“Come può una persona dire che si impegna in politica, cioè nel compito di migliorare la vita della gente se poi non è sinceramente sensibile anche alle ingiustizie, violenze, sopraffazioni, che ogni essere umano subisce in qualsiasi parte del mondo?”
L’Associazione per il Tibet è stata costituita su iniziativa del Consiglio regionale del Piemonte. Ha l’obiettivo di diffondere la conoscenza della cultura e delle tradizioni tibetane e di sostenere il popolo di quella regione nelle sue richieste di riconoscimento dei diritti civili e politici. Per saperne di più, il Torinese ha intervistato il presidente Giampiero Leo (a sinistra, con Davide Gariglio e il Dalai lama, nella foto della Città di Torino – www.comune.torino.it), consigliere regionale del Piemonte (Ncd), già assessore regionale alla Cultura.
Il Tibet è una realtà cosi lontana da noi: che senso ha occuparsene?
Abbiamo deciso di occuparci del Tibet, realtà drammatica di gran violazioni dei diritti umani, perché considero questa battaglia un imperativo morale. Come può una persona dire che si impegna in politica, cioè nel compito di migliorare la vita della gente se poi non è sinceramente sensibile anche alle ingiustizie, violenze, sopraffazioni, che ogni essere umano subisce in qualsiasi parte del mondo?
In che cosa consiste l’attività dell’associazione?
Le attività dell’Associazione sono moltissime, anche perché la stessa è estremamente attiva, essendo formata ufficialmente da oltre 40 consiglieri, ma aperta alla partecipazione attiva e propositiva di rappresentanti delle più importanti organizzazioni per i diritti umani presenti sul territorio regionale e nazionale. Chi volesse documentarsi sul dettaglio delle iniziative può quindi collegarsi al sito ”www.cr.piemonte.it” del Consiglio Regionale del Piemonte. Il funzionario responsabile è Alessandro Paolini. Lavorano con me i due vicepresidenti Gianna Pentenero e Antonello Angeleri.
Queste iniziative incidono almeno un po’ sulle politiche repressive della Cina?
L’incisività complessiva non è molto forte, data la situazione politica mondiale e lo straordinario peso della Cina in essa. Si sono ottenuti comunque singoli risultati a favore di situazioni particolari. La cosa più importante però è il messaggio di solidarietà e incoraggiamento all’eroico popolo tibetano, che chiede innanzi tutto (il Dalai Lama è la più alta rappresentanza del “ Tibet libero” lo ripetono sempre!) di no essere dimenticato, di non essere lasciato solo e nell’oblio.
Lei ha incontrato il Dalai Lama a Torino. Che emozioni le ha trasmesso?
Commozione, ammirazione, rispetto.. Tenerezza, tutto insieme! Noi abbiamo il privilegio di unirci sul nostro territorio, a Roma , la Santa Sede, e quindi la possibilità di aver avuto più vicino personalità anche come Giovanni Paolo II , Benedetto XVI e Papa Francesco, ed io sono un convinto loro “ Apostolo” . Quando penso al Dalai Lama, ringrazio la Provvidenza per aver regalato al mondo una simile rarità umana.
Giuliana Romano
Prosegue la nostra inchiesta fotografica sui manifesti dei candidati alle prossime elezioni regionali. Per le vie di Torino questi giorni sono apparsi nuovi poster elettorali. Prendiamone in esame alcuni.
IL MESSAGGIO – “Lavoriamo per dare forma al futuro”. Il richiamo al lavoro non poteva mancare, per l’assessore regionale uscente che, in questi anni di Giunta Cota ha gestito le deleghe delicatissime in materia.







Oggi le cose sono cambiate ma, in un certo senso, la nostra è ancora La città delle fabbriche. Questo è il tema di un ciclo di incontri organizzati dall ‘Ismel (Istituto per la Memoria e la Cultura del Lavoro, dell’Impresa e dei Diritti Sociali) in collaborazione con la Città di Torino e le Biblioteche Civiche Torinesi.
sono una giovane donna di 30 anni che ha intrattenuto una relazione per quattro ( e lunghissimi ) anni, con uomo più grande di 17. Ci tengo a sottolineare l’età della persona poiché quanto sto per raccontarti , a mio parere almeno, dovrebbe riguardare unicamente l’età dell’infanzia di un uomo, cioè quando è la mamma a decidere ogni cosa riguardo al proprio figlio. L’uomo in questione, è un soggetto alquanto bizzarro, poiché si presenta alle sue “prede” come single di buona famiglia, verso la quale dimostra una devozione maniacale, con tanta voglia di costruire un rapporto tradizionale con una brava ragazza, dopo anni di scorribande e vita sregolata in giro per il mondo. I presupposti sembrano buoni, lui si mostra attento e garbato e i modi sono quelli da gentiluomo d’un temp. Perfetto, mi fido. Mi presenta dunque alla blasonata famiglia e tutto procede per il meglio poiché anche loro mostrano quella gentilezza e cortesia simile, forse troppo , alla sua, e la mamma, indiscussa regista del menage familiare, non perde occasione per sfoggiare in pompa magna tutto il suo savoir faire durante le ricorrenze, con telefonate di buon augurio, gesti esemplari, a volte persino esagerati, regali , manifestandomi sempre stima e accondiscendenza.
Nel frattempo, tra malumori e sopportazione , il mio fidanzato avanzava delle scialbe richieste di seria convivenza. Io desisto e dichiaro e pretendo che nel momento in cui avessi deciso di trasferirmi definitivamente nella sua dimora, la stessa sarebbe divenuta anche la mia e dunque avrei gradito che fosse rispettata la mia privacy e la mia stessa persona. Assolutamente no. Il mio punto di vista non poteva essere contemplato poiché dato che mammina aveva un carattere particolare, irascibile e volubile, non si poteva certo impedirle di soggiornare della nostra casa quando lei intendeva , cambiare mobili che lei personalmente aveva scelto o addirittura non assecondare ogni suo inclinazione nel designare il modus vivendi del figliuolo. Se questi erano i patti, niente da fare, ognuno per la sua strada. E così è stato. Dopo settimane di autoanalisi, autocritiche e un po’ di rimpianto, scopro che io ero solo l’ultima delle numerosissime “vittime” del mio ex e della sua adorata madre, e che io mi ero distinta nel gruppo di malcapitate solo per la durata del rapporto poiché la media era decisamente più breve.
Da una parte troviamo la tipica madre che prende possesso di ogni situazione della vita del figlio, ostacolandone la crescita e l’indipendenza, soprattutto in campo sentimentale, fungendo da filtro per qualunque decisione che riguarda il cambiamento di status del figlio, da single a fidanzato o sposato, con il terrore che una donna possa prendere decisioni riguardanti il futuro dell’ amato ragazzo sottraendole importanza e ricopra un ruolo , di tutto diritto, più autorevole del suo. Dall’altra parte ecco qui un prototipo di uomo che molto spesso trasuda sicurezza e intraprendenza, ma che poco dopo si rivela per quello che è realmente: un uomo debole , senza un vero carattere, poiché perennemente deviato dalla subordinazione alla madre, incapace di vivere un’esistenza all’insegna di sani principi, e provare la gioia di costruirsi un percorso appagante e che mette in relazione i molteplici contesti della vita in maniera armoniosa.
Gli imputati per il rogo della Thyssen, costato la vita a sette operai, nella notte fra il 5 e il 6 dicembre 2007, “non sono stati favoriti in alcun modo e non è stato accolto alcun motivo di ricorso dei loro difensori” .

Prima che scatti ufficialmente la par condicio, un candidato vale come qualsiasi detersivo o surgelato: è un prodotto come un altro da attaccare ai muri, senza particolari autorizzazioni. Dall’ufficializzazione della campagna elettorale in poi, invece, i manifesti dei candidati potranno essere incollati esclusivamente negli appositi spazi. Sono molti i pretendenti ad un seggio regionale ad aver scelto costose pre-campagne negli spazi della pubblicità comune, in attesa che le norme della propaganda cancellino i loro faccioni e li releghino negli affollatissimi e tristi tabelloni elettorali. Diamo uno sguardo ai politici che si sono resi più visibili, ad incominciare dai due candidati presidenti sulla carta più forti: per il centrodestra (Forza-Italia/Lega) e per il centrosinistra, rispettivamente Gilberto Pichetto e Sergio Chiamparino. Non ancora pervenuto sui muri, al momento, l’aspirante presidente grillino, Davide Bono. Ma, si sa, i pentastellati conducono campagne elettorali al risparmio.


![foto 2[1]](http://www.iltorinese.it/wp-content/uploads/2014/04/foto-21-300x300.jpg)
E’ terminata lunedì scorso l’avventura all’interno della casa del Grande Fratello per una delle due torinesi in gara. La settima eliminata è stata Valentina Acciardi, la graziosa biondina che partecipando al Grande Fratello ha voluto lanciare ai telespettatori un messaggio di grande coraggio nell’affrontare le difficoltà che la vita riserva, poiché dieci anni fa è stata vittima di un terribile incidente stradale nel quale perse il braccio destro.
Ne avevamo già parlato in un precedente articolo. Ora l’iniziativa è pienamente operativa. I giovani sotto i 24 anni che non studiano e intendono ottenere un lavoro hanno da oggi una nuova opportunità. Si tratta di garanziagiovanipiemonte.it, il portale – vetrina del programma della Regione per aiutare i ragazzi di questa fascia di età. Entro quattro mesi dall’iscrizione online ci si candida per proposte di lavoro, formazione e tirocinio in Italia ed all’estero.
