ilTorinese

La polfer salva uomo dal suicidio

La Polizia Ferroviaria di Torino Porta Nuova ha salvato un uomo italiano di 39 anni con
intenti suicidi. I Carabinieri della Stazione di Nichelino, lunedì scorso, hanno notiziato gli
operatori della presenza in stazione di un uomo con propositi suicidi, fornendo
una dettagliata descrizione. La segnalazione era pervenuta al personale dell’Arma dagli
anziani genitori, che preoccupati, si erano rivolti presso quel Comando. Gli agenti della
Polfer hanno individuato immediatamente la persona descritta, all’interno dei locali del “Mc
Donalds” dello scalo. Lo stesso, in forte stato di agitazione, manifestava apertamente la
volontà di togliersi la vita con un coltello. Grazie al senso di autocontrollo e alla
professionalità, gli operatori sono riusciti ad instaurare un dialogo proficuo con l’uomo
riportandolo alla calma ed a farsi seguire nei Uffici di Polizia. Una volta dentro, però, la
persona si innervosiva, inveendo contro gli agenti e dicendo che per colpa loro non era
riuscito nell’intento suicidario. Gli operatori, dopo aver allertato personale 118, hanno
continuato l’’opera di dissuasione per ridurre la tensione manifestata dall’uomo, che
successivamente, è stato preso in cura da personale medico e trasportato in ospedale per
accertamenti.

Tff doc, protagonista il desiderio

Il Torino Film Festival annuncia alcune anticipazioni sulla sezione TFFdoc, che quest’anno prevede una selezione di film documentari dedicata al concetto di “desiderio”.

Partendo dall’etimologia del verbo “desiderare”, che in latino letteralmente significa “fissare attentamente le stelle”, è nello spazio tra “DE” e “SIDERÀRE”, tra il guardare le stelle e l’assenza di stelle dal cielo che si sta guardando, che il focus 2019 di TFFdoc trova la sua ragion d’essere.

Il cielo è, idealmente, lo schermo su cui saranno proiettati i film di TFFdoc/desiderio che inizierà con un assassinio: quello che De Sade fa del desiderio nel film di Albert Serra, LIBERTÈ. La realizzazione del desiderio elimina quello spazio tra prefisso e suffisso che permette alla libertà di esistere. In quello spazio, su quello schermo, agiranno durante il Torino Film Festival la determinazione capace di travolgere i generi di INDIANARA diretto da Aude Chevalier-Beaumel e Marcelo Barbosa; gli sguardi curiosi, surreali e insolenti di DELPHINE ET CAROLE, INSOUMUSES diretto da Callisto McNulty; i canti d’amore degli uomini di LONELY RIVERS diretto da Mauro Herce e dell’asino Yoda negli HOLY DAYS diretto da Narimane Mari; la tensione verso un’Europa che non è mai esistita in HEIMAT IST EIN RAUM AUS ZEIT diretto da Thomas Heise; il desiderio infinito di fidarsi dell’Altro che pervade MI SONO INNAMORATO DI PIPPA BACCA diretto da Simone Manetti.

 

DELPHINE ET CAROLE, INSOUMUSES di Callisto McNulty (Francia, 2019, 68’)

Delphine Seyrig e Carole Roussopoulos si incontrano nel 1974 a Parigi.

Carole aveva comprato la seconda videocamera arrivata in Francia nel 1969 (la prima se l’è accaparrata Godard), è impegnata politicamente documentando le lotte politiche del nascente Front Homosexuel d’Action Revolutionnaire o del Black Panther Party. Delphine è l’icona di Baci rubati (François Truffaut), di Pelle d’Asino (Jacques Démy) e di Jeanne Dielman (Chantal Akerman). Insieme, videocamera in mano, ingaggeranno battaglie radicali con insolenza, gioia, intransigenza e infinita ironia.

 

HEIMAT IST EIN RAUM AUS ZEIT di Thomas Heise (Germania/Austria, 2019, 218‘)

La storia di una famiglia attraversa il Novecento e si spinge all’inizio del XXI secolo. Una storia fatta di parole e silenzi, di primi amori e felicità perdute, di padri e madri, di figli e fratelli, di ferite e gioie, in un paesaggio, quello della Germania, sempre in transizione, da Est a Ovest, attraversato da desideri di mondi possibili mai realizzati.

 

HOLY DAYS di Narimane Mari (Algeria/Francia, 2019, 40’)

Michel, Saadi, Bilio, l’asino Yoda, delle scimmie, Julia. La natura gioca con la morte e un cinema originario si fa gesto d’amore capace di arrestarla. La regista di Les Haricots rouges (TFF2013) e di Le Fort des fous (TFF2017) cerca le origini del cinema e del desiderio.

 

INDIANARA di Aude Chevalier-Beaumel e Marcelo Barbosa (Brasile, 2019, 84’)

Indianara definisce se stessa una “puttana parlamentare, atea, anarchica e vegana”. Nata come Sergio Siqueira, decide molto presto di diventare donna e inventa il suo nome in omaggio alle origini indigene di sua madre e a Nara, un’amica transgender che la sostiene. Rivoluzionaria inclassificabile, fondatrice e animatrice di Casa Nem, un centro di accoglienza e sostegno per transgender a Rio de Janeiro, consigliera comunale insieme Marielle Franco, Indianara continua la sua lotta contro pregiudizi e il machismo nel Brasile di Bolsonaro.

 

LIBERTÈ di Albert Serra (Francia/Spagna/Portogallo, 2019, 132’)

1774, un gruppo di nobili libertini francesi in fuga dall’oscurantista Luigi XVI si ritrova in una radura tra Potsdam e Berlino e cerca l’aiuto e la protezione del Duca di Walchen (Helmut Berger), grande seduttore e libero pensatore, nel tentativo di venire accettati alla corte di Federico II di Prussia. Il loro scopo è quello di trovare un terreno fertile al libertinismo illuminista e un luogo dove il desiderio non sia costretto a seguire nessun’altra regola se non quella del piacere. Premio Speciale della Giuria di Un Certain Regard al Festival di Cannes. Albert Serra torna al Torino Film Festival dove vinse il Premio per il Miglior Film nel 2006 con il suo esordio al lungometraggio Honor de cavalleria.

 

LONELY RIVERS di Mauro Herce (Spagna, 2019, 28’)

Alcuni uomini di età differenti si ritrovano in una stanza. Non sappiamo chi siano, né dove siano, né perché siano lì. Cantano. “Oh, my love, my darling / I’ve hungered for your touch / A long, lonely time / And time goes by so slowly / And time can do so much…”

Mauro Herce aveva presentato in concorso a TFFdoc nel 2015 Dead Slow Ahead.

 

MI SONO INNAMORATO DI PIPPA BACCA di Simone Manetti (Italia, 2019, 76’)

Due donne, due artiste in abito da sposa. Un viaggio fino a Gerusalemme attraverso i paesi sconvolti dalle guerre. 6000 km da percorrere in autostop, per celebrare il matrimonio tra i popoli e dimostrare che dando fiducia al prossimo si riceve solo bene. Questo era l’intento di Pippa Bacca e Silvia Moro quando, l’8 marzo del 2008, sono partite da Milano con l’obiettivo di mettere in scena una performance nel segno della pace. Una performance artistica interrotta tragicamente dalla scomparsa di una delle due spose.

 

 

 

Emergenza clima, Lega Salvini: “anche il Piemonte può fare la sua parte” 

“Servono azioni concrete per contribuire alla salvezza del pianeta e migliorare la qualità della vita dei cittadini”. Lo ha detto  in Consiglio regionale il presidente del Gruppo Lega Salvini Alberto Preioni, affrontando la discussione sui cambiamenti climatici che ha preceduto l’approvazione di tre ordini del giorno sul tema da parte della maggioranza.

“Nei confronti dell’emergenza climatica globale, anche il Piemonte può fare la sua parte, ma non può certo prendersi le responsabilità di Cina, India e di tutta l’Asia, che purtroppo stanno creando sì sviluppo industriale, ma anche grossi problemi dal punto di vista ambientale ed ecologico.

Dobbiamo porre in essere azioni per migliorare la qualità di vita dei cittadini – e in questo senso la Giunta si è già espressa in maniera chiara con gli assessori leghisti Matteo Marnati e Fabrizio Ricca – per esempio riducendo al minimo l’utilizzo della plastica e diminuendo le emissioni di anidride carbonica. In questa direzione – ha detto Preioni – la Lega non ha mai fatto mancare il proprio sostegno in tutte le sedi.

In aula ci siamo impegnati a riconoscere alla lotta ai cambiamenti climatici un ruolo prioritario nell’agenda politica della regione Piemonte, ad intraprendere un dialogo istituzionale con gli enti governativi affinché si dia concreta attuazione a tutti i provvedimenti volti alla lotta contro i cambiamenti climatici e alla riduzione delle emissioni di gas serra e del loro assorbimento per ottenere risultati concreti anche in materia di cambiamenti climatici. Inoltre con la votazione dell’Odg n.89,  “Azione a tutela dell’ambiente”, primo firmatario Riccardo Lanzo, abbiamo riconosciuto lo stato di emergenza globale e deciso di adottare misure locali a salvaguardia del territorio piemontese.”.

Preioni sottolinea poi l’importanza di mettere in campo azioni concrete, in grado di rovesciare la gravità della situazione in atto. “Dobbiamo lavorare in primo luogo nelle città, dove il numero elevato di abitanti consente, appunto, azioni con un ritorno significativo dal punto di vista dell’impatto sull’ambiente circostante.

Si può aumentare il trasporto pubblico-elettrico, le auto ibride, far crescere gli spazi verdi migliorando la qualità dell’aria, mentre è naturale che nelle zone di montagna il problema sia diverso. Lì il carico antropico è notevolmente inferiore e la gente ha dunque poche responsabilità rispetto ai danni ambientali che sono stati fatti. In montagna non dobbiamo essere noi a porre ulteriori vincoli e blocchi allo sviluppo turistico ed economico. In montagna si vive se c’è lavoro, se c’è economia, se c’è benessere”.

A margine dei lavori consiliari si registra la protesta dei giovani di “Fridays for Future”, a quanto pare indignati perché sarebbe stato chiesto loro di essere più coerenti nei loro stili di vita. “Ai ragazzi di Greta – replica Preioni – ricordo soltanto che la battaglia per l’ambiente non dovrebbe avere bandiere, e che ognuno di noi può dare il proprio contributo. Anche i giovani dovrebbero essere consumatori consapevoli e non iper-consumisti, se vogliono fare la loro parte”.  Così Alberto Preioni, capogruppo Lega Salvini Piemonte

Lotta all’usura, prosegue l’attività del Consiglio regionale

Dall’ufficio stampa di Palazzo Lascaris

“Dopo la recente istituzione della nuova Commissione permanente in materia di legalità e contrasto dei fenomeni mafiosi, l’insediamento dell’Osservatorio regionale sui fenomeni di usura estorsione e sovra indebitamento, dimostra quanto Il Consiglio regionale ha caro il tema della legalità, inteso quale valore fondamentale per la quotidiana convivenza civile, caposaldo all’interno dell’Assemblea legislativa  e principio valido in ogni tempo”.

Con queste parole il presidente del Consiglio regionale, Stefano Allasia, ha aperto  la seduta d’insediamento dell’Osservatorio contro l’usura nella Sala delle Bandiere di Palazzo Lascaris.

Presenti – oltre la maggior parte degli undici componenti, tra i quali l’Ires, l’Ufficio scolastico regionale, Libera, le Fondazioni antiusura, Federconsumatori e la Giunta regionale – i consiglieri delegati dall’Ufficio di presidenza, Giorgio Bertola e Gianluca Gavazza.

Bertola, alla seconda esperienza, ha sottolineato il potenziato dell’organismo con la l.r. 8/2017 “che ha portato l’Osservatorio a collaborare con la Giunta regionale e ad avere un rapporto proficuo con l’Ires che fornisce dati importanti sulla situazione nella società a sostegno della progettualità. Una azione volta in primis nei confronti dei giovani”.

Gavazza ha affermato che “ La prevenzione è importante come l’educazione al consumo, all’uso responsabile del denaro e al risparmio, non solo da un punto di vista etico. È importante che i giovani siano consapevoli della realtà che li circonda e di quelle che saranno le loro scelte nel futuro. Consapevoli dell’esistenza di strumenti di sostegno alle vittime di tale reato”

Sicurezza stradale, diminuiti gli incidenti mortali in città

Dall’ufficio stampa di Palazzo Civico

Ai Consiglieri comunali delle Commissioni Urbanistica, Bilancio e Cultura è stato presentato  in seduta congiunta di Commissione (coordinata da Roberto Malanca del M5S) il Piano Operativo della Sicurezza Stradale della Città, documento formato da 128 pagine nel quale è racchiusa una mappatura analitica degli interventi che l’Amministrazione comunale intende porre in atto entro il 2021.

Quest’anno, alla data del 15 ottobre, gli incidenti stradali nel territorio torinese sono stati 3.199 (4.899 nel 2018); 22 i morti nello stesso periodo del 2019 rispetto ai 31 dello scorso anno. In calo anche i feriti, scesi dai 4.258 del 2018 ai 3.031 al 15 ottobre 2019. Nei primi tre mesi del 2019 i ciclisti feriti sono stati 38, rispetto ai 205 dello scorso anno.

Il Piano propone una serie di interventi da attuare entro il 2021 per la messa in sicurezza degli attraversamenti pedonali nei seguenti punti della Città (per una spesa ipotizzata di 460.000 euro):
– Corso re Umberto, intersezione via Legnano;
– Via Guido Reni, intersezione via Panizza/via Nuoro;
– Corso Cosenza, angolo via Don Grioli;
– Via De Sanctis 109;
– Strada Altessano, intersezione Fiesole nord;
– Via Ala di Stura;
– Corso Vercelli, interno 274;
– Corso Vercelli, intersezione strada Antioca;
– Corso Vercelli, intersezione via Frosinone;
– Corso Casale 388;
– Corso Casale 462;
– Lungo Dora Firenze, intersezione via Aosta;
– Corso Massimo D’Azeglio, intersezione via Tiziano;
– Corso Stati Uniti, intersezione Re Umberto – Castelfidardo;
– Via Nizza, intersezione via Vado;
– Corso Bramante 90 (di fronte all’ospedale Molinette)
– Via Pio VII, intersezione via Invernizio;
– Strada del Drosso, intersezione Anselmetti – Negarville.

E’ prevista l’istituzione di due nuove zone di mobilità dolce (le ‘zone 30’); una  nel borgo Vanchiglia (area largo Montebello, piazza santa Giulia, spina dorsale del borgo via Santa Giulia, distretto universitario) con l’obiettivo di permettere un maggiore uso pedonale dell’area; una seconda nel borgo Campidoglio (nel nucleo centrale compreso tra corso Svizzera, Via Cibrario, corso Tassoni e via Balme)

Durante i lavori della Commissione è stata annunciato l’avvio a metà novembre di una campagna di comunicazione e sensibilizzazione a cura della Città sui comportamenti a maggior rischio di incidentalità, in particolare sui comportamenti a maggior rischio quali l’uso del telefonino (di automobilisti e pedoni), l’eccesso di velocità, la guida in stato di ebrezza.

 

(foto Maiorano)

Conte e la Dc

La visita del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ad Avellino per commemorare e celebrare il
centenario di un grande meridionalista democristiano come Fiorentino Sullo, ha avuto tre grandi
meriti.
Innanzitutto un riconoscimento pubblico ed autorevole – affatto non scontato – del ruolo storico e
politico della Democrazia Cristiana. Un partito che ha avuto una responsabilità di governo per
quasi cinquant’anni nella vita pubblica del nostro paese e che ha saputo, in quell’arco di tempo,
conservare la democrazia, garantire lo sviluppo e accompagnare la crescita italiana. Un ruolo
politico, culturale e sociale che, come tutti sanno, e’ stato pesantemente contestato e anche
platealmente criminalizzato per molti anni da ampi settori della stampa italiana e da uno stuolo di
intellettuali, commentatori e opinionisti che hanno individuato per molti lustri nella Dc la ragione e
la causa di tutti i mali della politica italiana.
In secondo luogo, al di là dell’inevitabile colore e goliardia di molti commenti giornalistici,
l’intervento di Conte – soprattutto di fronte ad alcuni leader storici della Democrazia Cristiana, a
cominciare dal Presidente Ciriaco De Mita – ha fatto emergere, per l’ennesima volta e per chi non
lo sapesse ancora, che la Dc era un grande partito anche perché era espressione di una precisa e
determinata cultura politica. Del resto, il cattolicesimo democratico, il cattolicesimo sociale e il
cattolicesimo popolare non possono essere scambiati come semplici pillole propagandistiche
disancorate dalla realtà. La Dc aveva un progetto politico, aveva un progetto di governo, aveva
una visione di futuro perché possedeva una cultura di riferimento. Rinnegarla sarebbe
semplicemente una miopia politica e una falsità storica. E il riconoscimento ad un leader come
Sullo – come quest’anno si è fatto per lo statista piemontese Carlo Donat-Cattin nel centenario
della nascita – e’ la conferma che quella cultura ha prodotto un fatto storico. Continuare a
nasconderla o a sottovalutarla sarebbe semplicemente un falso storico e politico.
In terzo luogo la presenza di Conte ad Avellino ha evidenziato, per chi se ne fosse dimenticato,
che la Democrazia Cristiana aveva una qualificata, preparata ed autorevole classe dirigente. A
livello nazionale ma anche, e soprattutto, a livello locale. Una classe dirigente che ancora oggi,
dopo essere stata contestata, ridicolizzata e dileggiata per molti anni dopo tangentopoli e la fine di
quella grande esperienza politica, continua a suscitare attenzione ed interesse per la qualità che
sprigionava e per la capacità, nella coerenza dei comportamenti, di indicare la rotta e la bussola
da perseguire per il bene dell’intero paese.
Ecco, la visita e l’intervento di Conte ad Avellino hanno confermato questi tre aspetti. E di questo
gli va dato atto. Dopodiché, e’ persin scontato sottolineare che non basta una celebrazione del
passato per innescare un processo politico del futuro. Soprattutto in una fase politica dominata dal
trasformismo e dalla prassi trasformistica. Dove le alleanze sono il frutto di convenienze
giornaliere, dove le appartenenze politiche vengono sacrificate nell’arco di poche settimane per la
conservazione del potere e dove, soprattutto, le culture politiche semplicemente non esistono più
perché domina il pressapochismo, la superficialità e la leggerezza della classe dirigente.
Insomma, la presenza dei cattolici democratici e popolari continua ad essere indispensabile e
necessaria per il nostro paese. Con altre culture e altre esperienze politiche, com’è ovvio. Ma la
presenza politica, culturale e programmatica di questo filone ideale non può essere
semplicisticamente riproposto attraverso il richiamo della nostalgia o con una piroetta
trasformistica. E questo per rispetto della Dc, del suo ruolo politico, della sua cultura politica e della
sua autorevole ed irripetibile classe dirigente. Come, appunto, ha detto il Premier ad Avellino.

Giorgio Merlo

Nuove imprese e nuovo ristorante al Bioindustry park

 CRESCE E SI RINNOVA CON UN RISTORANTE AZIENDALE DI 1000 MQ E NUOVE REALTA’ INSEDIATE

Nelle aree lasciate libere dalla vecchia mensa ha preso casa la Fondazione ITS per formare “sul campo” i più giovani nel settore delle scienze della vita

 

Si è svolta questa mattina la cerimonia di inaugurazione del nuovo ristorante e centro servizi aziendale di Bioindustry Park, alla presenza del Presidente della Regione Piemonte On. Alberto Cirio e di numerosi rappresentanti delle istituzioni locali.

Una struttura dinamica e modulare di oltre 1000 mq che, oltre alla parte ristorativa, ospiterà un insieme di iniziative rivolte al personale delle imprese insediate in un’ottica di welfare aziendale. A questo si aggiungerà un dehor, che sarà inaugurato nella stagione estiva, e un ulteriore spazio di oltre 600 metri quadri dedicato a progetti futuri e alle attività sportive e di svago.

Dopo un periodo di lavoro di 12 mesi e un investimento complessivo pari a circa 1 milione e 200 mila euro, il Bioindustry Park di Colleretto Giacosa ha quindi ripreso il proprio progetto di sviluppo e ingrandimento, fortemente voluto dal Consiglio di amministrazione per rendere sempre più attrattivo, vivibile e ricco di opportunità il Parco e per venire incontro alla crescita dell’utenza e alle richieste di insediamento.

Il nuovo ristorante aziendale, realizzato grazie alla collaborazione di Camst, società leader nel campo della ristorazione aziendale, servirà più di 500 pasti al giorno grazie al lavoro quotidiano di oltre 12 addetti. Oltre ai servizi di mensa, sarà anche un luogo di incontro e di scambio tra aziende, con la creazione di aree condivise, di co-working e di stimolo alla creatività. Non mancheranno iniziative rivolte alle famiglie come, per esempio, l’accoglienza dei bambini durante i momenti di open day.

Insieme all’ampliamento strutturale, la nascita del ristorante e centro servizi offre anche l’opportunità di ospitare nuove realtà all’interno del Parco. Nell’area della vecchia mensa, infatti, ha preso casa la Fondazione ITS Biotecnologie e Nuove Scienze della Vita, aperta a giovani diplomati, con l’obiettivo di formare tecnici specializzati attraverso percorsi di formazione-lavoro riconosciuti a livello nazionale ed europeo rivolto a più di 50 studenti che potranno apprendere in un contesto ideale, a stretto contatto con le imprese, i centri di ricerca e la comunità scientifica che opera nel settore di riferimento: l’idea ispiratrice è quella di un Parco sempre più “Campus”.

“È bello tagliare il nastro di un luogo che amplia i propri spazi per poter accogliere un numero sempre maggiore di realtà imprenditoriali d’eccellenza – sottolinea il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio -. Il Bioindustry Park rappresenta un modello di successo che la Regione ha supportato fin dalla sua nascita, ma che è cresciuto negli anni grazie alla capacità di visione di coloro che per primi ci hanno creduto e grazie al lavoro quotidiano delle persone e delle aziende che popolano il Parco. Un esempio anche di come i fondi europei possano creare una ricaduta determinante sul territorio. Per questo lavoreremo insieme sulla futura programmazione, con l’obiettivo di “cucire” i prossimi bandi a misura di quelle che sono le reali esigenze del Piemonte”

Siamo felici di poter inaugurare quest’area dedicata alle aziende e a tutte le persone che lavorano al Bioindustry Park – Hanno dichiarato Fiorella Altruda e Alberta Pasquero, rispettivamente Presidente e Amministratore Delegato del Bioindustry Park – Si tratta di un investimento necessario e propedeutico a nuovi ampliamenti strutturali. Nello stesso tempo garantisce alle aziende insediate presenti e future un ricco ventaglio di servizi e opportunità più contemporanei, inclusivi e utili allo sviluppo del loro business e del benessere dei loro collaboratori ma anche una carta da visita per i loro ospiti. La direzione intrapresa è quella di rendere il Parco un punto di riferimento sempre più strategico nel campo della Salute Umana e delle Scienze della Vita, in grado di favorire investimenti industriali e nuove opportunità di lavoro”.

Sviluppato su una superficie di circa 70 mila metri quadri, 24 mila dei quali adibiti a laboratori, uffici e impianti pilota, Bioindustry Park ospita oltre 40 organizzazioni tra grandi aziende multinazionali, piccole e medie imprese, start up e centri di ricerca per un totale di oltre 550 risorse impegnate.

La crescita del Parco continua con nuovi investimenti in corso di realizzazione.

Grande successo di pubblico per il Requiem di Mozart a Santa Giulia

Eseguito nella chiesa dall’Orchestra Amade’ 1791  diretta dal maestro Alberto Vindrola

 

Non poteva non essere decretata da un successo l’esecuzione della Messa da Requiem di Mozart, avvenuta lunedì 14 ottobre scorso nella chiesa di Santa Giulia a Torino. Un vero trionfo in occasione del concerto di commemorazione del decennale della scomparsa di Paulette, moglie del Maestro Alessandro Vindrola, direttore, per questa ricorrenza, dell’orchestra “Amade’ 1791” e del coro “Euphone'”,  insieme a quattro validi solisti, tra i quali si è particolarmente distinta la mezzosoprano Daniela Valdenassi.

L’Associazione “Euphone'”, dal greco “bel suono”, rappresenta il nome assunto nel 1993 da un gruppo vocale in cui sono confluite diverse esperienze musicali precedenti, e capace di operare nel campo culturale e musicale, attraverso conferenze, registrazioni, pubblicazioni e promuovendo anche concerti a scopo benefico.

L’esecuzione si è rivelata profondamente aderente al pensiero mozartiano, sapientemente  orchestato da Franz Sussmayr, senza mai cedere ai quegli accenni romantici nei quali tanti direttori, purtroppo, inciampano.

Stupendamente ammaestrato il coro, che, insieme all’orchestra, ha profondamente  emozionato il pubblico nel “Lacrimosa”, brano ripetuto come bis richiesto a gran voce durante la standing ovation finale. Molto buona la prova da parte della neonata orchestra, che raccoglie le eccellenze della regione. Di rilievo particolare gli ottoni e la morbidezza di suoni degli archi, frutto, indubbiamente, del passato di violinista del suo direttore d’orchestra, Vindrola.

Il successo della serata, che è stata patrocinata dall’Accademia della Cattedrale di San Giovanni, fa ben sperare in un prosieguo di questa orchestra, che gode dell’indubbia preparazione del maestro Vindrola. Presenti, inoltre, nel pubblico, personalità di indubbia preparazione in campo musicale, quali Francesco Zito, Roberto Nebiolo e colleghi, Giorgio Bolognese, Gianni Monte, il Maestro Antonmario Semolini ed altri ancora.

 

Mara Martellotta

Come mettere in rete i siti Unesco

Il Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino ha condotto la ricerca “Man and Biosphere e Heritage” sui siti Unesco del Piemonte, finalizzata alla realizzazione di un distretto regionale che li metta a sistema, faciliti la connessione e lo scambio di esperienze tra loro e con altri siti Unesco europe, e contribuisca allo sviluppo economico sostenibile ed integrato dei territori che li ospitano.

 

Il progetto si inserisce tra le attività previste dal protocollo d’intesa sottoscritto nel 2015 con il Consiglio regionale del Piemonte attraverso la Consulta europea con l’obiettivo di collaborare per realizzare una blue economy attraverso l’applicazione del design sistemico al territorio e alle realtà produttive della nostra regione.

Lo studio dimostra infatti che, mettendo a sistema i siti Unesco (le aree protette del Lago Maggiore, quelle del Po Torinese, il Parco del Monviso, i paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, le Residenze Reali Sabaude, i Sacri Monti del Piemonte e i Siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino) sarà possibile una riduzione degli sprechi, grazie anche al riutilizzo di risorse che prima erano considerate scarti: un modello che potrebbe diventare di riferimento per altri sistemi territoriali europei.

Un modello produttivo di sviluppo sostenibile vede la compresenza armonica di espressioni culturali collettive, settori economico-industriali e valorizzazione del patrimonio culturale e naturale locale: questi tre fattori sono il fulcro di una progettazione strategica in grado di andare oltre l’innovazione di prodotto e servizio fine a sé stessa, sviluppando temi ad ampio raggio su cui convergono necessariamente molteplici saperi e diversi attori locali.

“Dallo studio è tempo di passare ad una fase concreta, attraverso  un complesso lavoro di analisi territoriale che tracci le linee di una proposta operativa – ha detto il vicepresidente del Consiglio Franco Graglia -. Seguendo le linee guida emerse dalla ricerca si potrà avviare la condivisione dei contenuti tra i Siti Unesco e le amministrazioni territoriali, così da realizzare il distretto  piemontese”.

“I diversi siti UNESCO – ha spiegato il professor Luigi Bistagnino, fondatore della Systemic Approach Foundation –  assieme ai territori circonvicini, dovranno sviluppare un approccio culturale e un modo di agire in cui si considerino le attività non come punto unico di riferimento ma come snodo di relazioni in modo da formare uno scambio positivo di conoscenza, di intenti in un rapporto di flussi reciproci che fluiscano da un sistema ad un altro senza scarti considerando le risorse come materia in continua trasformazione e patrimonio comune”.

Per Silvia Barbero, coordinatrice scientifica del progetto e docente del Dipartimento di Architettura e Design: “Questa ricerca si propone di fornire uno strumento di politica e amministrazione territoriale per la realizzazione di un distretto sistemico e fluido dei siti UNESCO piemontesi, fornendo i metodi e gli strumenti necessari per la sua realizzazione e ci si aspetta di trovare le risorse per l’esecuzione del progetto nel prossimo futuro”.

CosmesiAmo: il mondo della cosmesi incontra i consumatori

Appuntamento a Torino

Corner esperienziali gratuiti, momenti di confronto e informazione: tutto questo è CosmesiAmo, l’evento promosso da Unione Nazionale Consumatori in collaborazione con Cosmetica Italia,
in programma sabato 19 ottobre presso il Ronchiverdi Sport & Business Club

Torino, 19 ottobre 2019Dopo i successi delle precedenti edizioni (Milano, 2016 – Bari, 2017 – Roma, 2018), CosmesiAmo arriva a Torinoper una giornata dedicata alla bellezza, ai profumi, alla cura della pelle e dei capelli con un occhio sempre rivolto al consumo consapevole.

L’evento, promosso dall’Unione Nazionale Consumatori in collaborazione con Cosmetica Italia, sarà ospitato sabato 19 ottobre (ore 10-18) presso il Ronchiverdi Sport & Business Club; per tutta la giornata, a ingresso gratuito, saranno disponibili corner esperienziali dedicati al make-up e al trattamento dei capelli.

Non mancheranno i momenti di confronto con gli esperti del settore: si inizierà alle 11 con l’imprenditore Marco Piccolo che illustrerà la case history dell’azienda Reynaldi, da anni impegnata in Burkina Faso con un progetto inclusivo che porta valore sociale e conoscenza sul territorio africano; la ricercatrice Maria Pirulli (ore 12) proporrà invece un viaggio nel tempo alla scoperta degli studi di Leoanrdo da Vinci in campo cosmetico.

Il programma del pomeriggio si aprirà con l’intervento del dermatologo Paolo Broganelli (ore 15) con alcuni consigli per conoscere la pelle, prendersene cura e prevenire le patologie cutanee; spazio anche alla solidarietà con La forza e il sorriso Onlus, che si occupa di aiutare le donne in trattamento oncologico attraverso la cosmesi: l’appuntamento con la tavola rotonda, che coinvolgerà alcuni protagonisti dell’iniziativa, è per fissato per le ore 15:30.

L’interazione fra settori diversi del mercato costituisce un valore aggiunto fondamentale anche nel dialogo con i consumatori”, spiega l’Avvocato Patrizia Polliotto, da anni in equilibrio tra il ruolo di affermato legale d’impresa e voce altrettanto stimata del consumerismo. “La cosmesi costituisce senza dubbio uno degli ambiti massivi in cui si sostanziano gli acquisti dei cittadini. Crediamo, dunque, che approfondirne organicamente gli aspetti a 360° sia un’iniziativa utile nella divulgazione di un’adeguata e sana cultura consumeristica consapevole”, conclude il legale, Presidente dal 2010, del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.

A conclusione della giornata (ore 16:30), gli ospiti potranno mettere alla prova il proprio olfatto con gli esperti diAtelier Fragranze Milanoche guideranno i presenti in un viaggio sensoriale nel mondo dei profumi.

«I cosmetici fanno parte del nostro quotidiano. Nonostante il consumatore sia sempre più attento, spesso non è immediato comprendere la complessità del mondo della bellezza, le variegate professionalità coinvolte e il costante investimento in ricerca e sviluppo della nostra industria -dichiara il presidente di Cosmetica Italia, Renato Ancorotti– La collaborazione che da diversi anni ci affianca a Unione Nazionale Consumatori nella realizzazione di CosmesiAmo ci consente di dare concretezza all’obiettivo di incontrare il consumatore e raccontare il valore della cosmesi. CosmesiAmo è infatti l’appuntamento aperto al pubblico che grazie a momenti di confronto con esperti del settore e corner esperienziali permette di toccare con mano le diverse sfaccettature del settore. L’impegno di Cosmetica Italia per promuovere una corretta conoscenza dei cosmetici e del loro utilizzo prosegue poi grazie al sito ABC cosmetici (www.abc-cosmetici.it), voluto dall’Associazione Nazionale delle Imprese Cosmetiche per un consumatore informato e consapevole».

«Siamo alla quarta edizione di CosmesiAmo, evento al quale teniamo molto per la possibilità di incontrare i consumatori e favorire il dialogo con il mondo della cosmetica– afferma il Presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona.I consumatori di oggi sono molto attenti a tutto ciò che ha a che fare con la bellezza e la cura del corpo, si informano sulle nuove tendenze e sono disponibili a spendere il proprio denaro per prodotti efficaci. Una grande novità è rappresentata dalle modalità con cui si approcciano al mercato: siamo di fronte ad un passaparola virtuale in cui è sui social che si cercano consigli e ci si affida ad influencer per la scelta di un prodotto piuttosto che un altro. Ciò ha due conseguenze, in qualche maniera collegate: una relativa alla trasparenza del mercato, per  cui  noi di Unc stiamo portando avanti una campagna per avere regole chiare sull’influencer marketing e l’altra di attendibilità delle fonti: senza nulla togliere all’influencer da migliaia di follower, è meglio rivolgersi a professionisti per scegliere un prodotto o avvicinarsi ad un trattamento estetico con la giusta consapevolezza.

Per questo motivo ormai da diversi anni organizziamo con Cosmetica Italia eventi come questo, ma anche campagne di comunicazione,per fornire ai consumatori le corrette informazioni e la possibilità di toccare con mano i trattamenti e le novità del mercato».