagione”.
Michele Cescon (Presidente Polisportiva Salgareda): “La nostra Polisportiva e il Comune sono estremamente orgogliose, di poter accogliere un evento di rilevanza nazionale come la Supercoppa Italiana Uisp di basket in carrozzina. Per noi è un vero piacere ospitare atleti e appassionati provenienti da diverse regioni. È un’occasione importante per promuovere i valori dello sport e dell’inclusione. Auguriamo a tutti i partecipanti non solo di competere al meglio, ma anche di vivere un’esperienza ricca di emozioni e di portare con sé un ricordo speciale di Salgareda, un luogo che li accoglierà sempre con calore.”
Il programma della Supercoppa Italiana Uisp:
Sabato 5 ottobre:
– Ore 16.30: HB Uicep Torino – Pol. Salgareda
– Ore 18.30: Npic Rieti – Basket Pegli
Domenica 6 ottobre:
– Ore 9.00: Finale 3°-4° posto
– Ore 11.00: Finalissima
Le formazioni: 
Rieti: Roberto Scagnoli, Thomas Bagliani, Simone Cimarelli, Pietro De Santis, Aritz Gorri Ordoyo Jimanez, Dino Valzano, Daniele Natalini, Jojit Camora Manuyag, Angelo Antonio Bruno, Andrea Petrangeli.
Salgareda: Leonardo Pascon, Leonardo Turcatto, Jennifer Feltrin, Gianluca Cappellazzo, Rocco Iannelli, Alessandro Canal, Dario Benedetti, Luca Romeo, Giovanni Barbieri, Stefano Franchin, Valerio Dal Ben, Alberto Giro, Emina Coric, Marco Maggiore.
Torino: Andrea Roncone, Lorenzo Mendolicchio, Francesco Riversa, Fabio Pistone, Emanuele Cravero, Francesco Valerio Sacco, Ahmed Bohli, Alessandro Velata, Ettore Sardano, Francesco Palmieri.
Pegli: Antonio Serio, Matteo Fiorino, Agata Praussello, Andrei Catalin Chicioreanu, Danilo Bruzzone, Paolo Federici, Giovanni John Amasio, Claudio Puppo, Monia Merlini.
Albo d’oro Supercoppa Italiana Uisp di basket in carrozzina:
– 2018: Delfini 2001 Montecchio Maggiore
– 2019: Delfini 2001 Montecchio Maggiore
– 2020: Non disputata
– 2021: Delfini 2001 Montecchio Maggiore
– 2022: Basket Pegli
– 2023: Non disputata
Aggiornamenti dell’evento sui canali Social della struttura Uisp Pallacanestro in carrozzina e su BIC Italia (www.basketincarrozzina.com), Media Partner delle attività Uisp.

Le imprese del Piemonte lanciano l’allarme per il caro – energia

Il caro-energia pesa come un macigno sulla competitività delle imprese italiane e piemontesi.

 Lo scorso anno le nostre Pmi hanno pagato l’elettricità il 9,9% in più rispetto alla media Ue e, nel biennio 2022-2023, questo gap di prezzo si è tradotto in 11,8 miliardi di euro di maggiori costi rispetto ai competitor europei. Secondo il rapporto di Confartigianato Imprese, la bolletta elettrica delle aziende italiane è tra le più costose d’Europa. Con un prezzo netto medio di 28,44 centesimi/Euro per kWh, siamo al 5° posto tra i paesi dell’Unione Economica e Monetaria (UEM). Paghiamo il 10,1% in più rispetto alla Francia, il 13,4% in più della Germania e il 44,4% in più rispetto alla Spagna.

In Piemonte tra il 2022 e il 2023 l’extracosto per le PMI è cresciuto di 990 milioni di euro (430 milioni a Torino).

 

“E’ sempre più importante dichiara Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte – ragionare su una tematica, quella dell’energia, che sta incidendo in maniera importante sulla vita e sul futuro delle imprese e dei cittadini del nostro Paese. C’è l’urgenza di interventi di politica energetica su più fronti: diversificazione delle fonti di approvvigionamento, sostegno convinto delle rinnovabili, del nucleare e delle azioni per l’efficientamento e la riqualificazione energetica degli edifici ove non impattino sulla capacità economica di famiglie ed imprese”.

“È necessario, in pratica, ‘mettere a terra’ – continua Felici – un sistema efficiente di iniziative che realmente e tangibilmente favoriscano l’autoproduzione e l’autoconsumo di energia e l’efficienza energetica degli impianti produttivi. Le aziende che abbracciano questa visione non solo prosperano sul mercato, ma diventano veri e propri incubatori di innovazione, dove le risorse umane sono messe nelle condizioni di dare il meglio di sé, contribuendo attivamente al successo dell’impresa”.

“Il caro energia – conclude Felici – rende imperativo il consolidarsi di una politica che miri all’autonomia energetica del Paese a qualsiasi costo e a discapito di qualsiasi interesse che non sia quello strettamente nazionale. Inoltre, il Sistema Regione e il Sistema Paese devono mettere mano agli strumenti a disposizione per ridurre gli sprechi e adottare, ove possibile, tecnologie a bassa emissione, senza imporre scelte ideologiche funzionali solo ad interessi esterni e che non hanno effetti sulle emissioni”.

L’Universo svelato: Convegno Internazionale tra Scienza e Ufologia a Torino

È un fisico teorico, specializzato in astrofisica e cosmologia. Ha guidato per oltre nove anni – un record finora imbattuto – il dipartimento di Astronomia dell’Università di Harvard. È stato tra i consiglieri scientifici della Casa Bianca e ha ricoperto vari incarichi di prestigio a livello accademico. Ha lavorato su progetti all’avanguardia, come le vele solari per alimentare le future sonde spaziali. Ma il professor Avi Loeb è noto al grande pubblico soprattutto per le sue teorie in merito alla vita intelligente extraterrestre: secondo lui, potremmo essere già entrati in contatto con altre civiltà dello spazio senza essercene resi conto. Proprio per verificare o escludere la presenza di tecnologia aliena sulla Terra e nel sistema solare, nel 2021 ha lanciato il Progetto Galileo, allo scopo di monitorare con un network di telescopi l’atmosfera e lo spazio più vicino a noi.

Ospiti di fama internazionale
Ecco chi è uno degli ospiti più illustri e attesi del convegno che si terrà il 5 e il 6 ottobre a Torino, intitolato “L’universo svelato – Confronto tra Scienza e Ufologia”, organizzato dal CUFOM (Centro Ufologico Mediterraneo) con la collaborazione di altre due associazioni, Spazio Tesla ed Extremamente. In questa due-giorni, che coincide con la prima edizione del Congresso Ufologico Città di Torino e con la dodicesima edizione del Meeting Internazionale “Figli delle Stelle”, la questione UFO e Alieni (o UAP ed entità non umane, come si preferisce dire ora) verrà affrontata dal punto di vista scientifico, storico, sociologico, archeologico e umano, con relatori di fama internazionale. Sarà anche l’occasione per allacciare un dialogo e intavolare una discussione tra esponenti del mondo accademico e ricercatori indipendenti, le cui posizioni – strano a dirsi – talvolta si avvicinano più di quanto sembri.

Contributi scientifici e culturali
A rappresentare la scienza non ci sarà solo il celebre professor Loeb. Interverrà infatti anche l’ingegnere aerospaziale Andrea Lani, torinese doc, coautore di oltre 100 articoli scientifici. Dopo aver lavorato per Von Karman Institute, Stanford e NASA, attualmente è manager di ricerca e team leader presso una delle più importanti università del Belgio. Ospiti confermati poi la geologa e speleologa Soraya Ayub, direttrice dei progetti scientifici dell’Akakor Geographical Exploring e prima donna al mondo ad aver compiuto un’esplorazione subacquea del lago Titicaca; il dottor Vincenzo D’Amato, “hypnomental coach”, laureato in Psicologia e specializzato in Ipnosi, presidente dell’Associazione Internazionale Processi Evolutivi; il dottor Ennio Piccaluga, ingegnere elettronico, grande appassionato di astronautica, autore di vari articoli e di due libri su Marte.

Relatori di alto profilo
La lista dei relatori che si alterneranno (sia in presenza che in collegamento web) è lunga e i nomi sono importanti. A partire dal giornalista messicano Jaime Maussan, da decenni impegnato nella divulgazione della questione aliena (non senza polemiche e contestazioni), che presenterà al pubblico italiano nuove informazioni e nuove prove sulla discussa ma affascinante vicenda delle Mummie tridattili del Perù. Dei cosiddetti “X-Files del Fascismo” parlerà invece il sociologo Roberto Pinotti, fondatore nel 1967 del Centro Ufologico Nazionale, di cui è attualmente presidente e prolifico scrittore, con all’attivo almeno 40 libri di successo. I più giovani apprezzeranno sicuramente gli interventi del misterioso youtuber Omega Click, che cela la sua identità dietro a una maschera, e di Marco Radius, volto noto della controinformazione in rete. Ma non finisce qui.

Collegamenti internazionali
Dagli Stati Uniti si collegheranno in diretta Randy Cramer, sedicente veterano della Flotta Spaziale americana, che il Pentagono finora non ha mai smentito, e Danny Sheehan, l’avvocato dalla parte delle minoranze e delle vittime di soprusi che ora rappresenta Luis Elizondo (tra i più importanti insider a rivelare scottanti informazioni sulla connessione UAP-governo americano). In sala parlerà invece Jerry Douglas, ex militare USAF coinvolto nello studio degli UFO ai tempi del Blue Book Project. E ancora: il presidente del CUFOM, l’avvocato Angelo Carannante; il presidente del GAUS, il Gruppo Accademico Ufologico Scandicci, Pietro Marchetti; lo studioso dei miti dell’Antico Egitto Massimo Barbetta; Massimo Tampieri, appassionato analista di immagini lunari; Umberto Morazzoni e Riccardo Tomasina, che indagano sulle Sfere di pietra della Bosnia.

Programma e attività del convegno
In questo convegno, organizzato per il primo week-end di ottobre, ci sarà spazio anche per dibattiti, interviste e sorprese. Sia sabato che domenica ci sarà infatti un talk show nel quale il pubblico potrà rivolgere domande ai relatori. Ospite speciale di sabato sarà Flavio Vanetti, giornalista de “Il Corriere della Sera” e ideatore del blog MisterobUFO, pubblicato sulla versione online dello storico quotidiano milanese. A presentare la manifestazione saranno il presidente dell’associazione “Spazio TeslaAlberto Negri e la giornalista Sabrina Pieragostini, creatrice del blog Extremamente. Ma con loro ci sarà anche uno dei personaggi più amati della TV italiana: Marco Columbro. L’attore e presentatore farà le sue incursioni sul palco e tra il pubblico per movimentare ancora di più queste due intense giornate torinesi del 5 e 6 ottobre.

Dettagli e informazioni per i partecipanti
L’evento di portata internazionale, “L’Universo svelato – Confronto tra Scienza e Ufologia” (orari: dalle 9 alle 19), si terrà presso il Teatro del Collegio San Giuseppe, in via Andrea Doria 18, in pieno centro storico. Per assicurarsi un posto in sala, basta entrare nel sito del CUFOM (www.centroufologicomediterraneo.it) e cliccare sulla locandina del convegno: si aprirà una finestra tramite la quale sarà semplicissimo acquistare i biglietti.
E-mail: congressocufomtorino2024@gmail.com
Cellulare: 3204659798

Rivisitazioni, guerre e migrazioni abitano il Festival delle Colline

Dal 12 ottobre, negli spazi dell’Astra, del Gobetti e della Fondazione Merz

Per il secondo anno consecutivo sarà il Libano il paese ospite al Festival delle Colline – Torino Creazione Contemporanea che sta per compiere trent’anni e che, sotto la direzione di Sergio Ariotti e Isabella Lagattolla, dal mondo raccoglie quanto di più stimolante vi possa essere nel teatro di ricerca. Oggi – ai primi d’ottobre, a guardare al panorama cruento che s’è impossessato di Gaza, di Tel Aviv, di Beirut e delle tante altre città del Medio Oriente, bombardate e distrutte, con vittime e carrette stracolme di donne bambini e uomini che s’allontanano verso luoghi insperabilmente più sicuri, mentre guardiamo al disegno bellico di una Siria che ha tutta l’aria per il futuro di incrociare maggiormente le armi – con le ansie e le preoccupazioni e i pericoli di una regista di Beirut, Chrystèle Khodr e la sua compagnia, che a fine mese, con una interessante prospettiva ibseniana derivata dalla giovanile “Pretendenti alla corona”, porterà “Ordalie” (30 e 31), un testo che guarda e mette in discussione il rapporto tra la generazione del dopoguerra e la apparente pace civile, dove quattro attori “si uniscono per porre fine al ciclo di distruzione e impunità in cui sono cresciuti, credendo per una sola notte nella loro salvezza.” Ricordando in questo modo che il Libano non è soltanto fatto di macerie, ma contenitore di una vita culturale e artistica di straordinaria vivacità e di sicuro interesse.

Il Festival, organizzato dal TPE negli spazi dell’Astra e della Fondazione Merz, sostenitrice questa in veste di partner progettuale, si svolgerà dal 12 ottobre al 10 novembre, allineando sette prime, sei produzioni, 15 spettacoli per un totale di 52 recite. Vedrà una doppia inaugurazione, con “La luz de un lago”, performance dovuta a El Conde de Torrefiel, una compagnia di Barcellona già conosciuta al pubblico torinese per precedenti appuntamenti, unita a “Senza titolo” di Romeo Castellucci, performance concepita per la Triennale milanese, “che parte dai corpi, da gesti primitivi reiterati, per trasformarsi in suono, in musica, preghiera, in suggestione visiva.”

Se nel precedente triennio si è guardato al tema confini/sconfinamenti, oggi con gli spettacoli in cartellone si vuole approfondire quello di guerre/migrazioni. Un tema che non ha coinvolto solo un passato e che crediamo non potrà non coinvolgere il futuro, ma che sconvolge un doloroso tempo presente: “Quando il teatro e le altre arti vogliono riflettere sul domani non possono dimenticarsi di questi conflitti. Già avvenuti, in essere e in potenza, tenendo conto, ad esempio, che il rapporto tra passato, presente e futuro va quotidianamente ripensato”, sottolineano i responsabili. Tra passato e presente si tende il filo rosso della rassegna che è il pensiero di Hannah Arendt, iconica nelle sue migrazioni, nella sala Pasolini del teatro Gobetti, dal 22 al 31 ottobre, grazie al testo “Hannah” concepito da Sergio Ariotti e Francesca Cutolo prendendo in esame la biografia dell’autrice, il suo esilio e i primi anni americani.

Sarà altresì interessante assistere a “Thebes: a Global Civil War”, rivisitazione firmata da Pantelis Flatsousis (19 e 20 ottobre, all’Astra), nata per il teatro di Epidauro e ora qui a narrare con quattro interpreti provenienti da Bosnia, Congo, Grecia e Libano la lotta fratricida tra Eteocle e Polinice e la sfida di Antigone contro il tiranno Creonte che le impedisce di seppellire il fratello. La storia della violenza del nostro tempo e non soltanto rappresentata altresì con “Il fuoco era la cura” (15 e 16 ottobre, Astra) di Sotterraneo, tratto da “Fahrenheir 451” di Bradbury, romanzo datato 1953 ma con gli occhi rivolti saldamente a vent’anni prima, al grande rogo dei libri, circa ventimila volumi, compiuto dagli uomini di Hitler, o la storia della violenza che coinvolge anche la già dura relazione familiare tra sorelle, “Elogio della vita a rovescio” della coreana Han Kang, titolo preso a prestito da un saggio di Karl Kraus, spettacolo interpretato da Giulia Scotti e diretto da Daria Deflorian; o ancora “Cenci. Rinascimento contemporaneo”, proposto (con il Teatro Stabile di Torino, teatro Gobetti, da martedì 15 a domenica 20 ottobre) dalla Piccola Compagnia della Magnolia, ancora un esempio di violenza domestica, una giovanissima donna vittima dei soprusi e della depravazione del padre prima e della giustizia poi, Caravaggio e Artemisia Gentileschi ad assistere insieme alla condanna, la rappresentazione dell’anarchia del male, della responsabilità personale dell’ingiustizia che è a serpeggiare attraverso l’intera società, la visione di una religione che ne è sì fondamento ma pure condanna di quella intera struttura.

Ripescando dall’affollato cartellone, un lavoro che si interroga sull’atto dello scrivere, accompagnato dalla solitudine, dal dolore e immerso in una infinita meraviglia è “Pagina” (Fondazione Merz”, 1 e 2 novembre) di Giovanni Ortoleva e Valentina Picello, tratto dalle pagine di Italo Calvino; mentre ancora alla Fondazione Merz, il 5 novembre, Pippo Delbono – a cui saranno altresì dedicati un ciclo di quattro film in collaborazione con il Museo del Cinema, un concerto e un incontro, a coronare la presenza costante dell’artista in questi lunghi anni della rassegna – si confronterà con “La notte” derivata dalla “Notte poco prima della foresta” dello scrittore Bernard-Marie Koltès, scomparso prematuramente nel 1989: un (nuovo) testo incorniciato tra due lettere, la prima del fratello dell’autore francese, François, per cui Delbono ha ottenuto il consenso a tagliare e rimaneggiare, quasi “stracciare per intrecciare due vite e due voci”, ottenendo con l’accompagnamento della chitarra di Piero Corso un intenso e straziante e provocatorio monologo; dello stesso autore scritta alla madre l’altra, in cui viene analizzato il concetto di amore, con l’uso personalissimo di parole “aspre, dolci e malinconiche”, che da sempre sono il bagaglio teatrale di Pippo Delbono. Pronto a regalarci ancora, dal 6 al 10, in chiusura di rassegna, “Il risveglio”, derivazione – su un terreno ancor più doloroso – del precedente “Amore”, visione ancora più pessimista di una realtà che ci circonda sempre più da vicino, oltre la pandemia, oltre le guerre, oltre le ideologie, ogni cosa dentro un”sentimento di perdita che riguarda tanti”, un testo fatto delle parole, delle storie e delle poesie che l’autore va scrivendo con infelicità da qualche tempo. Calendario completo su www.fondazionetpe.it/festival.

Elio Rabbione

Nelle immagini: “Ordalie” di Chrystèle Khodr (foto di Marie Clauzade), “Cenci” (photo di Sydney Mexea) e “Thebes. A Global War” (photo di Konstantinos Zilos).

Tunisino allontanato dal territorio nazionale

Ieri mattina la Polizia di Stato ha eseguito il decreto di allontanamento dal territorio nazionale per motivi di sicurezza dello Stato e di prevenzione del terrorismo, emesso dal Ministro dell’Interno nei confronti di un cittadino tunisino di 24 anni.

 

Il giovane, figlio di cittadina italiana, è risultato intrattenere rapporti sui social network con tre connazionali affiliati all’organizzazione terroristica conosciuta come “Stato Islamico”, dotati di grande dimestichezza con l’uso delle armi e la fabbricazione di esplosivi.

 

Malgrado il giovane abbia avuto la concreta possibilità di integrarsi nel tessuto sociale, essendo regolarmente soggiornante sul territorio nazionale, lo stesso ha assunto nel tempo comportamenti indicativi di radicalizzazione religiosa, tali da suggerire una potenziale minaccia per la sicurezza dello Stato e per l’incolumità delle persone.

 

Il giovane è stato rintracciato dalla locale Digos e, in esecuzione del decreto di allontanamento del Ministro, il Questore di Torino, avvalendosi dell’attività istruttoria del dipendente Ufficio Immigrazione, ne ha ordinato l’accompagnamento immediato alla frontiera, con provvedimento convalidato il 2 ottobre u.s. dal Tribunale ordinario di Torino.

 

Lo straniero, scortato da personale della Questura di Torino fino all’aeroporto di Roma Fiumicino, è stato rimpatriato a Tunisi.  

Elaboriamo il lutto

Negli ultimi anni il termine “elaborare il lutto” è venuto di moda ogni qual volta si parli di depressione, tristezza, solitudine, ansia, stress successivi ad un evento luttuoso.

Ricordiamo tutti come, fino a non molti anni fa, nel sud Italia le vedove indossassero il nero per anni, per non dire per sempre, anziché girare pagina e rifarsi una vita; lo stesso dicasi per chi, pur non indossando elementi esteriori, non avrebbe mai potuto iniziare una nuova relazione perché temeva di fare un torto al de cuius.

È palese che il concetto di lutto, la reazione al decesso di un proprio congiunto e al dolore per la scomparsa di chi ci è caro,sono molto diversi alle varie latitudini del pianeta: pensiamo solamente a New Orleans, dove la banda accompagna il feretro al cimitero con una musica triste, di circostanza ma a feretro inumato la musica cambia immediatamente diventando allegra, veloce, potremmo dire inadatta alla situazione.

Anche la morte stessa ha cambiato la sua faccia nell’ultimo secolo: pensate solo alla tubercolosi che, prima dell’avvento degli antibiotici o del PAS, mieteva vittime dopo anni di sofferenza o alle patologie genetiche non diagnosticate o non diagnosticabili inconfronto al giorno d’oggi dove spesso la morte ti coglie improvvisa, forse a seguito di un vaccino, per l’uso errato di farmaci, uno shock anafilattico o un infarto dovuto all’azione simultanea di stress, sindrome metabolica e sovrappeso.

Nelle mie conferenze insegno sempre a non credersi eterni, a pensare che la morte può arrivare alla fine della mia frase o perché un meteorite aveva piacere di incontrarmi. Se solo imparassimo a non considerarci eterni, capiremmo come ogni nostro comportamento, ogni nostra azione debba essere finalizzata al presente o, quantomeno, proiettata al futuro ma unicamente per non lasciare problemi e debiti agli eredi.

L’accanimento con cui si accantonano soldi, si acquisiscono beni materiali e, soprattutto, si dà la priorità alle cose materiali anziché a quelle spirituali o emotive, dovrebbe farci capire che stiamo lavorando nella direzione sbagliata, se non altro perché probabilmente nell’aldilà porteremo lo spirito, l’anima; di sicuro non il conto in banca.

Io sono solito ripetere una battuta: quando ad un funerale intervengono molte persone, non significa necessariamente che siano tutti amici, parenti o conoscenti addolorati; è molto probabile che molti di essi siano persone che, a vario titolo, sono andate ad accertarsi che il tipo si sia finalmente tolto dai piedi.

Mio nonno ripeteva: “ricordati che non hanno ancora inventato le casse da morto con le tasche”, a significare che è inutileaccumulare ricchezze su ricchezze, modello Creso, perché poi non potremo portarle con noi.

Se noi imparassimo a considerare la morte, il momento del decesso, come un evento ineluttabile, normale, imprevedibile,ecco che potremmo finalmente accettare il ciclo della vita composto da una nascita, una vita ed una morte, dove i due estremi non li decidiamo noi.

Inoltre, se non vivessimo in un delirio di onnipotenza che ci porta a considerare statico tutto ciò che ci circonda, facendoci rifiutare ogni mutamento indesiderato e imprevisto, morte compresa, riusciremmo con buone probabilità ad tollerare ciò che succede, non dipendente da noi, che non comprendiamo, che non deve modificare la nostra vita più di tanto.

Dunque perché rovinare il rapporto tra consanguinei o tra eredi per la divisione di somme spesso banali?

Accettiamo le volontà del defunto senza salire in cattedra, giudicare, criticare e, soprattutto, pensare di avere ragione.

Henry Scott Holland, oltre un secolo fa, scriveva:

La morte non è niente. Sono solamente passato dall’altra parte: è come fossi nascosto nella stanza accanto. Io sono sempre io e tu sei sempre tu.

Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora. Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare; parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato. Non cambiare tono di voce, non assumere un’aria solenne o triste. Continua a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme. Prega, sorridi, pensami! Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima: pronuncialo senza la minima traccia d’ombra o di tristezza. La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto: è la stessa di prima, c’è una continuità che non si spezza. Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista? Non sono lontano, sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo. Rassicurati, va tutto bene. Ritroverai il mio cuore, ne ritroverai la tenerezza purificata. Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami: il tuo sorriso è la mia pace.

Prima di prendercela con gli altri, pensiamo che ancora non sappiamo cosa ci aspetta: forse sotto quest’ottica riusciremo ad avere pensierimeno bellicosi e più costruttivi.

Sergio Motta

Il Tenente Colonnello Luca Mingoni assume il comando del primo reparto supporti tattici

Si è svolta presso la Caserma “Montegrappa” di Torino la cerimonia di avvicendamento alla guida del 1° Reparto Comando e Supporti Tattici Alpini tra il Tenente Colonnello Francesco Lotti e il parigrado Luca Mingoni.

Il Comandante della Brigata alpina “Taurinense” ha consegnato al Tenente Colonnello Mingoni la Bandiera di Guerra del Reparto, simbolo dell’onore, delle tradizioni e della storia dell’unità.

Nel primo semestre del 2024 il personale del 1° Reparto Comando è stato impiegato in Libano nell’ambito della missione UNIFIL, supportando il Comando Brigata “Taurinense” alla guida dell’operazione “Leonte XXXV”, mentre il resto del personale ha preso parte all’operazione “Strade Sicure” a Torino, Chiomonte e San Didero.

Non sono mancate le attività addestrative specialistiche in ambiente montano, tra cui i corsi basici e avanzati di sci, alpinismo, di Mountain Warfare e i Moduli Integrati Truppe Alpine (MITALP).Il 1° Reparto Comando ha inoltre partecipato a numerose esercitazioni a livello nazionale, tra le quali la “Vardirex 2023”, in collaborazione con la Protezione Civile e l’Associazione Nazionale Alpini, e la “Volpe Bianca 24” in Alta Val Susa e Val Chisone.

Anci Piemonte, Ruffino (Az): “Soddisfazione per elezione di Faggiano, sua competenza al servizio dei territori”

“Sono molto soddisfatta dell’elezione di Roberto Faggiano come componente del direttivo regionale di Anci Piemonte. Azione ha per la prima volta un suo membro in Anci: la competenza di Roberto, capogruppo in consiglio comunale a Borgomanero, rappresenta senza alcun dubbio un valore aggiunto per le nostre comunità. Azione, infatti, è un partito a stretto contatto con i territori e continuerà ad ascoltare le esigenze dei comuni e dei cittadini, affrontando con determinazione le sfide future”.
Lo dichiara in una nota Daniela Ruffino, deputata e commissario di Azione in Piemonte.

MediCare Padel Contest Torino, più di mille spettatori

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La seconda edizione del primo torneo internazionale di padel adattato in Italia ha richiamato al Motovelodromo Torino più di 1.000 spettatori, 120 giocatori e oltre 400 studenti di età compresa tra i 6 e i 12 anni

 

Il MediCare Padel Contest Torino è il primo torneo internazionale di padel adattato sul territorio italiano. Dal 26 al 28 settembre, il Motovelodromo “Fausto Coppi” di Torino, ha ospitato i 13 migliori giocatori al mondo di padel “en silla”, in sedia a rotelle, che si sono sfidati sul campo prima in coppia e poi insieme a squadre composte da rappresentanti delle istituzioni e delle aziende che hanno sostenuto e sostengono il progetto di rinascita e riqualificazione del Motovelodromo all’insegna dell’inclusività.

In totale, hanno partecipato circa 120 giocatori e sono stati più di un migliaio i visitatori che hanno usufruito dei laboratori e delle lezioni gratuite per sfidare sul campo i campioni di padel adattato e gli istruttori federali del Motovelodromo. Quattrocento, invece, gli studenti di età compresa tra i 6 e i 12 anni, che hanno avuto l’occasione di conoscere e giocare con i campioni di padel adattato.

 

Il torneo di padel adattato tra i giocatori in sedia a rotelle è stato vinto dalla coppia formata da Christopher Trivino Molina e Roberto Chamizo che hanno sfidato in finale Edorta De Anta Lecouna e Aitor Elorduy Garcia. Tra i giocatori erano presenti nomi di spicco del padel internazionale, tra i top 20 del mondo, tra cui l’italiano Giuseppe Galliano, il francese Nicolas Vanlerberghe e gli spagnoli Miguel Betoret Catala; Isaac Mateos Rodriguez; Susana Rodriguez Jimenez, la numero 1 in Spagna; Juan Antonio Lopez; Oscar Agea Maldonado; Francisco Bernal; Iñaki Ramperez.

Al torneo MediCare Padel Contest Torino 2024 hanno invece partecipato 12 squadre capitanate da 12 giocatori di padel adattato con un top player per ogni squadra. Al primo posto si è classificato Azimut Investimenti capitanato da Edorta De Anta Lecouna e al secondo posto Teamwork guidato da Miguel Betoret Catala. Le altre squadre partecipanti: AndroTeam, Blooming, Carrefour Express, Chiusano, Fresia Serramenti, Kappa, Motovelodromo Spatium ShotFive, Reale Mutua, Squadra Istituzionale, Studio Melella & SCS Serramenti.

 

Il torneo è stato patrocinato da Città di Torino, Regione Piemonte, Circoscrizione 7 ed è stato organizzato in ambito Federazione Italiana Tennis e Padel FITP. Quest’anno il torneo porta il nome del Title Sponsor, il Gruppo MediCare di Torino, il primo centro medico multispecialistico in Italia dedicato interamente al benessere della coppia, che condivide pienamente i valori fondanti del Motovelodromo: socializzazione, inclusione, rispetto, disciplina, spirito di squadra e, soprattutto, la promozione della salute e del “ben-essere” attraverso lo sport.