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Il trofeo delle Nitto ATP Finals al Torino Outlet Village

 

Il trofeo delle Nitto ATP Finals, che caratterizza la storia del tennis mondiale, approda a Torino Outlet Village, nel cammino verso la quarta edizione torinese dell’evento conclusivo nel calendario del grande tennis, in programma dal 10 al 17 novembre prossimi all’Inalpi Arena.

Dal 13 al 20 agosto il trofeo sarà in esposizione a Torino Outlet Village, dove tifosi e appassionati potranno ammirarlo e fotografarlo.

Nel corso del Trophy Tour tutte le istituzioni e partner coinvolti nelle Nitto ATP Finals 2024 stanno avendo l’occasione di ospitare il trofeo, simbolo del più prestigioso torneo indoor del mondo, che sta coinvolgendo le principali città italiane, varcando i confini nazionali come Bruxelles con il Belgio e tornando a Torino a novembre per la quarta volta.

L’arrivo del Trophy Tour inaugura due mesi di grande sport che vedranno Torino Outlet Village protagonista di grandi eventi, prima dal 26 al 30 agosto sponsor dei campionati europei di Cable Wakeboard e Wake State che si terranno a Settimo al Turin Wake Park e poi il 20, 21 e 22 settembre sponsor del terzo torneo internazionale della Città di Settimo che ospiterà i Pulcini 2014 delle migliori scuole di calcio in arrivo da tutto il mondo, Paris Saint Germain, Ajax, Atletico Madrid, Porto e molti altri.

“In questa estate 2024 tutta all’insegna dello sport – ha dichiarato Luca Frigeri, direttore di Torino Outlet Village – è per noi un onore ospitare il Trofeo delle Nitto ATP Finals, che approderà proprio il giorno della cerimonia di chiusura delle Olimpiadi di Parigi. Sarà una bella sorpresa per coloro che vorranno venire alll’outlet per trascorrere qualche ora di svago all’insegna del divertimento ma anche del grande tennis. A Ferragosto tutti i negozi rimarranno aperti e gli appassionati non perderanno l’occasione di una fotografia con il prestigioso trofeo”.

 

Mara Martellotta

L’enigma del “Sacro” e la terrena concretezza del “Tempo”

Sono i temi al centro della recente mostra di Andrea Bianconi, raccontati in un libro-confessione presentato nella “Chiesa di Santa Marta” a Magnano di Biella

Venerdì 9 agosto, ore 18

Magnano (Biella)

A Elia che gli chiede Quali sono state le tue prime impressioni entrando nella Chiesa di Santa Maria?, Andrea risponde facendo, strada alla memoria, Appena entrato ho provato un forte senso di accoglienza … accoglienza insieme a una curiosità che si alimentava sempre più. Ma la cosa strana è che quando sono uscito ho provato chiarissima la sensazione del tempo … il tema della mostra è nato in quel momento lì … Il pensiero successivo sono stati i numeri, la prima cosa che ho collegato al tempo.

Elia ad Andrea Hai pensato a un arco temporale che possiamo definire quasi infinito. La freccia che ci accoglie all’ingresso, in alto, che quasi copre anche il quadro di Santa Marta, sembra indicare il tempo verso qualcosa. Tu lo hai ritmato, cioè lo hai quasi concretizzato attraverso i numeri.

Alla parola ‘ritmato’, Andrea sorride … Mi piace molto la parola ritmato. La freccia che va verso l’alto è sempre presente dentro di noi, cioè noi abbiamo sempre una tensione verso l’alto, una tensione verso l’oltre. In questa freccia luminosa c’è la tensione verso l’altro che accompagna tutta la nostra giornata, la nostra vita.

Così l’incipit della lunga conversazione fra l’artista vicentino Andrea Bianconi (classe ’74, nativo di Arzignano, oggi residente fra Brooklyn – New York e Vicenza) ed Elia Fiore, monaco del “Monastero di Bose”, al centro del libro “Andrea Bianconi 0 – 24” (144 pagine, in doppia versione italiano – inglese) che sarà presentato venerdì 9 agosto (ore 18) presso la “Chiesa di Santa Marta” (XV secolo) a Magnano, piccolo borgo in provincia di Biella (di cui Bose è nota frazione per la “Comunità Cristiana” lì fondata nel 1965 da Enzo Bianchi) sito sul crinale collinare della “Serra d’Ivrea” e appartenente alla “Comunità Montana Valle dell’Elvo”.

Il libro, contenente anche testi di Paola Bergamaschi e della storica dell’arte Irene Finiguerra, è stato realizzato grazie al contributo della “Fondazione Cassa di Risparmio di Biella” e per la parte grafica di Anna Pendoli. Si tratta di una sorta di report dell’esperienza vissuta da Bianconi in occasione della sua mostra (da cui il titolo del libro), tenuta proprio a Magnano dal 21 giugno al 14 luglio scorsi per il ciclo “Fuoriprogramma”.

In quell’occasione, per la prima volta, l’artista vicentino si è confrontato con uno “spazio sacro”, scegliendo di mettere al centro del lavoro realizzato per la mostra il “tema del tempo”. “La Chiesa per la sua natura profonda – è stato scritto – e anche per la sua funzione pubblica è un luogo dove si sperimentano due dimensioni del tempo: quello infinito legato alla convinzione che la vita abbia una proiezione nell’eternità, e quello circoscritto, scandito per secoli dal suono delle campane, al passare di ogni ora. Con le sue opere Bianconi ha voluto creare un cortocircuito tra queste due dimensioni del tempo”. Con suggestivi risultati sotto l’aspetto estetico, saggiamente fissati, oggi, in pagine scritte che vanno oltre la riflessione critica per tracciare la “corsa” , il “viaggio” faticoso, e non sempre facile, di un uomo alla ricerca quotidiana (“0 – 24”) della sua personale idea di “infinito” e “ultraterreno”.

Bianconi è artista che parla un linguaggio di assoluta e personale “contemporaneità”. I suoi lavori nascono attraverso intuizioni che lo relegano al centro dell’opera. Lui stesso diventa opera. In ogni suo gesto c’è l’urlo “silenzioso” del voler  essere, malgrado tutto, uomo fra uomini, sospeso in un cortocircuito inquietante di attualità e di ignoto futuro. Finito e infinito. Realtà che non ha gioco se non tende all’astratto, al salto nel buio di universi senza  certezza di voci e di forme.

Artista, performer. Di lui si sono date definizioni, le più disparate: “trasformista, funambolo, navigatore di epoche e corpi, attore in prima persona e regista di recite collettive”. Dal 2007 è rappresentato da “Barbara Davis Gallery” di Houston, USA. Nel 2018 è stato il primo artista italiano invitato a Davos (Svizzera), durante la 48^ edizione del “World Economic Forum” per presentare ai Capi di Stato, ai Grandi della Terra la sua performance “Voice to the Nature”, una forte denuncia sull’“ecocidio” in atto, per richiamarli all’urgenza di agire “ora e non dopo” per la salvaguardia e la difesa del Pianeta.

Per info su presentazione: fuoriprogramma.magnano@gmail.com

Gianni Milani

Nelle foto: Cover “Andrea Bianconi 0 – 24” e “Installazioni” nella Chiesa di Santa Marta (Ph. Anna Pendoli)

La cena sotto le stelle di Eataly: in terrazza un menu pensato da chef Giorgia Serrani

Per la magica sera di San Lorenzo.

 

Si sta avvicinando la serata del 10 agosto, una delle più romantiche e sognanti dell’anno e Eataly Lingotto ha pensato ad una cena speciale per godere di questa notte magica. L’Executive Chef Giorgia Serrani firmerà un menu estivo a base di pesce, con ingredienti freschi e di stagione, che ci farà fare un viaggio tra i sapori della tradizione mediterranea, conun’incursione anche in quella asiatica. Si inizia con una proposta tutta vegetale del ceviche, con frutta e verdura estiva, fico d’india e fave secche fritte. Si prosegue con riso patate e cozze in una versione gourmet con spuma di patate affumicate e chips di riso soffiate e poi culurgiones con un tocco di oriente, chutney allo zenzero e salsa di soia. Il secondo sarà il magurokatsu, ricetta tipica giapponese che letteralmente vuol dire tonno impanato e fritto, ma con un elemento mediterraneo dato dall’aggiunta della salsa aioli in accompagnamento. E per concludere in dolcezza, ecco pesca, mandorla salata e cioccolato fondente. In accompagnamento due calici di vino, per brindare assieme alla Notte delle Perseidi.

Location d’eccezione non poteva che essere la grande terrazza al primo piano di Eataly Lingotto: un ampio spazio nel verde perfetto per vivere una serata d’estate e, se si sarà fortunati, anche ammirare le stelle cadenti.

La cena ha un costo di 55 € a persona, comprensivo di vini, acqua e caffè.

È necessaria la prenotazione su www.torino.eataly.it

Menu

Ceviche vegetale
frutta e verdura estiva, fico d’india e fave secche fritte
“Riso patate e cozze”
chips di riso soffiate, spuma di patate affumicate, cozze, limone
Culurgiones oriente
culurgiones sardi alla piastra ripieni di patate, pecorino e menta accompagnati da chutney di pomodoro e zenzero, salsa di soia
Magurokatsu
Tonno impanato fritto, con aioli e cipollotto fresco
Pesca, mandorla salata e cioccolato fondente
pesca marinata, crumble alla mandorla salata, namelaka al cioccolato fondente

In abbinamento

Un calice di Spumante brut Ribolla, Borgo Conventi

Un calice di Roero Arneis Pradalupo, Fontanafredda

Mirtillo e lampone: un trend in crescita

Nuove varietà in prova presso il centro ricerche di Boves

Negli ultimi anni si è assistito ad uno sviluppo consistente del settore dei piccoli frutti, sia dal punto di vista produttivo che commerciale, grazie soprattutto alle loro proprietà qualitative, nutraceutiche e salutistiche. Il centro sperimentale di Agrion a Boves si occupa non solo di ortaggi, fragola e castagno, ma anche di piccoli frutti: questi, in particolare mirtillo e lampone, sono stati il tema principale dell’incontro tecnico che si è svolto lo scorso 10 luglio.

Storia ed evoluzione in Piemonte

Il mirtillo gigante americano è comparso in Piemonte in tempi relativamente recenti, con le prime coltivazioni risalenti agli anni ’70, quando piccole aziende familiari localizzate per lo più in areali pedemontani realizzarono i primi piccoli impianti su terreni spesso declivi o marginali e poco meccanizzabili. La situazione è stata sostanzialmente stabile fino ai primi anni Duemila, quando è iniziato un trend crescente che si è confermato anche nel 2023 con il superamento dei 690 ettari. L’andamento degli incrementi è stato sostanzialmente regolare con una media di 20 ettari/anno fino al 2013, mentre successivamente sono più che raddoppiati superando i 40 ettari soprattutto grazie ad annate in cui i livelli di crescita hanno raggiunto anche gli 80 ha/anno. Questo è stato possibile soprattutto grazie all’espansione del mirtillo in areali di pianura in aziende a indirizzo frutticolo, alle prese con la necessità di trovare alternative a pesco e actinidia.

A livello di distribuzione sul territorio regionale, la Provincia con la maggior estensione (552 ha) è quella di Cuneo, dove la coltivazione è dislocata prevalentemente nei Comuni ai piedi della Valle Po (circa il 60%). Tra questi spicca Revello, che ha visto incrementare esponenzialmente le superfici passando dai 10 ha del 2007 ai 181 ha del 2023.

Un secondo polo produttivo di 102 ha è collocato in Provincia di Torino, mentre la restante superficie è suddivisa tra le altre province con percentuali comprese tra 1 e 2%.

Le prospettive indicano che il trend proseguirà con ulteriori incrementi di superfici, ma dovranno essere considerati attentamente alcuni aspetti, tra cui la necessità di ampliare il calendario di maturazione per diluire la concentrazione delle produzioni e, soprattutto, il fabbisogno di manodopera.

Nell’ottica di ampliare il calendario di raccolta, non essendo a oggi disponibili varietà più precoci di Duke, l’unica via percorribile è l’estensione in epoca medio-tardiva. Per questo l’eventuale introduzione dovrà essere valutata anche dal punto di vista commerciale e soprattutto fitosanitario, in quanto si inseriscono in un periodo maggiormente a rischio di infestazioni della Drosophila suzukii.

Per quanto riguarda il lampone, le superfici dedicate, dopo essere state per alcuni anni costantemente al di sopra dei 50 ettari, nel 2023 si attestano a 49,8 ettari con una riduzione del 10% rispetto all’annata precedente e si vede una maggiore concentrazione in provincia di Cuneo con l’81% dell’ettaro regionale.

Agrion e il suo lavoro di selezione

La possibilità di poter confrontare in un unico ambiente di coltivazione diverse cultivar consente di escludere l’influenza della gestione agronomica, individuando così quelle che superano i “testimoni”, e permette ai produttori di potere scegliere tra i materiali migliori e più idonei alle diverse esigenze produttive e commerciali.

Per questo, presso il Centro Sperimentale Agrion di Boves (590 m s.l.m.), sono attivi impianti dedicati allo screening varietale per definire i punti di forza e le criticità dei materiali a confronto e creare “Liste di Orientamento Varietale per il Piemonte”.

A parlarne è Cristiano Carli, responsabile del centro di Orticoltura a Boves:

Attualmente la collezione varietale mirtillo conta circa 60 accessioni messe a dimora in parcelle di cinque piante con un sesto di impianto di 3,5 metri tra le file e 1,5 m sulla fila. Per il lampone sono attivi 3 impianti (uno destinato ai materiali uniferi e due ai rifiorenti di cui uno in fuori suolo). Tutti gli impianti sono protetti con rete antigrandine o dotati di rete antinsetto con la chiusura totale dell’impianto a difesa da Drosophila suzukii”.

L’incontro tecnico che si è tenuto presso il centro sperimentale Agrion di Boves aveva lo scopo di presentare a tecnici e produttori alcune nuove cultivar di lampone e soprattutto di mirtillo durante la fase di maturazione.
I presenti sono stati quindi accompagnati a vedere le diverse parcelle sperimentali per il commento sul comportamento delle diverse varietà. A seguire sono stati presentati i campioni esposti nella mostra pomologica ed è stata consegnata una scheda di gradimento dell’assaggio da cui è emerso che tra i lamponi, le varietà Regina e Ovation sono risultate le più apprezzate, mentre tra i mirtilli ha prevalso la varietà New Hanover seguita da Draper, Top Shelf e Duke.

Caratteristiche e benefici

A favorire lo sviluppo dei piccoli frutti e la scelta del consumatore verso questi ultimi sono le loro caratteristiche e i loro benefici per la salute: il mirtillo, gustoso e fresco, è fonte di preziosi composti tra cui vitamine (A, D ed E), Acido Folico, minerali (come ad esempio fosforo, potassio e magnesio) e infine acidi organici e polifenoli.

Il mirtillo è inoltre ricco di forti proprietà antiossidanti e presenta effetti cardioprotettivi.

Proprio come il mirtillo, anche il lampone favorisce numerosi benefici poiché ricco di vitamina C, E, A, sali minerali come potassio fosforo e calcio e proprietà antiossidanti grazie alla presenza di antociani, flavonoli e flavonoidi.

Per approfondire…

Agrion ha intervistato alcuni esponenti di rilievo specializzati nella coltivazione e nel commercio di piccoli frutti:

Carlo Lingua, amministratore delegato della RK Growers, azienda che raggruppa importanti produttori italiani ed esteri con sede a Saluzzo e uffici a Genova, Singapore e Santiago del Cile.

  1. Nell’annata in corso come sta andando il mercato e com’è la qualità delle produzioni 2024?

A causa del maltempo questa annata è stata complicata. Le problematiche relative al clima e l’arrivo in molti casi della Drosophila suzukii non hanno sicuramente aiutato le vendite dei piccoli frutti. L’aumento dei costi di produzione e una manodopera con tutte le sue problematiche fanno sì che il ritorno economico alle aziende agricole sia piuttosto scarso.

  1. Quali sono i canali commerciali di mirtillo e lampone in Piemonte?

I canali di vendita sono la GDO e una parte di estero con l’Inghilterra, nella fase iniziale delle vendite, più protagonista.

  1. Quali sono le principali sfide commerciali per il futuro? (Varietà e tipologia di frutto visto come sapore e calibro)

Qualità e varietà saranno le sfide commerciali nei prossimi anni. Sapore, croccantezza e calibro saranno componenti fondamentali nel futuro di questo settore. I consumi continuano a crescere ma dobbiamo soddisfare il consumatore con la qualità. Il produttore deve poter sostenere i costi, altrimenti rischia di scomparire. Il settore agricolo non può essere abbandonato, se non si vuole che scompaia.

A seguire racconta il suo punto di vista Ezio Giraudo, tecnico di campo presso Ortofruit, organizzazione di Produttori (O.P.) che racchiude al suo interno più di 400 tra aziende e cooperative del settore su tutto il territorio nazionale, che coltivano oltre 35 prodotti ortofrutticoli che vanno dalla frutta maggiore agli ortaggi, fino alla gamma dei piccoli frutti. Le principali produzioni sono localizzate in Piemonte, Puglia e Calabria. Il Gruppo oggi dispone di 5 stabilimenti, specializzati nella lavorazione di una singola gamma di prodotti.

Anche Giraudo, come Carlo Lingua, ha esposto le sue considerazioni riguardo la qualità delle produzioni nel 2024, affermando che “la qualità del prodotto 2024 è modesta, soprattutto la tenuta del frutto in post raccolta, con evidenti spaccature e disfacimenti del frutto, dovuti alla eccessiva pioggia e relativa umidità del periodo di raccolta”.

Il giornalista Joly ricevuto a Palazzo Lascaris

“Quello che è accaduto è estremamente grave sia dal punto di vista umano, sia per ciò che rappresenta, in considerazione della attività di giornalista di Andrea Joly. Questo momento di incontro vuole mostrare, in modo semplice e non strumentale, la nostra solidarietà ma anche la ferma condanna verso qualsiasi tipo di violenza che voglia intimidire e limitare le basilari regole di libertà e convivenza civile e democratica”. Con queste parole il presidente del Consiglio regionale del Piemonte Davide Nicco, a nome dell’intero Ufficio di presidenza, ha accolto questa mattina a Palazzo Lascaris il giornalista della Stampa Andrea Joly che la sera del 20 luglio scorso è stato aggredito a Torino da alcuni militanti di CasaPound.

All’incontro era presente il vicepresidente Domenico Ravetti che ha sottolienato: “Le immagini che tutti abbiamo visto devono suscitare reazioni. La nostra è una: essere uniti al fianco di cui esercita il proprio lavoro, contro qualsiasi forma di violenza”.

Andrea Joly ha ringraziato per l’invito del presidente ed ha dichiarato: “E’ importante che la politica parli di questi fatti e che adotti le contromisure necessarie contro i casi di violenza”.

Ha partecipato anche Giampiero Leo, vicepresidente del Comitato diritti umani.

“La festa per chi resta” al Mausoleo della Bela Rosin con Assemblea Teatro

Da mercoledì 7 agosto

 

Assemblea teatro,  in collaborazione con le biblioteche civiche torinesi, promuove un mini festival estivo, la “Festa per chi resta”fino a  sabato 17 agosto negli spazi del Mausoleo della Bela Rosin, in strada Castello di Mirafiori 148/7.

Ad inaugurare il cartellone mercoledì 7 agosto il testo di Jean Giono  “L’uomo che piantava gli alberi”; nel corso della serata saranno festeggiati i 45 arbusti piantati dall’associazione Quaranta.

Giovedì 8 agosto spazio alle novità con la pièce dal titolo “Non esisto”, di cui Renzo Sicco e Giovanni Boni sono gli artefici della prima, tratta dal romanzo di Alberto Schiavone. La notte di San Lorenzo, sabato 10, sarà presente la suggestiva pièce intitolata “Il segreto del piccolo Newt” sullo sfruttamento dei minori. Il tema del ruolo delle donne  e del femminile sarà affrontato lunedì 12 agosto con “Note di donne”. Verrà anche dedicato uno spettacolo all’inscindibile coppia di Stanlio e Ollio, dal titolo “Un mondo di allegria”.

 

Mara  Martellotta

Ragazza salvata con trapianto di fegato in super-urgenza per un’insufficienza epatica fulminante da colpo di calore

All’ospedale Molinette di Torino

 

Una ragazza è stata salvata pochi giorni fa con un trapianto di fegato in super-urgenza per un’insufficienza epatica fulminante da colpo di calore, presso l’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino. La ragazza, 26enne, residente nella zona di Alba, è stata colta da malore nei pressi di casa sua in campagna durante una mattina di sole rovente di questa caldissima estate. Rinvenuta dai familiari in stato di incoscienza, è stata portata in urgenza presso l’ospedale di Verduno. La prima temperatura corporea interna misurata in Pronto soccorso era di 41 gradi, comprovante il cosiddetto ‘colpo di calore’. I medici rianimatori, diretti dal dottor Enrico Ravera, l’hanno subito intubata e sottoposta a raffreddamento con ghiaccio e liquidi freddi endovena. Il trattamento tempestivo ha consentito di stabilizzare le funzioni vitali della giovane paziente e di impedire la letale progressione verso l’insufficienza multi-organo. Tuttavia, a partire dal giorno successivo all’evento acuto, la situazione del fegato é andata progressivamente peggiorando, configurando molto rapidamente un quadro di severa insufficienza epatica in evoluzione fulminante. Dopo un consulto con i medici dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino (i dottori Luca Cremascoli ed Antonio Toscano dell’Anestesia e Rianimazione 2, diretta dal dottor Roberto Balagna, e l’epatologa dottoressa Silvia Martini), la paziente è stata trasferita in urgenza allo stesso ospedale Molinette. A 12 ore dal trasferimento, in considerazione della gravità ed irreversibilità del danno epatico, il Direttore del Centro Trapianto di fegato e neo-Direttore del Dipartimento Trapianti della Città della Salute di Torino professor Renato Romagnoli ha deciso per l’inserimento della paziente in lista d’attesa per trapianto di fegato con livello di priorità di super-urgenza nazionale. Pur nella tragicità della situazione, si è venuta a verificare la favorevole coincidenza temporale che l’équipe chirurgica del Centro torinese proprio in quel momento si stesse trovando impegnata in un prelievo d’organi in un importante ospedale piemontese, grazie alla regia del Centro Regionale Trapianti (diretto dal dottor Federico Genzano Besso). Il dottor Damiano Patrono, chirurgo collaboratore del professor Romagnoli, stava infatti ultimando un delicato intervento di divisione del fegato di un donatore in due parti (il cosiddetto ‘Split Liver’), affinchè la parte sinistra del fegato (più piccola) fosse trapiantata in un ricevente pediatrico in un altro Centro trapianti italiano e la parte destra (più grande) fosse trapiantata in un ricevente adulto a Torino. La fortuna ha voluto che il fegato ‘Split d estro’ fosse perfettamente compatibile con le necessità della ragazza e che quindi potesse esserle assegnato. La gravissima paziente ha così potuto essere condotta in sala operatoria per trapianto con la massima tempestività, ovvero dopo meno di 2 ore dalla sua immissione in lista d’attesa in super-urgenza nazionale. Il trapianto di elevata complessità chirurgica è stato eseguito dal professor Romagnoli e dalla sua équipe, è durato circa 8 ore ed è tecnicamente riuscito. Dopo meno di 4 giorni dal trapianto le condizioni della paziente sono in rapido miglioramento e la ragazza si sta progressivamente risvegliando presso la Terapia intensiva, diretta dal dottor Roberto Balagna. Questo episodio dimostra come questa calda estate non fermi la rete di donazione di Piemonte e Valle d’Aosta, capace di rispondere alle esigenze di cura e di salvare la vita di pazienti in lista di attesa anche urgente per trapianto. “Una vita salvata che conferma per l’ennesima volta l’altissimo livello dei professionisti e l’eccellente macchina organizzativa della Città della Salute di Torino. La fattiva collaborazione con gli altri ospedali piemontesi ha permesso di fare rete e di compiere un vero miracolo” dichiara il dottor Giovanni La Valle (Direttore generale della Città della Salute di Torino).

Juve – Next Gen, 4-0 con invasione di campo

La Juventus di Thiago Motta, ha vinto 4-0 contro laJuve Next Gen di Montero all’Allianz Stadium di Torino tutto esaurito. I gol di Danilo, Weah, Yildiz e Thuram. Si è trattato del penultimo test amichevole prima del debutto  in Serie A contro il Como di Cesc Fabregas. Invasione di campo dei tifosi al 56’.

Escursionista 70enne precipita nel vuoto e muore

Un’escursionista francese settantenne e’ deceduta cadendo sulle montagne di Exilles sul sentiero che collega il Colle d’Ambin a Grange della Valle, a circa 2.600 metri di quota. Per recuperare il corpo sono intervenuti  l’elisoccorso con il soccorso alpino della guardia di finanza di Bardonecchia e i tecnici del soccorso alpino e speleologico.

Ragazzo accoltellato in una lite

La Questura di Vercelli ha deferito in stato di libertà un settantacinquenne vercellese, incensurato, resosi responsabile del reato di lesioni aggravate ai danni di un giovane straniero la mattina del 2 agosto scorso.

La richiesta alla Sala Operativa della Questura è giunta da una donna che segnalava di aver trovato in strada, nella zona di Corso Italia, un ragazzo sanguinante e riverso a terra; all’arrivo degli operatori della Squadra Volante il giovane non era in grado di riferire chi l’avesse aggredito né il motivo della violenza ma gli agenti, seguendo a ritroso le tracce di sangue del giovane, riuscivano ad individuare il luogo dell’aggressione, un’abitazione privata della prima periferia cittadina di proprietà di un anziano vercellese.

I successivi accertamenti investigativi, esperiti con la collaborazione del Gabinetto di Polizia Scientifica, permettevano di rinvenire nell’appartamento numerose tracce di sangue ed un coltello, verosimilmente utilizzato durante l’aggressione nata per un banale litigio i cui motivi sono ancora da chiarire.

Poco dopo la vittima, che presentava solo poche ferite superficiali da arma da taglio ed era stata trasportata presso l’Ospedale Sant’Andrea, veniva dimessa con una prognosi di 10 giorni mentre l’aggressore, al termine delle formalità di rito, è stato denunciato in stato di libertà per il reato di lesioni aggravate, in quanto provocate a mezzo di un’arma.