ilTorinese

Al Teatro Gobetti debutta “Figli d’anima” Scritto e diretto da Simone Schinocca

Debutta in prima nazionale, martedì 21 ottobre prossimo, alle 19.30, per la stagione del Teatro Stabile di Torino, al Teatro Gobetti, “Figli d’anima”, scritto e diretto da Simone Schinocca. Lo spettacolo, il cui titolo è ispirato al modo in cui la scrittrice Michela Murgia parlava del suo nucleo famigliare scelto, pone al centro il tema dell’affido esplorando la genitorialità e il legame profondo della filiazione. Il testo propone un viaggio fra famiglia naturale e famiglia scelta, nate da incontri che cambiano la vita. In scena Antonella Delli Gatti, Costanza Maria Frola, Marco Musarella e Michela Paleologo. Luci e scene sono di Florinda Lombardi, i costumi di Agostino Maria Porchietto. Lo spettacolo, prodotto da Tedacà, in collaborazione con il Festival delle Colline Torinesi, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale e Fertili Terreni Teatro, con il sostegno di Casa Affido della Città di Torino, sarà in scena al teatro Gobetti fino al 26 ottobre prossimo.

Grazie alla collaborazione di Casa Affido della Città di Torino, Simone Schinocca ha realizzato un lavoro di ricerca e scrittura che prende il via da una serie di interviste condotte con persone che hanno scelto di aprire la propria casa e con ragazzi e ragazze che, arrivando da esperienze di trascuratezza e abbandono, hanno avuto la possibilità di riscrivere e riscoprire il loro concetto di famiglia. Lo spettacolo prende forma partendo da due riflessioni: “figli dell’anima” e “shamandura”. “Figli dell’anima” si riferisce a una pratica diffusa in passato, in Sardegna, che consisteva di affidare il proprio figlio biologico ad altri adulti, generalmente senza figli, appartenenti alla propria comunità, ma non necessariamente alla propria rete famigliare. Questa forma di sostegno comunitario non era regolamentata da carte formali, se ne trova traccia solo nelle testimonianze di chi ha vissuto tale esperienza o negli atti testamentari in cui, i figli dell’anima venivano nominati eredi da chi li aveva accolti come figli propri.
“Shamandura” è un termine arabo che significa “ormeggio”, e indica l’attracco a cui l’imbarcazione deve legarsi quando si trova nel mezzo della barriera corallina, al fine di non rovinarla. Un ancoraggio che offre la possibilità di fermarsi, riposare, passare la notte in un luogo riparato da correnti e mareggiate, ma senza danneggiare nulla di ciò che sta intorno. “Shamandura”, per alcuni pescatori sardi e siciliani, è anche il luogo dove le onde del mare in tempesta si infrangono sulla scogliera e, tornando indietro, si scontrano con le onde in arrivo, creando una superficie marina più calma.

“Figli d’anima e shamandura, a questi due termini dal significato evocativo – racconta la compagnia – si ispira la nostra idea di spettacolo, che avrà àl centro il tema della genitorialità e dell’intima natura del legame di filiazione, legame che può andare ‘oltre’ quello di base. L’idea di base non è contrapporre i due concetti, ma ricercare e raccontare l’anello di congiunzione tra famiglia scelta e quella naturale. Ci sono le famiglie naturali alle quali si affiancano persone che, nel tempo, possono diventare famiglie scelte. La conciliazione di queste due si può trovare in molte esperienze di affidamento famigliare, e rappresentano una vera e propria ‘shamandura’ nella vita di tanti ragazzi e ragazze.
Grazie al potere della narrazione, riusciamo a comprendere la grandezza delle piccole cose e la preziosità dei dettagli. Di rado li afferriamo immediatamente mentre siamo immersi nella vita, mentre spesso riusciamo a coglierli in quella fase dell’esperienza determinata dal ricordo, quando ripensiamo al vissuto, interpretiamo i fatti accaduti e li raccontiamo a qualcuno. Con il tempo riusciamo a dare un senso alle cose, pur sapendo che possono esserci tante narrazioni di un vissuto e molteplici punti di vista da cui osservarlo. Se questo è quasi sempre vero, vale ancora di più ciò che riguarda le storie familiari. Racconteremo storie per dare senso, trovare un senso, costruire memoria, regalare stupore, dare spazio all’immaginario e alla creatività. Per educarci alla strordinarietà dell’ordinario e porci alcune domande come: con quali occhi guardo la realtà ? Con quali orecchie ascolto ciò che avviene ? Con che tipo di consapevolezza e partecipazione vivo la mia quotidianità ? Con che desiderio di genitorialità ? Cosa significa essere figli ? Di chi ci sentiamo figli ? Di chi ci sentiamo madri e padri ? Le storie hanno capacità trasformativa nel tempo e nelle nostre vite”.

Teatro Gobetti – via Rossini 8, Torino

Orario: martedì, giovedì e sabato ore 19.30 / mercoledì e venerdì ore 20.45 / domenica ore 16

Biglietteria Teatro Carignano – piazza Carignano 6, Torino – 0115169555 – biglietteria@teatrostabiletorino.it

Mara Martellotta

Il Natale si avvicina, da Biraghi Piazza San Carlo tornano i cesti natalizi

Informazione promozionale

Prenotabili con sconti fino al 30%

Ogni anno, con l’arrivo del Natale, torna anche la solita domanda: “Cosa regalo?”
Tra mille proposte e idee, una certezza resta: il
 cesto natalizio enogastronomico è sempre una scelta gradita, soprattutto se contiene eccellenze piemontesi, gustose e genuine.

La risposta perfetta arriva dal cuore della città di Torino: il Negozio Biraghi in Piazza San Carlo, dove si respira già un’atmosfera natalizia fatta di sapori, tradizione e confezioni eleganti.

Qui è possibile prenotare i cesti di Natale, approfittando di prezzi scontati fino al -30% e del comodo ritiro a partire dal 18 novembre, poco prima delle feste. Ma non solo: è attivo anche il servizio di consegna a domicilio, per ricevere il cesto direttamente a casa o per inviarlo come regalo inaspettato a parenti e amici.

Le idee regalo sono raffinate, disponibili in diverse versioni e adatte a ogni esigenza: Cesti composti solo con prodotti Biraghi; Cesti misti, con specialità selezionate da alcune delle migliori realtà gastronomiche del Piemonte, e perfino cesti personalizzabili, per chi vuole creare una composizione su misura, scegliendo tra le oltre 1.200 eccellenze enogastronomiche disponibili nel Negozio.

Tra i prodotti presenti, non mancano i grandi classici: Gran Biraghi, Gorgonzola DOP, Ricotta, Burro e Latte, ma anche pasta fresca, salumi, biscotti, vini e liquori piemontesi selezionati con cura.

Un regalo perfetto, pronto da mettere sotto l’albero, capace di unire gusto, tradizione e originalità.

Negozio Biraghi – Piazza San Carlo, Torino:

  • Lunedì: 12.00 – 19.00

  • Martedì – Venerdì: 10.00 – 19.00

  • Sabato e Domenica: 10.00 – 19.30

Contatti e prenotazioni:

A PROPOSITO DI BIRAGHI

Biraghi Spa, fondata nel 1934, sostiene da sempre la filiera di produzione italiana: raccoglie e lavora circa 465.000 litri di latte al giorno, per un totale di 170 milioni di litri l’anno. Negli stabilimenti di Cavallermaggiore avvengono tutti i processi di raccolta e lavorazione del latte, producendo formaggi e prodotti lattiero caseari senza conservanti: circa 320.000 forme di Gran Biraghi l’anno e circa 200.000 forme di Gorgonzola DOP, oltre a Ricotta e Burro. Dal 2023, è Official Partner delle Nazionali Italiane di Calcio.

Il Centro non è la sommatoria delle liste civiche

LO SCENARIO POLITICO di Giorgio Merlo

Da che mondo è mondo, come si suol dire, in politica difficilmente si possono sommare le pere
con le mele. Fuor di metafora, le elezioni locali – comunali o regionali che siano non fa differenza
alcuna – non possono mai essere confuse con le elezioni politiche nazionali. E questo per una
ragione persin troppo semplice da spiegare. Il voto nazionale, infatti, prescinde radicalmente dalle
dinamiche locali e gli stessi protagonisti e leader sono diversi. Molto diversi. Una regola talmente
ovvia e scontata che, quasi puntualmente, chi vince le elezioni locali poi, di norma, anche se non
sempre, perde quelle nazionali. Per le semplici ragioni che ho poc’anzi ricordato.

Ma c’è un’altra regola, altrettanto scontata perchè ha trovato ripetutamente conferma, che porta
a non confondere mai le liste civiche locali con il concreto orientamento di voto di quegli elettori
sul versante nazionale. Del resto, chi si riconosce in una lista civica locale, di norma, somma
esperienze e candidature trasversali riconducibili ad un programma definito e ad un preciso
candidato. Esperienza che, come capita puntualmente, non si ripete nella consultazione nazionale
perchè vengono a mancare quegli elementi decisivi che hanno caratterizzato, appunto, quel voto
locale.

Ora, e partendo proprio dalle ultime elezioni regionali – quella più contesa nelle Marche e quella
del tutto scontata in Toscana – c’è una ulteriore illusione che campeggia. E che riguarda la
coalizione di sinistra e progressista. E cioè, com’è capitato in Toscana, sommare in un ipotetico e
del tutto virtuale Centro a livello nazionale i voti ottenuti dalla lista del Presidente Giani. Lista
legata esclusivamente al profilo politico, civico ed amministrativo del Presidente con l’apporto di
partiti, movimenti, gruppi e associazioni che si riconoscono, appunto, nella sua persona e nel suo
programma. Sommare tutto ciò e trasferirlo meccanicamente in un partito che ufficialmente non è
ancora neanche nato – come ha fatto il capo del partito personale di Italia Viva, Renzi,
sostenendo che il peso di “Casa riformista” e quindi del Centro nella coalizione di sinistra e
progressista a livello nazionale è pari ai voti ottenuti dalla lista del Presidente della Regione
Toscana – più che un ragionamento politico è un esercizio folkloristico. Come, del resto, ha
sostenuto in un’intervista ad un quotidiano nazionale lo stesso Presidente Giani.

Per queste ragioni, semplici ma oggettive, è sempre consigliabile – soprattutto quando si parla di
elezioni locali e di consultazioni nazionali – non confondere i piani. E, meno che mai, pensare che
il consenso ad un partito nazionale possa decollare sommando semplicemente tutto il civismo. E
questo perchè il civismo appartiene rigorosamente e storicamente nel nostro paese alle
esperienze locali mentre le dinamiche nazionali, com’è altrettanto ovvio, sono riconducibili ad altri
criteri e, soprattutto, rispondono ad altre priorità politiche e programmatiche. Come, del resto,
capita da sempre.

“Bellezza tra le righe”: Quanta poesia negli alberi!

L’autunno porta un nuovo appuntamento in cinque dimore storiche del Piemonte

Domenica 26 ottobre – Già aperte le iscrizioni

Piossasco / Bricherasio (Torino)

Arrivata alla sua sesta edizione, “Bellezza tra le righe” (l’iniziativa culturale nata in seno ad alcuni Comuni e Associazioni piemontesi, con il patrocinio di “Adsi – Associazione dimore storiche italiane – sezione Piemonte”, con l’obiettivo di coniugare letteratura e iniziative culturali di vario genere con il paesaggio) si ripresenta oggi in veste autunnale, coinvolgendo, prima del sopraggiungere del “Signor Inverno”, cinque fra le più prestigiose dimore storiche della Regione.

Abbandonata, dunque, la consueta “cornice estiva” la Rassegna inviterà a godere appieno della “magia dei colori dell’autunno”, spingendosi senza fretta fino all’inverno. Non solo, la proposta autunnale promette anche di ampliare il numero e la qualità delle iniziative. “Alle tradizionali presentazioni di libri – dicono infatti gli organizzatori – si aggiungeranno in questo periodo, nella magica cornice del ‘foliage’, letture, passeggiate a tema e vari laboratori pensati per i più piccoli”.

La prima giornata in calendario, domenica 26 ottobre, esemplifica perfettamente questo spirito.

Il primo appuntamento è a Piossasco (Torino), in via San Vito 23 (ore 15), a “Casa Lajolo”, magnifica villa di campagna di metà Settecento, che conserva ancora intatto il suo antico fascino,  con un giardino all’italiana articolato su tre livelli, un’alta siepe di tassi che custodisce un giardino all’inglese e un orto-giardino in cui perdersi fra colori e profumi. Qui è in programma “Leggere gli alberi”, una passeggiata poetica a cura della “Fondazione Casa Lajolo” che guiderà i visitatori intorno agli alberi secolari della dimora storica.

Grazie ad una “mappa poetica” a tappe tra gli alberi del giardino i visitatori andranno alla scoperta della poesia che si cela nei fiori e nelle piante d’autunno, tra “letture ad alta voce”, “libri da sfogliare” e citazioni ad hoc. Obiettivo: “riflettere sul rapporto tra uomo e natura, radici e cielo, tempo e memoria”.

L’esperienza sarà arricchita dalla “visita alla dimora”, inclusa la cantina di casa, e si concluderà con una degustazione a cura dell’azienda vinicola pinerolese l’“Autin”.

Costo 15 euro (compreso l’ingresso con visita alla dimora) con prenotazione su: https://www.casalajolo.it/prenota

Il secondo appuntamento, quasi in contemporanea (ore 15,30), ci porta invece a Bricherasio (Torino), in via Vittorio Emanuele II 11, ospiti del “Palazzo dei Conti di Bricherasio”, costruito fra il ‘600 e il ‘700, ai piedi della collina del Castello, dove sorgevano le fortificazioni distrutte nel corso dell’assedio del 1594 in cui Bricherasio, occupata dai Francesi, venne riconquistata dalle truppe dei Savoia, dopo quaranta giorni di bombardamento. Nota storica di importante rilievo: a cavallo fra Otto e Novecento, prese a frequentare la nobil Dimora bricherasiese, anche il secondogenito del cavaliere Luigi dei Conti Cacherano di Bricherasio, quell’Emanuele Cacherano di Bricherasio(tra i primi esponenti della nobiltà italiana ad intuire le potenzialità dell’industria meccanica volta alla produzione di automobili ad uso privato) nel cui Palazzo di famiglia in via Lagrange a Torino, un gruppo di nobili e notabili subalpinim guidati da Giovanni Agnelli, si ritrovarono per siglare l’accordo costitutivo di una prima Società, che prese poi il nome di F.I.A.T. Erano i primi passi di quella che sarebbe diventata la gloriosa (almeno per un secolo!) “Fabbrica Italiana Automobili Torino”. E, per l’occasione, Bricherasio convocò anche il famoso pittore biellese di Pollone Lorenzo Delleani, amico di famiglia, per abbozzare il soggetto di un quadro che ritrasse lo storico evento.

Parentesi storica, degna d’essere ricordata.

Venendo invece a noi, ricordiamo che nel “Palazzo” di Bricherasio, il secondo appuntamento autunnale di “Bellezza tra le righe”, domenica 26 ottobre, alle 15,30, prevede l’incontro con Fabio Marzano, che presenterà il suo libro “Il ritorno delle piante”(“Edit 2024”). Giornalista, scrittore e co-ideatore del “Festival del Verde” di Torino, Marzano accompagnerà il pubblico in un viaggio in giro per l’Italia alla scoperta di un nuovo e appassionante fenomeno: il “ritorno della vegetazione” in quegli spazi urbani dai quali l’uomo aveva cercato di allontanarla. Duecentoventiquattro pagine che raccontano di orti e vigneti urbani, specie tropicali e spazi industriali dismessi diventati “parchi protetti”. A moderare  l’incontro, Sante Altizio, presidente dell’“APS BookPostino”, Associazione Culturale torinese tesa a promuovere la lettura e la piccola editoria indipendente.

L’ingresso costa 10 euro e permette di seguire l’incontro, visitare la dimora e il giardino e scoprire “Le delizie del Dahu”, gruppo di piccoli produttori e negozianti delle Valli Chisone e Germanasca, nel Pinerolese, unito per promuovere i prodotti del territorio.

Per info: https://palazzocontidibricherasio.com

g.m.

Nelle foto:  “Passeggiata poetica” a Casa Lajolo e Fabio Marzano

“Puliamo Volpiano”: cittadini, aziende e istituzioni insieme per l’ambiente

 

Grande successo per l’edizione di sabato 18 ottobre di “Puliamo Volpiano”, l’iniziativa di educazione ambientale promossa dal Comune di Volpiano in collaborazione con quattro aziende del territorio, SPEA capofila, TLM, Euro Therm e Officine Piva.

L’attività ha registrato un’ampia partecipazione, con la presenza di numerosi cittadini e, in particolare, di tanti bambini che hanno contribuito con entusiasmo alla mattinata dedicata alla tutela del territorio.

«Si tratta di una collaborazione nata nel 2024 – commenta soddisfatto l’assessore all’Ambiente Andrea Cisottotra realtà che condividono l’obiettivo di proteggere e valorizzare il nostro territorio. È un progetto che intendiamo ampliare sempre di più, per lanciare un segnale forte a chi ancora abbandona incivilmente i rifiuti».

Durante la mattinata, grazie ai mezzi messi a disposizione dalle aziende partecipanti e con il supporto operativo di Seta S.p.A., è stata ripulita gran parte dell’area industriale di corso Piemonte e un tratto di via Torino.

Il Comune di Volpiano ringrazia tutte le aziende coinvolte, i volontari e le famiglie che hanno partecipato, sottolineando come iniziative di questo tipo rappresentino un esempio concreto di cittadinanza attiva e collaborazione tra pubblico e privato per un futuro più sostenibile.

Cascina Broglia cambia casa ma la qualità resta

PENSIERI SPARSI di Didia Bargnani

Dopo 12 anni il negozio di Michela e Domenico, frutta e verdura a Km.0, si è spostato in corso Moncalieri 246 a Torino, dove gli ampi spazi consentono la vendita di una maggiore quantità di prodotti.

Abbiamo deciso di ingrandirci, unendo la nostra produzione a quella di Agrilady di Cambiano, in modo da poter offrire ai nostri clienti una più ampia varietà di scelta- mi spiegano Michela e Domenico- nel nuovo negozio abbiamo la possibilità di preparare verdure cotte (senza condimento), ad esempio peperoni arrostiti, verdure grigliate, peperoni con bagna cauda e tante altre specialità anche su ordinazione dei clienti. Agrilady è da sempre l’azienda che trasforma i prodotti dei nostri orti : crema di zucca, di spinaci, salsa di pomodoro, giardiniera, zucchine del contadino, marmellate di frutta e di ortaggi”.

Da Cascina Broglia e Agrilady, per gli amanti del caffè, è’ nato anche un angolo dedicato a questa bevanda: tramite un amico colombiano che tratta solo caffè raccolto a mano da piccoli produttori locali, e’ possibile acquistare alcune varietà molto particolari sia macinate che in grani, parliamo di Arabica “Sabor Cafe’ “, la miscela più pregiata, più dolce che viene coltivata in altitudine. Una curiosità: è possibile assaggiare, tra le altre, la varietà Gesha, un’arabica monorigine, la preferita dall’attuale Imperatore del Giappone.

Non mancano grissini artigianali, vini del nostro territorio prodotti da Costa Caterina, azienda di Castagnito: Barbera, Dolcetto, Nebbiolo, Arneis, Roero e Moscato d’Asti e ancora il riso San Raffaele, l’unico riso prodotto in provincia di Torino (San Raffaele di Cimena); seguendo il disciplinare della Provincia, nei tipi carnaroli, carnaroli integrale e basmati.

Molti i prodotti venduti da Domenico e Michela che fanno parte del Distretto del Cibo del Chierese-Carmagnolese, nato per valorizzare e sostenere le imprese locali del territorio.

E poi ancora, ovviamente, frutta e verdura di produzione locale in gran quantità: i cavolfiori di Moncalieri, i tenerissimi fagiolini Pongo, raccolti a mano, i rari carciofi piemontesi che si raccolgono in tarda primavera fino a giugno, insalatine appena raccolte, etc.

Agrilady aspetta tutti i clienti, vecchi e nuovi, all’inaugurazione che si terrà venerdì 31 ottobre, giorno di Halloween, infatti i bambini,durante il pomeriggio, potranno essere truccati da una “ trucca bimbi” che li trasformerà in piccoli, terrificanti mostri.

Via delle Verbene, lo storico mercato delle Vallette si rinnova. Al via i lavori

Sono ufficialmente partiti i lavori di rinnovamento del Mercato Coperto di via delle Verbene 11, storico polo commerciale del quartiere Vallette, che verrà reso più sostenibile, accessibile e attrattivo.

Al momento ufficiale di avvio del cantiere sono intervenuti il sindaco Stefano Lo Russo, l’assessore al Commercio Paolo Chiavarino, il presidente della Circoscrizione Cinque Alfredo Correnti, la presidente della Cooperativa Mercato Coperto Vallette Marisa Sanfilippo. Presenti l’amministratore delegato di Iren Energia Giuseppe Bergesio e l’amministratore delegato di Iren Smart Solutions, Andrea Beccuti.

Grazie ad uno stanziamento complessivo di 1 milione e 497 mila euro di fondi della Città, vincolati alla rivitalizzazione e alla riqualificazione del tessuto commerciale esistente, verrà realizzato un intervento di efficientamento energetico complessivo della struttura, affidato a Iren Smart Solutions per circa 1milione e 400mila euro. Un ulteriore stanziamento comunale di 100mila euro sarà impiegato per realizzare opere edilizie che miglioreranno la struttura che ospita gli esercizi commerciali, rendendola più attrattiva, funzionale e in grado di ospitare anche spazi dedicati ai servizi per la cittadinanza.

“Vallette – ha sottolineato il sindaco Stefano Lo Russo nel suo intervento – è un quartiere di Torino immerso nel verde e con tante potenzialità, al centro di un piano di rigenerazione urbana che prevede numerosi interventi. Tra questi spicca certamente la riqualificazione del Mercato Coperto, attesa da tempo, con cui oggi manteniamo la promessa fatta agli operatori commerciali e ai residenti del quartiere, riconoscendo l’importanza strategica del suo rilancio. Questo progetto punta a riqualificare lo spazio e a farne sempre di più un luogo di commercio e aggregazione. Per garantire la sicurezza di un territorio serve maggiore presidio, e questo è ciò che chiediamo alle autorità competenti in tema di pubblica sicurezza, ma anche la rigenerazione degli spazi pubblici per renderli sempre più vivibili e questo è il compito che come amministrazione ci siamo dati”.

Gli interventi sul mercato coperto – affidato in concessione alla cooperativa di Gestione del Mercato Coperto Vallette fino al 2029 – saranno indirizzati alla riduzione dei consumi energetici e delle emissioni, con l’installazione di nuovo impianto fotovoltaico, la riqualificazione dell’illuminazione interna, di un nuovo impianto di riscaldamento e di raffrescamento, con introduzione di un impianto a ventilazione meccanica controllata.

La riqualificazione architettonica e impiantistica andrà a migliorare la fruizione degli spazi, con il rifacimento delle pavimentazioni, l’ottimizzazione dell’involucro edilizio, il miglioramento del comfort con un nuovo layout, il rifacimento dei servizi igienici, che saranno anche accessibili.

“Oggi è un giorno importante perché diamo il via ad un progetto di riqualificazione atteso da tempo – ha spiegato l’assessore al Commercio Paolo Chiavarino – finanziato con risorse della Città. Il progetto nasce dal dialogo con i cittadini del quartiere, i commercianti e la Circoscrizione. Questa struttura ha rappresentato nel corso del tempo un punto di aggregazione importante e l’unico presidio commerciale di prossimità per molti abitanti della zona e vogliamo che continui ad esserlo, ritenendolo fondamentale sia per i residenti che per gli operatori commerciali”.

L’intervento si inserisce all’interno di un più ampio piano di rigenerazione urbana del quartiere Vallette, che prevede in totale nove interventi finanziati con i fondi PNRR destinati ad attuare il Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare PINQuA per un investimento complessivo di oltre 17 milioni di euro. Tra essi ci sono ad esempio i lavori di rifacimento dell’ex edificio delle Poste di piazza Montale 8, la rigenerazione del giardino pubblico di via delle Verbene e opere di manutenzione straordinaria del suolo su tutto il quartiere. Un nuovo tassello che va ad inserirsi nel quadro di riqualificazione complessiva dei mercati cittadini, tra i quali quelli di Porta Palazzo, corso Racconigi, corso Brunelleschi, via Porpora, piazza Madama Cristina, corso Sebastopoli e piazza Benefica.

100 Km delle Alpi, Salnikova sfiora il colpo grosso

 

La 100 Km delle Alpi edizione 2025 iscrive nell’albo d’oro il nome di Gian Luca Coniglio, ma a Saint Vincent gli occhi sono tutti per Anastasiia Salnikova, la russa del Club Super Marathon Italia, società organizzatrice, che non solo si conferma la regina della prova femminile, ma è capace di chiudere seconda assoluta, ultima a cedere alla superiore condizione del portacolori della Boves Run.

Coniglio è un habitué delle gare del Club e ha preparato con cura la sfida di 100 Km da Torino a Saint Vincent, mettendo a frutto la sua esperienza (parliamo di un SM50) e aggiudicandosi la prova in 8h09’03”. Per la Salnikova seconda piazza in 8h36’16”, ma a completare il podio maschile sono David Ghigo (Runner Team 99) terzo a 43’12” che in volata ha avuto ragione di Pietro Fresia (Gs Ermenegildo Zegna). Distacco inferiore all’ora anche per Alessandro Caffaro (Atl.Moretta) a 46’27”, Fabio Capellaro Siletti (Pietro Micca Biella Running) a 51’31” e Ivan Domenico Risso (Equilibra Running Team) a 53’23”.

Per la Salnikova prima piazza, alle sue spalle Patrizia Pricci (Amatori Putignano) in 10h03’32” e Francesca Ferretti (Atl.Winner Foligno) in 10h10’51”. Sono stati ben 142 gli arrivati al traguardo, con tantissimi che hanno concluso la loro fatica nel cuore della notte.

In programma c’era anche la 50 Km che ha premiato Claudio Anghilante (Pod.Castagnitese) in 3h38’27” davanti a Cristian Ghiglietti (Pol.Sant’Adele) a 12’17” e Enrico Cigna (Pol.Bairese) a 26’123”. Fuiori dal podio Francesco Corradi (Pico Runners) a 27’50” e Pietrio Custodi (As Caddese) a 56’11”, ma intrufolarsi fra i primi uomini c’è stata anche qui una donna, la pluricampionessa di ultratrail Lisa Borzani (Bergamo Stars) quinta assoluta in 4h14’56”. A farle compagnia sul podio femminile Enrica Gouthier (Amici del Mombarone) a 17’06” e Rosa Stella Napoli a 58’17”.

Per il Club Super Marathon Italia questo successo è stata la summa di una lunghissima stagione ricca di eventi in giro per l’Italia. Ora si ricaricano le batterie in vista del 2026, intanto però un doveroso ringraziamento va a tutti coloro che hanno contribuito in vari modo alla manifestazione disegnata non solo fra due città, ma fra due regioni, Piemonte e Valle d’Aosta. Curiosità: tantissimi gli stranieri partecipanti fra gli oltre 250 iscritti alla manifestazione e la compagine più nutrita, a parte quella italiana, veniva dalle lontane Filippine.

La festa delle Città Gemelle e Amiche di Chieri

Da venerdi 24 a domenica 26 ottobre prossimi, la Città di Chieri celebra i primi 25 anni dei gemellaggi e patti di amicizia con una tre giorni di festeggiamenti, momenti di festa e incontri aperti alla cittadinanza. La “Festa delle città gemelle e amiche” è un evento finalizzato a valorizzare i legami nazionali e internazionali che uniscono Chieri alle sue città gemelle e amiche: le italiane Andria e Tolve, Epinal (Francia), Fălticeni (Romania) e Nanoro (Burkina Faso) e a far conoscere la realtà chierese alle realtà associative che collaborano con il Comitato Gemellaggi.

“Questa festa rappresenta un segno concreto dell’impegno di Chieri per mantenere vivi i rapporti internazionali, riaffermare l’importanza della cooperazione e della fratellanza tra comunità – dichiara il presidente del Consiglio Comunale Federico Ronco – in tempi complessi come i nostri, i gemellaggi rappresentano una risorsa preziosa per costruire ponti, condividere valori e rafforzare l’appartenenza comune. “Festa delle città gemelle e amiche” vuole essere un momento di promozione della cultura del dialogo, della solidarietà e della pace, un’occasione per rinnovare il senso di comunità e cooperazione tra popoli, ma anche un’opportunità per valorizzare le bellezze artistiche, storiche e enogastronomiche di Chieri”.
Tra i momenti aperti alla cittadinanza, sabato 25 ottobre prossimo, una tavola rotonda, alle 9.30, dal titolo “Acqua come bene comune”, presso la Fondazione per il Tessile e Museo del Tessile, in via Santa Clara 10, a Chieri. Dalle 15 alle 18, festa con musica folkloristica e giochi in piazza Umberto I, dove sono presenti gli stand delle associazioni del Comitato Gemellaggi, e la mostra dedicata ai gemellaggi “Gente che arriva, gente che parte”. Alle ore 17 si terrà l’inaugurazione delle targhe celebrative degli alberi dedicati alle città gemelle e amiche, in piazza Silvio Pellico 1.

“Venerdì 24 ottobre, insieme ai consiglieri comunali Piercarlo Benedicenti e Agnese Ferrara, che con me rappresentano Chieri nel Comitato Gemellaggi – aggiunge il presidente del Consiglio Comunale Federico Ronco – accoglieremo le delegazioni delle città gemellate e una rappresentanza dei Fratelli della Sacra Famiglia. Questa festa è resa possibile, oltre che dall’impegno dei nostri uffici comunali e di tutte le realtà che fanno parte del Comitato, dal coinvolgimento degli Enti legati al nostro territorio, dalla Fondazione per il Tessile alla Martini & Rossi”.

Mara Martellotta