ilTorinese

Sosta a pagamento anche nei festivi dall’8 al 22 dicembre

La giunta comunale di Torino ha deliberato nei giorni scorsi provvedimenti sulla viabilità nel periodo delle festività di Natale.  Si tratta di misure,  scrive la sindaca Chiara Appendino su Facebook, “finalizzate a incentivare l’uso dei mezzi pubblici e a ridurre il più possibile il traffico delle auto nei giorni di massima congestione migliorando così la mobilità nella zona centrale della città”. Per favorire la rotazione delle auto, dall’8 al 22 dicembre la sosta a pagamento verrà estesa anche nei giorni festivi in tutte le “zone blu” del centro” . Quindi parcheggio a pagamento in centro anche la domenica. Dal 7 dicembre 2019 al 6 gennaio 2020 è prevista l’estensione del servizio delle Linee Star al sabato e nei giorni festivi (con l’esclusione del 25 dicembre), giorni nei quali sarà possibile utilizzare gratuitamente le due linee.

La nuova Commissione al via. Cinque anni decisivi

Con il voto di approvazione da parte del Parlamento europeo – e la successiva nomina da parte del Consiglio europeo – la Commissione presieduta da Ursula von der Leyen è finalmente pronta per entrata in carica, dal 1° dicembre. Un mese di ritardo sulla tabella di marcia prevista, con qualche turbolenza, che però ci ha fornito utili indicazioni politiche e istituzionali. Ma soprattutto un quinquennio davanti che sarà decisivo per il progetto d’integrazione europea e per il ruolo dell’Europa nel mondo.
Il fatto che la nuova Commissione abbia ricevuto 461 voti a favore (157 contrari, 89 astensioni) è un segnale molto positivo, se comparato alla risicata maggioranza con cui la candidata Presidente von der Leyen era stata eletta il 16 luglio scorso: 383 deputati a favore, nove in più della soglia minima di 374 (con 327 contrari e 22 astenuti). Doveroso anche ricordare che la Commissione Juncker, nel 2014, era stata approvata dal Parlamento con 423 voti favorevoli (209 contrari, 67 astensioni).
Al di là delle cifre, se è vero che il metodo degli Spitzenkandidaten ha registrato una battuta d’arresto, è oggi ancor più evidente che, in futuro, alla nomina della Commissione si dovrà arrivare con un dialogo strutturato fra Parlamento e Consiglio, fra i rappresentanti dei cittadini e quelli degli Stati europei. Purtroppo qualche leader europeo ancora fatica a comprendere e rispettare il ruolo e il peso di un Parlamento forte e autonomo. Le audizioni pubbliche cui sono sottoposti i Commissari designati costituiscono un importante esercizio di democrazia, senza paragoni negli Stati membri.
D’altro canto, il Parlamento dovrà impiegare questi cinque anni anche per costruire una vera coalizione europeista, basata su poche priorità fondamentali. Non è pensabile che l’intera legislatura possa vivere solo su precarie maggioranze a geometria variabile. Nel 2024 saranno sperabilmente delle coalizioni a presentarsi alle elezioni europee, con i rispettivi candidati (di coalizione) alla Presidenza della Commissione. La “Conferenza sul futuro dell’Europa” (oggetto di uno stimolante non-paper franco-tedesco), che dovrebbe essere varata a inizio 2020, potrà definire proposte lungimiranti per favorire quel processo.
Nel discorso tenuto ieri a Strasburgo la Presidente von der Leyen ha mostrato di aver tenuto conto dei rilevi critici del Parlamento in sede di audizioni e ha ribadito gli assi fondamentali dell’azione della sua Commissione. Nel contempo, è sembrata voler parlare direttamente ai cittadini europei, voler mostrare loro che cosa l’Europa può e vuole fare per migliorare le loro vite. A partire da un solenne impegno per la parità di genere a tutti i livelli – da parte della prima Presidente donna, della Commissione “meno sbilanciata” della storia (11 donne e 15 uomini) –, che riguarderà anzitutto l’organizzazione e le politiche della Commissione stessa.
La volontà di von der Leyen di avere una Commissione “geopolitica” indica con chiarezza che sono in gioco il ruolo internazionale dell’Unione, la sua capacità di essere co-protagonista nella costruzione di un nuovo ordine globale. Un’Europa “campione del multilateralismo”, nelle parole della Presidente, che promuova un sistema basato su regole condivise e sia all’avanguardia nell’affrontare le due “transizioni gemelle” e interdipendenti: quella per la lotta al cambiamento climatico (vera e propria “questione esistenziale”) e quella sul digitale.
La Presidente von der Leyen ha ribadito che lo European Green Deal (EGD) sarà al cuore della “nuova strategia di crescita” per l’economia europea, un vettore di investimenti in ricerca e innovazione, con l’obiettivo di una “carbon neutrality” entro il 2050. Una transizione che potrà contare sulla BEI quale “banca Ue del clima” e che dovrà essere “giusta e inclusiva”. Il Commissario Timmermans presenterà nelle prossime settimane un pacchetto complessivo di proposte sull’EGD, che metteranno la strategia europea al centro della scena internazionale.
L’altra transizione che l’Unione dovrà compiere è quella sul fronte della “digitalizzazione”, che apre orizzonti e rischi impensabili fino a pochi anni fa. L’impegno della Commissione è quello di definire una robusta strategia europea, in un campo oggi dominato da soggetti non europei. Questo richiederà capacità di controllare le tecnologie chiave in Europa, di valorizzare le competenze di cui disponiamo e di sostenere l’innovazione, di dotarsi di infrastrutture adeguate, di valorizzare la disponibilità di dati (non personali) e nel contempo di continuare a proteggere la “identità digitale” delle persone, anche grazie a una strategica unitaria per lacybersecurity.
Altro elemento chiave nel mandato della nuova Commissione sarà il rafforzamento dell’Unione economica e monetaria, per il quale un ruolo importante sarà svolto dal Commissario Gentiloni. In parallelo all’EGD quale motore di occupazione e sviluppo, si dovrà procedere verso il completamento dell’Unione bancaria e dell’Unione dei mercato dei capitali e dotare l’Ue di un bilancio pluriennale all’altezza delle sue ambizioni – con anche una autonoma capacità fiscale, che possa contare su risorse proprie. Altrettanto decisivo sarà un impegno europeo lungimirante per lo sviluppo dell’Africa: una strategia già avviata dalla Commissione Juncker, che la nuova Commissione dovrà proseguire e rafforzare.
Nel suo discorso von der Leyen (già ministro della difesa in Germania) non ha toccato i temi della sicurezza militare. Ma per una Commissione “geopolitica” questo sarà di necessità un capitolo centrale, in un quadro internazionale in forte e incerto cambiamento. È almeno dal 2016 – anno del voto sulla Brexit e dell’elezione di Trump – che l’Europa ha iniziato a compiere passi avanti significativi sulla difesa, grazie anche alla “Strategia Globale” presentata dall’Alto Rappresentante Federica Mogherini. Un impegno che il suo successore, Josep Borrell, saprà sviluppare, per un’Europa in grado di svolgere un ruolo più inciso e coeso all’interno della Nato e, in prospettiva, di costruire una capacità di difesa autonoma.
Da ultimo, ma non meno importante, colpisce, come detto, l’attenzione della Presidente von der Leyen nel promuovere un’Europa che “deve occuparsi di ciò che sta a cuore ai cittadini”. Dall’impegno a voler dare all’Ue un ruolo guida nella lotta contro il cancro (con anche un toccante e tragico ricordo di vita personale della Presidente), al rafforzamento del pilastro europeo dei diritti sociali, con l’introduzione in tutti i Paesi di un salario minimo adeguato, all’attenzione per la sicurezza alimentare, all’impegno (invero ancora generico) ad arrivare a risposte “umane ed efficaci” di fronte alle migrazioni. Tutti tasselli di una “Europa che protegge”, a partire – indispensabile ribadirlo – dalla difesa dai cambiamenti climatici.

Buon lavoro dunque alla nuova Commissione, nell’interesse di tutti noi cittadini europei. Con l’auspicio che l’Italia sappia finalmente uscire dal circolo vizioso di dibattiti di corto respiro ed essere all’altezza della propria storia quale “motore dell’integrazione”. Serve più che mai un ruolo attivo e propositivo dell’Italia per un’Europa più forte e più unita, modello di sviluppo sostenibile e solidale, anche per contribuire a costruire un mondo più pacifico e meno inquinato.

 

Fulvio Brugnoli

Direttore del Centro Studi sul Federalismo

Ladro finto salutista: alla cassa solo fagioli e finocchi ma nasconde dolciumi

Fermato per furto in un supermercato
Si presenta in cassa con un finocchio ed una confezione di fagioli ma nello zaino nasconde
dolciumi per oltre 70 euro.
Nel pomeriggio di mercoledì, personale del Commissariato Barriera Milano ha arrestato un
cittadino italiano in seguito a segnalazione di personale di vigilanza interno al supermercato.
L’uomo, un italiano di 42 anni, viene visto aggirarsi tra gli scaffali di un supermercato di Via
Clementi, guardandosi nervosamente intorno. Il suo atteggiamento insospettisce da subito la
sorveglianza. Dopo alcuni minuti, il cliente si dirige verso le casse per pagare una confezione di
fagioli ed un finocchio. Notando un rigonfiamento nello zainetto che portava al seguito, il
personale di vigilanza ferma l’uomo all’uscita del negozio ed allerta gli agenti della Polizia di
Stato. Al loro arrivo, il quarantaduenne estrae dallo zaino dolciumi 14 confezioni di diversi
prodotti dolciari.

Influenza: a Torino e in Piemonte circa 600 mila vaccinati

Sono oltre 587.000 le persone che, a distanza di un mese dall’inizio della campagna di vaccinazione antinfluenzale promossa dalla Regione Piemonte sulla base delle indicazioni del Ministero della Salute, si sono vaccinate.

Quasi raggiunto, con un mese di anticipo, il risultato della scorsa stagione. C’è ancora tempo per vaccinarsi: prima lo si fa e meglio è, tenendo conto che col passare delle settimane si avvicina il picco dell’epidemia influenzale.

Il servizio sanitario offre gratuitamente la vaccinazione antinfluenzale a tutti coloro che, per le loro condizioni di salute, sono più a rischio.

Si tratta dei soggetti con età maggiore o uguale a 65 anni e delle persone, tra i 6 mesi e 64 anni, che soffrono di malattie croniche che, in caso di influenza, possono sviluppare gravi complicazioni.

Nella campagna sono coinvolti anche i farmacisti che, in base dell’accordo siglato con Federfarma e Assofarm, consegnano i vaccini ai medici e ai pediatri e si impegnano a sensibilizzare la popolazione sull’importanza della vaccinazione.

Lo scorso anno in Piemonte, tra la metà di ottobre e la fine di aprile, l’influenza ha colpito circa 640.000 persone (il periodo di massima attività si è registrato tra la metà di gennaio e l’inizio di marzo 2019). Durante la stagione influenzale 2018-2019 sono state somministrate in totale circa 670.000 dosi di vaccino antinfluenzale, numero che quest’anno, in base alle proiezioni sull’andamento della campagna, è destinato ad aumentare.

A partire dal 2017, ovvero con l’approvazione da parte del Ministero della Salute dell’ultimo Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale, la Regione offre gratuitamente,  negli studi dei MMG, la vaccinazione anti-pneumococco (protezione per polmonite, meningite e sepsi) ed anti herpes zoster (protezione contro il fuoco di Sant’Antonio) ai soggetti di 65 anni (ai nati nel 1952, 1953 e 1954).

Inoltre, nei servizi vaccinali delle ASL, queste due vaccinazioni sono offerte ai soggetti che presentano una condizione di rischio predisponente. A differenza di quella antinfluenzale (che è stagionale), le vaccinazioni per pneumococco e per herpes zoster possono essere somministrate durante tutto l’anno.

Torrone, zabaione & C per il Natale di Eataly

IL WEEKEND AL LINGOTTO

Proseguono i weekend tematici di Eataly Lingotto: questa volta tocca a torrone, zabaione e i dolci di Natale! Per entrambe le giornate di sabato 30 novembre e domenica 1 dicembre saranno presenti in negozio produttori che faranno assaggiare e racconteranno le loro eccellenze: Galup con i dolci di Natale, Antica Torroneria e Basano Coraglia con il loro torrone e Sanbay con lo zabaione biologico.

Sabato alle ore 17.30 è il momento dell’”Esperienza strudel”, un appuntamento a cura del nostro Maestro Panettiere Paolo per scoprire il dolce del Natale di Eataly Lingotto: nel corso del pomeriggio, impariamo a realizzare la ricetta della tradizione partendo dalle mele, uvetta e pinoli. E al termine, una degustazione per tutti, ovviamente a tema strudel. Prezzo al pubblico 20 € – su prenotazione su www.eataly.it

Domenica invece alle ore 16 nel Mercato di Eataly Lingotto una degustazione gratuita per tutti: “Pandoro e zabaione: la coppia perfetta!” La dolcezza del Pandoro Classico di Galup, realizzato artigianalmente con ingredienti naturali e genuini, burro e tuorli d’uova fresche, incontra lo zabaione biologico di Sanbay, ispirato alle ricette del passato a partire da materie prime ricercate e selezionate accuratamente da Claudio Olivero per garantire gusto e genuinità. Un matrimonio di gusto perfetto, in assaggio per tutti i clienti.

“Piemonte in Pista”, lo skipass gratuito per gli under 14

Presentato dall’assessore allo Sport e Politiche Giovanili Fabrizio Ricca voluto dalla Regione Piemonte

Piemonte in Pista è un’iniziativa promossa dall’assessorato allo Sport e alle Politiche Giovanili della Regione Piemonte, in collaborazione con l’Arpietm Associazione regionale piemontese delle imprese esercenti trasporto a fune in concessione (Arpiet), che permette agli under 14 di sciare gratuitamente nella stagione sciistica 2019/2020, un giorno a scelta, nei weekend indicati (Le giornate prenotabili sono: sabato 21 dicembre 2019, domenica 22 dicembre 2019, sabato 28 marzo 2020, domenica 29 marzo 2020). Per aderire all’iniziativa bisogna collegarsi al sito http://www.regione.piemonte.it/piemonteinpista (online dal 10 dicembre) e compilare il modulo di iscrizione.

Per promuovere questa iniziativa la Regione Piemonte ha stanziato 100 milaeuro. Le località sciistiche individuate per l’uso di questo skipass sonopiù di venti e sono distribuite in tutto il territorio piemontese.

«Portare i giovani sulle piste da sci, facendo scoprire loro, fin da piccoli, la bellezza degli sport sulla neve. È questo uno degli obiettivi che ci siamo prefissati con l’iniziativa “Piemonte in Pista”, una campagna su cui la Regione Piemonte ha deciso di investire 100 mila euro, proprio perché crede nell’importanza di sostenere il sistema neve piemontese e la promozione tra i più giovani di questi sport – afferma l’assessore regionale allo Sport e alle Politiche Giovanili, Fabrizio Ricca -. La nostra volontà, ovviamente, è anche quella di sgravare le famiglie da una spesa, quello dello skipass giornaliero, che può aiutarle a progettare più uscite sulla neve nel corso della stagione sciistica. Crediamo che le nostre montagne si meritino di essere popolate da giovani atleti piemontesi intenzionate a viverle».

Giampiero Orleoni, presidente di Arpiet, l’Associazione regionale piemontese degli impianti a fune che ha sede presso l’Unione Industriale di Torino, ha dichiarato: «Abbiamo accolto da subito con favore la proposta dell’assessore allo Sport, perfettamente in linea con le iniziative che da anni stiamo portando avanti come Arpiet per facilitare l’avvicinamento dei giovani alla pratica degli sport invernali. In questo periodo le nostre stazioni stanno lavorando intensamente per garantire un’apertura ottimale degli impianti, che in alcuni casi è già avvenuta grazie alle nevicate di questi giorni. Auspichiamo che “Piemonte in Pista” possa portare nelle oltre 20 stazioni piemontesi che hanno aderito tantissimi giovani desiderosi di trascorrere una giornata all’insegna dello sport e del divertimento, in completa sicurezza».

Pietro Pacini, direttore generale del Csi Piemonte, ha rilevato che «si tratta di una bellissima iniziativa per i ragazzi piemontesi. Il Csi e la Regione Piemonte hanno lavorato fianco a fianco per realizzare un servizio web, quello di “Piemonte in Pista”, semplice da usare e dal design piacevole e accattivante. Tutto questo grazie anche alla nostra competenza nel campo dell’Ux design, un settore chiave che il Csi ha scelto di valorizzare dedicandogli uno degli otto nuovi centri di competenza per progettare servizi web sempre più innovativi per cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni».

Ucciso a Cuba attore torinese

È’ stato ucciso a Cuba Franco Cardellino, attore e sceneggiatore torinese, che viveva sull’isola da diversi anni. Cardellino sarebbe stato accoltellato da un ladro il 27 novembre a L’Avana. Il malvivente era entrato nella sua abitazione. L’attore aveva 65 anni.

Le “Notti del mistero” di Demarchi

Il tema del notturno costituisce il fil rouge della nuova personale dell’artista torinese, che si inaugura giovedì 5 dicembre prossimo

“Notti del mistero”. Questo il titolo della nuova personale dell’artista torinese Roberto Demarchi, in programma giovedì 5 dicembre prossimo dalle 18.30, ospitata nei suoi spazi espositivi in corso Rosselli 11, a Torino. Sono otto i nuovi dipinti ed altrettante le opere di piccole dimensioni realizzate a partire dal 1999, tutte espressioni variegate del modo di penetrare nel mistero della fede e dell’esistenza attraverso il fil rouge che lega l’esposizione, il tema del notturno. La notte, il tempo in cui sparisce la luce, può trasformarsi da tempo dell’occultamento a tempo dello svelamento. Una luce diversa da quella fisica consente, infatti,  di penetrare verità che la luce razionale del giorno impedisce di comprendere.

Il tema della notte ha, da sempre, affascinato gli artisti di tutti i tempi, da Piero della Francesca a Paolo Uccello, da Sebastiano del Piombo al Caravaggio, cui Roberto Demarchi ha recentemente dedicato un libro relativo ad uno studio su di un particolare dei dipinto della “Vocazione di San Matteo” contenuto a Roma, nella chiesa di San Luigi dei Francesi, nella cappella Contarelli.

 

Mara Martellotta

Ordigno bellico: Torino Airport rimane aperto. Limitazioni al traffico aereo

Torino Airport precisa che nella giornata di domenica 1° dicembre 2019 lo scalo rimane aperto. La chiusura dello spazio aereo dalle ore 09:30 fino alle ore 16:30, dovuta alle operazioni di disinnesco dell’ordigno bellico rinvenuto in Via Nizza a Torino, non implica l’interruzione dei servizi aeroportuali.

Si ribadisce che le limitazioni riguardano la sospensione delle operazioni strumentali di atterraggio degli aeromobili presso l’Aeroporto di Torino e, pertanto, potranno verificarsi ritardi o cancellazioni dei voli in arrivo e in partenza nella fascia oraria indicata.

La scelta operativa di cancellare o riprogrammare i voli nella suddetta fascia oraria resta in capo alle singole compagnie aeree, che a loro volta daranno comunicazione ai passeggeri interessati in merito allo stato dei voli.

Per informazioni dettagliate sui propri voli, i passeggeri possono quindi rivolgersi alla compagnia aerea o agenzia di viaggio, oppure contattare il servizio Informazioni Voli di Torino Airport al numero 011 5676361-2.

Da Argentina e Spagna due titoli interessanti, tra minimalismo e crudeltà

Tra gli ultimi appuntamenti del concorso TFF

 

Si fa in fretta a dire minimalista, oggi, sullo schermo. Ma è necessario saperlo usare senza cadere nelle ampie giravolte del nulla. Certi giovani registi, saggiati durante il 37° TFF, credono che riempirne i loro titoli sia fotografare la vita in ogni suo attimo, fare zeppe le giornate delle cose che ci accompagnano dall’alzarci dal letto al riaddormentarci, costruire con verità immediata le azioni più o meno importanti, le speranze, le infelicità.

Ci vuole sempre un bilancino a portata di mano e dei piccoli pesi che aiutino a non superare quei limiti che in un attimo invadono i terreni della noia, delle falsità, dell’esercizio privato e stupido. Tutto accade veloce, bisogna fare attenzione: la maturità, per un giovane regista, e la garanzia ad essere in grado di lasciarsi alle spalle le opere prime e seconde, dipende anche da questo. Prendete i primi dieci minuti o pochissimo più di Fin de siglo dell’argentino Lucio Castro, girato a Barcellona. Ocho, poeta venuto da New York, si sveglia, apre il frigo per una birra, si lava, dà un’occhiata ad un sito d’incontri, si masturba, scende in strada, entra in un negozio ad acquistare un po’ di frutta, si mescola alla gente, fa un salto in spiaggia per una nuotata, adocchia chi gli sta intorno, rientra, s’affaccia al balcone. Poi la storia, a due, con l’ingresso in scena di Javi inizia: ma hai tempo per comprendere quanto quella solitudine, quel “vivere dentro” e quel “guardare fuori” siano reali e pronti a scivolare all’interno dei rapporti dei due ragazzi. Che si amano furiosamente, che si raccontano, davanti al panorama della città catalana, tra una bottiglia di vino ed un pezzo di formaggio, che riscoprono di essersi già incontrati vent’anni prima, Javi allora compagno di un’amica di Ocho. Si raccontano che le loro vite hanno preso strade diverse, che la voglia di paternità dell’uno ha occupato le giornate dell’altro, immaginano convivenze; la storia si suddivide in spazi temporali, in epoche che si fondono l’una dentro l’altra, accuratamente costruite, vivacizzate, precise, i due attori sullo schermo (Juan Barberini e Ramon Pujol) le riempiono con il loro chiacchierare, con la passione e con l’abbandono, ogni cosa soppesata da Castro con piena maturità.

Forte, brutale, rivoltante a tratti, ma uno dei titoli più “affascinanti” del festival, El hoyo di Galder Gaztelu-Urrutia (Spagna) divide e conquista, certo non lascia indifferenti, ha una forza al suo interno di messaggi e di crudeltà come se ne vedono poche volte. Forse rallenta e s’affatica nella parte finale, ma non rinuncia mai a stuzzicare, a smuovere, a spingere idee nello spettatore. Che cosa è “la fossa”? In un luogo irreale, senza tempo, una prigione verticale, oltre trecento piani si verrà a scoprire, in uno di questi un mattino un uomo, Goreng, si ritrova, con una copia del Don Chisciotte di Cervantes ed un vecchio vicino di letto. Differenti piani, due prigionieri ognuno, regole ferree cui nessuno può trasgredire, un scendere una volta al giorno per una piattaforma che porta il cibo, abbondante e pronto a sparire, più si è sopra e più ci si abbuffa, mentre più si scende più restano le briciole, quanto gli altri più fortunati hanno già rovistato, masticato, abbandonato. Il comando è sopravvivere, ogni mese i detenuti vengono spostati di piano, inconsapevoli di dove si verranno a trovare, più in alto, più in basso. Nessuno vuole accettare quelle leggi, men che meno Goreng, pronto a lottare affinché ognuno, nei vari piani, possa avere una eguale e giusta dose di cibo. È il gioco della follia quello che nasce, dell’incontrollato, grottescamente, il gioco della violenza, ma anche il gioco dell’aiuto e della solidarietà, in primo piano la necessità del cibo e la riluttanza a cedere, in questo “calapranzi” che mette a fuoco l’umanità. Brutale ma solido, il titolo non dovrebbe sfuggire alle scelte della giuria della Comencini.

Si può al contrario passare sotto silenzio Pink wall diretto da Tom Cullen (il maggiordomo aggiustatutto di Downton Abbey, chi l’avrebbe mai pensato!), sei anni nella vita di Jenna e Leon, sei momenti della loro relazione raccontati in maniera non cronologica, gli amori, le feste con gli amici, il loro incontro, il variopinto sesso senza freni, le cene, i locali alla moda, i primi dissapori, le gite in montagna. Sono attimi nella vita di una coppia, frammenti buttati su un tavolo con la volontà di lasciarli lì sparpagliati, nessun ordine: e allora il disordine, fatto del vuoto delle chiacchiere che il titolo argentino era bravo ad evitare, dando un segno e uno spessore, l’ossatura di una intera vicenda, qui in un alternarsi di dolori vissuti e gioie autentiche, lo ammettiamo, che tuttavia non approdano a nulla.

 

Elio Rabbione

 

Nelle immagini, scene tratte da “Fin de siglo”, “El hoyo” e “Pink wall”