La destra al Governo censura l’educazione sessuo-affettiva e purtroppo il Piemonte è ben allineato: proprio martedì, durante la discussione del Piano di contrasto al bullismo e al cyberbullismo, il Consiglio ha votato contro l’ordine del giorno per promuovere percorsi di questo tipo nelle scuole piemontesi presentato dalla consigliera AVS Valentina Cera.
C’è bisogno di alfabetizzazione emotiva a partire da bambini e bambine, c’è bisogno di educazione sessuale e affettiva per ragazze e ragazzi e per gli adulti. Invece no: Regione Piemonte e Governo si nascondono come un disco rotto dietro l'”ideologia gender” e si ostinano a privare ragazze e ragazzi di educazione emotiva, lasciando che siano immersi in una cultura discriminatoria, fatta di rapporti umani e sessuali basati sulla prevaricazione, sull’esercizio del potere.



Poi tutto esplode, al di là della tristezza e della sperata rigenerazione tutto esplode, un tumore al quarto stadio – con tutto il panorama autobiografico che ne consegue, le pagine e gli ultimi incontri della Murgia hanno insegnato -, le terapie che hanno la faccia d’aiutare ma che non faranno nulla, per cui sarà inevitabile andare verso una morte, lasciando agli altri, agli amici agli ex a chi forse poteva costruire una nuova storia, una casa ormai vuota. Nel tentativo di renderci complici della storia, ma non arriviamo mai a esserlo – e non per cuore indurito – e di costruire la vita (e le vite) che scorrono attorno alla protagonista, nel proprio grande arrembaggio alle storie che compongono l’omonimo romanzo della scrittrice scomparsa, Coixet ha pasticciato e truccato malamente il mondo scolastico e giovanile, la solitudine, la ragazzina che non è ancora pronta a sapere cosa esattamente vuole negli affetti e nella vita, la rabbia e le piccole tappe che maldestramente sono mantenute qui come riempitivi, a cominciare da quella che è vista come l’intrusione più vistosa, i sospetti e la scoperta, guardandole dall’alto, in un cesso scolastico, di due ragazze con l’abitudine di tagliarsi le braccia. Un’occasione imposta, alla spicciolata, gettata lì alla rinfusa, che non ha affatto il tempo per essere sviluppata. Imbarazzante, inconcludente, spropositata. D’intralcio. Troppe cose si rivelano scontate o estremamente deboli e se di una cosa siamo sicuri è che la regista (con gli attori) non ha reso un buon servizio alla scrittrice e alla sua dolorosa pagina scritta.