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‘Le donne nell’arte’ in mostra alla Galleria Malinpensa by La Telaccia 

Informazione promozionale

Si intitola “Le donne nell’arte” la mostra che viene ospitata dal 9 al 20 aprile presso la galleria d’arte Malinpensa by La Telaccia.

Un omaggio a artiste diverse tra loro, ma tutte capaci di una profonda introspezione psicologica. La prima in mostra è Paola Dalla Pellegrina, nata a San Bonifacio, in provincia di Verona, che prova un’autentica venerazione per la natura in tutte le sue forme e manifestazioni, soprattutto per gli elementi vegetali e per l’acqua. Dagli elementi naturali trae forza ed energia, e il rigoglio verde d’estate la ritempra puntualmente. È capace di fantasticare sulla forma di una radice, di una foglia o di un fiore, di percepire le piante come esseri silenziosi ma palpitanti, di una bellezza commovente, capace di nascondere i significati da interpretare. Per l’artista vedere abbattere un albero le provoca un vero dolore fisico. Le figure femminili cui si ispira sono quelle del maestro Lei Ji Matsumoto, le cui anime ammirava da piccola e su cui si esercitava provando a riprodurle.

“La pittura dell’artista Dalla Pellegrina – spiega l’art director della galleria La Telaccia Monia Malinpensa -risulta caratterizzata da un’ evidente introspezione psicologica, ancorata ai veri valori di ricchezza umana e di contenuto, sempre condotta con potenza creativa e logica strutturale. La vibrante resa stilistica, la personalissima sintesi della forma e la grande comunicatività testimoniano una composizione moderna, a dimostrazione di un risultato figurale di notevole carica interpretativa. Il tratto deciso, il colore vivido e incisivo, e la stesura magistrale della tecnica mista ad acrilico e olio su tela, trovano all’interno dell’opera una narrazione simbolica di immediata sensibilità”.

La seconda artista in mostra è Lucilla Restelli, nata a Rho, in provincia di Milano, dove risiede e lavora, e dove ha frequentato corsi di disegno e pittura presso la scuola degli Artifici dell’Accademia Brera di Milano. Dal 1989 partecipa a concorsi di pittura collezionando numerosi premi e segnalazioni in campo europeo e internazionale. Nella sua lunga carriera ha sempre cercato nuove forme ed espressioni accostandosi, oltre che alla pittura ed esperienza di collage di materiali inusuali, alla lavorazione della ceramica e alla scultura quale il bronzo e l’acciaio. Dal 2010 è entrata a far parte della società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente di Milano.

“Lo straordinario equilibrio di contenuti e dell’aspetto segnico, che si coglie tra la materia e il colore, attraversa le opere dell’artista Lucilla Restelli, con un’espressività sia visiva sia tecnica in cui rivivono emozioni e sensazioni uniche. Lo spazio prospettico, la magica luce, le suggestive ombre e il deciso tracciato vengono strutturati con una propria identità compositiva e con un rigore tecnico evidente che ci comunica una padronanza dei mezzi non comune. L’indiscussa creatività e l’alto livello formale raggiungono nell’opera alti livelli di spessore artistico e culturale, che coinvolgono il fruitore in un’attenta osservazione ai dettagli”.

Terza artista in mostra è Monica Simoni, nata a Montecatini Terme e che vive e lavora in Toscana. Negli anni ’80 la sua passione per l’arte la dimostra e riesce a apprendere forma dopo diversi mesi passati a New York, dove ha avuto la possibilità di conoscere i maestri dell’astrattismo come Frank Stella e Morris Louis. L’innamoramento per le linee pulite e razionali la ispira a interpretare a modo suo queste intersezioni, che rappresentano la base su cui ha costruito il suo percorso artistico.

“L’artista Monica Simoni – afferma Monia Malinpensa – si serve dell’acrilico su tela con una buona padronanza della tecnica, e realizza opere interpretate con un’abilità operativa e con uno stile ricco di personale espressione costantemente fondato sui valori pittorici e sui contenuti. L’interessante alternanza di trame cromatiche e di soluzioni grafiche è densa di emozionali valenze simboliche, sempre misurate dal senso dell’equilibrio. La geometria netta e il suo linguaggio essenziale rivelano un tratto nitido e rapido, indice di una dimensione dinamica e di un vivido fervore creativo. Intrisa di chiara astrazione, la sua pittura esprime una ricerca artisticamente valida, in un si coglie un’attenta analisi del colore e di una compiutezza grafica”.

L’ultima artista in mostra, ma non meno importante, è la barese Anna Vavalle. L’artista vive a Siena e insegna Storia dell’arte presso il Liceo di Scienze Umane “Piccolomini” di Siena. Parallelamente alla sperimentazione del processo creativo in architettura, la sua ricerca come artista ha avuto origine dalla tensione tra intellegibilità e percezione, laddove i nostri sensi si aprono alla bellezza. C’è un’intelligenza innata nella natura che percepiamo nel disegno delle venature di una foglia, nella spirale di una conchiglia o nella forma di un fiore. L’arte è l’incontro col mistero della forma, e l’artista risulta ispirata dall’equilibrio tra creazione naturale e creazione umana, dall’armonia spirituale che genera.

“L’armonica partitura cromatica, ritmata con una dinamica gestualità del segno – afferma Monia Malinpensa- contraddistingue l’operare dell’artista Anna Vavalle, arricchendosi di un’espressività pittorica altamente emotiva e di elevata sensibilità spirituale. Il colore, a volte pacato, a volte vivace, crea nel fruitore emozioni uniche che si uniscono in un dialogo profondo, intriso di meditazione e sollecitazione dell’anima. L’artista, protesa alla continua ricerca, realizza opere astratte ispirate alla natura e all’essenza dell’essere umano, con dissolvenza intense sia cromatiche sia segniche. La capacità della tecnica di acrilico su tela, con l’intensità del colore e di magistrale stesura, ed evidenzia manualità di notevole spessore artistico.”

 

Mara Martellotta

Gli telefonano fingendosi Carabinieri e gli rubano 20mila euro

La Caserma dei Carabinieri di Rivoli informa la cittadinanza su un nuovo tipo di truffa

La truffa si chiama “spoofing”.Una sofisticata truffa telematica ha recentemente preso di mira un cittadino di 50 anni della provincia di Torino, portandolo a perdere la considerevole somma di 20 mila euro.

Il raggiro è stato orchestrato da individui che si sono finti addetti delle poste e carabinieri, dimostrando un’inquietante abilità nell’arte della manipolazione.
Fortunatamente, l’intervento tempestivo dei carabinieri veri ha permesso di recuperare gran parte della somma sottratta.

Il modus operandi dei truffatori, noto in gergo tecnico come “spoofing”, ha consentito loro di impersonare figure di autorità all’interno di una rete, permettendo così di intercettare informazioni riservate.

Nel caso in questione, il malcapitato è stato contattato via telefono da un falso addetto delle poste e successivamente da un falso carabiniere.
Sorprendentemente, entrambi hanno utilizzato numeri di telefono che, una volta verificati, corrispondevano effettivamente a un ufficio postale e a una caserma dei carabinieri.

La truffa si è concretizzata quando i finti addetti hanno manipolato il display del telefono cellulare della vittima, facendo comparire numeri autentici di uffici postali e caserme, al fine di evitare sospetti.

Convinto dalla credibilità delle chiamate, l’uomo è stato persuaso a effettuare quattro bonifici da 5 mila euro ciascuno su una carta presumibilmente protetta.

Il sospetto è scattato quando i falsi impiegati hanno chiesto alla vittima di mantenere segreta l’operazione per motivi di privacy.
Questo ha sollevato dubbi che hanno spinto fortunatamente l’uomo a rivolgersi ai carabinieri reali.

Grazie all’intervento delle forze dell’ordine, gran parte della somma è stata recuperata, svelando al contempo la complicità di diverse persone coinvolte nel tentativo di truffa.
Si sospetta che tali individui facciano parte di un’organizzazione più ampia e intricata.

COS’È LO SPOOFING

Lo “spoofing” è una tecnica ingannevole utilizzata per falsificare o manipolare informazioni al fine di trarre in inganno una persona o un sistema.
Nell’ambito delle comunicazioni e della sicurezza informatica, il termine “spoofing” è spesso associato a diverse forme di falsificazione, tra cui:

➡1. Spoofing dell’indirizzo IP:
Un attaccante modifica l’indirizzo IP del mittente nei pacchetti di dati per far sembrare che provengano da un’altra fonte. Questo può essere utilizzato per nascondere la vera identità o la posizione dell’attaccante.

➡2. Spoofing dell’identità:
In contesti come l’email o le chiamate telefoniche, l’attaccante può falsificare l’identità del mittente per sembrare provenire da una fonte legittima. Ad esempio, nella truffa descritta precedentemente, i truffatori hanno utilizzato lo spoofing per far apparire i loro numeri come quelli di uffici postali e caserme autentiche.

➡3. Spoofing di siti web:
Gli attaccanti possono creare siti web falsi che sembrano identici a quelli legittimi per ingannare le persone e ottenere informazioni sensibili come nomi utente, password o dettagli finanziari.

➡4. Spoofing dell’indirizzo MAC:
L’attaccante può manipolare l’indirizzo MAC di una scheda di rete per far sembrare che appartenga a un’altra macchina, consentendo l’accesso non autorizzato a una rete.

➡5. Spoofing di chiamate:
Nella telefonia, i truffatori possono falsificare il numero del chiamante (Caller ID) per farlo sembrare legittimo o familiare, al fine di ottenere risposte dalle vittime.

Lo spoofing è spesso utilizzato in attacchi di phishing, truffe telefoniche e altre attività fraudolente, sfruttando la manipolazione delle informazioni per ottenere un vantaggio ingiusto.
La difesa contro lo spoofing spesso richiede misure di sicurezza avanzate e la consapevolezza degli utenti per riconoscere e evitare tentativi di inganno.

(Facebook Città di Rivoli)

Export al top per l’agroalimentare piemontese

A cura di lineaitaliapiemonte.it  – In crescita l’export alimentare piemontese: boom di vendite in Francia, Germania e Usa. Da gennaio a settembre 2023 le imprese piemontesi dell’industria alimentare e delle bevande hanno esportato merci per oltre 6 miliardi di euro. Nell’intero anno 2022 le esportazioni piemontesi del settore alimentare e delle bevande avevano raggiunto gli 8 miliardi di euro (+14,4% sul 2021). I primi tre paesi di destinazione sono la Francia (il 16,1%), la Germania (il 15,2%) e gli Usa (l’8,2%), secondo i dati della Camera di Commercio di Torino.

2024 nuovo record per export cibo made in Italy

A livello nazionale, il 2024 fa segnare un nuovo record per le esportazioni di cibo Made in Italy, con una crescita del 14% a gennaio rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, nonostante le tensioni internazionali, con guerre e blocchi che ostacolano i transiti commerciali. E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti su dati Istat.

Necessario rimuovere ostacoli commerciali ma anche strutturali

“Questo trend di crescita deve però far sì che vengano incrementati gli accordi di filiera per sostenere le produzioni piemontesi dalla carne bovina alla frutta fino alle nocciole. Serve, quindi, un’attenzione che l’agroindustria virtuosa auspichiamo, ponga sempre di più dimostrando disponibilità ad attivare accordi che diano impulso all’economia alimentare piemontese. Per sostenere il trend di crescita dell’enogastronomia nazionale serve rimuovere gli ostacoli commerciali  – spiegano Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale -, ma anche agire sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra sud e nord del paese, ma anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo. L’obiettivo è portare il valore annuale dell’export agroalimentare a 100 miliardi nel 2030”.

Passione a due e quattro ruote: tutto pronto per Auto Moto Turin Show

 

A Lingotto Fiere di Torino dal 19 al 21 aprile

C’è grande attesa per la prima edizione di AMTS – Auto Moto Turin Show, dal 19 al 21 aprile a Lingotto Fiere di Torino: un momento di incontro per appassionati, collezionisti, curiosi e professionisti del settore automobilistico e motoristico. L’evento, organizzato da GL events Italia, nasce dal gemellaggio con l’omonimo show ungherese, AMTS – Auto Moto Tuning Show.

 

AMTS – Auto Moto Turin Show si propone come un’esperienza immersiva dedicata alla passione per le auto e le moto, per la guida, per i gioielli storici e i modelli “unici” customized. AMTS però non si vuole rivolgere solo ad appassionati e professionisti; ma si presenta come un vero e proprio festival che reinventa la vocazione automobilistica della città di Torino e ne fa vera e propria cultura. Negli iconici spazi dell’ex stabilimento Fiat e  all’interno dell’Oval infatti si incontrano auto classiche e new carsupercar e auto preparate da tunersmoto youngtimer, vetture che oggi sempre di più coinvolgono e appassionano le nuove generazioni. non solo esposizione e mercato: durante l’evento si alternano anche momenti di entertainment e pura adrenalina, con gare ed esibizioni in pista, e momenti di approfondimento e formazione con conferenze moderate da esperti del settore.

Ad AMTS quindi la celebrazione della cultura motoristica va oltre la mera esposizione: l’evento si posiziona come spazio dinamico e interattivo, capace di offrire ai visitatori l’opportunità di vivere in prima persona il brivido e l’innovazione del mondo delle due e quattro ruote in un contesto unico e coinvolgente.

 

Le aree tematiche 

L’evento si articola in quattro aree principali:

 

area expo – mercato, con le più prestigiose vetture da collezione, gli ultimi modelli e le innovazioni del settore automobilistico, con focus sulle tendenze per i giovanissimi e le proposte green in campo automotive con la possibilità di testare in loco le auto del momento;

 

area tuning: dedicata alle auto modificate a livello estetico, meccanico, elettronico, motoristico e tanto altro.

 

area eventi, con un ricco calendario e spazi di approfondimento e incontro, per ascoltare storie e scoprire il behind the scene da piloti, meccanici, ingegneri, designer e personaggi del settore e incontrare esperti a cui chiedere informazioni e curiosità;

 

area experience, uno spazio esterno che si trasforma in un’arena dove la maestria dei piloti si unisce alla potenza delle macchine. Test drive, drifting, racing e spettacolari show acrobatici per emozionare il pubblico di appassionati.

 

Expo Tuning Torino: l’evento, il concorso e gli ospiti

 

AMTS è organizzato in collaborazione con Expo Tuning Torino, l’evento di tuning indoor più conosciuto in Italia, punto di riferimento per tutti gli appassionati e le aziende di settore anche a livello europeo. Lingotto Fiere ospita l’undicesima edizione di Expo Tuning Torino, una vetrina delle novità stilistiche e di elaborazione estetica, info entertainment e meccanica delle vetture di serie e punto di riferimento per le numerose attività che ruotano intorno al settore.  Grazie a questa collaborazione, è presente a Torino, per la prima volta in Italia, una selezione di vetture provenienti da Austria, Belgio, Francia, Germania, Olanda, Svizzera e Ungheria, e dalle maggiori fiere europee, quali il Tuning World Bodensee e AMTS Ungheria.

 

Sempre all’interno dell’evento tuning viene organizzato il contest Be bETTer – giunto alla quarta edizione – per dare spazio a tutti i professionisti operanti nel settore del mondo auto che vogliono mettere in gioco le loro qualità e le loro capacità d’inventiva e competenze, mostrando al pubblico come si possa creare un’auto modificata di altissimo livello. Partecipano al contest otto aziende che si sfidano a colpi di creatività e abilità costruttiva: tra i partecipanti, alcuni veterani presenti dalla prima edizione, come la Carrozzeria Brocanelli, vincitrice dell’edizione del 2023, e nuove realtà alla loro prima partecipazione. Le vetture in concorso sono svelate al pubblico durante la prima giornata di evento. La giuria internazionale è composta da esperti del settore, quali Sven Shultz e Julien Boyer; nella giornata di domenica 21 aprile è in programma la proclamazione della vettura vincitrice del contest.

 

Sempre grazie alla collaborazione con ExpoTuning, sono presenti a Torino due degli automotive influencer più interessanti d’Italia: Passione Motori, videomaker & Youtuber con oltre 430 mila iscritti su youtube e 200 mila su instagram, protagonista di una trasmissione di personalizzazione auto sul canale TV Motor Trend; beFuel performance, alias Federico Perlam e Ginevra Del Lago, proprietari di un canale youtube con oltre 230 mila iscritti e di una pagina instagram con più di 180 mila follower.

Youngtimer, i gioielli del passato recente

Per seguire la tendenza di questi tempi,  grande spazio è dedicato alle Youngtimer, le automobili dai  20 ai 30 anni di vita, non ancora riconosciute auto storiche. Grazie alla partnership con Bartolini&Mauri assicuratori, agenzia torinese leader nell’assicurazione di auto storiche, vengono accolti a Torino i più rappresentativi player nazionali, che partecipano all’evento con contenuti culturali e formativi per comprendere meglio il valore e il posizionamento sul mercato di queste auto. Questi modelli infatti vantano un fascino intramontabile e spesso sono dotati di tecnologie innovative per l’epoca. Il loro valore è in continua crescita: per questo, per i prezzi più accessibili rispetto alle classiche Oldtimer sia per l’acquisto che per la manutenzione, anche i collezionisti più giovani si stanno avvicinando e appassionando alle Youngtimer. Tra i modelli più celebri e ricercati? La Aston Martin DB7, un vero mito con dati di valore in netto rialzo: la Fiat Barchetta, affusolata e suggestiva, perfetta per la “Dolce Vita”; e la Fiat Coupè, giunta al suo trentennale.

 

I ricambi

Grazie alla collaborazione con Estrela Fiere, player con esperienza quarantennale nell’ambito del modellismo del collezionismo e delle auto e moto d’epoca, è allestita un’area mercato dedicata ai ricambi di auto storiche e da collezione, per soddisfare le esigenze di collezionisti e proprietari che cercano ricambi originali e pezzi unici.

 

Un evento per tutte le età: guida sicura, simulatori e attività per bambini

 

Tra i partner dell’evento, Automobile Club Torino partecipa promuovendo l’educazione stradale e la sicurezza al volante. Nei piazzali esterni di Lingotto Fiere vengono organizzati corsi di Guida Sicura per neo patentati (18-26 anni) e attività di educazione stradale su kart elettrici per bambini dai 6 ai 10 anni (alla presenza e previa autorizzazione da parte dei genitori). Proprio Torino è una delle nove tappe previste nel 2024 sul territorio nazionale per la prestigiosa manifestazione “Karting in Piazza”, un format originale ideato da Aci Sport per sensibilizzare i giovanissimi alla sicurezza stradale attraverso il gioco.

L’attività prevede una parte teorica e una pratica. La parte teorica, realizzata in collaborazione con alcuni  Campioni di kart ed automobilismo, focalizza l’attenzione dei bambini sulle nozioni fondamentali del codice stradale, della sicurezza e del rispetto delle regole in generale e li coinvolge attivamente quali testimoni e ambasciatori delle 10 Regole d’Oro della Sicurezza Stradale. La parte pratica testa immediatamente gli insegnamenti ricevuti: i bambini sono invitati a districarsi su un percorso protetto, guidando un vero kart a trazione elettrica, adattato e limitato per essere condotto in piena sicurezza anche alla loro età e senza esperienze specifiche, tanto che la velocità di punta è paragonabile a quella di una bici. I bambini a fine attività ricevono un diploma di Ambasciatore della sicurezza stradale e proprio a loro è affidato il compito di diffondere, innanzitutto nelle rispettive famiglie, le  10 Regole d’oro della FIA per la Sicurezza Stradale, pochi efficaci consigli finalizzati ad aiutare gli automobilisti a migliorare il proprio stile di guida e a ricordare le responsabilità per sé stessi, i passeggeri e tutti gli altri utenti della strada.

L’iscrizione e la partecipazione sono del tutto gratuite, prenotandosi al link https://form.jotform.com/kartinginpiazza/Torino

 

Auto ma non solo; perché l’esperienza e la passione per la guida e per i motori può essere espressa anche attraverso il gioco e la simulazione. Ad AMTS è allestita un’area videogames che offre un’esperienza immersiva grazie a simulatori di guida di ultima generazione. Lo spazio è il risultato di una collaborazione speciale con l’evento Torino Comics e crea un ponte tra il mondo dell’automotive e quello del gaming. Qui, visitatori di tutte le età possono mettere alla prova le proprie abilità di guida virtuale, sfidando amici e altri appassionati in gare emozionanti che promettono adrenalina e divertimento.

 

Innovazione e sostenibilità nell’ E-Mobility & Green Innovation Hub

 

Impossibile parlare di auto e mobilità senza uno sguardo alla sostenibilità e all’innovazione. L’E-Mobility & Green Innovation Hub si presenta come un punto di riferimento per chi guarda avanti, con un focus sulle macchine ibride ed elettriche. Questo spazio, realizzato in collaborazione con la fiera Restructura, è una vetrina delle ultime innovazioni nel campo della mobilità sostenibile. I visitatori hanno l’opportunità di scoprire le più recenti infrastrutture per la ricarica, indispensabili per supportare la transizione verso un futuro più verde. Un’area dedicata non solo alle nuove tecnologie automobilistiche ma anche a tutto ciò che serve per rendere la mobilità di domani più ecologica e accessibile.

 

CULT, la mostra 

CULT è il progetto trasversale di exhibit design a cura di GL events Italia che vuole unire cinema e automotive, cultura e tradizione,  presentando per la prima volta al pubblico di TORINO COMICS e AMTS, le due fiere ospitate nel mese di aprile al Lingotto Fiere di Torino, i veicoli che hanno accompagnato nel successo alcuni film cult della cultura pop & comics.

Dal leggendario Herbie, il Maggiolino Tutto Matto protagonista di folle corse nei film Disney, alla mitica Jeep con cui i protagonisti di Jurassic Park fuggono dai dinosauri e alle Mini Cooper che sfrecciano tra le strade di Torino in The italian Job: queste e molte altre icone dell’automotive, che hanno segnato indelebilmente la cultura pop e cinematografica, sono le protagoniste di Cult – Cars&Movies.

 

Sono partner di questa nuova proposta il Museo Nazionale del Cinema di Torino, il Museo dell’Automobile di Torino e Film Commission Torino Piemonte.

 

AMTS, che spettacolo!

A differenza di altri eventi dedicati all’automotive e seguendo la tradizione dell’omonimo appuntamento ungherese, AMTS sceglie lo spettacolo e il divertimento per coinvolgere e appassionare il pubblico.

Arriva sul palcoscenico di Lingotto Fiere il miglior show dell’edizione di Budapest, che unisce spettacolo, scenografia e numeri su quattro ruote.

Nella pista drift allestita nelle aree esterne, i visitatori possono assistere a dimostrazioni mozzafiato eseguite da piloti esperti che sfidano le leggi della fisica con le loro abilità di controllo del veicolo.

 

Non manca inoltre un palinsesto di incontri culturali, tavole rotonde,  mostre e attività sul palco, organizzate insieme ai partner dell’evento, tra cui il Museo Nazionale dell’Automobile di Torino.

 

Ad AMTS in palio una Fiat 500 Hybrid con il concorso a premi Win AMTS & go.

Win AMTS & go è il concorso a premi con estrazione finale con un montepremi totale di €14.400 e in palio una Fiat 500 Hybrid. Per partecipare al concorso a premi è necessario acquistare un biglietto intero per l’ingresso alla manifestazione (sono esclusi dall’estrazione i biglietti scontati, omaggio o convenzionati) e, entro il 21 aprile, inserire il codice univoco del biglietto su https://amtstorino.it/102727/concorso-wingo.

Entro il 30 aprile viene sorteggiato il biglietto vincente: in palio una Fiat 500 Hybrid Hatchback My23 Hybrid. Il regolamento completo è disponibile alla pagina https://amtstorino.it/102727/concorso-wingo.

 

Appuntamento a Lingotto Fiere dal 19 al 21 aprile 2024.

 

Info

Auto Moto Turin Show 

Lingotto Fiere Torino, via Nizza 294, 10126 Torino

Dal 19 al 21 aprile 2024

orari: dalle 9.30 alle 19.30

 

Biglietti 

Online: early bird fino al 12 aprile

Intero €15

Ridotto €12 (6-15 anni compiuti; persone con disabilità)

Ridotto convenzioni €12

 

Online da sabato 13 aprile

Intero €18

Ridotto €15 (6-15 anni compiuti; persone con disabilità)

Ridotto convenzioni €15

Gino Mazzoli, la mostra al Museo di Moncalvo

Il museo civico di Moncalvo con la mostra di Gino Mazzoli (Casale 1900-1974) vuole riportare in vita uno dei più importanti pittori del secolo scorso nati in Monferrato, famoso in vita poi pressoché dimenticato ingiustamente con il passare delle mode.

Figlio di Rodolfo, abile scalpellino di marmo e pietra e di Adele Pallavicini discendente dei marchesi di Ghemme, disobbendo al padre che, iscrittolo all’Accademia Albertina di Torino, sognava per lui un avvenire di scultore che seguisse le orme di Leonardo Bistolfi, anch’egli casalese e figlio di un artigiano del legno, Gino preferì seguire il corso di pittura tenuto da Giacomo Grosso.

Gli inizi del percorso artistico di Mazzoli sono segnati dall’influsso del grande maestro, ai tempi osannato per la straordinaria perfezione tecnica e il virtuosismo accademico, attenuato da lui a favore di un pacato intimismo e da emozioni scapigliate.

Costantemente fedele al figurativo mai si avvicinò all’arte aniconica, convinto, allo stesso modo di Casorati, che l’annullamento della forma avviasse ad un nichilismo privo di valori. In mostra sono presenti splendidi disegni e dipinti che trattano varie tematiche, dall’autoritratto referenziale di pittore severo e professionale ai ritratti della moglie Tilde, quasi sacrale simbolo dell’eterno femminino, dipinta con la proverbiale “tavolozza francescana” di parco colore; dai paesaggi verdeggianti del Monferrato e dell’Alto Adige alle nature morte con semplici oggetti, frutta, verdura, fiori colti sotto l’orto di casa secondo la poetica del quotidiano.

Giuliana Romano Bussola

Cambiano, il nuovo Ospedale: cosa cambierà?

Venerdì 12 aprile alle ore 20.45 la Sala comunale di Cambiano (To) (piazza Vittorio Veneto, 9) ospiterà il dibattito “Il nuovo Ospedale di Cambiano”.

All’incontro, organizzato da “Lista Civica CIRIO PRESIDENTE” e “Cambiano nel Cuore” parteciperanno: Gian Luca Vignale, candidato nella “Lista Civica Cirio Presidente”; Ernesto Saggese, Consigliere comunale di “Cambiano nel Cuore”; Maria Teresa Lombardi, Direttore tecnico Area ospedaliera Asl Città di Torino e Gabriella Cavalot, Direttore Struttura complessa radiodiagnostica.

Modererà l’evento Daniele Marucco, giornalista del Corriere di Chieri (To).

“Felice Casorati. Pittura che nasce dall’interno”

In mostra al Museo Archeologico Regionale di Aosta

 

Il Museo archeologico regionale di Aosta dedica un’importante retrospettiva a Felice Casorati e alle generazioni di artisti e artiste che egli ha formato.

Il titolo della bella mostra ospitata dal Museo Archeologico Regionale di Aosta si intitola “Felice Casorati. Pittura che nasce dall’interno” e comprende oltre cento opere di uno degli artisti italiani più affascinanti della prima parte del Novecento.

Felice Casorati è stato uno degli artisti più importanti del Novecento in Italia e uno dei più longevi della sua epoca, avendo attraversato il periodo delle avanguardie, il ritorno all’ordine, il periodo del fascismo fino ad approdare al dopoguerra. Felice Casorati nacque a Novara nel 1883 da un ufficiale in servizio permanente, Francesco, e da Caterina Borgarelli. A causa del mestiere del padre, la famiglia si trasferisce frequentemente e Felice si trova a vivere a Padova, dove compie gli studi laureandosi in legge. Tuttavia, mentre sembra essere avviato ad una carriera nel settore giuridico, maturò una profonda passione per le arti, per la musica in particolare, dilettandosi come pittore. Nel 1907 provò a inviare alcune opere alla VII Biennale di Venezia, tra cui il Ritratto della signora Elvira, oggi in collezione privata, che fu accettato.

La critica era convinta di trovarsi di fronte a un giovane molto puomettente, che aveva solo 24 anni. Tra il 1908 e il 1911 si trasferisce a Napoli, spostandosi poi a Verona, dove fondava la rivista La via lattea, per la quale eseguiva anche degli schizzi e illustrazioni in stile art nouveau. Nel1912 partecipa all’IX biennale di Venezia ed espone 41 opere alla mostra di Ca’ Pesaro, che diventerà per lui più importante tanto da indurlo a rifiutare un invito alla Biennale nel 1920.

Casorati dapprima si avvicinò al simbolismo, con uno sguardo aperto sugli scenari internazionali e fu, in particolare, affascinato dalla secessione viennese dei vari Gustav Klimt, Oskar Kokoschka e colleghi, ma guardò anche a Cézanne e fu molto vicino ai principali critici e collezionisti del suo tempo, da Piero Gobetti a Lionello Venturi, da Antonio Casella a Riccardo Gualino. In particolare Casorati strinse una profonda amicizia con Riccardo Gualino, che gli commissionò opere, tra cui la decorazione del suo teatrino privato e fece sviluppare in lui l’interesse per le arti applicate. Nel capoluogo piemontese è stato il maestro più influente dell’Accademia di Belle Arti, ma ha anche avuto una sua scuola privata in cui sono cresciute interessanti figure, tra le quali la moglie Dafne Maugham e parecchie altre artiste, in controtendenza con un’Italia profondamente maschilista, come la scrittrice Lalla Romano, Marisa Mori e Nella Marchesini. Alla fine del percorso della mostra è proposta una piccola scelta di opere di sue adepte.

Le opere in mostra illustrano cronologicamente tutto il cammino dell’artista e arrivano da collezioni pubbliche e private, come “Le Sorelle” o “Le ereditiere”, provenienti dal Mart di Rovereto del 1908, in cui emerge la bravura del pittore nell’utilizzo del nero. Nell’opera intitolata “Le due sorelle” è possibile cogliere il legame profondo dell’artista con la pittura di Piero della Francesca, in particolare, che Roberto Longhi aveva riletto nel suo primo saggio a lui dedicato sette anni prima. Accanto ai ritratti, molto interessanti in quanto appartenenti a collezioni private, si ricordano le opere di paesaggio degli anni Dieci, come “La bianca e nera città turrita”, una tempera su cartone che proviene da una collezione privata. Sono anche parecchie le sculture in mostra come “Maschera rossa” e “Maschera nera” del 1914, altre meno note come “L’attesa” o il “Viso di donna”, rispettivamente terra cotta e terra cruda, realizzate una prima volta alla fine degli anni Dieci.

Di interesse anche i bozzetti che Casorati realizzò per il teatro alla Scala, che ci presentano un artista più gioioso.

 

Mara Martellotta

Zaccanti (Pdf): “Viva le masnà card: ci sono anche imprese a favore della natalità”

Cristina Zaccanti, PdF: “Volentieri segnaliamo l’azienda Borello Supermercati, attenta con lungimiranza a favorire la famiglia e la natalità”

Riceviamo e pubblichiamo – Un 5% sul totale della spesa è vantaggio solitamente riservato agli ultra sessantacinquenni, la fascia sicuramente più larga dei consumatori. Solitamente un giorno fisso la settimana. Ma che si pensi a favorire la famiglia con uno o più figli a carico da 0 a 1 anno è la brillante idea, in uso dal 2022, che l’intelligente imprenditore Fiorenzo Borello ha messo in campo confermando come si possa essere intraprendenti, e vincenti, al punto da aver realizzato in 40 anni un piccolo impero (52 punti vendita in Piemonte, concentrati essenzialmente nel torinese) senza perdere di vista la valorizzazione del territorio, della lingua, delle tradizioni, anzi, proprio puntando su questi. La carta “Viva le Masnà Card” reclamizzata nella pagina fb è a disposizione delle famiglie, sempre meno numerose, che hanno ancora il coraggio di mettere al mondo bambini.

Cristina Zaccanti, Coordinatore regionale del Popolo della Famiglia, afferma: «Anche quest’anno i dati del Report dell’ISTAT registrano un calo tale da collocare l’Italia al sestultimo posto nel mondo per nascite. 379.000 bambini nel 2023, 14.000 in meno rispetto al 2022, mentre 577.000 erano nati nel 2008. La fecondità scende all’1.20 avvicinandosi al minimo storico del 1995 di 1,19 figli per donna. Le donne desiderose di essere madri sono indotte a posticipare l’età di una gravidanza che diventa pertanto sempre più a rischio.

Borello lancia un segnale che va raccolto, urgentemente. Va nella stessa direzione di altre proposte, ad es. quella di una legge di iniziativa popolare “Una firma per la vita” che, tra le altre misure, propone il reddito di maternità, una indennità di 1000 euro al mese per i primi 8 anni di vita del bambino, rinnovabili alla nascita di un altro bimbo, vitalizio alla nascita del quarto, per la mamma che si prenda cura in esclusiva della crescita del proprio piccolo. A vantaggio ovviamente di tutta la famiglia. Una scelta in più per la donna. I fondi andrebbero sottratti all’incremento delle spese militari. Insomma, più bimbi e meno bombe. Per sostenerla basta andare nel proprio comune e firmare il modulo. Entro fine giugno puntiamo a raccogliere in tutta Italia ben oltre le 50000 firme necessarie».

“Viva le Masnà” diventi lo slogan di tutti gli italiani, affinché anche altre nostre imprese famigliari, come quella di Borello, possano ritornare ad essere motore della gloriosa tradizione piemontese ed italiana.

Il ricordo del sacrificio di Emanuele Artom a 80 anni dalla sua morte

“In marcia verso il futuro”

 

In tanti si sono ritrovati ieri mattina nei pressi della lapide dedicata ai deportati al binario 17 della stazione di Porta Nuova per partecipare alla marcia dedicata a Emanuele Artom il giovane partigiano ebreo torturato e massacrato dai nazifascisti ottant’anni fa, il 7 aprile del 1944, dai nazifascisti.

La sua vita e il percorso politico e intellettuale negli anni della guerra e della lotta partigiana sono stati narrati da lui stesso nel diario che tenne dal gennaio 1940. “Certe volte penso che questo mio diario – scriveva – in futuro sarà una interessante testimonianza, anche perché credo che pochi siano i partigiani che lo tengono con tanta assiduità e, d’altra parte, per ovvie ragioni si scrivono poche lettere confuse e prive di notizie politiche”.

Ogni anno le Comunità Ebraiche di Torino, di Casale Monferrato e Vercelli e la Comunità di Sant’Egidio chiamano a rifletter sulle illuminanti parole dei diari di Emanuele Artom per trarne ispirazione e soprattutto un impegno civile nella società di oggi.

Da Porta Nuova il corteo si è diretto verso la Scuola Ebraica intitolata alla sua memoria per raggiungere la Sinagoga in piazzetta Primo Levi, un itinerario che ha portato i cittadini e i molti ragazzi e ragazze presenti a ripercorrere la strada che il giovane Emanuele aveva compiuto migliaia di volte dopo la promulgazione delle leggi razziali del 1938. Era presente l’assessora alle politiche multiculturali della Città di Torino insieme rappresentanti della Prefettura e del Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale del Piemonte.

Emanuele Artom  fu arrestato dalle milizie fasciste durante i rastrellamenti in Val Germanasca e in Val Pellice. Rinchiuso nelle Carceri Nuove di Torino, subì torture fai fascisti con l’intento di estorcergli informazioni sui movimenti della Resistenza, ma non tradirà mai i propri compagni. Morirà il 7 aprile 1944 a causa delle continue sevizie e il suo corpo seppellito sulle rive del fiume Sangone non verrà mai ritrovato.

Gino Strippoli  TORINO CLICK

Nuovi percorsi ciclabili a Prali

Una delibera di giunta approvata dall’Unione Montana Valli Chisone e Germanasca permetterà di risistemare le mulattiere militari del ‘900 e i vecchi sentieri, ridando loro una nuova vita e una nuova funzione come percorsi per escursioni ciclistiche e passeggiate. Gli interventi finanziati sono in tutto quattro, e due riguardano Prali e il suo territorio. Leggiamo nella delibera: “Nel dettaglio, con l’obiettivo principale di collegare i comuni dell’Unione Montana Valli Chisone e Germanasca con quelli dell’Unione Montana del Pinerolese si è inizialmente provveduto alla progettazione del ripristino dei sentieri posti in alta valle Germanasca tra Prali e Perrero ed alla manutenzione ordinaria di un attraversamento esistente nel Comune di Prali sul Torrente Germanasca. (…) Per quanto concerne la sistemazione dei tratti di sentiero esistenti si sottolinea che quest’ultimi, per buona parte del tracciato, presentano ancora ben conservate le caratteristiche dell’originale mulattiera militare del ‘900. Pertanto, in relazione al recupero storico paesaggistico e funzionale delle stesse, si prevede di procedere attraverso la sistemazione dei tratti di muratura crollati, il ripristino del fondo e dei deviatori laterali delle acque piovane. Tutti gli interventi in muratura verranno realizzati a secco utilizzando i materiali reperibili in loco”. Si tratta di interventi non invasivi che vanno nella direzione di valorizzare un turismo “slow” attento al territorio e alle sue comunità, e di “allacciare” le valli più alte ai percorsi, al momento 15 anelli, già presenti nel sito www.upslowtour.it e che di fatto stanno facendo di questo pezzo della provincia di Torino un polo di riferimento per un cicloturismo a livello nazionale. Un turismo, quello legato alla bicicletta in continua espansione, che appare sempre più esigente, e che nel nostro territorio trova una vasta offerta di percorsi, con livelli di difficoltà diversi tra loro, e destinati a diverse tipologie di biciclette e a differenti mezzi tecnici. A Prali i cicloturisti e gli escursionisti potranno inoltre, accompagnati da delle guide, compiere l’immersiva esperienza della visita all’Ecomuseo delle Miniere e della Valle Germanasca. La delibera dispone che i lavori di risistemazione dei sentieri dovrebbero partire da fine aprile – neve permettendo – e avere la durata complessiva di dodici settimane. Le istituzioni hanno raccolto la sfida che è partita da alcune aziende private che hanno sottoscritto un Contratto di Rete, impegnandosi a offrire servizi e garantire degli standard minimi per i cicloturisti. Al momento le realtà firmatarie sono 27, tra queste due sono di Prali: l’Hotel Salei (che è anche Presidente del Comitato di rete) e Bardour. Prali, oltre è essere già conosciuta ed apprezzata per le piste di DH, con la risistemazione dei sentieri diventerà un punto di riferimento per il cicloturismo, e i percorsi risistemati saranno anche più fruibili e puliti per i camminatori, quindi con un vantaggio per tutti. Tutta la comunità diventa protagonista del proprio futuro, attraverso un sentiero, che diventa da reale a metaforico, e che da stretto e faticoso, diviene infine largo e in discesa.