ilTorinese

Corteo pro – Palestina, petardi e lanci di oggetti contro la polizia

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Nonostante il divieto di manifestare, un corteo di centinaia di persone ha sfilato questa sera da piazza Castello a piazza Vittorio a Torino. Nella grande piazza vicino al Po è stato acceso un falò e nel corso della sfilata sono stati lanciati petardi e oggetti contro la polizia e bruciate bandiere di Israele. Preso di mira anche un operatore di Mediaset con un lancio di uova che lo ha colpito agli occhi. I manifestanti sono passati anche davanti alla sede Rai presidiata dalle forze dell’ordine. Nella sinagoga di Torino la comunità ebraica ha invece organizzato una veglia per ricordare l’attacco terroristico del 7 ottobre.

Palestina, Montaruli (Fdi): “Violenza in piazza a Torino, film già visto a Roma”

“Le scene viste questa sera a Torino richiamano il film già visto a Roma, tra bandiere bruciate, bombe carta e insulti al presidente del consiglio Giorgia Meloni. Come sempre in piazza c’erano i violenti di Askatasuna, capaci di cambiare qualsiasi bandiera pur di trovare un’occasione utile a cercare lo scontro con la polizia. Il Pd farebbe bene a ricordarselo, in una città in cui il sindaco vorrebbe regolarizzare proprio quel centro sociale che da anni li ospita” lo dichiara il vicecapogruppo di Fdi alla Camera Augusta Montaruli

Tommaso Cerno a Torino: “Siamo anestetizzati dal conformismo e dal politicamente corretto. Ma vince la libertà”

Alla presentazione del libro “Il Verminaio” delle giornaliste Bolloli e Cavallaro. Pier Franco Quaglieni ha insignito il direttore de “Il Tempo” della targa “Ennio Flaiano”, in occasione degli ottant’anni del quotidiano e nella ricorrenza del decennale de “il Torinese”

Sabato 5 ottobre, presso il Turin Palace Hotel di via Sacchi 8, a Torino, è stato consegnata la targa “Ennio Flaiano” del Centro Pannunzio al direttore del quotidiano romano Il Tempo, Tommaso Cerno, come riconoscimento della sua attività giornalistica e in occasione degli ottanta anni del giornale da lui diretto.

L’evento è stato promosso dal nostro giornale “il Torinese” e dal Centro Pannunzio di Torino, di cui era presente il Presidente, prof. Pier Franco Quaglieni, che ha insignito Cerno del Premio e ha intrattenuto i convenuti in sala con un importante intervento sulla libertà.

L’incontro è stato introdotto dal direttore de “il Torinese” Cristiano Bussola che ha sottolineato “il valore della libertà, ben rappresentato dalla diffusione di idee e di cultura del Centro Pannunzio e da un giornalismo rispettoso della verità”.

 

Il professor Quaglieni, ricordando l’onestà e la libertà intellettuale del Centro da lui diretto, ha spiegato che il Premio Targa Flaiano si rivolge e viene conferito a tutti quegli intellettuali coraggiosi che hanno contributo a fare della libertà uno strumento contro l’oppressione politica e di stampa. La targa Flaiano quest’anno è stata conferita  a Cerno per esaltarne qualità personali e l’importante statura di giornalista italiano, in quanto ha saputo mantenere un’indipendenza di giudizio e una deontologia professionale. Il riconoscimento porta il nome di un importante critico cinematografico, drammaturgo italiano e noto giornalista del Novecento, specializzato in elzeviri, che scrisse per varie testate, da Oggi al Mondo di Pannunzio, al Corriere della Sera.

Cerno, che ha preso la parola dopo il professor Quaglieni, ha ricordato la fondamentale importanza della libertà di opinione e di stampa, sottolineando quanto il nostro Paese sia ormai anestetizzato dal conformismo del “politicamente corretto”.

Tommaso Cerno è l’unico giornalista ad essere stato direttore di testate di diverso orientamento come l’Espresso e il Tempo. Oggi il Tempo riflette l’anima e il coraggio del suo direttore, il cui intento è cercare di eliminare le distinzioni e approfondire liberamente anche le notizie considerate “scomode”, non prestandosi alla “cancel culture “. La libertà è alla base della sua attività giornalistica ritenuta da lui stesso più forte del conformismo.

L’incontro è stato anche un’occasione per presentare il libro “Il verminaio”(Baldini+Castoldi) alla presenza delle autrici giornaliste Rita Cavallaro e Brunella Bolloli, con la moderazione di Tommaso Cerno, che ne ha curato la prefazione. Il libro tratta l’inchiesta sui dossier dell’Antimafia, le rivelazioni sullo scandalo dei dossieraggi che ha scosso la politica italiana, un sistema che potrebbe aver preso  vita nel tempio sacro della Direzione nazionale antimafia, la Superprocura ideata dal giudice Falcone per combattere la criminalità organizzata. Un vero e proprio “verminaio” in cui le giornaliste Cavallaro e Bolloli si sono calate nel profondo per arrivare alla verità, in cerca di luce ancora oggi.

“Questo libro – afferma Tommaso Cerno – prova a entrare dentro la verità, a farsi largo fra le trappole e i depistaggi, alla ricerca di quel filo rosso che sembra all’improvviso unire centinaia di storie italiane e di persone finite nei guai in un’unica e inquietante trama segreta. Alla ricerca di una spiegazione. Alla ricerca dei mandanti”.

 

Mara Martellotta

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E’ “Il Tempo” di Tommaso Cerno

 

Bobbio Pellice, l’appello del territorio è stato accolto e il bancomat resta

Sergio Bartoli: “No alla chiusura di banche e servizi”

Questa mattina a Bobbio Pellice, Uncem, i Sindaci del territorio guidati da Mauro Vignola primo cittadino di Bobbio Pellice, la Senatrice Pirro, l’on. Daniela Ruffino e il consigliere regionale Sergio Bartoli presidente della Commissione Ambiente di Palazzo Lascaris hanno partecipato con la popolazione del Comune a una manifestazione contro la chiusura prevista del locale sportello bancomat di Intesa Sanpaolo. Contestualmente l’istituto bancario ha annunciato che il bancomat resterà al suo posto.

“È un’ottima notizia, una vittoria della nostra gente, perché quando i servizi chiudono i piccoli comuni iniziano un percorso di degrado sociale ed economico. Quando ero sindaco vivevo tutti i giorni in prima persona queste battaglie che voglio continuare anche in Regione” ha commentato il consigliere Bartoli.
“Conosco bene quelli che sono i disagi vissuti dalla popolazione quando vengono a mancare sportelli e uffici che sono fondamentali per la vita di una comunità“”, ha aggiunto.
“L’assessore regionale Gallo – ha concluso Bartoli – aveva già convocato un tavolo mercoledì con i soggetti interessati, ma fortunatamente grazie alla decisione dell’istituto bancario la voce della popolazione locale è stata ascoltata al fine di mantenere la banca che è un presidio della vita in montagna. Il tessuto economico e sociale dei paesi di queste zone vede nei servizi bancari uno strumento indispensabile per condurre una normale vita quotidiana e il disagio della chiusura sarebbe troppo grande. Noi siamo qui con voi per dirvi che la nostra vuole essere una presenza concreta per cercare insieme delle valide soluzioni”.

Sassi e bombe carta contro la polizia, nuovi disordini No Tav

La scorsa notte, in area San Giuliano di Susa, al fine di impedire le procedure di esproprio dei terreni, circa 150 attivisti appartenenti all’area antagonista e al movimento No Tav, molti dei quali travisati, nel corso di un’iniziativa di protesta hanno lanciato sassi, artifizi pirotecnici e bombe carta verso la polizia creando barricate e dando alle fiamme ammassi di legname nei pressi dello svincolo autostradale, sulla SS25, causandone la temporanea chiusura della viabilità. La DIGOS della Questura di Torino ha già identificato 11 persone appartenenti al centro sociale ASKATASUNA e al movimento No Tav.

Digitale popolare, 5mila presenze al Festival

Tre giorni di eventi, dibattiti e interviste intorno al digitale e le nuove frontiere aperte dall’intelligenza artificiale in tutti i campi del sapere umano, del lavoro e delle professioni. Chiude con 5.000 presenze e un arrivederci a ottobre 2025 la terza edizione del Festival del Digitale Popolare di Torino centrato quest’anno su Ridurre le distanze, superare diseguaglianze, che ha sperimentato stavolta una location aperta alla città. Nella cornice di piazza san Carlo, il Festival ha parlato innanzitutto ai giovani, approcciandosi con il linguaggio – e la presenza – di tanti influencer e creator, senza dimenticare gli aspetti scientifici e formativi che caratterizzano l’attività della Fondazione Italia Digitale. Oltre 300.000 gli account raggiunti solo su Instagram nei giorni dell’evento.
 
Come racconta Francesco Di Costanzo, presidente della Fondazione: “Abbiamo visto tanta partecipazione in questi tre giorni, su tutti gli argomenti, una lunga maratona che ci ha consentito di coinvolgere tante tipologie di persone, anche – e la cosa ci rende molto felici – di chi magari ha poca familiarità con i temi dell’evento. Siamo quindi riusciti nel nostro obiettivo, fare del digitale qualcosa di popolare: non è un obiettivo facile, ma la sfida della piazza è vinta. Quindi proseguiremo sicuramente a Torino e sicuramente in piazza, che era la nostra ambizione fin dall’inizio. Grazie alla Città per il grande sostegno al Festival e in generale per quello che fa sui temi del digitale e dell’innovazione, accogliamo con entusiasmo per la prossima edizione l’idea dell’Assessora Foglietta di coinvolgere ancora di più la cittadinanza anche la sera“.

Rally, auto contro palo: feriti pilota e navigatore

Una vettura è uscita di strada, ha abbattuto un palo della luce al Rally di Santo Stefano Belbo. La gara si è svolta questo fine settimana nel comune del cuneese. Sono rimasti feriti pilota e navigatore.
NOTIZIE DAL PIEMONTE

Il giornalista tv Maurizio Scandurra Cittadino Onorario di Burolo

L’eclettico e noto opinionista de ‘La Zanzara’ di ‘Radio24’ dialogherà sabato 12 ottobre con il celebre cantautore astigiano Danilo Amerio.

Burolo ha un nuovo cittadino onorario. E’ Maurizio Scandurra, già cittadino onorario anche di Montiglio Monferrato, giornalista radiotelevisivo cattolico noto per le sue frequenti incursioni in qualità di eclettico opinionista a ‘La Zanzara’ di ‘Radio24, il celebre talk-show radiofonico condotto da Giuseppe Cruciani e David Parenzo.

A conferire l’onorificenza la scorsa primavera il sindaco Franco Cominetto con l’approvazione unanime di tutto il Consiglio Comunale. Alla base del gesto, spiega il primo cittadino “L’ampia attenzione crescente che negli ultimi anni Maurizio Scandurra ha sempre tributato al nostro Comune. Prima, contribuendo all’organizzazione del primo e unico raduno di veicoli storici svoltosi il 27 giugno del 2020 a Burolo, in piena pandemia. Poi, facendosi portatore di una menzione per il rilascio della Cittadinanza Onoraria Post Mortem in omaggio a due burolesi scomparsi, che nel Dopoguerra furono tra i pionieri italiani dell’industria dei trasporti su gomma: Costantino Perino e Lucillo Marazzato, ideatori di due fra le più note realtà aziendali del settore, In occasione dell’evento, avvenuto il 7 ottobre 2021, Scandurra ha donato un trittico artistico a memoria della ricorrenza che campeggia nella Sala del Consiglio Comunale. Infine, non c’è due senza tre. Animato da costante generosità, ha donato di propria spontanea iniziativa due preziose opere pittoriche di grandi dimensioni raffiguranti soggetti religiosi per la Chiesa Parrocchiale, affidate all’estro creativo di Diego Crozza di Mazzé, uno fra i maggiori Maestri d’Arte Sacra italiani contemporanei che ringrazio per la meraviglia di cui è sempre autore”.

Per Maurizio Scandurra, “Il Comune di Burolo è una piccola perla incastonata ai piedi delle Alpi, con lo sguardo incantato rivolto alla pianura che strizza l’occhio allo specchio d’acqua di Viverone. Mi legano a questa terra l’amicizia fraterna con il sindaco Franco Cominetto, il vicesindaco Renato Chiej, la giunta, il valente imprenditore burolese Gianni Bessolo Pejla leader nella lavorazione dell’acciaio inox e il parroco Mons. Giovan BattistaGiovanino, che ringrazio tutti di cuore per aver accolto con entusiasmo questo dono, quale testimonianza di fede. Ritengo che l’Amore per Dio e per la cultura delle radici siano capisaldi imprescindibili per l’Italia di oggi, per ripartire in continuità con i padri e gli esempi che l’hanno resa grande e libera. Perché il dovere del cristiano è la testimonianza, come insegna il Vangelo. Ho dedicato i dipinti ai miei nonni Giuseppe e Odetta Macaluso, Rosa e Salvatore Scandurra, esempi di fede, famiglia e lavoro”.

I due quadri, rispettivamente delle dimensioni di 100×140 cm e 50×70 cm, “raffigurano – approfondisce Scandurra – rispettivamente la Gloria di Maria Vergine fra gli Angeli e i Santi, con San Giovanni Bosco, San Domenico Savio, San Pio da Pietrelcina, San Giovanni Paolo II, San Giuseppe Benedetto Cottolengo nel cui giorno sono nato e San Carlo Acutis che verrà canonizzato durante il Giubileo. La seconda raffigurazione pittorica ritrae San Pancrazio e il Santuario a lui dedicato a Pianezza, nel Torinese, altra devozione per me fondamentale che merita di essere diffusa e conosciuta sempre più”.

Le opere verranno inaugurate e benedette sabato 12 ottobre alle ore 18.00 nel corso della Santa Messa Prefestiva presieduta dal parroco di Burolo in concelebrazione con Il Rettore del Santuario di San Pancrazio in Pianezza Padre Giuseppe Cortesi, e Padre Giuseppe Martinelli in rappresentanza dei Padri Passionisti di San Paolo della Croce che animano il convento torinese. Presenti anche le autorità di Burolo e l’artista Diego Crozza che ha firmato i pregiati dipinti.

Alle ore 16.00 si terrà invece la cerimonia ufficiale di conferimento dell’onorificenza al giornalista torinese presso la Sala Congressi del Comune di Burolo. La sera stessa, dopo la funzione religiosa Maurizio Scandurra, anche critico musicale, sarà di scena in ‘C’era una volta la canzone italiana’, dialogo-intervista fra musica e parole conil raffinato e intenso cantautore astigiano Danilo Amerio, reduce dalla partecipazione a ‘The Voice Senior 2024’ su Raiuno con Antonella Clerici nel Team di Gigi D’Alessio, che in carriera vanta ben quattro partecipazioni al Festival di Sanremo, un terzo posto fra le ‘Nuove Proposte’ e moltissime collaborazioni di successo con canzoni scritte e prodotte anche per artisti illustri tra i quali Fiordaliso, Anna Oxa, Mia Martini, Marco Masini, Aleandro Baldi, Umberto Tozzi, Mietta, Raf, Jovanotti, Giorgio Faletti e moltissimi altri.

L’appuntamento artistico e musicale – realizzato in collaborazione con la Pro Loco di Burolo e il contributo della ‘Inoxtek Srl’ fondata e sapientemente guidata dall’imprenditore burolese Gianni Bessolo Pejla, eccellenza italiana nella lavorazione dell’acciaio – è sempre per la sera di sabato 12 ottobre alle ore 21.00 sul palco del ‘Centro Albatros’ in Via Asilo, 40 a Burolo. Ingresso libero sino a esaurimento posti.

Sorride alla Reale Mutua Fenera Chieri ’76 la prima partita della Serie A1 Tigotà

Sorride alla Reale Mutua Fenera Chieri ’76 la prima partita della Serie A1 Tigotà della nuova stagione. Il “derby infinito” con l’Igor Novara vede le biancoblù imporsi al tie-break al termine di 2 ore e 17 minuti di gioco, mettendo subito in classifica 2 punti d’oro.
Le chieresi si aggiudicano primo, terzo e quinto set con punteggi 25-22, 25-22, 15-11. Appannaggio delle gaudenziane secondo e quarto parziale (16-25, 15-25). I punteggi rispecchiano una partita molto combattuta, incerta e altalenante, con fasi favorevoli ora all’una ora all’altra squadra. A far pendere la bilancia a favore di Chieri sono la maggiore lucidità e il minor numero di errori nei momenti chiave, oltre alla profondità della panchina che permette a coach Bregoli di cambiare più volte il sestetto. Più limitato nelle scelte Bernardi che deve rinunciare ad Akimova e Fersino, con Bonifacio in panchina solo per onore di firma.
Il premio di MVP viene assegnato a Skinner, seconda miglior realizzatrice chierese con 17 punti (meglio di lei Gicquel con 18) e risolutiva nelle fasi più importanti del tie-break. Chiude in doppia cifra anche Bujis (10 punti), schierata titolare dal terzo set in avanti. Nel tabellino di Novara spiccano i 22 punti a testa di Ishikawa e Tolok.

Reale Mutua Fenera Chieri ’76-Igor Gorgonzola Novara 3-2 (25-22; 16-25; 25-22; 15-25; 15-11)
REALE MUTUA FENERA CHIERI ’76: Van Aalen 1, Gicquel, 18 Gray 1, Zakchaiou 4, Skinner 17, Omoruyi 5; Spirito (L); Guiducci, Carletti, Bujis 10, Alberti 6, Anthouli 1. N. e. Lyashko, Rolando (2L). Bregoli; 2° Rostagno.
IGOR GORGONZOLA NOVARA: Bosio 3, Tolok 22, Aleksic 11, Squarcini 11, Ishikawa 22, Alsmeier 11; De Nardi (L); Bartolucci, Mims. N. e. Mazzaro, Orthmann, Villani, Bonifacio (2L). All. Bernardi; 2° Baraldi.
ARBITRI: Cesare di Roma e Cavalieri di Lamezia Terme.
NOTE: prima dell’inizio della gara è stato osservato un minuto di silenzio per ricordare Franco Chimenti, presidente della Federazione Italiana Golf. Presenti 1508 spettatori. Durata set: 30′, 23′, 25′, 24′, 16′. Errori in battuta: 11-12. Ace: 4-7. Ricezione positiva: 69%-69%. Ricezione perfetta: 39%-36%. Positività in attacco: 33%-44%. Errori in attacco: 14-19. Muri vincenti: 9-6. MVP: Skinner.

La cronaca
Primo set – Alsmeier mette a terra il primo punto della stagione. Il primo punto break si registra sul 3-3 a favore di Chieri grazie a Gicquel. Il turno di servizio di Omoruyi prosegue fino al 7-3 costringendo Bernardi a chiamare time-out. Con due attacchi vincenti consecutivi Ishikawa riavvicina Novara (8-5), ma l’inerzia resta favorevole alle biancoblù che allungano a 14-7 sfruttando anche gli errori ospiti. Grazie a un incisivo turno di battuta di Gicquel il vantaggio locale raggiunge i 10 punti sul 19-9, con attacco della stessa Gicquel. Il set cambia verso quando sul 23-15 l’errore in battuta di Skinner manda sulla linea dei 9 metri Bosio, il cui turno di servizio riporta Novara a 23-22. Bregoli chiama in sequenza i due time-out e inserisce Carletti, Bujis e Alberti per Skinner, Omoruyi e Gray. La parallela da posto 4 di Bujis torna a muovere il punteggio chierese. Nello scambio successivo l’attacco di Alsmeier non trova il tocco del muro e il set termina 25-22.

Secondo set – Gicquel realizza i primi tre punti del set (3-0). Il muro di Aleksic dà il primo punto a Novara che poi sfrutta al meglio il servizio di Alsmeier capovolgendo il punteggio in 3-5. Nel prosieguo il gioco resta saldamente in mano a Novara che mantiene e incrementa il vantaggio: 7-11 (Alsmeier), 9-15 (Tolok), 10-18 (errore di Omoruyi). Bregoli effettua un triplo cambio inserendo Guiducci, Anthouli e Bujis per Gicquel, Van Aalen e Omoruyi. Inizia una fase favorevole a Chieri che recupera a 15-18 con tre muri di Zakchaiou e Anthouli. L’attacco di Ishikawa ferma la rimonta delle biancoblù che tornano poi a subire l’iniziativa di Novara. Sul 15-24 la prima palla set gaudenziana se ne va su errore in battuta di Tolok. Nello scambio successivo Ishikawa firma il 16-25 mettendo il sigillo su un set per lei stellare: 7 punti col 77% di positività in attacco.

Terzo set – Bregoli ridisegna il sestetto schierando Bujis in banda al posto di Omoruyi e al centro la coppia italiana Alberti-Gray. In campo regnano l’incertezza e l’equilibrio, con ripetuti capovolgimeti per due terzi di set: 5-3 (muro di Alberti), 7-8 (attacco di Tolok), 10-8 (errore di Alsmeier), 12-12 (errore di Gray). 14-15 (Tolok), 16-15 (Skinner). Da qui Chieri difende con i denti il mezzo punto di vantaggio, che incrementa a 20-18 e 21-19 grazie a due errori in attacco di Tolok e Alsmeier. La pestata in battuta di Tolok dà alle biancoblù tre palle set (24-21). Bosio annulla la prima con un tocco di seconda, nello scambio successivo Skinner realizza il 25-22 con un mani-out da posto 4.

Quarto set – Il muro vincente di Aleksic costringe Bregoli a chiamare il primo time-out sul 2-5. Da lì in avanti il set di sviluppa in modo abbastanza lineare con l’Igor sempre avanti di qualche lunghezza finché il distacco si stabilizza nell’ordine dei cinque o sei punti: 3-7 (Ishikawa), 5-8 (Skinner), 6-12 (Ishikawa), 9-13 (Bujis), 10-17 (Aleksic), 13-19 (Ishikawa), 15-20 (Skinner). Il 15-21 di Alsmeier manda sulla linea dei 9 metri Squarcini il cui turno di servizio termina quando alla prima palla set Alsmeier firma il 15-25.

Quinto set – Dopo un avvio favorevole alle chieresi (2-0) Novara capovolge il punteggio in 3-4 (attacco di Tolok), ma subito Chieri torna sopra grazie agli errori ospiti (5-4). Una bella difesa di Gicquel offre a Skinner il pallone del 6-4. La schiacciatrice statunitense scalda la mano e con una serie di attacchi vincenti fa scappare le biancoblù a 9-4 e e 12-7. Il 12-8 di Squarcini porta la stessa centrale in battuta. Il suo servizio propizia la rimonta a 12-10, fin quando un errore dalla linea dei 9 metri torna a muovere il punteggio chierese. Sul 13-11 il muro di Alberti dà a Chieri la prima palla match. Nello scambio successivo l’attacco fuori di Tolok fa scendere i titoli di coda sul 15-11.

Il commento
Giulio Cesare Bregoli: «Speriamo che tutte le partite contro squadra di questo calibro siano tirate come questa, vorrebbe dire che siamo vicini a loro. E’ il nostro obiettivo: stare vicino e farli faticare ogni volta. Siamo chiaramente contenti. Al tie-break si gioca sui dettagli, potevano vincere loro come noi».
Federica Squarcini: «Sapevamo che la prima partita della stagione era in un palazzetto tosto. Da diversi anni Chieri mette in difficoltà chiunque. Per come siamo partite nel primo set abbiamo reagito arrivando al tie-break. Siamo limitate nei cambi, è vero, però si è visto lo spirito di squadra. Le assenze non sono una scusante, anzi ci devono dare ancora più forza per fare del nostro meglio con quelle che siamo».
(Uff. Stampa Reale Mutua Fenera Chieri)

Medio Oriente, Rifondazione: “No alla repressione del dissenso”

Riceviamo e pubblichiamo – La Palestina e tutto il Medio Oriente stanno sprofondando in una escalation di terrore. L’azione del governo israeliano assume sempre di più i contorni del genocidio nella Striscia di Gaza e si allarga a macchia d’olio sul territorio libanese, provocando migliaia di morti fra la popolazione civile. Bisogna fermare questa azione criminale, prima che ci trascini tutte e tutti nel baratro di un conflitto globale. Bisogna imporre immediatamente il “cessate il fuoco” e dare finalmente una risposta al riconoscimento del legittimo diritto all’autodeterminazione del popolo di Palestina! La cosiddetta “comunità internazionale” e il governo italiano agiscono in modo ipocrita e inconcludente, sulle orme del governo degli Stati Uniti che, dietro la maschera della richiesta di moderazione, copre il continuo rifornimento di armi a Israele ed il sostegno logistico alle sue operazioni militari. In queste settimane numerose sono state le manifestazioni di protesta in cui si e’ pacificamente espresso il sostegno al popolo palestinese. Ora, a partire dalla manifestazione nazionale del 5 ottobre, il governo vuole imporre una stretta repressiva, negando il diritto di manifestare in varie città, fra cui la fiaccolata indetta per il 7 ottobre a Torino, per la quale si vuole imporre l’obbligo di manifestare in altra data, negando anche il diritto di muoversi in corteo. Si tratta di una decisione incomprensibile è inaccettabile. Come emerge dal comunicato degli organizzatori, in seguito alla notifica del divieto, la manifestazione non ha alcun intento celebrativi nei confronti dell’azione di Hamas di un anno fa, che noi condanniamo, come ogni azione armata rivolta contro la popolazione civile. L’oppressione del popolo palestinese non e’ certamente iniziata il 7 ottobre 2023, ma risale perlomeno alla Nakba del 1948. Per 76 anni i vari governi israeliani si sono opposti con la violenza al riconoscimento dei diritti del popolo palestinese, dimenticando completamente che in precedenza lo stesso popolo ebraico ha subito la terribile prova della Shoah. 76 anni in cui lo Stato di Israele si e’ posto al di fuori della legalità internazionale, reprimendo e massacrando, trasformandosi ufficialmente in “Stato ebraico” e, con il criminale oltranzismo del governo di Nethanyau (contestato anche nella stessa Israele) ha dato avvio alla strage di Gaza da parte dell’IDF e all’altrettanto criminale aggressività dei coloni in Cisgiordania, fino a rischiare di condurci oggi verso un conflitto globale. Sono queste le origini dei conflitti e dei massacri attuali, che vanno fermati, bloccandone la spaventosa escalation. “Fino a quando? “. E’ la domanda da rivolgere ai governanti che nulla fanno per fermare il massacro, pensando anzi di risolvere le contraddizioni con la repressione, riducendo un dramma storico e sociale ad una mera questione di “ordine pubblico”. Diciamo NO alla cancellazione del dissenso! Impediamo che lo stato di guerra che vogliono imporci trascini con se’ la nostra stessa democrazia, conquistata attraverso le lotte quotidiane di anni!
PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA. Federazione di Torino