ilTorinese

Il vescovo all’Artusi

Dal Piemonte

Il vescovo della Diocesi di Sant’Evasio, monsignor Gianni Sacchi, ha visitato nel pomeriggio di martedì 19 novembre l’Istituto alberghiero Artusi di Casale Monferrato.

Per monsignor Sacchi questa è stata la terza visita all’Artusi. Ed era stato proprio l’istituto alberghiero la prima scuola che aveva visitato poco dopo il suo ingresso come vescovo di Casale nell’ottobre del 2017. Il vescovo – accolto dal presidente Claudio Giani, dall’insegnante di religione, Julien Coggiola e dal corpo docente – ha incontrato gli allievi, ricordando di essere figlio di ristoratori. Poi ha visitato i laboratori di sala e di cucina. Infine è stato ospite dell’Istituto, con un pranzo preparato e servito dagli allievi della classe quinta.

Massimo Iaretti

Stop al bollo auto per tre anni a chi passa da euro 0,1,2 a euro 6

SGRAVI IRAP PER LE IMPRESE
Al via dal 2020 le novità introdotte dalla Regione nella Legge di Stabilità 
Il presidente Cirio: “È uno di tagli di tasse più impattante degli ultimi 10 anni”
Ridurre la pressione fiscale verso i cittadini e le aziende piemontesi: è l’obiettivo della Giunta regionale che nella Legge di Stabilità 2020 ha introdotto due misure specifiche   che riguardano il bollo auto e l’Irap per le imprese.
Il documento approvato riguarda le disposizioni per la formazione del bilancio annuale di previsione 2020 e verrà sottoposto all’esame del Consiglio regionale.
«È la prima volta che in Regione viene usato uno strumento come la Legge di Stabilità – spiega il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio –. Unascelta che abbiamo fatto per programmare meglio la gestione delle risorse in un quadro di chiarezza politica, definendo le linee guida per la redazione del bilancio».
Due le novità principali che la Giunta introdurrà a partire dal 2020.
Tutti i possessori di un veicolo Euro 0,1,2 che acquisteranno un’auto Euro 6 (sotto i 100 kW) potranno beneficiare dell’esenzione sul bollo per tre anni. Alla misura potranno accedere oltre 500 mila cittadini piemontesi.
In Piemonte sono circa 223 mila i veicoli in classe Euro 0 (7,6%), 58 mila gli Euro 1 (2%) e 237 mila gli Euro 2 (8,1%): circa il 18% del totale dei veicoli circolanti sul territorio regionale. L’introito fiscale complessivo derivante dal bollo è di circa 450 milioni di euro all’anno165 euro è il valore medio pagato dai piemontesi per la tassa.
La seconda misura riguarda la riduzione dell’Irap, per cinque anni, per le imprese di nuova costituzione in Piemonte o che trasferiscono un insediamento produttivo sul territorio regionale, o per quelle che assumono o stabilizzano il personale.
Lo sgravio introdotto è dello 0,92%, che corrisponde fino a 1/3 del valore dell’aliquota (attestata oggi in media al 3,9%).
In particolare per le imprese che trasferiranno in Piemonte la propria attività produttiva l’agevolazione si tradurrà in un risparmio complessivo medio, nei cinque anni, di 6 mila euro per quelle con meno di 50 addettioltre 30 mila euro per le aziende da 50 a 250 dipendenti e quasi 100 mila euro per quelle con oltre 250 addetti.
Per le nuove imprese,invece,lo sgravio medio complessivo sarà di 1800 euro per quelle  con meno di 50 dipendentioltre 90 mila euro da 50 a 250 150 mila euro per quelle sopra i 250 addetti.
Sgravio sull’Irap fino a 40 mila euro anche per le aziende che fanno nuove assunzioni o stabilizzano contratti di lavoro, passando da tempo determinato, apprendistato, garanzia giovani e alternanza scuola-lavoro a un contratto a tempo indeterminato.
Un’altra misura introdotta dalla Legge di Stabilità riguarda i danni provocati dalla fauna selvatica e prevede lo stanziamento di 6 milioni di euro per garantire i risarcimenti alle aziende agricole.
«Questo è uno dei tagli di tasse più impattante realizzato in Piemonte negli ultimi 10 anni – sottolinea il presidente Cirio –. Abbiamo iniziato dal bollo anche per incentivare dal punto di vista ambientale il rinnovo del parco auto circolante che, nel nostro territorio, è più alto della media nazionale. Parliamo di uno sgravio fiscale che potenzialmente raggiunge quasi 520 mila cittadini piemontesi. La seconda misura invece ha un obiettivo duplice: attrarre nuove imprese e dare una ricaduta positiva sull’occupazione, attraverso una agevolazione fiscale sull’Irap per chi sceglierà la nostra regione per insediare un’attività produttiva e per chi assumerà nuovi lavoratori o li stabilizzerà. Abbiamo anche voluto prevedere un intervento specifico per risarcire gli imprenditori agricoli su una delle principali emergenze che riguarda i danni causati della faunaselvatica. Questo è solo l’inizio, il nostro obiettivo è continuare a ridurre la pressione fiscale per tutti i cittadini e le imprese del Piemonte».

Regione: gruppo di lavoro per l’autonomia differenziata

Sarà un gruppo di lavoro con i rappresentanti di tutti i gruppi consiliari a discutere la proposta di deliberazione della Giunta sulla “autonomia differenziata”. Sono le prime determinazioni decise in Consiglio regionale, in  prima Commissione, presieduta da Carlo Riva Vercellotti, in una seduta cui ha preso parte anche il presidente della Regione Alberto Cirio.

Il tavolo di lavoro, coordinato dal presidente Riva Vercellotti, sarà costituito da uno o più  rappresentanti per gruppo. I consiglieri coinvolti avranno tempo fino al 9 dicembre per presentare un documento di sintesi che verrà discusso dalla Commissione. Il provvedimento dovrebbe arrivare in Aula nella settimana successiva.

Le consultazioni online dovranno invece concludersi entro il 2 dicembre. Il gruppo di lavoro potrà decidere se convocare eventuali interlocutori per consultazioni fisiche.

La proposta di deliberazione viene ora trasferita al Cal per l’acquisizione del parere di competenza.

In precedenza la Commissione aveva approvato all’unanimità l’assestamento di bilancio del Consiglio regionale, presentato dal presidente Stefano Allasia.

 

(dall’ufficio stampa di Palazzo Lascaris)

 

Gatorade 5v5, il calcio è giovane

RIPARTE L’INIZIATIVA GLOBALE GATORADE® 5V5: APERTE LE ISCRIZIONI PER LA TAPPA DI TORINO

Il 21 dicembre e il 02 marzo si disputeranno le due tappe locali di Torino, dove gli atleti dai 14 ai 16 anni potranno scontrarsi per aggiudicarsi il titolo di Campioni del mondo vivendo un’esperienza Globale.

 

Al via la quarta edizione italiana del Gatorade® 5v5, torneo amatoriale di calcio a cinque rivolto ai giovani italiani tra i 14 e i 16 anni, che coinvolge numerosi Paesi provenienti da Nord America, America Latina, Asia ed Europa.

La nuova edizione italiana del Torneo Gatorade® 5v5 presenta alcune novità:

  • L’ampliamento dei capoluoghi coinvolti, da 12 a 15tre in più rispetto all’ultima edizione: AgrigentoAvellino, Bergamo, Caltanissetta, Cesena, Firenze, Lecce, Milano, Piacenza, Reggio Emilia, Roma, Salerno, Taranto, Torino, Verona;

  • La definitiva apertura della competizione al mondo femminile, a seguito del test avvenuto nell’edizione precedente, grazie alla quale le giovani atlete tra i 14 ed i 16 anni potranno sfidarsi in un torneo nazionale con la possibilità di accedere alla Finale Nazionale di Milano.

Nelle 15 città dislocate su tutto il territorio italiano si svolgeranno i tornei locali per decretare le 15 squadre – maschili e femminili – che accederanno alla Finale Nazionale che si disputerà a Milano tra la fine di marzo e l’inizio di aprile presso il Suning Youth Development Center. Alla fine di maggio, le due squadre vincitrici – maschile e femminile – si aggiudicheranno la possibilità di rappresentare il Paese nelle Finali Globali Gatorade® 5v5 all’estero e di vivere un’esperienza mondiale laureandosi Campioni del Mondo.

Ambassador del progetto Esteban Cambiasso, che ha rinnovato il suo impegno nel progetto dopo l’edizione 2019, Regina Baresi, capitana dell’FC INTER WOMEN, in qualità di portavoce e Ambassador per il calcio femminile.

La Sanità privata? E’ un pezzo di servizio pubblico

Un convegno a Torino per fornire le prove

La Sanità privata fa sentire da Torino la sua voce e fornisce numeri per spiegare l’importanza del suo ruolo in termini di offerta professionale, tecnologica, scientifica, ma anche come motore dell’economia . L’occasione è stata il convegno Il valore del privato accreditato nello sviluppo del sistema sanitario piemontese, organizzato da AIOP Piemonte, con il patrocinio di Confindustria Piemonte e Unione Industria Torino – Gruppo Sanità. Il primo dato che salta all’occhio è che si tratta di un sistema fortemente connesso al servizio sanitario pubblico.
Nel 2017 il valore della produzione delle strutture associate all’ AIOP ( Associazione italiani ospedalità privata) ha raggiunto in Italia i 7,9 miliardi di euro, che per il 96% deriva dai ricavi con tariffe previste dal Sistema Sanitario Nazionale. “Stiamo quindi parlando di una realtà profondamente legata al servizio pubblico, insieme al quale costituisce una filiera completa e un motore economico del sistema Italia – spiega Giancarlo Perla, Presidente AIOP Piemonte -. In Piemonte la rete AIOP assicura il 22% dei posti letto totali utilizzati per l’attività di ricovero, tra pubblici e privati accreditati. Sono numeri che confermano l’importanza del nostro ruolo e la necessità di sviluppare una filiera sempre più integrata, efficiente e orientata all’eccellenza”.
IL secondo dato è economico: le strutture sanitarie private “forniscono un servizio pubblico e alimentano la vita economica – dichiara Barbara Cittadini, Presiedente Nazionale AIOP -. In Italia, le strutture a noi associate garantiscono infatti circa il 28,4% delle giornate di degenza e il 26,5% delle prestazioni del Servizio Sanitario Nazionale, a fronte di un costo che rappresenta solo il 13% della spesa sanitaria italiana. Inoltre, coinvolgono nel loro indotto quasi 15.000 società, spesso pmi locali, che rappresentano le fondamenta dell’imprenditorialità italiana”.
In Piemonte la sanità privata gestisce 3.300 posti letto per l’88% accreditati con il Servizio Sanitario Nazionale, oltre 4.300 addetti, per l’80% dipendenti . Al convegno ha debuttato il primo bilancio sociale di AIOP Piemonte, che evidenzia: stabilità nell’occupazione con circa il 91% dei dipendenti delle strutture Aiop regionale assunto a tempo indeterminato e con un indotto occupazionale per 88% locale; predominanza di quote rosa, con il 74% di donne tra i dipendenti; oltre il 17% del volume di acquisti è locale; il 73% delle strutture ha intrapreso iniziative per una migliore gestione energetica.

Fondi raddoppiati per riqualificare fiumi e laghi

La Regione Piemonte con l’assessore all’ Ambiente Matteo Marnati raddoppia i fondi per la riqualificazione di fiumi e laghi, passando da 1,3 milioni di euro nel 2018 a 2,7 nel 2020

L’Assessorato regionale all’Ambiente, presieduto dall’Assessore Matteo Marnati,   ha raddoppiato lo stanziamento dei fondi previsti per la riqualificazione delle sponde di fiumi e di laghi, passando da 1,3 milioni del 2018 a 2,4 del 2019, cui se ne aggiungono 2,7 milioni programmati per il 2020, grazie ad un bando che verrà pubblicato nei prossimi giorni sul Bollettino Regionale.

“L’attuale giunta – spiega l’assessore Matteo Marnati – raddoppia così le risorse per la riqualificazione delle sponde di fiumi, torrenti e laghi allo scopo di prevenire il rischio idrogeologico. Questi interventi aumentano la capacità di fiumi e laghi di resistere all’eccesso di precipitazioni, che spesso sfociano nelle esondazioni. La prevenzione si affianca, inoltre, agli interventi strutturali che riguardano la difesa del suolo”.

La Regione Piemonte premia, così, i progetti realizzati in sinergia con gli enti locali e territoriali, in modo da sostenere e favorire l’estrinsecazione delle competenze territoriali. Nel 2019 l’impegno degli enti beneficiari del finanziamento è anche stato economico. A fronte di una richiesta di fondi alla Regione per circa 2.380.000 euro, è stato fornito un contributo da parte dei beneficiari per un ammontare di quasi 215 mila euro. Viene, così, rinnovata dalla Regione Piemonte, per il terzo anno consecutivo, la pubblicazione del bando pubblico per la riqualificazione dei corpi idrici con l’assegnazione di risorse per un importo di 2.710.000, anche in considerazione della risposta positiva giunta, nel corso delle precedenti elezioni, dagli enti locali.

La Regione, con la pubblicazione del bando, richiede altresi’ agli enti locali ed ai parchi presenti sul territorio lo sviluppo di progetti capaci di migliorare gli aspetti morfologici e di deflusso delle acque. Si invitano, in questo modo, i vari Comuni ad associarsi tra loro e con gli enti provinciali e gli Enti parco, per la condivisione di sinergie e di obiettivi da raggiungere. Un altro fondamentale valore aggiunto è rappresentato dal coinvolgimento diretto di associazioni ed enti locali, capaci di garantire, con la loro attività, il mantenimento dell’intervento nel tempo. Gli interventi previsti dai tredici progetti presenti nella graduatoria del bando per la riqualificazione dei corpi idrici 2019, approvati dalla Regione Piemonte, riguardano la gestione della vegetazione fluviale di tipo conservativo, il rimboschimento, la ri-vegetazione, il taglio degli alberi che creano rischi , l’apertura di vecchi rami di fiumi da riattivare in caso di piena e l’individuazione di “aree di laminazione”, in cui la piena possa sfogarsi esternamente dai centri abitati.

 

Mara Martellotta

FILM SU MONTIGLIO PREMIATO AL FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL CINEMA DI SALERNO

E’ ‘Qui non si muore’ del regista torinese Roberto Gasparro.

‘Qui non si muore’, seconda opera del regista torinese Roberto Gasparro, ha vinto il premio miglior sceneggiatura al ‘Festival Internazionale del Cinema di Salerno’.

Il film, girato lo scorso aprile e maggio a Montiglio Monferrato, ridente e suggestivo comune astigiano, con il coinvolgimento dell’intera popolazione, narra la storia di tre ex partigiani e un ex militante fascista che decidono di ripopolare il loro borgo abbandonato da tutti i giovani.

Fiero di questo riconoscimento – dichiara Gasparro – il premio che più desideravo: la pellicola racconta il diritto alla felicità, tema più che mai attuale in questi complicati tempi moderni, in cui i grandi sogni e i nobili obiettivi rivestono una funzione fondamentale per l’evoluzione positiva della società.

Nel cast anche il Premio ‘David di Donatello’ Tony Sperandeo, già volto noto della serie tv ‘La Piovra’, che qui veste i panni di Don Gaetano, un parroco dalle vedute moderne e messo al “41bis” dalla Curia, pronto ad attuare politiche innovative per promuovere il suo borgo anche tramite il web.

E, con lui, Margherita Fumero, Lina Bernardi, Barbara Bacci, Gianni Parisi e Franco Barbero, oltre a un giovane Alessandro Gamba al suo debutto cinematografico nei panni del protagonista che interpreta il ruolo del Primo Cittadino di Montiglio Monferrato.

Il lungometraggio, già applaudito dalla stampa, è stato scartato al ‘Torino Film Festival’: com’è nella tradizione del capoluogo piemontese, i figlioli prodighi trovano sempre porte aperte altrove prima di far trionfalmente ritorno a casa”, spiega il giornalista Maurizio Scandurra, anche incaricato per i grandi eventi del Comune di Montiglio.

‘Qui non si muore’ verrà proiettato al ‘MontExpo’ Sabato 30 Novembre alle ore 20.30, Domenica 1° Dicembre alle ore 17.00 (giornata in cui il regista e parte del cast mostreranno al pubblico intervenuto i set più significativi delle riprese dalle ore 14.00 alle ore 16.30) e Lunedì 2 Dicembre alle ore 20.30.

Prevendite già disponibili presso ‘Jolly Market’ e ‘Farmacia San Lorenzo’ di Montiglio Monferrato.

Sgombero della Cavallerizza. Anche se un gruppo di occupanti dice no

La polizia informa che è in corso l’operazione di sgombero degli occupanti della Cavallerizza Reale di Torino. Un gruppo di occupanti “riders” è contraria e non aderisce all’accordo raggiunto con le istituzioni che prevede l’abbandono in questi giorni degli edifici da parte di chi li occupa. L’edificio storico , patrimonio dell’Unesco, verrà messo in sicurezza in vista di una complessiva riqualificazione dell’area.

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AGGIORNAMENTO

Dall’Ufficio Stampa della Questura

LIBERATA OGGI LA CAVALLERIZZA REALE DI TORINO

Questa mattina, sin dalle prime ore del mattino, personale della Questura di Torino ha proceduto alla liberazione della Cavallerizza Reale di Torino. L’edificio, patrimonio dell’Unesco, era occupato da oltre cinque anni.

L’operazione è scattata alla scadenza del termine fissato nell’accordo siglato in Prefettura tra Comune di Torino ed occupanti, la maggior parte dei quali aveva già abbandonato l’immobile.

Quattordici le persone rimaste ancora nell’edificio.

Sette sono state trovate nell’ala c.d. “lunga”, “corta” e nel cortile della Cavallerizza:  4 sono di nazionalità italiana, due affidati ai Servizi Sociali, mentre sono 6 gli stranieri. Tra questi due, un albanese e un marocchino, verranno immediatamente trattati dall’Ufficio Immigrazione della Questura di Torino in quanto irregolari sul territorio nazionale.

Un egiziano di 20 anni è stato, invece, sottoposto a fermo di p.g. per tre distinti episodi di rapina, tutti consumati ai danni di minimarket siti in Via Rossini e zone limitrofe. L’uomo, già noto alle FF.OO., ha inoltre precedenti per furto e minacce.

L’area dell’edifico lato Aula Magna era invece occupata da tre riders, al momento trattati dalla Digos, e da un libanese regolare.

Tutti gli occupanti verranno indagati per invasione di terreni ed edifici. Alcuni di essi verranno, inoltre, indagati per furto di energia elettrica: dopo l’intervento del Commissariato Centro, infatti, gli stessi hanno proceduto a riallacciarsi nuovamente in maniera abusiva ai cavi elettrici.

L’edificio è attualmente sottoposto a sequestro preventivo.

Gli “Omaggi” di venti artiste ai Maestri del passato

Nelle sale della galleria “Arte per Voi” di Avigliana, fino al 15 dicembre

Venti donne, venti artiste che hanno la pittura, l’acquerello e la ceramica nel cuore, ripensano ai maestri di un tempo, lasciando spazio alle loro scelte personali, ai sentimenti, alla passione che le guida. Ed ecco Omaggi, a cura di Giuliana Cusino e Luigi Castagna, nelle sale della galleria “Arte per Voi” di Avigliana (piazza Conte Rosso, 3), fino al 15 dicembre, visite il sabato e la domenica dalle 15 alle 19. Espongono Silvana Alasia, Susy Ardengo, Franca Baralis, Tiziana Berrola, Ines Daniela Bertolino, Luciana Bevilacqua, Cetty Boniello, Nadia Brunori, Enrica Campi, Antonella Castrignano, Ilaria Chiocchi, Luisella Cottino, Giuliana Cusino, Maria José Etzi, Renata Ferrari, Lucia Galasso, Sonia Girotto, Elena Monaco, Elena Piacentini e Serena Zanardo.

In piccolo formato, giocando tra l’acquerello e la foglia d’oro, ai minuziosi intarsi floreali di Klimt e alla distribuzione dei suoi colori si dedica Silvana Alasia, rivisitando favolistiche atmosfere e drappeggi coloratissimi, mentre l’Ardengo con la ceramica raku ricorda le frammentazioni di Mastroianni. Se omaggio deve essere, ecco che Franca Baralis si riappropria della memoria di Cesare Pavese e tra terre vicentine e smalti cattura volti ed espressioni, tumulti e sensualità di un intero universo letterario, posto tra la realtà irrisolta e un mito che ci arriva di lontano. Nella pura dolcezza di sempre, la Bertolino si affida al mondo acquatico di Monet, al gioco rosato delle sue ninfee, Luciana Bevilacqua al mondo fantastico di Paul Klee, ai maestri del Futurismo gli oli di Cetty Boniello. Come Nadia Brunori sceglie la rivisitazione geometrica degli studi di Antonio Sant’Elia, una precisione affidata ai pastelli, alla china e all’acquerello. È poi un “bacio” del nuovo millennio quello che la Castrignano ci offre ripensando, pure lei, a Klimt mentre Enrica Campi scomoda Leonardo per riproporre spiritosamente la Dama con ermellino e Luisella Cottino rivisita le atmosfere brumose, quasi liquide di un maestro come Turner, in un susseguirsi di sapienti sfumature e, con Giungla, Giuliana Cusino omaggia Max Ernst.

La Etzi tenta di cogliere lo sguardo semplice e misterioso allo stesso tempo della Ragazza con l’orecchino del secentesco Vermeer e Renata Ferrari, attraverso la propria continua ricerca sul corpo umano, guarda con esattezza al Pensatore di Rodin, giungendo ad una intrigante composizione di forme. L’ormai riconosciuta bravura di Elena Monaco mescola i geni – Ed io tra di voi – di Michelangelo, Caravaggio e Lucien Freud, in un gioco a specchio di particolari, di mondi ed epoche diversi seppur umanamente prossimi, consanguinamente legati. E da citare infine La grande onda con cui Elena Piacentini s’appropria dell’arte di Katsushika Hokusai, un acquerello che è maestosità, irruenza, idillio fantasioso e prepotente.

 

Elio Rabbione

 

Nelle immagini:

Silvana Alasia, “Giardino prospero” (omaggio a Gustav Klimt), acquerello e foglia oro, 25 x 25, 2019

Luisella Cottino, “Una città” (omaggio a William Turner), acquerello, 23 x 23, 2015

Elena Piacentini, “La grande onda” (omaggio a Katsushika Hokusai), acquerello su carta arches, 56 x 75, 2004

Indossare i gioielli in modo consapevole

Con la gioielleria etica di Giverso, oreficeria di tradizione storica torinese

“Mille modi per amare il mondo ” è il titolo che ben sintetizza l’appuntamento che la gioielleria Giverso ha offerto al pubblico torinese amante dell’arte, al Mastio della Cittadella, con una suggestiva e raffinata esposizione di gioielli tutti improntati ad un unico principio, l’etica.

Le creazioni di oreficeria di Giverso, infatti, costituiscono una novità assolutamente rivoluzionaria nel campo, in quanto sono realizzate e certificate, dal 2016, in oro etico, proveniente da due fonti, il primo dei quali è certificato Fairmined, che trae origine da miniere di piccola scala, in cui operano cooperative di minatori e piccole raffinerie capaci di garantire un impatto ambientale a km. 0. La seconda fonte è quella dell’oro riutilizzato, proveniente da gioielli obsoleti. Giverso, gioielleria ed oreficeria di solida tradizione torinese, nata nel 1920, giunta ormai alla quarta generazione, coniuga l’abilità artigiana all’estro creativo, doti che hanno reso i suoi gioielli originali e capaci di rispettare al massimo l’uomo e l’ambiente.

Essa assicura la “vera” eticita’ dei Diamanti grazie ad una nuova strategia di approvigionamento di filiera Canadese certificata CANADAMARK (unici in Pimonte ), che assicura il rispetto dell’Ambiente e dei diritti umani, offrendo anche una rigorosa tracciabilità dalla miniera al cliente. Una rivoluzione che li vede all’avanguardia dell’eticita’ in Italia. Tutto questo assicura il fatto che i diamanti Giverso vadano ben oltre il Kimberley Process, in quanto è presente una garanzia supplementare che non abbiano causato sfruttamento, schiavitù, lavoro minorile, devastazione ambientale, torture, violenze ed il finanziamento di conflitti sostenuti da governi legittimi. A garanzia di ciò gli orefici Giverso hanno anche firmato il Canadian Diamond Code of Conduct, per garantire chiarezza e diventare un importante punto di riferimento a livello non solo italiano per la scoperta dei Diamanti Canadesi.

L’esposizione “Etica” ha offerto un viaggio affascinante attraverso gioielli realizzati in oro, quali l’oro rosa etico certificato, lucido e grezzo a 18 carati o l’oro etico certificato rosa e bianco, lucido e grezzo. Su questi materiali sono state montate perle australiane Gold Keshi irregolari, perfettamente sferiche coltivate in oceano, perle che nascono in maniera spontanea senza l’intervento dell’uomo e senza il bisogno del nucleo, nei mari del Sud, in un’ostrica creativa che ha un solo scopo, produrre bellezza. Di grande fascino anche le Perle Gold Australiane Etiche coltivate in oceano, dalla tonalità solare di colore naturale, raccolte dai coltivatori nella wilderness oceanica, sulla base di uno stringente sistema di quote deciso dal governo, allo scopo di tutelare il mantenimento della biodiversità e della sua ricchezza.

Anche i diamanti rivestono un ruolo fondamentale nella gioielleria di Giverso e nell’esposizione “Etica”. Ve ne sono di bianchi etici, provenienti dalla miniera canadese di Diavik, montati insieme a Tanzaniti, provenienti dalla Tanzania, ed al Granato Mandarino, che ha origine in Mozambico. Nasce, così, la creazione che ha nome “Serendipity”, un gioiello capace di creare un cerchio perfetto a partire da un caos primordiale. L’ordine, che trae origine ed ispirazione dal disordine, fa emergere i cuori di Tarzanite e di Granito Mandarino.

Un felice connubio è quello di diamanti bianchi etici provenienti dalla miniera canadese di Diavik e di Tormaline Paraiba del Mozambico, le gemme più giovani esistenti in natura e da investimento per eccellenza, montate su oro etico a 18 carati. Di rara bellezza anche i diamanti Fancy Naturali, in tagli fantasia, provenienti da Paesi Conflict Free, in parure con diamanti bianchi etici provenienti dal Canada e montati su oro etico. I diamanti Fancy naturali erano, in passato, appannaggio di re ed imperatori e ricercati proprio per la loro rarità.

 

Mara Martellotta