ilTorinese

A Torino nascerà il Museo dell’Immigrazione

Le cittadine e i cittadini di origine straniera a Torino sono il 16,63% (143.279 persone) – ha detto in aula la proponente – e il Museo può rappresentare un punto di incontro tra culture diverse

Facendo tesoro della storia di accoglienza che ha sempre contraddistinto la città e valorizzando il patrimonio storico, artistico e culturale presente, Torino istituisca il Museo dell’Immigrazione. È quanto chiede l’ordine del giorno (prima firmataria: Caterina Greco – PD), approvato dal Consiglio Comunale di Torino (con 26 voti favorevoli, 1 astenuto) nella seduta del 17 novembre 2025.

Le cittadine e i cittadini di origine straniera a Torino sono il 16,63% (143.279 persone) – ha detto in aula la proponente – e il Museo può rappresentare un punto di incontro tra culture diverse, coinvolgendo le varie comunità straniere presenti, e può inoltre inserirsi nel dossier di candidatura per la Capitale europea della Cultura 2033.

Il documento impegna sindaco e Giunta Comunale ad avviare il percorso per l’istituzione di un Museo dell’Immigrazione quale luogo fisico per radicare la storia dell’immigrazione a Torino, costituendo come primo atto un Tavolo di ricerca sul tema a cui partecipino, oltre agli Uffici dell’Assessorato alla Cultura, i rappresentanti dell’Archivio Storico della Città di Torino, del Centro Interculturale della Città di Torino, della Rete Porta delle Culture e delle eventuali altre associazioni culturali attive sul territorio cittadino che possano contribuire alla realizzazione dell’obiettivo.

Esistono già 35mila schede che potrebbero costituire il primo nucleo del nuovo Museo – ha aggiunto Lorenza Patriarca (PD), che ha presentato un emendamento al testo, poi approvato dalla Sala Rossa, e ha ribadito che Torino è sempre stata molto accogliente e che non bisogna perdere memoria di quanto le migrazioni abbiano contribuito allo sviluppo della città, favorendo così anche la coesione.

Al via la quarta edizione di Experience Piemonte

È stata inaugurata questa mattina, nella prestigiosa cornice della Venaria Reale, la quarta edizione di Experience Piemonte, l’appuntamento internazionale che per due giorni mette in scena il meglio della creatività e del saper fare del lusso, del design e del benessere Made in Piemonte. L’iniziativa è organizzata da Ceipiemonte nell’ambito dei Progetti Integrati di Filiera “Abbigliamento/Alta Gamma/Design”, “Tessile”, “Salute e Benessere” della Regione Piemonte finanziati dal PR FESR 2021-2027.

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Arredo, design, moda e accessori, gioielleria, tessile, cosmesi e prodotti per il benessere sono i comparti protagonisti di questa quarta edizione, che vede la partecipazione di 53 imprese piemontesi e 50 operatori esteri provenienti da 22 Paesi (Arabia Saudita, Bosnia-Erzegovina, Canada, Corea del Sud, Emirati Arabi Uniti, Francia, Georgia, Germania, Giappone, Indonesia, Irlanda, Kazakistan, Lettonia, Paesi Bassi, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Russia, Spagna, Stati Uniti, Svizzera, Turchia). Nel corso delle due giornate – 18 e 19 novembre – sono in programma oltre 450 incontri B2B, organizzati con l’obiettivo di favorire nuove sinergie commerciali, collaborazioni produttive e opportunità di sviluppo internazionale per le aziende del territorio.

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Il Piemonte – dichiarano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore alle Attività produttive e all’Internazionalizzazione Andrea Tronzano – si conferma un laboratorio di eccellenze che sanno competere sui mercati globali grazie alla forza del saper fare artigianale, all’innovazione e alla capacità di interpretare le nuove tendenze internazionali. Experience Piemonte è una vetrina strategica per promuovere le nostre imprese nei settori chiave del lusso, del design e del benessere, sempre più richiesti in tutto il mondo e nei quali oggi si aprono opportunità concrete di accesso a nuovi mercati. Continueremo a investire con convinzione sull’internazionalizzazione, sostenendo concretamente le nostre imprese, in particolare con i Progetti Integrati di Filiera, accompagnandole nell’intercettare nuove opportunità di business”.

Experience Piemonte ha coinvolto fino ad oggi oltre 300 imprese piemontesi, 250 operatori esteri e organizzato più di 2.500 incontri B2B – sottolinea Dario Peirone, presidente di Ceipiemonte – Portare buyer qualificati direttamente in Piemonte è parte integrante della nostra strategia: nel corso dell’anno abbiamo partecipato a decine di appuntamenti nel mondo dedicati a questi settori portando oltre 130 aziende sui principali mercati internazionali. Experience Piemonte rappresenta il naturale punto di arrivo di questo percorso di promozione, che vuole costruire concrete opportunità di business per le nostre imprese sul territorio.”

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Tra gli operatori esteri presenti in questa edizione figurano nomi di rilievo del panorama internazionale del lusso, del design, del tessile e del wellness come: Brooks Brothers, storico marchio statunitense simbolo dell’eleganza senza tempo; Unbound Merino, brand canadese di abbigliamento sostenibile in lana merino; Ic-10 Proyectos, realtà spagnola specializzata in interior design di lusso; Tropic Maloprodaja Doo, distributore croato di prodotti premium per il benessere e la cura della persona; Meyci Group, gruppo turco attivo nella distribuzione di moda e lifestyle di fascia alta. Completano la delegazione quattro testate internazionali di settore – LUXUS Plus, Riviera Magazine, Boat International, Celebre Magazine – che con la loro presenza contribuiscono a dare ulteriore visibilità all’evento sui principali canali del lusso e del lifestyle. Dal mondo del tessile e della moda all’alta gioielleria, dal design alla nautica, queste testate rappresentano autorevoli punti di riferimento nel racconto delle eccellenze mondiali, offrendo un’importante piattaforma di promozione e networking per le PMI presenti.

I buyer sono alla ricerca di nuove produzioni che sappiano coniugare artigianalità, qualità dei materiali e innovazione, e mirano a individuare nuovi partner piemontesi in grado di unire la tradizione manifatturiera al design contemporaneo e alle più recenti tendenze del benessere. Grande attenzione è riservata a sostenibilità, tracciabilità e personalizzazione del prodotto, valori che rappresentano i tratti distintivi del sistema produttivo piemontese. Sono proprio queste le peculiarità che vengono esaltate dall’affascinante percorso-mostra allestito nella Citroniera della Venaria Reale, dove una selezione di prodotti delle imprese partecipanti racconta la l’eccellenza piemontese: tessuti pregiati, abiti ricercati, gioielli unici, complementi d’arredo dal design innovativo e prodotti cosmetici che uniscono scienza, natura e benessere. Un’esperienza immersiva che celebra la creatività, la qualità e l’identità produttiva del territorio.

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Le imprese piemontesi a Experience Piemonte 2025

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ABBIGLIAMENTO, ALTA GAMMA, DESIGN

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13 RICREA

www.13ricrea.com

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ARTIGIANI DEL CASHMERE

www.artigianidelcashmere.com

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BRONDELLO ERMINIO

www.brondelloerminio.it

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BRUNA COUTURE

www.brunacouture.it

5

BRUTUS

www.brutusfactory.com

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CARUSO GIUSEPPE

www.ateliercaruso.it

7

ELEMENTS BY CAVALLARO

www.cavallarointeriors.com

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EMMEPI di Manna

www.pinomanna.com/

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ERREDUE

www.rotaerota.com

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FERRARIS GIOIELLI

www.ferraris.it

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G.H.I. GROUP DESIGN

www.ghiwooddesign.it

12

GABRIELLA RIVALTA

www.rivalta.it

13

GIOIELLI DALLA TERRA

www.gioiellidallaterra.it

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GROPPO F.LLI

www.groppofratelli.it

15

LA BOTTEGA DEL FALEGNAME

www.labottegadelfalegname.net

16

LEPEG

www.lepegcouturelab.com

16

MARIAALLOA CASALE

www.alloacasale.com/it

17

NOVA ANALYSIS

www.nova-analysis.com

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ORSINI GIOIELLI

www.orsinigioielli.it

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PARADISI

www.ivanparadisi.com

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PIETRO CACCIOLATTO

www.pietrocacciolatto.com

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PLAY ADV

www.muraia.com

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RIMANI

www.rimanisrl.it

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RUBINETTERIA GIULINI GIOVANNI

www.giulini.it

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SAMARCANDA

www.samarcandaluxury.com

25

SILAT

www.ilgiardinodilegno.it

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STUDIO ARREDI

www.sagliettigroup.it

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STV ITALIA (CAINO DESIGN)

www.cainodesign.com

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VANNI SOCIETA’ BENEFIT

www.vanniocchiali.com

29

SEAMA

www.seamashop.com

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ALBERTO OLIVERO

www.alberto-olivero.com

TESSILE

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AGENA

www.agenagroup.it

33

BOTTONIFICIO PIEMONTESE

www.bottonificiopiemontese.com

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F.LLI BONFANTI

www.bonfantifratelli.com

35

IDEA RICAMO

www.ideariamo.it

36

LANIFICIO DEL’ORSO

www.lanificiodellorso.it

37

MANIFATTURA DI DOMODOSSOLA

www.manifatturadomodossola.it

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OPIFICIO SERICO FIORENTINO

www.lopificio.it

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SIMTA

www.simtaspa.com

SALUTE E BENESSERE

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ABEKOM

www.abekom.it

41

ACQUA DELLE LANGHE

www.acquadellelanghe.it

42

BIOELITE

www.labioelite.it

43

BODHI NATURAE

www.bodhinaturae.it

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FARMEN

www.farmenspa.com

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GONE

www.gonegroup.it

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ISOMED

www.dietaisomed.it

47

LAB37

www.lab37group.com

48

LOGIDEX

https://logidexgroup.com

49

MARIO ZUNINO & C.

www.esterel.it

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MDD DI MADDALENO MASSIMILIANO

www.naturaedonum.it

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PASCANIUC LIA PARASCHIVA

www.liapascaniuc.com

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REYNALDI

www.reynaldi.it

53

VEGETAL PROGRESS

www.vegetal-progress.it

Dalla Grecia a Torino, un aiuto a Marios

Nallo: “Le istituzioni non voltino lo sguardo”

Evi è la mamma di Marios, un ragazzo greco affetto da una malattia rara che gli ha devastato il fegato e il cuore. E la loro storia vi racconta il dolore ma anche il grande coraggio e forza di una madre.

Ieri, Evi e Marios sono arrivati in Italia dopo un vero e proprio viaggio della speranza: un viaggio che nessuna madre dovrebbe essere costretta a fare pur di salvare il figlio. Sono stati fatti atterrare a Pisa, ma Evi, sola, con bagagli alla mano e tanta preoccupazione, ha attraversato 5 ore di viaggio in treno notturno per raggiungere Marios, trasportato al centro trapianti di Torino in ambulanza.

Il racconto che mi ha fatto è duro e lascia aperte molte domande sulla situazione sanitaria in Grecia: ritardi nelle procedure, mancate visite con i medici, un trapianto rimandato all’infinito, fino al ricovero d’urgenza.

Per questo ho presentato un’interrogazione alla Giunta per sapere se la Regione fosse informata dell’arrivo di Marios, se si sia attivata per garantire cure e sostegno, e se stia dialogando con il Governo per chiarire il ruolo delle autorità greche e difendere il diritto di questo ragazzo a essere curato senza ostacoli. La stessa cosa hanno fatto i nostri parlamentari, Fregolent e Borghi, depositando una interrogazione.

In queste ore Marios lotta, ed Evi è qui a sostenerlo con una forza enorme. Il minimo che possiamo fare, come Istituzioni, è non voltare lo sguardo.
E da mamma a mamma, do tutto il mio sostegno.

Vittoria Nallo
Consigliera regionale Stati Uniti d’Europa

Minorenne accusato di tentato omicidio è evaso dal Ferrante Aporti

È evaso dal carcere minorile Ferrante Aporti  un diciassettenne accusato di tentato omicidio. Lo comunica l’OSAPP, Organizzazione Sindacale Autonoma della Polizia Penitenziaria. Secondo il sindacato la vicenda è legata alla carenza di organico nelle carceri. Il giovane avrebbe scavalcato il muro di cinta del campo sportivo. Le Forze dell’ordine  hanno acquisito le immagini delle telecamere di sorveglianza del Ferrante Aporti e  della zona. L’evasione è avvenuta ieri.

Arciconfraternita Adorazione Quotidiana regala automezzo alla Croce Verde

PER IL TRASPORTO DISABILI

Sabato 22 novembre prossimo, nella stazione di Torino Porta Nuova, l’Arciconfraternita dell’Adorazione Quotidiana, Universale e Perpetua donerà un automezzo per trasporto disabili alla Croce Verde. L’evento prenderà avvio con la Messa celebrata alle ore 10 nella cappella della stazione, proseguendo poi alle ore 11 nella sala aulico Gonin, con la relazione di Barbara Ronchi della Rocca sul Venerabile Paolo Pio Perazzo, conosciuto come “ferroviere santo”. Seguiranno la benedizione e la consegna del mezzo alla Croce Verde sul lato di via Nizza.

L’Arciconfraternita fu eretta a Torino, nella parrocchia di San Tommaso Apostolo, verso il 1870, come semplice sodalizio del terziario Paolo Pio Perazzo. Gli scopi dell’Arciconfraternita riguardano l’adorazione eucaristica, la formazione spirituale e i progetti sociali. Essa fu riconosciuta il 23 giugno 1892 dall’Arcivescovo di Torino Davide dei Conti Riccardi, con sede nella chiesa francescana di San Tommaso Apostolo, e confermata il 31 aprile 1894 da Papa Leone XIII.

Paolo Pio Perazzo nacque a Nizza Monferrato il 5 luglio del 1846, e morì a Torino il 22 novembre 1911. Le vicende familiari non gli consentirono di dedicarsi agli studi e, nel 1861, a 15 anni, ospite di parenti a Pinerolo, trovò lavoro come bigliettaio alle Ferrovie del Regno di Sardegna, che nel 1861 diventò, con l’Italia unita, Ferrovie Italiane. Nel 1867 venne trasferito a Torino e prese servizio presso la stazione di Porta Nuova, dove ricoprì per 41 anni vari incarichi. Fu uomo di grande fede in un periodo di forte anticlericalismo, e si dedicò a molteplici attività, a partire dal Circolo della Gioventù Cattolica del Beato Valfré, fino alla Conferenza di San Vincenzo. Apostolo della buona stampa, collaborò con diverse testate e pubblicò libri di contenuto dottrinale e spirituale. Diede anche il suo contributo a Don Leonardo Murialdo per la fondazione del settimanale La Voce dell’operaio, oggi La Voce e il Tempo. Considerato persona scomoda per la sua attività e la sua fede, venne messo in pensione anticipata nel 1908, riuscendo a favorire comunque la nascita del Sindacato Nazionale dei Ferrovieri Cattolici. Devoto ai Papi Pio IX, Leone XIII e Pio X, ebbe con loro una certa familiarità. Morsicato da un cane, contrasse la rabbia, che lo portò alla morte il 22 novembre 1911. Fu sepolto a Nizza Monferrato e, nel 1925, il Cardinale Gamba aprì la causa per la sua beatificazione. Nel 1953 la salma fu traslata da Nizza Monferrato alla Chiesa di San Tommaso. Nel 1981 la Congregazione per le cause dei Santi ritenne valida la richiesta del Cardinale Gamba. Il decreto fu firmato da Giovanni Paolo II nel 1998.

Federica Rosellini è Dracula, un capolavoro tra terrore e amore

In una sala dell’Astra, come non l’avete mai vista, sino al 30 novembre

Si parla di mostri nella stagione appena iniziata per il Teatro Piemonte Europa con “Dracula”, e scusate se c’è mostro più grande del tiranno arroccato a metà del ‘400 nel suo lugubre castello tra le selve dei Carpazi. Un mondo di minacce e di torture, di uomini impalati e di lupi ululanti, di buio, ma si può fare spazio altresì agli incubi infiniti e carestie e pestilenze, a certe navi che solcano chissà quali mari invase dai topi. “Il mostro è l’essere che a qualsiasi prezzo rifiuta la morte; mostruoso è il desiderio di prolungare la vita oltre ogni limite”, ci avvertono il regista Andrea De Rosa – riconfermato per il prossimo triennio: mentre il primo resta testimoniato, come “una conversazione” con Annalena Benini, nel bel volume “Buchi neri, cecità, fantasmi”, che ha l’introduzione di Laura Bevione – e l’autore Fabrizio Sinisi, che ha ricavato il testo in piena libertà dal romanzo di Bram Stoker, spostandosi tra simbologie e reali crudeltà, affondando nel passato per spingersi sino a un amore del nostro presente.

Prima di tutto lo spazio scenico dell’Astra (repliche sino al 30 novembre), chiuso nelle forme déco innalzate da Contardo Bonicelli, e oggi attraversato da qualche “rudere”, una nuova architettura, applaudito capolavoro d’invenzione dovuto al regista e a Luca Giovagnoli, in cui il pubblico, dopo il passaggio lungo uno stretto corridoio, è ospitato in uno sguardo nuovo, completamente diverso da come sino a oggi abbiamo potuto vedere le pareti e una platea, oggi scoprendo finestre da cui traspirano i raggi della luna e l’ammonticchiarsi delle solite sedute che, ancora oggi possono soddisfare i movimenti in verticale del nuovo principe delle tenebre, sino a spingerci verso l’alto, un altissimo sconosciuto, sino ai graticci che arruffano le urla e la disperazione di una voce umana. Ci ritroviamo da un lato che per tutti gli altri spettacoli è la scena degli attori, guardiamo con uno sguardo stranito e sghembo ma pieno di una curiosità che diventa a poco a poco passione, veniamo incapsulati in tutta questa oscurità a cui le luci di Pasquale Mari offrono sciabolate o coni o zone di fredda luce. Un uso dello spazio che convince appieno nella propria invenzione, una sorta di girone infernale, luogo di corse a perdifiato e di gemiti e di sospiri, di narrazioni ansimanti e di ricerca d’amore, alla luce fievole di quei candelabri che sarebbero piaciuti a Coppola – ma le livide atmosfere ci avvicinano anche all’opera di Murnau (non ci stupiremmo veder saltar fuori una macchina da presa a filmare terrore e slanci e urla); uno spazio pronto a farsi gabinetto medico e vasi autoptici, su uno di essi è già adagiato il corpo di una ragazza e un grande cuore rosso, che s’anima in quegli otto filamenti che salgono e scendono, attraverso cui passa il sangue angosciato e vivifico di Mina. Compresi i battiti che fanno parte della colonna sonora costruita da G.U.P. Alcaro (“un suono ferroso, ruvido e livido”). Un efficace barocchismo strettamente intrecciato con il gotico nero della vicenda – un susseguirsi di monologhi che creano alta poesia – che si perde nella storia e nella letteratura, nelle credenze popolari e nei racconti di un tempo.

Il testo di Sinisi è il resoconto senza soste di quella lotta che il conte o il Nosferatu o il non morto intraprende nella non volontà di accettare la presenza della morte e ancora per sfuggire, nello stesso tempo, a quella immortalità che s’accorge essere una condanna, una maledizione e un inferno, un tempo senza fine (“forse la bellezza consiste proprio in questo, nel fatto che le cose hanno un tempo, che sono fragili, che potrebbero morire”, ci dice al contrario De Rosa), colpito dalla necessità di vivere attraverso il sangue altrui. Spettacolo fisico, materico, coinvolgente come raramente abbiamo avuto occasione, perché ne siamo toccati dalla parola, dal senso di terrificante perdizione che occupa i personaggi e inevitabilmente arriva a coinvolgerci. Sfrondata di quelle “forme” sfacciatamente terrificanti che al cinema possiamo aver visto indossate dal personaggio, De Rosa ha affidato a Federica Rosellini il ruolo del titolo: avvolta nel suo mantello dalle oscurità rossastre, simile a una belva, cancellando il tempo come lo spazio, l’attrice, in una prova da viscerale applauso, incarna nei movimenti, nella durezza del viso mostrato secco e affilato, in bella evidenza sotto la rasatura a zero, nell’uso spasmodico della voce che innalza a livelli inimmaginabili – senza perdere, come tutti i suoi colleghi (vivaddio!) una eccellente dizione che è sempre più difficile apprezzare a teatro -, nell’apparire all’improvviso e nel rifugiarsi in qualche angolo oscuro quella che altresì dobbiamo ammirare del conte, la sua grandezza, come grandi seppur sprofondati nella condanna sono certi personaggi dell’inferno dantesco. Eccellente è altresì la prova di Chiara Ferrara, indomita in quella bara che sempre qualcuno arriva a ripulire dal sangue sparso, come quelle di Michele Eburnea (Jonathan), Michelangelo Dalisi (il medico) e Marco Divsic (il marinaio che ci urla dalla sua nave fantasma, dall’alto). Uno spettacolo che non è soltanto una visione, è un ripensamento fatto d’intelligenza, una lunga riflessione, un fare i conti con l’io di ognuno di noi: il convincente esempio di un inizio di stagione.

Elio Rabbione

Nelle immagini di Andrea Macchia, alcuni momenti dello sopettacolo

Nasce un nuovo film festival a Torino firmato Flashback

Dopo il successo di Flashback Art Fair, nasce mAFF mater Art Film Fest, il nuovo festival dedicato all’audiovisivo e alle sue molteplici espressioni. Curato da Tommaso Magnano, il festival inaugura la sua prima edizione da giovedì 20 a domenica 23 novembre, con la presentazione di 12 cortometraggi internazionali dedicati al tema della madre, selezionati attraverso una call di partecipazione. L’opera che svetta più in alto sul palazzo più alto del complesso di corso Lanza è fonte di ispirazione del Festival Mater, parola antica e fondante. Nell’archetipo materno confluiscono forza creatrice e talvolta distruttrice: vita e materia, radici e memoria, la figura materna attraversa gli antipodi. Protagonista e antagonista, salvezza e perduta, rifiuto e rifugio.

La call ha accolte adesioni da artisti e registi provenienti da tutto il mondo: Italia, Stati Uniti, Polonia, Iran, Finlandia, Turchia, Portogallo, Palestina, Grecia, Regno Unito, Francia, Spagna, Canada ed Emirati Arabi. La selezione ufficiale dei 12 cortometraggi è stata curata da Antonio Cavicchioni, Valentina Damiani, Luca Giordano, Clara Gipponi e dal direttore artistico Tommaso Magnano. La giuria de mAFF è composta da professionisti del settore, fotografi, registi, critici di cinema e arte: Diana Bagnoli, Gianluca De Serio, Christian Calliandro, Francesca Spada e Chiara Pellegrini. La giuria è chiamata a selezionare sei cortometraggi finalisti che saranno presentati all’interno di una mostra che verrà inaugurata domenica 23 novembre, alle ore 12, e pensata per mettere in discussione le modalità tradizionali di fruizione cinematografica. Trasposti dallo spazio della sala a quello espositivo, i corti diventano opere, oggetti visivi e temporali che si offrono allo sguardo non più secondo la linearità imposta dalla proiezione, ma come presenze installative. È un dispositivo che spinge il cinema oltre i suoi confini consueti, riformulando il rapporto tra spettatore, immagine e spazio, e proponendo un nuovo modo di abitare il film. La mostra di sei corti si terrà dal 23 novembre al 15 febbraio 2026, al secondo piano del padiglione B di Flashback Habitat. Il pubblico potrà votare il corto preferito, e al termine della mostra verrà assegnato il premio Mater ai vincitori e alle vincitrici.

Mara Martellotta

Carcere di Torino, la denuncia: “nella notte tre rivolte in cinque ore”

Nella notte, alla Casa Circondariale di Torino. si sono verificate tre rivolte in cinque ore, con incendi e atti di vandalismo nelle sezioni 10ª e 6ª del Padiglione C. Lo denuncia il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, per il quale gli agenti di Polizia Penitenziaria sono intervenuti per sedare disordini e gestire evacuazioni, riportando l’ordine solo alle 3:00 senza feriti. Il SAPPE denuncia come gi eventi evidenzia la grave crisi del sistema carcerario, richiedendo interventi urgenti come rinforzi di personale, dotazioni antisommossa e pene più severe per chi commette atti di violenza e vandalismo. Parla Vicente Santilli, segretario per il Piemonte del primo Sindacato del Corpo: La drammatica escalation è iniziata alle 22:30 di ieri, quando oltre trenta detenuti della 10ª Sezione del Padiglione C hanno appiccato un primo focolaio per sostenere un recluso che si rifiutava di rientrare in cella. Sedate le fiamme, mezz’ora dopo, alle 23:00, la situazione è degenerata nella 6ª Sezione, dove altri detenuti hanno dato fuoco a delle lenzuola. L’intenso fumo ha costretto gli Agenti a una difficile operazione di evacuazione di una quarantina di detenuti, gestita con professionalità per garantire l’incolumità di tutti. Il culmine è stato raggiunto alle 00:30 di oggi, quando diversi detenuti della 10ª Sezione si sono resi protagonisti di gravi atti di disordine come l’appiccamento di ulteriori incendi, la rottura di sanitari e tubazioni in diverse camere ed il lancio di oggetti nel corridoio e contro gli Agenti operanti”. Il sindacalista segnala che “solo alle 03:00 del mattino, dopo l’allontanamento di uno dei detenuti promotori e un incessante lavoro di contenimento, l’allarme è cessato e l’ordine è stato ripristinato. Nonostante la gravità degli scontri e il fumo, si registra l’assenza di feriti tra gli Agenti e i detenuti, un miracolo dovuto unicamente al coraggio e alla preparazione del personale”. Altro evento critico era avvenuto nel pomeriggio presso l’11^ sezione del Padiglione B quando un detenuto, già resosi responsabile di gravi episodi durante la detenzione, ha scagliato una sedia contro un poliziotto dopo avere fatto una telefonata, provocando all’agente contusioni alla tibia di una gamba poi curate in Ospedale e per le quali ha avuto giorni 10 di prognosi.

Sono amare le conclusioni di Santilli: “Quello che è successo a Torino non è un incidente, ma la conferma del collasso del sistema detentivo. Tre eventi critici, tra cui due incendi e un vero e proprio atto di guerriglia con lancio di oggetti e rottura di strutture, in sole cinque ore, mettono a nudo l’estrema precarietà in cui lavoriamo. Il nostro plauso va agli Agenti, che si sono dimostrati contemporaneamente pompieri, mediatori e forze dell’ordine, sventando un potenziale disastro e rischiando sé stessi senza ricevere un graffio. Ma è inaccettabile che la sicurezza e l’ordine siano garantiti dalla sola abnegazione del personale”.

“Chiediamo al Ministro e al Dipartimento interventi strutturali ed immediati perché a Torino questa volta, come tante altre, gli Agenti eroi sono riusciti a sventare il disastro, ma il sistema è al collasso e l’intero sistema carcere nazionale è una polveriera”, conclude il sindacalista. “Servono immediati rinforzi di personale, nuove dotazioni antisommossa e pene certe e severe per chi incendia, vandalizza e aggredisce il personale. Il tempo delle promesse è finito, si agisca subito per tutelare chi tutela lo Stato!”

Anche Donato Capece, segretario generale del SAPPE, esprime solidarietà ai poliziotti di Torino e denuncia: “La delusione è profonda. Di fronte a episodi così gravi e frequenti non è più sufficiente esprimere dispiacere: servono misure urgenti e concrete. Nelle carceri della Nazione si deve ristabilire il rispetto della legalità e delle regole del sistema penitenziario. Il personale è allo stremo, logorato da turni massacranti, carichi di lavoro insostenibili e da una burocrazia che continua a penalizzare gli operatori in uniforme”. “È una violenza che non si placa – conclude il leader storico del SAPPE – a causa di una popolazione detenuta che non rispetta più niente e nessuno. Torniamo a chiedere che queste persone vengano trasferite in istituti dove devono scontare la pena in regime detentivo chiuso, fino a quando non imparano a rispettare la Polizia penitenziaria e tutti gli altri operatori, e che i detenuti stranieri scontino la pena nelle carceri del loro Paese. Non è più tollerabile che ogni giorno ci siano agenti feriti, a volte anche in maniera grave. Chiediamo anche l’applicazione del regime di cui all’articolo 14 bis dell’ordinamento penitenziario, che prevede particolari restrizioni, perché questi detenuti mettono a rischio l’ordine e la sicurezza negli istituti, anche attraverso possibili fenomeni emulativi”.

cs

Torino, la polizia arresta rapinatore seriale

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La Polizia di Stato ha eseguito a Torino un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal locale Tribunale su richiesta della Procura, a carico di un cittadino italiano di 46 anni, a cui gli investigatori della Squadra Mobile hanno ricondotto tre rapine commesse negli ultimi mesi.

 

Le indagini sono iniziate a fine Settembre, quando un uomo si era introdotto in un istituto bancario di corso Belgio, armato di coltello e, dopo aver minacciato i dipendenti presenti, era riuscito a impossessarsi della somma di 570 €; il giorno successivo, la stessa persona, parzialmente travisata con cappellino e occhiali da sole, aveva minacciato con una pistola i commessi di un supermercato del quartiere San Donato, facendosi consegnare il denaro in cassa, per 1260€.

 

Infine, la settimana successiva, sempre lo stesso uomo, anche questa volta armato di pistola e travisato, aveva sottratto la somma di 700 € all’interno di un supermercato in zona Piazza Statuto. Qui il rapinatore, alle rimostranze di un cassiere, lo aveva colpito e minacciato.

 

I poliziotti della locale Squadra Mobile, attraverso la visione delle immagini di videosorveglianza degli esercizi commerciali e con il prezioso contributo degli operatori della Polizia Scientifica, che hanno rilevato impronte digitali utili sui luoghi interessati, hanno ricostruito le dinamiche dei tre eventi delittuosi.

 

Ciclista muore nello scontro con un furgone

Un ciclista è morto nello scontro con un furgone sulla strada provinciale 155 a Capriata d’orba in provincia di Alessandria. Inutili i soccorsi del personale sanitario del 118: l’uomo è morto sul colpo. La dinamica dell’incidente è da accertare.