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Sanità, gli assessori del Nord a Cernobbio

Cernobbio, 20 febbraio 2025 – Dalla richiesta di una maggiore autonomia per la gestione delle risorse a disposizione delle Regioni in Sanità alle strategie per affrontare il tema spinoso delle liste d’attesa. È un contributo importante quello portato dagli Assessori alla Sanità di Lombardia, Veneto, Piemonte e Liguria intervenuti oggi alla Cernobbio School organizzata da Motore Sanità.

Guido Bertolaso, Assessore della Regione Lombardia, riprendendo il titolo della tre giorni di eventi e tavole rotonde che proseguiranno anche domani a Villa Erba, ha sottolineato la necessità di “passare dalle idee all’azione, dalla politica delle idee alla politica delle cose”. E “la prima delle questioni fondamentali – secondo Bertolaso – è il riparto del fondo sanitario nazionale che viene attribuito per ogni Regione sulla base di alcuni criteri, alcuni giusti, altri discutibili”. Secondo Bertolaso le Regioni “che non hanno i conti in rosso dovrebbero poter avere una maggiore flessibilità sull’utilizzo della fetta loro attribuita dalla torta nazionale dei finanziamenti per poter “portare avanti una serie di politiche e strategie in autonomia. A partire da quelle relative alla prevenzione e agli screening”.

L’assessore alla Sanità e al Sociale della Regione Veneto, Manuela Lanzarin, ha ricordato il peso delll’invecchiamento della popolazione che richiede di cambiare i modelli con cui si affrontano le cronicità. E come questo “richieda un passaggio culturale a cui devono essere pronti anche i cittadini”.  “Serve un grande cambiamento culturale – ha chiarito Lanzarin – indispensabile nel momento in cui sarà messa a terra tutta l’infrastruttura prevista dalla missione 6 del Pnrr e il Dm 77, le case e gli ospedali di comunità, le Cot, l’infermiere di famiglia, piuttosto che un’assistenza domiciliare più sostenuta”. Novità fondamentali che, tra le altre cose, “ci dovrebbero permettere di decongestionare i nostri Pronto Soccorso dai codici minori, indirizzando le persone verso i nuovi presidi”. Altro grande tema è quello della medicina territoriale. “Una partita difficile, ma imprescindibile” che si può vincere a patto di sciogliere innanzitutto il nodo della carenza di personale. “Magari – ha proposto l’assessore del Veneto – raggruppando alcune specializzazioni, con una visione diversa rispetto alla formazione”. “Il sistema universalistico – ha concluso Lanzarin – è da difendere fino alla fine ma dovremo utilizzare le risorse il meglio possibile. Se le Regioni che non siano in piano di rientro potessero utilizzare i fondi con maggiore flessibilità, non a silos come avviene adesso, rendicontando ovviamente tutto, forse riusciremmo a dare risposte migliori”.

Massimo Nicolò, assessore alla Sanità della Liguria, ha sottolineato come la sua regione sia una sorta di laboratorio per immaginare cosa potrà accadere altrove tra 10-15 anni. “In Liguria – ha detto – abbiamo una media del 20-25% di ultrasessantenni, la nostra Regione precorre un po’ i tempi e tutte le criticità che si stanno registrando dal punto di vista della gestione sociosanitaria”. Il problema, ha spiegato “è la gestione del post acuto, quando il paziente diventa cronico e non ha più solo una patologia acuta, ma varie comorbilità. C’è poi la questione cruciale della gestione dell’anziano non autosufficiente nelle Rsa. Problematiche sanitarie che si incrociano inevitabilmente quelle sociali”. Nicolò ha anche parlato di autonomia differenziata: “Ci sono alcuni presidenti – ha detto – come il nostro, che hanno dichiarato la volontà di andare avanti in questo percorso, altri che si sono tirati indietro. Io credo che se siamo in una situazione in cui lo Stato ci dà un salvadanaio e ci dice “questo è il vostro e dovete spenderlo”, intanto bisogna capire se è sufficiente perché non sempre lo è. O meglio, non sempre lo è per alcune Regioni. I nostri costi indiretti – ragiona l’assessore – con l’indice di vecchiaia sono in proporzione nettamente superiori e sono gli stessi che le altre Regioni avranno tra 10-15 anni”. Dunque, una maggiore autonomia sarebbe utile e necessaria. Ad esempio, potendo decidere di “distribuire differentemente questi soldi alle categorie professionali che lavorano in sanità”.

Federico Riboldi, Assessore alla Sanità del Piemonte, ha poi sottolineato “la differenza tra efficienza ed efficacia”. “Noi – ha ricostruito – abbiamo vissuto gli anni difficili del piano di rientro, che richiedeva di pensare all’efficienza, a spendere meno per rientrare nei parametri”. Ma “l’efficacia, in Sanità, è un’altra cosa: ossia spendere meno sulla spesa non clinica e investire su questa più risorse possibili”. Secondo Riboldi, “bisogna tagliare le spese eccessive, affitti per sedi che non servono, migliorare l’impatto degli amministrativi sui reparti, migliorare la logistica. Piccole leve che, uniti possono fare la differenza liberando economie di scala che sono l’unica spesa libera che abbiamo disponibile per mettere al centro il paziente”. Il secondo punto fondamentale, secondo Riboldi, “è curare chi ha davvero bisogno”. E “una Sanità matura non ha paura di essere impopolare”, spiega l’assessore, che ricorda come abbia deciso di far pagare il ticket a chi non si presenta alla visita senza disdire.  E poi c’è “l’aspetto sociale, con una chiara sperequazione tra chi ha diritto di accesso alle cure e chi non ce l’ha. In Regioni come la Liguria e il Piemonte abbiamo una forchetta che va dall’8 al 10% di cittadini che non hanno risorse per la sanità privata e non riescono ad accedere per lungaggini e burocrazia alla sanità pubblica. E non serve parlare alla pancia ma occorre agire con azioni concrete, riportando questa forchetta, che in Piemonte riguarda circa 300mila persone che non riescono ad accedervi, nell’alveo della Sanità pubblica. Siamo al bivio. E quindi dobbiamo mettere una marcia in più. Per recuperare le liste arretrate. In Piemonte, dal 22 di questo mese, tutte le 74 strutture sanitarie regionali effettueranno prestazioni aggiuntive la sera, il sabato e la domenica su base volontaria, con un’adesione fortissima”.

Dsa, incontro online con Paideia

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ne certificava ben 326.548 già nel 2021 ma il numero è in costante aumento: si tratta degli alunni italiani di ogni ordine e grado a cui è stato diagnosticato un DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento), ossia un disturbo del neuro-sviluppo che riguarda la capacità di leggere, scrivere o calcolare in modo corretto e fluente.

Come fa un genitore a individuare precocemente una problematica di questo tipo nel suo bambino? Quali sono i campanelli d’allarme a cui fare attenzione e come è opportuno intervenire?

A queste e a molte atre domande risponderanno gli specialisti di Fondazione Paideia – ente nato a Torino e da oltre 30 anni impegnato nel sostegno a bambini con disabilità e alle loro famiglie – in un incontro online gratuito e aperto a tutti.

La data da segnare in agenda è giovedì 27 febbraio: insieme ad Arianna Viotti, logopedista, Arianna Aquaro, psicologa, Alessia Scala, neuropsicomotricista, Francesco Petriglia, logopedista, ed Elena Girelli, neuropsicomotricista, si scoprirà cosa sono i DSA e la loro incidenza nel panorama italiano.

La serata informativa si terrà online dalle 18.30 alle 20.30 sulla piattaforma Zoom e la partecipazione è aperta a tutti i genitori e caregiver interessati, previa iscrizione tramite form al link:

https://us06web.zoom.us/meeting/register/tZApcuyqrDwjGNOWHQ2pXcCO4ZMilSscFVkU

Salone Auto Torino, tutti gli appuntamenti e le novità dell’edizione 2025

 

Dopo una prima edizione di successo, che ha registrato 500 mila visitatori e la partecipazione di 43 case automobilistiche, il Salone Auto Torino tornerà dal 26 al 28 settembre e si prepara ad accogliere ancora più espositori e pubblico, rafforzando il legame tra innovazione, mobilità sostenibile e territorio piemontese.

“Le migliaia di visitatori della scorsa edizione – dichiara l’assessore allo Sport, Grandi Eventi e Turismo della Città di Torino – ci dicono che il Salone dell’Auto non è solo una celebrazione dell’industria automobilistica, ma un’importante opportunità di promozione per la città e la sua storia automobilistica. La capacità di attrarre visitatori e operatori del settore ha avuto un impatto significativo sulla città, dimostrando come eventi di questa portata possano contribuire a valorizzare il nostro territorio, offrendo una piattaforma di dialogo su tematiche cruciali, dalle nuove tecnologie alle sfide della sostenibilità. Torino non vede l’ora di accogliere nuovamente appassionati, professionisti e curiosi per una nuova edizione del Salone Auto Torino”.

L’edizione 2025 si terrà in un’area espositiva più concentrata, compresa tra Piazza Castello, piazzetta Reale e i viali dei Giardini Reali. Tra le meraviglie architettoniche del centro di Torino, le eccellenze dell’industria automobilistica presenteranno le novità di prodotto, i prototipi e le supercar. Con un orario esteso, dalle 9 alle 19, il Salone Auto avrà il suo cuore in Piazza Castello, dove il pubblico potrà provare le ultime innovazioni del settore nei test drive su viabilità ordinaria. Per gli appassionati delle due ruote, i test ride dedicati alle moto partiranno da Piazza Vittorio Veneto, che sarà anche il punto di ritrovo per le sfilate del Salone nel weekend del 27 e 28 settembre.

Sabato 27 settembre si terrà il Supercar Meeting Venaria Reale Torino, che vedrà la partecipazione di 100 equipaggi di collezionisti da tutta Italia. Dopo il meeting a Venaria, gli equipaggi raggiungeranno Torino per entrare nel cuore della manifestazione.

Domenica 28 settembre, a Revigliasco Torinese, sarà invece la volta del Concorso d’Eleganza Festival Car 2025, organizzato da Autoappassionati, che ha ottenuto il prestigioso riconoscimento FIVA Premiere Event, entrando così nel calendario internazionale della Fédération Internationale des Véhicules Anciens.

Anche quest’anno il Free pass permetterà ai visitatori di accedere a convenzioni con musei, hotel, ristoranti e trasporti, rendendo ancora più completa l’esperienza a Torino e in Piemonte. Nel 2024 sono stati scaricati oltre 23.500 Free pass, garantendo ai visitatori vantaggi come riduzioni fino all’80% sui biglietti Frecciarossa e tariffe agevolate con Flixbus e GTT.

Il Salone Auto Torino sarà anche l’occasione per consolidare il legame tra il settore automotive e il tessuto produttivo piemontese, grazie alla collaborazione con istituzioni e realtà del territorio come Automotoclub Storico Italiano, ACI Torino, Museo Nazionale dell’Automobile, IED Torino e Politecnico di Torino.

TORINO CLICK

 

Lunedì 24 febbraio nuovo sciopero dei mezzi pubblici

Gtt informa che Lunedì 24 febbraio 2025 è previsto uno sciopero nazionale di 24 ore indetto dall’Organizzazione Sindacale USB per il rinnovo del CCNL Autoferrotranvieri.

IL SERVIZIO SARÀ GARANTITO NELLE SEGUENTI FASCE ORARIE:

  • Servizio URBANOSUBURBANO, METROPOLITANA, CENTRI SERVIZIO AL CLIENTE: dalle ore 6.00 alle ore 9.00 e dalle ore 12.00 alle ore 15.00
  • Servizio EXTRAURBANO, Servizio bus cooperativo Linea 3971 (tratta Ciriè – Ceres): da inizio servizio alle ore 8.00 e dalle ore 14.30 alle ore 17.30

Sarà assicurato il completamento delle corse in partenza entro il termine delle fasce di servizio garantito.

Ucraina, Ruffino: “Schlein non ha titoli per criticare il governo”

Chi è alleato, o pensa di allearsi con Giuseppe Conte non ha i titoli giusti per criticare il comportamento del governo sull’Ucraina. Il Pd finisce fuori quadro quando chiede a Meloni di chiarire se sta con Trump o con l’Unione europea. Io chiedo al Pd: state con Conte che difende Trump o con l’Unione i cui alleati principali sono impegnati in un vasto programma di riarmo per la sicurezza?
     Il Pd sta con i laburisti di Keir Starmer, pronto a mandare sue truppe in Ucraina, e i socialdemocratici di Olaf Scholz, che ha varato due anni fa un programma di spesa di 100 miliardi per potenziare la difesa tedesca, oppure parlano per lui le posizioni pacifiste di Marco Tarquinio e Teresa Strada? Sento già la risposta: siamo un partito plurale e ogni posizione è legittima. Quando governi un Paese puoi anche essere un partito plurale, al momento delle decisioni, però, la scelta diventa singolare.
     Certo che la presidente Meloni deve fare chiarezza, perché dalla sua chiarezza dipende la chiarezza dell’Italia con i suoi alleati. Anche Schlein, però, non dimentichi che dalla sua chiarezza dipende la possibilità di costruire un’alternativa serie e credibile alla destra. Un’alternativa, sia chiaro, per governare l’Italia e non soltanto per vincere le elezioni.
E’ il commento di Daniela Ruffino deputato di Azione.

Cresce la Chirurgia Toracica del Mauriziano: nel 2024 oltre 50 interventi eseguiti con tecniche robotiche

Umberto, uno dei pazienti: «Grazie di cuore a tutta l’equipe del dottor Sandri e al personale: la loro sensibilità la porterò sempre con me»

 

Cresce ancora la Chirurgia Toracica robotica dell’ospedale Mauriziano di Torino: nel mese di dicembre l’équipe diretta da Alberto Sandri ha raggiunto e superato il traguardo dei 50 interventi robotici eseguiti durante il 2024, un risultato che va aggiunto agli interventi di chirurgia tradizionale e che alla quantità abbina la qualità dell’accesso chirurgico “full robotic”: «Dal punto di vista tecnologico, Il robot si occupa di tutto, abbinando la massima precisione alla mininvasività del gesto chirurgico, sempre sotto il controllo del chirurgo che opera solo ed esclusivamente dalla consolle – spiega il dottor Sandri – Utilizziamo il robot al massimo delle sue potenzialità e per interventi di alta complessità, soprattutto il tumore del polmone e le sue resezioni complesse come quelle segmentarie».

 

La Chirurgia Toracica del Mauriziano si dedica al trattamento delle patologie degli organi del torace di interesse chirurgico con una vocazione prevalentemente oncologica. «L’attività del nostro reparto – prosegue il dottor Sandri – è dedicata al trattamento chirurgico delle neoplasie del polmone, del mediastino e della parete toracica. Ci muoviamo in un contesto multidisciplinare specialistico poiché siamo parte integrante del GIC Tumori Toraco-Polmonari dell’ospedale Mauriziano, che offre percorsi dedicati per i pazienti affetti da neoplasie del distretto toracico».

 

La gestione multidisciplinare del paziente affetto da neoplasia del distretto toracico è fondamentale per garantire un servizio di elevata qualità di cura modellato su ciascun paziente. «Inoltre – prosegue il dottor Sandri -, la possibilità di poter eseguire tutti gli esami necessari all’interno dell’ospedale tramite il CAS, il Centro Accoglienza e Servizi, garantisce tempi ridotti di presa in carico specialistica, diagnosi, stadiazione della neoplasia, valutazione funzionale respiratoria e di trattamento, nonché di coordinamento ed integrazione dei diversi trattamenti, come chirurgia, chemioterapia pre e post-operatoria, radioterapia e fisioterapia».

 

Una gestione molto apprezzata anche dai pazienti, come testimoniano le parole di Umberto, operato di lobectomia polmonare per tumore del polmone in robotica e dimesso in tre giorni: «Voglio esprimere la mia gratitudine a tutto il personale medico e infermieristico del reparto di chirurgia toracica diretta dal dottor Sandri, per l’alta professionalità e l’empatia che mi hanno trasmesso durante la mia degenza, facendomi sentire più sicuro e più forte nell’affrontare l’intervento. La loro sensibilità e umanità le porterò sempre con me. Un ringraziamento di cuore a tutto il personale impegnato».

 

L’equipe di Chirurgia Toracica del Mauriziano è diretta da Alberto Sandri dal 1° marzo 2023, comprende anche le dottoresse Lorena Costardi e Diana Sporici, conta su sei letti di degenza e mette a disposizione del paziente trattamenti innovativi, che, oltre alla parte strettamente chirurgica, tengono conto del suo benessere fisico e psicologico: «Lavoriamo sul recupero funzionale precoce tramite chirurgia mininvasiva associata a programma personalizzato di fisioterapia pre e post-operatoria, con la possibilità di counselling psicologico» puntualizzano i tre chirurghi.

 

Un’attenzione che si ritrova nell’adozione del sistema ERAS, il percorso costituito da una serie di indicazioni multidisciplinari da attuare nella fase pre e post-operatoria del paziente, che coinvolge più figure professionali (chirurghi, anestesisti, fisiatri e fisioterapisti, dietologi e dietisti, psicologi, infermieri ed OSS) e contempla accessi chirurgici mininvasivi.

 

Adottare l’approccio ERAS in chirurgia toracica permette di estendere le indicazioni chirurgiche a pazienti a più alto rischio operatorio per plurime patologie concomitanti e a quelli anziani (anche ottuagenari, se considerati fisicamente idonei alla procedura), che prima venivano esclusi dalla possibilità di trattamento chirurgico, ma anche di tollerare meglio eventuali trattamenti oncologici postoperatori, quali chemioterapia, chemioterapia più immunoterapia, radioterapia. La dimissione precoce ha l’obiettivo di riportare il paziente alla sua vita di sempre nel più breve tempo possibile e permette di sfruttare appieno i letti disponibili, con un importante ritorno in termini di numero di interventi eseguiti e di risparmio di risorse pubbliche.

 

«Abbiamo raggiunto questo traguardo grazie al contributo di tutte le figure sanitarie coinvolte nel percorso di cura – concludono i medici dell’equipe di Chirurgia Toracica del Mauriziano -, ma un grazie speciale lo dobbiamo a infermieri, fisioterapisti e pazienti. Questi ultimi, con le loro parole, ci restituiscono moltissimo: quello che ci dicono prima di lasciare la loro stanza e anche dopo aver lasciato l’ospedale ci fa capire che hanno apprezzato tutti i nostri sforzi».

 

«La Chirurgia toracica è riconosciuta come una delle numerose eccellenze dell’ospedale Mauriziano sia dal punto di vista dei professionisti che ne fanno parte sia dal punto di vista delle tecnologie. Questi numeri confermano gli importanti risultati ottenuti nello scorso anno, che potranno essere ulteriormente migliorati nel corso del 2025» dichiara il Direttore generale dell’AO Ordine Mauriziano Franca Dall’Occo.

 

«Tecnologia, robotica, multidisciplinarietà sono alla base di una sanità che voglia rispondere in modo efficace ai pazienti – sottolinea Federico Riboldi, Assessore alla Sanità della Regione Piemonte – e la Chirurgia toracica del Mauriziano risponde esattamente a queste richieste. La Regione Piemonte esprime molte eccellenze e questa lo è. Ma per continuare a esprimerle si dovrà proseguire a investire in professionalità, strutture e strumentazioni, esattamente come stiamo facendo, con i cittadini e i pazienti sempre al centro della propria azione».

Le realtà futuribili e il grande sogno di un maestro del cinema

In attesa della mostra “The Art of James Cameron”

Io sono il padrone del mondo!”, James Cameron con una manciata di Oscar stretta nelle mani a godersi nel ’98 un successo planetario mentre il mondo si commuoveva attorcigliato all’amore e alla tragedia di Rose e di Jack, sentimenti da preparate i fazzoletti e lo sguardo ben fissato sul botteghino, se è vero come è vero che “Titanic” fu sino a quell’anno il film più costoso della storia del cinema (200 milioni di dollari di budget sommati agli 85 per la promozione, mica noccioline!), filone confermato, dal momento che buon sangue non mente, dalla mente e dall’industria cameroniane – sì, ancora lui -, capaci di replicare e di superare l’operazione: nel 2009 “Avatar” si portò a casa, tradotto in dollaroni, circa 2,8 miliardi, con le foreste pluviali di Pandora e gli umanoidi denominati Na’vi, con Jake ex marine invalido che vi approda in sostituzione del fratello Tommy e con gli occhioni dolci della principessa Neytiri, pronta a tutto pur di salvarlo dall’attacco notturno del branco di Lupivipera, che hanno un fiuto capace di individuare la propria vittima a una distanza di otto chilometri, figurarsi quando il bel soldatino è a due passi dalle loro fauci. Mentre Cameron si ritrovava con la sua bella stella sulla Hollywood Walk of Fame. Successi, incassi da capogiro, Oscar da mettere sui ripiani di casa sino a non trovar più posto, nel ’22 a rimpolpare il malloppo l’arrivo del sequel “La via dell’acqua”, altre diavolerie costruite negli Studios, altra infornata di premi, la famiglia che Jake ha messo su con la sua principessa, altro successo, altri quattrini.

Questi tre della novena di titoli che il Museo del Cinema torinese ha messo in piedi, dal 21 al 28 febbraio, in attesa di quell’”Art of James Cameron”, una sorta di “autobiografia attraverso l’arte” per cui è parlato di un milione di euro d’investimento, si inaugura il 26 del mese (e si chiuderà il 16 giugno), con tanto di micione azzurro e occhi manco a dirlo gatteschi che accompagnano come logo l’appuntamento che che sta da tempo solleticando il palato dei tanti cinefili e degli appassionati all’avventura e al fantasy. Genio creativo, uno dei più grandi registi, sceneggiatori, produttori contemporanei, una gioia per gli occhi. E per le orecchie di quanti, fortunati mortali, si sarebbero incantati dentro una conferenza stampa, il giorno precedente, alle preziose parole di quell’uomo che avrebbe raccontato, spiegato, riandato con la memoria nell’anfratto più nascosto di ogni sua singola storia. E invece? Rumors annunciano che, con gran disappunto, “uno dei più grandi registi” del cinema odierno non sarà presente all’inaugurazione, sì verrà, si forse verrà, ma chi sa quando. Lo aveva promesso, lo scorso dicembre, dallo schermo piantato nella grande sala della Mole quando a Zoe Saldana era stata consegnata da Ghigo e collaboratori la Stella della Mole, e invece, almeno per quel giorno, se ne starà a casa. O al gran lavoro, impegnato com’è nella postproduzione di “Avatar 3” nell’antro magico e nella fucina della Lightstorm Entertainment. Tegola non leggera, come tagliare d’improvviso una gamba a chi sta facendo i 100 metri, ultima dopo l’incrocio di spade con la Cinémathèque Française che, in vena di supremariato e di grandeur, aveva tentato di cancellarla al di qua della corona alpina, 300 pezzi tra disegni, dipinti, oggetti di scena, fotografie, costumi e curiosità varia – compreso il “Cuore dell’Oceano” al collo della Winslet, assicurano – che avevano tutta l’aria di andare in fumo. Adesso tutto è pronto e adattato alla particolare struttura verticale della Mole, sei aree tematiche – “Sognare a occhi aperti”, “La macchina umana”, “Esplorare l’ignoto”, “Titanic: viaggio nel tempo”, “Creature” e “Mondi indomiti” – per dare vita a un processo creativo che non ha eguali.

Processo creativo contraddistinto, sin dall’inizio – “Pirana Paura” è del 1982 – dalla meticolosità e dalla passione che devono averlo sempre contraddistinto, sin da quando nella piccola città canadese di Kapuskasing, dove è nato settant’anni fa, la madre gli faceva saltare la scuola per portarlo nei musei e lui all’uscita a disegnare animali e mostri, ben fissati sul foglio di carta e nella memoria. Esercizi di ragazzo sino a quando l’incontro con “Guerre stellari” convinse Cameron a rendere concrea ogni intenzione e a passare dietro la macchina da presa.

Un ciclo di proiezioni, allora, un inizio con i dentuti pesci mutati geneticamente e dotati di ali, un passo oltre il primo capitolo di Joe Dante (ven 21 ore 16 e dom 23 ore 21), seguito da “Terminator”, anno di grazia 2029 allorché l’indistruttibile cyborg che ha i tratti di Schwarzenegger giunge in una Los Angeles di quarantacinque anni prima allo scopo di eliminare l’indomita Sarah Connor (ven 21 ore 18,15 e mer 26 ore 16); ancora “Aliens – scontro finale” dove l’ufficiale Ellen Ripley, scampata al mostro di Ridley Scott è mandata su Acheron dopo che si sono perso i contatti con i coloni presenti su quel pianeta (sab 22 ore 15,30 e mer 26 ore 20,30) e “The Abyss” (sab 22 ore 18,15 e lun 24 ore 15,15) dove presenze misteriose cercheranno d’impedire ad un gruppo di sommozzatori il recupero di un sommergibile nel mare dei Caraibi. “Terminator 2” sarà, come gli altri titoli, sullo schermo del Massimo sab 22 ore 20,45 e mer 26 ore 18, con tutte le apprensioni di mamma Linda Hamilton verso il pargolo senzapaura e minacciato dall’attivo di un T-1000 e ancora con il palestrato Arnold a difenderlo a tutti i costi, come l’immancabile “Titanic”, strenuo strappacore nelle giornate di dom 23 ore 15 e mar 25 ore 16. Passando per “True Lies” (dom 23 ore 18,30 e lun 24 ore 17,45, si faranno spazio i due “Avatar” nelle giornate di lunedì, martedì e venerdì. Effetti speciali quanti se ne vuole, abissi paurosi e ghiacciati, mondi futuribili insidiosi e ricostruzioni d’epoca, ma anche affetti e apprensioni, protezioni e passioni, amori giovanili oppure al di qua e al di là di ogni età, sogni, enormi e incantati, a cui Cameron in una attività ormai quarantennale ha dato un immortale soffio di vita.

Elio Rabbione

Nelle foto, momenti di “Titanic”, “Avatar” e “Terminator 2”, tutti diretti da James Cameron

Sanità, controllo delle spese: pianificazione e monitoraggio della Regione

L’assessore Riboldi: «Arriveremo a oltre 9,5 miliardi di euro nel 2027 con un controllo attento e puntuale sulle spese»

Saranno 9,488 miliardi di euro (+78 milioni) per l’anno 2025, 9,535 miliardi (+ 47 milioni) per il 2026 e 9,559 miliardi (+23 milioni) le risorse previste per il prossimo triennio alle Aziende Sanitarie Regionali (ASR). Lo ha deciso la Giunta regionale adottando una delibera che ha come oggetto proprio la governance sanitaria degli Enti del servizio sanitario regionale per la sostenibilità delle spese, l’efficienza e la tutela del diritto alla salute.

Stanziamenti che saranno comunque integrati per far fronte agli incrementi di spesa previsti dalla Legge di bilancio 2025, come ad esempio quelli dei medicinali con requisito di innovatività, agenti antinfettivi, del fondo per la contrattazione collettiva nazionale, dell’aggiornamento delle tariffe relative alle prestazioni di ricovero e ambulatoriale, dell’incremento indennità di pronto soccorso, delle indennità previste per il personale e per il perseguimento degli obiettivi sanitari di carattere prioritario e di rilievo nazionale/regionale.

«Con questa delibera – ha spiegato l’assessore alla Sanità, Federico Riboldi – non si sono definite solo le importanti risorse per le ASR, ma anche la pianificazione triennale della sanità regionale, compresi il monitoraggio sull’attuazione delle prestazioni nel rispetto della programmazione economica-sanitaria regionale da parte delle aziende sanitarie e le azioni minime che le direzioni delle Aziende Sanitarie devono attuare per garantire l’efficientamento delle risorse e il rispetto dei vincoli di pareggio del bilancio. Come Regione attueremo un controllo molto puntuale e attento, vigilando soprattutto sul pareggio di bilancio, previsto dalla normativa, e su tutte le azioni operative delle ASR perché come è indicato nella legge 311 del 2004, il mancato rispetto delle disposizioni comporta l’ipotesi di decadenza del direttore generale».

Le ASR dovranno quindi adottare un Programma Operativo Aziendale, con misure concrete per l’utilizzo delle risorse coordinate con la programmazione regionale, con l’obiettivo di garantire un utilizzo efficiente ed efficace delle stesse, senza compromettere la qualità e l’accessibilità delle prestazioni sanitarie. In particolare, le aziende sanitarie saranno responsabili della definizione e attuazione della programmazione economica e sanitaria su riduzione delle liste d’attesa, potenziamento della medicina territoriale e valorizzazione della telemedicina.

Per realizzare questi obiettivi si richiede, quindi, una corretta gestione dell’utente e la definizione di percorsi assistenziali in grado di prendere in carico il paziente nel lungo termine, prevenire e contenere la disabilità, garantire la continuità assistenziale e l’integrazione degli interventi sociosanitari.

«La programmazione delle risorse per il triennio 2025-2027 – ha ancora sottolineato l’assessore Riboldi – rappresenta un passo in avanti per la sostenibilità della sanità piemontese e della governance sanitaria regionale. Con un’attenta distribuzione dei fondi e una gestione orientata alla qualità dei servizi e all’efficienza, infatti, la Regione intende garantire così un sistema sanitario solido, capace di rispondere alle esigenze della popolazione e nel rispetto dei principi fondanti del Servizio Sanitario Nazionale, quali l’universalismo, l’uguaglianza e l’equità».

La delibera, accompagnata da una nota dell’Assessorato alla Sanità della Regione Piemonte, è stata inviata a tutte le ASR e, come previsto dalla normativa, agli organi di controllo nazionali.

In carcere indiziati ferimento con arma da fuoco in corso Vercelli

Oggi la Polizia di Stato, sotto il costante coordinamento della Procura presso il Tribunale di Torino, ha eseguito un’Ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Torino a carico di tre indagati, gravemente indiziati di aver ferito, lo scorso 30 settembre, con l’utilizzo di una pistola, un cittadino marocchino (classe 2001).

L’attività d’indagine, condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Torino, prendeva avvio in seguito all’intervento, verificatosi alle ore 00.50 circa di quel giorno, di personale della Squadra Volanti in questo Lungo Dora Napoli angolo Corso Vercelli, a seguito della segnalazione della presenza in strada di una persona ferita da un colpo d’arma da fuoco. Sul posto, il personale intervenuto accertava la presenza di una testimone, richiedente dell’intervento, la quale riferiva di aver incontrato poco prima, per caso, in strada un uomo che perdeva sangue da una gamba, e che quest’ultimo si era poi allontanato a bordo di un’autovettura, nel frattempo sopraggiunta. Alle successive ore 2.00 circa, i sanitari del pronto soccorso di un ospedale cittadino contattavano il 112 NUE per segnalare la presenza, presso quel nosocomio, di un soggetto con una ferita alla gamba sinistra, compatibile con un foro di entrata di un proiettile. Personale intervenuto, prendendo contatti con il malcapitato, apprendeva che il ferimento si era verificato in questa piazza Crispi ove, verso mezzanotte, gli aggressori, scesi da un’utilitaria, lo intercettavano e, dopo averlo malmenato con calci e pugni, uno di loro estraeva una pistola dalla tasca, esplodendo un colpo in direzione dei suoi arti inferiori. A seguito degli accertamenti clinici, personale sanitario diagnosticava alla vittima la frattura orbitale e la frattura a tibia e perone, procedendo al suo ricovero, in prognosi riservata.

Le tempestive investigazioni permettevano in tempi celeri di identificare i responsabili del violento ferimento, grazie all’analisi dei filmati ripresi dagli impianti di video sorveglianza presenti nei pressi del luogo ove era accaduto il fatto nonché ad attività tecniche di tipo intercettivo, svolte a carico degli indagati; indagine che consentiva, altresì, di determinare che il ferimento era collegato ad una discussione verificatasi tra la vittima ed i suoi aggressori, qualche giorno prima, all’interno di un locale cittadino.

Il procedimento penale versa nella fase delle indagini preliminari e pertanto vige la presunzione di non colpevolezza a favore degli indagati, sino alla sentenza definitiva. Ciò nondimeno, il G.I.P. di Torino, in seno al provvedimento emesso a loro carico, ha ravvisato la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza nei loro confronti.

Capodanno cinese: anche a Torino è Festa di Primavera

Il Capodanno Cinese, conosciuto anche come la Festa di Primavera, è una delle celebrazioni più importanti della cultura cinese, festeggiata non solo in Cina, ma in tutto il mondo.

Nel 2025, l’anno che segna il ritorno del Serpente, simbolo di saggezza e intuizione secondo lo Zodiaco Cinese, è stato celebrato con grande entusiasmo. A Torino, la piazza Castello ha ospitato le tradizionali danze del drago e del leone, che da secoli sono simbolo di forza e protezione.

Le radici del Capodanno Cinese affondano oltre 3.000 anni fa, legate alla vita agricola: l’inizio del nuovo anno segnava il periodo di riposo dopo il raccolto e l’inizio della nuova stagione. Una leggenda racconta che il mostro Nina, che terrorizzava i villaggi, veniva scacciato dal rumore, dal fuoco e dal colore rosso, dando vita ad alcune delle tradizioni che ancora oggi caratterizzano la festa.

I festeggiamenti, che quest’anno sono iniziati il 29 gennaio e si sono conclusi con la tradizionale Festa delle Lanterne, durano quindici giorni. Questo evento segna la fine delle celebrazioni e rappresenta il momento per salutare l’anno vecchio e accogliere quello nuovo, sperando in un futuro migliore. La Festa delle Lanterne, conosciuta anche come “piccolo Capodanno”, è una delle tradizioni più attese, che segna la chiusura del ciclo festivo.

Ciò che rende il Capodanno Cinese ancora più affascinante è il fatto che il calendario cinese segue i cicli lunari e planetari, motivo per cui la data del Capodanno non è mai fissa. Anche quest’anno, il governo cinese ha inviato i tradizionali regali nella scatola rossa agli emigrati cinesi nel mondo, un gesto simbolico di buon augurio e prosperità. Il Serpente, simbolo di saggezza e trasformazione, rappresenta un animale che cambia pelle ogni anno, un invito a rinnovarsi e a crescere.

L’evento, realizzato con il patrocinio della Città di Torino, ha visto la cooperazione di numerose realtà, tra cui l’Associazione generale dei commercianti cinesi in Piemonte, l’Associazione degli industriali e commercianti cinesi in Torino, l’Associazione Cinesi e Italo-cinesi in Torino e Cuneo, e altre associazioni che da tempo contribuiscono alla promozione della cultura cinese in Italia.

Anche gli addobbi e il palco dell’evento hanno riflesso il significato della celebrazione, grazie al contributo di XI Fu Wedding Flowers, un’eccellenza imprenditoriale cinese a Torino, che ha saputo unire la creatività orientale con l’esperienza di Alessia (nome italiano della titolare), specializzata in eventi e matrimoni.

Quest’anno, il Capodanno Cinese ha acquisito un significato ancora più speciale, entrando ufficialmente a far parte del patrimonio immateriale dell’umanità. La festa non è solo un momento di unione per i cinesi, ma è condivisa anche con altre comunità asiatiche, come giapponesi, coreani, vietnamiti e thailandesi, creando un simbolo di solidarietà e connessione tra popoli.

Anche noi della Redazione desideriamo rinnovare i nostri più sentiti auguri a tutti i lettori, sperando che questo nuovo anno porti prosperità e integrazione, contribuendo a rafforzare la sinergia tra tutte le comunità che arricchiscono la nostra città di Torino.