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Ziccat, la fabbrica di cioccolato di Torino come Willy Wonka: nasconde 30 biglietti d’oro

 

Ziccat, storica fabbrica di cioccolato artigianale a Torino, ha lanciato un’iniziativa unica nel 2024 che riporta alla mente il celebre film “Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato“.

 

Per celebrare la sua lunga tradizione, dal 15 ottobre al 29 novembre, nasconderà 30 Biglietti d’Oro nelle sue tavolette di cioccolato, offrendo ai fortunati vincitori l’opportunità di visitare il suo laboratorio.

Questa esperienza esclusiva si terrà presso il sito storico di via Bardonecchia 185, da poco rinnovato per valorizzare al meglio l’arte della lavorazione del cioccolato.

 

La fabbrica di cioccolato Ziccat

L’iniziativa dei “Golden Tickets” non è solo un’occasione per accedere a un mondo normalmente riservato ai maestri cioccolatai, ma è anche un modo per riscoprire una tradizione che affonda le radici nel cuore della cultura torinese.

 

Ziccat è infatti un’azienda nata nel 1958 e conosciuta per le sue lavorazioni artigianali, in particolare per il celebre gianduiotto, simbolo del cioccolato piemontese, e per le sue raffinate praline, apprezzate in tutta Italia. Il legame tra tradizione e innovazione è una delle chiavi del successo di Ziccat, che con questa iniziativa mira a coinvolgere il pubblico in una forma di esperienza immersiva, celebrando l’arte del cioccolato in tutte le sue sfumature.

 

La scelta di Ziccat di ispirarsi a Willy Wonka non è casuale

La possibilità di visitare il laboratorio è un’esperienza rara: Ziccat normalmente non apre le porte al pubblico, rendendo questa occasione ancora più speciale. I visitatori potranno interagire direttamente con i maestri cioccolatai, conoscere le tecniche di produzione, ma soprattutto vivere un momento di puro piacere per i sensi, circondati dall’aroma inebriante del cioccolato in fase di lavorazione.

Questa iniziativa in stile Willy Wonka rappresenta quindi un ponte tra passato e futuro: da una parte celebra la lunga storia di un marchio simbolo di eccellenza nella produzione di cioccolato artigianale, dall’altra punta a coinvolgere nuove generazioni di appassionati e curiosi, offrendo un’ esperienza che va oltre il semplice consumo di un prodotto.

I 30 vincitori dei Golden Tickets avranno l’opportunità di vivere una giornata indimenticabile, ma anche coloro che non troveranno il biglietto dorato potranno godere delle prelibatezze che Ziccat continua a creare con passione e dedizione.

CRISTINA TAVERNITI

A/R Andata e racconto, proclamati i vincitori

“18.12-Pisa Centrale” di Flavia Forestieri, “Commedia all’italiana” di Jacopo Milani e “Nanosomia le dimensioni dell’amore” di Carlo Junior Desdro. Sono loro i tre racconti vincitori della seconda edizione del concorso letterario A/R Andata e racconto. In viaggio…. con amore. Un’iniziativa lanciata, dopo il successo della prima edizione, dal Salone Internazionale del Libro di Torino e del Gruppo FS con l’obiettivo di premiare racconti inediti di scrittori e scrittrici esordienti dai 16 anni in su.

Un modo per rimarcare la vicinanza del Gruppo FS al mondo della cultura, ai suoi territori e ai suoi prodotti. Cultura che non è solo quella dei grandi eventi, dei grandi personaggi, ma anche quella che vede protagonisti scrittori e autori in erba che con le loro parole e i loro messaggi sanno restituire il romanticismo intramontabile del viaggiare e il fascino del treno, inteso non solo come mero mezzo di spostamento, ma anche come eccezionale veicolo di conoscenza, cultura e incontro con il mondo.

Gli autori sono stati premiati sabato da Alessandra Calise, responsabile comunicazione esterna e media del Gruppo FS. La cerimonia è stata introdotta dal Presidente del Salone del Libro Silvio Viale e si è tenuta nell’ambito della manifestazione Portici di Carta.

Nelle motivazioni della premiazione c’è tutto il significato dell’iniziativa e dei suoi valori più intimi. Come quelli che si rintracciano nel racconto classificatosi primo, quello di Flavia Forestieri. Secondo la giuria (composta da noti scrittori e scrittrici italiane e da un rappresentante del Gruppo FS), si tratta “un racconto preciso, un racconto che sa di cosa sta parlando, un racconto che ti tiene seduta sul posto accanto – quello che di solito si vorrebbe vuoto, ma con questo bravo modo di descrivere il mondo si resta accanto a te volentieri”.

Milani, invece, secondo la giuria, “con pochi tratti, un tocco umoristico stralunato e lieve, e soprattutto uno sguardo di assoluta tenerezza verso le debolezze che ci rendono umani, Milani racconta senza mai cedere alla tentazione della retorica la verità più semplice – e più complicata da mettere in parole – degli amori che durano quanto la vita. Cioè che il viaggio è lungo e complicato, e che è impossibile, umanamente impossibile, arrivare preparati all’ultima fermata”.

Le motivazioni del successo di “Nanosomia”  di Carlo Junior Desdro, infine, prendono le forme di uno scambio tra due giurati Valentina Farinaccio e Guido Catalano che discutono sulla qualità dell’opera. Per Farinaccio emerge subito “la grazia con cui è scritto (un corpo piccolo, una piccola stazione e così via: tutto sembra combaciare con la prosa minima, gentile e precisa utilizzata). Mi è piaciuto il viaggio di una vita raccolto in poche pagine”, mentre Catalano prima scettico, alla fine ammette: “la cosa che più mi piace di questo racconto è la magia che pervade tutta la storia, potrebbe diventare un cartone animato in stile giapponese, credo si chiamino “Anime”. Proprio quella stessa magia che solo il legame tra cultura, letteratura e il tema del viaggiare riescono ieri come oggi perfettamente a restituire.

“Grazie di tutto” di Ornella Florio, un viaggio nelle profondità dell’animo umano

Torino tra le righe

Proseguiamo il nostro viaggio nel panorama letterario torinese con Grazie di tutto, un romanzo di tematica psicologica scritto dall’autrice chierese Ornella Florio. Laureata in Lettere Classiche presso l’Università di Torino, Florio ha insegnato greco e latino nei licei, per poi cambiare percorso professionale, mettendo la famiglia al primo posto. Attualmente lavora come dipendente comunale, dove promuove progetti di lettura in biblioteca, ma continua a coltivare la scrittura, una passione che l’accompagna da sempre.
A due anni dal suo esordio con Il sapore buono della speranza (EtaBeta, 2022), la Florio torna con una nuova opera incentrata sulla crescita emotiva di un giovane, offrendo una profonda riflessione sulle difficoltà relazionali e sugli ostacoli che la vita ci impone, ma anche sulla speranza che, nonostante tutto, possiamo sempre rinascere.
Il protagonista del romanzo è Giulio, un bambino che, al contrario dei suoi coetanei, si trova a vivere un’infanzia segnata da una famiglia incapace di offrirgli l’affetto e il sostegno di cui avrebbe bisogno. Isolato e triste, trova nella scuola un rifugio, un ambiente che gli dona serenità grazie alla presenza di un’insegnante determinata a cambiare il suo destino. Questa figura, centrale nella vita del ragazzo, si impegna con forza e dedizione per liberarlo dal senso di abbandono che lo opprime, cercando di offrirgli una vita diversa da quella che lei stessa ha vissuto.
Mi ha colpito molto come l’autrice esplori con precisione gli aspetti più intimi del percorso di crescita di Giulio, dando vita a descrizioni dettagliate delle sue emozioni. Dalla sofferenza iniziale, manifestata attraverso pianti incontrollabili e un profondo senso di vergogna, alla sua adolescenza, in cui Giulio cerca di reprimere il disagio mordendosi un dito, in un grido silenzioso che però resta inascoltato. Le emozioni represse si trasformano in attacchi di panico, con sintomi fisici come fiato corto, sudorazione e pallore.  Giulio avverte anche il peso della responsabilità di prendersi cura del fratello più piccolo, Giacomo, determinato a proteggerlo affinché non debba vivere le stesse sofferenze che ha subito lui. Sarà proprio l’insegnante a riconoscere i segni del suo dolore e a prendersi cura di lui, diventando il suo punto di riferimento.
Come nel suo primo romanzo, Florio ci ricorda che, anche di fronte a un destino avverso, esiste sempre una possibilità di riscatto. Se la protagonista de Il sapore buono della speranza aveva combattuto da sola per il proprio futuro, Giulio può contare su chi si prende a cuore la sua situazione, gli “angeli” che lo accompagnano nel suo percorso di rinascita. E a loro non può che dire: “Grazie di tutto”.
Con Grazie di tutto, Ornella Florio offre un’opera profonda che invita a riflettere su tematiche complesse e delicate, come la solitudine, l’abbandono e la responsabilità verso i propri cari, proponendo una via di speranza anche nelle situazioni più difficili.
Leggere questo romanzo mi ha fatto pensare a quanto sia importante non solo la nostra forza interiore, ma anche il sostegno degli altri nel superare le difficoltà. Giulio ci insegna che, nonostante le sfide della vita, c’è sempre una luce che possiamo trovare, se permettiamo a chi ci circonda di aiutarci. È una lezione che porto con me: il coraggio di chiedere e accettare aiuto non ci rende deboli, ma umani. Grazie di tutto ci ricorda che, insieme, possiamo affrontare qualsiasi destino.
Marzia Estini

Magliano: azzerata l’Irap per tutte le Organizzazioni di Volontariato

Accolta dalla Giunta la mia proposta: un segnale importante per chi si spende per la comunità

Se il Consiglio Regionale approverà la variazione di Bilancio proposta dalla Giunta e attualmente in esame in Commissione dal 2025 tutte le Organizzazioni di Volontariato e le IPAB iscritte al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore non pagheranno più l’Irap, imposta regionale sulle attività produttive, dovuta per le attività organizzate finalizzate alla produzione o allo scambio di beni o all’erogazione di servizi.

L’esenzione dall’Irap del grande mondo del Volontariato è un segnale di attenzione verso chi si spende gratuitamente per il benessere della nostra comunità e attua azioni a volte fondamentali in molteplici campi, dalla tutela dell’ambiente all’accoglienza, dalla cultura alla solidarietà sociale, dalla protezione civile alla sanità.

E’ un risultato che accolgo con grande entusiasmo e che segna una svolta, in attesa dell’approvazione da parte del Consiglio Regionale, per un lavoro che ho iniziato nella scorsa Consiliatura, con un Ordine del Giorno approvato a fine novembre 2023 che richiedeva l’esenzione dall’Irap per gli Enti del Terzo Settore iscritti al RUNTS e che ora la Giunta regionale ha posto in essere per una parte rilevante. Ringrazio l’Assessore al Bilancio, Andrea Tronzano, e il Presidente Alberto Cirio per l’impegno nel reperire le risorse finanziarie e soprattutto per l’attenzione e la disponibilità nei confronti dei Volontari, colonna portante del sistema piemontese di coesione sociale.

Silvio Magliano, Capogruppo Lista Civica Cirio Presidente

Piemonte Moderato e Liberale in Consiglio Regionale

Una grande festa di sport all’Interclub – Test Event di Saint Vincent

Addio a Laura, avvocata di 48 anni

È deceduta in ospedale a Cuneo l’avv. Laura Franza, stimata legale di 48 anni, malata da tempo. Cordoglio dall’ordine degli avvocati del capoluogo della Granda. Fino all’ultimo ha continuato a svolgere la propria attività professionale.  Lascia marito, figlio, mamma e un fratello.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

La Campagna del cuore rosa fa tappa a Sauze d’Oulx

Martedì pomeriggio Sauze d’Oulx si tingerà di rosa per sostenere la campagna di lotta ai tumori femminili di “Life is pink”. L’appuntamento è per martedì 15 ottobre alle 16.30 nel parco Giochi di Sauze d’Oulx. Una camminata/corsa aperta a tutti per la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi per sostenere la lotta contro i tumori femminili della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro per la lotta contro i tumori femminili. La campagna dal Cuore Rosa.

A rendere riconoscibile la campagna è, infatti, il cuore rosa che insieme all’hashtag #sostienicandiolo, firma ogni anno i molti eventi e le iniziative di Life is pink. Il logo di quest’anno è stato disegnato da una donna, protagonista della ricerca oncologica, la prof. Caterina Marchiò, responsabile della diagnostica molecolare del laboratorio di Anatomia patologica dell’Istituto di Candiolo IRCCS.

La campagna ha l’obiettivo di finanziare l’acquisto di nuove tecnologie avanzate che migliorino il processo diagnostico e terapeutico dei pazienti nell’ambito del “Percorso donna” dell’Istituto di Candiolo. In particolare si tratta di tre nuove strumentazioni.

Un sistema per la localizzazione magnetica di lesioni non palpabili, come quelle mammarie, durante gli interventi chirurgici; un ecografo per potenziare l’attività diagnostica e interventistica senologica, un sistema di biopsia per aspirazione sottovuoto, che offre una tecnologia avanzata per eseguire biopsie mammarie in modo incisivo e estremamente preciso.

Il sindaco Mauro Meneguzzi plaude all’iniziativa : “ Come amministrazione comunale siamo lieti di poter ospitare anche quest’anno a Sauze d’Oulx una tappa di questa fondamentale campagna nazionale di prevenzione e lotta ai tumori femminili. Il grazie va agli organizzatori e anticipatamente a tutti coloro che vorranno venire a correre per le vie del nostro paese, per l’occorrenza addobbato di rosa, dando così un contributo importante alla ricerca”.

Tutto il ricavato verrà devoluto all’associazione di Candiolo. La donazione minima per partecipare all’evento è di 20 euro, per i bambini accompagnati da un adulto di 10 euro.

Per ulteriori informazioni ci si può rivolgere a Chicca 3339049080, Denni 3404024791, Giulia 3403944186 e Paoletta 3662111115.

 

Mara Martellotta

Scanderebech (Fi): “Il crocifisso in Sala Rossa non si tocca”

 “Il crocifisso non è semplicemente un simbolo religioso; esso racchiude secoli di storia, cultura e valori che hanno forgiato la nostra società. È un segno tangibile delle nostre radici cristiane, le stesse radici che hanno influenzato profondamente i principi di solidarietà, giustizia e rispetto della persona umana, su cui si fondano le istituzioni democratiche.”, così Federica Scanderebech, Forza Italia in Consiglio comunale.

Rimuovere il crocifisso dai luoghi pubblici non significa soltanto negare un simbolo di fede, ma significa ignorare e cancellare una parte essenziale della nostra identità collettiva. Il crocifisso è espressione dei valori universali di pace, amore per il prossimo e solidarietà, valori che non appartengono esclusivamente a una confessione religiosa, ma che sono fondamento di convivenza civile.

È giusto e doveroso che le Istituzioni mantengano il carattere laico e rispettino tutte le fedi, ma questo non deve tradursi in una negazione delle nostre radici storiche e culturali. Esporre il crocifisso non significa imporre una credenza, ma testimoniare la storia e i valori condivisi che hanno guidato l’Italia lungo il cammino della libertà e della democrazia. Un crocifisso esposto non preclude il rispetto per altre culture o religioni, al contrario, esso rappresenta anche l’accoglienza e il rispetto per tutte le differenze.

Per questi motivi, ritengo che il dibattito sulla presenza del crocifisso nei luoghi istituzionali non debba nemmeno essere messo in discussione. La sua esposizione non va interpretata come una scelta divisiva, ma come un segno di continuità con la nostra storia e con i valori che abbiamo ereditato e che siamo chiamati a tramandare. Non è una questione di religione, ma di identità e di rispetto per le nostre tradizioni.

Concludo ribadendo che, in un’epoca in cui spesso perdiamo il contatto con le nostre radici e con il significato profondo dei nostri simboli, il crocifisso nei luoghi istituzionali rappresenta una bussola morale che ci ricorda chi siamo e quali valori difendiamo. Un simbolo che non deve essere oggetto di negoziazione o di compromesso, ma che deve essere accolto come parte integrante della nostra identità collettiva.”

Lo spreco d’acqua (oltre il 35% del totale) preoccupa le pmi artigiane

Dino De Santis (Presidente di Confartigianato Torino): “Noi piccoli imprenditori siamo fortemente interessati al tema della corretta gestione idrica  dato che, per quanto riguarda l’approvvigionamento dell’acqua utilizzata nei processi produttivi, le imprese con meno di cinque addetti utilizzano nella maggior parte dei casi acqua della rete pubblica per uso civile”

 

Secondo una recente indagine della CGIA di Mestre, il Piemonte è al quindicesimo posto tra le regioni più “sprecone d’acqua”: in Piemonte, ogni giorno, vengono immessi nelle reti 359 litri pro capite e se ne perdono 127, equivalente a 35,4%, contro una media nazionale del 42,4%.

Tra i capoluoghi piemontesi il più sprecone è Verbania con il 43,0% delle perdite, seguito da Novara con il 31,5,4%, Biella con il 30,7%, Alessandria con il 28,9%, Torino con il 25,6%, Vercelli con il 22,2% e Asti con il 19,2%.

In Piemonte nel perimetro dei 10 settori a maggior intensità di uso di acqua operano 10.298 imprese che danno lavoro a 124.887 addetti. Le imprese artigiane sono 6.892 con 27.589 addetti. Il 66,9% delle imprese piemontesi che operano nel perimetro di settori water intensive è artigiano.

I primi 10  comparti manifatturieri con una più elevata intensità di utilizzo dell’acqua così individuati sono: quello estrattivo con 21,7 litri utilizzati per euro di produzione venduta, seguito dal tessile (20,9 litri per euro), petrolchimica (17,5 litri per euro), farmaceutica (14,1 litri per euro), gomma e materie plastiche (12,4 litri per euro), vetro ceramica, cemento, ecc. (11,2 litri per euro) carta (10,1 litri per euro) e prodotti in metallo (7,4 litri per euro).

 

A fronte della ridotta spesa pubblica per la manutenzione delle infrastrutture, si registrano elevate e diffuse perdite dalle reti idriche comunali. Su 8 miliardi di metri cubi di acqua immessi nelle reti comunali di distribuzione dell’acqua potabile, se ne perdono 3,4 miliardi (42,4%), un volume superiore all’acqua erogata per l’intero Centro-Nord (3,2 miliardi di metri cubi). In chiave territoriale la percentuale di perdite nel Nord-ovest è del 33,5%, nel Nord-est del 37,2%, nel Centro del 43,9%, mentre nel Sud sale al 50,5% e nelle Isole, proprio dove si concentra la crisi idrica dell’estate del 2024, arriva al 51,9%. Tra le regioni, le perdite sono più elevate in

Basilicata con 65,5%, Abruzzo con 62,5%, Molise con 53,9%, Sardegna con 52,8%, Sicilia con 51,6%, Campania con 49,9%, Umbria con 49,7%, Calabria con 48,7% e Lazio con 46,2%.

Le perdite rete sono da attribuire a fattori fisiologici, presenti in tutte le infrastrutture idriche, a rotture nelle condotte e vetustà degli impianti, oltre a fattori amministrativi, dovuti a errori di misura dei contatori e usi non autorizzati.

Un consistente intervento per ridurre le perdite idriche è previsto dal PNRR: per la gestione dell’acqua il Piano prevede interventi per 5,4 miliardi di euro, di cui 2,0 miliardi di euro di investimenti in infrastrutture idriche primarie per la sicurezza dell’approvvigionamento idrico e 1,9 miliardi per la riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua, compresa la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti.

 

“Noi piccoli imprenditori siamo fortemente interessati al tema della corretta gestione idrica -afferma Dino De Santis, Presidente di Confartigianato Torino – dato che, per quanto riguarda l’approvvigionamento dell’acqua utilizzata nei processi produttivi, le imprese con meno di cinque addetti utilizzano nella maggior parte dei casi acqua della rete pubblica per uso civile mentre le imprese medie e grandi si servono di specifici sistemi di auto approvvigionamento o utilizzano acqua che proviene da infrastrutture a servizio di nuclei e aree industriali. Per questo insistiamo sulla necessità di investimenti per ridurre la dispersione della risorsa idrica a causa delle cattive condizioni delle infrastrutture.”

Alle Gru non solo shopping ma prevenzione: “La vita nelle tue mani”

 

Il 19 e 20 ottobre a Le Gru due giorni per dare spazio a un’importante iniziativa organizzata da IRC (Italian Resuscitation Council) e Croce Rossa Italiana dedicate alla sensibilizzazione sulla rianimazione cardiopolmonare nell’ambito della settimana di Settimana VIVA! campagna di sensibilizzazione europea che dal 2013 promuove la cultura del primo soccorso.

L’arresto cardiaco è un problema che interessa tutti, all’ improvviso colpisce ogni anno in Italia circa 50.000 persone. In situazioni di emergenza, i primi soccorritori – che siano colleghi, amici o le persone che  incrociamo sulla nostra strada.L’inizio tempestivo delle manovre salvavita, come il massaggio cardiaco e la defibrillazione, può raddoppiare o triplicare le possibilità di sopravvivenza.
Così proprio a Le Gru un gruppo di esperti – composto da formatori IRC, medici, infermieri, ostetriche e formatori della Croce Rossa Italiana, tutti quotidianamente impegnati in ambito clinico – sarà a disposizione del pubblico per dimostrare le tecniche di rianimazione cardiopolmonare. Attraverso l’uso di manichini, chiunque potrà cimentarsi nel riconoscere un arresto cardiaco e apprendere come intervenire correttamente con il massaggio cardiaco e l’uso del defibrillatore.
Saranno allestite sei stazioni dedicate alla rianimazione su manichini adulti, due stazioni specifiche per bambini che vorranno esercitarsi e altre due stazioni per le manovre di disostruzione delle vie aeree.

L’iniziativa vedrà anche il coinvolgimento attivo degli studenti dell’Università degli Studi di Torino del Corso di Laurea di Infermieristiche sede Città della Salute e della Scienza di Torino, Azienda Sanitaria Locale Città di Torino, TO4 Ivrea e Orbassano Polo Medicina Orbassano e Candiolo, nonché il Corso di Laurea in Ostetricia e di Medicina . L’Ordine delle Professioni Infermieristiche sarà presente in entrambe le giornate, a sostegno dell’iniziativa, per contribuire a far comprendere alla popolazione il ruolo essenziale degli infermieri nel sistema sanitario e nella risposta alle emergenze.
Un’occasione unica per apprendere competenze salvavita e contribuire alla diffusione della cultura del soccorso.

Le Gru è il più grande centro commerciale in Piemonte e uno dei più importanti in Italia. Con i suoi 100.000 metri quadrati di superficie coperta e climatizzata, 4.700 posti auto gratuiti, è pensato come un vero villaggio, elegante e funzionale, che offre oltre 150 esercizi commerciali con insegne di prestigio, una scelta merceologica ampia e di qualità, un’area ristorazione e alimentari unica con bar, ristoranti, fast food e l‘Area Mercato. Oltre al grande ipermercato  il benzinaio e il villaggio fitness offre anche diversi servizi al cliente: farmacia, parrucchieri, lavasecco e sartoria, agenzia di viaggi, tabaccaio, e molto altro, compresa una biglietteria e un punto di relazione con il pubblico che offre informazioni e servizi legati alla cultura e la mobilità sostenibile. Le Gru è diventato negli anni un punto di riferimento anche per l’intrattenimento: l’obiettivo è divertire e fornire contenuti e spunti di riflessione ai propri visitatori attraverso progetti sociali, legati a solidarietà, sostenibilità e inclusività, incontri con le scuole, laboratori e intrattenimenti per le famiglie, eventi dedicati a tecnologia, design, arte, sport e cultura a 360°, coinvolgendo associazioni, enti e realtà locali. Dal 2022 è iniziato il restyling di Le Gru: un rinnovamento completo dal punto di vista architettonico, di efficientamento energetico e di potenziamento dell’offerta commerciale. Un viaggio che porta a Le Gru una nuova vita: dove gli spazi si fanno più accoglienti, moderni, più a misura, dove i materiali e le forme richiamano l’armonia della natura. Un viaggio che porta a un grande cambiamento strutturale, ma che preserva la cultura di ospitalità, intrattenimento e creatività insiti nel DNA di Le Gru e offre ogni giorno una sorpresa: nuovi brand, nuove esperienze, nuovi eventi.

GABRIELLA DAGHERO

RuBrica Torino Over