ilTorinese

Regione, Pd: “Bene rimpasto ma coinvolgendo competenze”

“Rimpasto? Purché non si faccia con il bilancino tra partner della maggioranza”

REGIONE. PD: “BENE CODICE DEONTOLOGICO MA PARTIAMO DA QUELLO CHE ESISTE GIÀ”.

“Ottima iniziativa ma partiamo da quello che in Italia esiste già. Ad esempio, la Regione Piemonte aderisce ad ‘Avviso Pubblico’: quindi, partiamo dalla Carta di Avviso Pubblico avendo la capacità di adattarla per la realtà piemontese”: con queste parole il Capogruppo Domenico RAVETTI commenta l’annuncio del Presidente Cirio di voler adottare un codice deontologico per i consiglieri regionali.

“Prendiamo spunto anche dalla carta etica approvata all’unanimità dall’ultima Commissione parlamentare Antimafia, e allarghiamo la sottoscrizione a tutti gli assessori della Giunta regionale e ai Dirigenti regionali – aggiungono i Consiglieri del Gruppo Pd Domenico ROSSI e Diego SARNO – Non si può pensare di risolvere tutto delegando alla Commissione regionale Legalità, che è necessaria ma non sufficiente. Serve anche un forte investimento da parte della Giunta”. “Cirio ha parlato anche di rimpasto: bene, purché sia l’occasione di coinvolgere nel governo del Piemonte competenze specifiche per la lotta alle mafie e la promozione della legalità, e non un’occasione per l’ennesimo bilancino fra i partiti della maggioranza” concludono Rossi e Sarno

Cirio provoca il Governo: “La Asti-Cuneo ce la facciamo da soli”

La Conferenza stampa di fine anno della Giunta regionale

Il governatore Alberto Cirio di fronte alla storia infinita che continua a bloccare il completamento dell’autostrada Asti-Cuneo, ha detto nella conferenza stampa di fine anno della Regione che “Il Piemonte merita rispetto, non possiamo restare bloccati: siamo pronti a farci da soli l’autostrada”. “Ogni anno i piemontesi pagano allo Stato 10 miliardi in più di quello che ricevono – ha aggiunto – e possiamo pensare di tenere le risorse necessarie a realizzarla. Questa terra ha dato tanto all’Italia e ora ha bisogno che le sue esigenze principali siano  rispettate”. Cirio chiede al governo di sbloccare l’infrastruttura entro gennaio.

In altra parte del giornale ulteriori contenuti della conferenza di fine anno.

 

(Foto grande: Dierre Press)

 

Capodanno, le misure di sicurezza per entrare in piazza Castello

Il 31 dicembre, a partire dalle ore 20.30, ingresso in piazza Castello attraverso varchi controllati (vietato portare con sé contenitori in vetro, lattine, spray – compresi quelli al peperoncino – e altri oggetti potenzialmente pericolosi). Dalle ore 18.00 stop al traffico privato e deviazioni dei mezzi pubblici nell’area degli eventi

 

Sul sito web (https://sicurezzacapodanno2020torino.gae-engineering.com/home), tutte le informazioni sulle modalità di accesso alle aree presidiate.

Migliaia di persone sono attese in piazza Castello per vivere il grande show che metterà insieme cinema, teatro, spettacolo e incanti ospitando sul palco 30 artisti internazionali per 100 minuti di magia. L’evento sarà all’insegna della sostenibilità: per accedere liberamente alla piazza bisognerà consegnare all’ingresso un tappo di plastica che verrà poi riciclato. Il direttore artistico e conduttore della serata – realizzata con la regia di Alessandro Marrazzo – sarà Walter Rolfo.

Gli Organizzatori Loop Media Network e Gae Engineering – di concerto con la Prefettura, la Questura e il Comune di Torino – hanno messo a punto una serie misure finalizzate a garantire elevati standard di sicurezza prima, durante e dopo l’evento che inizierà alle ore 22 del 31 dicembre e si concluderà alle ore 2.00 del 1 gennaio.

In particolare, è stato stabilito che l’ingresso delle persone avverrà attraverso varchi controllati. Nelle stesse aree, che saranno anche interdette al transito del veicoli, sarà vietata la vendita di bevande in contenitori di vetro e in lattine chiuse.

Dalle ore 20.30 accesso controllato

 

Il piano di sicurezza predisposto per l’evento di fine anno prevede che piazza Castello possa ospitare fino a un massimo di circa 14mila persone. Per il pubblico l’accesso avverrà mediante una serie di varchi controllati da personale specializzato. Sarà vietato portare all’interno delle aree presidiate lattine e vetro, armi, materiale esplosivo, artifici pirotecnici, fumogeni, razzi, pietre, catene, coltelli, sostanze infiammabili, corrosive, bombolette spray (comprese quelle al peperoncino), aste e bastoni (selfie stick), valigie, trolley, carrelli o biciclette.
Si consiglia di non portare zaini o borse di grandi dimensioni, ma di utilizzare preferibilmente contenitori trasparenti per accelerare i tempi di controllo.
L’elenco dettagliato su cosa non si può portare all’interno delle aree presidiate (e ciò che invece è possibile) è consultabile online su sito web della Città o all’indirizzo: https://sicurezzacapodanno2020torino.gae-engineering.com/home

Agenti della Polizia municipale svolgeranno attività di controllo, prevenzione e contrasto al commercio abusivo di bevande.

A partire dalle ore 20.30 ci si potrà presentare a uno dei 7 varchi:

via Garibaldi/via XX Settembre;

via Barbaroux/via XX Settembre;

via Pietro Micca/via XX Settembre;

via Roma/piazza Castello;

via Cesare Battisti/via Accademia delle Scienze;

via Po/piazza Castello;

viale 1° Maggio/piazza Castello

Un ottavo varco, in piazza San Giovanni, è riservato ai disabili, ai turisti alloggiati in alberghi e in possesso di voucher d’ingresso e agli operatori media accreditati.

Dopo il controllo, le persone potranno prendere posto in piazza e attendere lo spettacolo.

Informazioni dettagliate sul sito web https://sicurezzacapodanno2020torino.gae-engineering.com/safety

Disabili

Per le persone con disabilità sarà riservata un’area vicina al palco e servizi igienici dedicati.

Conteggio delle persone

Il conteggio delle persone che potranno accedere alle aree controllate sarà effettuato elettronicamente tramite smartphone e un’apposita applicazione. Con questa modalità, e con la gestione centralizzata dei dati, sarà possibile conoscere in tempo reale il numero dei presenti, la differenza tra entrate e uscite e la conseguenza di chiudere i varchi in caso di raggiungimento della capienza stabilita e riaprirli appena le uscite rendono disponibili altri posti. Le persone potranno muoversi liberamente all’interno dell’area controllata. Steward, operatori della Protezione civile e volontari dell’Associazione Nazionale Alpini e dell’Associazione Nazionale Carabinieri svolgeranno attività di supporto nell’ambito dei servizi.

Servizi igienici

WC chimici saranno collocati in piazza Castello, il posizionamento è visibile sul sito web.

 

Deflusso del pubblico

Attraverso una cartellonistica dedicata, saranno assicurate tutte le informazioni utili a lasciare, con facilità e ordinatamente i luoghi in cui si è assistito agli spettacoli. Saranno inoltre collocati elementi luminosi (totem gonfiabili alti 4 metri e 20 centimetri con frecce e scritta “via di allontanamento”) per consentire di identificare con semplicità i percorsi di deflusso.

Dalle ore 00.15 (dopo il brindisi) lo spettacolo continuerà con la musica dei DJ di RDS e, per consentire un comodo deflusso, i varchi di via Garibaldi, via Barbaroux e via Pietro Micca saranno di sola uscita.

Limitazioni al traffico,  alla sosta e chiusura del parcheggio sotterraneo ‘Roma San Carlo Castello’

Stop al traffico privato, a partire dalle ore 18.00, nell’area compresa tra via XX Settembre, corso Regina Margherita, corso San Maurizio, viale 1° Maggio, via Verdi, via San Francesco da Paola, via Principe Amedeo, via XX Settembre, via San Tommaso, via IV Marzo.

Per quanto riguarda la sosta, sarà vietata a partire dalle ore 12.00 del 31 dicembre e fino alle ore 6 del 1 gennaio nell’area compresa tra via XX Settembre, viale 1° Maggio, via Bogino e Cesare Battisti.

Chiuso inoltre, dal mattino del 31 dicembre, il parcheggio “Roma San Carlo Castello” (solo nel tratto piazza San Carlo – piazza Castello).

A proposito di trasporto pubblico, in via XX Settembre il transito dei mezzi pubblici avverrà regolarmente fino alle ore 20 e la metropolitana funzionerà fino alle ore 3 del 1 gennaio, con ultima partenza dalla stazione Fermi alle 2.10 e da quella del Lingotto alle 2.35.

stampa

 

In sintesi…

 

Accesso alla piazza a partire dalle ore 20.30 attraverso i varchi controllati. Vietato introdurre bottiglie di vetro, lattine chiuse e altro materiale che possa risultare pericoloso per l’incolumità propria e delle altre persone.

Stop al traffico privato e deviazione di percorso per alcuni mezzi pubblici, a partire dalle ore 18, nell’area degli eventi. Chiusa una parte del parcheggio ‘Roma San Carlo Castello’.

La Polizia municipale invita i cittadini a utilizzare i mezzi di trasporto pubblico per raggiungere il centro città e, per evitare code ai punti di ingresso alle aree presidiate, ad attenersi alle indicazioni e ai consigli degli organizzatori sulle modalità di accesso alla piazza, lasciando a casa e non portando con se ciò che è espressamente vietato introdurre.

Tutte le informazioni sul web

Informazioni dettagliate, anche con mappa, sui varchi controllati per l’ingresso in piazza Castello, sui divieti e le limitazioni al traffico e alla sosta, sui punti di soccorso sanitario e altre notizie utili sono disponibili online (e consultabili anche con smartphone) agli indirizzi www.comune.torino.it o  https://sicurezzacapodanno2020torino.gae-engineering.com/home

oppure attraverso il video all’indirizzo https://www.youtube.com/watch?v=TPT7ShdnAP4

Rosso si dimette da consigliere regionale e comunale

L’ex assessore regionale Roberto Rosso, ora in carcere per la vicenda dei presunti intrecci tra politica e criminalità organizzata,  si è dimesso da consigliere regionale del Piemonte e da consigliere comunale di Torino.

È una decisione personale, fa sapere Rosso “maturata nella sua coscienza per il rispetto verso le Istituzioni e i cittadini”, come ha dichiarato il suo legale Giorgio Piazzese. “Consapevole della propria totale estraneità alla criminalità organizzata, auspica che la vicenda sia trattata nelle competenti sedi giudiziarie, le sole dove può e deve trovare soluzione”.

Le dimissioni sono state ufficializzate sia in piazza Castello, sia a Palazzo di Città.

L’avvocato Piazzese precisa: “Roberto Rosso non era obbligato a dimettersi, la sua è stata una scelta etica autonoma per senso di responsabilità politica”.

Arrestati 4 pusher in un alloggio di via Parella

Fermati dagli agenti del Commissariato Barriera Milano
Quattro cittadini stranieri due senegalesi, di 38 e di 26 anni, un gabonese di 25 e un maliano di 21 sono
stati arrestati per spaccio di sostanze stupefacenti in concorso da personale del Commissariato Barriera
Milano.
Giovedì pomeriggio, transitando in via Parella, gli agenti hanno notato il cittadino gabonese che alla
vista dei poliziotti, è entrato in uno stabile della via, accedendo poi in un alloggio al piano terra. Con
l’aiuto di un’altra persona presente in casa, lo straniero è riuscito a chiudere e bloccare la porta.
Nonostante ciò, gli agenti sono riusciti ad entrare nell’alloggio trovando tre delle 4 persone presenti
nell’abitazione, intente a disfarsi di sostanza stupefacente nel water. I poliziotti, tuttavia, sono riusciti a
recuperare più di una ventina di dosi di cocaina. Nell’alloggio, gli agenti hanno anche ritrovato quasi
2000 euro in contanti e il materiale necessario per il confezionamento delle dosi.

“Il mio diario di Gesù di Nazareth”

La vita di Gesù narrata attraverso le parole dello stesso protagonista. Questo il fulcro del libro dello scrittore Gianluigi De Marchi

 

Nel corso dei secoli, soprattutto i più recenti, numerosi autori si sono cimentati nella scrittura di una “vita di Gesù” ed hanno sentito il fascino di questo avvenimento che ha cambiato la storia dell’umanità, raccontandolo in prosa o in poesia.

 

Lo ha fatto anche lo scrittore genovese, ma ora da decenni di adozione torinese, Gianluigi De Marchi, che ha scritto della vita di Gesù dalla prospettiva del protagonista, attraverso la sua stessa narrazione. Ne è risultato un testo affascinante e chiaro, capace di penetrare fino al cuore del mistero cristiano, quello dell’amore. Questo il fulcro dell’opera intitolata “Il mio diario di Gesù di Nazareth”.

Emerge in questo libro, quindi, il racconto dell’esistenza di Cristo raccontata da lui stesso, ricca di episodi tratti dai Vangeli canonici e da quelli apocrifi, accanto a situazioni nate dall’immaginazione dello stesso autore, inserite allo scopo di delineare con maggiore efficacia il volto di un “Gesù” umano,  on le sue emozioni, riflessioni e sentimenti. Significativo l’incipit del libro: “Oggi ho compiuto dieci anni e finalmente so scrivere bene e posso cominciare a mettere sul papiro i miei pensieri, le mie memorie, i miei sentimenti “. Questi i tre cardini intorno ai quali ruota la narrazione di una vita che, all’inizio, si dipana nella assoluta normalità, con accanto un padre che Gesù ama e che insegna al figlio non soltanto i segreti del mestiere di falegname, ma anche e soprattutto i valori fondamentali della vita, ed una madre che ama, riamata, e che lo segue con trepidazione passo passo, per giungere alla svolta, rappresentata dal battesimo sulle sponde del fiume Giordano, ricevuto da Giovanni. La vita di Gesù, da quel momento, muta profondamente e con lei anche lo stile del narrazione, che approfondisce gli aspetti più importanti della missione del Cristo, in particolar modo quelli più intimi e personali.

 

Mara Martellotta

 

Il mio diario di Gesù di Nazareth. Gianluigi De Marchi (2012).

Stylos

editricestylos@virgilio.it

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria. Le novità in libreria

Amy Bloom   “Due donne alla Casa Bianca”   -Fazi-  euro 18,00

 

E’ il delicato racconto della storia d’amore trentennale tra la First Lady Eleanor Roosevelt e la giornalista Lorena Hickok, incaricata di seguire la campagna elettorale di Roosevelt, che le permise di insediarsi alla Casa Bianca. Lì le due donne abitarono, un passo una dall’altra, in camere contigue, invischiate in incontri amorosi notturni. A raccontare il loro legame, tra alti e bassi, lontananza e condivisione, sfaccettature caratteriali diverse ma che si completano, è Lorena.

Lo fa partendo dalle ferite del suo passato: a 13 violentata dal padre, uomo brutale che malmenava tutta la famiglia. Alla morte della madre la butta fuori casa e di lì in poi se la deve cavare da sola nel mondo. Dapprima si arrabatta per sopravvivere con umili mestieri, poi approda al giornalismo. Nel libro c’è anche il racconto della scoperta, consapevolezza e accettazione della sua omosessualità. All’epoca non era certo facile amare un’altra donna, impossibile farlo alla luce del sole, tanto più se era la moglie del Presidente degli Stati Uniti d’America. Il suo legame con la First Lady non è pubblicamente ammissibile e devono tenerlo nascosto. Ben diverso il discorso per le scappatelle di Franklin Delano Roosevelt che, nonostante la menomazione della polio, attirava le donne, a partire dalla sua fedele e intima segretaria Missy LeHand e l’amica Lucy Mercer Rutherfurd. Dalle pagine di Lorena Hickok emerge anche il ritratto del Presidente dietro le quinte; uomo spregiudicato, fine stratega politico, affascinante, ma decisamente insensibile nel privato. E sullo sfondo ci sono le date salienti del periodo storico, i fasti e l’aria che si respirava alla Casa Bianca, per arrivare alla morte di Franklin Delano Roosevelt e alla scia di cordoglio, nonché al seguito della loro liaison fino alla morte di Eleanor ultrasettantenne.

 

 

Amy Bloom  “Beate noi”   -Fazi-  euro 18,00

Ecco l’occasione per leggere un altro romanzo della scrittrice americana che oggi vive in Connecticut e insegna scrittura creativa alla Wesleyan University. In “beate noi” la vicenda si svolge nell’America degli anni 40 e ruota intorno a due sorellastre dai destini incrociati. Eva a 12 anni viene scaricata dalla madre sulla soglia della casa paterna e Edgar, da poco vedovo, ex insegnante squattrinato, si trova improvvisamente a dover gestire sotto lo stesso tetto Eva e la sua sorellastra Iris. Due ragazze che più diverse non potrebbero essere. Iris ha 16 anni ma sembra già una donna piena di fascino, cinica, a tratti spietata, e sogna di fare l’attrice. Gli inizi della convivenza non sono facili, tanto più che il padre si rivela meschino e inadempiente. Tra le due ragazze l’affetto  cresce in fretta e diventa complicità. Fuggono insieme, destinazione Hollywood dove Iris cerca di trovare la sua ribalta. E’ bellissima, il lavoro non le manca e la sorella la supporta dietro le quinte della vita. Poi però tutto frana quando a una festa Iris viene sorpresa a baciare la stella di turno Rose Sawyer, attrice sulla cresta dell’onda. E’ la fine delle aspirazioni di Iris, inseguita dal disonore, mentre tutte le porte del cinema e dintorni le vengono sbattute in faccia. Le due sorelle sempre più unite sono costrette a scappare lontano, a New York, dove altre prove difficili le attendono dietro l’angolo. Tutto sullo sfondo della presidenza Roosevelt, i bagliori del jazz e lo scoppio della seconda Guerra Mondiale. E al centro delle tante peripezie c’è il tenace legame tra sorelle che si salvano vicendevolmente quando il destino si accanisce su di loro.

 

David Lagercrantz  “La ragazza che doveva morire”  -Marsilio-  euro 19,00

E’ il 6° volume della della saga “Millenium”, iniziata con successo clamoroso da Stieg Larsson (nato in Svezia  nel 1954 e morto a Stoccolma  nel 2004) e portata avanti dal giornalista di nera David Lagercrantz, che nel 2013 è stato  messo sotto contratto dall’editore svedese per  scrivere il sequel della trilogia dell’autore scomparso. Non è la stessa cosa, i primi 3 libri di Larsson (“Uomini che odiano le donne” 2007, “La ragazza che giocava col fuoco” 2008, “La regina dei castelli di carta” 2009)  avevano una marcia in più. Lagercrantz imbastisce comunque thriller di tutto rispetto, in cui non mancano clamorosi colpi di  scena.

In questo suo ultimo capitolo ritroviamo protagonisti il 45enne giornalista d’inchiesta Mikael Blomkvist che scrive per la rivista “Millenium” e la giovane hacker, disturbata ma geniale, Lisbeth Salander. La vicenda ha come sfondo Stoccolma piegata da un caldo insolito, e il ritrovamento del cadavere di un misterioso mendicante imbacuccato in un piumino. Prima di morire si aggirava per il quartiere, parlava in modo sconclusionato, emanava comunque il senso di una grandezza ormai perduta e aveva affisso un messaggio delirante. Poi c’è l’enigma che riguarda Lisbeth, scomparsa dai radar di Mikael Blomkvist che, quando va a cercarla perché ha bisogno del suo aiuto per decodificare il crollo delle borse, scopre che ha venduto il suo appartamento senza lasciare traccia. Il lettore invece scopre subito che Lisbeth ha in mente di regolare una volta per tutte i conti con la malvagia gemella Camilla. E tornano alla ribalta tutti gli spettri del passato che Lisbeth non ha ancora metabolizzato, con  l’aggiunta di sorprendenti scoperte genetiche, mafia russa e vette dell’Everest.

 

 

Torino festeggia Capodanno con la Magia del Cinema

Dopo la festa da Guinness World Record 2018/19, Torino Masters of Magic incanterà il pubblico con uno spettacolo, in piazza Castello, che consacrerà la nascita di un 2020 dedicato al grande cinema: ‘Capodanno 2020: la Magia del Cinema’.

Si tratta di un progetto della Città di Torino realizzato da Masters of Magic, main sponsor UniCredit e Mastercard, partner Iren, sponsor CNH, media partner RDS e DiscoRadio. Il Direttore artistico e conduttore della serata – realizzata con la regia di Alessandro Marrazzo – è Walter Rolfo.

Sarà una lunga serata di magia e cinema in cui, allo scoccare della mezzanotte, ‘Torino Natale Magico’ – che nel mese di dicembre ha animato la città con 150 straordinari spettacoli – e ‘Torino Città del cinema 2020’ – il calendario di eventi programmato per celebrare il ventesimo anniversario dell’apertura del Museo Nazionale del Cinema alla Mole Antonelliana e la nascita di Film Commission Torino Piemonte -, troveranno il loro punto di contatto e si passeranno il testimone.

Filo conduttore dei festeggiamenti della notte di Capodanno saranno i film che hanno fatto la storia del ‘grande schermo’. Campioni dell’illusionismo provenienti da tutto il mondo, fantasisti, cantanti e prestigiatori racconteranno la settima arte dalle origini a oggi e i generi cinematografici saranno la chiave per introdurre gli artisti. Da Méliès, prestigiatore e padre del cinema, alle grandi illusioni live sul palco, dal film muto allo show di ombre cinesi, dal noto mago Houdini ai grandi escapologi odierni saranno rappresentati nelle performance sul palco di piazza Castello. Alle immagini dei film si alterneranno anche manifesti, foto e spettacoli di lanterna magica provenienti dalle collezioni del Museo Nazionale del Cinema, in un crescendo emozionale che lascerà tutti senza fiato.

“La sera di San Silvestro saluteremo l’anno nuovo ancora una volta con un appuntamento speciale, all’insegna della magia. Sarà per Torino una grande festa, un Capodanno da ricordare, a cui tutti i torinesi e i turisti in vacanza nella nostra città sono naturalmente invitati a partecipare – sottolinea la Sindaca Chiara Appendino –. In piazza Castello funamboli e illusionisti diretti da Walter Rolfo coinvolgeranno grandi e piccini in uno show emozionante e benaugurale, aprendo di fatto le porte con giochi di prestigio, musica, sketch e proiezioni a un 2020 in cui, con un calendario fitto di intrattenimenti dedicati alla Settima arte, celebreremo due importanti ventennali, quello del Museo Nazionale del Cinema alla Mole Antonelliana e quello di Film Commission Torino Piemonte. Per l’ultimo dell’anno altrettanto speciali saranno l’appuntamento con i cittadini più in là con gli anni che intenderanno brindare al coperto, al Palazzetto dello Sport di Parco Ruffini e per quanti non vorranno mancare al tradizionale concerto, la mattina dell’1 gennaio, alle 11, nella Tettoia dei Contadini”.

 

“È un onore straordinario presentare per la seconda volta lo spettacolo che augurerà il buon anno alla città di Torino. Mi emoziona ancora di più sapere che la magia sarà ancora protagonista dei sogni dei torinesi – dichiara Walter Rolfo, Direttore artistico e conduttore del Capodanno in piazza Castello -. Ho girato il mondo e portato i miei spettacoli in più di 60 Paesi. Sono partito a 19 anni da Torino con il sogno di tornare a casa e contribuire a fare della mia città la capitale mondiale dell’arte magica e creare un progetto che possa crescere, affermarsi e avere un impatto importante anche nel lungo periodo, un vero e proprio fil rouge che ammanti di meraviglia la nostra città. Il sogno sta prendendo forma perché abbiamo portato a Torino la ‘Masters of Magic World Convention’ e reso magico il Natale con ‘Torino Natale Magico’, due grandi eventi in grado di dare un importante contributo al turismo e all’intrattenimento torinese. Molte sono le peculiarità che rendono la nostra città famosa nel mondo. Desidero che a queste si possa aggiungere l’arte della magia intesa anche come strategia di pensiero, metodo di insegnamento e formazione manageriale. La magia è un linguaggio capace di comunicare emozioni, stati d’animo e sentimenti, proprio come il cinema. Le due arti sono storicamente connesse e sono certo che uno spettacolo che le unisce assicurerà un Capodanno all’insegna della meraviglia. I successi conseguiti nelle ultime settimane e la grande partecipazione agli eventi natalizi sono la prova che la direzione in cui ci stiamo muovendo è quella giusta. Sarà un Capodanno speciale. Ospiteremo sul palco artisti di fama internazionale tra cui anche tre campioni mondiali. Maghi di grande talento che hanno deciso di rinunciare ad altri eventi per esibirsi a Torino. Aspetto in piazza Castello cittadini e turisti per festeggiare con loro quello che, lo prometto, sarà il Capodanno più magico di sempre”.

 

“UniCredit è particolarmente lieta di questa collaborazione con il Comune di Torino – che ci permette di sostenere un importante progetto a favore  della comunità – afferma Daniela Barco, Responsabile business Retail Nord Ovest di UniCredit –. Proprio con il Comune di Torino abbiamo recentemente portato avanti l’iniziativa di rifacimento delle facciate dei palazzi della città. Grazie alla campagna dalla Città di Torino insieme a UniCredit per la riqualificazione degli edifici privati si è verificato a Torino un aumento in un anno del 25% di ristrutturazioni di facciate di immobili. Negli ultimi anni UniCredit ha condotto numerose iniziative di solidarietà, segno tangibile della vicinanza della banca alla città di Torino e alle esigenze della comunità. Tutto ciò testimonia la volontà di UniCredit di rafforzare il legame con la città a conferma di come l’attività di una banca per il territorio non si esaurisca solo dal punto di vista del supporto economico e finanziario, ma produca anche effetti sociali e culturali. Il sostegno di UniCredit non si esprime soltanto nell’ambito della gestione del Servizio di Tesoreria del Comune, ma anche grazie ad iniziative che portiamo avanti autonomamente per le fasce più deboli della popolazione. Recentemente, inoltre, UniCredit ha lanciato il programma di Social Impact Banking che si pone proprio l’obiettivo di contribuire allo sviluppo di una società più inclusiva, attraverso l’individuazione, il finanziamento e la promozione di iniziative che hanno un impatto sociale positivo. Torino e il Piemonte più in generale rimangono un tassello cruciale del nostro sistema sociale ed economico e dispongono di importanti risorse per la transizione, costituendo per diversi aspetti un laboratorio sociale, economico, culturale per il Paese. Nell’ambito della collaborazione con la Città, per il programma Torino Natale  Magico, UniCredit, nelle domeniche di dicembre, mette  inoltre a disposizione la propria sede di UniManagement in via XX settembre 29, come ‘quinta piazza’ per gli spettacoli di magia dedicati alle famiglie.”

 

Da anni il Gruppo Iren è a fianco del programma dei festeggiamenti di Natale e Capodanno organizzato dalla città di Torino – spiega il Presidente Renato Boero – e siamo felici quest’anno di contribuire al messaggio di sensibilizzazione a comportamenti sostenibili rivolto a tutti i partecipanti. Comportamenti che il Gruppo ha introdotto in tutte le sue politiche, interne ed esterne. Ricordiamo, ad esempio, la sostituzione graduale di tutta la flotta con auto e mezzi elettrici per la raccolta dei rifiuti; l’emissione di Green Bond i cui proventi sono totalmente utilizzati da IREN per finanziare o rifinanziare progetti e attività con impatti positivi sull’ambiente; l’attività di educazione ambientale per scuole rivolta ogni anno a oltre 80.000 studenti; la produzione dell’87% di energia elettrica da fonti rinnovabili (in prevalenza idroelettrico). Ed è proprio questa energia rinnovabile che Iren offre per ‘accendere’ il Capodanno 2020: la Magia del Cinema“.

 

Quello di quest’anno, infatti, sarà anche un ‘Capodanno sostenibile’.

La manifestazione si avvarrà della preziosa collaborazione di due partner leader in questo campo: IREN che garantisce per lo spettacolo l’energia elettrica derivante da fonti rinnovabili e CNH che, con il suo supporto, da sempre dimostra avere grande attenzione per l’ambiente. Obiettivo del ‘Capodanno green’ è sensibilizzare cittadini e spettatori invitandoli a seguire 5 best practice: rispettare le regole di un evento sostenibile; prediligere i mezzi pubblici per gli spostamenti; riciclare sempre, anche durante le feste; scoprire le regole della città sulla gestione dei rifiuti; diffondere sostenibilità. E ancora, la sera del 31, per accedere liberamente alla piazza e assistere allo spettacolo, bisognerà consegnare all’ingresso un tappo di plastica che verrà poi riciclato.

Inoltre, il 31 dicembre sarà anche la notte in cui i ‘sogni’ di 3 protagonisti della ‘Mole dei desideri’ diventeranno realtà. Sul palco, infatti, saranno premiati 3 desideri scelti tra tutti quelli scritti su bigliettini di carta e appesi sulle riproduzioni della Mole in versione natalizia che nei weekend di dicembre sono state allestite nei luoghi del ‘Natale Magico’.

Il pubblico, scaricandosi ‘Bepix’, l’applicazione dedicata al ‘Capodanno 2020: la Magia del Cinema’, potrà partecipare a un emozionante countdown e creare una coreografia luminosa con giochi di luce straordinari.

A partire dalle ore 22 saliranno sul palco i più importanti campioni del mondo di sempre: Disguido, Carlo Truzzi, Nestor Hato, Otto Wessely, Paolo Carta, Mago Edgar e Miguel Muñoz.

 

DISGUIDO – Un duo di fantasisti che pone al centro del proprio spettacolo la comicità visuale in un mix di illusionismo, mimo e cabaret. Ispirandosi alla grande commedia slapstick di Charlie Chaplin e Buster Keaton, crea uno show esilarante e poetico in cui lo spettatore è il vero protagonista. Finalisti al Campionato del Mondo di Magia FISM 2015 hanno conquistato il secondo posto al Campionato Europeo di Magia 2014.

CARLO TRUZZI – Riconosciuto come il più abile esperto nell’affascinante arte delle ombre, Carlo Truzzi riporta agli albori della cinematografia con raffinate tecniche di sovrapposizione. Fantasista di livello mondiale ha rielaborato questa antica forma di spettacolo in chiave avvincente, poetica, comica e ironica, creando silhouettes diverse di animali, celebri personaggi dello spettacolo internazionale e interi sketch solo con l’utilizzo delle sue mani.

NESTOR HATO – Considerato uno dei migliori manipolatori al mondo si è classificato secondo al Campionato Mondiale FISM 2018 Korea e Campione Europeo FISM. Il fantasmagorico manipolatore di scena che fa apparire le carte aeree con una cadenza vertiginosa ha creato nuovi numeri di magia dal ritmo frenetico.  

 

OTTO WESSELY – È un travolgente prestigiatore austriaco, già campione del mondo, che si è esibito ovunque, dal Crazy Horse di Parigi ai più grandi show di Las Vegas. Il suo numero visivo è considerato il più comico a livello internazionale. Si tratta di un improbabile mago che tenta in ogni modo di stupire il pubblico con un’esilarante e incontrollabile follia comica.

PAOLO CARTA – Consulente per parchi a tema, grandi personaggi dello spettacolo, illusionisti, film per il cinema, produzioni televisive SKY, Mediaset e Rai. Ha ricevuto numerosi premi internazionali per le sue esibizioni ed è stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere per meriti artistici nel campo dello spettacolo. Considerato uno degli artisti più eclettici e talentuosi, ha calcato le scene dei teatri più prestigiosi di tutto il mondo e ha portato la sua arte nei parchi divertimento a tema, tra cui Gardaland, dove ha ricoperto anche il ruolo di direttore artistico.

 

MAGO EDGAR – Specializzato in diverse tipologie di magia, dal close-up alle grandi illusioni, ha creato diversi spettacoli con la sua compagnia teatrale che ha fatto il giro di Francia e Spagna. Terzo mago al mondo nella categoria grandi illusioni, la sua carriera vanta più di 400 esibizioni in due anni lungo la costa catalana, apparizioni televisive, show al Teatreneu di Barcellona, sessioni magiche ravvicinate, spettacoli in congressi e festival teatrali eccezionali (come Fira de Tàrrega, La Mostra d’Igualada, FETEN-Gijón, FISM in Italia). Il suo programma di magia è andato in onda sulla piattaforma Internet TV Waita.

MIGUEL MUÑOZ – Miguel Muñoz è mago, artista circense e co-direttore di Puntocero. È stato premiato come Campione del Mondo di Magia (Grand Prix Fism 2018), premio FISM 2015 e 2014. Ha lavorato con acclamati registi e compagnie come Tim Burton e Disney (nel loro ultimo film Dumbo), DV8 Physical Theater, Nofit State Circus, Tattoo Theater. Durante le sue tournée internazionali si è esibito in luoghi prestigiosi come l’Hollywood Magic Castle, il London National Theatre, il Teatro Circo Price a Madrid o il Taipei National Theatre.

Per informazioni: www.nataleatorino.it

Le “street photos” di Vivian Maier

In Her Own Hands

In mostra alla Palazzina di Caccia di Stupinigi gli scatti dell’inconsapevolmente grande fotografa americana

Fino al 12 gennaio 2020

Bambinaia di mestiere per quasi tutta la vita. E, dentro, una bruciante salvifica   compulsiva passione e un innato talento per la fotografia. “Era eccentrica – si scrisse di lei – forte, determinata, colta ed incredibilmente riservata. Indossava un cappello largo, un vestito lungo, un cappotto di lana, scarpe da uomo e un passo deciso. Una macchina fotografica intorno al collo ogni volta che usciva di casa. Faceva ossessivamente delle foto, ma non le mostrava mai a nessuno…” . Come fossero il suo personale segreto, il suo mondo intimo e privato. Un modo per acchiappare la vita, per vincere la solitudine e la mancanza di affetti e di strette relazioni umane. Si calcola che dagli Anni ’50 agli ’80, Vivian Maier abbia scattato oltre 100mila fotografie, fra le strade di New York, Chicago e Los Angeles (ma non solo e nolo negli States) con la sua inseparabile “Rolleiflex” prima e la più leggera “Leica”, negli ultimi anni.

Molti gli autoritratti, oggi si direbbero selfie, scattati in continuazione, davanti a specchi o vetrine di negozi utilizzate come superfici riflettenti. Foto come reali finestre sulla vita americana negli anni successivi al secondo dopoguerra – vista con gli occhi di una grande fotografa che mai si è considerata tale – e che restarono “nelle sue stesse mani” (come recita il titolo), mai esibite, molte neppure sviluppate. Un centinaio le troviamo oggi esposte nelle sale della Palazzina di Caccia di Stupinigi, fino al 12 gennaio del 2020, in una suggestiva mostra organizzata dall’Associazione Culturale Dreams, con il coordinamento operativo di Next Exhibition e la curatela di Anne Morin. Quella di Vivian non fu affatto la “vita meravigliosa” raccontata al cinema in bianco e nero dal grande Frank Capra, massimo cantore dell’american way of life degli Ani ’30 – ’40. Tutt’altro. Nata nel Bronx di New York nel ’26 da madre francese e padre austriaco che ben presto abbandona la famiglia, trascorre gli anni dell’infanzia e dell’adolescenza, con la madre Marie e l’amica Jeanne Bertrand, fotografa e scultrice affermata, in Francia. Ritorna definitivamente negli States nel ’51 e trova lavoro come bambinaia (mestiere che sarà il suo per circa quarant’anni) a Chicago presso la facoltosa famiglia di Nancy e Avron Gensburgs, di cui alleva i tre figli. Sarà una “tata” – si dice – più dal cipiglio asburgico che non dalle dolci maniere alla Mary Poppins. La fotografia continua intanto a marcare il senso vero della sua solitaria esistenza e quei self-portrait a rappresentare “la prova inconfutabile del suo passaggio in un mondo che sembra non essersi accorto di lei”.

La vecchiaia si porterà dietro una triste povertà, al punto che, non potendo più pagare l’affitto di casa, si vedrà costretta a cedere i propri bagagli di ricordi: si parla di 200 scatole di cartone contenenti un mondo di cianfrusaglie, dai cappelli ai vestiti, a scontrini, ad assegni mai ritirati e quant’altro. Fra cui un patrimonio incredibile di fotografie, negativi e rullini mai sviluppati che, battuti all’asta nel 2007, finirono nelle mani, per soli 380 dollari, di John Maloof, giovane immobiliarista in cerca di immagini di Chicago per scrivere un libro. Capita la grandezza del tesoro che aveva fra le mani, il giovane avviò indagini per accertarne la provenienza e nel frattempo pubblicò un buon numero di foto e organizzò mostre itineranti in tutto il mondo. Così quando il 29 aprile del 2009, Vivian Maier morirà per una banale caduta sul ghiaccio nella downtown di Chicago, il mondo la scopre. Scopre il suo immenso lavoro, il suo talento (su cui lei stessa mai s’era interrogata), l’indiscutibile bravura di una fotografa che ha saputo catturare momenti diventati iconici e ritrarre la strada, le persone, gli oggetti e tutto quanto riusciva a sorprenderla, fissandone l’immagine nell’emozione di un momento. Cinque le sezioni in cui si articola la mostra organizzata a Stupinigi: “Città”, “Dettagli” (dalle scarpe tirate a lucido che sbucano da una vetrina alle mani intrecciate dei due anonimi amanti), “Ritratti” (particolarmente acuti e arguti quello dell’edicolante preda di una profonda inesorabile pennichella, così come quello delle due ragazzine che si scambiano uno sguardo di gustosa complicità), “Frames” (con i filmati super 8 ritrovati dal giovane Maloof negli scatoloni comperati all’asta) e “Self-Portarait / Colori” (sono 22 le foto a colori presenti in mostra e datate intorno agli Anni ’70).

In rassegna sono anche presenti due postazioni per autoritratto in cui potersi scattare un selfie “alla Maier”, scegliendo a piacere lo scenario preferito e a far bella mostra di sé troviamo anche lo stesso modello di macchina fotografica usata da Vivian e la riproduzione di una camera oscura forse simile a quella ricavata nel piccolo bagno di casa Gensburgs a lei riservato e da lei, purtroppo, così poco utilizzata.

Gianni Milani

“Vivian Maier. In Her Own Hands”

Palazzina di Caccia di Stupinigi, piazza Principe Amedeo 7; per info tel. 011/19214730 o www.mostramaier.it

Fino al 12 gennaio 2020

Orari: dal mart. al ven. 10/17, sab. e dom. 10/18

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Nelle foto

– “Self – Portrait”, Undated
– “New York”, 1954
– “New York”, 1954
– “Undated”
– “Autoritratto”, Undated

 

 

 

Napoli (Fi): “Appendino? La svolta la daranno gli elettori”

Riceviamo e pubblichiamo

Come nell’operetta morale leopardiana del Venditore di almanacchi, il sindaco Chiara Appendino rassicura i torinesi che il 2020 sarà l’anno della svolta, cioè migliore del 2019

È così tutte le volte che si arriva a ridosso della notte di San Silvestro: si accendono le speranze per l’anno nuovo. La sola, vera speranza dei torinesi è di scavalcare il 2020 senza danni maggiori e arrivare al sospirato anno elettorale per mandare a casa una giunta che ha provocato molti e gravi danni al tessuto economico e sociale della città.Non mi sorprende la ricandidatura di Appendino. È giusto per un sindaco uscente chiedere il giudizio degli elettori. Mi sorprende, invece, la giravolta funambolica del PD, sulle barricate fino a qualche mese fa e oggi improvvisamente disponibile a intavolare un confronto con il M5s torinese. Di fronte a tanta disinvolta ipocrisia, il centrodestra ha il dovere di reagire chiamando a raccolta le migliori energie sociali della città. Il centrodestra deve costruire, a cominciare dal territorio, un patrimonio di credibilità e di autorevolezza impegnandosi a valorizzare il civismo. E un candidato civico è la scelta lungimirante e di buon senso da cui partire per superare divisioni e incomprensioni. Se restiamo fermi a battere la moneta del sovranismo e del populismo non ci aspetta un grande futuro.

 

Osvaldo Napoli, capogruppo di Forza Italia al Comune