ilTorinese

Arte e sacro, la chiesa di San Dalmazzo a Torino

In centro citta’ un gioiello molto antico

Dopo un lungo periodo di chiusura, e’ di nuovo possibile visitare la chiesa di San Dalmazzo, situata tra via Garibaldi, una volta via Dora Grossa, e via delle Orfane.

Costruita nel lontano 1271 e destinata all’assistenza dei pellegrini e alla cura degli infermi, nel tempo la sua struttura subi’ un consistente deterioramento e fu cosi’ che nel 1573, periodo in cui fu affidata ai frati Barnabiti, si decise per una riedificazione. Qualche anno dopo per volere del cardinale Gerolamo della Rovere fu nuovamente restaurata e decorata, anche grazie alle numerose donazioni dei Savoia mentre alla fine dell’800 furono ripresi ulteriormente i lavori che la riportarono al suo stile originario. Durante la Seconda Guerra Mondiale fu bombardata riportando seri danni al tetto e agli infissi, il suo ultimo restauro risale al 1959.

L’esterno e’ l’unica parte rimasta in stile Barocco con i suoi pilastri di ordine corinzio, i finestroni da cui entra la luce e un timpano semicircolare che avvolge un prezioso affresco. La chiesa, di medie dimensioni, trova la sua bellezza, oltre che nei suoi sorprendenti interni in stile neogotico che catturano subito l’occhio del visitatore, ma anche nella superficie proporzionata che la rende accogliente e affascinante.

Al suo interno lo sfondo e’ quello tipico dello stile gotico caratterizzato dallo slancio verticale, da vetrate colorate, da stucchi, dipinti neo-bizantini di Enrico Reffo e dorature. L’elemento che attira legittimamente l’attenzione e’ la fonte battesimale originale ereditata dalla vecchia chiesa di San Dalmazzo Martire. La struttura e’ a tre navate decorate da edicole, il bellissimo pulpito incorniciato da mosaici e il ciborio a baldacchino.

Spesso la chiesa di San Dalmazzo si fa scenario di concerti di musica, dal gospel alla musica da camera, il prossimo appuntamento? Domenica 15 Dicembre 2024 ore 17:00 TORINO CHAMBER MUSIC FESTIVAL, vibrazioni all’interno di un contesto suggestivo e incantevole.

Per informazioni sugli eventi

www.diocesi.torino.it

Maria La Barbera

Ilenia Zodiaco: “La lettura non è sacra, è vitale” 

Il racconto dell’incontro alla Fondazione Circolo dei lettori

Foto: Circolo lettori

Torino si prepara ad accogliere il Salone del Libro 2025, uno degli appuntamenti culturali più attesi dell’anno. Tra incontri, presentazioni e dibattiti diffusi in tutta la città, il clima è già carico di energia e curiosità. A dare il via un evento che fonde perfettamente classico e contemporaneo: la Fondazione Circolo dei Lettori di Via Bogino 9 ha ospitato Ilenia Zodiaco, tra le booktuber più seguite e autorevoli del panorama digitale italiano. Siciliana d’origine e milanese d’adozione, Ilenia è da oltre un decennio una guida per migliaia di lettori che cercano orientamento nel vasto mondo della narrativa italiana e internazionale. Con uno stile diretto e una preparazione solida, ha saputo distinguersi ben prima dell’ascesa del fenomeno dei booktuber, conquistando il pubblico grazie alla profondità delle sue analisi e alla spontaneità del suo linguaggio. Nel 2020, con il suo canale  Con Amore e Squallore su YouTube, ha lanciato la fortunata iniziativa dei “mattoni”: letture condivise di grandi classici spesso temuti per la loro mole, ma riscoperti con entusiasmo grazie a una comunità appassionata e attiva. Proprio sabato, nella prestigiosa cornice della Fondazione, è andato in scena “Mattoni italiani – bonus track”, un incontro dedicato alle grandi autrici del Novecento italiano, spesso dimenticate dai programmi scolastici ma vivissime nella memoria di chi legge. Tra ironia, competenza e passione, la Zodiaco ha tenuto il pubblico incollato per oltre un’ora, confermandosi voce autorevole e autentica del nuovo modo di parlare di libri.

 

Un’ode ai classici in un’epoca di velocità e di contenuti rapidi e spesso superficiali.

Sentivo che nella mia community cresceva un bisogno di stabilità, di ancoraggio. I classici, in fondo, sono proprio questo: una costante a cui tornare. La pandemia del 2020 ha fatto il resto, offrendo a molti il tempo per affrontare finalmente quelle letture che spesso incutono timore.

Com’è stato il feedback del pubblico?

Variegata, ma entusiasta. Soprattutto con gli autori russi le reazioni sono state polarizzanti. Ma ciò che mi rende più orgogliosa è che in tanti hanno sospeso il giudizio, si sono lasciati attraversare dal testo. Per molti, il gruppo di lettura è stato l’elemento decisivo per iniziare libri che da soli non avrebbero mai affrontato.

Come funziona la “sfida dei mattoni”?

Ogni anno, il 1° gennaio, Iancio su YouTube la “sfida”: sei libri impegnativi, uno ogni due mesi. Ogni volume viene poi discusso in una diretta domenicale e in incontri dal vivo presso la libreria EPI di Milano( due al mese ora sono diventati quattro). Tutto è coordinato via social e in un gruppo Telegram dedicato, dove si commenta liberamente.

Quello che colpisce del tuo stile comunicativo è la naturalezza con cui ti approcci alla letteratura e la tua capacità di semplificare anche delle tematiche molto complesse. Da dove nasce questa dote?

Ho sempre trattato la lettura come qualcosa di normale, quotidiano. Niente idealizzazioni: leggere è un atto di libertà.  Sono cresciuta tra i classici e ammetto di avere una “visione alta” della scrittura, pur apprezzando molti autori contemporanei. Per me, il lettore ha lo stesso peso dell’autore. È lui a dare vita al testo, a renderlo vivo nel presente.

 


Spiegaci meglio questo rapporto tra lettore ed autore.

La lettura si trasforma quando incontra il pubblico. E’ un atto attivo di interpretazione in cui non bisogna sacralizzare le intenzioni dell’autore ma al contrario vivere e interpretare il testo. Penso che vi sia una creatività anche nell’atto di leggere, che aiuta le persone a definire il proprio carattere. Bisogna farsi attraversare dalle letture e far sì che esso ti cambino.

Alla Fondazione Circolo dei lettori presenti una “bouns track” dei mattoni dedicata alle grandi autrici italiane del ‘900. Da cosa è stata motivata questa scelta?

Natalia Ginzburg, Alba de Céspedes, Grazia Deledda: sono state importantissime, eppure marginalizzate dalla critica e dai programmi scolastici. La “bonus track” non è solo un omaggio, ma un gesto di memoria e rilettura, per far emergere nuovi punti di vista. Non è un’operazione di salvataggio – sottolinea – ma un recupero attivo, uno sguardo alternativo su storie che meritano di essere ascoltate.

Torino e Natalia Ginzburg: un legame profondo.

Si, molto. Tra le scrittrici omaggiate, Natalia Ginzburg occupa un posto speciale. La sua scrittura era minimale, ma aveva una forza straordinaria. Era timida, sì, ma ha avuto un enorme impatto nel panorama editoriale, soprattutto con il suo lavoro in Einaudi. La sua lezione è stata quella di imparare dalle “piccole virtù”.

Valeria Rombolà

Nuovo servizio della Questura per i cittadini stranieri

È stato attivato un nuovo servizio dedicato a tutti i cittadini stranieri per l’invio all’Ufficio Immigrazione dei documenti necessari all’integrazione delle pratiche già acquisite ma risultate incomplete.

 

In particolare tale servizio è dedicato agli utenti che hanno ricevuto un preavviso di rigetto con contestuale invito ad integrare la documentazione precedentemente presentata.

 

Pertanto, l’utente potrà inviare la documentazione richiesta via mail all’indirizzo pec dell’Ufficio Immigrazione DIPPS184.0000@PECPS.POLIZIADISTATO.IT dedicato esclusivamente a questo tipo di attività.

 

Insieme alla documentazione richiesta, l’utente dovrà allegare anche la fotocopia della ricevuta postale, di prenota facile o di quella rilasciata dall’ufficio (allo scopo di consentire una celere individuazione della pratica) nonché la fotocopia del preavviso di rigetto ricevuto.

 

L’invio di tutta la documentazione tramite posta elettronica eviterà ai cittadini stranieri di recarsi personalmente presso gli sportelli dell’Ufficio Immigrazione di via Fratelli Ruffini 11 per effettuare la consegna materiale.

 

Dopo l’invio della documentazione richiesta, l’utente sarà successivamente contattato dall’Ufficio Immigrazione per la definizione della pratica.

Concorsi infermieri, la Regione: “515 assunzioni più la copertura del turnover”

L’obiettivo dei tre concorsi per infermieri e tecnici sanitari indetti nei giorni scorsi da Azienda Zero è quello coprire il fabbisogno delle aziende sanitarie registrato dal competente Osservatorio regionale.

Grazie allo scorrimento delle graduatorie che verranno così formate si potrà arrivare all’assunzione di 401 infermieri, 49 tecnici di radiologia medica e 65 tecnici di laboratorio biomedico. Dagli stessi elenchi si potrà inoltre attingere per la sostituzione del personale che man mano andrà in pensione.

È per questo motivo che l’assessore alla Sanità Federico Riboldi sottolinea che «la partecipazione ai concorsi è importante per tutti i professionisti sanitari interessati: per l’ampia copertura del fabbisogno, in quanto le assunzioni previste rappresentano l’avvio di un piano pluriennale strutturato, con successive immissioni in servizio in linea con l’evoluzione delle necessità delle aziende sanitarie; per la garanzia di stabilità lavorativa, poiché i contratti saranno a tempo indeterminato, offrendo prospettive solide e continuità occupazionale; per la trasparenza, dato che la procedura centralizzata garantisce criteri di selezione omogenei».

Appartamenti a Torino: più cari del budget degli inquilini

A Torino gli appartamenti ammontano, secondo la ricerca di HousingAnywhere, a 1100 euro, ma il budget degli inquilini ammonta a 900 euro

HousingAnywhere rappresenta la maggiore piattaforma europea di affitti a medio termine, e ha condiviso i risultati principali del ruolo Rent Gap Monitor per il primo trimestre del 2025, analizzando la disparità fra i prezzi degli affitti e il budget degli inquilini in 27 grandi città italiane. All’inizio di aprile, HousingAnywhere aveva registrato la diminuzione del 2,9% degli affitti degli appartamenti su base annua. Nonostante ciò, in media degli inquilini di tutta Europa hanno alzato le loro disponibilità di spesa per l’affitto del 4,1% rispetto allo scorso anno: nelle principali città, dove l’offerta abitativa scarseggia, gli affittuari sembrano disposti a destinare una quota maggiore del proprio reddito alla casa, probabilmente sacrificando altre voci di spesa, pur di riuscire a emergere in un mercato sempre più competitivo.

La situazione a livello italiano mostra come gli affittuari stiano adeguando le loro aspettative di spesa in un mercato che rimane sempre molto caro. A Roma il divario tra i prezzi e i budget degli inquilini rimane ben al di sotto della media, attestandosi a 375 euro nella Capitale. Dopo un calo del 9,8% rispetto allo scorso anno, i prezzi di affitto di appartamenti ammontano ora a 1875 euro, mentre gli inquilini fissano il loro budget a 1500 euro.

Il contrario accade a Firenze, dove il divario è minimo con soli 100 euro di differenza. Qui gli appartamenti costano 1600 euro e anche gli affittuari si aspettano di trovare un appartamento a 1500 euro, medesimo prezzo di Roma. Segue Milano con 260 euro (dove l’aspettativa di spesa è di 1440 euro e il prezzo di affitto 1700. Il gas di Torino si attesta a 200, in quanto il filtro del prezzo medio è fissato a 900 euro, e gli affitti ammontano a 1100 euro. Il divario più basso tra le città analizzate è quello di Bologna, con appena 133 euro. Qui, a fronte di un budget inquilini di 1492 euro, il prezzo di affitto è di 1695 euro.

Gli affitti in Europa si stabilizzano, ma i prezzi rimangono tanto alti da far alzare il budget degli inquilini a 4,1%. Il divario tra i prezzi degli affitti e il budget massimo previsto dai locatari in Europa si riduce dai 300 euro dell’anno scorso ai 990 euro attuali. In Italia il divario tra i prezzi e il budget degli inquilini varia da un massimo di 375 euro a Roma fino a un minimo di 100 euro a Firenze, passando per i 260 euro di Milano, i 200 di Torino e i 133 di Bologna.

Mara Martellotta

Ettore Canepa: saggista, giornalista e scrittore

RITRATTI TORINESI 

Ettore Canepa (1950), saggista, giornalista e scrittore, noto per aver curato l’introduzione de “La Ballata del Vecchio Marinaio”(Feltrinelli, 1994) e pubblicato, tra gli altri, “Il fiume sacro – dieci anni nella poesia di Roberto Mussapi, 1990-2000”(Le Lettere, 2010), “Rimandi danteschi nella poesia di Roberto Mussapi”(2016) sulla rivista Otto/Novecento e “La caduta di Eva nel Paradise Lost di John Milton rivissuta nella Digitale purpurea di Giovanni Pascoli”, nel 2019, è autore del romanzo “Nella foresta di stelle”(Algra, 2022) e del più recente “Per l’alto mare aperto – Nei mari dell’immaginazione: Coleridge, Carlyle, Melville, Fenoglio, Mussapi” (Moretti&Vitali, 2024).

Ettore Canepa ci ha svelato alcuni aspetti della sua attività letteraria.

“All’Università Di Torino mi sono laureato in Estetica con Luigi Pareyson, Gianni Vattimo e Sergio Givone – ha raccontato Ettore Canepa – ognuno dei quali è stato fondamentale per la mia formazione, basata su un approccio ermeneutico. Ho presentato una tesi su Coleridge e sulla letteratura anglosassone, fonti di ispirazione durante tutto il mio percorso di saggista e scrittore”.

“Uno dei grandi temi che ho approfondito e sviluppato nel tempo riguarda quella sorta di atmosfera esoterica che domina nella provincia di Cuneo, declinata attraverso le opere d’avventura tipiche, tra l’altro, di molti scrittori angloamericani – continua Ettore Canepa – La ricerca di un senso che possa riempire la vita di contenuto e significato è uno tra i grandi temi contemporanei alla base della mia ultima opera ‘Per l’alto mare aperto – Nei mari dell’immaginazione: Coleridge, Carlyle, Melville, Fenoglio, Mussapi’. Forse, in una società che sta velocemente mutando e che soffre di una perdita di contenuti, tornare a questi grandi autori e perdersi nel mare dell’immaginazione può aiutarci a mantenere una rotta. In questa mia opera, già pubblicata da Jaca Book nel 1991 e che è uscita in un’edizione aggiornata alla fine del 2024, cerco di dimostrare filologicamente quanto la ricorrente immaginazione sia rappresentata dalla metafora del mare, luogo estremo della ricerca metafisica, come riscontriamo nel Moby Dick di Melville, un trattato sapienziale e libro sacro che, grazie ad Achab e alla sua volontà di fare naufragio cercando di uccidere la balena bianca, ci consegna l’idea di un’immaginazione che, se da una parte può essere profetica, dall’altra è anche portatrice di delirio.

Le mie origini cuneesi e quell’atmosfera che pervade la mia terra, di cui parlavo pocanzi (perché è proprio vero che, osservate da Cuneo, le Langhe assomigliano a un mare azzurro), mi hanno portato ad approfondire quel ‘romanzo oceanico’ di Beppe Fenoglio che è ‘Il partigiano Johnny’, in cui, attraverso almeno sessanta metafore, lo scrittore langarolo ci consegna un’immagine della sua terra come immersa nel mare”.

“In quest’ultima edizione di ‘Per l’alto mare aperto’ – conclude Ettore Canepa – ho voluto inserire l’opera ‘Antartide’ del poeta Roberto Mussapi. Mi legano a lui, oltre all’amicizia e alla stima che risalgono ai tempi della nostra giovinezza, molti parallelismi nati negli anni tra il mio lavoro critico e il suo di poeta. Ritengo che questi temi di cui ho parlato nell’intervista siano basilari nella formazione di Mussapi. Egli è riuscito a estrapolarli e a portarli nella letteratura contemporanea, rendendo universale e comune il concetto di ‘potenza eroica’, declinandola ‘nella sua normale umanità’”.

Mara Martellotta

 

 

 

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“Tour Cesare Pavese”: sette presentazioni de “Il mestiere di vivere”

Anche il cinema, in occasione del “Salone Off – Salone internazionale del Libro” omaggia Cesare Pavese 

Da mercoledì 14 a martedì 20 maggio

“Perdono tutti e a tutti chiedo perdono. Va bene? Non fate troppi pettegolezzi”. 26 agosto 1950. E’ una domenica sera affogata negli ultimi lampi di una triste soffocante estate, quando, dopo aver vagolato per una Torino verosimilmente deserta, solo e in preda a mille spietati “fantasmi” di cuore e memoria, Cesare Pavese decide di mettere fine alla sua vita nella camera dell’albergo “Roma” di piazza Carlo Felice, che aveva occupato il giorno prima. Lo scrittore di Langa avrebbe compiuto 42 anni il 9 settembre successivo. Sulla prima pagina dei suoi “Dialoghi con Leucò” (scritti fra il 1945 ed il 1947) che si trovava sul tavolino da notte, chi lo soccorse trovò le poche, scarne, definitive parole succitate. Parte proprio di qui la storia raccontata nel docufilm (2024) “Il mestiere di vivere”, tratto dall’omonimo “diario” dello scrittore di Santo Stefano Belbo, iniziato nel 1935 (durante il confino politico di Brancaleone Calabro) e continuato fino alla sua morte per essere pubblicato postumo, per la prima volta, da “Einaudi” nel 1952, a cura di Massimo Mila, Italo Calvino e Natalia Ginzburg. Il film, realizzato (regia e sceneggiatura) dalla cuneese, sua conterranea, oggi residente a Roma, Giovanna Gagliardo (Monticello d’Alba, 1941), e distribuito da “Luce Cinecittà” è stato lodevolmente inserito in un percorso di sette proiezioni che si terranno, tra mercoledì 14 e martedì 20 maggio, nell’ambito del programma per il “Salone Off” del “Salone Internazionale del Libro di Torino”.

Un vero e proprio “Tour Cesare Pavese” (organizzato da “Piemonte Movie” e “Distretto Cinema” in collaborazione con “Film Commission Torino Piemonte”, “Museo nazionale del Cinema”, “Agis – Anec – Acec Piemonte e Valle d’Aosta”, “Luce Cinecittà” e “Fondazione Cesare Pavese”) che prenderà il via mercoledì 14 maggioalle 21, al “Cinema Lux”, in Galleria San Federico a Torino. Al centro del lavoro della Gagliardo troveremo un Pavese (uomo – intellettuale) raccontato attraverso i vari capitoli che illustrano i tanti mestieri che egli ebbe a sperimentare nella sua breve vita, ricreando “un nuovo mondo letterario e culturale che ha dato identità alla seconda metà del Novecento italiano: un poeta che appena ventenne scopre la poesia narrativa, per poi cimentarsi nel romanzo breve, portare in Italia la letteratura americana e contribuire, infine, alla nascita della ‘Casa Editrice Einaudi’”. Scrive Giovanna Gagliardo“Quel Pavese che ricordiamo frettolosamente come il poeta infelice, suicida per amore, probabilmente è molto di più. Forse è l’intellettuale scomodo che oggi ci manca, l’antipatico mai compiacente che ti complica la giornata, il magnifico compagno di viaggio che – nelle colline di Santo Stefano Belbo- ti fa intravedere il mare azzurro di Itaca. Ho lasciato un Pavese che credevo locale e generazionale, ho ritrovato uno scrittore con il respiro dei ‘classici’”.

Dopo Torino, le proiezioni proseguiranno giovedì 15 maggio, alle 21, ad Asti (“Cinema Lumière”: qui sarà presente, con la regista Gagliardo, anche Laurana Lajolo, figlia di Davide), venerdì 16sempre alle 21, a Vercelli (“Cinema Italia”), sabato 17alle 21, a Dogliani (“Cinema Multilanghe”), domenica 18alle 18 e alle 21 a Villar Perosa (“Cinema delle Valli”), lunedì 19 e martedì 20alle 21, a Bra (“Cinema Vittoria”) e a Cuneo (“Cinema Lanteri”).

E non finisce qui. A chiudere il “Tour Cesare Pavese”martedì 20 maggio (ore 21) al “Cinema Romano”, in Galleria Subalpina a Torino, sarà infatti la proiezione speciale de “Le amiche” di Michelangelo Antonioni, in occasione del 70° anniversario dell’uscita in sala. Il film del 1955 fu liberamente tratto dal romanzo di Pavese “Tra donne sole” (da lui scritto nel 1949 a conclusione del trittico de “La bella estate”) e vinse il “Leone d’argento” alla “Mostra internazionale d’arte cinematografica” e tre “Nastri d’argento” nel 1956 (“Miglior regista”; “Migliore attrice non protagonista” a Valentina Cortese; “Migliore fotografia” a Gianni Di Venanzo). “In contrasto aperto con le tematiche ed i modi rappresentativi neorealisti, Antonioni – è stato scritto – presenta qui una storia in cui i personaggi sono già dei ‘vinti’, aggrappati al loro vuoto interiore, in una situazione di crisi ambientale e sociale di cui è partecipe tutta la gretta borghesia torinese”. A colpire é la “nuova”, singolare personalità stilistica del grande regista ferrarese, complice l’incontro con la ruvida sensibilità etica e linguistica dello scrittore di Santo Stefano Belbo. Introducono il film Stefano Boni del “Museo del Cinema” e Laurana Lajolo, figlia di Davide Lajolo (partigiano, giornalista, scrittore, amico di Cesare Pavese), oltre a due rappresentanti della “Fondazione Cesare Pavese”, la presidente Laura Capra e il direttore Pierluigi Vaccaneo.

Gianni Milani

Nelle foto: Frame da “Il mestiere di vivere”; Giovanna Gagliardo; “Le amiche”: Yvonne Furneaux, Valentina Cortese, Anna Maria Pancani, Eleonora Rossi Drago; Madeleine Fisher

A Volpiano una staffetta di solidarietà per la scuola “Dante Alighieri”

Il 14 giugno tutti in pista per ricominciare insieme

Volpiano, 12 maggio 2025 – Dopo il furto dei pc portatili che ha colpito duramente la Scuola Secondaria di I grado “Dante Alighieri”, l’Istituto Comprensivo di Volpiano reagisce con un’iniziativa all’insegna della solidarietà e della partecipazione collettiva. Sabato 14 giugno 2025, a partire dalle ore 8:30, al Campo di Atletica di via San Grato 9, si svolgerà “Correndo, Saltellando, Camminando… 100 metri per uno, tutti per la scuola”, una staffetta aperta a tutti per raccogliere fondi e riacquistare il materiale sottratto.

L’evento, organizzato con il sostegno di tutta la comunità scolastica e cittadina, prevede un percorso simbolico in cui ciascun partecipante potrà dare il proprio contributo – correndo, camminando o saltellando – per portare avanti il testimone della solidarietà. L’iscrizione ha un costo di 5 euro e può essere effettuata presso i punti aderenti: Favaron Sport, Caffetteria Pasticceria Papillon, CopyWhite, Palestra Mirabai, ASD Smile FIT.

«Durante la staffetta – spiegano gli organizzatori – ci passeremo davvero un testimone, che diventerà simbolo tangibile della risposta di un intero territorio. Perché la scuola è un bene comune, da difendere e sostenere insieme».

L’assessora all’Istruzione Barbara Sapino sottolinea il valore civico dell’iniziativa:
«La staffetta solidale rappresenta una risposta concreta, forte e simbolica a un gesto inaccettabile che ha colpito la nostra comunità scolastica. Non è solo sport: è un momento di coesione, di educazione e di riscatto civile. L’Amministrazione comunale è al fianco della scuola e invita tutti i cittadini a partecipare: perché una comunità unita è una comunità più forte».

Per ulteriori informazioni sull’evento e sulle modalità di partecipazione, è possibile seguire il link o inquadrare il QR code sulla locandina ufficiale: https://tinyurl.com/yu6rnjn6

Perché insieme, passo dopo passo, si può davvero ricominciare.

Gli eventi del Consiglio regionale al Salone del Libro 2025

Gli scenari della trasformazione digitale e di quella ecologica, i diritti umani, la prevenzione e il contrasto di crimini e violenza di genere, l’educazione al rispetto dell’altro, anche attraverso la tecnologia, la conoscenza della Storia per costruire una cittadinanza più consapevole. Sono questi alcuni dei principali temi che il Consiglio regionale del Piemonte propone con un ricco carnet di eventi al Salone internazionale del Libro di Torino, in programma dal 15 al 19 maggio al Lingotto fiere.

UNA PIAZZA PER LA LIBERTÀ DI PENSIERO

“Il Consiglio regionale rinnova il desiderio di incontrare i cittadini in un luogo dove si promuove la lettura e la cultura, antidoti importanti contro l’indifferenza e la violenza che avvelenano la società attuale”, afferma il presidente dell’Assemblea legislativa piemontese Davide Nicco. “Per ribadire l’importanza della parola e dei valori di libertà e democrazia in cui crediamo, quest’anno abbiamo deciso di intitolare la piazza dei diritti umani e civili – lo spazio accanto all’Arena Piemonte – ai perseguitati per la libertà di pensiero, una forma di espressione fondamentale, che ancora oggi nel mondo subisce pesanti minacce e censure. La partecipazione del Consiglio regionale al Salone rappresenta, anche simbolicamente, la nostra volontà di essere parte attiva di un dialogo ampio e aperto, che valorizzi il patrimonio culturale del Piemonte e di Torino, e che metta al centro le persone, le idee, i diritti e le responsabilità di ciascuno”.

Lo stand del Consiglio avrà un allestimento arioso e lieve, in linea con la frase di riferimento della 37ma edizione del Salone “Le parole tra di noi leggère”. A spiccare sono sullo sfondo i disegni delle montagne piemontesi, fra cui si scorgono la vetta del Monviso e la Sacra di San Michele, monumento simbolo della regione, mentre in primo piano una danza di altalene formate da libri celebra l’incontro con la lettura.

SOTTO I RIFLETTORI GLI STUDENTI VINCITORI DEI CONCORSI

Fra gli eventi dell’Arena Piemonte, ampio spazio sarà dedicato alla premiazione degli studenti delle scuole superiori piemontesi vincitori dei concorsi indetti dal Consiglio regionale. Si tratta della 41esima edizione di “Diventiamo cittadini europei”, della 44esima edizione del “Progetto di storia contemporanea” e della premiazione degli “Ambasciatori del Consiglio regionale”. Si parlerà anche di Europa alla prova del cambiamento, davanti alle grandi sfide globali, con il vicerettore dell’Università di Torino Giuseppe Martino Di Giuda e il presidente Iuse Piercarlo Rossi, mentre l’ex calciatore Michele Padovano racconterà la sua complessa vicenda giudiziaria e personale, conclusasi con l’assoluzione dopo 17 anni. Il mondo del crimine sarà affrontato da prospettive diverse, dalla lotta all’evasione fiscale con la Guardia di Finanza fino all’analisi dell’evoluzione delle mafie italiane. Non mancheranno importanti appuntamenti letterari, come quello che ospiterà lo scrittore Sandro Veronesi, intervistato dal giornalista de La Stampa Alessandro De Angelis sul potere seduttivo e salvifico delle parole. Due autrici di bestseller come Stefania Auci e Ilaria Tuti dialogheranno invece sulla forza del romanzo storico e delle nuove generazioni. Arte e territorio saranno il filo rosso che unisce diversi eventi. A partire dalla presentazione del fumetto “Scene da un patrimonio. Uno straordinario viaggio alla scoperta dei paesaggi vitivinicoli Unesco”, realizzato dalla Scuola del Fumetto di Asti in collaborazione con l’Associazione per il patrimonio dei paesaggi vitivinicoli. Il Piemonte sarà protagonista anche di un viaggio ideale fra cultura, fede e paesaggi per conoscere le Porte sante della regione, in occasione dell’anno giubilare.

EDUCAZIONE NEL SEGNO DELLA TECNOLOGIA

Sensibile alle problematiche sociali e alla formazione dei giovani, il Consiglio promuove da tempo iniziative per prevenire bullismo e cyberbullismo. Rientra in queste finalità il laboratorio interattivo “Parla, ascolta, agisci!”, curato dai giovani dell’associazione Mabasta. La tecnologia fra rischi, diritti da tutelare e opportunità per il futuro sarà poi analizzata in vari eventi. Fra questi si ricorda “Navigare il futuro. L’educazione digitale come strumento di crescita”, con la presenza di Agostino Ghiglia, componente del Garante per la protezione dei dati personali e Guido Boella, vicerettore dell’Università di Torino. L’uso consapevole di web e social network è anche l’obiettivo del percorso di alfabetizzazione digitale promosso dal Corecom insieme con l’Ufficio scolastico regionale e la Fondazione Articolo 49, che porterà alla consegna dei primi patentini digitali agli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, mentre in “Oltre lo schermo” la Polizia postale spiegherà ai giovani quali sono gli strumenti utili per fare rete contro violenza di genere e soprusi sul web. Di empatia e solidarietà fra ragazzi si parlerà con la presentazione del Manifesto della Generazione Empatica, evento promosso dal Garante regionale per l’Infanzia e l’adolescenza. La prevenzione del disagio, in questo caso in carcere, sarà poi affrontato in un incontro a cura del Garante regionale dei detenuti e del Difensore civico, incentrato sull’evoluzione del lessico penitenziario. Infine, gli amanti dei gatti potranno soddisfare ogni loro curiosità grazie all’evento del Garante regionale per i diritti degli animali dedicato al mondo di questo simpatico felino.

Ufficio stampa CRP
Il programma degli eventi

Curling: Mondiali Junior Double Mixed, Lucrezia Grande d’oro con Stefano Spiller

Ancora un’impresa memorabile per il curling piemontese e, di conseguenza, per l’intero movimento nazionale: la nostra Lucrezia Grande, tesserata MJ Academy, ha conquistato una strepitosa medaglia d’oro ai Mondiali Junior Double Mixed in coppia con il bormiese Stefano Spiller.

Clamoroso il percorso della coppia azzurra con nove vittorie in altrettante partite sul ghiaccio di Edmonton, in Canada. Impeccabili nel round robin iniziale, nel quale si sono dovute inchinare Polonia (12-2), Svezia (8-7), Hong Kong (13-1), Nuova Zelanda (11-2), Repubblica Ceca (8-3) e Norvegia (11-10), Lucrezia e Stefano hanno poi dominato gli Stati Uniti (8-1) nei quarti di finale, la Corea del Sud (9-1) in semifinale e la Danimarca (8-2) nell’atto finale.

Un successo travolgente che consente all’Italia di entrare negli annali come la vincitrice della prima edizione di sempre della manifestazione iridata giovanile di doppio misto.

(Nella foto, Lucrezia Grande solleva il trofeo insieme a Stefano Spiller e al Direttore Tecnico delle Nazionali di curling Marco Mariani)