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A cura di piemonteitalia.eu
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10 giorni con i suoi – Commedia. Regia di Alessandro Genovesi, con Fabio DE Luigi, Valentina Lodovini, Dino Abbrescia e Giulia Bevilacqua. Tanto che continuare con le avventure della famiglia Rovelli. Carlo e Giulia decidono di partire per il Salento dove la figlia Camilla, raggiunti i diciott’anni, vuole trasferirsi per gli studi universitari. Non soltanto, è anche l’occasione per andare a vivere con l’innamorato Antonio, certo Carlo non è di quell’idea e l’incontro con i suoceri rischia di diventare un nuovo passo insormontabile. Per il viaggio genitoriale si muovono anche i figli minori della coppia, Tito e Bianca, il primo che vede i terroni con l’occhio del pregiudizio mentre la seconda non farà fatica ad allacciare rapporti con qualche rappresentante locale. Insomma molti guai in arrivo e una gravidanza inattesa pronta a far ricominciare tutto da capo. Durata 98 minuti.
(Massaua, Reposi sala 2, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)
L’abbaglio – Storico, commedia. Regia di Roberto Andò, con Toni Servillo, Valentino Picone, Salvo Ficarra e Tommaso Ragno, e con Giulia Lazzarini. Nel maggio del 1860, a Quarto, Garibaldi inizia l’avventura dei Mille circondato dall’entusiasmo dei giovani idealisti giunti da tutte le regioni d’Italia, e con il suo fedele gruppo di ufficiali, tra i quali si nota un profilo nuovo, quello del colonnello palermitano Vincenzo Giordano Orsini. Tra i tanti militi reclutati ci sono due siciliani, Domenico Tricò, un contadino emigrato al Nord, e Rosario Spitale, un illusionista, che altro non cercano che un’occasione per potersene tornare nell’isola. Sbarcati a Marsala, i Mille iniziano a battersi con l’esercito borbonico, di cui è subito evidente la preponderanza numerica. In queste condizioni, per il generale appare pressoché impossibile far breccia nella difesa nemica e penetrare a Palermo. Ma quando è quasi costretto ad arretrare, Garibaldi escogita un piano ingegnoso. Regista e attori della bella prova de “La stranezza”. Durata 131 minuti. (Massaua, Ideal, Reposi sala 5, Romano sala 3, Uci Lingotto, Uci Moncalieri)
A complete unknown – Biografico. Regia di James Mangold, con Timothée Chalamet, Monica Barbaro, Elle Fanning e Edward Norton. Il film è ambientato nella New York degli anni Sessanta dove un musicista di diciannove anni del Minnesota, Bob Dylan, si sta affermando come cantante folk. Seguiamo le sue esibizioni nelle sale da concerto della Grande Mela e assistiamo alla sua rapidissima ascesa verso la cima delle classifiche. Grazie all’inconfondibile fascino delle sue canzoni, la sua popolarità travalica presto i confini del Nord America regalandole un successo mondiale. Il suo straordinario percorso artistico di quegli anni culmina con la rivoluzionaria esibizione rock and roll al Newport Folk Festival nel 1965. durata 141 minuti. (Massaua, Due Giardini sala Nirvana anche V.O., Fratelli Marx sala Groucho anche V.O., Greenwich Village anche V.O., Ideal anche V.O., Lux sala 3, Reposi anche V.O., The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)
Babygirl – Drammatico erotico. Regia Halina Rejin, con Nicole Kidman, Antonio Banderas e Harris Dickinson. Moglie e madre, grande successo nel campo del lavoro quale responsabile dell’azienda di famiglia che si occupa di commercio online, la bionda e affascinante Romy vede la propria vita sessuale tutt’altro che appagante e distratto il consorte che naviga più nell’ambiente artistico. Tutta cambia con l’incontro di un giovane stagista, che nel suo sguardo lungo sembra fiutare come nella coppia qualcosa o parecchio non fili per il verso giusto. Amante e lucido padrone al tempo stesso, il ragazzo intrappola Romy in quel gioco che lei stessa s’aspetta, in una atmosfera ambigua dove tutto è passione e rischio. Coppa Volpi a Venezia per la Kidman. Durata 114 minuti. (Massaua, Ideal anche V.O., Lux sala 2, Reposi sala 2, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)
Conclave – Drammatico. Regia di Edward Berger, con Ralph Fiennes, Stanley Tucci, Isabella Rossellini e Sergio Castellitto. Il film ci porta nel cuore di uno degli eventi più misteriosi e segreti del mondo: la elezione di un nuovo Papa. Dopo la morte improvvisa dell’amato e compianto pontefice, il cardinale Lawrence è incaricato di dirigere questo delicato processo. Una volta che i leader più potenti della chiesa cattolica si riuniscono nelle segrete sale del Vaticano, il prelato si ritrova intrappolato in una rete di intrighi, tradimenti e giochi di potere. Un oscuro segreto viene alla luce, minacciando di scuotere le fondamenta stesse della Chiesa. Durata 90 minuti. (Lux sala 1, Romano sala 2)
Diamanti – Commedia drammatica. Regia di Ferzan Özpetek, con Luisa Ranieri, Jasmine Trinca, Lunetta Savino, Elena Sofia Ricci, Vanessa Scalera, Mara Venier e Stefano Accorsi. Un regista convoca le sue attrici preferite, quelle con cui ha lavorato e quelle che ha amato. Vuole fare un film sulle donne ma non svela molto: le osserva, prende spunto, si fa ispirare finché il suo immaginario non le catapulta in un’altra epoca, in un passato dove il rumore delle macchine da cucire riempie il luogo di lavoro gestito e popolato da donne, dove gli uomini hanno piccoli luoghi marginali e il cinema può essere raccontato da un altro punto di vista: quello del costume. Tra solitudini, passioni, ansie, mancanze strazianti e legami indissolubili, realtà e finzione si compenetrano, così come la vita delle attrici con quella dei personaggi, la competizione con la sorellanza, il visibile con l’invisibile. Durata 135 minuti. (Due Giardini sala Ombrerosse, Eliseo, Fratelli Marx sala Harpo, Lux sala 1, Reposi sala 4, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)
Emilia Pérez – Commedia drammatica, musicale. Regia di Jacques Audiard, “fondendo azione, mélo e soprattutto musical in un mix folle quanto commovente che riscrive le regole del cinema e della morale”. Con Karla Sofia Gascòn, Zoe Saldana, Selena Gomez e Adriana Paz. Rita, una giovane praticante in uno studio di Città del Messico, è decisamente insoddisfatta del riconoscimento che ottiene dal suo capo. In modo del tutto inaspettato, ecco che i suoi servizi sono richiesti dal boss dei cartelli della droga, Manitas Del Monte. Dopo lunghe riflessioni, Rita decide di accettare. Del Monte le chiede di inscenare con lui la propria morte e di aiutarlo, tramite l’operazione, a diventare donna, ovvero la stupenda matronale Emilia Pérez. Ma il poi non appare così semplice se Emilia viene colpita dallo smisurato desiderio di continuare a vivere con la propria moglie e i loro figli, un incontro almeno senza che essi cessino di crederlo morto. In un intreccio difficile a chiarirsi, Jessi e il suo spasimante Gustavo stanno decidendo di fuggire insieme, proprio mentre l’uomo ha già messo gli occhi sui quattrini di Emilia. Tratto dal romanzo “Écoute” dello scrittore francese Boris Razon. Le canzoni sono scritte dalla cantante Camille e dal regista, la colonna sonora è di Clément Ducol. Notizia delle ultime ore: 13 candidature ai prossimi Oscar, tra cui Miglior Film Internazionale, Miglior regia, Migliori attrici protagonista e non protagonista, Miglior sceneggiatura non originale. Durata 132 minuti. (Massaua, Eliseo Grande, Ideal, Massimo V.O., Nazionale sala 2, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)
Here – Drammatico. Regia di Robert Zemeckis, con Tom Hanks , Robin Wright e Paul Bettany. La storia di un luogo e di tutto ciò che lì è accaduto, dall’epoca dei dinosauri sino a oggi. Con una narrazione non lineare, il regista . che è anche produttore e ha scritto la sceneggiatura con Eric Roth – mostra al pubblico l’era glaciale, l’epoca del popolo indigeno Lenni-Lenape, il figlio di Benjamin Franklin. È all’inizio del XX secolo che viene costruita, sempre nello stesso luogo, la casa che sarà l’unica ambientazione della gran parte del fil e delle vicende dei suoi inquilini: John Harter e la moglie Pauline, la coppia bohémien Leo e Stella Beekman, la famiglia Young e i loro figli e infine Devon e Helen Harris. “Here” è il racconto dell’evoluzione della società americana attraverso le storie che si susseguono in un soggiorno, uno sguardo che passa dal colonialismo a Peart Harbor, dal boom economico degli anni Cinquanta al Vietnam, dalle videocassette alla pandemia di Covid. Designato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani: “Nell’intuizione del graphic novel di Richard McGuire, Zemekis trova una chiave ideale per fare ciò che ha sempre fatto: coniugare il racconto più umano e universale possibile con il massimo della sfida tecnologica. Tra case di bambole e screencast, la prospettiva fissa racconta uno spazio fisico unico popolato di infiniti spazi interiori, capace di attraversare tempo e esistenze. Un caleidoscopio di gesti, sensazioni, sentimenti, stati d’animo che coinvolgono e commuovono.” Durata 104 minuti. (Massaua, Classico)
Io sono ancora qui – Drammatico, Regia di Walter Salles, con Fernanda Torres, Selton Mello e Fernanda Montenegro. Eunice, madre di cinque figli, vede cambiare bruscamente la sua vita quando il marito, l’ex deputato del partito laburista brasiliano Rubens Paiva, scompare improvvisamente, catturato dal regime militare nel 1964. La donna è costretta all’attivismo, sperando in questo modo di trovare il marito e riuscire a salvarlo. Attesa per gli Oscar: “Io sono ancora qui” è candidato quale miglior film e miglior film straniero, e la Torres che si è già aggiudicata il Golden Globe è nella cinquina per la migliore attrice protagonista. Durata 135 minuti. (Eliseo, Massimo V.O., Nazionale sala 1, Uci Lingotto)
Itaca, il ritorno – Drammatico storico. Regia di Uberto Pasolini, con Ralph Fiennes, Juliette Binoche, Charlie Plummer, Angela Molina e Claudio Santamaria. L’antico ritorno dell’eroe greco a Itaca e nella sua casa infestata dai Proci, mentre Penelope tesse di giorno e disfa la notte la sua tela, mentre il figlio credendo che il padre sia morto o li abbia dimenticando un’altra famiglia, spinge la madre a scegliere un nuovo pretendente. Ma non è il vecchio libro degli anni della scuola, è un avvicinarsi ai temti nostri, una rilettura si dice, corposa e avvincente. Scrive in maniera del tutto positiva Maurizio Porro nelle colonne del Corriere della Sera: “L’autore non solo “sporca” Omero arricchendolo di riferimenti moderni(battute inserite e rubate dai soldati reduci dal Vietnam) ma con una sintesi spaventosamente attuale parla dell’indifferenza attuale e della “necessità” della guerra e della violenza: i Proci che hanno occupato la casa e attendono Penelope in sposa sono i selvaggi rivoltosi di Capitol Hill”. Durata 90 minuti. (Romano sala 1, Uci Lingotto,The Space Beinasco, Uci Moncalieri)
Maria – Drammatico. Regia di Pablo Larraìn, con Angelina Jolie, Pierfrancesco Fsavino e Alba Rohrwacher. Il 16 settembre 1977 muore a 53 anni nel suo appartamento di Parigi, dove viveva sola con l’unica compagnia dei fidatissimi Ferruccio, autista e maggiordomo, e Bruna, la domestica. Nella settimana precedente alla morte, e a più di quattro anni dall’ultima performance, la straordinaria soprano greco-statunitense fa i conti con il peso della sua fama, con il ricordo ancora forte del compagno Aristotele Onassis e, forse, con un ultimo tentativo di tornare a calcare i palcoscenici dell’opera, pur indebolita e con una voce in cui lei per prima non riconosce più il timbro de “la Callas” e delle sue indimenticabili interpretazioni. Durata 123 minuti. (Nazionale sala 4)
Il mio giardino persiano – Commedia drammatica. Regia di Maryam Moghaddam e Behtash Sanaeeha. Mahin, settantenne, vive da sola a Teheran da quando suo marito è morto e sua figlia è partita per l’Europa. Un pomeriggio, un tè con gli amici la porta a rompere la sua routine solitaria e a rivitalizzare la sua vita amorosa. Ma mentre Mahin si apre a una nuova storia d’amore, quello che inizia come un incontro inaspettato si evolve rapidamente in una serata imprevedibile e indimenticabile. Ha scritto Maurizio Porro nelle colonne del Corriere della Sera: “Un film intimista, un puzzle di sentimenti, l’agguato dei 70 anni, l’imbarazzo del desiderio nel “Mio giardino persiano” che non fa sconti sul regime oscurantista del velo di Teheran, senza mettere accenti e didascalie”. Durata 97 minuti. (Nazionale sala 3 anche V.O.)
Mufasa – Avventura, animazione. Regia di Barry Jenkins. Rafiki narra la leggenda di Mufasa alla giovane leoncina Kiara, figlia di Simba e Nala, con Timon e Pumbaa che offrono il loro caratteristico spettacolo. Raccontata attraverso fleshback, la storia presenta Mufasa, un cucciolo orfano, perso e solo fino a quando incontra un leone compassionevole di nome Taka, erede di una stirpe reale. L’incontro casuale dà il via al viaggio di uno straordinario gruppo di sventurati alla ricerca del proprio destino: i loro legami saranno messi alla prova mentre lavorano insieme per sfuggire a un nemico minaccioso e letale. Durata 90 minuti. (Ideal, The Space Torino, Uci Moncalieri)
No Other Land – Documentario. Un premio agli European Film Awards e altre candidature, una regia collettiva di quattro cineasti, per raccontare le immagini di Bazsel Adra, attivista palestinese, che inizia i propri ricordi con l’arresto di suo padre mentre manifestava contro gli espropri voluti dallo Stato di Israele, testimonianze vive, e di Yuval Abraham, giornalista israeliano, prima di una tregua, nei territori invasi dal sangue e dalle morti, tra gli orrori che ogni giorno invadono Israele e Palestina, l’insieme di 19 villaggi della Cisgiordania che è Masafer Yatta, le abitazioni in antiche grotte e un’economia a carattere rurale, esplosioni, bombe su scuole e ospedali, carneficine. Durata 96 minuti. (Centrale V.O., Fratelli Marx sala Chico V.O.)
Le occasioni dell’amore – Drammatico. Regia di Stéphane Brizé, con Guillaume Canet e Alba Rohrwacher. In concorso a Venezia lo scorso anno, con il titolo “Hors saison”, arriva oggi sugli schermi una storia d’amore che ricorda da vicino il mondo e le atmosfere sentimentali di Lelouch. Narra di Mathieu, attore in piena crisi personale e professionale, ha appena abbandonato le prove di un testo che dovrebbe debuttare di lì a poco, è fuggito per rifugiarsi in una località di mare nell’ovest della Francia. Mentre tutti lo cercano e lo invitano a tornare, Mathieu incontra Alice, una donna più giovane di lui con cui aveva avuto una relazione: giornate belle fatte di ricordi ma anche di tempo presente, l’occasione per riscoprire vecchi sentimenti, comprendere se si tratti soltanto un fuoco passeggero o se quell’incontro voglia significare qualcosa di più duraturo. Durata 115 minuti. (Centrale, Fratelli Marx sala Chico)
L’orchestra stonata – Commedia. Regia di Emmanuel Courcol, con Benjamin Lavernhe e Pierre Lottin. La vita di Thibaut, un famoso direttore d’orchestra, cambia radicalmente quando scopre di avere una grave forma di leucemia. L’unico modo per salvarsi è il trapianto del midollo osseo ma trovare un donatore compatibile non è facile. Proprio a causa della scoperta della malattia, Thibaut viene a scoprire di essere adottato. Un donatore perfettamente compatibile sembra essere suo fratello biologico che non ha mai conosciuto. Si tratta di un modesto impiegato che vive in una piccola cittadina della Francia del Nord e suona il trombone nella fanfara comunale. La banda rischia di sciogliersi e la fabbrica della città sta per essere chiusa. Thibaut parte per andare a cercare suo fratello e il loro incontro si rivela un’incredibile avventura che cambia la vita di entrambi per sempre. Durata 103 minuti. (Greenwich Village sala 1)
L’uomo nel bosco – Drammatico. Regia di Alain Guiraudie, con Félix Kysyl, Catherine Frot, Jacques Develay e David Ayala. In un piccolo paese a sud della Francia, il giovane Jérémie torna per assistere ai funerali del titolare della panetteria, dove ha lavorato in passato e al quale era molto legato.Quando decide di fermarsi qualche giorno in più per stare vicino a Martin, la vedova del defunto, non immagina che ben presto si troverà al centro di una serie di eventi del tutto inaspettati. Una misteriosa scomparsa, un vicino minaccioso, un figlio geloso e un abate dalle bizzarre intenzioni animeranno un po’ troppo il suo breve soggiorno nel piccolo paese di campagna, portando in superficie un passato che avrà conseguenze del tutto inaspettate nel presente. I Cahiers du cinema ha definito “L’uomo nel bosco” il miglior film del 2024, in Italia è stato designato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani: “Posizionandosi con elevato sarcasmo tea noir e commedia sociale, Guiraudie si conferma narratore stratificato descrivendo una realtà di provincia paradossale con uno sguardo irriverente verso una normalità placida, identificando il suo vero protagonista come la variante destabilizzante di ogni azione”. Durata 102 minuti. (Greenwich Village sala 3)
Prenderà il via questa sera alle 19 da piazza Castello per la 27ª edizione del Rallye Monte-Carlo Historique, gara internazionale di regolarità organizzata dall’Automobile Club Monaco. Da Torino – una delle 4 sedi di partenza grazie al supporto del locale Automobile Club – insieme alla tedesca Bad Homburg, alla francese Reims e a Montecarlo, partiranno 54 equipaggi al volante di vetture costruite tra i primi anni Cinquanta e il 1982.
Dopo una prima tornata di verifiche tecniche nella giornata di ieri le operazioni di controllo sulle vetture proseguono oggi in piazzetta Reale dalle 8 alle 16. Nel frattempo una speciale esposizione delle automobili in gara sarà visibile al pubblico fino alle18. Inoltre, nel pomeriggio, alle ore 17, verrà pubblicato l’elenco dei partenti, con la presenza delle autorità e degli ospiti ufficiali. Un appuntamento atteso da tutti, che segnerà l’inizio delle attività di gara.
Dopo il primo concorrente al via alle 19 le altre vetture partiranno a intervalli di un minuto, ma la novità dell’edizione 2025 sarà la presenza di una “staffetta d’onore” per ogni equipaggio. Ogni concorrente sarà accompagnato da una supercar o da una vettura da rally su un tratto del percorso cittadino, un momento che aggiungerà spettacolo e adrenalina alla partenza. Per l’occasione, la Fanfara dei Bersaglieri arricchirà la cerimonia con una sfilata che attraverserà Piazzetta Reale, regalando un tocco di solennità e tradizione alla partenza del rally.
I concorrenti si troveranno ad affrontare le sfide più ardue delle strade di montagna, con oltre 2mila km da percorrere e molte prove speciali distribuite lungo il percorso. Le condizioni meteo, spesso instabili, potrebbero rendere la gara ancora più impegnativa, con strade ghiacciate e superfici bagnate così da testare le abilità di piloti e navigatori. Le vetture storiche partecipanti, tra cui modelli iconici come Lancia Stratos, Fiat 124 Abarth, Porsche 911 e Alfa Romeo Giulia GT, saranno le vere protagoniste di questa sfida.
Per maggiori informazioni, programma dettagliato e aggiornamenti in tempo reale, visitare il sito ufficiale
TORINO CLICK
Per la prima volta sarà il suono di 12 campane ad aprire solennemente la festa liturgica di San Giovanni Bosco. A partire da oggi, dalla basilica di Maria Ausiliatrice a Torino i rintocchi si mescoleranno ai suoni della città per richiamare i fedeli alla preghiera e alla festa per don Bosco che domani, 31 gennaio, vedrà arrivare migliaia di persone in basilica ma che viene vissuta anche in tutte le chiese salesiane e gli oratori presenti in ogni parte del mondo. Sono tanti gli appuntamenti, le serate e le iniziative volte a ricordare l’attualità del carisma del fondatore dei salesiani. A Maria Ausiliatrice, alle 18,00, la Messa è presieduta da mons. Alessandro Giraudo, Vescovo Ausiliare di Torino. Alle 19 presiede i primi Vespri don Stefano Martoglio vicario del Rettor Maggiore. Alle 20.30 la Veglia per don Bosco sarà animata dai novizi salesiani. Nel giorno della festa, il 31 gennaio, il programma in basilica prevede alle 11.00 la Messa per don Bosco animata dalla Corale della Basilica e alle 17 la funzione religiosa presieduta dal Vescovo emerito di Biella, mons. Gabriele Mana. Ultima celebrazione alle 21,00, la messa con il Sermig presieduta da don Andrea Bisacchi.
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La fotografia è di Mihai Bursuc-La Voce e il Tempo
Il presidente della Regione Piemonte ha incontrato ieri il prefetto di Torino Donato Cafagna e il vice questore Luigi Mitola per affrontare la situazione di corso Verona a Torino e delle code che si creano per gli stranieri in attesa dei permessi di soggiorno. Prima dell’incontro il presidente è stato in corso Verona e ha visitato gli spazi destinati al servizio, riscontrando le criticità emerse in questi giorni sia per quanto riguarda l’attesa degli utenti, sia per le condizioni di lavoro degli operatori.
“Fin dalla scorsa settimana la Regione ha messo a disposizione del Comune di Torino e della Croce Rossa i gazebo della Protezione civile per offrire riparo alle persone in attesa di accedere agli uffici di corso Verona che oggi ho voluto visitare personalmente. Se infatti ritengo sia doveroso mantenere il massimo rigore nel contrasto all’immigrazione clandestina, allo stesso modo penso sia indispensabile garantire a chi è regolare servizi adeguati e condizioni dignitose – dichiara il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio-
Durante l’incontro ho dato alla Prefettura e alla Questura la massima disponibilità della Regione ad affrontare la situazione dei prossimi mesi, in attesa che sia disponibile lo spazio individuato al Santo Volto dove dall’autunno dovrebbero essere spostati gli uffici che oggi sono nello spazio di corso Verona. Ho chiesto agli uffici regionale di fare una ricognizione degli spazi disponibili che la Regione può mettere a disposizione nell’immediato per offrire a lavoratori e utenti locali più idonei per l’attesa e per il servizio, in modo che Prefettura e Questura possano poi fare i sopralluoghi. Abbiamo anche dato la nostra disponibilità a reperire un “saltacode” che possa contribuire a una migliore gestione dei flussi e dei tempi di attesa. Abbiamo poi assicurato al Prefetto la disponibilità dei nostri volontari a dare un aiuto sul campo offrendo supporto operativo nella gestione dei flussi e nell’assistenza alle persone in attesa”.
Venerdì 31 gennaio il LabGraal e Ecospirituality Foundation organizzeranno al CLUB del Garage di Arte & Cultura una serata di introduzione alle DANZE CELTICHE.
Sarà occasione per conoscere belle persone e meravigliosi musicisti, incontrare ritmi e suoni, passi e movimenti non molto usuali per chi vive nella modernità disorientante di questo inizio XXI secolo.
Chi è alla ricerca di altri ritmi e dimenticate emozioni, grazie a Gruppo di danza Triskel non sarà deluso dalla serata.
Queste danze sono ancora in uso presso le ultime culture celtiche ‘operative’ del nostro continente, e principalmente in Galles, Bretagna e Scozia.
DANZE CELTICHE con il Gruppo di Danza Triskel
Workshop a cura di Mirella Zamboni e Daniela Giraudo con coinvolgimento del pubblico.
Presenta Rosalba Nattero, vocalist LabGraal
NOTIZIE DAL PIEMONTE
Grazie a un’endoprotesi di ultima generazione. Una storia di integrazione e innovazione all’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Alessandria
«Maggio, una bella serata sta per concludersi ma improvvisamente si trasforma in un incubo: un dolore opprimente al petto, il fiato che manca e la corsa al Pronto Soccorso di Alessandria. Qui vengo subito visitato e la mia pressione arteriosa purtroppo è alle stelle, vengono fatti gli esami del sangue ed eseguita una TAC di tutto il corpo. E poi la diagnosi: è dissezione dell’aorta di tipo B». Inizia così la storia di Marco, artigiano di poco più di 50 anni, che in pochi istanti si è visto prima la morte in faccia e poi cambiare in modo sostanziale la sua vita.
La dissezione aortica è una patologia tanto rara quanto devastante perché può risultare letale in pochi istanti oppure, per chi sopravvive, comportare un prezzo alto in termini di qualità della vita. Si tratta di una rottura dello strato interno dell’aorta, che dal cuore porta il sangue in tutti gli organi del corpo: se questo non avviene, a causa del fatto che il sangue si insinua tra gli strati della parete del vaso e crea un “falso lume”, gli organi interessati come il cuore stesso, il cervello, le visceri dell’addome e gli arti vanno incontro a sofferenza e malfunzionamento e questo può causare rapidamente la morte.
Marco però è stato fortunato, perché una volta arrivato all’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Alessandria si è subito attivato l’Aortic Team, per evitare che la situazione precipitasse. Voluto fortemente dalla Direzione Sanitaria su iniziativa di Alberto Guagliano, Direttore di Chirurgia Vascolare ed Endovascolare AOU AL, e Andrea Audo, Direttore di Cardiochirurgia AOU AL, coinvolge, oltre a queste due strutture, la Rianimazione Cardio-Toraco-Vascolare e la Cardiologia con il servizio di Emodinamica. Questo gruppo di professionisti, un’eccellenza creata all’interno del DAIRI, il Dipartimento Attività Integrate Ricerca e Innovazione, si occupa di valutare in maniera sinergica e multidisciplinare i casi clinici più complessi, sia in elezione che in urgenza-emergenza, cercando di trovare le migliori opzioni terapeutiche e spesso collaborando anche direttamente sul campo operatorio, soprattutto in casi come quelli delle dissezioni aortiche.
«Il paziente presentava una dissezione che interessava tutta l’aorta toracica discendente, fino a poco prima del vaso che porta il sangue a fegato, stomaco, milza e intestino – spiega il direttore Alberto Guagliano – ma fortunatamente non aveva ancora malfunzionamenti degli organi. Così abbiamo ritenuto opportuno aspettare e controllare la pressione arteriosa, cronicizzando la dissezione perché con il passare del tempo l’aorta dissecata diventa un po’ più consistente e trattabile, mentre in fase acuta è estremamente fragile».
Dopo un ricovero di venti giorni il paziente è stato dimesso, consapevole però che la sua vita non sarebbe più stata la stessa. «Ero tornato a casa, quindi ero molto felice, ma ogni sforzo e persino ogni emozione rappresentavano un pericolo per me» ricorda. Dopo alcuni mesi però la situazione si è aggravata. L’aorta era passata da 4 cm a quasi 7 cm, rendendo l’intervento chirurgico l’unica opzione praticabile per evitare la rottura. Ed ecco che è tornato in gioco l’Aortic Team dell’AOU di Alessandria che ha decido di optare per un trattamento endovascolare innovativo.
L’intervento ha previsto l’inserimento di un’endoprotesi di ultima generazione, capace di escludere il “falso lume” senza compromettere la vascolarizzazione dell’arteria succlavia sinistra, evitando così procedure più invasive come i by-pass. «Il trattamento di una dissezione aortica è sempre complesso e comporta elevati rischi – spiega il Direttore della Chirurgia Vascolare ed Endovascolare – pertanto va affrontato in Centri come il nostro in cui è possibile offrire il miglior trattamento possibile e affrontare velocemente le eventuali complicanze che possono verificarsi. In questo caso poi la preparazione e l’esecuzione dell’intervento sono state particolarmente complesse e hanno viste coinvolte tutte le equipe delle diverse strutture che fanno parte dell’Aortic Team. Sono stati giorni difficili, ma il risultato è stato soddisfacente. La Tac eseguita dopo quattro giorni, infatti, ha confermato il successo dell’operazione e il paziente è stato dimesso cinque giorni dopo, questa volta con una prospettiva di vita decisamente migliore».
La Chirurgia Vascolare ed Endovascolare dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Alessandria, con una storia di oltre 25 anni, è un centro di riferimento per il quadrante sud-orientale del Piemonte ed esegue tra i 450 e i 600 interventi l’anno, con una vasta esperienza che abbraccia sia tecniche tradizionali sia le più recenti innovazioni tecnologiche.
«L’Aortic Team è uno dei fiori all’occhiello del nostro Ospedale – afferma Valter Alpe, Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Alessandria – perché consente di offrire ai pazienti di elevata complessità le migliori soluzioni terapeutiche in maniera integrata, efficiente ed efficace, unendo in modo istituzionalizzato le competenze dei diversi professionisti che lavorano all’interno del Dipartimento dedicato Cardio–toraco–vascolare».
Ora Marco è tornato a casa e sta bene. «La storia di Marco – sottolinea Federico Riboldi, Assessore alla Sanità della Regione Piemonte – è la dimostrazione dell’elevata professionalità del personale sanitario dell’AOU di Alessandria, l’azienda che si è candidata a diventare il primo IRCCS pubblico del Piemonte, e sottolinea l’importanza dell’approccio multidisciplinare che, ancora una volta, si è dimostrato fondamentale per affrontare le sfide mediche sempre più complesse che si presentano alla nostra sanità pubblica regionale; restituendo risposte concrete, speranza e qualità di vita migliore ai pazienti».
Alessandria, 30 gennaio 2025
Nella foto (da sx): – Giulia Maj, Responsabile ff SC Anestesia e Rianimazione Cardio-Toraco-Vascolare; Alberto Guagliano, Direttore SC Chirurgia Vascolare ed Endovascolare, Gianfranco Pistis, Direttore SC Cardiologia e Dipartimento Cardio-Toraco-Vascolare, Andrea Audo, Direttore SC Cardiochirurgia