L’assoluzione del capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari, piemontese, coinvolto nel processo sulla cosiddetta rimborsopoli è definitiva. Così ha deciso la sesta sezione penale della Corte di Cassazione, annullando la condanna in appello a 11 mesi di reclusione perché “il fatto non costituisce reato”. La Suprema Corte ha invece disposto un nuovo giudizio di secondo grado per l’ex presidente della Regione Roberto Cota, per il deputato della Lega Paolo Tiramani e per l’onorevole di FdI Augusta Montaruli, per un vizio di motivazione. Inoltre un nuovo giudizio di secondo grado, per la rideterminazione della pena principale o di quella accessoria, è stato deciso nei confronti di un’altra ventina di imputati, ex consiglieri regionali. Nel processo d’appello, chiusosi nel luglio 2018, Cota era stato condannato a un anno e sette mesi di reclusione, stessa pena per Montaruli. Invece Tiramani era stato condannato a un anno e cinque mesi. Il processo faceva riferimento all’uso dei fondi di funzionamento dei gruppi consiliari nella legislatura 2010-2014.
Nuovo murales al Balon. Un regalo al quartiere
Da parte di chi da anni si impegna sul territorio
Dalla collaborazione tra Il Cerchio Ele Gocce, Associazione Emporium (organizzatrice di San Salvario Emporium), Xplosiva, i residenti e i commercianti del Balon nasce una nuova facciata dipinta in via Mameli.
Il murales è stato realizzato dal duo artistico Howler in occasione di Club Palazzo, evento all’interno di Club To Club, nella strada che unisce il mercato di Piazza della Repubblica alla zona del Balon.
L’opera è nata grazie agli sforzi delle associazioni e dei gruppi che hanno partecipato, malgrado l’annullamento dell’evento di Emporium e del momento di instabilità che vive il Balon. Si è voluto mandare un messaggio di positività alle persone che vivono il quartiere e non solo, sottolineando la sua anima vivace e multiculturale come natura che deve essere tutelata e come luogo che richiede una continua riscoperta e partecipazione.
Attraverso la metafora del cibo gli artisti hanno rappresentato la varietà di diverse personalità e culture che convivono una accanto all’altra nel borgo, una contaminazione che produce sapori inediti come l’opera degli Howler. I giovanissimi artisti sono stati coordinati dall’associazione Il Cerchio E le Gocce, collettivo di artisti che dal 2001 lavora sul territorio cittadino, e non solo, insieme al progetto MurArte.
Foto by Livio Ninni http://www.livioninni.com
Raccolta differenziata, Piemonte virtuoso
La Regione tra le più virtuose d’Italia: aumenta dell’1,6%, approdando a quota 62,1%.
A guidare la classifica la provincia di Novara con il 76%
La Regione Piemonte è una delle più virtuose d’Italia nel guidare la raccolta differenziata, con la provincia di Novara che è risultata la più efficiente nel campo, aprendo la classifica con la percentuale del 76%. All’ultimo posto si posiziona la provincia di Alessandria con il 53%.
Torino ha una performance di poco superiore, posizionandosi al penultimo posto con il 57%.
Grazie all’applicazione del nuovo metodo di calcolo ragionale della produzione dei rifiuti urbani e della raccolta differenziata, giunta quest’anno al suo secondo anno di applicazione, trovano conferma gli andamenti registrati sui dati del 2017, pari ad un aumento della produzione totale di rifiuti, con 2.170.059 tonnellate, ma ad un decremento di quelli indifferenziati pari a 841.984 tonnellate. Un lento, ma costante migliormento si è registrato nella raccolta differenziata nel 2018, pari a +1,6 punti percentuali rispetto al 2017, il che equivale all’aumento da 283 a 305 chili di rifiuti che sono stati avviati a recupero.
Il nuovo metodo di calcolo contempla anche nuove tipologie di rifiuti che in passato non venivano computati, quali quelli avviati al compostaggio domestico ( attività questa disciplinata dal Comune di riferimento), quelli assimilati ai rifiuti urbani (prodotti, per esempio, da supermercati ed attività commerciali), i rifiuti da costruzione e demolizione, quelli da spazzamento stradale avviati a recupero e le cosiddette “raccolte selettive minori”( come pile esauste, farmaci scaduti, olio, vernici e toner). Tutte le realtà provinciali in Piemonte superano l’obiettivo del raggiungimento del 65% della raccolta differenziata, previsto dalla normativa nazionale e dal piano regionale rifiuti, ad eccezione della provincia di Alessandria e della Città Metropolitana di Torino, che rimangono, invece, prossimi al 55%. Proprio la Città Metropolitana di Torino, incidendo per metà della popolazione piemontese, abbassa il dato medio regionale sotto la soglia che ci si prefigge.
In quanto a virtuosita’, dietro a Novara, si posizionano Asti, con il 71%, il Verbano Cusio Ossola con il 79%, Biella con il 68%, Cuneo (67%), Vercelli (-65%), seguiti da Torino ed Alessandria, rispettivamente con il 57% e 53%.
Per verificare l”efficacia della raccolta differenziata e delle attività di riduzione della produzione dei rifiuti, l’indicatore più significativo rimane il quantitativo pro capite di rifiuti che i cittadini non differenziano (i cosiddetti rifiuti urbani indifferenziati).
347 sono i kg di raccolta differenziata pro capite registrati a Novara, mentre ad Alessandria, provincia fanalino di coda in Piemonte nel campo, il dato si abbassa a 296 kg pro capite.
L’Assessorato all’Ambiente, Energia ed Innovazione della Regione Piemonte, presieduto dall’Assessore Matteo Marnati, sta anche mettendo a punto la cosiddetta ‘tariffa puntuale”, un sistema di tariffazione che misura la quantità effettiva del rifiuto conferito da utenza. Sono ormai 37 i comuni dove questa viene applicata, cui sui se ne sono aggiunti 31 nel corso del 2018, arrivando a quota 68.
A facilitare e contribuire all’efficienza dello smaltimento dei rifiuti sono i consorzi, di cui il più performante risulta quello di Chieri, che ha raggiunto l’81% della raccolta differenziata; seguono due consorzi novaresi, del Medio Novarese (78%) e del Basso Novarese (74%), poi quello Astigiano con il 71% ed a quota 65% i consorzi Dora-Sangone e CSEA di Cuneo e del Vercellese.
Mara Martellotta
Piemonte Food Awards, ecco le eccellenze regionali
ECCELLENZE AGROALIMENTARI PIEMONTESI 2019
La serata di Gala dei Piemonte Food Awards al Golf La Margherita
Alla presenza dell’Assessore regionale all’agricoltura Marco Protopapa, si sono svolte le premiazioni della seconda edizione dei Piemonte Food Awards al circolo Golf La Margherita con un grande successo di presenze.
Un riconoscimento atteso dall’industria dell’agroalimentare e che mai prima d’ora ha visto premiare queste categorie tutte insieme.
Vogliamo ringraziare tutte le aziende che si sono messe in gioco partecipando alla 2° Edizione dell’Oscar delle Eccellenze Agroalimentari del Piemonte
?Categoria Dolci
Vincitore: Andrea Bovo, pasticceria & caffe’
Menzioni speciali: Moriondo Virginio, Piccola Pasticceria, Pasticceria Monser, La Dolce Langa
?Categoria Cioccolato
Vincitore: Bodrato cioccolato
Menzioni speciali: Cioccolateria Buschese FAGIOLO-PEIRANO Snc, Boella & Sorrisi
?Categoria Prodotti da forno
Vincitore: Galup Pinerolo
Menzione speciale: Alla vecchia maniera
?Categoria speciale grissini
Vincitore: Panificio Rb Il vero Grissino Biellese
?Categoria Vino
Vincitore: Azienda Vitivinicola Fontechiara
Menzione speciale: Cantina di Casorzo
?Categoria Riso
Vincitore: Terre alte Villarboit
Menzioni speciali: Riso Acquerello, Il re del riso, Riso in fiore
?Categoria Formaggi
Vincitore: Caseificio Vallemacra
Menzione speciale: La Giuncà Formaggi Tipici
?Categoria Confetture e Conserve
Vincitore: Giro di Vite
Menzione Speciale: Poderi Sartoris
?Categoria Salumi
Vincitore: AgriSalumeria LUISET
Menzione speciale: Salumeria Simondi
?Categoria Funghi e tartufi
Vincitore: INAUDI Funghi, Tartufi e Bontà della Natura
Menzione Speciale: Tartuflanghe : Tartufi Bianchi
?Categoria Nocciole
Vincitore: Nocciole Ronco Luigina Azienda Agricola
Menzione speciale: Agriturismo La Bessa
?Categoria Liquori
Vincitore: Cascina Nonno Gino
Perché i Piemonte Food Awards? La manifestazione nasce con l’obiettivo di individuare, gratificare e premiare le eccellenze enogastronomiche del territorio regionale. I Piemonte Food Awards vogliono essere un’occasione per riunire in una speciale serata tutti i protagonisti del mondo agroalimentare che contribuiscono a tenere alto il nome del Piemonte nel mondo, portando sulle tavole prodotti di altissima qualità.
Sono state oltre 140 le aziende iscritte con un aumento rispetto alla scorsa edizione patrocinata dalla Regione Piemonte. Già alla quarta edizione in Sardegna, terza in Toscana e Puglia e prima in Veneto. Questo straordinario evento che si prefigge di valorizzare ulteriormente le aziende che producono eccellenza, anche quelle di piccole dimensioni che potranno confrontarsi finalmente anche con le grandi realtà.
La giuria e il premio I giudici e i presidenti della giuria – uno per categoria – sono selezionati tra i massimi esperti nel mondo dell’agroalimentare: giornalisti di settore, addetti ai lavori, rappresentanti delle associazioni di categoria, ristoratori e lo faranno attraverso una degustazione alla cieca per garantire il massimo della trasparenza e dell’imparzialità, il compito della giuria sarà quello di premiare le migliori aziende Piemontesi, dando loro la possibilità di farsi conoscere ai consumatori e ai buyer.
Il premio Piemonte Food Awards, nasce per celebrare l’impegno e la competenza nel settore agroalimentare, in questo momento in grande ascesa e con forti prospettive di sviluppo nel mercato estero. “Sono entusiasta di premiare questi fantastici produttori di eccellenza, dichiara Donato Ala Presidente dell’Associazione Italy Food Awards che ha ideato il progetto. Voglio ringraziare di cuore fin da subito tutti gli sponsor, la Regione Piemonte e i presidenti di giuria, senza di loro non sarebbe stato possibile realizzare questo evento. Ora inizieremo a programmare gli Eventi speciali prima di ripartire con le iscrizioni per la terza edizione.
Tutte le aziende che vorranno iscriversi al concorso potranno farlo andando su www.piemontefoodawards.com dove potranno trovare il regolamento dettagliato
Rio Sappone, vegetazione da giungla
La vegetazione presente nelle vicinanze del rio Sappone all’altezza del circolo Fioccardo Master Club di via Oristano 24, ha raggiunto dimensioni tali da creare una situazione di pericolo, per chi si trova a transitare da quelle parti. La consigliera Scanderebech (nella foto) ha segnalato la situazione tramite un’interpellanza, che è stata discussa oggi in Sala Rossa.
Dichiara la Consigliera Comunale Federica Scanderebech: “Per fortuna gli uffici del Comune erano a conoscenza della situazione, forse a seguito di un’interpellanza della Circoscrizione 8.” Continua Scanderebech: “Finalmente si è chiarito che la proprietà del tratto di sedime in questione è di proprietà del Demanio Pubblico dello Stato. Gli alberi pericolanti rappresentano un rischio per l’incolumità di chi frequenta la zona; prima che capitino feriti o problemi di ordine pubblico, sarebbe opportuno poter mandare un segnale forte da parte di questa Amministrazione per risolvere il problema, che ormai è diventata una necessità della zona e monitorarne l’effettivo superamento della problematica”. Conclude Scanderebech: “Con quale modalità l’Amministrazione potrà seguire l’evolversi della procedura d’intervento e della risoluzione del problema?” La consigliera, vista la risposta poco esauriente, ha richiesto un approfondimento nella Commissione competente.
Primo Sistema in Europa, presso l’ospedale di Torino
All’ospedale Molinette sbarca la prima Tomoterapia “Radixact” in Italia ed il primo Sistema per piani di cura in Europa del Dipartimento di Oncologia e della Radioterapia universitaria della Città della Salute di Torino (diretta dal professor Umberto Ricardi). La Tomoterapia avrà il privilegio di poter lavorare con un software di ultimissima generazione per il controllo del movimento respiratorio (Synchrony), con un protocollo di collaborazione di ricerca scientifica che vedrà l’ospedale torinese quale primo centro europeo a potersi giovare di tale sofisticato sistema.
Il sistema di tomoterapia elicoidale, rispetto alle tecniche radioterapiche convenzionali, aumenta significativamente l’efficacia, l’efficienza e la precisione del trattamento radiante, grazie all’apporto di diversi aspetti rivoluzionari:
Recentemente il sistema Radixact è stato completato con un sofisticato dispositivo di tracking, che consente di “inseguire”, durante il trattamento, il movimento del tumore, dovuto ad esempio alla respirazione, orientando opportunamente in tempo reale il fascio solo sulla lesione neoplastica, evitando l’irradiazione inutile di tessuti sani.
La piattaforma di Tomoterapia, sulla base di quanto sopra riportato, presenta innumerevoli vantaggi clinici, i più importanti dei quali sono:
L’apparecchiatura inaugurata rappresenta la prima installazione in Italia dell’ultimo modello commerciale (Radixact X9) della piattaforma Tomoterapia; il software per il tracking respiratorio precedentemente descritto (“Synchrony”) consentirà al Centro della Città della Salute di essere il primo in Europa a fruire di questa ultima ed importante novità tecnologica, finora utilizzata solo in due Centri americani accademici, fornendo anche la possibilità di continuare ad alimentare un’attività di ricerca clinica, mission istituzionale per un’Azienda Ospedaliero-Universitaria, che non può prescindere dalla disponibilità di moderne apparecchiature.
La tecnologia Tomoterapia, che sta per completare un rinnovamento tecnologico dell’intera Radioterapia universitaria della Città della Salute, che ha interessato anche i presidi Sant’Anna (brachiterapia dei tumori femminili) e SGAS (acceleratore lineare in corso di installazione), costerà circa 7 milioni di euro in 7 anni (quindi circa 1 milione di euro/anno per un Dipartimento di Oncologia della CSS che spende circa 70 milioni di euro/anno per farmaci chemioterapici).
Infine, la disponibilità di tale sofisticato sistema potrà contribuire a ridurre la mobilità passiva per trattamenti ambulatoriali radioterapici verso la regione Lombardia, molto ricca di offerta radioterapica ad alto contenuto tecnologico. Pierpaolo Berra
Scippo sul tram, la polizia ferma il ladro
Oltre 150 collezionisti all’evento culturale promosso dalle associazioni ‘Quattro Assi Più’, ‘L.A.M’ e ‘C.I.C.S’
Una domenica all’insegna del motorismo storico, lo scorso 17 novembre in Liguria. Un evento promosso da tre fra le più importanti e primarie associazioni di mezzi storici italiane, tra cui il ‘Circolo Italiano Camion Storici’, la ‘Lega Antichi Motori’ e la ’Quattro Assi Più’.
Nella suggestiva cornice dell’antica ‘Trattoria da Pippo e Ugo’, a Ognio, frazione di Neirone, che dal lontano 1902 fa bella mostra di sé nel catalogo dei ‘Locali Storici’ italiani, oltre 150 appassionati e collezionisti provenienti dal Nord e Centro Italia si sono ritrovati insieme per scambiarsi gli auguri di Natale, fare il punto sui raduni dell’anno che ormai volge al termine, e visitare la preziosa e ampia raccolta privata di mezzi storici militari della Seconda Guerra Mondiale fino agli Anni Sessanta sia italiani che esteri di proprietà del titolare della trattoria.
Esprimono soddisfazione Dario Bosio e Maria Luisa Massaldi, rispettivamente presidente e vice presidente della ‘L.A.M’, “in quanto la folta rappresentanza di persone che hanno preso parte al pranzo di Natale è sinonimo di coesione umana e aggregativa sul filo di una passione molto diffusa nel Belpaese”.
Gli fa eco Carlo Marazzato, il più grande collezionista italiano ed europeo di camion storici italiani del ‘900 (ne possiede oltre 250), nonché affermato industriale del ‘Gruppo Marazzato’, dal 1952 leader nazionale in tema di logistica industriale, bonifiche ed emergenze ambientali: “Tre fra i maggiori e più seguiti club italiani di veicoli storici insieme per una grande festa sono già un successo”, dichiara.
Per Piero Zavattaro, vice presidente del ‘C.I.C.S.’, “anche tramite questi incontri si rafforzano e consolidano rapporti di confronto e scambio culturale, oltre che legami di amicizia e cooperazione fra persone che condividono una passione unica nel suo genere, cui si deve la conservazione di una parte importante del patrimonio nazionale legato al trasporto di merci e persone su gomma”.
Chiude infine con ironia e simpatia Cristiano Politi (revisore dei conti e socio fondatore del ‘Circolo Italiano Camion Storici Gino Tassi’), stimato collezionista piacentino in ordine cronologico a essere stato storicamente il primo, in Italia, ad aver dato avvio ad ampie raccolte di autobus e camion storici: “Non abbiamo potuto giocare da piccoli, ora invece lo facciamo da grandi”.
Due nuovi appuntamenti la prossima settimana al Sant’Anna per la rassegna “Vitamine Jazz” arrivata alla sua terza stagione, organizzata per la “Fondazione Medicina a Misura di Donna” e curata da Raimondo Cesa.
I concerti avranno inizio dalle ore 10.00 nella sala Terzo Paradiso in via Ventimiglia 3.
Martedì 19 novembre sarà la volta del “Trio Accorsi Blasioli Chiappetta”
Caterina Accorsi voce -Simone Blasioli sax – Alessandro Chiappetta chitarra
Caterina Accorsi
Muove i suoi primi passi come cantante nel pop e studiando teatro. Dal 2012 vive a Torino dove è attiva nella scena musicale jazzistica. Studia con Laura Conti, Roberta Gambarini, Dado Moroni, Albert Hera, Enrico Fazio, Kevin Mahogany, Gianni Virone e molti altri. Si laurea in Filosofia della Mente nel 2017 e in Canto Jazz nel 2019 con 110 e lode al Conservatorio Vivaldi di Alessandria, tenendo un concerto arrangiato per sestetto su Carla Bley. Si è esibita negli Stati Uniti all’Hendershot Coffe di Athens (Georgia), per il Novara Jazz Festival e il Monfrà Jazz Festival.
All’attività concertistica con i progetti Vibes&Voice, Bop-Doo Way 4tet e Carla Bley Village, affianca l’attività di didatta.
Nel 2012 ha partecipato al Concorso Sieber arrivando seconda classificata.
Ha ricevuto il Premio Talento Italiano 2014 come migliore allieva del primo anno del Conservatorio A.Vivaldi di Alessandria.
Simone Blasioli
Simone Blasioli inizia a studiare pianoforte e fisarmonica all’età di quattro anni sotto la guida del padre. All’età di 15 anni viene ammesso al Conservatorio L. D’Annunzio di Pescara dove si diploma brillantemente in Sassofono. Contemporaneamente studia Jazz presso l’Accademia Musicale Pescarese e presso la Fonderia delle Arti a Roma. Successivamente si laurea in Composizione per la musica applicata alle immagini con la votazione di 110/110 Lode e Menzione D’Onore e subito dopo in Direzione D’Orchestra presso il Conservatorio “A. Casella” dellʼAquila. Nel 2010 vince la Borsa di studio Erasmus in Composizione presso il Conservatorio di Castellón, in Spagna. Subito dopo vince una seconda borsa, (SMP), come Professore assistente di Composizione e Supervisore dell’Orchestra presso il RIAM di Dublino.
È primo sassofono alto della Big Band del Conservatorio dell’Aquila; suona in molte formazioni che spaziano dal duo al sestetto. Nel 2010/11 è stato quattro volte in tournée a Minsk con l’Italian Chansonnier.Vince numerosi concorsi nazionali e internazionali tra cui il 1° premio assoluto del 5° Concorso Stand Together: con la musica in Città Sant’Angelo e il 1° premio del Concorso Internazionale di Sassofono Città di Atri. È stato segnalato al Concorso: Composizione musicale, Creazione e Critica, SUONOSONDA, Genova. Arriva in semifinale al concorso Premio Massimo Urbani 2019.
Alessandro Chiappetta
Chitarrista e compositore, inizia a suonare la chitarra a nove anni da autodidatta.Ha Frequentato il Triennio di specializzazione in Jazz presso il Conservatorio G.Verdi di Torino sotto la direzione di Furio Di Castri.Partecipa successivamente ai seminari di Jim Hall, Scott Henderson, Joe Diorio, Mick Goodrick e John Scofield.
Ha collaborato con Enzo Zirilli, Luigi Bonafede,Andrea Allione, Alberto Marsico, Furio Di Castri, Luca Jurman, Fabrizio Bosso, Miroslav Vitous, Paolo Porta, Gianluca Petrella, Rob Sudduth, Tineke Postma, Mauro Battisti, Gianni Virone, George Garzone, Roberto Gatto, Quentin Collins, Alex Garnett.
Nel 2005 partecipa alle clinics di UMBRIA JAZZ a Perugia, avendo la possibilità di suonare con chitarristi quali Mark White e Jim Kelly. Nell’ambito di detta manifestazione viene selezionato tra diversi partecipanti vincendo una borsa di studio per il Berklee College di Boston.
Nel 2009 vince il contest di Moncalieri Jazz Festival, arrivando primo classificato come miglior musicista e compositore.
Giovedì 21 novembre “Voci PeriGolose” voci dal ‘500
basso e direttore Franco Romanelli – Raluca Nicolau – Laura Ribet – Jonathan Kleis – Armando Mugnai
La strada tracciata è quella giusta…partire dal repertorio rinascimentale, comunque di vera polifonia, intellettuale, sacro e profano, talvolta volgare ma certamente con un’ idea compositiva non per tutti, vuol dire alzare l’asticella delle difficoltà rispetto al pur meritorio canto popolare, alpino, tradizionale o il gospel, nati per le grandi platee.
Il gruppo vocale Voci PeriGolose, nato all’interno del Cdm borgarese, ha conquistato Verona.
Nei mesi scorsi, infatti, il gruppo corale, agli ordini del maestro Franco Romanelli, ha preso parte alla trentesima edizione del concorso internazionale di Verona. Un palco non nuovo per il gruppo borgarese, che già in passato aveva partecipato alla competizione, portando a casa un terzo posto.
Anche in questa occasione la concorrenza è stata agguerrita, dal momento che le formazioni musicali arrivavano da mezzo mondo: da varie regioni d’Italia, certo, ma anche da Cipro, dalla Germania, dagli Stati Uniti, dalla Turchia e dal Giappone, tanto per fare alcuni esempi. Internazionali i partecipanti, internazionale la giuria, con giurati italiani, spagnoli, tedeschi, americani e croati.
Giorgio Mazzucato grande esperto di musica antica e di madrigale, si è particolarmente congratulato col direttore (e con il gruppo) per la centratura dello stile, per le scelte esecutive, la dinamica e per lo stile provocatorio, perfettamente in linea con la prassi esecutiva del ‘500. Il direttore ha mostrato con la ricerca e scelta del repertorio, e con la teatralità dell’ esecuzione proposta una visione artistica l’originale e ben definita, di raffinata efficacia.
Un feto embrionale di 10-15 settimane è stato trovato in un contenitore cilindrico nel pomeriggio di domenica, a Torino, da un passante che lo ha consegnato ai carabinieri. Dall’ analisi medica effettuata si tratterebbe di un feto tra le 10 e le 15 settimane, collocato in una provetta di 7 centimetri di altezza e 3 di diametro con liquido di conservazione. I militari dell’arma hanno visionato i filmati delle telecamere di videosorveglianza della zona per risalire all’identità di chi e ha abbandonato nell’aiuola la provetta che potrebbe essere stata rubata da un laboratorio ospedaliero.