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(TORINO CLICK) – Si concluderanno il 26 luglio le attività ricreative di Estate Ragazzi, l’iniziativa della Città di Torino realizzata da ITER, l’Istituzione Torinese Educazione Responsabile, in collaborazione con le istituzioni scolastiche, la Fondazione Compagnia di San Paolo e la Fondazione Ufficio Pio. 16 Enti qualificati hanno gestito anche quest’anno i 48 centri estivi presenti in tutte le circoscrizioni a partire dal 12 giugno.
Ieri al Parco della Tesoriera si è tenuta la festa finale cui hanno partecipato un centinaio di bambine e bambini per una giornata di giochi ed attività all’aria aperta. A salutarli e a ringraziare tutti gli operatori e animatori c’era l’assessora alle Politiche Educative Carlotta Salerno.
All’Estate Ragazzi comunale quest’anno hanno partecipato oltre 14mila bambine e bambini, cui si aggiungono ragazze e ragazzi coinvolti nelle attività di oratori salesiani e diocesani e i piccoli dei Nidi d’estate.
La Regione Piemonte ha avviato l’iter per l’aggiornamento del Piano di qualità dell’aria. Dopo un primo passaggio in Giunta a metà giugno, il documento è stato ora deliberato ai fini della Valutazione ambientale strategica che si svilupperà nei prossimi 45 giorni, durante i quali il documento potrà essere esaminato e oggetto di osservazioni e contributi da parte dei soggetti interessati.
A settembre dovrà poi essere nuovamente adottato dalla Giunta e approvato dal Consiglio regionale in linea con i tempi previsti dal decreto approvato dal Governo lo scorso mese di settembre con la richiesta di definire il nuovo Piano entro 12 mesi.
Il nuovo Piano per la qualità dell’aria, sulla base delle analisi e valutazione tecniche effettuate da Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale, punta alla significativa riduzione delle concentrazioni delle sostanze inquinanti in atmosfera nel più breve tempo possibile per rispettare gli obiettivi di qualità dell’aria posti dalle direttive comunitarie per il 2025 ed è coerente con il raggiungimento di quelli di riferimento proposti dall’Organizzazione mondiale della sanità per il 2030.
Il nuovo Piano è il frutto del lavoro scientifico svolto nei mesi scorsi dalla Regione Piemonte, con il supporto tecnico-scientifico di Arpa e del tavolo tecnico per la qualità dell’aria, istituito il 28 settembre dalla Regione Piemonte e coordinato da Ires Piemonte, a cui hanno partecipato professionalità esterne e le direzioni regionali Ambiente, Energia e Territorio, Trasporti e Logistica, Attività Produttive, Agricoltura, Sanità e Commercio, il Dipartimento Energia del Politecnico di Torino, le Province di Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Novara, Vercelli, Vco e la Città metropolitana di Torino, oltre che Arpa stessa.
«Abbiamo voluto affrontare il tema della qualità dell’aria con metodo scientifico. Siamo partiti dalla relazione di Arpa, che ha analizzato le diverse fonti emissive che
contribuiscono alla composizione degli inquinanti, e abbiamo messo in campo una serie di misure – valutandone effetti al 2025 e al 2030 – in grado di ridurre emissioni nei quattro macrosettori quali la mobilità, il riscaldamento, le attività produttive e l’agricoltura, che era già stata oggetto del Piano stralcio approvato lo scorso anno. Il risultato, che ora sottoponiamo all’analisi dei soggetti interessati per la raccolta di osservazioni e contributi, è un lavoro serio che, partendo dai numeri, pone obiettivi raggiungibili e centra gli obiettivi posti dall’Europa per la riduzione degli inquinanti e la tutela della salute, anche grazie al contributo dei Comuni e delle Province», dichiara il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio.
«Questo Piano è il frutto di un immenso lavoro che ha visto partecipare molti esperti sia nel campo della Pubblica amministrazione sia nel mondo accademico ed economico per raggiungere l’obiettivo di riduzione delle emissioni al 31 dicembre 2025 richiesto dalla Commissione europea. Ci siamo basati principalmente sull’aiuto del trasferimento tecnologico in tutti i settori per poter sfruttare al meglio le potenzialità delle nuove tecnologie. Anche le risorse finanziarie a supporto delle tante misure sono significative del fatto che vogliamo raggiungere gli obiettivi con serietà», dichiara Matteo Marnati, assessore all’Ambiente, Intelligenza artificiale, Energia e Innovazione.
«Per l’aggiornamento del Piano, Arpa Piemonte ha utilizzato i più sofisticati strumento tecnico-scientifici disponibili sia in termini di modellazione digitale dei processi chimico-fisici, che di analisi chimica della composizione del particolato atmosferico, con cui è stato possibile determinare i contributi settoriali e geografici all’inquinamento e valutare l’efficacia delle azioni e delle misure previste» dichiara il direttore di Arpa, Secondo Barbero.
Il piano, per la Regione Piemonte, ha un valore di circa 4 miliardi di euro nell’arco del periodo di attuazione (2024-2030). La maggior parte delle risorse, pari a oltre 2,8 miliardi, risultano già attivati a partire dal 2025 su una serie di misure che proseguono anche negli anni successivi. In particolare, 2,9 miliardi sono destinati a misure sulla mobilità e i trasporti, 421 milioni per il settore energia, 153 milioni per le attività produttive e 334 milioni per l’agricoltura. Per tutti i settori il Piano indica una serie di misure, alcune delle quali rappresentano l’aggiornamento di attività già in atto, e il relativo obiettivo di riduzione emissiva al 2025 e al 2030.
In particolare: 6 misure e 35 azioni riguardano la mobilità e le aree urbane, 3 misure e 21 azioni il riscaldamento e le fonti energetiche, 3 misure e 7 azioni le attività produttive, 5 misure e 9 azioni l’agricoltura e la zootecnia.
Tra le misure più significative c’è il recepimento della norma nazionale con il blocco dei veicoli diesel Euro 5 dal 1° ottobre 2025, salvo diversa disposizione da parte del Governo, nei Comuni con più di 30 mila abitanti, l’introduzione da parte dai Comuni di ulteriori limitazioni a fronte di sforamenti delle soglie previste dalla normativa europea, progetti per nuove aree pedonali, interventi di forestazione urbana, oltre all’uso dell’intelligenza artificiale per la gestione del traffico e dei semafori.
Significativo il piano di sostituzione dei bus inquinanti e di treni con nuovi mezzi ad alimentazione green, oltre all’avvio di un progetto sperimentale per l’uso del biocarburante per i veicoli del trasporto pubblico locale. Il Piano comprende poi il potenziamento del Servizio ferroviario metropolitano e della rete ferroviaria, che sono una delle priorità della programmazione regionale, insieme alle misure di incentivo all’uso dei mezzi pubblici.
Come dimostrano i dati, i sistemi di riscaldamento degli edifici contribuiscono in maniera rilevante alle emissioni di inquinanti in atmosfera. Per questo, e anche nell’ottica della valorizzazione della filiera locale del legno, il Piano ne promuove l’efficentamento, incentiva la sostituzione di vecchie stufe con impianti a biomasse di nuova generazione, offre contributi per la manutenzione e promuove la diffusione di buone pratiche nell’uso con una particolare attenzione alla riduzione degli inquinanti e alla sicurezza degli impianti.
Il Piano, infine, promuove e incentiva l’efficienza energetica anche nelle attività produttive con l’obiettivo di ridurre le emissioni in atmosfera attraverso processi meno inquinamenti, tecnologie di abbattimento delle emissioni, processi di economia circolare e di decarbonizzazione anche nelle attività agricole.
Il Piano e le sue misure saranno oggetto di un monitoraggio costante attraverso l’istituzione di uno specifico Osservatorio. Per valorizzare l’apporto indispensabile di ogni
singolo cittadino alla riuscita del Piano sono anche previste forme di partecipazione diretta della comunità ai temi legati alla qualità dell’aria e ai cambiamenti climatici.
A cura di Lineaitaliapiemonte.it
Vai quasi per caso a un incontro pubblico sulla questione tossicodipendenze a San Salvario, istituzioni, Polizia, Asl, organizzato da agenzia sviluppo locale San Salvario Onlus e non ti aspetti niente di chè e invece hai la fortuna di partecipare ad uno degli eventi su questo tema più interessanti degli ultimi tempi
Indubbiamente merito dei relatori estremamente qualificati e anche della non politicizzazione dell’incontro che ha visto sì la partecipazione dell’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Torino Iacopo Rosatelli ma anche di esponenti della polizia scientifica, dell’area dipendenze Asl Città di Torino più il fondamentale contributo dei residenti della zona, tutti coinvolti da un fenomeno, quello dello spaccio e del consumo di droga, che sta assumendo connotati sempre più preoccupanti.
Dietro alla microcriminalità c’è, quasi sempre, la droga
Particolarmente interessante l’intervento della dottoressa Raffaella Fontana, Dirigente dell’impegnativo Commissariato Barriera Nizza di Torino, con competenza dal Lingotto a San Salvario, che racconta il territorio con le parole di chi lo vive realmente mostrando di conoscere dinamiche e casistica della cosiddetta microcriminalità dietro alla quale c’è una questione e la questione è la droga. Anzi le droghe, giacchè ognuna ha la sua specificità e tutte insieme creano il problema. Ma in questo momento il problema dei problemi è il crack.
Il problema dei problemi: il crack
La dottoressa Fontana lo dice a chiare lettere: “Il crack dà dipendenza assoluta fin dalle prime assunzioni”. E’ la frase che non sono le forze dell’ordine e non solo le istituzioni ma probabilmente tutte le varie agenzie, dalla scuola alle famiglie, dovrebbero avere ben presente. Tanto per essere più chiari ancora: non si può cominciare ad usare il crack per scherzo, non si può usarlo per fare un’esperienza perchè il crack dà dipendenza assoluta fin dalle prime assunzioni. Le parole sono pietre e le parole sono queste.
A Torino consumo di droga fin da giovanissimi
A Torino c’è un consumo di stupefacente impressionante: Torino con Milano è una città che mostra un consumo smodato anche di assuntori giovanissimi, il chè significa che nelle scuole circola droga. Non ci si può voltare dall’altra parte, non si può far finta di niente di fronte a queste parole. Tanto più che il fenomeno è talmente trasversale da riguardare tutte le scuole e tutte le classi sociali ed è ormai anche slegato da provenienze geografiche.
Il caso di via Nizza
In via Nizza risultano esserci sia spacciatori che assuntori di droga che stazionano nei pressi della stazione tanto che chi arriva col treno si trova davanti a una popolazione di individui per nulla raccomandabili che sono assuntori cronici e che mettono in atto piccoli furti miranti a guadagnare pochissimi euro: può essere il furto di un caricabatterie, un capo di vestiario, con l’obiettivo di comprarsi una dose di crack da 15 € che consumano in cinque o sei persone subito, passandosela con una pipetta. Il problema è che quest’operazione viene ripetuta dieci e quindici volte al giorno e ogni volta vanno in cerca di quella manciata di euro mettendo a segno piccoli “colpi”, e così ogni giorno. Per i residenti diventa sempre più difficile accettare il termine “microcriminalità” che può andare bene per le statistiche , non se ce l’hai sotto casa 24 h.
“Appena arrestato e già fuori?”
Racconta la dirigente di cittadini che si recano in commissariato chiedendo come sia possibile che un individuo arrestato due giorni prima sia già libero: “ La condanna cosiddetta lunga al carcere arriva quando si crea quel che si definisce un cumulo di sentenze per cui il soggetto che è stato arrestato tante volte, dopo tutto il lunghissimo iter giudiziario, viene condannato magari a 10 anni”. Campa cavallo.
Patrizia Corgnati
l nuovo servizio a valore aggiunto consente di collegare i cittadini alle imprese
Torino, luglio 2024 – Da oggi è disponibile anche in provincia di Torino Posteinteractive, un servizio di recapito pensato per imprese o PA che hanno necessità di interagire con il cittadino per fornire, in fase di consegna, servizi di prossimità in località poco servite o a soggetti fragili che non possono muoversi dal proprio domicilio.
Tramite il palmare in dotazione, il portalettere in fase di consegna/ritiro di un pacco o di corrispondenza inquadra un QRCode appositamente inserito sulla spedizione con le indicazioni “personalizzate” per quel cittadino e per quel tipo di invio, aggiornando automaticamente della propria attività l’impresa o la PA richiedente con apposita rendicontazione.
Tra le funzioni disponibili l’identificazione del destinatario, la consegna in mani proprie o a delegato, la verifica della maggiore età, la firma e i controlli su documentazione da ritirare, le istruzioni sull’ attivazione e sull’uso di un bene consegnato e l’incasso di pagamenti tramite contrassegno.
Per tutte le informazioni su Posteinteractive è possibile consultare il sito https://business.poste.it/professionisti-imprese/prodotti/posteinteractive.html
A partire dall’anno scolastico 2024/25 il Museo Nazionale dell’Automobile potrà contare su una diffusione nazionale del proprio programma di attività educative sui temi della mobilità del futuro, della sicurezza e della sostenibilità.
Roma, luglio 2024. Il Presidente del MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile Benedetto Camerana e il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara hanno firmato il protocollo d’intesa grazie al quale il Museo potrà contare, a partire dall’anno scolastico 2024/25, su una diffusione nazionale del proprio programma di attività educative sui temi della mobilità del futuro, della sicurezza e della sostenibilità.
“Il protocollo d’intesa con il Ministero dell’Istruzione e del Merito è per il MAUTO una conferma della qualità del lavoro di ricerca che da tempo stiamo sviluppando sulla cultura dell’automobile e delle sue molteplici connessioni. Il tema della nuova mobilità, sistemica, sicura e sostenibile, è una chiave cruciale, sia tecnica che formativa, di accesso al futuro per l’Italia e l’Europa. Su queste basi ringrazio con convinzione il Ministro Professor Giuseppe Valditara per aver voluto promuovere la ricerca, che il Museo Nazionale dell’Automobile sta sviluppando, insieme alle migliori competenze tecniche nazionali, con la trasmissione capillare di tale conoscenza agli studenti italiani”.
Benedetto Camerana, Presidente Museo Nazionale dell’Automobile
Il MAUTO, da novembre 2023 ad aprile 2024, ha presentato al pubblico la mostra Drive Different. Dall’Austerity alla mobilità del futuro, un racconto multimediale che ha ripercorso decenni di politiche sulla mobilità, di ricerca tecnologica sui motori, di progettazione delle nuove aree urbane, di innovazione nel trasporto pubblico e di invenzioni futuristiche, e analizzato le sfide della Future Mobility legate agli obiettivi dell’Agenda 2030. La mostra ha offerto ai visitatori e, in particolare agli studenti, spunti di riflessione e una nuova consapevolezza riguardo ai temi trattati e ha permesso al Museo di aprire un nuovo filone di ricerca e di studio.
Per proseguire in tale ricerca e per rispondere alle sfide contemporanee della mobilità, il Museo Nazionale dell’Automobile sta sviluppando una nuova sezione del percorso permanente che esplora le innovazioni del futuro: un racconto che approfondisce temi attuali sia dal punto di vista tecnologico che comportamentale, grazie all’esposizione di prototipi avanzati, modelli all’avanguardia e contributi multimediali.
L’accordo con il Ministero prevede la divulgazione in forma digitale dei contenuti affrontati nel nuovo spazio espositivo e la progettazione di un concorso di idee rivolto alle scuole secondarie di secondo grado, con l’obiettivo di coinvolgere gli studenti rendendoli protagonisti attivi delle trasformazioni in atto. Gli elaborati prodotti dagli studenti andranno a comporre un quadro sistemico di quanto le nuove generazioni attendono dalla transizione ecologica e saranno presentati al Museo.
SABATO 20 LUGLIO dalle ore 19 alle 24
Giardino delle Rose, Castello Reale di Moncalieri piazza Baden Baden 4, Moncalieri
Dal Piemonte alle cantine di tutta Italia, una serata sotto le stelle di Moncalieri per raccontare la grande varietà e le eccellenze dei vini rosati.
Più di 50 cantine oltre alla esclusiva partecipazione del Consorzio Vini Bardolino. |
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Moncalieri, 16 luglio 2024 – Al via la terza edizione della “Notte dei Vini Rosati”, la più grande manifestazione dedicata al patrimonio dei vini rosati in Piemonte, sabato 20 luglio dalle ore 19 alle 24, al Giardino delle Rose nel Castello Reale di Moncalieri.
L’Italia, dopo la Francia e la Spagna, è diventata il maggiore produttore di vini rosati in Europa, con una grandissima varietà di declinazioni, attraverso la vinificazione in rosa dei grandi vitigni autoctoni del nostro territorio.
I vini rosati hanno trovato un’ampia diffusione e un forte interesse nel pubblico grazie alla loro versatilità e freschezza, diventando il wine trend dell’estate 2024.
“La Notte dei Vini Rosati” sarà l’occasione per conoscere questo grande patrimonio, da nord a sud, attraverso oltre 50 cantine: dal mare Adriatico con la Cantina De Antonis, all’oristanese, sulla penisola del Sinis, con Franco Ledda, dalla riviera di Levante di Ca Ferrua, al Parco nazionale del Vesuvio con Casa Setaro e poi l’appennino umbro con la Tenuta Baroni Campanino, l’agro pontino con Casale del Giglio, il Molise con Di Majo Norante, la viticoltura eroica imperiese di Fontanacota e il Parco nazionale dei monti Sibillini con Coppacchioli Tattini. Il viaggio continua, infine, con Masciarelli da San Marino, Russo & Longo da Crotone, attraversa il Trentino con Tenuta San Leonardo, le terre del Chianti classico con Vignamaggio e la Puglia con la cantina San Marzano.
Il Piemonte sarà al centro, con le sue declinazioni, dalle Langhe al Monferrato, dall’astigiano all’alessandrino, attraverso la partecipazione di Castelvej, Rigo, Cantina sociale Barbera dei sei castelli, Cascina Gilli, Cordara, Cournaja, Diego Pressenda, Franco Ivaldi, Cantina Maranzana, Marco Bonfante, Cantina Mascarello Michele e Figli, Paschetta, Pietro Rinaldi, Tenuta Genevrina, Tre Secoli, Vaudano Enrico e Figli, Venturello Ezio.
Protagonista della “Notte dei Vini Rosati” sarà il Chiaretto di Bardolino, il rosato più venduto d’Italia e autentica espressione del territorio del Lago di Garda, grazie alla collaborazione con il Consorzio Vini Bardolino che ci racconterà i vini di più di 25 cantine. Celebre per il suo colore rosa chiaro con sfumature arancio, ottenuto con la vinificazione in rosa delle uve di Corvina, con fragranze che spaziano dai fiori alle erbe aromatiche, dagli agrumi alle albicocche e ai frutti di bosco, il Chiaretto di Bardolino, al palato, risulta fresco e con caratteristiche note minerali “saline”, tipiche dei vini che provengono da vigne allevate su suoli di origine morenica, che lo rendono leggero e versatile.
Durante la Notte dei Vini Rosati si potrà ascoltare il dj set di FORMINA e visitare il Castello Reale di Moncalieri, gli appartamenti reali oltre a degustare le eccellenze culinarie di Egregio.
INFO
Accesso / Piazza Baden Baden 4 Ingresso 19:00 → 23:30 Accesso alla visita guidata del Castello : +5 €
MENÙ DEGUSTAZIONE Ingresso fino alle 20: 5 calici a 20€ Ingresso + 3 Calici: 20€ Ingresso + 5 Calici: 25€ Ingresso + 10 calici: 40€ Ingresso + 15 calici : 50€
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Non vi è dubbio che uno dei più importanti cantoni della civiltà contadina tra Sesia e Ticino, forse il più celebre, sia stato Dante Graziosi. Nato l’11 gennaio del 1915 a Granozzo , un borgo sull’acqua delle risaie all’estremo sud del novarese e al confine con il pavese lombardo, Graziosi fu medico veterinario, partigiano della divisione Rabellotti con il nome di battaglia di “Granito”, docente universitario di Igiene e Zootecnia all’Università di Torino, parlamentare della Dc per quattro legislature e sottosegretario in altrettanti governi, fondatore della Coldiretti novarese. Prima di dedicarsi alla narrativa fu anche autore di molti saggi scientifici di zootecnia. L’esordio letterario avvenne tardi, nel 1972 quando Graziosi ( all’epoca cinquantasettenne) fece rivivere con i racconti de La terra degli aironi la civiltà contadina che si era sviluppata tra le risaie della bassa novarese, narrando un mondo destinato al tramonto. Alla sua attività di veterinario dedicò nel 1980 il suo libro più famoso, Una Topolino amaranto, da cui venne tratto uno sceneggiato Rai. Nel 1987 pubblicò Nando dell’Andromeda, una saga padana al tempo delle mondine, della vita che si svolgeva sulle aie della bassa agli albori delle prime lotte sociali nelle campagne. Nando, il protagonista, è un camminante, uomo libero con l’animo del poeta. Al centro delle storie del “James Herriot italiano”, validissimo emulo del famoso scrittore e veterinario britannico, c’era il Molino della Baraggia di Granozzo dove l’autore, scomparso improvvisamente il 7 luglio 1992 a Riccione, era vissuto e dove sorge ora il centro sportivo di Novarello. Davide Lajolo ne descrisse il modo di raccontare sostenendo come potesse apparire all’antica, con una scrittura“che mette punti, virgole e sentimenti al posto giusto, che vibra e s’intenerisce nell’amore della sua terra, della gente, delle strade, dell’erba, della vita del suo paese, sia un riscatto dalla noia di certo burocraticismo politico, dalle formule e dalla corsa alle poltrone. È un ritornare a guardarsi allo specchio come uomo per ritrovare le caratteristiche di fondo di chi ha imparato perché si sta al mondo”. I suoi libri sono pubblicati dalla novarese Interlinea, casa editrice diretta da Roberto Cicala, che in occasione del ventesimo anniversario della morte di Graziosi propose Le storie della risaia, un volume che raccoglie i migliori testi dell’aedo della Bassa.
Marco Travaglini