ilTorinese

Parla con Me: Nuove voci e nuove immagini per l’ortofrutta

 


📅 Giovedì 10 aprile 2025

🕕 Dalle 18:00 alle 19:00

 

Un nuovo appuntamento di Parla con Me® ci aspetta giovedì 10 aprile, in diretta dalle 18:00, per esplorare insieme come sta cambiando la comunicazione nel mondo ortofrutticolo e agroalimentare.

 

Un confronto a più voci su strumenti, linguaggi e strategie per rendere la narrazione dell’agricoltura più autentica, efficace e vicina alle persone.

 

🎤 Interverranno:
🔹 Francesca Magnoni – Comunicazione in agricoltura sostenibile tramite TV, radio e web | Coordinatrice progetto Agrinet4Women
🔹 Raffaella Quadretti – Comunicazione ortofrutticola attraverso web/newsletter | Direttrice myfruit.it – Project Leader Fruit Gourmet
🔹 Cristiano Spadoni – Comunicazione e innovazione connessa alla PAC | Image Line – CommunicationManager www.cap4agroinnovation.eu
🎙️ Simona Riccioin veste di relatrice e moderatrice, Host di Parla con Me® | Comunicazione digitale e sociale nel settore agroalimentare

 

💬 Temi della puntata:
1️ Il dietro le quinte della comunicazione: storie ed esperienze reali
2️ Il ruolo dei canali digitali e social nel racconto dell’ortofrutta
3️ Comunicare l’agricoltura alla società civile: sfide e opportunità
4️ Focus su politiche agricole e innovazione connesse alla PAC

 

Una diretta da non perdere, pensata per chi lavora nella comunicazione agroalimentare ma anche per chi è curioso di scoprire come si racconta oggi l’agricoltura che guarda al futuro.

 

📍 In diretta su:
• LinkedIn Top Voice Simona Riccio
• Facebook (Simona Riccio)
• YouTube → urly.it/3144rz

“Al cuore dei tabù”: Contemporanea. Parole e storie di donne

Presentazione, al “Circolo dei Lettori” di Torino, del tema scelto per la sesta edizione del Festival

Sabato 12 aprile, ore 16

Una giovane ragazza si apre un varco fra la fitta vegetazione “simbolo della complessa rete di regole e restrizioni disseminate da sempre lungo il cammino delle donne”. Il volto é però sorridente, proprio di chi, pur se a fatica, riesce comunque a farsi strada superando le non poche e rischiose difficoltà incontrate nel percorso; la bocca è aperta “a rappresentare la parola liberata”. L’immagine – guida della sesta edizione di “Contemporanea. Parole e storie di donne”, progetto della biellese Associazione “BI-Box – APS” (a cura di Irene Finiguerra, Barbara Masoni, Stefania Biamonti, Laura Colmegna, Patrizia Bellardone e Mariangela Rossetto) rappresenta alla perfezione il tema della nuova edizione del Festival “Al cuore dei tabù”ed è opera egregia per intuizione concettuale, segno nitido e vibrante cromia dell’artista romana, residente a Parigi, Francesca Protopapa(alias “Il Pistrice”). Dunque, “tabù”. “Tabù” di genere.

 

E quanti, mai del tutto superati, per le donne! “Tuttavia – sottolineano da ‘BI-Box’ – in ogni tabù si nasconde un’opportunità per sfidare i limiti e riscrivere le regole. Nel 2025, il fil rouge che caratterizzerà il festival di settembre (da venerdì 26 a domenica 28) invita a superare ciò che ci trattiene, a mettere in discussione preconcetti e tradizioni e a dare spazio a ciò che non può essere detto. Si va insieme al cuore dei ‘tabù’, trasformandoli in storie di possibilità, apertura e forza creativa”.

L’appuntamento per l’anteprima del Festival è in programma sabato 12 aprile, al torinese “Circolo dei Lettori” di via Bogino 9, dalle 16 alle 19,15, con otto ospiti d’eccezione impegnate a declinare il tema di quest’anno, ognuna a proprio modo.

Si inizia con un “monologo” di Barbara Frandino scritto appositamente per l’occasione, in cui si affronta un tabù “poco esplorato”: quello dell’ infelicità”. Obiettivo della scrittrice, quello di “rivalutare l’accettazione della sofferenza come atto rivoluzionario di consapevolezza e libertà”.

A seguire focus sul “linguaggio dell’arte”,utilizzato da “Contemporanea” come chiave di lettura del mondo fin dalla sua prima edizione. Ecco allora, su questa linea, l’incontro con Francesca Alinovi, protagonista dell’appuntamento con la giornalista e critica musicale Giulia Cavaliere , che approfondisce la sua opera a partire dal libro “Quel che piace a me” (Electa, 2024), restituendo il ritratto di una critica “carismatica, anticonformista e visionaria”Anna Peyron (la “gallerista di Pistoletto, Merz e Boetti” nonché magica fondatrice del “Vivaio Anna Peyron” di Castagneto Po, specializzato nella coltivazione di rose antiche e botaniche, ortensie, clematidi, piante e bulbi per amatori) racconta invece un periodo di grande fermento culturale attraverso il saggio “L’arte che abbiamo attraversato” (add editore, 2024): un viaggio nella Torino del “boom economico”, tra entusiasmo e trasformazioni che hanno segnato la scena artistica della città.

A partire, invece, da “Il mito della bellezza” di Naomi Wolf, Simona Gavioli, critica d’arte e curatrice indipendente, osserva e riflette sulla trasformazione dell’ideale di bellezza imposta da “tabù da infrangere”, diventando un campo di battaglia nell’arte contemporanea.

L’evoluzione del “ruolo del femminile” è al centro dell’incontro successivo con Eloisa Morra(professoressa associata di “Letteratura italiana contemporanea” all’“Università di Toronto”, dove coordina il progetto “Sciascia Archive”) che si svilupperà intorno al testo La mela e il serpente” (nottetempo, 2025) di Armanda Guiducci: un testo definito dalla stessa Morra “radicale nel  pensiero e nelle pratiche”, che, intrecciando esperienza individuale e collettiva, mescola antropologia e memoir per costruire una nuova consapevolezza delle donne e del loro posto nel mondo.

Alle 18, il contributo dell’Associazione biellese (attiva sul tema della violenza contro le donne) “Mafalda VocidiDONNE” rende omaggio alla scrittrice milanese Brunella Gasperini (1918 – 1979) con la lettura di un racconto tratto da “Storie d’amore, storie d’allegria”, Rizzoli 1976 . Un momento di ascolto dedicato a una “voce libera e fuori dagli schemi, ancora oggi attuale nel suo messaggio”.

A chiudere la giornata, lo speech della giovane scrittrice torinese Giulia Muscatelli che prende le mosse dal suo ultimo libro “Io di amore non so scrivere”, un’indagine sul linguaggio e sulle esperienze degli adolescenti di oggi, per capire come siano vissute e raccontate dai giovani le relazioni nell’epoca digitale.

Ricordiamo ancora che, sabato 17 maggio, “Contemporanea” sarà a Milano, ospite per la prima volta della “Fondazione Mondadori”, con una nuova tappa di avvicinamento alla data d’inizio Festival. Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso gratuito.

I possessori della Carta “Io leggo di Più” del “Circolo dei Lettori” possono prenotare (tel. 011/8904401 o info@circololettori.it ), fino a esaurimento posti.

Per ulteriori info e programma dettagliato: www.contemporanea-festival.com

g.m.

Nelle foto: Francesca Protopapa, Immagine-guida “Contemporanea 2025”; Barbara Frandino (Ph. Denitza Diakovska); Anna Peyron; Simona Gavioli

Il Toret: quando i simboli dissetano

 

Malinconica e borghese, Torino è una cartolina daltri tempi che non accetta di piegarsi allestetica della contemporaneità.
Il grattacielo San Paolo e quello sede della Regione sbirciano dallo skyline, eppure la loro altitudine viene zittita dalla moltitudine degli edifici barocchi e liberty che continuano a testimoniare la vera essenza della città, la metropolitana viaggia sommessa e non vista, mentre larancione dei tram storici continua a brillare ancorata ai cavi elettrici, mentre le abitudini dei cittadini, segnate dalla nostalgia di un passato non così lontano, non si conformano allirruente modernità.
Torino persiste nel suo essere retrò, si preserva dalla frenesia delle metropoli e si conferma un capoluogo a misura duomo, con tutti i pro e i controche tale scelta comporta.
Il tempo trascorre ma lantica città dei Savoia si conferma unica nel suo genere, con le sue particolarità e contraddizioni, con i suoi caffè storici e le catene commerciali dei brand internazionali, con il traffico della tangenziale che la sfiora ed i pullman brulicanti di passeggeri sudaticcima ben vestiti.
Numerosi sono gli aspetti che si possono approfondire della nostra bella Torino, molti vengono trattati spesso, altri invece rimangono argomenti meno noti, in questa serie di articoli ho deciso di soffermarmi sui primati che la città ha conquistato nel tempo, alcuni sono stati messi in dubbio, altri riconfermati ed altri ancora superati, eppure tutti hanno contribuito e lo fanno ancora- a rendere la remota Augusta Taurinorum così pregevole e singolare.

 

1. Torino capitale… anche del cinema!

2.La Mole e la sua altezza: quando Torino sfiorava il cielo

3.Torinesi golosi: le prelibatezze da gustare sotto i portici

4. Torino e le sue mummie: il Museo egizio

5.Torino sotto terra: come muoversi anche senza il conducente

6. Chi ce lha la piazza più grande dEuropa? Piazza Vittorio sotto accusa

7. Torino policulturale: Portapalazzo

8.Torino, la città più magica

9. Il Turet: quando i simboli dissetano

10. Liberty torinese: quando leleganza si fa ferro

 

9. Il Turet: quando i simboli dissetano

Eccoci quasi arrivati alla fine del ciclo di articoli sui primati torinesi, e come in tutti gli elenchi ho voluto lasciare “il meglio” per ultimo.
Lo sapete da dove deriva la parola “rubinetto”? Questa la definizione dal dizionario: “Dal fr. robinet, der. di robin, nome dato pop. ai montoni, perché le chiavette, in passato, avevano spesso la forma di una testa di montone •sec. XVI.” Si, l’etimologia fa riferimento ai “montoni”, forse proprio per questo motivo le fontane costruite tra il Quattrocento e il Cinquecento hanno spesso forma di testa di animale, tale tradizione svanisce tuttavia nel corso dei secoli, per lasciare spazio a costruzioni più semplici e lineari. Questo accade quasi dappertutto, tranne che in una città, indovinate quale?
Il record di cui vorrei raccontarvi oggi è assai peculiare, nonché decisamente riconducibile alla nostra urbe, mi riferisco ai famosi “torèt”.
Credo che per noi abitanti del luogo, tale dettaglio urbano, sia qualcosa di “abituale”, una presenza quasi scontata e banale, perché come tutti siamo anestetizzati e distaccati nei confronti dei beni che già possediamo, mentre tutto il nostro desiderio si rivolge costantemente alle meraviglie che si trovano dall’altra parte del mondo.
Quando re-impareremo a guardare, ci accorgeremo del minuzioso incanto delle fontanelle che pullulano tra le nostre piazze e le nostre vie, mi riferisco a quelle strutture a forma di “torèt” che i turisti si fermano a fotografare, spesso divertiti e stupiti, giacché non capita in molte altre metropoli di imbattersi in simili fonti d’acqua.


Anche il numero di tali impianti è sbalorditivo: sono 800 i “piccoli tori” che si occupano senza sosta di dissetare gratuitamente la cittadinanza e i visitatori.
È bene ricordare che la comunità pedemontana continua a costruire le proprie sorgenti cittadine, sempre con tali sembianze, da più di centosessant’anni, rifacendosi all’antica tradizione che associa per assonanza – e altre motivazioni relative alla mitologia- l’effige del toro e la denominazione “Torino”.
Si sa, l’acqua corrente non è sempre stata disponibile presso le abitazioni del popolo. Nell’Ottocento le persone prelevavano l’acqua dai pozzi dislocati nei vari cortili o in quelli artesiani, dove le acque sotterranee emergevano naturalmente, senza bisogno di specifici strumenti di estrazione. Tale abitudine comportava però problemi igienico-sanitari, annessi ad esempio all’inquinamento delle fonti o alle eventuali contamizioni delle falde.
La città sabauda allora – che ci piaccia o meno- si ispira ad un progetto diffusosi nelle capitali della Francia, ossia
un sistema idrico costituito da fontanelle che forniscono acqua 24 ore su 24. Per differenziarsi dai nemici-amici gallici i torinesi ideano una specifica forma, tutta nostrana, per sorgenti urbane: ecco la nascita del “torèt”.


Grazie a tali invenzioni, anche nel capoluogo piemontese, diventa possibile ovviare alle numerose difficoltà quotidiane incontrate dalla popolazione. Intorno al 1859, viene progettato il primo acquedotto che irrori svariate fontanelle pubbliche, inoltre, nel 1861 – dopo un mese dall’unità d’Italia- la Giunta Comunale individua ben 81 zone da predisporre proprio come “punti d’acqua” potabile.
Un anno dopo vengono presentati i famigerati progetti delle “fontanelle”, tali e quali a quelli che tutt’ora possiamo visionare passeggiando per le strade. Da subito vengono redatte delle mappe per rendere più facilmente trovabili queste costruzioni, all’inizio si contano ben 45 “torèt”, poi nel tempo, il numero delle fontane aumenta sempre più, fino a raggiungere la moltitudine da record odierna.
Il primo esemplare viene edificato all’angolo tra via San Donato e via Balbis, nei pressi di Piazza Statuto; oggi però la struttura appare piuttosto nuova, questo perchè dopo più di cent’anni di onorato servizio il piccolo toro originale è stato sostituito, la collocazione però è rimasta la medesima.
Il “torèt” si presenta sempre uguale in ciascuna delle sue copie: forma parallelepipeda di circa un metro d’altezza, l’estremità superiore è arcuata, con una griglia di scolo in basso, spesso dotata di una conca centrale da cui possono bere anche gli amici a quattro zampe. Il materiale utilizzato è la ghisa, il colore che ricopre la lega ferrosa è un particolare tono di verde, facilmente definibile “verde bottiglia”. E poi c’è ovviamente l’elemento distintivo:
il rubinetto a forma di testa di toro.


Fin dal principio tali gorghi mostrano un’estetica inconfondibile, divengono subito un caratteristico arredo urbano, tant’è che oggi sono addirittura acquistabili in formato di gadget-portachiavi, piccoli souvenir ideati dal Comune di Torino per promuovere l’immagine dell’antica città dei Savoia.
Dietro all’apparente frivolezza dell’oggetto si cela un’attenzione rivolta all’ambiente e alla salute, la manutenzione delle fontane è affidata alla SMAT (la Società Metropolitana Acque Torino), che si occupa di erogare agli avventori assetati acqua gratuita, di buona qualità e regolarmente controllata, il ricambio costante del flusso impedisce così la formazione di ristagni che potrebbero generare la proliferazione di batteri. È bene sottolineare inoltre che non vi è alcuno spreco idrico: l’acqua “non bevuta” ritorna infatti nelle falde sotterranee –
oltretutto in qualità ancora migliore rispetto a prima-.
Esistono anche dei “torèt” versione “ingrandita”, si tratta delle ironiche e bizzarre sculture realizzate da Nicola Russo a partire dal 2021. Il lavoro dell’artista nasce dall’idea che i piccoli tori possano rompere la fontanella che li tiene soggiogati, mostrandosi in tutta la propria possanza di mammifero artiodattilo. Le sculture possono apparire panciute e goffe, ma si sa, “noi del nord” non siamo noti per ilarità e autoironia, Nicola Russo ha così dovuto spiegare le proprie creazioni poste sul territorio cittadino: “il toret vede la sua amata città vivere un momento di difficoltà a causa del Covid e allora decide di uscire dal suo guscio in ghisa, per dare un segno di cambiamento e per spingere tutta la città a una rinascita.

 

Non importa se è panciuto e goffo, lui si mostra così com’è fatto per portare il suo messaggio di speranza. Il suo è quindi “un gesto di coraggio, perché senza coraggio non c’è futuro”.
È bene dunque superare lo scetticismo del primo sguardo, anche perchè l’iniziativa dello scultore ha un duplice intento virtuoso: da una parte egli si appoggia solo ad aziende piemontesi, in modo da incentivare una ricaduta economica sul territorio, dall’altra lo scultore ha deciso di devolvere parte dei ricavati alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Onlus di Candiolo.
Anche stavolta mi viene da terminare con un “ Ὁ μῦθος δηλοῖ ὅτι ” (“la favola insegna che”). Mai fermarsi alle apparenze, perché dietro la semplicità si cela sempre la preziosità di un grande insegnamento e nella goffaggine di un sorriso si può trovare la forza per proseguire ciascuno nel proprio percorso.

Alessia Cagnotto

Pompeo (PD): “investire nella salute degli animali e sostenere le famiglie piemontesi”

“I dati di Eurispes evidenziano che, nel 2022, il 37,7% degli italiani maggiorenni ha dichiarato di possedere almeno un animale domestico, un dato che evidenzia un trend in crescita rispetto agli anni precedenti, e ci mostrano che i proprietari di animali domestici spendono mediamente tra i 31 e i 100 euro al mese, un impegno economico significativo, soprattutto per le persone in condizioni di fragilità economica. Gli animali non sono solo compagni di vita, ma anche un importante sostegno psicologico per molte persone, in particolare per le famiglie che vivono sole, le coppie senza figli e gli anziani” spiega la Consigliera regionale del Partito Democratico Laura Pompeo.
“In questo contesto – prosegue la Consigliera Pompeo – è fondamentale che la Regione Piemonte prenda esempio dall’iniziativa del Comune di Roma, che ha avviato la costruzione del primo ospedale veterinario pubblico in Italia, a Muratella, per garantire cure veterinarie gratuite o a basso costo”.
 “La creazione di un ospedale veterinario pubblico in Piemonte è una necessità urgente,” sottolinea Pompeo. “Attualmente, la rete di 16 ambulatori veterinari sociali esistente non è sufficiente a garantire cure specialistiche e degenza per gli animali delle persone in difficoltà economica”.
“Per questi motivi ho presentato un atto di indirizzo, che auspico venga discusso e approvato in tempi stretti, che prevede che la Giunta regionale si impegni a richiedere al Garante per i diritti degli Animali un report sulla gestione e le attività degli ambulatori veterinari sociali presenti sul territorio piemontese, a verificare le possibilità di finanziamenti regionali, statali o europei, per migliorare il servizio veterinario sociale, sviluppando servizi più articolati e aumentando la capacità di risposta alle crescenti richieste e a provvedere all’ampliamento dell’ambulatorio veterinario sociale di Torino affinché possa diventare un punto di riferimento per tutta la Regione”.
Inoltre, Pompeo chiede alla Giunta di confrontarsi con il Governo nazionale in Conferenza Stato-Regioni affinché sostenga iniziative analoghe in altre regioni italiane. “È fondamentale che il Piemonte non rimanga indietro rispetto ad altre esperienze virtuose,” afferma.
Infine, la Consigliera chiede alla Giunta di attivarsi presso il Parlamento per promuovere una normativa nazionale sui servizi veterinari, garantendo uniformità e qualità in tutto il territorio italiano, in risposta ai crescenti numeri di animali domestici e alle sempre più numerose richieste di cure veterinarie.
“Investire nella salute degli animali significa anche investire nel benessere delle famiglie piemontesi. È tempo di agire” conclude Laura Pompeo.

Regione e Politecnico di Torino insieme per l’edilizia sanitaria

Presentato il piano da oltre 4,5 miliardi: alta formazione, task force e gruppi di lavoro per supportare la sanità del territorio

È stato ufficialmente presentato martedì 8 aprile l’avvio delle attività previste dall’accordo di collaborazione tra Regione Piemonte e Politecnico di Torino per lo sviluppo del  Piano di edilizia sanitaria, un investimento strategico da oltre 4,5 miliardi di euro.

Alla conferenza, svoltasi presso il Grattacielo della Regione, erano presenti il Presidente Alberto Cirio, l’Assessore alla Sanità Federico Riboldi e il Rettore del Politecnico Stefano Paolo Corgnati.

“Siamo orgogliosi di avviare concretamente le azioni previste dall’intesa firmata nell’aprile 2023,” – hanno dichiarato Cirio e Riboldi – “Un’intesa fondamentale per accompagnare le aziende sanitarie piemontesi nella realizzazione di progetti edilizi ospedalieri di alta complessità, parte integrante di un piano senza precedenti per la nostra sanità. Ringraziamo il Rettore Corgnati per la piena disponibilità e collaborazione.”

La prima iniziativa sarà l’attivazione, prima dell’estate, di un corso di alta formazione executive in Ingegneria per la Sanità, rivolto ai tecnici delle ASL e della Regione. Un’autentica “Academy” dell’edilizia sanitaria, pensata per garantire aggiornamento continuo al personale e attrarre giovani professionalità da inserire nei futuri progetti edilizi.

“Questo tavolo permanente di coordinamento – ha spiegato il Rettore Corgnati – rappresenta una chiara espressione della missione del nostro Ateneo, volta a promuovere collaborazioni istituzionali per lo sviluppo culturale, scientifico e professionale della collettività. Oltre all’Academy, istituiremo una task force dedicata all’edilizia sanitaria, con il compito di affiancare Regione e ASL sia nella manutenzione programmata dell’esistente sia nella progettazione di nuove strutture.”

Il programma prevede la realizzazione di 11 nuovi ospedali, 4 interventi di rigenerazione o ampliamento, 91 Case di Comunità, 30 Ospedali di Comunità e oltre 43 Centrali Operative Territoriali.

La collaborazione con il Politecnico includerà anche lo sviluppo di progettualità in ambito di efficienza energetica degli ospedali.

“I nostri esperti – ha aggiunto il Rettore Corgnati – parteciperanno a gruppi di lavoro dedicati alla definizione di strategie per migliorare l’efficienza energetica degli edifici sanitari già esistenti e per sviluppare linee guida utili alla progettazione sostenibile dei nuovi. L’obiettivo è permettere alle aziende sanitarie di cogliere appieno le opportunità di finanziamento, in un’ottica di sostenibilità economica, ambientale ed energetica.”

Paola Baldovino nuova vicepresidente dei Difensori civici

Il Difensore civico regionale Paola Baldovino è stata nominata vicepresidente del Coordinamento nazionale dei Difensori civici regionali e delle Province autonome, presieduto dal Difensore civico del Lazio Marino Fardelli.

“Sono molto onorata di essere stata eletta a questo incarico – sottolinea Baldovino – poiché credo fortemente nella promozione e nella valorizzazione del ruolo istituzionale della difesa civica che il coordinamento svolge”.

Oltre che dal presidente Fardelli e dalla vicepresidente Baldovino, l’Ufficio di presidenza del Coordinamento è composta anche dal vicepresidente Guido Giusti, Difensore civico dell’Emilia Romagna.

“Il Coordinamento nazionale – aggiunge – rappresenta un luogo di confronto per la condivisione di best practices e un’opportunità per uniformare i nostri interventi su tutto il territorio nazionale”.

Baldovino è inoltre intervenuta al convegno per i 45 anni dell’istituzione della difesa civica nel Lazio con la relazione “Il Difensore civico garante della buona amministrazione”.

Ufficio Stampa CRP

Torino Creativa presenta LEVEL UP! Fotografia e urban art al Cortile del Maglio

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Venerdì 11 aprile, a partire dalle ore 18.30, nell’HUB della Creatività al Cortile del Maglio (via Vittorio Andreis 18 – int. 18/L, TO) sarà inaugurato il nuovo LEVEL UP, l’iniziativa di Torino Creativa dedicata alla creatività giovanile.

L’evento inaugurale prevede l’apertura di una mostra di fotografia e urban art, con l’esposizione delle opere di Daniele Calabretti e Hasan, e l’accompagnamento con la performance musicale del progetto MAGRìTTE.

La mostra sarà visitabile anche sabato 12 aprile, dalle ore 10.30 alle ore 14, e domenica 13 aprile dalle 10.30 alle 17. L’ingresso è libero.

Per questo appuntamento del LEVEL UP abbiamo spostato lo sguardo verso la città, osservando le strade, i fiumi, i palazzi, il movimento, le persone che vivono o attraversano Torino. Per catturarne alcuni istantanee non solo come spettatori, ma come partecipanti attivi, che a loro modo incidono e fanno parte di questo grande movimento collettivo, abbiamo invitato un fotografo, un writer e un cantautore a far dialogare le loro opere nutriti dalla contingenza dell’evento: musica dal vivo, voci che si amalgamano in sottofondo, sguardi che si intrecciano, altri racconti e storie di città.

DANIELE CALABRETTI
lo sono Daniele Calabretti, ho 29 anni e faccio fotografia da sette anni. La mia ricerca svaria dalla fotografia di strada, ai cortei politici, dal teatro e dalla ritrattistica. II tutto unito da un filo conduttore: rappresentare la condizione umana sociale ed emotiva. Le mie ispirazioni vanno dal cogliere l’attimo di Cartier-Bresson al teatro povero di Grotowski, dai collettivi alla fototerapia. Per me fotografare è la massima forma di rappresentazione della realtà, di espressione artistica e coinvolgente forma di comunicazione. Cerco di restituire il momento esatto in cui si è manifestata un’emozione con nuovi punti di vista.

HASAN
Io sono Hasan, un artista di graffiti iracheno. Ho iniziato nel 2014 e, dopo poco, è diventato il mio lavoro. All’inizio disegnavo lettere in inglese in stile tridimensionale, ma da quando sono in Italia ho trasformato il mio stile usando la scrittura araba. L’arte mi ha aperto molte porte, permettendomi di incontrare persone, scoprire nuove culture e crescere. Ogni murale è un dialogo tra me e la città, un ponte tra le mie radici e il mio presente.

MAGRÌTTE
MAGRÌTTE è un progetto nato nel raccoglimento solitario della provincia di Torino. La sua gestazione è frutto di un’intensa ricerca di accettazione personale e artistica, legata all’esperienza con la neurodivergenza e il disagio sociale. Partendo dal suo fidato ukulele elettrico, MAGRÌTTE produce la propria musica, da sempre legata alla scrittura e alla poesia. La trilogia di singoli del 2024 – co-prodotti con Claudio Lo Russo – rappresenta un esordio in sfumature: Ikigai, il cambiamento; Un passo avanti, la caduta; (S.O.S.) Scrittore o scienziato, il processo di consapevolezza. Con un repertorio di inediti già nutrito, che sta delineando il primo disco, si prepara a portare le sue canzoni nel sottobosco torinese in
una formazione inedita. Come parte dello stesso progetto artistico intersezionale, sta lavorando al suo primo romanzo e a un saggio che relazioni neurodivergenza e musica.

TORINO CLICK

Misure antismog: prosegue il livello 0 (bianco)

Sulla base dei dati previsionali sulla qualità dell’aria forniti oggi da Arpa Piemonte è stato confermato il livello 0 (bianco) delle misure antismog. Fino a mercoledì 9 aprile 2025 compreso – prossimo giorno di controllo – resteranno pertanto in vigore le sole misure strutturali di limitazione al traffico.

Eventuali variazioni del semaforo antismog in vigore, con le relative misure di limitazione del traffico, verranno comunicate il lunedì, mercoledì e venerdì, giorni di controllo sui dati previsionali di PM10, ed entreranno in vigore il giorno successivo.

L’elenco completo delle misure antismog a tutela della salute, delle deroghe e del percorsi stradali esclusi dai blocchi è disponibile alla pagina www.comune.torino.it/emergenzaambientale

Cuneo-Saluzzo-Savigliano, lavori sulla linea ferroviaria

Dal 12 al 19 aprile in seguito a interventi di potenziamento infrastrutturale lungo la linea Cuneo-Saluzzo-Savigliano sarà interrotta la circolazione ferroviaria

 

La Rete Ferroviaria Italiana ( Gruppo FS) eseguirà interventi di potenziamento infrastrutturale lungo la linea Cuneo- Saluzzo e Savigliano e in particolare tra Saluzzo e Cuneo.

Le attività di RFI rientrano in un programma di interventi di potenziamento infrastrutturale, il cui obiettivo è riclassificare l’intera linea rispetto alla massa assiale consentita, oltre che innalzare gli standard di sicurezza e regolarità.

Dal 12 al 19 aprile le attività di cantiere tra Saluzzo e Cuneo consisteranno in interventi di sostituzione di opere d’arte ( ponticelli e tombini) propedeutici al più ampio progetto di riclassificazione della linea Savigliano-Saluzzo-Cuneo per consentire il transito dei treni con un maggior peso assiale.

Per la particolarità delle lavorazioni programmate sarà necessario interrompere la circolazione ferroviaria.

 

Mara Martellotta