ilTorinese

La Fondazione ricorda Martin Amis

 

VINCITORE DELLA QUARTA EDIZIONE DEL PREMIO LATTES GRINZANE NEL 2014

(Monforte d’Alba, 21 maggio 2023). La Presidente Caterina Bottari Lattes e la Fondazione ricordano Martin Amis, scomparso nelle scorse ore e vincitore del Premio Speciale Lattes Grinzane nel 2014.

Amis, considerato una delle più influenti e innovative voci della letteratura britannica, vivace critico del conformismo sociale, ha tenuto una straordinaria lectio magistralis in occasione della cerimonia di ritiro del Premio ad Alba, incentrata sulla figura di Primo Levi.

 

Nelle parole della sua lectio troviamo un messaggio prezioso che Martin Amis ha lasciato a tutti noi:

Gli scrittori muoiono due volte: muoiono quando muore il loro talento (come più o meno inevitabilmente accade), e muoiono ancora quando anche il loro corpo muore. […] Fortunatamente, però, l’estinzione non è sempre definitiva. […] I libri rimangono, continuano a vivere. […] Il corpo fisico può essersene andato, ma il corpus dello scrittore è pronto per l’immortalità.

 

Nella foto Caterina Bottari Lattes e Martin Amis, vincitore del Premio speciale Lattes Grinzane 2014

Popolari, i tempi sono maturi

La capacità del politico, da sempre, è quella di saper anticipare i tempi. Certo, se poi accanto a
questo ”dono” – perchè di questo si tratta – c’è anche una cultura politica e un retroterra ideale
robusto e qualificato, allora ci troviamo di fronte ad un potenziale leader. Potenziale, come ovvio,
perchè la leadership politica è anche il frutto e il prodotto di molteplici tasselli che non vengono
decisi a tavolino. E questo perchè, per dirla con Donat-Cattin, in politica – come, del resto, nella
vita – “il carisma o c’è o non c’è. È inutile darselo per decreto”.
Ora, nell’attuale fase politica italiana, emergono alcuni elementi che non possono essere aggirati o
banalmente elusi. Perchè dopo la vittoria della destra identitaria e di governo nella consultazione
del 25 settembre scorso e l’affermazione – un po’ a sorpresa ma non eccessivamente – di una
sinistra radicale, massimalista e libertaria con le primarie del Pd, lo spazio per un partito/
movimento/contenitore/cartello centrista emerge sempre di più. E questo non solo perchè lo
dicono i sondaggi ma anche, e soprattutto, per la semplice ragione che un sempre più aggressivo
“bipolarismo selvaggio” alimenta l’astensionismo elettorale da un lato e riduce la qualità del
confronto politico dall’altro. E se, di conseguenza, quasi si impone – oggi – la necessità di dar vita
ad un movimento politico che si candida ad intercettare e a rappresentare mondi vitali, interessi
sociali, realtà culturali e gruppi di opinione, è giocoforza che un’area come quella cattolico
popolare e sociale scenda definitivamente in campo. Ben sapendo che sia a destra che,
soprattutto, a sinistra, una presenza come quella del cattolicesimo popolare e sociale o è
“gentilmente ospitata” o è “semplicemente tollerata”. Nell’un come nell’altro caso è destinata,
comunque sia, a giocare un ruolo culturalmente marginale e politicamente del tutto ornamentale.
Ecco perchè è giunto il momento, per andare al titolo di questa rapida riflessione , per riflettere e
soprattutto per agire come cattolici popolari e sociali. E la ghiotta occasione rappresentata dalle
elezioni europee – con il sistema elettorale proporzionale – offre la possibilità di potersi misurare direttamente con i cittadini. Certo, creando un’offerta politica che sia in grado di unire le varie sensibilità culturali riconducibili ad una comune politica centrista, democratica, riformista e di governo. Su questo versante, può e deve iniziare un percorso politico che non potrà che
culminare con la formazione di un partito politico con un chiaro e netto progetto politico e di
governo. E, per fermarsi ai Popolari, forse è giunto anche il momento per uscire da un anonimato politico che ormai dura da troppo tempo. E cioè, dalla gloriosa esperienza del Ppi a guida Franco Marini e Gerardo Bianco per poi confluire nella Margherita e per poi esaurirsi definitivamente con
l’esperienza del Pd a guida Schlein. Al di là e al di fuori delle simpatiche, per non dire allegre, affermazioni del “cattolico adulto” Romano Prodi e dei suoi sodali sulle capacità inclusive e sulla
vocazione “plurale” della nuova leadership del Partito democratico….
Ecco perchè, infine, adesso i Popolari e tutta l’area che non vuole più essere condannata
all’irrilevanza politica, culturale e programmatica ha il dovere di uscire allo scoperto e di mettere
democraticamente in campo le munizioni ideali per dare voce e rappresentanza ad un mondo
che non può più restare ai margini. Dopodichè, saranno le categorie dell’intelligenza politica, del
coraggio civico e della coerenza culturale ad essere determinanti e decisivi per competere
nell’agone politico contemporaneo. Senza rassegnazione, senza vittimismi e, soprattutto, senza furbizie di potere e di solo tatticismo.
Giorgio Merlo

Le migliori (e le peggiori) città per trovare lavoro. Torino prima con Roma

Secondo AnnunciLavoro360.com  che ha recentemente pubblicato le ultime statistiche sul mercato del lavoro in Italia

In evidenza le province e città migliori e peggiori per trovare lavoro nel Paese. Inoltre, la piattaforma ha analizzato le mansioni più richieste, le aziende più attive nella ricerca di personale e le tipologie di contratto più cercate.

Le 5 migliori province in termini di offerte di lavoro sono Roma, Torino, Verona, Treviso e Vicenza, con un numero complessivo di 25.932 annunci a Roma e numeri in calo nelle altre quattro province. Le mansioni più richieste nelle migliori province sono principalmente ingegneri, contabili, impiegati e lavoratori nel settore della ristorazione.

Al contrario, le 5 peggiori province per trovare lavoro sono Siracusa, Vibo Valentia, Sassari, Trapani e Taranto, con un numero di annunci che varia tra 1.370 e 3.033. Le mansioni più richieste in queste province riguardano principalmente il settore della ristorazione e del turismo.

Le 10 mansioni più richieste a livello nazionale comprendono lavori come autista, operaio, promoter, impiegato e ingegnere. Tra le 5 migliori città per trovare lavoro, Sesto San Giovanni si posiziona al primo posto con un incremento del 100% nel numero di annunci, seguita da San Donato Milanese e Santa Cristina Valgardena. Le città con meno opportunità lavorative sono Ventimiglia di Sicilia, Presicce, Stazzona, Silandro e Roccabascerana.

Tra le 5 migliori aziende in termini di offerte di lavoro troviamo Adecco Italia Spa e Randstad Italia Spa in testa alla classifica, seguite da Ripetizioni.it, ManpowerGroup e Manpower Italia srl.

Per quanto riguarda le 5 migliori regioni, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Toscana e Lazio offrono il maggior numero di opportunità lavorative, mentre le regioni con meno annunci sono Trentino-Alto Adige, Basilicata, Molise, Umbria e Sardegna.

In termini di tipologie di contratto più cercate, il part-time è al primo posto con il 26% degli annunci, seguito dal tempo determinato, il tempo pieno, la consulenza e il tirocinio. Per quanto riguarda i titoli di studio più richiesti, il diploma di maturità è il più richiesto, seguito dalla laurea, il master, la scuola dell’obbligo e il dottorato.

Infine, le 5 mansioni con più candidati sono nell’ordine: Alimentare, Abbigliamento/Tessile/Moda, Turistico/Alberghiero/Ristorazione, Commercio/Grande Distribuzione e Trasporti/Logistica. Le 5 città con più candidati sono Roma, Palermo, Milano, Genova e Catania.

Queste statistiche offrono un quadro dettagliato del mercato del lavoro italiano nel 2023, permettendo ai candidati di orientarsi verso le aree geografiche e le mansioni con maggiori opportunità di impiego. Tuttavia, è importante ricordare che il mercato del lavoro è in continua evoluzione e che queste tendenze possono cambiare nel tempo. Per rimanere aggiornati sulle ultime novità nel campo delle offerte di lavoro, è fondamentale seguire piattaforme come AnnunciLavoro360.com e consultare regolarmente le statistiche fornite.

Tutti i dati sono disponibili su https://www.annuncilavoro360.com/

Leo: “No all’intolleranza, dialogo per la crescita culturale”

In merito agli atti di intolleranza verificatisi  ieri al Salone del libro – che hanno portato, paradossalmente, ad impedire la presentazione di un libro! sarebbe necessario svolgere qualche seria riflessione.

Infatti l’episodio di ieri si colloca in un clima che rischia di divenire sempre più fazioso e partigiano, trasformando la pur naturale e sana dialettica politico culturale, in uno scontro continuo ,che rischia di riportare il Paese – o almeno una parte di esso a tempi tristi che speravamo definitivamente superati.

E’ auspicabile che segretarie/i e leaders di partiti importanti, siano concordi nel condannare ogni forma di violenza ed apprezzare chiunque spinga nella direzione del dialogo e del confronto. Così come pure è necessario, in vista di una crescita culturale e di coscienza della collettività, che intellettuali e opinionsleaders non bollino come provocatorie iniziative o posizioni non collimanti con le proprie. Per aiutare a percorrere e/o ritrovare questa via – come sovente auspicato dal nostro eccellente Presidente della Repubblica Sergio Mattarella stiamo pensando, laici veri e non laicisti, credenti seri non integralisti, persone sostenitrici della nostra Costituzione e del dialogo, convinti assertori del pluralismo e della piena libertà di espressione, di organizzare alcuni momenti, anche pubblici, in cui rimettere al centro e porre a comune denominatore i principi su enunciati.

Giampiero Leo,

Portavoce del Coordinamento interconfessionale “Noi siamo con voi”

Vice presidente del Comitato diritti umani delle Regione Piemonte

Il sindaco Lo Russo in visita al Salone del Libro

Giornata tra stand e incontri al Salone Internazionale del Libro ieri per il sindaco di Torino Stefano Lo Russo.

“È davvero bello vedere così tante persone coinvolte dalla passione per i libri, la lettura e la cultura.
L’essenza stessa del Salone è quella di un’istituzione in cui si produce cultura, si confrontano idee e si coltiva la libertà di esprimerle.
Libertà di pensiero, parola ed espressione: il Salone vuole essere un luogo aperto al confronto, un luogo che riconosce il valore del dialogo come veicolo di crescita e diffusione di cultura.
Il Salone continua la sua crescita, anno dopo anno, ed è un orgoglio vedere come questo patrimonio di Torino, segno tangibile delle potenzialità della nostra città, si confermi davvero il più grande evento culturale del nostro Paese”. Così il primo cittadino ha commentato sui social.

 

Il CAAT rafforza le relazioni internazionali alla serata del Corpo Consolare di Torino

 

Il presidente del Caat Centro Agroalimentare Torino Marco Lazzarino con il direttore generale Gianluca Cornelio Meglio, hanno partecipato venerdì 19 maggio alla Serata di Saluto alle Istituzioni organizzata dal Corpo Consolare di Torino presso il Circolo Soci Unione Industriali alla presenza del Decano del Corpo Consolare Ioana Gheorghias Console di Romania, Consulatul General al Romaniei la Torino del Segretario del Corpo Consolare Console di Danimarca Federico Daneo, del Vice Sindaco Michela Favaro, del Presidente dell’Unione Industriali di Torino Giorgio Marsiaj, del Prefetto Raffaele Ruberto, del Capo di Gabinetto del Presidente della Regione Piemonte Gian Luca Vignale, insieme ad una folta rappresentanza dei 47 Consoli Onorari dei vari paesi tra cui la neo Console Onorario della Repubblica di Costa Rica Alessandra Boetti Villanis Audifredi nella nostra Città e a molti nomi dell’industria piemontese.

È stata occasione per i vertici del CAAT di dialogo su vari temi cogenti per il Centro con le Autorità e occasione per rinsaldare i rapporti con il Console Onorario di Francia Emanuele Chieli ed altri con i quali sono in corso relazioni per porre le basi del progetto di internazionalizzazione del Centro con l’obiettivo di creare contatti per lo sviluppo di nuovi business per gli Operatori.

 

Diminuisce la morsa del maltempo, piena del Po sotto i livelli di guardia

L’AGGIORNAMENTO A DOMENICA POMERIGGIO 


Il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore alla Protezione civile Marco Gabusi, in costante contatto con la Sala operativa della Protezione civile regionale, annunciano che in Piemonte sono diminuiti i territori in zona arancione.

Il bollettino previsionale di Arpa Piemonte valido fino alle 13 di lunedì 22 assegna ancora questa colorazione alla pianura cuneese, all’Alta Valsusa e alle valli Chisone, Pellice e Po per la possibilità di forti deflussi delle acque.

Sono in giallo la pianura torinese, le valli Sesia, Cervo, Chiusella, Orco, Lanzo, bassa Valsusa, Sangone, Varaita, Maira, Stura e Tanaro e le colline, ed è in verde il resto del Piemonte.

I livelli dei maggiori corsi d’acqua sono stazionari o in debole decrescita, che continuerà anche oggi. Si  è attesa la piena del Po ieri in serata ai Murazzi di Torino, ma ordinaria sotto i livelli di guardia. Anche il Tanaro è sotto i livelli di guardia. Invece Pellice e Varaita hanno superato il livello di guardia e il torrente Ghiandone quello di attenzione.

Per quanto riguarda le frane si segnalano numerosi fenomeni diffusi ma di piccola entità, che potranno verificarsi ancora oggi e domani nella zona meridionale del Piemonte.

Isolato il Comune di Ribordone (TO) per chiusura della strada provinciale fino a domani per la valutazione di una frana.

Segnalate disagi su alcune strade del Cuneese e del Torinese per la chiusura di diversi tratti, superabili con viabilità alternativa.

Sono stati aperti altri 7 centri operativi comunali in provincia di Torino. Il totale è quindi salito a 97.

Le previsioni meteo elaborate da Arpa indicano che la circolazione depressionaria posizionata sulla Sicilia si sposta gradualmente verso est, determinando un’attenuazione dei fenomeni che hanno interessato il Piemonte: nel pomeriggio odierno sono attese ampie schiarite a partire da est e residui rovesci su zone montane e pedemontane alpine, a carattere sparso altrove.

Domani la progressiva espansione dell’anticiclone atlantico sull’Europa centrale favorirà la risalita dei valori di pressione e un’attenuazione della nuvolosità, ma potrebbero verificarsi rovesci o temporali sparsi, più consistenti sul settore sud-occidentale al mattino, a causa di infiltrazioni di aria fresca in quota. Condizioni più stabili e soleggiate sono attese per martedì.

Il significato letterario e il valore civile di Gustaw Herling

Oggi  alle ore 10,15 alla sala Indaco del padiglione Oval   del Salone del Libro verranno presentati  gli scritti italiani  di Gustav Herling editi da Bibliophilis.
Per comprendere il significato letterario  e il valore civile  di Gustaw Herling bisogna liberarsi delle letture ideologiche del Novecento e  riprendere in mano l’opera dello scrittore e pubblicista polacco e napoletano, ponendosi in una dimensione storica e letteraria che renda giustizia all’intellettuale che non piego’ la schiena di fronte alle “utopie assassine“ del secolo scorso, come diceva un tempo Barbara Spinelli.
Herling, che partecipò alla resistenza nel 1940  in difesa della Polonia libera aggredita da tedeschi e sovietici , subì le atroci sofferenze dell’internamento nei gulag sui quali scrisse ,per primo, il grande libro “Un mondo a parte“ che avrebbe meritato il “Nobel“. Nel 1942 partecipò alla guerra di liberazione dell’Italia occupata dai tedeschi e combatte’ valorosamente a Monte Cassino nell’Armata polacca del generale Anders. A Napoli conobbe Benedetto Croce di cui aveva studiato l’opera e anni dopo ne sposò la figlia Lidia, considerandosi un  esule polacco che non poteva accettare l’asservimento della sua patria al sistema sovietico. Ho conosciuto personalmente Gustaw e ho potuto constatare come la sua dirittura morale e la sua limpidezza fossero assolute nel difendere i valori della libertà  rispetto a tutti i pericoli totalitari, senza le strane dimenticanze di tanti intellettuali italiani che passarono dal fascismo al comunismo un po’ troppo disinvoltamente. Ricordo le parole che mi disse una volta nei riguardi degli assassini del commissario Luigi Calabresi. Herling bollo’ con parole di fuoco i circa ottocento intellettuali che firmarono il manifesto che armo’ la mano dei suoi sicari. Lui che aveva pagato di persona due volte, era un uomo intransigente,onesto e giusto . Dal 2000 riposa vicino a Benedetto Croce nel cimitero di Poggioreale nella stessa cappella laicissima del più grande pensatore italiano del secolo scorso. In Italia non fu ben accolto e subì anche delle meschine angherie. Ma non si piegò mai al conformismo di quegli anni. I suoi scritti italiani , oltre cinquecento articoli e saggi pubblicati tra il 1954 e il 2000 sul “Mondo“ di Pannunzio, sul “Corriere della Sera”  e su altri giornali e riviste, rivelano un percorso intellettuale controcorrente sempre modulato sull’esperienza della sua “duplice vita“ di scrittore  tra letteratura e impegno civile. Herling è stato davvero uno dei pochi autori autenticamente europei del Novecento che contribuì a creare una coscienza europea fondata sul rifiuto di ogni totalitarismo. Lo scrittore che considero ‘ l’Italia una seconda patria,  ebbe un tardivo riconoscimento con la pubblicazione di un “Meridiano” a lui dedicato e con una lapide sulla sua casa napoletana di via Crispi, voluta dal Presidente della Repubblica Napolitano d’intesa con le autorità polacche. A Torino non fu mai molto apprezzato e ricordo le ironie su di lui di certo mondo intellettuale editoriale  e accademico. Solo la comunità polacca torinese  e il Centro “Pannunzio” lo hanno apprezzato insieme alla professoressa polacca dell’ Università di Torino Krystyna  Jaworska e Jas Gawronski, giornalista e parlamentare europeo. Con Ignazio  Silone, Nicola Chiaromonte ,Mario Pannunzio e pochi  altri ha rappresentato quella che Marco Pannella definì la nobiltà dell’ impegno politico e intellettuale dell’Italia di allora.  Se la cultura si è liberata dai bavagli , come mi disse una volta Piero Ostellino, e’ merito del gruppetto di “visi pallidi“, come essi  venivano definiti  con sarcasmo. Tra tutti il più meritevole è stato  Herling contro cui venne anche  avanzata l’ipotesi di una estradizione dall’Italia , pur essendo un perseguitato politico nel suo paese di origine. Oggi possiamo leggere la sua opera, apprezzando anche il valore letterario dei suoi libri e dei suoi scritti andando oltre le ideologie che hanno dilaniato il mondo novecentesco tra rivoluzioni, dittature e guerre.  Ha un grande significato che sua figlia Marta, segretario generale dell’Istituto italiano di studi storici di Napoli, prosegua nel duplice impegno di ricordare il padre  e il nonno nel mitico Palazzo Filomarino in cui insegno’ il Vico,  risiedette Benedetto Croce  e divenne il crocevia della più importante vita culturale italiana ed europea del Novecento.
PIER FRANCO QUAGLIENI

Bacchette magiche a Librolandia

𝗔𝗟 𝗦𝗔𝗟𝗢𝗡𝗘 𝗗𝗘𝗟 𝗟𝗜𝗕𝗥𝗢
Nell’affollata Sala Argento del Salone Internazionale del Libro ieri Marco Aimone e Luca Bono hanno offerto istanti di magia, divertimento e cultura magica coinvolgendo e sorprendendo il numeroso pubblico. “Perchè la magia non è solo intrattenimento, ma anche Cultura! Grazie al Consiglio regionale del Piemonte per questa preziosa opportunità di divulgazione della nostra Arte”, dicono i promotori del Circolo della Magia di Torino.

Il Toro casalingo non va: Torino-Fiorentina 1-1

Jovic F
Sanabria T

Il Toro casalingo è da 15esimo posto,quello da trasferta quarto!
Ecco spiegato, matematicamwnte,il decimo posto in classifica a 50 punti ,con Bologna e Fiorentina,a 2 punto dall’ottavo posto occupato, con 52 punti,dal sorprendente ed esordiente in serie A Monza!Nella gara di oggi il bel
gol di Sanabria permette al Torino di pareggiare il vantaggio della Fiorentina siglato da Jovic. Dopo un primo tempo con poche emozioni, succede tutto nella ripresa: il serbo, entrato all’intervallo, sblocca subito di testa, poi il bomber granata in stato di grazia rimedia con una bella girata di sinistro su cross di Buongiorno.
Assalto finale arrembante dei granata negli ultimi 15 minuti che non portano alla vittoria sperata: ancora 2 gare per sperare nell’Europa,contro lo Spezia fuori casa e l’Inter in casa.

Enzo Grassano