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Delusione azzurra, niente samba in piazza Vittorio

mondiali v 4mondiale vit 3mondiale vit 2mondiali 6mondiali v 5mondiale vitto 1Alla fine della partita i tifosi hanno abbandonato mesti la piazza. Sarà per la prossima volta con l’Uruguay

 

Erano parecchie centinaia i tifosi torinesi accorsi alle 18 in punto in piazza Vittorio per assistere alla performance della Nazionale contro il Costa Rica.

 

La delusione ha iniziato a serpeggiare fin dalle prime battute del match che ha visto una squadra azzurra solo di nome, ma incolore di fatto.

 

Il megaschermo a led da 40 metri quadrati allestito in pieno sole consentirà di assistere a tutte le partite dei mondiali brasiliani. E prima dell’inizio degli incontri, il pubblico potrà partecipare a  giochi interattivi e animazioni.

 

Alla fine della partita, conclusasi 1-0 a favore dei nosri avversari,  i tifosi hanno abbandonato mesti la piazza. Sarà per la prossima volta, martedì ci aspetta l’Uruguay.

 

(Fotoservizio: il Torinese)

Inaugurato l’inceneritore, produrrà energia per 175 mila famiglie

Per permettere ai cittadini di conoscere meglio l’impianto, sabato e domenica si terranno due open day in cui sarà possibile partecipare alle visite guidate alla struttura

 

gerbido 2Questa mattina è stato inaugurato il Termovalorizzatore del Gerbido di Torino, mega-impianto finalizzato allo smaltimento di rifiuti non recuperabili. La struttura ha lo scopo di valorizzare  l’energia in essi contenuta, producendo elettricità e calore, e  rappresenta l’anello conclusivo del sistema integrato di gestione dei rifiuti in provincia di Torino. Ad accogliere le autorità all’ingresso, qualche decina di manifestanti contrari alla realizzazione dell’impianto. Si trattava degli stessi che avevano organizzato una “veglia funebre” di protesta. Alla presenza di Piero Fassino, Sindaco di Torino, di Paolo Foietta, Presidente dell’ATO-R, Francesco Profumo, Presidente di Iren, i vertici di TRM – la società che gestisce il termovalorizzatore – hanno illustrato le fasi di costruzione e il ciclo di funzionamento dell’impianto.

 

«Dopo un percorso di autorizzazione, progettazione e costruzione durato circa 10 anni», ha commentato Bruno Torresin, Presidente di TRM, «oggi siamo in grado di consegnare a Torino e provincia un’opera che pone questa città a livello delle principali capitali europee come Vienna, Parigi, Amsterdam, Lisbona, Berlino, Barcellona, dove questo tipo di impianti funzionano da anni e sono perfettamente integrati nel territorio”.

 

Per permettere ai cittadini di conoscere meglio il termovalorizzatore, sabato e domenica si terranno due open day in cui sarà possibile partecipare alle visite guidate all’impianto. Il Termovalorizzatore di Torino utilizza tecnologie consolidate e concepite per garantire la tutela della salute e la salvaguardia dell’ambiente e si avvale dei più recenti progressi del settore: si sviluppa su tre linee di combustione e depurazione fumi uguali e indipendenti, condizione che garantisce massima flessibilità di gestione e manutenzione. Esso dispone, inoltre, di un sistema di monitoraggio indipendente delle emissioni, costantemente sorvegliato da ARPA in remoto.

 

L’impianto – autorizzato a smaltire fino a 421.000 tonnellate di rifiuti all’anno, provenienti dalla provincia di Torino – può operare in assetto “solo elettrico” – producendo annualmente l’energia corrispondente al fabbisogno di circa 175.000 famiglie di tre persone – oppure in assetto “cogenerativo”, cioè fornendo sia energia elettrica sia termica per il teleriscaldamento – generando ogni anno l’energia termica in grado di scaldare 17.000 abitazioni e l’elettricità per il fabbisogno di circa 160.000 famiglie. Il recupero dell’energia contenuta nei rifiuti permette, quindi, il risparmio di circa 70.000 tonnellate/anno di combustibile tradizionale, con evidenti ricadute positive sull’ambiente.

 

Costruito tra il 2010 e il 2013 e collocato a Torino, in località Gerbido (via Paolo Gorini, 50), il termovalorizzatore – dopo una fase di test e collaudo prestazionale durata un anno – è in piena attività a partire dal 1° maggio 2014, così come previsto dalla concessione rilasciata dall’Autorità d’ambito per i Rifiuti.

 

 

Alle Molinette primo trapianto di rene pre-dialisi

Ad essere operata una paziente di 29 anni, malata di glomerulonefrite

 

molinetteSi è trattato del primo  trapianto di rene pre-dialisi in assoluto. Ha avuto successo e si  è tenuto al Centro trapianti di rene delle Molinette.  

 

Ad essere operata una paziente di 29 anni, malata di glomerulonefrite.  Il trapianto preventivo di rene  è vantaggioso per la riuscita dell’operazione e anche per l’aspettativa di vita del paziente, al quale viene evitato un fastidioso periodo di dialisi.

 

Il Piemonte è regione all’avanguardia per questo tipo di interventi chirurgici.

 

(Foto: il Torinese)

Maria Grazia è stata trovata morta a Stupinigi

Probabile il suicidio.  Davvero lodevole la mobilitazione per ritrovare la donna. Su Facebook era stato attivato  il  gruppo “Cerchiamo Grazia Gonella” che aveva già superato le 2500 persone

 

GONELLAIl corpo senza vita di Maria Grazia Gonella, la donna scomparsa da Borgaretto da una settimana è stato trovato in un bosco di Stupinigi. A segnalarlo,  un uomo che stava camminando nei paraggi. Poco distante è stata rinvenuta anche la bicicletta con cui la logopedista di Borgaretto si era allontanata da casa senza più fare ritorno. Torino e i comuni vicini erano stati tappezzati di volantini con il suo ritratto  e in questi giorni sono circolate diverse voci secondo cui la signora cinquantenne sarebbe stata vista a Porta Nuova o in piazza Statuto..

 

Davvero lodevole la mobilitazione per ritrovare Maria  Grazia. Su Facebook era stato attivato  il  gruppo “Cerchiamo Grazia Gonella” che aveva superato le 2500 persone. Il figlio della donna, Lorenzo,  aveva  ringraziato tutti coloro, amici e sconosciuti, che si stavano dedicando a ritrovare sua mamma.

 

Maria Grazia, 50 anni, era scomparsa da venerdì mattina della scorsa settimana. La donna, che abitava a Borgaretto e lavorava  all’Asl di Nichelino come logopedista, è uscita di casa in bicicletta ma non è mai giunta al posto di lavoro. Ora il tragico epilogo.

 

(Foto: il Torinese)

 

Catturata la “banda del buco”

Sottratti 5 milioni neIl’arco di una decina di anni. Il denaro proveniva dai caveau di una ditta di vigilanza

 

carabinieri autoDavvero un bel gruzzolo, non c’è che dire: 5 milioni neIl’arco di una decina di anni.  

 

Il denaro proveniva dai caveau di una ditta di vigilanza che aveva il compito di trasportare e custodire  valori per gli istituti bancari.

 

Sono state arrestate 7  persone, quattro finite in cella e tre ai domiciliari. L’operazione è stata condotta dai carabinieri, su mandato del Tribunale di Torino.

 

I reati contestati  sono associazione a delinquere, furto continuato e aggravato, simulazione di reato e bancarotta fraudolenta.
   

Visioni femminili tra le vette

montagna museoEsposte stampe di diversa tecnica e formato, risalenti ai primi decenni del secolo scorso. Tutti scatti d’autore dello svizzero Arlaud e del francese Meys

 

Al Museo della Montagna di Torino è in corso  la mostra “Visioni tra le rocce”. Propone una accurata  selezione degli scatti  dei fotografi Georges-Louis Arlaud e Marcel Meys, ideatori di uno stile fotografico:  erano conosciuti  per gli  studi di inizio Novecento sul nudo femminile tra i boschi e le cime delle Alpi.

 

Il Museo intende ampliare  il bacino d’utenza dei propri visitatori, per favorire interessi culurali diversificati  e declinare il rapporto con la montagna sotto molteplici punti di vista. In questo contesto è da ritenersi la mostra  che sarà aperta fino al 30 novembre 2014.

 

Le fotografie sono esposte in stampe di diversa tecnica e formato, risalenti ai primi decenni del secolo scorso: tutti scatti d’autore dello svizzero Arlaud e del francese Meys.

La musica fa Novanta tra nuove tendenze e tradizione

musica90

Il sodalizio culturale, in un quarto di secolo di attività, ha invitato musicisti e promosso spettacoli provenienti da ogni paese del mondo, seguendo le avanguardie e precorrendo talvolta l’esplosione di fenomeni musicali affermatisi successivamente anche in Italia

 

Ricerca, qualità, innovazione: ecco le parole d’ordine dell’ Associazione Culturale Musica 90 (nata a Torino nel 1990) per promuovere e sviluppare  la diffusione di tutti i filoni della musica contemporanea, perché fare musica significa fare cultura.

 

L’iniziativa più rappresentativa è forse la stagione di concerti “Dalle Nuove Musiche al Suono Mondiale, che si tiene ogni anno a Torino con una programmazione trasversale rispetto ai generi musicali. Si tratta, spiegano gli organizzatori, di “un percorso di ricerca in bilico fra tradizione ed innovazione che conduce ad abbracciare in un unico sguardo ideale il mondo della musica contemporanea”. Il sodalizio culturale, in un quarto di secolo di attività, ha invitato musicisti e promosso spettacoli provenienti da ogni paese del mondo, seguendo le avanguardie e precorrendo talvolta l’esplosione di fenomeni musicali affermatisi successivamente anche in Italia.

 

Negli anni più recenti Musica 90 ha esteso il proprio raggio d’azione attraverso nuove attività tra le quali Art Live-–Festival Internazionale di Contaminazioni – musica/ performance/ teoria/ immagini/ moda; Torino World Music Meeting, il festival annuale dedicato alle musiche del mondo; Music Planet, rassegna di film etnomusicali nata nel 2006; LuciCanti di Maggio durante l’ostensione della Sindone; nel 1999 l’inaugurazione della manifestazione Luci d’Artista, invitando l’artista francese Michel Moglia e la sua installazione Orgue à Feu; l’evento Slow Night in occasione della manifestazione Terra Madre 2006. L’Associazione ha inoltre realizzato  alcune proposte artistiche in occasione delle riapertura della Reggia di Venaria.

 

l’Associazione si occupa, infine,  dello sviluppo di progetti di formazione: Viaggio guidato fra le musiche e le culture giovanili, ciclo di incontri rivolto agli studenti degli istituti superiori del Piemonte; TorinoJazzLab – Orchestra Laboratorio Permanente del Piemonte, progetto di alta formazione musicale nato nel 2006. Il sito web è: www.musica90.net

Cabiria fa ancora sognare un secolo dopo

La Notte di Cabiria: Torino festeggia i cento anni dalla prima proiezione del  capolavoro firmato Piero Fosco. Il film di Pastrone torna per una sera a far sognare il pubblico torinese.  Oggi come cento anni fa Cabiria torna a incantare la platea con la Sinfonia del  Fuoco di Ildebrando Pizzetti in apertura di serata
 
 
CABIRIAUna serata da ricordare quella che si è svolta martedì 17 giugno per  commemorare l’anniversario della prima proiezione del secondo kolossal della  storia del cinema mondiale. Cabiria torna a vibrare sulle note della partitura  di Ildebrando Pizzetti (autore della Sinfonia del Fuoco) e Manlio Mazza,  restaurata e diretta da Timothy Brock e la partecipazione del Coro Maghini di  Torino diretto da Carlo Chiavazza
 
Una ricostruzione filologica fedele alla proiezione che animò il Teatro  Vittorio Emanuele, oggi Auditorium Rai Arturo Toscanini, cent’anni fa  (esattamente il 18 aprile 1914 in contemporanea con il Teatro Lirico di  Milano). Come allora la serata è stata introdotta dalla Sinfonia del Fuoco, la  cui partitura era stata affidata al maestro Pizzetti, a cui è seguita la  proiezione del film con l’accompagnamento dell’orchestra sinfonica della Rai. 
 
Con un’oculata operazione di marketing Giovanni Pastrone fece firmare la  sceneggiatura a Gabriele D’Annunzio (ma che in realtà si limitò a comporre le  didascalie e scegliere il nome dei personaggi), che passò anche per il regista  dell’opera, per aumentare il consenso di pubblico, in particolare quello  intellettuale. In realtà il film è stato diretto dallo stesso Pastrone, alias  Piero Fosco, per la Itala Film che rilevò qualche anno prima come Carlo Rossi &  Co e che fece diventare una delle più importanti case di produzione torinesi.  Cabiria passò alla storia sia per la magnificenza delle scenografia, il grande  numero di comparse, la lunghezza del film, quasi tre ore; anche dal punto di  vista tecnico il film mostra delle eccezionalità come l’uso del carrello,  brevettato dallo stesso Pastrone per avvicinarsi ai personaggi; per non  dimenticare il contributo di Segundo De Chomon per gli effetti speciali,  memorabile a tal proposito la sequenza del sogno di Sofonisba, interpretata da  Italia Almirante Manzini.
 
Il film lanciò sul grande schermo il personaggio di  Maciste (Bartolomeo Pagano), inaugurando a partire dall’anno successivo una  fortunata serie di film incentrati sulla sua mastodontica figura.  Oltre al successo in Italia, Cabiria incantò anche le platee d’oltreoceano, a  New York fu replicato per ben sei mesi, influenzando grandi nomi del cinema  americano, come D.W. Griffith. La serata fa parte della rassegna Il suono delle immagini che ha visto  riportare sul grande schermo le versioni restaurate de La Febbre dell’Oro (The  Gold Rush, di Charlie Chaplin, 1925), Metropolis (di Fritz Lang, 1927) e che si  concluderà il prossimo 21 giugno con Rapsodia Satanica (di Nino Oxilia, 1917).
 
 
Cristina Colet
 
 
 
VIA POIl civico 33 di via Po, da cui prende il nome questa rubrica. Qui avvenne la prima proiezione pubblica per un pubblico scelto, organizzata a Torino il 7 novembre 1896 da Vittorio Calcina (fotografo ufficiale di casa Savoia) in una sala dell’Ex Ospizio di Carità

 

In città un giovane disoccupato su due

Tra i 15 e i 24 anni la quota di disoccupati è passata dal 14,9 al 40,2%; tra i 25-34 dal 6,7 al 15,1. Ma il dato più eclatante riguarda Torino dove, nella stessa fascia, chi non ha lavoro raggiunge quota 46,4%.  E i ragazzi che non studiano, non lavorano e non cercano occupazione sono passati dal 13,5% al 22,3%

 

bankitaliaIn sei anni, dal 2008 al 2014 il tasso dei giovani disoccupati in Piemonte è cresciuto in modo preoccupante. Le indagini di Banca d’Italia e Ires Cgil fotografano la situazione: nella fascia tra i 15 e i 24 anni la quota di disoccupati è passata dal 14,9 al 40,2%; tra i 25-34 dal 6,7 al 15,1. Ma il dato più eclatante riguarda Torino dove, nella stessa fascia, chi non ha lavoro raggiunge quota 46,4%. Insomma, quasi un disoccupato su due, il dato peggiore di tutta l’Italia del Nord.  E i ragazzi che non studiano, non lavorano e non cercano occupazione sono passati dal 13,5% al 22,3%. Il dato incoraggiante, però,  è che la prima parte del 2014 segna una diminuzione del calo dell’occupazione.

 

L’INDAGINE DI BANKITALIA

 

E mentre Torino sta correndo il rischio di perdere un tassello fondamentale per il proprio rilancio economico, l’Authority dei trasporti, non giungono segnali incoraggianti per la ripresa. E’ vero che esistono segnali di miglioramento,  ma “il quadro rimane fragile” a causa della lunga crisi che ha fiaccato il sistema Piemonte. Il ritratto poco incoraggiante emerge dal Rapporto annuale di Banca d’Italia (nella foto la sede torinese). Le imprese, nonostante tutto, sono in via di miglioramento, molto lentamente i fatturati potranno riprendersi. 

 

EXPORT E MERCATO IMMOBILIARE

 

Al di fuori del rapporto di Bankitalia , vediamo qualche altro aspetto. Dati incoraggianti arrivano da Unioncamere Piemonte, che ha registrato una crescita dell’export regionale. Quello che non va è il mercato immobiliare con  transazioni in calo seppur siano stabili le quotazioni. E’ la Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate a presentare i dati relativi alla nostra regione. Nella seconda metà dello scorso anno le transazioni sono scese dell’8,9% .  A Cuneo addirittura  -27,6%. Bene Biella (15,7%) e Vercelli (+5,7%). Scende invece Torino (-4%). La flessione media delle quotazioni è piuttosto limitata: si ferma  a -1,9%.

 

 FIAT E MASERATI

 

E sul fronte dell’auto, mentre si sono interrotte le trattative per il rinnovo del contratto di lavoro la Fiat  non si servirà più di straordinari in tutti gli stabilimenti italiani. Non saranno inoltre estesi a 12  i turni di lavoro alla Maserati di Grugliasco e verranno sospesi i 500 trasferimenti da Mirafiori. Ottimi riscontri, invece, per Maserati che a fine mese avrà venduto all’incirca la stessa quantità di veicoli  venduti nel corso di  tutto il 2013. L’annuncio arriva dall’ad dell’azienda, Harald Wester.

 

(Foto: il Torinese)

C’era una volta ad Alpette…

Per una volta in questa rubrica parliamo di un insolito e commovente “rapporto di coppia”: quello tra una sola maestra per una sola allieva. Nessun banco che si sposta , nessuno a cui prestare la matita, nessuno da sgridare perché “troppo chiacchierone”. Non c’è bisogno di fare l’appello ed il registro di classe potrebbe anche non esserci. Quello tra la maestra e l’allieva è un rapporto 1 a 1

 

SCUOLA1Isabella Corvelli e Sofia Viola: 33 anni la prima, 8 la seconda. Due generazioni lontane, due mondi differenti eppure, da quasi un anno, entrambe dipendenti l’una dall’altra. Già, perché Sofia è l’unica alunna della maestra Isabella. Sembra una storia romanzata in stile libro “Cuore”, invece nella sua particolarità ed unicità, è la vera storia di quello che è accaduto per tutto l’anno scolastico nella scuola elementare di Alpette. Ribattezzata dalla stampa inglese “la scuola più piccola al mondo”, l’elementare di Alpette, paesino con circa 270 abitanti a poco più di 50 km da Torino, sta vivendo giorni di popolarità comparendo non solo sulle testate giornalistiche italiane, ma addirittura su quelle internazionali.SCUOLAXX

 

Una sola maestra per una sola allieva: nessun banco che si sposta , nessuno a cui prestare la matita, nessuno da sgridare perché “troppo chiacchierone”. Non c’è bisogno di fare l’appello ed il registro di classe potrebbe anche non esserci; tuttavia le sei ore di lezione si svolgono come in tutte le altre scuole, come se in classe ci fossero venti scolari. Quello tra la maestra e l’allieva è un rapporto 1 a 1, una proporzione insolita da avere in classe, soprattutto in tempi come questi dove i tagli al settore scuola ed il sovraffollamento delle aule fanno da padroni.

 

Nonostante la situazione non sia stata sempre questa (l’anno scorso c’erano altri 4 bambini più grandi che, avendo finito la quinta, sono passati alle medie) quella di Sofia rimane una storia molto discussa e che ha suscitato non poche polemiche. C’è infatti chi sostiene essere poco educativo “l’isolamento” che questa bimba di 8 anni è stata costretta a subire, e che, nonostante la sua maestra la porti due volte a settimana nella scuola di Cuorgnè, (scuola dove sono presenti anche alcuni dei suoi piccoli compaesani),questo non basti per farla socializzare con gli altri bambini.

 

SCULAXXXXSu questo tema è intervenuto ovviamente anche il sindaco di Alpette Silvio Varetto, che ha dichiarato(se sarà possibile) di voler continuare a tenere l’elementare aperta nonostante la presenza di un solo alunno, in modo da incentivare nuove famiglie ad andare a vivere in questi paesi di montagna.

 

Se la scelta del primo cittadino sia giusta oppure no possono dircelo solo la piccola Sofia e la sua famiglia. La cosa certa è che dopo anni di notizie agghiaccianti su insegnanti che maltrattano e abusano i bambini e su scuole che cadono a pezzi, l’elementare di Alpette, con la sua forza e la sua voglia di non mollare nonostante tutto, rappresenta la scuola italiana nel suo profilo migliore. Sofia è una bambina allegra, intelligente e con tanta voglia di imparare; Isabella è una donna che ha fatto dell’insegnamento e dell’amore per i bambini la sua vita. Perchè far sì che una brava maestra rimanga senza lavoro e che un’alunna rimanga senza la possibilità di imparare da chi vuole lei? Perchè dividere un binomio che funziona così bene insieme?SCUOLA5

 

Di solito le favole che si raccontano ai bambini narrano di super- eroi che lottano per il bene e per le cose che amano. Isabella e Sofia amano quella scuola e hanno deciso di rimanere diventando l’una l’eroina dell’altra. Chissà, potrebbe essere bello che qualche favola, un giorno, possa cominciare con:” C’era una volta una maestra e la sua allieva..”

 

Simona Pili Stella