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La Polizia ha celebrato il santo patrono

Ieri 29 settembre, la Polizia di Stato ha celebrato il suo Santo patrono, San Michele Arcangelo, difensore del popolo di Dio, vincitore nella lotta del bene contro il male, che Papa Pio XII proclamò patrono e protettore della Polizia il 29 settembre del 1949, per la naturale somiglianza con la missione assolta dai poliziotti, chiamati quotidianamente ad assicurare il rispetto delle leggi, l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini.
La solenne festività è stata commemorata, a Torino, ieri  mattina, nel santuario di Sant’Antonio di Padova, con una celebrazione eucaristica officiata da Don Luigi Ciotti, coadiuvato dal Cappellano della Polizia di Stato, Don Cristiano Massa, a cui hanno partecipato autorità militari e civili, appartenenti alla Polizia di Stato e all’Amministrazione Civile dell’Interno, in servizio ed in quiescenza, nonché i familiari delle Vittime del Dovere.

Eredità Agnelli, la difesa: “Non esiste patrimonio occulto”

A una settimana dal sequestro di 74 milioni di euro disposto dal tribunale di Torino nell’inchiesta legata ai lasciti dell’Avvocato Agnelli, i legali di John, Lapo e Ginevra Elkann intervengono sulle  accuse mosse dalla procura e sulle “reiterate falsità” uscite sui giornali.
“Non è mai esistito e non esiste alcun patrimonio occulto dell’eredità Agnelli” John Elkann è al vertice del gruppo non per misteriosi passaggi societari, ma per volere del nonno, Gianni Agnelli, che “gli assegnò il ruolo secondo uno schema successorio ricorrente da sempre nella famiglia”. Questa dinamica, sostengono i legali “ha assicurato al primo gruppo industriale italiano uno sviluppo ed una continuità di gestione che ha tagliato il traguardo dei 125 anni”.

 

Gli allievi carabinieri di Torino alla Hearth run

La Heart Run di Torino è stata un autentico inno alla salute. Ieri, insieme alle centinaia di partecipanti alla camminata per far battere i cuori organizzata in occasione della Giornata Mondiale per il Cuore 2024, era presente anche la Scuola Allievi Carabinieri di Torino. Oltre 250 futuri carabinieri hanno camminato lungo il percorso di 5 chilometri approntato nel cuore di Torino, con partenza e arrivo da piazza Castello.

La Heart Run – 1° Memorial Lorenzo Greco mira a sensibilizzare la cittadinanza sull’importanza di uno stile di vita attivo e sano per la prevenzione delle malattie cardiache. Partecipare a questa camminata non solo ha permesso di fare attività fisica all’aperto, ma anche di condividere un momento di solidarietà e consapevolezza con la comunità. Il ricavato, infatti, sarà destinato all’installazione di defibrillatori nelle scuole, negli impianti sportivi e per borse di studio a favore di studenti universitari delle facoltà di Medicina, Scienze Infermieristiche, Scienze Motorie e Ingegneria Biomedica.
Il Comando Provinciale dei Carabinieri di Torino sottolinea come la presenza istituzionale a queste manifestazioni sia occasione per promuovere i valori sportivi, tra cui quello della legalità, della salute e dei corretti stili di vita. Lo sport arricchisce. E’ un veicolo di conoscenza, di dialogo e uno strumento di pace.
Un’opportunità per testimoniare la vocazione dell’Arma dei Carabinieri di essere sempre vicina ai cittadini: “per la gente e tra la gente”.
Dichiarazione di Marcello Segre, presidente Associazione Italiana Cuore e Rianimazione “Lorenzo Greco” Onlus:
“Della grande Squadra del Cuore quest’anno ha fatto parte anche la Scuola Allievi Carabinieri di Torino. Oltre 250 futuri carabinieri hanno reso ancora più speciale la Heart Run, la camminata per far battere i cuori organizzata in occasione della Giornata Mondiale per il Cuore 2024. La loro presenza è stata l’occasione per sottolineare l’importanza dell’attività fisica e del movimento, degli stili di vita sani e della promozione della salute cardiovascolare. “Usa il cuore per agire” è il titolo della campagna mondiale di informazione e sensibilizzazione sulla prevenzione dei disturbi cardio-cerebro vascolari e camminando insieme oggi abbiamo mandato un bel messaggio, rinnovando l’importanza dell’azione. Ci tengo a ringraziare personalmente l’Arma dei Carabinieri, da sempre vicina alla Giornata Mondiale per il cuore.”

La logistica del Piemonte guarda a Liguria e Lombardia

La logistica gioca un ruolo importante nel futuro economico del Piemonte che sta affrontando la crisi dell’automotive. L’assessore alla Logistica ed infrastrutture strategiche della Regione Piemonte, Enrico Bussalino è intervenuto  nei giorni scorsi a Palazzo Lombardia, a Milano, in occasione  degli Stati generali della Logistica del Nord Ovest.

Le politiche attivate in questi anni dalla Regione Piemonte, in raccordo con le Regioni partner Lombardia e Liguria, per lo sviluppo di una filiera della logistica e allrealizzazione di grandi infrastrutture, contribuiscono a definire il ruolo centrale del Nord Ovest del nostro Paese nella movimentazione logistica delle merci all’interno del Corridoio Mediterraneo e di quello Reno-Alpi.

Stiamo puntando alla creazione di un sistema retroportuale sul nostro territorio, grazie alle ZLS – zone logistiche semplificate, come interporti, scali ferroviari, piattaforme logistiche, ad integrazione del sistema portuale e retroporto di Genova e dei porti Liguri. Per questo la Regione Piemonte fin dal 2021 si è attivata, attraverso un bando regionale rivolto ai Comuni piemontesi, per individuare ulteriori siti oltre a quelli già individuati nel Piano strategico”.

Sul tema centrale  delle aree retroportuali commenta Bussalino: “Si sta concludendo cosi l’iter per l’ampliamento delle aree retroportuali nelle province di Alessandria, Asti e Cuneo, perché sono un’opportunità di sviluppo economico e quindi imprenditoriale per i territori locali. Stiamo lavorando per rendere il Piemonte più attrattivo agli investitori internazionali e a conferma di questo ricordo che la multinazionale Silicon Box ha scelto Novara per il nuovo maxi-impianto produttivo per la realizzazione di semiconduttori e microchip, cosi come proseguono gli investimenti di Amazon sul nostro territorio con l’apertura di un nuovo polo ad Alessandria che diventa centrale per la rete di distribuzione in Italia e nel resto dEuropa”.

Quando la Mole s’affolla di Maestri del Cinema

La Mole s’affolla di Maestri del cinema. Dopo l’intervento, alcuni giorni fa, di Peter Greenway che ha ricevuto la Stella della Mole, il riconoscimento che il Museo del Cinema assegna ai più importanti registi della nostra epoca, e che con la figlia Pip ha letto alcuni dei trenta racconti brevi da lui stesso scritti e sinora mai pubblicati, raccolti nel volume “He read deep into the night”, è stata la volta della presenza dello svedese, giovedì 26 e venerdì 27, Ruben Östlund, nella doppia veste di regista e artista, ancora per la consegna della Stella della Mole e per l’inaugurazione dell’opera d’arte “The Square/Rutan”, un’idea del regista e di Kalle Boman, che rimarrà esposta nell’Aula del Tempio, di fronte al Moloch, sino al 14 ottobre prossimo. Ha sottolineato Östlund nei giorni scorsi: “Questa è la prima volta che l’installazione è proposta al di fuori della Scandinavia: in questo momento storico è più che mai attuale parlare delle idee che l’installazione rappresenta, della nostra società, di cosa dovremmo fare e quale ruolo ha il cinema in tutto questo.” Quali idee? “Un quadrato di tre metri x tre metri tracciato da un led luminoso. Rappresenta uno spazio vuoto in attesa di essere riempito. All’interno del quadrato ci sono regole ben chiare da rispettare e che implicano aiuto reciproco delle persone: si è tutti eguali e con eguali diritti. Qui è vietato rubare, far male agli altri e qualsiasi cosa che possa ledere il prossimo.” Controverso autore, vincitore di prestigiosi riconoscimenti internazionali, importanti due Palme d’Oro al Festival di Cannes che lo hanno portato a farsi conoscere dal grande pubblico: “The Square” nel 2017, capolavoro che è la riflessione acuta e coinvolgente sulla società e sull’arte contemporanea, “con una grande critica al cinismo dei giorni nostri”, e nel 2022 “Triangle of Sadness”, candidato all’Oscar come miglior regista e miglior sceneggiatura originale, “pellicola che esplora le dinamiche di classe attraverso una lente deformante che ne accentua il senso tragico.”

Martedì 1 ottobre arriverà e sarà la festa del Grande Cinema. Titoli come “Un angelo alla mia tavola”, la sua consacrazione “Lezioni di piano” e “Il potere del cane” (pur non dimenticando grossi scivoloni, come “In the cut”) basterebbero da soli a ritagliare la figura di questa donna, nata in Nuova Zelanda, nel firmamento delle settima arte. Per sempre. È il suo modo di tratteggiare figure femminili a incantare, la loro lotta, il desiderio di essere libere dai soprusi maschili, dagli obblighi, dalle coercizioni, è la grande intelligenza ad affascinare, quell’affondare idee e sviluppi di progetti nel mondo letterario che padroneggia come pochi altri. Quel guidare attrici e attori ad esprimere con una estrema varietà di singolari introspezioni il loro personaggio, a dare corpo e sfumature immerse nel Bene e nel Male. “Jane Campion è indiscutibilmente una cineasta di singolare genialità che, come nessun altro, riesce a servirsi delle arti della rappresentazione cinematografica per rivelare intuizioni uniche e profonde sulla soggettività femminile nonché una sensibilità distintiva in film diretti da una donna, sulle donne e per le donne”, ha sottolineato Domenico De Gaetano, direttore del Museo del Cinema. E ancora: “L’aspetto superficiale di un thriller tradizionale, di una storia d’amore, di un dramma domestico, di una biografia o di un adattamento di un classico della letteratura fa un lungo giro attorno alla psiche dei suoi personaggi principali e osa deviare in un territorio inaspettato e altamente stimolante che non sempre incontra un fascino universale.”

Anche a lei l’assegnazione della Stella della Mole, masterclass alle 17 nell’Aula del Tempio e colloquio con il direttore e con Grazia Paganelli a parlare dei primi lavori, dei suoi primi successi, di Oscar e di Palmarès, della predilezione di personaggi femminili cresciuti e ribelli in un acre panorama dominato dagli uomini. La masterclass di Jane Campion verrà preceduta stasera alle 20,30 al cinema Massimo da “Shorts by Jane Campion” una iniziativa realizzata in collaborazione con il Festival Internazionale RAI – Prix Italia, che prevede la proiezione dei cortometraggi diretti dalla regista dal 1982 al 2008.

Intanto il Museo del Cinema promette, il 5 ottobre, l’arrivo di Martin Scorsese in compagnia di Willem Defoe e di probabile Leonardo Di Caprio. Le code e gli assalti al monumento di Antonelli sono già oggi assicurati. Un gran bel colpo per presidente e direttore e staff intero, un appuntamento che se si consoliderà sarà certo imperdibile, nomi di stratosferico richiamo che avrebbero il potere di innalzare alle stelle il prestigio del Museo del Cinema tutto torinese.

Elio Rabbione

Nelle immagini: tutto pronto per l’arrivo di Martin Scorsese e Leonardo Di Caprio? “Rutan”, ph. Patrick Svedberg; il regista Ruben Östlund al lavoro, ph. Tobias Henriksson; Jane Campion felice alla consegna di uno dei due Oscar vinti nella sua carriera

“Pietro J.”: il romanzo noir di Patrizia Valpiani, torinese d’adozione

Torino tra le righe

di Marzia Estini
Iniziamo il nostro viaggio attraverso la letteratura torinese con Pietro J., un romanzo noir firmato da Patrizia Valpiani. Medico, scrittrice e poetessa, Valpiani, originaria di Pietrasanta, è ormai adottata dalla nostra Torino, dove ha ambientato gran parte della sua produzione narrativa. Conosciuta per alternare poesia e narrativa noir, l’autrice è particolarmente attenta a creare atmosfere cupe e inquietanti, essenziali per un buon noir, come lei stessa ricorda.
Il noir di Valpiani si distingue per la profondità psicologica, dove la violenza emerge dalle ombre della mente più che dalla scena stessa. Questa introspezione la lega alla poesia, un’arte capace di svelare le sfaccettature più nascoste della natura umana.
Patrizia Valpiani

 

Il protagonista della serie di romanzi che ha come fulcro Pietro Jackson nasce nel 2009 con Ascoltando Coltrane (Neos Edizioni, Torino). Pietro è un giovane pittore e musicista con una sensibilità fuori dal comune, in grado di percepire le negatività che lo circondano. Nel suo atelier in corso Inghilterra, Jackson dipinge e si muove in una Torino ben rappresentata nei suoi aspetti urbani, culturali e sociologici, con uno sguardo che ci porta a scavare oltre le apparenze.
Dopo una pausa di alcuni anni, Valpiani ha ripreso a raccontare le vicende del suo protagonista insieme al medico legale Gianfranco Brini, pubblicando sotto lo pseudonimo Tosca Brizio Chiaroscuro (2017) e L’ombra cupa degli ippocastani (2019), entrambi con Golem Edizioni. A questi segue un racconto lungo, Blood session per Pietro Jackson, distribuito online. Con la morte di Brini, Valpiani ha ripreso a narrare da sola, pubblicando racconti e romanzi che hanno come centro Torino e il suo enigmatico protagonista.
Il romanzo Pietro J. (Readaction Editrice, 2022) è il più recente capitolo della saga, e si apre con la parte intitolata Tossik Park, ambientata nella zona degradata del Parco Stura. L’autrice descrive un paesaggio cupo e inquietante, con un’abilità sorprendente, tanto che mentre leggi ti sembra davvero di camminare tra mozziconi di sigarette, siringhe, rifiuti ed escrementi di cani ed umani. Una passeggiata quasi realistica tra figure spettrali e delinquenti senza scrupoli, calpestando lattine vuote, arbusti scavezzati e tappeti di foglie mai rastrellati, respirando l’aria acre, polverosa e sporca che sembra appesantire l’atmosfera.  È qui che si consumerà l’omicidio dell’avvocato Morelli, mentre dall’altro lato della città in corso Inghilterra, Pietro Jackson, sulle note del sax tenore di John Coltrane, dipinge i tratti del viso di un uomo, agonizzante, il ricordo di un incubo premonitore fatto la sera precedente che l’ha lasciato stanco e stremato e soprattutto angosciato per il significato che questo può avere. Il mistero si infittisce quando una coppia gay, passeggiando col cane nel Parco del Valentino, scopre un cadavere alla Fontana dei Dodici Mesi. Le indagini, nelle quali Pietro è inevitabilmente coinvolto, si sviluppano con precisione e professionalità, conducendo il lettore a un finale sorprendente.
La seconda parte del romanzo, Gli enigmi di York, ci porta in Inghilterra, tra le nebbie di York, dove la maestosa cattedrale di York Minster è teatro di un feroce delitto. Anche qui, la mano dell’autrice non delude, dimostrando la sua capacità di intrecciare misteri, scomparse e ritrovamenti, tenendo il lettore incollato alle pagine fino all’epilogo.
Con una penna affilata e un talento per le descrizioni vivide, Patrizia Valpiani riesce a tessere un intricato noir che si muove tra Torino e York, in un viaggio tra ombre, misteri e profonde inquietudini. Non vediamo l’ora di scoprire cosa riserverà il prossimo capitolo delle avventure di Pietro Jackson, previsto per il 2025.
La rubrica è curata dalla scrittrice Marzia Estini:

Street food e non solo al Beer Festival di Carmagnola

 Beer Festival di Carmagnola, un evento che promette di animare il Foro Boario di Piazza Italia, dal 3 al 6 ottobre
Street Food e Birra artigianale di ogni tipo vi aspettano per quattro giorni di indimenticabile divertimento per tutte le età! Sarà, infatti, allestito, il Mini Park che promette una ricca accoglienza ai piccoli ospiti del festival. Il tutto sarà condito da una ricca offerta musicale che prevede ospiti d’eccezione pronti a regalarvi emozioni uniche. Ecco il nostro programma musicale:
– 3 ottobre: Road Runner per una serata all’insegna del country e del rock;
– 4 ottobre: Vascollection con un omaggio al grande Vasco Rossi;
– 5 ottobre: Leo Dag e i celebri brani di Gigi Dag;
– 6 ottobre: Starlights con il meglio della musica dagli anni ’70 ad oggi.
Vi aspettiamo dal 3 al 6 ottobre per un evento unico nel suo genere!
Allego comunicato stampa e locandina dell’evento.
Per ulteriori informazioni ed aggiornamenti:
Tel: 3519719096
Facebook: saporidalmondo

Instagram: saporidalmondofficial

Grazie per l’attenzione!

I Comuni a Santena per la festa dei santi Cosma e Damiano

Ieri  nella città di Santena, si è tenuto un importante momento di celebrazione tra i comuni di Gerace, Roggiano Gravina, Santena, Stignano e Stilo, nell’ambito delle iniziative per la celebrazione dei 60 anni della Festa dei Santi Cosma e Damiano. In questa occasione, è stato siglato il Patto di Amicizia, un impegno simbolico che promuove il patrimonio storico e culturale dei territori calabresi e piemontesi.

Questo patto suggella un legame profondo, nato dall’immigrazione dal sud al nord Italia, e rafforzato negli anni attraverso cibo, cultura e tradizioni condivise. La festa dei Santi Cosma e Damiano, celebrata ogni anno con grande devozione, rappresenta il simbolo di questa unione tra comunità, che oggi diventa ancora più forte.

“Un’occasione di fratellanza e collaborazione che onoriamo con orgoglio e con la consapevolezza del valore delle nostre radici comuni” commenta la città di Santena sui social.

(Facebook Città di Santena)
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Furgone contro Atc, atto intimidatorio

Potrebbero essere gli sgomberi che si stanno eseguendo nelle ultime settimane, con  maggiore intensità, contro gli occupanti abusivi che tolgono possibilità agli aventi diritto, la motivazione dell’atto (che sarebbe quindi intimidatorio) del furgone che si è schiantato nella notte contro la sede Atc di corso Dante a Torino. Sul mezzo non si è fatto trovare nessuno,  conducente e passeggeri sono fuggiti.

Questo grave atto, che appare chiaramente come un attacco doloso, non deve essere in alcun modo sottovalutato. Siamo di fronte a un fenomeno allarmante che richiede una risposta decisa e immediata da parte delle autorità competenti“, ha detto il presidente Atc, Emilio Bolla