In un alloggio di San Salvario 40 pappagalli, 2 tartarughe d’acqua, 1 esemplare di drago barbuto, 1 cane e 1 gatto erano tenuti in pessime condizioni. Li hanno scoperti i Carabinieri del Nucleo Cites. Gli animali erano tenuti al buio e con le finestre chiuse, sottoposti a sofferenza fisica, date le elevate temperature estive. I vicini hanno chiamato i carabinieri per il cattivo odore che fuoriusciva dall’appartamento.
Chieri aderisce al “Focus Manifattura”
Il progetto prevede una mappatura delle imprese manifatturiere e artigianali Il Sindaco Sicchiero: “Avremo a disposizione una preziosa banca dati”
La Città di Chieri ha aderito all’iniziativa “Focus Manifattura”, che CNA Torino, con il contributo della Camera di Commercio, sta attivando su vari territori dell’area metropolitana nell’ambito del progetto “Impresa Servita”.
Obiettivo del progetto è quello di realizzare una mappatura del sistema delle attività produttive e delle imprese artigianali del Comune di Chieri, al fine di identificare i fattori abilitanti, ovvero quelli che generano le condizioni ottimali affinché le imprese possano nascere, crescere e restare competitive in un dato territorio.
Spiega il Sindaco Alessandro SICCHIERO: «È interesse della nostra amministrazione comunale poter disporre di un dettagliato quadro esigenziale, per meglio conoscere le reali necessità delle micro, piccole e medie imprese manifatturiere e artigianali anche in relazione all’attrattività del nostro territorio, per migliorare i servizi (trasporti, mobilità, logistica) e per rilevare i fabbisogni dei lavoratori adeguando e potenziando le comodità infrastrutturali, la qualità dell’abitare e del verde. La Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa (CNA) ha individuato il Comune di Chieri come una delle 11 principali aree a vocazione manifatturiero/artigianale del torinese, proponendoci così di aderire all’iniziativa “Focus Manifattura”. Una collaborazione sancita da un apposito protocollo d’intesa siglato tra la Città di Chieri e CNA Torino. La mappatura consisterà in un’attività di censimento ragionato dello stato delle imprese, coordinato dallo Studio Arecom, in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino. Verrà somministrato un questionario alle imprese, per censirne fabbisogni e aspettative, quindi il materiale raccolto sarà sistematizzato e analizzato, unendo la dimensione tecnico-urbanistica a quella sociologica. Ne scaturirà una banca dati georeferenziati, di cui oggi non disponiamo, particolarmente preziosa. Infatti, da un lato stiamo per avviare il percorso di partecipazione sulla Variante Generale al Piano regolatore, dall’altro è in corso di sviluppo il SIT, il nuovo sistema informativo integrato per la gestione dei dati territoriali del Comune di Chieri (si pensi alla digitalizzazione dell’archivio edilizio). Grazie ai risultati di questo progetto di mappatura potremo capire come valorizzare ancor di più le nostre imprese manifatturiere e artigianali e come migliorare l’attrattività del territorio al fine di favorire l’insediamento di nuove attività, con una particolare attenzione ai temi della competitività imprenditoriale e del capitale umano».
Il questionario che verrà somministrato alle imprese è articolato in 5 sezioni, con domande che vertono sulla qualità insediativa dell’impresa (ad es. accessibilità per personale, fornitori e clienti; connettività digitale; qualità dei servizi erogati dal Comune), la qualità insediativa per lavoratori e lavoratrici; il personale e le politiche retributive.
Sono 27 i concerti che animano dal 15 al 30 luglio, in occasione di Musica d’estate, il centro storico di Bardonecchia, la perla delle Alpi, piccola cittadina di montagna situata a 1300 metri di altitudine, nel cuore dell’alta Valle di Susa, comodamente raggiungibile in autostrada o in treno.
Organizzata dal lontano 1995 dalla Fondazione Accademia di Musica, considerata tra le più note strutture di alta formazione e di perfezionamento in tutta Italia, la rassegna è a ingresso gratuito e regala la rara opportunità di ascoltare concerti in altura, in un paesaggio unico e incontaminato dove anche la montagna offre il suo spettacolo migliore.
Due sono le sedi dei concerti .
Ogni pomeriggio dal 15 al 30 luglio, alle 17.45 dal lunedì al venerdì e alle 15.30 durante il weekend, nella chiesa di Maria Ausiliatrice è previsto un concerto. Ad esibirsi sono i giovani musicisti selezionati tra i quasi 150 allievi delle masterclass di perfezionamento tenute da docenti di fama internazionale, quali Roberto Plano, Enrico Pace, Benedetto Lupo, Pietro De Maria, Gabriele Carcano, Alberto Nosé, Claudio Voghera al pianoforte, Sonig Tachkerian, Ivan Rabaglia , Guido Rimonda, Piergiorgio Rosso al violino, Enrico Bronzi al violoncello, il Trio Debussy per musica da camera. Il programma viene comunicato in loco, di giorno in giorno, nelle bacheche comunali per le vie della città.
Durante la settimana alle ore 16 nel borgo vecchio di Bardonecchia, presso la chiesa di Sant’Ippolito, si alterneranno concerti solistici di pianoforte con Andrea Fucà il 21 luglio, Francesco Maria Pellecchia il 22 luglio, Ruben Xhaferi il 24 luglio, Gianluca Faragli il 28 luglio e Flavia Salemme il 29 luglio.
Appuntamenti con la musica da camera saranno mercoledì 23 luglio con protagonista il Duo Santarelli Mancini composto dalla violinista Gloria Santarelli e dal pianista David Mancini. Venerdì 25 luglio la violoncellista Victoria Saldarini sarà accompagnata dal pianista Alessandro Mosca.
L’ingresso è libero e non è necessaria la prenotazione. Per informazioni 3486994363. Si consiglia di arrivare un quarto d’ora prima.
Gli eventi possono essere seguiti sulle storie di Instagram @accademiadimusicadipinerolo o seguendo #bardonecchiamde.
Musica d’Estate è realizzata dalla Fondazione Accademia di Musica con il sostegno del Ministero della Cultura, Regione Piemonte, Comune di Bardonecchia, Fondazione CRT e con il patrocinio di Torino Città Metropolitana e la sponsorizzazione tecnica di Platino Pianoforti e Yamaha Musica Italia.
Mara Martellotta
Nella foto una precedente edizione
È uscita Building Happiness, la pubblicazione della Fondazione per l’architettura / Torino che mette in relazione lo spazio con chi lo attraversa, lo vive, lo trasforma e raccoglie le visioni e i contributi della ricerca omonima.
Mentre il mercato immobiliare milanese riceve attacchi da più fronti, a Torino da un anno ci si interroga sugli spazi che viviamo, siano essi pubblici o privati, affinché l’ambiente che ci circonda non sia respingente e nevrotico. Da tempo, la Fondazione per l’Architettura di Torino porta avanti studi fatti di ricerche, incontri e tavole rotonde anche aperte ai cittadini ed ora, con un libro, si tirano le somme.
Si chiama “Building Happiness. Esplorazioni sulla felicità degli spazi” ed è la pubblicazione della Fondazione per l’architettura / Torino, edito da FrancoAngeli, presentato in anteprima nazionale martedì 8 luglio al Circolo Esperia di Torino. In uscita nelle librerie e online da settembre, il volume prende le mosse da una domanda tanto semplice quanto rivoluzionaria: “Dove sta di casa la felicità?”.
Frutto di un percorso di ricerca lungo un anno, il volume raccoglie visioni, esperienze e contributi eterogenei – da architetti e urbanisti a filosofi, sociologi, economisti, attivisti, scrittori e cittadini – per indagare il rapporto tra spazio e benessere. Attraverso progetti, citazioni, immagini, disegni, fotografie e dialoghi narrativi, il libro propone un approccio trasversale, capace di parlare a pubblici diversi e restituire strumenti e riflessioni utili alla pratica progettuale, ma anche al vivere quotidiano.
“Crediamo che la felicità sia un indicatore essenziale per misurare la salute delle persone e l’attrattività dei territori”, dichiara Gabriella Gedda, Presidente della Fondazione. “Building Happiness è un invito a considerare la felicità come leva concreta per rigenerare l’ambiente urbano e costruire città più inclusive, accoglienti e capaci di rispondere ai bisogni profondi di chi le abita.”
Un libro multidisciplinare e corale perché “La felicità – come sottolinea Eleonora Gerbotto, Direttrice della Fondazione – ha molte facce, proprio come un diamante. E da questa molteplicità emerge una verità condivisa: tutti desideriamo uno spazio in cui poter fiorire. Con Building Happiness abbiamo scelto di non semplificare, accogliendo voci diverse e immaginari complessi. Perché progettare per la felicità significa abitare la complessità e riconoscere la pluralità come risorsa”.
Integrando prospettive architettoniche, neuroscientifiche, filosofiche, economiche e sociali, il volume mette in luce l’impatto diretto dello spazio costruito sull’esperienza emotiva. Non si tratta semplicemente di creare spazi gradevoli o funzionali, ma di progettare ambienti capaci di rispondere ai bisogni emotivi fondamentali delle persone, favorendone la fioritura psicologica e sociale. Building Happiness è, in questo senso, un invito a ripensare la progettazione a partire dalle emozioni che lo spazio è in grado di generare.
Otto figure relazionali per abitare lo spazio
Al centro del volume si trovano otto “figure relazionali”: metafore spaziali che aiutano a comprendere come si articola il rapporto tra l’essere umano e lo spazio. Non sono formule rigide, ma chiavi interpretative che emergono da discipline, vissuti ed esperienze. Rifugio, scala, tetto, parete, soglia, strada, piazza e giardino non indicano luoghi o forme architettoniche tout court, ma modi differenti — e complementari — di abitare il mondo. Nessuna figura esaurisce la complessità dello spazio e ogni spazio può accoglierne più d’una.
Per indagare in chiave quantitativa il legame tra spazio e benessere, la Fondazione ha promosso anche un questionario, coinvolgendo 747 persone. L’obiettivo era raccogliere percezioni e narrazioni legate ai luoghi della vita quotidiana. Dall’indagine è emerso un dato chiaro: per l’85,5% dei partecipanti, le caratteristiche dello spazio influenzano direttamente il proprio stato d’animo.
Dati che parlano di benessere
Abbiamo chiesto di rispondere alla domanda “Dove sta di casa la tua felicità”; i dati qualitativi e quantitativi raccolti si intrecciano con le otto figure relazionali, restituendo una mappa aperta e plurale degli spazi che ci fanno stare bene.
La famiglia e le relazioni sociali rappresentano il “luogo felice” per circa il 25% dei rispondenti tra i 26 e i 65 anni. A incarnare questa dimensione è la figura della piazza, simbolo di relazione e partecipazione collettiva. Segue la natura, indicata dal 21,42% del campione come spazio di benessere. Questo ambiente è trasversalmente riconosciuto da tutte le fasce generazionali e si associa spesso alla figura del tetto — che richiama protezione e senso di controllo attraverso una visione ampia sul mondo — o alla scala, metafora di introspezione e ricerca interiore. La casa continua a occupare un ruolo centrale nella costruzione della felicità, soprattutto per il suo valore affettivo e protettivo. È citata dall’11,78% dei rispondenti ed è riconducibile alla figura del rifugio che rappresenta un bisogno profondo di raccoglimento e sicurezza. I più giovani (<18 anni) tendono a privilegiare la dimensione della strada, evocata da quasi il 30% di loro. Questa figura esprime l’identità in formazione, la scoperta di sé, il movimento e la sperimentazione delle proprie passioni. Altri rispondenti fanno riferimento alla figura della soglia, spazio del cambiamento e dell’apertura all’inaspettato, o a quella del giardino, luogo della creatività e del desiderio che si traduce in progetto: metafore che restituiscono l’idea di una felicità dinamica, orientata al futuro. Una quota residuale del campione non ha indicato un luogo preciso, confermando la natura fluida e soggettiva della felicità, che resiste a ogni tentativo di classificazione univoca.
Verso una nuova progettazione
Il libro si apre a una pluralità di esperienze e contesti: dai Tulou cinesi reinterpretati da Xu Tiantian alle Terme di Vals di Peter Zumthor; dal Fuji Kindergarten di Tezuka Architects alle Superilles di Barcellona. Casi emblematici di architetture che mettono al centro il benessere, la relazione e la qualità dell’abitare. Non una rassegna sistematica, ma una costellazione di riferimenti capaci di attivare nuove domande sul progetto contemporaneo.
“Felicità era la parola mancante, quella che avrebbe potuto estendere i confini del progetto allo stato d’animo delle persone”, scrive Fabrizio Polledro, Vicepresidente della Fondazione, nel suo contributo al volume.
Building Happiness invita dunque i progettisti ad aggiungere un nuovo layer alla pratica progettuale: quello dell’attenzione alle emozioni che lo spazio suscita.
Un diritto collettivo alla felicità
Building Happiness assume la felicità non come una dimensione privata o astratta, ma come un diritto collettivo. Un principio che attraversa le costituzioni, la filosofia e le politiche pubbliche, e che oggi può essere letto anche come leva per orientare la trasformazione degli spazi.
Il volume sollecita un cambiamento di paradigma: promuovere un’architettura capace non solo di rispondere a bisogni funzionali, ma di generare emozioni positive, relazioni significative e senso di appartenenza.
Come ricorda Eleonora Gerbotto, Direttrice della Fondazione: “La felicità non è un traguardo da raggiungere, ma un orizzonte da abitare”.
Lori Barozzino
Manutenzione sovrappassi SP 23
Come già annunciato, inizieranno nella serata di lunedì 21 luglio dal cavalcavia dello svincolo San Secondo i lavori per la manutenzione straordinaria dei tre sovrappassi della circonvallazione di Pinerolo lungo la Strada Provinciale 23 del Sestriere. Le lavorazioni sulle spalle e sull’intradosso impalcato del ponte di San Secondo saranno eseguite in orario notturno e comporteranno la chiusura totale al traffico della Provinciale 23 in entrambi i sensi di marcia tra lo svincolo Sestriere-Val Pellice-Cuneo al Km 36+050 e lo svincolo “Sottopasso Battitore” al Km 39+800. La chiusura notturna sarà in vigore dalle 22 alle 6 del mattino nei giorni feriali, a partire dalle 22 di lunedì 21 luglio e sino alle 6 di sabato 26 luglio e dalle 22 di lunedì 28 luglio alle 6 di sabato 2 agosto. La Provinciale 23 sarà normalmente transitabile nelle ore diurne , dalle 6 alle 22.
Le deviazioni su di un percorso alternativo saranno segnalate in loco e sono indicate nella planimetria viabilistica allegata al presente comunicato.
Per tutto il mese di agosto e all’inizio di settembre si procederà invece con gli interventi sulla sede stradale del cavalcavia: impermeabilizzazione dell’impalcato, rifacimento del manto stradale e installazione dei nuovi guard-rail. In tale fase sarà istituito un senso unico alternato regolato da un semaforo. In accordo con l’appaltatore e con le imprese subappaltatrici, si è valutato di studiare una soluzione migliorativa per la sicurezza delle maestranze e dell’utenza stradale, minimizzando l’interferenza fra il cantiere e il traffico lungo la circonvallazione e limitando al minimo indispensabile i restringimenti di carreggiata.
Luci d’Artista Torino si congratula con Andreas Angelidakis, autore dell’opera luminosa VR Man realizzata per la scorsa edizione, per la nomina a rappresentare il Padiglione della Grecia alla 61ª edizione della Biennale d’Arte di Venezia nel 2026, uno degli appuntamenti internazionali più prestigiosi dedicati all’arte contemporanea.
Il curatore di Luci d’Artista, Antonio Grulli, esprime il proprio entusiasmo per questo importante traguardo:
“Sono davvero felice della partecipazione di Andreas Angelidakis nella prossima Biennale Arte di Venezia come rappresentante della Grecia. Poter esporre alla principale rassegna d’arte al mondo è la consacrazione per qualsiasi artista.
Per noi di Luci d’Artista è motivo di grande orgoglio poter vantare, tra le nostre installazioni, una sua opera destinata a illuminare Torino negli anni a venire. Collaborare con Andreas è stato non solo un piacere, ma un vero onore.”
La nomina di Andreas Angelidakis al Padiglione della Grecia alla Biennale Arte di Venezia conferma il valore delle collaborazioni sviluppate nel tempo da Luci d’Artista. A lui vanno le congratulazioni di tutto il gruppo di lavoro e i migliori auguri per questo prestigioso riconoscimento.
Luci d’Artista, ha visto Andreas Angelidakis tra i protagonisti della 27ª edizione con l’opera luminosa VR Man, installata in Piazza Vittorio Veneto a Torino.
VR Man, figura luminosa ispirata alla statuaria classica greca e romana, rappresenta uno degli esempi più emblematici della poetica dell’artista: un dialogo costante tra memoria storica e tecnologie contemporanee, tra corpi antichi e visioni digitali. Un gigante di luce, al tempo stesso atleta e pensatore, cariatide e cyborg, testimonianza della capacità dell’artista di reinterpretare l’eredità classica attraverso un’estetica radicalmente attuale. L’opera VR Man, realizzata in occasione e con il supporto di Torino 2025 FISU Games Winter e il sostegno di Audemars Piguet Contemporary, si riferisce alla pratica atletica come fondamento dei giochi olimpici ma anche come disciplina indissolubile dall’attività intellettuale e spirituale, così come era vista durante il periodo classico greco.
Luci d’Artista è progetto e patrimonio della Città di Torino, realizzato da Fondazione Torino Musei con il sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT, Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino, Unione Industriali Torino, Torino 2025 FISU World University Games Winter e Audemars Piguet Contemporary. Main sponsor: Gruppo Iren.
Andreas Angelidakis (Atene, 1968), vive e lavora ad Atene. Le sue opere indagano lo spazio dove arte e architettura si sovrappongono e in cui le nuove tecnologie influenzano l’architettura e il modo di vivere. Nel suo lavoro presenta riconsiderazioni delle rovine greche spesso sotto forma di video digitale, sculture morbide e mobili, dando vita a un’interpretazione giocosa che offre un’esperienza fisica diretta al visitatore. Ha partecipato come artista a diverse mostre internazionali, tra cui: The State of the Art of Architecture alla prima Biennale di Architettura di Chicago, la 12° Triennale del Baltico al Centro d’Arte Contemporanea di Vilnius. Nel 2019 ha partecipato alla Bergen Assembly, mentre ha contribuito al Parlamento dei corpi di Paul B. Preciado per documenta 14 nel 2017, nonché alla Biennale dell’Immagine in Movimento alle OGR di Torino. Nel 2020 ha realizzato la grande installazione POST-RUIN Bentivoglio a Palazzo Bentivoglio a cura di Antonio Grulli e nel 2022 Center for the Critical Appreciation of Antiquity l’opera d’arte più ambiziosa mai realizzata, commissionata da Audemars Piguet Contemporary e presentata all’Espace Niemeyer, Parigi (11-30 ottobre 2022) a Parigi. Tra le mostre che l’artista ha curato ricordiamo The System of Objects alla Deste Foundation di Atene, Super Superstudio al PAC di Milano, Fin de Siècle allo Swiss Institute di New York, Period Rooms al Het Nieuwe Instituut di Rotterdam e OOO Object Oriented Ontology alla Kunsthalle di Basilea.
L’urgenza di una risposta educativa sistemica
Caro direttore,
il Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti Umani (CNDDU) esprime forte preoccupazione in merito ai fatti avvenuti nella serata del 17 luglio a Collegno, in Piazza I Maggio, dove due giovanissimi si sono affrontati in un vero e proprio scontro fisico, sotto lo sguardo incitante e passivo di decine di coetanei.
La scena, documentata da residenti e rilanciata dagli organi di stampa, ha riportato alla luce dinamiche già note, ma troppo spesso ignorate: la spettacolarizzazione della violenza, la normalizzazione del linguaggio volgare e offensivo, l’assenza di figure adulte e di riferimenti educativi sul territorio.
Non si tratta di un caso isolato. Episodi simili si registrano in diverse città italiane, nelle periferie come nei centri storici, durante l’orario scolastico come nei mesi estivi. Sarebbe un errore ridurre il fatto a una “bravata giovanile”, a un semplice problema di ordine pubblico o a un deficit di vigilanza. Ci troviamo di fronte a un deficit di senso, e dunque a una questione eminentemente educativa.
Il CNDDU ritiene che l’accaduto imponga una riflessione collettiva sulla qualità delle relazioni educative oggi disponibili ai giovani. Il contesto di Piazza I Maggio non è solo una cornice urbana: è lo specchio di una comunità chiamata a interrogarsi sulle proprie responsabilità.
L’educazione ai diritti umani, alla gestione non violenta dei conflitti, al riconoscimento del valore dell’altro deve essere rafforzata nelle scuole, nelle famiglie, nei luoghi di aggregazione giovanile. Non può essere affidata alla buona volontà dei singoli, né affrontata in modo episodico o emergenziale.
Per queste ragioni il CNDDU propone:
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L’introduzione sistematica di percorsi stabili di educazione ai diritti umani e alla cittadinanza attiva all’interno delle scuole secondarie, attraverso moduli trasversali e interdisciplinari.
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La promozione di progetti di presidio sociale nei luoghi pubblici frequentati dai giovani, coinvolgendo educatori di strada, mediatori culturali, psicologi ed esperti.
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L’attivazione, in collaborazione con gli enti locali, di osservatori civici giovanili, strumenti partecipativi per responsabilizzare i ragazzi nella cura degli spazi comuni.
La realizzazione di campagne pubbliche di sensibilizzazione, rivolte non solo ai giovani, ma anche agli adulti, affinché si recuperi il valore della corresponsabilità educativa.
Non è il tempo della semplificazione o della rassegnazione. È il tempo di costruire alleanze territoriali forti e durature tra scuola, istituzioni, famiglie e società civile, per restituire ai giovani un orizzonte fatto di rispetto, ascolto e senso di appartenenza.
Rivolgiamo un appello ai decisori politici, nazionali e locali: la prevenzione della violenza giovanile passa prima di tutto dalla cura della relazione educativa. E questa cura non può più essere rimandata.
prof. Romano Pesavento
presidente CNDDU
Possesso responsabile dei cani: fondi ai Comuni
Sono 13 i Comuni piemontesi che riceveranno dalla Regione complessivamente 60.000 euro dopo aver partecipato alla prima edizione del bando per la diffusione di progetti a sostegno di campagne educative, formative ed informative sul possesso responsabile dei cani.
Si tratta di Vercelli, Verbania, Novara, Volpedo (AL) e Isola d’Asti (AT), nel Cuneese Bra, Ceva, Ormea e Mondovì e nella Città metropolitana di Torino Collegno, Nichelino, Ivrea e Sangano.
“Ringrazio questi Comuni per essersi resi parte attiva nella predisposizione di un progetto che, valorizzando le sinergie presenti sul territorio, consente di diffondere la cultura del possesso responsabile, che è un tema attuale sempre ma ancor più alle porte del periodo di vacanza che sappiamo essere sempre uno dei più sensibili per l’abbandono degli animali”, commenta il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, che ha voluto tenere tra le deleghe della Presidenza anche quella del Benessere animale.
“Diffondere una cultura del possesso responsabile – precisa il presidente – è un principio che la Regione ha voluto sostenere e richiamare con una specifica legge approvata lo scorso anno, la n.16/2024, consapevoli di quanto la presenza di un ‘amico a quattro zampe’ rappresenti un valore e una ricchezza nella vita di una persona e di una famiglia, ma anche un impegno importante di cui è necessario essere coscienti per garantire il benessere di tutte le vite coinvolte”.
La citata legge regionale n.16/2024 promuove e sostiene programmi e campagne di sensibilizzazione sulla cultura del possesso responsabile dei cani, oltre che sul contrasto al fenomeno dell’abbandono e sull’affidamento e adozione consapevole degli animali d’affezione.
Per quanto riguarda nello specifico il possesso responsabile di cani intende ottenere precisi risultati: sensibilizzare sul corretto rapporto tra le persone, l’animale e l’ambiente nel rispetto delle esigenze e delle caratteristiche fisiologiche, comportamentali e comunicative della specie; massimizzare gli effetti benefici della relazione uomo-animale, in particolare nell’età evolutiva e nelle situazioni di disagio soggettivo o socio-economico; educare al possesso e all’adozione consapevole anche relativamente ai doveri e alle responsabilità civili e penali correlate; contrastare il randagismo e l’abbandono; incentivare le adozioni e gli affidi temporanei degli ospiti dei canili/rifugi; prevenire i casi di comportamenti indesiderati e di aggressività non controllata.
SOMMARIO: Trump, il buzzurro che vorrebbe comandare il mondo – Israele al Comune di Torino – Lettere






POLITICA
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Lega all’attacco della Procura di Palermo: “Cercano vendetta”