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Elezioni europee e regionali, macchina comunale operativa

Già a 48 ore dall’apertura dei seggi era nella piena operatività la macchina comunale allestita per le consultazioni europee e regionali di sabato e domenica. Sono circa 2mila i dipendenti della Città di Torino, provenienti da varie direzioni, impegnati per assicurare il diritto di voto alle torinesi e ai torinesi durante la tornata elettorale.

Oltre ai servizi Civici e ai Sistemi informativi, nelle diverse fasi sono impiegati gli agenti di Polizia Municipale, i dipendenti dei servizio Economato, del servizio Patrimonio, dei servizi tecnici, dei servizi Educativi, del servizio autorimesse, dei servizi Sociali, della Protezione Civile e della Segreteria Generale.

Un lavoro iniziato già nelle settimane che precedono l’appuntamento elettorale, con la predisposizione delle sezioni e le operazioni di confezionamento, trasporto e gestione del materiale elettorale; e ancora, con la raccolta delle designazioni dei rappresentanti di lista, la gestione della costituzione degli uffici elettorali di sezione e le operazioni di notifica dei decreti di nomina e delle sostituzione degli scrutatori e dei presidenti rinunciatari.

A tale proposito, saranno 3782 gli scrutatori e 967 i presidenti di seggio.
A seguito della notifica dei decreti di nomina, le rinunce all’incarico ammontano circa al 30%, un dato fisiologico e in linea con le attese. Per sostituirli, la Città attingerà da una banca dati di coloro che, iscritti nelle liste elettorali di Torino, si rendono disponibili a sostituire i presidenti e gli scrutatori impossibilitati a garantire la loro presenza ai seggi. Ad oggi le disponibilità ricevute ammontano già a 2880 per gli scrutatori, con grande adesione soprattutto da parte dei più giovani, e a 600 per i presidenti. Per essere inseriti in questi elenchi c’è ancora tempo fino alla fine della giornata di domani, venerdì 7 giugno.

Fino a domenica, con aperture straordinarie, gli operatori di sportello di quattro sedi anagrafiche decentrate (via Guido Reni 96/15, corso Racconigi 94, via Stradella 192 e via Campana 30), dell’anagrafe Centrale (via Giulio 22) e dell’Ufficio Elettorale (corso Valdocco 20) saranno impegnati nelle operazioni di rilascio delle tessere elettorali, mentre – esclusivamente presso l’anagrafe Centrale – sarà possibile ottenere anche il duplicato della carta d’identità nel caso in cui l’elettore prima del voto fosse privo di documenti di riconoscimento.

A supportare le operazioni di apertura dei seggi nelle scuole saranno presenti circa 300 operatori della Polizia Locale mentre circa 60 saranno impegnati nei vari plessi nel corso delle operazioni di voto.

Per tutta la durata delle operazioni di voto e di spoglio sarà in funzione un call-center elettorale con operatori pronti a rispondere ai quesiti posti dai presidenti di seggio, mentre il personale tecnico comunale assicurerà il buon funzionamento delle attrezzature informatiche, telefoniche, delle strutture e degli impianti.

Per i 137 plessi scolastici sede delle sezioni elettorali saranno inoltre al lavoro 212 addetti comunali, con il compito di raccogliere i dati di affluenza e scrutini, coordinare i rilevatori, inserire i dati delle sezioni comunicate dalla Polizia Locale (sezioni ospedaliere) e con funzione di supporto ai presidenti di seggio.

Durante il voto il personale dei servizi sociali sarà inoltre operativo per garantire un servizio di trasporto ed assistenza alle persone con gravi limitazioni di deambulazione per l’esercizio del diritto di voto.

Il servizio è prenotabile telefonando al numero 011.01128008 con le seguenti modalità: fino a venerdì 7 giugno dalle ore 9 alle 13 e dalle ore 14 alle 17, sabato 8 e domenica 9 giugno dalle ore 9 alle 20.

Le operazioni di spoglio per le elezioni europee inizieranno alle ore 23 di domenica 9 giugno e alle ore 14 di lunedì 10 giugno per le elezioni regionali.

Per la riconsegna del materiale al termine di ciascuna operazione di spoglio al centro di raccolta nel Quinto Padiglione di Torino Esposizioni, in viale Ceppi 36, saranno al lavoro 160 dipendenti dei servizi civici comunali supportati da una ventina di addetti del Gruppo Comunale di Protezione Civile, che si occuperanno anche della gestione del punto ristoro per i presidenti di seggio, e da circa 30 agenti della Polizia locale, a supporto anche della gestione della viabilità. In ragione di queste operazioni, sempre la Polizia locale, segnala possibili rallentamenti del traffico su corso Massimo d’Azeglio in entrambe le direzioni, nel tratto compreso tra corso Vittorio Emanuele II e corso Dante nella giornata di lunedì e in modo particolare tra le ore 16.30 e le ore 20, suggerendo, in questa fascia oraria, l’utilizzo di percorsi alternativi.

TORINO CLICK

Riprendono da giugno gli spettacoli della Casa teatro Ragazzi e Giovani

In Corso Galileo Ferraris 266,  pensati per le famiglie con bambini e ragazzi

 

Da giugno ripartono gli spettacoli della Casa del Teatro Ragazzi e Giovani di Corso Galileo Ferraris 266, appuntamenti nei fine settimana estivi pensati principalmente per le famiglie con bambini e ragazzi.

Il cartellone prenderà il via il 9 giugno alle 11 con ‘La battaglia dei cuscini’ della compagnia Il melarancio, uni spettacolo di piazza esplosivo, divertente, di grande coinvolgimento che nasce dal ricordo degli scontri all’ultima piuma che si facevano da bambini prima di andare a dormire. Centinaia di leggerissimi cuscini multicolori compaiono in scena e in una reazione a catena, esplode la battaglia; accompagnati dalle musiche ska, gli spettatori si troveranno coinvolti in una piccola follia collettiva, dove tutti combattono contro tutti.

Dopo il grande successo delle scorse stagioni estive, da domenica 16 giugno alle ore 11 fino a domenica 22 settembre, si susseguiranno le diverse puntate de ‘L’albero dei regali-e storie coraggiose’, lo spettacolo di animazione e gioco di Fondazione TRG di e con Alice De Bacco e Claudio Dughera, in cui i bambini e le bambine diventano protagoniste delle storie raccontate.Quest’anno sul palco si avvicenderanno le storie di figure straordinarie che hanno avuto il coraggio di lottare e impegnarsi, infrangendo qualche regola, per difendere la loro libertà e quella degli altri.

Persone che hanno scelto di cambiare il proprio destino e di aprire nuove strade per le generazioni future. Donne che hanno avuto il  coraggio di spingersi un  po’ più in là e di cambiare la storia con grandi e piccoli gesti. Dopo lo spettacolo sarà offerta una gustosa Merenda per tutti preparata con i prodotti della Centrale del Latte.

Lunedì 24 giugno, alle 16.30, nella ricorrenza di San Giovanni Battista, patrono di Torino, verrà presentato lo spettacolo ‘Pedala’di Luna e Gnac, pièce teatrale in cui, attraverso la storia d’amore tra Gino Bartali e sua moglie Adriana, viene raccontata da Federica Molteni l’Italia del dopoguerra attraverso il voto alle donne,  la Repubblica, le sue contraddizioni legate a un regime che non vuole finire, l’inizio del boom economico. Per questo appuntamento l’ingresso è libero con prenotazione obbligatoria.

Dopo la pausa di agosto, sabato 7 e domenica 8 settembre alle 16.30 torneranno due repliche di ‘Pigiami’ della Fondazione TRG, un ever green che invita a non perdere mai la voglia di giocare e di sognare. È lo spettacolo culturale di Nino D’Introna, Graziano Melano e Giacomo Ravicchio, con Pasquale Buonarota e Alessandro Pisci, dopo più  di quaranta anni e oltre duemila rappresentazioni in giro per il mondo,  riesce ancora a incantare e divertire il pubblico attraverso un linguaggio sempre attuale, di rara freschezza e longevità.

Sabato 14 e domenica 15 settembre alle 16.30 la Fondazione Marionette Grilli presenterà “Gianduja e la Corona del Re”, farsa burattinesca di e con Marco Grilli, monologo a più  voci, giocato sul tono, il timbro, il ritmo imposto agli attori di legno. È  la solita sfida tra bene e male che vede il personaggio di Gianduja ancora una volta impegnato a ribadire il bene e la sua importanza, come quella dell’onestà. Si tratta di uno spettacolo che coinvolge il corpo per le pulsioni e reazioni impulsive che i burattini sanno provocare e per la mente che apprende divertendosi. Tutti coinvolti, tutti attenti, tutti divertiti.

MARA MARTELLOTTA

Informazioni

Fondazione TRG c/o Casa del Teatro Ragazzi e Giovani

Corso Galileo Ferraris 266.

Tel 011/19740280

I migliori fighters europei sul ring del Pala Gianni Asti

 

Questa sera i migliori fighters europei si affronteranno sul ring del Pala Gianni Asti nella Torino Fight Night. Si tratta di un evento unico nel suo genere in cui gli spettatori potranno assistere a match di boxe, thay boxe, K1 – una tecnica di combattimento in cui i contendenti possono colpire l’avversario anche con il ginocchio – e di grapping – stile in cui si possono usare le tecniche e i colpi di tutti gli sport della lotta.

L’organizzazione dell’evento è dell’ASD Kombat Mirafiori nella cui palestra si allenano diversi atleti fra cui il talentuoso e torinese Ruben Sciortino che sarà opposto al francese Antonin Marconi.

Il Torino Fight Night non è solo uno spettacolo sportivo, ma anche veicolo per promuovere delle attività benefiche. Come ad esempio il “The Shadow Project” , che vede tra le sue testimonial la tre volte campionessa mondiale di kickboxing Gloria Peritore e che ha come obiettivo quello di contrastare la violenza sulle donne, il bullismo e lottare per la difesa dell’identità di genere contro i maltrattamenti. Anche Gloria Peritore salirà sul ring del Pala Gianni Asti per affrontare Dijana Babic.

Per chi volesse assistere all’evento i biglietti sono disponibili su www.clappit.com ai seguenti prezzi: bordo ring 47,20 euro; tribuna gialla primo anello 32,55 euro e tribuna blu secondo anello 21,70 euro.

Marco Aceto  TORINO CLICK

Politecnico di Torino e UnipolTech: insieme per la mobilità

Si amplia il rapporto di collaborazione tra il Politecnico di Torino UnipolTech: l’Ateneo -tramite il centro Interdipartimentale SmartData@PoliTO – e la Società, con esperienza condivisa nell’ambito della ricerca e formazione, hanno siglato un accordo di partnership per sostenere i processi di sviluppo e innovazione che interessano oggi il settore della mobilità.

La collaborazione interesserà sia l’ambito della ricerca, sviluppo e innovazione – partecipando insieme a bandi di ricerca nazionali e internazionali, promuovendo la cultura scientifica e tecnologica sul territorio e organizzando eventi in sinergia con altri enti territoriali – sia l’ambito della didattica, alta formazione e formazione permanente – supportando lo svolgimento di tesi, progetti ed elaborati di laurea, organizzando visite e stage rivolti agli studenti e pianificando conferenze, dibattiti e seminari con interventi di docenti e ricercatori esperti del settore.

Nello specifico, le aree di ricerca condivise riguarderanno: l’analisi dei dati di mobilità e la creazione di modelli predittivi basati su Machine Learning e l’intelligenza artificiale, l’utilizzo dei dati di mobilità per le scelte di policy making a livello urbano ed extraurbano, e l’innovazione dei modelli di business basati sui dati di mobilità. Obiettivo della collaborazione, fornire studi a supporto dei processi decisionali per ridurre l’impatto ambientale e interpretare gli effetti che questi processi avranno sulle scelte degli individui.

UnipolTech è la società di servizi tecnologici e di mobilità del Gruppo Unipol, che progetta, sviluppa ed eroga servizi innovativi all’interno dell’ecosistema Mobility, garantisce inoltre scouting tecnologico anche all’ecosistema Property. Per garantire competitività e distintività al Gruppo assicurativo lavora costantemente con centri di Ricerca ed Università.

In ambito Mobility gestisce più di 4 milioni di clienti connessi garantendo loro servizi di sicurezza ed assistenza, inoltre grazie a più di 12 Mld di km percorsi dai clienti, ha un importante ruolo in ambito sociale contribuendo a studiare impatti in termini di rischio/pericolosità e traffico sull’intera rete stradale ed autostradale, importanti le soluzioni studiate per accompagnare la transizione ecologica.

A partire dal 2022 Unipoltech ha introdotto UnipolMove, la prima alternativa italiana nel mondo del telepedaggio, UnipolMove consente di evitare code ai caselli ma anche di pagare parcheggi ed accedere ad una vasta gamma di servizi di mobilità fruibili anche attraverso la App UnipolMove.

Insieme al centro interdipartimentale SmartData@PoliTO del Politecnico, la società intende sfruttare le potenzialità offerte dall’analisi dei Big Data e dalle opportunità offerte dal machine learning per innovativi progetti di ricerca basati sull’analisi dei dati di mobilità raccolti in ambiente urbano ed extraurbano, per supportare e contribuire alla trasformazione ecologica dei servizi sul territorio.

L’Ateneo e la Società si impegnano quindi a cooperare per offrire soluzioni innovative in termini di sostenibilità ambientale, assumendo un ruolo di primo piano nei processi di elettrificazione dei veicoli che si muovono all’interno e all’esterno delle città, in sinergia anche con i policymakers e gli stakeholders del settore.

A To Dream arrivano i mercatini

Nel weekend dal 7 al 9 giugno al via la prima edizione dei mercatini dell’artigianato di primavera oltre a tanti appuntamenti e laboratori nel corso dell’estate

Da venerdì 7 a domenica 9 giugno, dalle 9:30 alle 20:30, nella piazza della torre dello shopping district torinese (Corso Romania, 460, 10156 Torino TO) si terrà, per la prima volta, questo evento legato al mondo dell’artigianato locale e non solo. Questa sarà un’opportunità per To Dream di ampliare la propria offerta, che già include importanti insegne di fashion, food e sport internazionale, e per gli artigiani di esporre e promuovere le proprie creazioni.

I Mercatini di primavera offriranno un’esperienza immersiva e vibrante, dove i visitatori potranno esplorare una vasta gamma di prodotti fatti a mano, tra cui gioielli, ceramiche, tessuti, oggetti in legno e molto altro. Ogni articolo esposto sarà il risultato di abilità artigianali tradizionali e innovazione creativa, garantendo pezzi unici e di alta qualità.

Questa apertura di To Dream verso gli artigiani, prevalentemente locali, testimonia l’impegno concreto dell’Urban District torinese nel sostenere le realtà del territorio.

Ma il legame con il territorio e le attività del luogo non si limitano ai Mercatini di primavera. To Dream ha organizzato una serie di eventi in collaborazione con il Comitato locale di Croce Rossa Italiana di Torino, con cinque appuntamenti da maggio a ottobre, ognuno dedicato a un focus diverso per istruire e sensibilizzare la comunità locale su temi importanti e spiegare il lavoro svolto dalla Croce Rossa.

Calendario degli eventi:

  • 15/06/2024: “Ambulanza senza paura” per sensibilizzare i bambini riguardo il soccorso e la chiamata al 112

  • 13/07/2024: Giornata dedicata alla salute dedicata ai più giovani

  • 07/09/2024: Giornata sul Primo Soccorso con dimostrazioni pratiche

  • 19/10/2024: Evento ancora da definire

Maggiori informazioni saranno disponibili sull’apposita sezione del sito di To Dream (https://www.todream.it/incontri-con-la-croce-rossa-italiana/).

Infine, To Dream ha instaurato una collaborazione con Cascina Falchera, un hub di innovazione sociale e ambientale che si configura come polo di eccellenza legato alle tematiche della sostenibilità ambientale e dell’educazione alimentare. I dettagli della partnership sono ancora in fase di definizione, ulteriori informazioni saranno disponibili sul sito web di To Dream.

Sandro Pertini, il “partigiano Presidente” che parlava al cuore degli italiani

Il 24 febbraio 1990, ci lasciava Sandro Pertini. Il “partigiano Presidente”, amatissimo dagli italiani. Nell’immaginario collettivo è diventata un’immagine leggendaria quella della sua esultanza allo stadio di Madrid, durante la finale del mondiale di calcio del 1982, vinta dall’Italia contro la Germania. L’intera vita di Pertini si presenta come un ritratto dai contrasti netti, marcati: un uomo di rara intelligenza e coraggio, dal carattere deciso, a volte irruento, generoso. Sandro Pertini fu il settimo Presidente della Repubblica Italiana, in carica dal 1978 al 1985. Durante la prima guerra mondiale, Pertini combatté sul fronte dell’Isonzo. Nel dopoguerra aderì al Partito Socialista Italiano e si distinse per la sua energica opposizione al fascismo che lo costrinse all’esilio in Francia. Alla caduta del fascismo, nel 1943 Pertini divenne una delle personalità di spicco della Resistenza italiana. Nell’Italia repubblicana fu eletto deputato all’Assemblea Costituente per i socialisti. Fu parlamentare dal 1953 al 1976 e per otto anni Presidente della Camera dei deputati. Al di là della sinteticità di questa nota biografica emerge prepotentemente l’impronta umana, l’incredibile empatia che gli valse una notevole popolarità. In un’intervista, precisando il suo pensiero sui valori fondamentali che ne segnarono l’intera vita, disse: “Per me libertà e giustizia sociale, che poi sono le mete del socialismo, costituiscono un binomio inscindibile: non vi può essere vera libertà senza giustizia sociale, come non vi può essere vera giustizia sociale senza libertà. Ecco, se a me socialista offrissero la realizzazione della riforma più radicale di carattere sociale, ma privandomi della libertà, io la rifiuterei, non la potrei accettare. […] Ma la libertà senza giustizia sociale può essere anche una conquista vana. Mi dica, in coscienza, lei può considerare veramente libero un uomo che ha fame, che è nella miseria, che non ha lavoro, che è umiliato perché non sa come mantenere i suoi figli e educarli? Questo non è un uomo libero. Sarà libero di bestemmiare, di imprecare, ma questa non è la libertà che intendo io”. In poche frasi, pronunciate con determinazione e chiarezza, sintetizzò il suo “spirito garibaldino”. Ma è un episodio lontano della vita di Sandro Pertini che vale la pena rievocare. I fatti accaddero durante l’Undicesima battaglia dell’Isonzo, combattuta tra il 17 e il 31 agosto del 1917. Sandro Pertini, all’epoca, era uno studente che non aveva ancora compiuto vent’anni, simpatizzante socialista e convinto neutralista, quando venne chiamato alle armi a metà del 1916. Destinato in un primo momento al 25° Rgt Artiglieria, 1^ Compagnia automobilisti, di stanza presso il Comando della I° Armata in Trentino, partecipò   controvoglia, a causa delle sue idee , al corso accelerato per allievi ufficiali dal quale uscì con il grado di aspirante. Durante quella che per gli italiani rappresentò la terza estate del conflitto, il sottotenente dei mitraglieri Fiat Pertini raggiunse il 227° Rgt Fanteria sul fronte isontino. Il capo di Stato maggiore italiano, il piemontese Luigi Cadorna, originario di Pallanza sul lago Maggiore, aveva concentrato tre quarti delle sue truppe sull’Isonzo dove venne sferrato l’attacco su un fronte che da Tolmino (oggi comune sloveno) si estendeva fino alle coste dell’Adriatico.

Il combattimento fu aspro e sanguinoso sull’altipiano della Bainsizza dove si lottò strenuamente per conquistare il Monte Santo. Fu un’esperienza che il futuro Presidente della Repubblica non potè mai dimenticare. La ricordava così: “Ho vissuto la vita orrenda della trincea fra il fango, fra i pidocchi. Sparavamo agli austriaci, che erano giovani soldati, giovani ufficiali come noi”. Temendo sommosse o diserzioni i comandi italiani osteggiavano gli ideali socialisti, reprimendoli con durezza e ferocia. Lo stesso Pertini, simpatizzante del partito fondato da Turati e frequentatore dei circoli operai genovesi, era segnalato e guardato a vista. Durante i durissimi scontri di quel terribile agosto sulla dorsale dei monti Descla- Jelenik il sottotenente Pertini si distinse per una serie di atti di eroismo e venne proposto per la medaglia d’argento al valore militare per aver guidato, in quella battaglia, un assalto contro i nemici, espugnando con pochi uomini delle postazioni austro-ungariche difese da nidi di mitragliatrici, con questa motivazione:”Durante tre giorni di violentissime azioni offensive, senza concedersi sosta alcuna, animato da elevatissimo senso del dovere, con superlativa audacia e sprezzo del pericolo, avanzava primo fra tutti verso le munitissime difese nemiche, vi trascinava i pochi suoi uomini e debellava una dietro l’altra le mitragliatrici avversarie numerosissime e protette in caverne. Contribuiva così efficacemente alla conquista di ben difesa posizione nemica catturando numerosi prigionieri e bottino importante. Bellissima figura di eroismo ed audacia. Descla- M. Cavallo- Jelenik, 21, 22, 23 agosto 1917”. Ma la medaglia non gli fu mai consegnata. Forse dell’incartamento si persero le tracce durante la rovinosa ritirata di Caporetto o, più probabilmente, come scrisse lo stesso Pertini, non venne assegnata per motivi politici (“Sono stato proposto per la medaglia d’argento. Non me la diedero perché mi ero opposto all’intervento”). Il tenente Pertini, onorificenza a parte, non per scelta, ma per dovere combatté in prima linea, sul medio Isonzo e poi sul fronte del Pasubio, per tutto il resto della guerra. Ne scrisse, in seguito: “Ricordo quei massacri. Per prendere una collina, mandavano all’assalto i battaglioni inquadrati, ufficiali in testa con la sciabola sguainata. La sciabola brillava alla luce del sole e quegli ufficiali diventavano sagome per un tragico tiro al bersaglio. Ma in luogo di adottare una più intelligente tattica di assalto, fu deciso di brunire le sciabole”. A guerra finita, congedato con il grado di capitano, Pertini riprese gli studi, si laureò in Giurisprudenza e nel 1919 si tesserò al Partito Socialista. Qualche anno più tardi, nella seconda metà degli anni ’20, il distretto militare di Savona riuscì a ricostruire l’intera vicenda, ma il regime occultò la pratica di quell’impenitente sovversivo ben noto alle autorità per la sua irriducibile attività antifascista . Quell’incartamento “dimenticato” fece la sua ricomparsa dopo quasi settant’anni passati nei polverosi archivi del distretto militare, al tempo in cui l’ex eroe del monte Jelenik ricopriva la massima carica della Repubblica. Fu lo stesso Pertini a raccontare il fatto ai giornalisti con la consueta schiettezza: “Un giorno venne a trovarmi al Quirinale il capo di Stato maggiore della Difesa, Torrisi. Presidente, mi disse, sa cosa abbiamo trovato in una vecchia cassa di documenti? Una proposta del 1917 per darle la medaglia d’ argento. Io sapevo della proposta, ma non immaginavo che un giorno l’avrebbero ritrovata. Beh, quella notizia che mi portò Torrisi mi fece un grande piacere; che volete, ai miei vent’ anni ci tengo“. Ma il saldo di quell’antico debito d’onore nei confronti di Pertini dovette attendere lo scadere del suo mandato presidenziale poiché fu proprio lui a rifiutarsi di firmare il decreto finché fosse rimasto al Quirinale. Così, per sua stessa richiesta, la medaglia gli venne consegnata solo nel 1985, con un decreto firmato dal neopresidente Cossiga. Per la cronaca, quel decreto attribuì al decorato, secondo i dettami di legge, anche la considerevole somma di lire italiane duecentocinquanta mila. Anche da questo episodio emergono il profilo e lo spessore umano del “Presidente più amato dagli italiani”. Come dar torto a Indro Montanelli quando scrisse sul Corriere della Sera del 27 ottobre 1963 “non è necessario essere socialisti per amare e stimare Pertini. Qualunque cosa egli dica o faccia, odora di pulizia, di lealtà e di sincerità”.

Marco Travaglini

 

Greta Tedeschi la dj torinese tra le 100 più influenti al mondo

SCOPRI – TO ALLA SCOPERTA DI TORINO 

Il mestiere del dj è stato maggiormente visto in veste maschile, ma da un po’ di anni finalmente sono sempre più presenti alla console anche le donne, come Greta Tedeschi riconosciuta come una delle 100 dj più influenti al mondo, prima in italia fra le donne, sui social vanta più di 420 mila follower ed è arrivata al successo soffrendo e lottando da sola ogni giorno per il suo sogno. Greta si racconta per noi oggi…

Greta raccontaci com’è la vita da dj?

Principalmente faccio sempre serate e di giorno preparo i brani nello studio di produzione, in più io ho anche un’agenzia di comunicazione e Marketing. Per le serate normalmente vengo contattata dal proprietario della discoteca che scrive alla mia manager, si accordano, si fa un contratto poi il giorno dell’evento sono sempre accompagnata da qualcuno del mio team, mi viene a prendere un driver, arrivo al locale nel pomeriggio controllo che tutto sia perfettamente a posto per la sera, poi si cena ed io inizio a suonare nei locali a metà serata nel momento clou.
Ho molte persone che si occupano della mia immagine e del mio lavoro, pensa che ho un’agenzia solo per l’Asia.

In Asia l’ambiente della discoteca è molto differente dal nostro, come mai?

Sì perché vedono la discoteca come un posto dove sfogarsi ballando, da noi in Europa si va maggiormente per relazionarsi con nuove persone. Dal punto di vista estetico sono tutti edifici nuovi molto lussuosi.

A serata quale può essere il cachet?

Circa 2000/3000 Euro più tutte le spese, si può vivere solo di questo lavoro e ne vado fiera, ci ho messo tanto per arrivare fino qui.

Qual è il tuo brano di maggior successo?

Ho fatto un remake di “Loosing my religion” insiema Luca Testa e Roberto Molinaro che è stato top 100 in Europa, nelle classifiche radio e Spotify.

Che cosa consigli per coloro che vogliono raggiungere i loro obiettivi anche artistici?

Io sono sempre stata molto determinata, per me non esiste un piano B, per me si arriva e basta, non ho mai pensato che si possa fallire, amo così tanto il mio lavoro che non voglio trovare nessuna scusa per arenarmi.

Hai anche scritto un libro, si chiama “La prima chiave”, con degli aneddoti sia di vita personale che di tour, ci racconti come funziona questo settore in modo molto alternativo anche perché si può leggere partendo da qualunque capitolo.

Si l’ho scritto durante il covid, è stato un modo per fare arte diversamente dal solito, in questo libro c’è tanto di me, racconto anche della mia infanzia del rapporto molto travagliato che ho avuto con mio padre.

Sei cresciuta però con una mamma che ti ha sempre sostenuta nel tuo lavoro e che ti ha portata lei nella prima discoteca a 14 anni è vero?

Si è stata per me una grande spalla, mi ha sempre dato la libertà di fare quello che volevo lavorativamente è questo mi ha resa davvero felice, mi ha insegnato che tutto, con impegno, si può fare.
Ha iniziato a capire che era diventato un lavoro quando ho iniziato a vivere solo di questo mestiere.
La vita è già difficile di suo, se ancora la passiamo facendo un lavoro che non ci piace abbastanza non saremmo mai soddisfatti e non potremmo dire di aver vissuto a pieno.

Progetti per il futuro?

A breve uscirà un pezzo con Jhonson Rigeira per l’estate “Maria Maddalena”
Che sentirete in radio, nei club e non solo…

Greta Tedeschi oltre che una grande professionista nel suo settore, è un grande esempio per tutti coloro che nella vita hanno un obiettivo e lo perseguono con tutto l’amore e la tenacia possibili.

Noemi Gariano

Paolo Leonardo in mostra alla Raffaella De Chirico Arte Contemporanea

La personale dell’artista torinese dal titolo “Resurfacing erasures”

 

La galleria Raffaella De Chirico Arte Contemporanea ha inaugurato il 6 giugno scorso la personale dell’artista Paolo Leonardo, torinese di nascita, classe 1973, nella sua sede in via Monte di Pietà 1A, a Milano. Il titolo dell’esposizione è “Resurfacing erasures”, e comprende lavori di recente produzione dell’artista, risalenti agli anni 2022-2024. Da circa tre decenni Paolo Leonardo interviene con la pittura sulla stampa fotografica da scansione. Sono in mostra tre cicli di lavori con cromie dominanti che danno anche i titoli al corpus delle opere: “Rossi”, di piccolo formato; “Blu” e “Oro”, di medio e grande formato, in cui la figura femminile risulta essere quella maggiormente protagonista. Se la poetica in passato era espressione politica, negli ultimi lavori l’artista è più introspettivo e intimo che mai, declinando anche la sua vita personale volta alla totale assenza dai social network.

È un altro torinese l’artista scelto per la seconda mostra in via Monte di Pietà 1A, a Milano. Paolo Leonardo che, da circa tre decenni, interviene con la pittura sulla stampa, da fotografie scansionate o su manifesti pubblicitari. L’elaborazione dell’immagine ha avuto fin dagli esordi una dimensione pubblica e politica e, in particolare, i manifesti pubblicitari sono stati il supporto attraverso il quale codificare e restituire la figura stravolgendone la natura pop mediante una poetica violenta di contestazione e distorsione. Negli ultimi anni, con lucida consapevolezza, Leonardo ha scelto per vita e lavoro una dimensione analogica. Estremamente schivo, e totalmente assente dai social network, ha dedicato la sua ricerca a una selettiva scelta di materiali che è divenuta più intima e profonda che mai. Si può definire approccio analogico nel senso di “lenta rivelazione”. Nella nuova serie di lavori “Rossi”, china su stampa da scansioni di fotografie, l’artista sceglie ancora l’anonimato di luoghi e persone; nonostante la sua intenzione sia quella di cancellare ulteriormente identità e contesto, dalla carta riemerge il ricordo raschiato. L’immagine viene distorta e cancellata, oltre a essere cromaticamente appiattita dal rosso; attraverso il livellamento il ricordo individuale si sgretola e la memoria diventa collettiva, mediante un meccanismo protettivo l’immagine diventa familiare e consolatoria. Il passato risulta essere confortante, il presente nonè compreso e veramente accolto, in fin dei conti percepito come inaccettabile. L’artista rifugge l’invadenza della forma contemporanea, troppo veloce e violenta, totalitaria e frammentata allo stesso tempo.

Nel 2005, ispirandosi allo stesso corpus dei lavori Rossi, con il regista Daniele Gaglianone e con le elaborazioni sonore di Massimo Miride, è stato realizzato un cortometraggio di trenta minuti in cui gli artisti hanno ripreso una metropoli dipingendola di rosso. Il risultato è un viaggio onirico e visionario, un allontanamento dalla realtà oggettiva. Impossibile non citare Jean-Luc Godard e La Nouvelle Vague, le cui atmosfere spesso ritroviamo nella ricerca di Paolo Leonardo. Questa recente produzione di piccolo formato, il cui allestimento in serie ricorda il montaggio di una pellicola cinematografica, aderisce bene all’idea di Godard, secondo cui il montaggio è un “pensare con le mani”, che garantisce al cinema il ruolo di rifugio dal tempo, grembo del senso storico, in contrapposizione al totalitarismo del presente che inghiotte qualunque distinzione temporale.

Nel 2024 Leonardo si è cimentato con il “Blu”. In mostra tele elavori su carta di grandi e medie dimensioni. Le figure femminili del ciclo “Oro”, anch’esse di recentissima produzione, sono immagini di corpi di donne recuperati dall’associazione per la fotografia storica, e gli originali risalgono al 1870 e al 1880. Rassicuranti e pienamente femminili, l’erotismo è esplicito ma scevro da aggressività; sono lontane dalle figure di modelle, così altere e inavvicinabili, su cui Leonardo ha lavorato in passato. Non vi è traccia del discorso sul genere, sui temi queer o LGTBQ, in totale controtendenza con la contemporaneità. Sono figure analogiche. Le donne “Oro” sono cristallizzate e confortanti; dal latino aurum, il colore rimanda alla preziosità intrinseca, anche se l’oro è il metallo con cui si fabbricano le monete: la mercificazione del corpo e dell’immagine femminile è un tòpos della ricerca di Leonardo.

La memoria, come allucinazione poetica e menzognera, fornisce compattezza, tiene insieme per non andare in pezzi ed è finalizzata all’integrità. Quelle sulle tele e le carte di Paolo Leonardo sono inganni che si intersecano. La memoria, illusoria e fallace, così come la descriveva anche Proust nella sua caratteristica di non rappresentare un evento per ciò che è stato ma per come lo si immagina e ricostruisce, la pittura, il godardiano “pensare con le mani” e la cinematografia, la magnifica illusione.

Paolo Leonardo vive e lavora a Torino.

La mostra rimarrà aperta fino al 31 luglio 2024. Dal 10 al 14 giugno dalle ore 15 alle 19 e gli altri giorni e orari su appuntamento.

 

Mara Martellotta

+Europa consegna cannabis light a Cirio

Questa sera  il portavoce di +Europa Torino Andrea Turi ha consegnato ad Alberto Cirio una bustina di cannabis light a Chieri (TO). Turi commenta in una nota: “Alberto Cirio ha ricevuto una bustina di cannabis light che il governo vuole criminalizzare. Si tratta di un indotto di 10.000 imprese che fattura 150 milioni di euro. Alberto Cirio da imprenditore dell’agro-industriale dovrebbe sapere quanto questa demonizzazione fa male all’economia”.

Rubano merce: 15enni prendono a calci e pugni negoziante e scappano

Due ragazzi di 15 anni sono entrati  in un negozio in zona stazione a Novara dove hanno preso della merce cercando di scappare senza pagare. Il titolare ha tentato di fermarli ma loro lo hanno aggredito, colpendolo a calci e pugni. Sono corsi  alla fermata del bus  in piazza Garibaldi ma due agenti della polizia locale li hanno bloccati  e  denunciati per lesioni.

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