ilTorinese

La Regione premia le atlete piemontesi del Twirling

L’assessore al Commercio, Agricoltura e Cibo, Turismo, Sport e Post-Olimpico, Caccia e Pesca, Parchi della Regione Piemonte Paolo Bongioanni ha consegnato allo Spazio Piemonte – nell’ambito della settima giornata dei Mondiali di Twirling in corso all’Inalpi Arena di Torino – gli attestati di riconoscimento della Regione Piemonte alle atlete piemontesi della formazione italiana che lo scorso 5 luglio ha vinto il titolo europeo della disciplina Free Style a Lleida in Spagna.

Le atlete premiate sono Chiara Perotto (13 anni, società Arcobaleno Torino, La Loggia), Campionessa Europea Free Style Youth; Noemi Lasagna (16 anni, da Piozzo – Cn, dell’Asd Twirling Carrù), Campionessa Europea Free Style Junior; Giulia Zanello (19 anni Arcobaleno Torino, La Loggia), Campionessa Europea Free Style Senior; e il Gruppo Artistico Italia, Campioni d’Europa per Gruppo Artistico.

Commenta con orgoglio l’assessore Bongioanni: «Come abbiamo voluto sottolineare nell’attestato, le tre atlete rappresentano un orgoglio per il nostro Piemonte. La performance “zero cadute” di Noemi Lasagna in Spagna ha fatto meritare la prima medaglia d’oro europea all’Asd Twirling Carrù: i miei complimenti ai suoi preparatori Eleonora Viglione, Simona Mancini e Alexandre Claveau. E Giulia Zanello e Chiara Perotto aggiungono questo nuovo oro al palmarès dell’Arcobaleno Torino già baciato dagli europei 2023 e 2024. Un grande risultato per il twirling piemontese che si rivela sempre più una realtà di livello agonistico internazionale».

Bongioanni ha anche partecipato alla cerimonia in ricordo di Martina Guarascio, atleta di Vinovo, promessa del twirling (in stagione aveva anche vintoun titolo in Coppa Italia nella sua categoria) e prematuramente scomparsa alla vigilia dei 14 anni a causa di una malattia rara. Alla famiglia sono state consegnate due targhe. «La Regione Piemonte – recita quella della Regione – esprime la sua vicinanza nel custodire la memoria di una giovane vita dedicata con entusiasmo allo sport e all’eleganza del movimento». Oggi la giovane atleta scomparsa è stata ricordata dalle compagne con una coreografia a lei dedicata.

Alla cerimonia assieme a Bongioanni erano presenti il presidente nazionale Coni Luciano Buonfiglio, della Fitw Gianfranco Porqueddu, del Coni Regionale Piemonte Stefano Mossino, il sindaco di Piozzo Sergio Lasagna, per il Comune di Carrù l’assessore al bilancio, tributi e gestione rifiuti con delega allo sport Simona Mancini – che è anche tecnico e giudice federale di twirling -, il sindaco di Vinovo Maria Grazia Midollini e l’assessore Elena Giordano, l’assessore allo sport e grandi eventi della Città di Torino Domenico Carretta e i familiari di Martina.

Rete ferroviaria: a Trofarello futuro impianto voltaico

I tecnici di Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS) e del Comune di Trofarello hanno effettuato una ricognizione nell’area individuata per la possibile realizzazione di un impianto fotovoltaico a servizio del sistema ferroviario nazionale.

L’incontro si è svolto in un clima di piena collaborazione istituzionale e ha permesso di verificare sul campo le caratteristiche dell’area, anche alla luce delle osservazioni formulate dall’amministrazione locale.

L’impianto si estenderà su una superficie compresa tra i 10 e i 15 ettari (non di 90 ettari come è emerso nei giorni scorsi su alcuni organi di stampa) e verrà individuata all’interno della più ampia zona oggetto delle ricognizioni tecniche preliminari. Ricognizioni svolte proprio per selezionare le aree di minor pregio e quelle abbandonate, anche tenendo conto delle indicazioni del Comune di Trofarello, con cui il confronto proseguirà nei prossimi mesi in spirito collaborativo, di trasparenza e attenzione al territorio.

Il progetto fotovoltaico rientra nel percorso di transizione energetica del Gruppo FS e contribuirà a:

  • produrre energia rinnovabile a minor costo, a beneficio delle imprese ferroviarie e, indirettamente, dei cittadini che usufruiscono del servizio di trasporto;
  • aumentare la resilienza della rete ferroviaria, grazie all’approvvigionamento energetico locale;
  • migliorare la sostenibilità ambientale del trasporto ferroviario, riducendo l’impronta carbonica del settore.

Camera celebra i 10 anni con una mostra a Lee Miller e alle sue opere degli anni 1930- 1955

L’autunno di Camera- Centro Italiano per la Fotografia di Torino vedrà protagonista una figura straordinaria della cultura mondiale del Novecento, la fotografa americana Lee Miller e inaugurerà la sua nuova stagione a partire dal primo ottobre.

La  nuova esposizione,  curata dal direttore artistico di Camera Walter Guadagnini, presenterà dal primo ottobre 2025 al primo febbraio 2026 oltre 160 immagini tutte provenienti dagli archivi della Lee Miller Archives. Molte di queste sono inedite, per una chiave di lettura sia pubblica sia intima del suo lavoro e della sua straordinaria personalità.  L’esposizione darà il via ai festeggiamenti per i dieci anni del centro, che proporrà un programma ampio e articolato dedicato al mondo della fotografia nelle sue infinite sfaccettature.
Il percorso della mostra si concentra sull’attività tra gli anni Trenta e Cinquanta del Novecento della straordinaria artista americana, ponte ideale tra la sua terra natale, gli Stati Uniti, e l’Europa, dove si trasferisce ancora giovane e dove decide di stabilirsi dapprima a Parigi, poi in Inghilterra, e in  Africa, terra in cui trascorrerà alcuni anni della sua intensa vita.
Lee Miller si sposta a Parigi alla fine degli anni Venti con la determinazione di diventare una fotografa  e riesce a convincere Man Ray ad accoglierla come assistente del suo studio.
È  da questo momento che inizia la sua vera e propria carriera  e continua una vita fatta di incontri e scelte eccezionali, oltre che dell’avvicinamento al movimento surrealista. Diventa amica e Musa ispiratrice di Pablo Picasso, Max Ernst, Paul Eluard, stringe rapporti con artiste del calibro di Eileen Agar, Dorotea  Tanning e Leonora Carrington. Realizza alcune delle immagini più significative della storia della fotografia surrealista, contribuendo anche alla scoperta della solarizzazione, una tecnica che lei e Man Ray sfrutteranno al meglio.

Intorno alla metà degli anni Trenta si sposa e si trasferisce per qualche anno in Egitto, dove realizza pagine dal sapore enigmatico, per poi tornare in Europa alla vigilia del conflitto mondiale. Collaboratrice di Vogue, realizza per la rivista di moda non soltanto i classici servizi dedicati al mondo della haute couture, ma anche, in coincidenza dell’esplosione della seconda guerra mondiale, immagini che uniscono stile e vita quotidiana nella Londra ferita dai bombardamenti tedeschi. Al termine della guerra Lee Miller realizza i suoi servizi più  celebri, quali le tragiche immagini dei campi di concentramento e quelle del disfacimento della Germania nazista, con gli ufficiali suicidi, le fiamme che divorano la dimora estiva di Hitler e le città  distrutte. Una serie di fotografie pubblicate su Vogue e che segnano in maniera indelebile la vita di Lee Miller, che dal dopoguerra si ritirerà insieme al nuovo marito Roland Penrose nella campagna del Sussex, creando un cenacolo di amici artisti e mettendo da parte il suo impegno  fotografico fino ad abbandonarlo. In queste immagini emerge il genio sovversivo e ironico di una delle più grandi fotografe del XX secolo.

Camera Centro Italiano per la Fotografia

Via delle Rosine 18, Torino

www.camera.to

Orari di ingresso lunedì, martedì,  mercoledì,  venerdì, sabato e domenica ore 11-19, giovedì ore 11-21

Mara Martellotta

La rubrica della domenica di Pier Franco Quaglieni

Sommario: Moni Ovadia – Ferragosto – Lettere

Moni Ovadia
La questione palestinese divide fin all’interno del condomini anche in Italia. Ho scoperto ieri che Moni Ovadia, il rinnegato ebreo di origini bulgare che ha fatto fortuna come cantante in Italia, è  il beniamino di un mio vicino di casa che fino ad ora consideravo persona moderata e considero anche oggi persona rispettabile, anche se favorevole agli estremisti. Ricordo che Ovadia  interpretò un rabbino in un film su Anna Frank.
 È sempre stato uomo di sinistra estrema, sostenitore dell’ormai dimenticato Vittorio Agnoletto, uno  dei no-global più arrabbiati. Ovadia adesso porta alle estreme conseguenze il suo antisemitismo, incolpando l’intero popolo israeliano di  genocidio,  quasi inconsciamente, riprendendo il penoso ritornello dei “perfidi ebrei” accusati di deicidio. Ovadia inventa una nuova colpa: l’”etnocidio con carattere genocidiario”. Una volta che incontrerò il vicino dell’ultimo piano in ascensore, mi farò spiegare questo concetto. Non a caso Moni vinse il premio Musatti della società psicoanalitica.
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Ferragosto
Ci stiamo avvicinando a Ferragosto e c’è da augurarsi che la  intollerabile tensione politica agostana e il caldo afoso ci lascino  un po’ di respiro. A tutti i lettori auguro il miglior ferragosto possibile. Sui giornali ricompaiono come sempre  gli articoli sulle vacanze dei vip  non so se ancora concentrate a Capalbio dove io rifiutai un invito anni fa per non confondermi con i frequentatori snob di quelle località ad altissima concentrazione politica. L’On. Laus, accusato anche per i suoi luoghi di vacanza, non ha sicuramente la colpa di aver preferito Capalbio. Ed è un merito che lo colloca in un contesto politico diverso che gli fa onore.
Ho letto invece delle vacanze giovanili di una vippona torinese, novella Cleopatra regina d’Egitto di lungo corso, a Varigotti, frazione di Finalmarina, negli anni 60. Ci siamo  deliziati delle sue fotografie ai famosi Bagni Gallo dove andavo anch’io, incredibile a dirsi.  Ma io avevo altri punti di riferimento nel pittore Tabusso e nel professore di Oxford Dionisotti. Da oggi ho appreso anche le straordinarie vacanze a Varigotti della vippona torinese che giocava a biglie in spiaggia. Dovrebbero porre una targa di bronzo  in ricordo delle sue vacanze. Un articolo cartaceo, destinato a finire il giorno dopo, non basta ad eternare l’evento.
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LETTERE scrivere a quaglieni@gmail.com
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Spadolini
Ma lei non si  vergogna a scrivere di Spadolini nel modo scanzonato in cui ne ha scritto, proprio Lei che dovrebbe eterna gratitudine allo storico e statista fiorentino?  Enrica Raiteri
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Spadolini e Quaglieni

 

Ho avuto rapporti cordiali con Spadolini,  ma non gli devo nulla.  Non ho ricevuto spinte accademiche né giornalistiche. Non gli chiesi mai nulla e non ricevetti mai  nulla da lui. Mi offrì  una candidatura nel PRI che rifiutai perché la mia scarsa stima  per La Malfa figlio mi tenne lontano dal PRI torinese. Scrissi una sola volta un saggio su Pannunzio  sulla sua rivista  “Nuova antologia”, ancora oggi citato, ma poi non continuai la collaborazione perché scelsi altre strade. Questo mi ha consentito nei mesi scorsi   di  tentare di storicizzare Spadolini nel centenario della sua nascita, senza scadere in forme di agiografia  che non ritengo giuste in termini storiografici. Una volta Spadolini fu persino affettuoso con me in un suo scritto e di questo gli sarò sempre grato a livello personale. Gli affetti individuali non vanno mai confusi con la storia come anche gli odi.  Sine ira ac studio diceva  il grande Tacito. Una scelta dimenticata da molti storici di ogni tempo.
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Il ciociaro Verrecchia era un bravo prof.
Lei è stato durissimo nel descrivere il professor Anacleto Verrecchia che fu mio insegnante alla scuola media. Io continuo a venerarlo. Non sono in grado di dirle se era un filosofo o un germanista, ma certo era un professore che dava una mano a tutti, anche a quelli come me che non navigavano nell’oro e furono costretti ad andare poi  all’istituto professionale.  Il prof. Verrecchia aveva una sensibilità umana e sociale che  mi ha dato forza nello studio. Mi regalò persino un suo libretto che purtroppo ho smarrito durante un trasloco.  Non doveva trattarlo così.  Gino Stupini
Io ho scritto in verità un po’ indignato verso il processo di beatificazione di Verrecchia, rivalutato come aforista e non certo come filosofo o germanista. Lei adesso ci dà una testimonianza importante sul professor Verrecchia che va considerato come ottimo professore alla scuola media di cui lei è stato allievo. Io sostenevo che non si è filosofi se non si è portatori di un pensiero originale e si lasciano opere destinate a restare. Nel ‘900 in Italia furono filosofi solo Croce e Gentile e neppure loro sono rimasti integri nel tempo .Nessuno si sognerebbe di aggiungere Verrecchia ;il mio amico Alberto Fava, che non è certo un don Abbondio, ha definito “Carneade”.  Circa il germanista sto a quanto mi disse Cesare Cases, uno dei maestri della germanistica. Dopo un giudizio così negativo sul suo professore  non pensai neppure di chiedere un parere all’amico Claudio Magris, principe dei germanisti, che, quando insegnava a Torino e alloggiava all’hotel Bologna, passava le sere in un gruppo di amici di cui facevo parte. Si andava a cena, si scherzava, si rideva, ma nessuno di noi sapeva di Verrecchia né Verrecchia era del nostro giro. Comunque le fa molto onore questo ricordo del suo professore e la ringrazio per avermi scritto.  Gli ex  allievi memori e grati oggi sono una merce rarissima. Pochi ex allievi si ricordano di me. Forse sono stato un cattivo professore. A me importa  soprattutto di non essere stato, come si diceva un tempo, un “cattivo maestro“ alla maniera di Negri e colleghi. Il resto ha poca importanza.
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Riapre il giardino di strada della Magra

 

​​Al termine degli interventi di riqualificazione, riapre oggi con un aspetto completamente rinnovato il giardino di strada della Magra, nel quartiere Barca: più accessibile, con nuove pavimentazioni lungo i viali, nuovi giochi e spazi per la socializzazione. La cerimonia di inaugurazione si terrà oggi, martedì 5 agosto alle ore 17.30, alla presenza dell’assessore Francesco Tresso e del Presidente della Circoscrizione 6 Valerio Lomanto.

Nel dettaglio, l’area giochi è stata ampliata e arricchita da nuove attrezzature ludiche per i più piccoli – un’altalena, un gioco a molla, uno scivolo – mentre per i più grandi è stata installata una nuova attrezzatura calisthenics. Rinnovata anche la pavimentazione in gomma antitrauma e resa più sicura l’area, con l’adeguamento delle piastre e la posa di cordolature in calcestruzzo. Per migliorare l’accessibilità all’area giochi sono stati ripristinati i viali d’accesso, realizzati in pavimentazione drenante per aumentare la permeabilità del terreno.  Per migliorare la sicurezza dell’area è stata completamente rifatta la recinzione perimetrale del giardino. Significativo anche l’intervento sul verde, con il ripristino di quasi mille mq di prato. Novità anche sugli arredi: i vecchi tavoli da picnic in legno, ammalorati, sono stati sostituiti da due nuovi tavoli in acciaio, sono stati effettuati interventi di manutenzione sulle panchine e posati nuovi cestini porta rifiuti.

I lavori sono stati realizzati con fondi PNRR nell’ambito del Piano Integrato Urbano della Città di Torino, che prevede interventi di manutenzione straordinaria nelle aree verdi interne e limitrofe alle biblioteche civiche. In totale sono 36 in totale le aree interessate, di cui 28 aree giochi. Per il giardino di strada della Magra, la biblioteca di riferimento è la Rita Atria di strada San Mauro.

TORINO CLICK

Schianto mortale tra moto e auto: vittima un 31enne

Un grave incidente stradale si è verificato a Poirino, in provincia di Torino. A perdere la vita è stato un motociclista di 31 anni, deceduto in seguito a uno scontro tra la sua moto e un’automobile lungo la strada che collega Poirino a Pessione. Alla guida della vettura c’era una donna, rimasta ferita e sotto shock. L’altro passeggero della moto, anch’egli coinvolto, ha riportato lesioni molto gravi ed è in condizioni critiche.

Sul luogo dell’incidente sono intervenuti i soccorritori della Croce Verde di Villastellone. Il ferito è stato trasportato d’urgenza al CTO di Torino grazie all’elisoccorso.

I carabinieri stanno lavorando per ricostruire la dinamica dello schianto. Secondo una prima ipotesi, la collisione sarebbe avvenuta mentre l’auto, proveniente dalla strada provinciale, stava effettuando una svolta verso una via secondaria, proprio mentre la moto sopraggiungeva lungo l’arteria principale.

Operaio cade da un balcone e viene abbandonato in un campo. È grave

A Ciriè un operaio di 48 anni, romeno e irregolare, si è ferito in un cantiere edile giovedì scorso nel crollo di un balcone della casa in costruzione dove stava lavorando. Non sono stati chiamati  i soccorsi, ma l’operaio sarebbe stato trasportato in auto a diversi chilometri di distanza e lasciato in un prato, in gravi condizioni, dove è stato visto da un passante. Indagano i carabinieri.

 

Un delicato e classico risotto ai quattro formaggi

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Un primo piatto ricco, perfetto per chi ama i formaggi, cremoso, nutriente, saporito e avvolgente. Semplicemente delizioso

Ingredienti

350gr. di riso per risotti
1 piccola cipolla bianca
1 bicchierino di vino bianco secco
1 litro di brodo vegetale
50gr. di Taleggio
50gr. di Gorgonzola dolce
60gr. di ricotta
50gr. di Parmigiano
Burro, sale e pepe q.b.

Tritare la cipolla e lasciarla imbiondire in una padella con una noce di burro. Versare il riso, tostare per pochi minuti, sfumare con il vino bianco, lasciare evaporare ed iniziare ad aggiungere il brodo caldo. Lasciar cuocere il tempo necessario poi, togliere dal fuoco e aggiungere i formaggi, tranne il parmigiano, mescolare bene fino a quando saranno ben sciolti, infine mantecare con una noce di burro ed il Parmigiano. Servire caldo e a piacere, spolverare con pepe macinato al momento.

Paperita Patty