ilTorinese

“Pietre” sul “cammino delle libertà”

Il libro di Antonio Pileggi

Accingersi alla lettura di un libro scritto da una persona tanto cara è complicato, per via del coinvolgimento emotivo. Ritengo sia inevitabile. Si ha il timore di restarne delusi, ma la speranza di trovare nelle pagine il nobile spirito di chi si conosce consente di soverchiare il disagio iniziale.

E’ quanto mi è accaduto al primo sfogliare la carta di “Pietre”, opera di Antonio Pileggi, Presidente dell’Associazione culturale Liberalismo Gobettiano, caro amico e punto di riferimento nella nostra comune casa del pensiero liberale.

Il libro, edito dalla Rubettino, è in verità una raccolta di scritti, forgiati nella fucina feconda della mente di Pileggi, volti a tracciare un percorso chiaro e maturo di quello che noi, vecchi empiristi, definiamo “comportamento liberale”.

Forte dell’esperienza sul campo a vari ed alti livelli, l’autore ci raccolta della grande battaglia, forse la più importante negli ultimi anni in Italia, della difesa della nostra Costituzione dai maldestri colpi d’accetta di qualcuno, per fortuna resi inefficaci dalla vittoria del No al Referendum del 4 dicembre 2016. Fu un muro democratico al “al disegno oligarchico voglioso di farsi una nuova Costituzione di comodo intrecciata con una legge elettorale di comodo e incostituzionale”. Le future generazioni di questo Paese, se qualcuno gli ricorderà quanto accaduto, dovranno essere riconoscenti a chi ha avuto il coraggio di opporsi al sinistro progetto e il popolo lo ha capito, salvando non la conservazione delle cose, come demagogicamente qualcuno ha accusato, ma la democrazia stessa di un paese, da sempre incline ad assecondare la sua conveniente simpatia per le varie forme di fascismo, come lucidamente diagnosticò Ennio Flaiano.

Dalla Costituzione italiana alla Scuola o, meglio, al Diritto allo studio, tema carissimo all’autore, il quale vede, come non condividere?, nell’“impoverimento generale del Paese”, da cui deriva la scarsità di risorse da destinare alla formazione dei nostri giovani, un legame preoccupante col sempre più diffuso “disagio sociale”. Disagio di cui oggi, sconcertati, vediamo i frutti velenosi, quale il gretto razzismo che, a più livelli, sta emergendo dalle cronache quotidiane.

Figuriamoci, poi, se intubiamo il problema nello stretto canale miasmatico di una “Pubblica amministrazione feudalizzata”, lontana da quella promossa negli anni dal liberale Pileggi, nella sua lunga esperienza professionale e lavorativa. E’ un problema di cultura e, quindi, di cultura politica, di cui è responsabile una classe dirigente “non” formatasi in partiti deformati nel nuovo ruolo di meri “strumenti per aggregare consensi e per la scalata a posizioni di potere da parte di singoli o di gruppi”. A tale morbo non si è sottratto neanche il variegato e disgregato mondo liberale con il caso emblematico del PLI e le vicende della lista Alde alle elezioni europee del 2014.

Sul finire dello svolgersi degli eventi, ci si può porre legittimamente la domanda su quali conclusioni addivenire con la lettura di Pietre. E’ lo stesso autore che dipana il velo, qualora ve ne fosse bisogno: l’importanza della partecipazione attiva. “Partecipazione attiva” è una locuzione alquanto complessa, perché è figlia di uno sforzo dinamico di cui ciascuna generazione necessita. E’ movimento e, infatti, Pileggi parla di “cammino delle libertà”. L’uomo non è stato creato per morire di staticità, ma progredisce, tramite i suoi errori inciampa fino a deturparsi, ma ha comunque bisogno di agire. E’ nella sua natura. Affinché il suo sia un progredire e “i furbi e i furbastri” non riescano nel tentativo di “violentare il diritto del singolo e delle comunità intermedie”, servono regole. E perdonate se confido che, per chi scrive come per Pileggi, il metodo liberale rappresenta il laicamente sacro propulsore di regole a garanzia delle libertà e dei diritti dell’uomo.

A tal riguardo, in Pietre sono presenti due scrigni contenenti il tesoro prezioso del Liberalismo: il noto Manifesto di Oxford del 1997 e un Piccolo abbecedario, redatto nel 2014 da Pileggi, la cui lucidità culturale e politica qui raggiunge l’apice.

Ecco! Il Piccolo abbecedario liberale di Antonio Pileggi è il più bel manifesto dei tempi odierni. In esso vi è tutto ciò di cui un uomo necessita nell’intraprendere il suo cammino per le libertà.

 

Massimiliano Giannocco

Tecnici del Comune prossimi allo sciopero. Altra grana per la sindaca?

Riceviamo e pubblichiamo

Le condizioni nelle quali i lavoratori tecnici devono lavorare sono condizionate da norme complesse in continua evoluzione oltre che dai vuoti normativi e le sentenze che si susseguono talvolta contraddicendo modus operandi sino a quel momento seguiti. A tutto ciò oggi si somma l’effetto del mancato turnover imposto da ragioni di bilancio e da normative che hanno di fatto bloccato sia l’assunzione di nuove leve che la valorizzazione del personale interno il quale a fronte di una grande esperienza acquisita, spendibile nell’ ente se opportunamente posizionata nell’ambito dell’organigramma dei profili tecnici. In questi anni le Aree tecniche della Citta di Torino, composte da figure professionali tecniche (ingegneri geometri, architetti, periti, agronomi ecc.) spesso abilitate, portatrice di esperienze uniche, hanno fatto fronte al lavoro anche se prive di adeguati riconoscimenti e giusti mezzi operativi. Tutto ciò ha portato i professionisti tecnici della città di Torino a tre assemblee, partecipate come da tempo non accadeva, ed infine il vuoto e il non ascolto delle istanze rappresentate dalle organizzazioni sindacali, hanno portato allo stato di agitazione che culminerà in uno sciopero indetto da ANTEL CSA Dipartimento Tecnici il 25 novembre. Oggi, 13 novembre le suddette rappresentanze sindacali saranno ascoltate in I Commissione Personale e Bilancio che potrebbe darsi carico, sposando le motivazioni del futuro dell’ufficio tecnico offrendo le prime concrete risposte ad un lungo elenco di criticità a partire da quella più urgente, viste le scadenze di legge, che è quella relativa ai passaggi di carriera che vadano a colmare una grossa lacuna su un comparto che svolge spesso ruoli di categoria superiore. Restiamo fiduciosi anche perché le soluzioni ai problemi dell’ufficio tecnico, attraverso un turn over e successivo incremento delle figure necessarie, porterebbero ad un miglioramento dell’efficacia e dell’efficienza dei servizi di cui possono beneficiare i cittadini.

Il capo dipartimento Tecnici CSA

Massimo Druetto

Tiro con l’arco: record mondiale Junior per Tatiana Andreoli

Tatiana Andreoli ha stabilito il nuovo record del mondo Juniores – in attesa di omologazione da parte della World Archery – sulle 60 frecce indoor a 25 metri. Nella 30esima edizione del Torneo 25 Mt organizzato dalla Compagnia Arcieri Monica, disputata nel fine settimana a Gallarate (Varese), la ventenne atleta torinese tesserata per le Fiamme Oro ha fatto registrare lo straordinario score di 588 punti (sui 600 disponibili). Ha così migliorato di ben 10 punti il precedente primato mondiale di categoria, appartenente alla belga Zoe Gobbels e stabilito a Auvelais (Belgio) il 20 dicembre del 2009. Nella sua gara praticamente perfetta, l’azzurra non è mai uscita dal “giallo”, scagliando quarantotto frecce nel “10” e dodici nel “9”.

“Sono contenta per il risultato e perché ho confermato le sensazioni positive della stagione indoor in corso” commenta Tatiana, “la preparazione della nazionale è più rivolta ai 70 metri, in vista delle competizioni internazionali all’aperto, ma a Gallarate ho disputato una gara in linea con il percorso tecnico che sto seguendo. A un certo punto ho tirato due voleé consecutive sotto la media, ma sono riuscita a recuperare in fretta la massima concentrazione. Sono sodisfatta anche per questo ‘cambio di ritmo’, mi tornerà utile in futuro”.

 

Il record è arrivato a conclusione di un 2019 molto positivo per Tatiana, che già in passato aveva stabilito un primato del mondo sulle 60 frecce indoor, a 18 metri nella categoria Allieve (588, battuto nel 2018). Riavvolgendo il nastro dell’ultima stagione, splende la medaglia d’oro conquistata ai Giochi Europei di Minks disputati a giugno, in una finale tutta italiana contro Lucilla Boari. Con la stessa compagna di nazionale Tatiana ha vinto ex-aequo il titolo tricolore, mentre in campo internazionale ha vestito la maglia azzurra ai Mondiali Giovanili e in tutte le principali competizioni assolute, dalla Coppa del Mondo al Test Event preolimpico – dove ha raggiunto i quarti di finale – fino ai Mondiali di ’s-Hertogenbosh (Olanda).

 

Qui Tatiana ha stabilito il nuovo record italiano Junior sulle 72 frecce portandolo a 663 punti e durante l’estate ha migliorato lo stesso primato a Montalcino (Siena), chiudendo con 668 punti. Nella stessa competizione ha battuto vari altri primati italiani all’interno della formula di gara 1440 Round – Doppio FITA. Tra i record nazionali di Tatiana sono da sottolineare anche quelli indoor sulle 60 frecce a 18 metri nelle categorie Allieve e Junior, con 588 e 590 punti rispettivamente. In coppia con Alessandro Paoli ai Campionati Italiani Targa 2019 di Lignano Sabbiadoro, inoltre, ha messo a segno il record italiano Junior mixed team (144 frecce complessive a 70 metri); con 1332 punti i due arcieri della Iuvenilia sono andati a una sola lunghezza dal primato mondiale.

 

In queste settimane Tatiana è impegnata nella preparazione al centro federale di Cantalupa, insieme al gruppo della nazionale che nell’anno nuovo poverà a qualificare le due squadre azzurre alle Olimpiadi di Tokyo (al momento l’Italia ha due pass individuali). A questo proposito, l’unica occasione disponibile sarà la tappa di Coppa del Mondo in programma a Berlino dal 21 al 26 giugno. Per quanto riguarda invece la stagione in dirittura d’arrivo, “il bilancio è positivo, per i risultati e soprattutto per il rendimento che ho avuto” conclude Tatiana, “sono sempre riuscita a dare il massimo e mantenere un buon livello sia in qualifica sia negli scontri diretti, chiudendo ogni gara senza rimpianti”.

Al debutto la nuova pizza del territorio di Eataly

L’impasto e le eccellenze Presidio Slow Food si rinnovano per la stagione autunno inverno

 

Debutta giovedì sera, 14 novembre, a Eataly Lingotto la nuova Pizza del Territorio, creata in collaborazione con Slow Food per la stagione fredda. Un modo per far degustare la Pizza Eataly in abbinamento ai migliori prodotti del patrimonio agroalimentare del nostro Paese ma anche per scoprire con tutti e cinque i sensi alcune specialità che hanno storie incredibili da raccontare.

La Pizza del Territorio nasce infatti dalla volontà di rendere omaggio e dare visibilità alle eccellenze delle regioni in cui Eataly ha sede. Le guarnizioni di queste pizze, ciascuna presente in esclusiva nel menu del negozio Eataly di riferimento, sono state scelte da Francesco Pompilio, maestro pizzaiolo del gruppo, con il supporto dell’esperto di pizza di Slow Food Italia Antonio Puzzi. A guidarli, la ricerca della giusta combinazione di stagionalità – motivo per cui la Pizza del Territorio cambia ogni sei mesi – e la valorizzazione delle specialità locali, inclusi i Presidi Slow Food, non dimenticando gli ingredienti che più hanno soddisfatto il palato dei clienti. A rendere unici i prodotti selezionati non sono solo il gusto e la particolare lavorazione, ma anche la loro storia e quella dei loro artigiani. Per questo la Pizza Torino è bianca con Fiordilatte, Macagn (Presidio Slow Food), Porri di Cervere (Presidio Slow Food) e Salsiccia di Bovino Piemontese (Presidio Slow Food).

L’appuntamento speciale per assaggiare tutte le Pizze Eataly del Territorio in un’unica esperienza è quindi giovedì 14 novembre dalle ore 19.30 per “Giro d’Italia in 10 pizze” negli spazi della Pizzeria di Eataly Lingotto (€ 24 – evento su prenotazione: www.eataly.it e 011 19506801).

Di seguito anticipazione del menu della serata:

Pizza Torino

Bianca con Fiordilatte, Macagn (Presidio Slow Food), Porri di Cervere (Presidio Slow Food) e Salsiccia di Bovino Piemontese (Presidio Slow Food)

Pizza Roma

Bianca con Fiordilatte, Broccoli (prodotto locale), Guanciale (prodotto locale) e Straccone di Amatrice (prodotto locale)

Pizza Genova

Bianca con Fiordilatte, Toma di Pecora Brigasca (Presidio Slow Food), Acciughe di Camogli e Basilico Fresco

Pizza Bari

Bianca con Fiordilatte, Pomodorini Semisecchi, Cacioricotta (prodotto locale) e Cardoncelli

Pizza Piacenza

Bianca con Fiordilatte, Pancetta Cotta al Miele (prodotto locale), Pioppini e Cacio del Po (prodotto locale)

Pizza Forlì

Focaccia con Prosciutto Crudo di Parma, Fichi Caramellati (prodotto locale) e Formaggio di Fossa (prodotto locale)

Pizza Firenze

Focaccia con Lardo di Colonnata (prodotto locale), Miele di Castagno e Scaglie di Pecorino Bartarello (prodotto locale)

Pizza Trieste

Bianca con Fiordilatte, Cotto in Crosta di Pane, Tabor (prodotto locale) e Kren (prodotto locale)

Pizza Milano

Bianca con Fiordilatte, Pancetta (prodotto locale) e Pannerone (Presidio Slow Food)

 

Artriti, sport e attività motoria. Se ne parla all’Isef

Sabato 16 novembre dalle ore 9:30 alle 12:30
All’ ISEF Torino, piazza Bernini 12 si terrà il convegno promosso e organizzato da AAPRA Onlus e ISEF Torino con la partecipazione del Gruppo Les Italiano e del GILS su un tema d’interesse per tutti i malati reumatici e fibromialgici:
Artriti, sport e attività motoria.

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Saluti istituzionali:
• dott. Andrea TRONZANO – Assessore al Bilancio, Finanze, Programmazione economico e
finanziaria – Regione Piemonte.
• dott. Silvio MAGLIANO – Consigliere Città di Torino e Regione Piemonte.

Saluti:
dott. Antonio POSTIGLIONE – Presidente ISEF Torino
Raffaele PAONE – Presidente AAPRA Onlus
Rosa PELISSERO – Vice Presidente Gruppo LES Italiano
Miriam FUSCO – Membro Direttivo e Responsabile GILS Piemonte
Moderazione: Federico CALCAGNO – Giornalista Telecronista – RAI SPORT
Relatori:
• prof. Italo FAZIO – docente S.U.I.S.M. – Struttura Universitaria di Igiene e Scienze MotorieUniversità degli Studi di Torino
• dott.ssa Silvia TONOLO – Presidente ANMAR – Associazione Nazionale Malati Reumatici ODV
• dott.ssa Claudia LOMATER – Reumatologa – Responsabile S.S.D. A.O. Mauriziano Torino
• dott.ssa Maria BRUZZONE -Reumatologa – Ospedale Castelli ASL-VCO – campi d’interesse i
reumatismi infiammatori e non infiammatori come la Fibromialgia
• dott. Pier Franco TRIOLO – Ortopedico – Gradenigo Gruppo Humanitas Torino
• dott. Giorgio DIAFERIA – Fisiatra – Medico di famiglia
• prof. Marco SBARBARO – Presidente S. S. O. I. – Scuola Superiore di Osteopatia Italiana
– 11:15 coffee break
– 12:30 conclusione lavori

C’era una volta l’Afghanistan

In occasione dei 30 anni dalla scomparsa di padre Federico Peirone, il Centro studi sui Paesi arabo-islamici Federico Peirone intitolato all’illustre arabista e docente universitario, organizza, con il patrocinio dell’Università di Torino, del Consolato Generale Svizzero in Italia, del Consiglio Regionale del Piemonte e del Comune di Torino il convegno-mostra “C’era una volta l’Afghanistan – La via crudele: da Ginevra a Kabul 1939-1940” che si terrà il 18 novembre alle ore 17,30 presso l’Università degli studi di Torino, nel Palazzo del Rettorato, in via Po 17.
L’Afghanistan è al centro quest’anno di importanti ricorrenze: 40 anni fa, nel dicembre del 1979, iniziava l’occupazione sovietica e 30 anni fa, nel febbraio 1989, gli ultimi soldati sovietici abbandonavano l’Afghanistan che era diventato una sorta di Vietnam per l’Urss. Meno nota, ma riscoperta recentemente con convegni e mostre in Svizzera e Germania, è un’altra ricorrenza. Ottanta anni fa, il 6 giugno del 1939, due donne, giornaliste, scrittrici e fotografe, partivano in auto per uno straordinario viaggio da Ginevra verso Kabul. Un viaggio documentato con due libri, decine di fotografie e filmati. L’Afghanistan è nuovamente al centro dell’attenzione mondiale per i colloqui in corso fra americani e talebani nel tentativo di porre fine allo stato di guerra e alla presenza delle truppe straniere (fra cui il contingente italiano). La mostra riguarda il viaggio compiuto nel 1939 da due giovani giornaliste e scrittrici svizzere, Ella Maillart e Annemarie Schwarzenbach, entrambe già protagoniste di inchieste e reportage in diversi Paesi. Partono per un lungo e avventuroso itinerario in auto da Ginevra verso Kabul. Devono realizzare reportage per importanti quotidiani e riviste. Hanno con sé macchine fotografiche e una cinepresa. Ma il loro viaggio è anche una fuga spirituale da un’Europa imbarbarita che, dopo i massacri della Prima guerra mondiale e l’avvento dei totalitarismi, il nazismo sta trascinando nella tragedia della Seconda guerra mondiale. Uno straordinario viaggio di ricerca interiore: scriverà la Maillart “ volevamo andare in luoghi dove la parola divino avesse ancora un significato”. Sono circa 300 le fotografie scattate durante il lungo viaggio verso Kabul da Annemarie Schwarzenbach: immagini professionali che dovevano illustrare gli articoli per quotidiani e riviste. Durante il viaggio, inoltre, Ella Maillart filmò popoli e luoghi con la sua cinepresa, utilizzando una nuova pellicola che l’Agfa le aveva appositamente dato da sperimentare. Le immagini sono la testimonianza di un mondo che in gran parte non c’è più : ci riportano un Afghanistan arcaico, ancora percorso da tribù nomadi, capi tribali o capi villaggio che accolgono le due donne, che viaggiano sole, con cortese e curiosa ospitalità. L’inaugurazione della mostra sarà occasione per parlare di Afghanistan nell’aula magna del Palazzo del Rettorato. Una parte dei migranti che cercano di approdare in Europa arriva dall’Afghanistan, un Paese dissolto da quando nel dicembre del 1979 le truppe sovietiche lo invasero. Da allora non è più uscito dal tunnel della guerra e della violenza. Un Paese in cui, oggi, è quasi impossibile avventurarsi. Ma non era così, evidentemente quando le due giornaliste e scrittrici svizzere vi si recarono, sole, in auto. L’Afghanistan è oggi esempio di Islam radicale: la nascita di al-Qa’eda con Bin Laden e altri gruppi jihadisti che si fondono con essa. L’ingresso destabilizzante dei Talebani. L’attentato alle Torri gemelle. L’intervento USA e della Nato che si protrae da anni ormai, con la partecipazione e la presenza dei militari italiani. Un Paese dove i Talebani stanno riprendendo il controllo della maggior parte del territorio, mentre l’Isis, in fuga dalla Siria, vi cerca un nuovo spazio per rifondare il suo califfato.

(redazione Centro F.Peirone)

A Palazzo Civico  la mostra “Torino solidale con…”

Inaugura mercoledì 13 novembre 2019 a Palazzo Civico, in piazza Palazzo di Città 1 a Torino, la mostra di pittura “Torino solidale con…” promossa dall’Associazione Aderenza Artistica Culturale Vanchigliese onlus, con il patrocinio del Comune di Torino.

Alle ore 11.00, nella Sala Colonne, al primo piano del Municipio, è prevista la conferenza stampa. Interviene, in rappresentanza della Città di Torino, il vicepresidente vicario del Consiglio Comunale, Enzo Lavolta. All’incontro, moderato dal critico d’arte Michele Franco, partecipano la presidente dell’associazione Daniela Bruno e il presidente onorario Pier Carlo Merlone.

A seguire, dopo la consegna di una pergamena agli artisti che espongono, sarà possibile visitare la mostra, esposta sino al 22 novembre 2019 nel Loggiato antistante Sala Marmi, composta da 12 opere sul tema della solidarietà a Torino. Ingresso libero. Orario: da lunedì a venerdì dalle ore 9.00 alle 17.00; sabato dalle ore 9.00 alle 12.00.

Via libera ai monopattini elettrici su piste ciclabili e zone 30

Da oggi, mercoledì, i  monopattini elettrici  potranno circolare liberamente sulle piste ciclabili e le zone 30 di Torino, compresa  la Ztl centrale. La notizia è stata data dalla sindaca Appendino e dall’assessora alla Viabilità, Lapietra. E’ così partita la sperimentazione ministeriale sulla micromobilità e la Ztl centrale che  osserverà il limite dei 30 chilometri all’ora. I monopattini circolavano tranquillamente già da giorni ma adesso, con i  cartelli che illustrano le  regole della sperimentazione, i monopattini elettrici sono a tutti gli effetti “legali”.

Canto per la Terra e XIV Premio “Giorgio Cavallo”

Torino, consegna il 16 novembre Auditorium Santo Volto

Le radici non si scordano mai e la memoria va tutelata perché serve ad andare avanti e solo chi guarda al passato in modo costruttivo può ipotizzare un futuro. E’ con questo spirito che la Famiglia Abruzzese e Molisana in Piemonte con il suo Circolo dedicato allo scrittore Ignazio Silone guarda indietro al terribile terremoto che distrusse la città dell’Aquila e che sta lentamente risorgendo.

Nel decennale del ricordo del terremoto lo fa promuovendo un concerto – a scopo benefico – presso l’auditorio della chiesa del Santo Volto di Torino.

Dieci anni fa in occasione del terremoto, congiuntamente al Coro Edelweiss, fu organizzato un concerto presso l’auditorium della Rai sempre in Torino. Fu un evento emozionante che unì la cittadinanza e due regioni nella solidarietà per il colpo mortale dato ad una delle più belle città d’Italia, ma soprattutto per gli oltre 300 morti che il sisma ha causato.

Da questa tragedia è comunque nato il fiore della solidarietà che ha spinto le persone, le associazioni, gli Enti, le Regioni e gli Stati in una corsa di aiuto per il soccorso, prima, e per la rinascita poi. Dopo 10 anni la ricostruzione sta procedendo bene, le persone hanno una prospettiva, certo ci sono ancora cose che non funzionano ma la strada imboccata è quella giusta. Durante questo periodo però i ricordi di quanto fatto non si sono affievoliti.

Tra Abruzzo e Piemonte si rinsalda un forte legame e da questa unione è nata l’idea di replicare la manifestazione di 10 anni fa “Montagne di macerie”.

Come allora ci sarà il Coro Edelweiss e il coro polifonico della Città di Vasto che eseguiranno un repertorio misto con conclusione ad unica voce.

A completamento della serata ci sarà il conferimento del XIV Premio Cavallo al professor Giorgio D’Urbano, unico allenatore al mondo ad aver partecipato ad Olimpiadi e Campionati mondiali estivi ed invernali coach di alcuni dei più grandi fenomeni sportivi d’Italia, da Deborah Compagnoni ad Alberto Tomba.

L’incasso non sarà devoluto alla ricostruzione, ma   questa volta , tolte le spese organizzative, andrà ad iniziative a difesa dell’ambiente.

L’evento si svolgerà presso l’Auditorium del santo volto in Via Borgaro 1 a Torino il 16 novembre p.v. dalle ore 21 con ingresso dalle 20.30.

Sostengono l’iniziativa REAR, SANTA CLARA GROUP, ASS.   ANTONINO MONACO.

Partecipano, tra glia altri, alla iniziativa oltre la Famiglia Abruzzese e Molisana , il Circolo Culturale Silone e il Coro Edelweiss e il Coro Polifonico di Vasto e Solstizio d’Estate Onlus che ha componenti di origine abruzzese .

 

Tommaso Lo Russo

Juve -Milan, Ronaldo chiude la polemica

“Partita difficile, vittoria importante!”. Cristiano Ronaldo scrive così su Instagram mettendo la parola fine alla polemica per la sostituzione nella partita con il Milan di ieri sera e la decisione di abbandonare lo stadio prima della fine dell’incontro. I commenti di mamma Dolores e della sorella Katia, sono stati tra i primi, con una serie di cuoricini rossi, ma i bianconeri si dividono: “Non hai visto palla con Conti”, scrive un tifoso. (foto archivio C. Benedetto www.fotoegrafico.net)
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LA PARTITA
Juve-Milan, stavolta decide Dybala
E’ stato probabilmente il miglior Milan visto finora in questa stagione, quello che domenica sera ha affrontato la Juventus a Torino, ma non è bastato per fermarla. Madama ritrova immediatamente la testa della classifica grazie all’1-0 a firma Paulo Dybala che, entrato al 55′ st al posto (udite udite!) di un opaco CR7, segna un gol d’autore al 77′: bellissimo triangolo Costa-Higuain-Dybala, che con un gran dribbling lascia sul posto Romagnoli e supera Donnarumma con un destro imprendibile.
Anche Higuain ha avuto una buona occasione al 14′, con una gran palla di Ronaldo per l’argentino, che prova un diagonale, ma Donnarumma respinge in angolo con il piede. Del resto il Milan parte forte: al 17′ Suso serve Piatek, il polacco di testa manda a lato da buona posizione, e al 25′ Bennacer lancia Conti, cross in mezzo ma Szczesny interviene sul colpo di testa di Paquetà. Il portiere bianconero si esalta anche in altre occasioni, perchè il Milan ha costruito di più nel primo tempo e si è difeso con ordine.
Nella ripresa, Sarri inizia il giro di sostituzioni, e anche questa volta le sue scelte premiano: al 55′ st fuori Ronaldo, palesemente non in forma, per Dybala, uno degli uomini recuperati da Mister Sarri, che lo sta ripagando alla grande: gioca sempre con il sorriso e gli occhi scintillanti, è davvero una soddisfazione vederlo così, dopo mesi di buio ed incertezze di mercato.
Basta l’ingresso dell’argentino per vivacizzare tutta la squadra, che trova subito buone triangolazioni tra Cuadrado, Dybala e Higuain, oppure Bernardeschi (un po’ fischiato, in verità) e Sandro; al 60′ st dentro Costa per Bernardeschi, e al 68′ st. Rabiot dà il cambio a Matuidi, purtroppo gravemente infortunato (frattura ad una costola, salterà due partite).
Nel secondo tempo inevitabilmente le squadre si allungano, alcuni errori in mezzo risultano subito più evidenti: come al 75′ st, quando Rabiot in pratica consegna la palla al Milan a centrocampo, che comunque non ne approfitta. Dopo il goal di Dybala al 77′ st, i rossoneri incassano il colpo e insistono: ci prova Suso ma De Ligt ci mette una pezza, poi Szczesny para all’83’ st su Calhanoglu, ed ancora lui dopo qualche minuto ci prova su punizione, De Ligt salva e mette in angolo: cresce il difensore olandese, Sarri può respirare.
Nel finale, si alternano tentativi a rete di entrambe le squadre, i due portieri hanno il loro da fare, tant’è che nella Juve i migliori saranno proprio Szczesny e, ovviamente, Dybala.
Certo non la migliore Juve della stagione, ma a questo punto la certezza è che anche quando gioca male, la Juventus vince, grazie alle magie dei suoi giocatori migliori. Adesso però tutti aspettano il gioco di Sarri, che si è visto solo a sprazzi sinora, e ci si augura che tutti gli infortunati – compresi gli uomini fuori forma – possano rientrare in vista della Champions, che vede un Liverpool spumeggiante a dir poco: servirà la velocità di Ramsey, ad esempio, ed il miglior Ronaldo, naturalmente: un campione come lui serve sempre, può fare la differenza e lo sappiamo tutti, ma deve essere in condizione.
Ovunqueecomunque #finoallafine
Rugiada Gambaudo