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Polveri sottili e mortali

Nel 2013 abbiamo respirato l’aria migliore da qualche decennio a questa parte. Ma l’ esposizione alle polveri prodotte dai veicoli, dalle industrie e dagli impianti di riscaldamento, anche al di sotto degli attuali limiti permessi dalle leggi in vigore, si può rivelare molto nociva

polveri

Il dato confortante è che nell’anno da poco concluso abbiamo respirato l’aria migliore da qualche decennio a questa parte, qui a Torino. Lo annuncia l’Arpa – agenzia regionale per l’ambiente, che – per la prima volta – ha verificato concentrazioni di Pm10 (polveri sottili) sotto i limiti di legge: la media annua è stata di 38 microgrammi al metro cubo, rispetto ai 40 imposti dall’unione europea. Ecco, invece, la notizia decisamente funesta. E’ stato dimostrato per la prima volta che l’esposizione prolungata alle polveri prodotte dagli scarichi di veicoli, dalle industrie e dagli impianti di riscaldamento, anche al di sotto degli attuali limiti permessi dalle leggi in vigore in Italia e nella l’Unione Europea, si può rivelare più nociva e mortale di quanto si immaginasse.

Il dato inquietante emerge dal nuovo studio pubblicato sulla  rivista internazionale Lancet: Sono stati presi in esame 360.000 residenti in grandi città di 13 Paesi europei. Per l’Italia  lo studio si è svolto a Torino dal Centro per l’Epidemiologia e la Prevenzione oncologica in Piemonte della Città della Salute e della Scienza – Università di Torino (coordinato dalla dottoressa Claudia Galassi), a Roma e a Varese.

Hanno collaborato altri enti tra cui le Agenzie ambientali dell’Emilia-Romagna e del Piemonte. I risultati dimostrano che il particolato fine è l’inquinante più dannoso. Del resto, per quanto riguarda la nostra città, le notizie poco incoraggianti erano giunte già qualche mese fa con la mappa redatta lo scorso ottobre dall’ Organizzazione Mondiale della Sanità.  Prende in considerazione 1100 città in tutto il mondo: le  più inquinate. Per l’Italia, delle 30 città considerate, la peggiore sembra essere proprio Torino (nonostante le più recenti rassicurazioni dell’Arpa) , seguita da Milano e Napoli. Più nel dettaglio, lo studio dell`OMS mostra le emissioni di particolato in tutto il mondo, e precisamente il PM10 e il PM2,5, cioè il particolato sottile rispettivamente del diametro di 10 micron e 2,5 micron. I dati esaminati riguardavano il periodo 2003-2010 e le relative misurazioni degli agenti inquinanti effettuate con strumenti ufficiali in ogni città.

 Dalla mappa si evince che la situazione migliore  si trova in Nordamerica, e in particolare  negli Stati Uniti dove, fatta salva qualche eccezione, i puntini sono tutti verdi: l`inquinamento medio è inferiore ai 20 microgrammi per metro cubo. Piuttosto bene anche l`Europa. Invece la situazione più preoccupante, a livello mondiale, è riscontrabile in Medio Oriente e nei Paesi meridionali dell’Asia dove il carbone è ancora la principale fonte energetica e dunque le emissioni sono maggiori. In Italia non si supera mai il livello più preoccupante, i 71 mg/m3, almeno nelle 30 città considerate.  Dicevamo che in Italia la città più inquinata è Torino, il cui livello medio è di 47 microgrammi per metro cubo, seguita da Milano e Napoli con 44. Le migliori invece sono Genova, Cagliari e Livorno. (Nella foto di green report.it, l’inquinamento in pianura padana visto dal satellite)

Andiamo in gita con il bonus

Ecco il bando rivolto alle scuole primarie del proprio territorio, che sceglieranno di realizzare un viaggio di istruzione in Piemonte. L’iniziativa, con uno stanziamento complessivo di 550mila euro , riguarda oltre 180 mila giovanissimi studenti che frequentano le scuole primarie locali.

gitaLa Regione vuole rinverdire il rito della gita scolastica. Un contributo di 200 euro a classe servirà a sostenere le spese di trasporto , ma anche la quota di partecipazione dei bambini le cui famiglie si trovano in una situazione di difficoltà economica: torna così in Piemonte il “bonus” per le gite scolastiche, edizione 2013/2014. La Regione ha lanciato un bando rivolto alle scuole primarie del proprio territorio, che sceglieranno di realizzare un viaggio di istruzione in Piemonte. L’iniziativa, con uno stanziamento complessivo di 550mila euro , riguarda oltre 180 mila giovanissimi studenti che frequentano le scuole primarie locali. Il bando si chiude a gennaio 2014 : ogni Autonomia potrà ottenere un contributo per un numero massimo di 15 classi.

“Nel 2011 il bonus ci ha permesso di sostenere le gite di 36mila giovani studenti piemontesi – sottolinea l’assessore all’Istruzione della Regione Piemonte, Alberto Cirio Abbiamo deciso di rilanciare questa iniziativa consapevoli della difficoltà, oggi, di far fronte a questo costo, ma anche dell’importanza che il viaggio di istruzione ha nel percorso scolastico di ogni bambino, come esperienza didattica, formativa e di socializzazione con la classe. Inoltre, rispetto al passato abbiamo voluto inserire, accanto alla copertura delle spese di trasporto, anche una misura specifica per i bambini le cui famiglie versano in difficoltà economica: sarà la Regione a farsi carico della loro quota”.

Pagella non solo Rock per gruppi under 23

La partecipazione è gratuita. I gruppi partecipanti si esibiranno, fra febbraio e maggio, in concerti di selezione in locali di Torino e provincia che serviranno a definire i 6 partecipanti alla finale

rockE’ una delle iniziative “storiche” dello “storico” Assessorato alla Gioventù del Comune. E anche una delle più apprezzate da sempre. Stiamo parlando di  Pagella non solo Rock (foto: Città di Torino), il concorso musicale riservato a gruppi under 23 composti per almeno il 50% da studenti delle scuole superiori di Torino e provincia.

La partecipazione è gratuita. I gruppi partecipanti si esibiranno, fra febbraio e maggio, in concerti di selezione in locali di Torino e provincia che serviranno a definire i 6 partecipanti alla finale. Alla finale parteciperà anche il gruppo vincitore della sezione “fuori concorso” riservata a chi non propone brani propri. Le iscrizioni sono aperte fino al 20 gennaio 2014.

Info: www.comune.torino.it

Unione musicale, l’arte della variazione

Il progetto Atelier Giovani  ha una natura composita e sperimentale, generata dall’incontro di varie linee d’azione. La spina dorsale della programmazione è data dall’attività concertistica affidata a giovani musicisti, che si snoda lungo varie linee tematiche

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L’Unione Musicale, più che una associazione, è un’istituzione torinese.  Fondata nel 1946,  si occupa dell’organizzazione di manifestazioni concertistiche nel repertorio “classico” a Torino e in tutta la regione.

Sono una cinquantina i concerti, suddivisi in varie serie di abbonamenti, che ogni anno compongono la stagione concertistica. E sono quasi tremila le manifestazioni organizzate nei sessantacinque anni della sua attività, all’interno delle quali hanno suonato e suonano i più grandi artisti e complessi italiani e stranieri. Molto qualificato il progetto Atelier Giovani, che  ha da sempre una natura composita e sperimentale, generata dall’incontro di varie linee d’azione. Il cuore della programmazione è l’attività concertistica dei giovani musicisti, che si snoda lungo varie linee tematiche, organizzate per cicli:

  • la Schubertiade – dedicata alla memoria del celebre baritono Dietrich Fischer-Dieskau – che per il secondo anno consecutivo dà l’occasione di gustare le splendide composizioni si Franz Schubert con 8 concerti dedicati prevalentemente alla musica strumentale e 4 concerti esclusivamente liederistici, nei quali l’introduzione della componente scenica è affidata alla regia di Olivia Manescalchi
  • il ciclo Young, composto da 4 concerti pensati per conoscere giovani interpreti che si stanno facendo largo nel panorama nazionale e internazionale
  • il ciclo Atelier Parigi con 4 serate di musica da camera dedicate al repertorio francese del primo Novecento
  • Indovina chi suona stasera con 3 concerti in cui il cantautore Carlo Pestelli e i suoi ospiti rendono omaggio alla canzone d’autore e al blues.
  • il nuovo ciclo dal titolo Contemporanea, rivolto alla musica di oggi, che ha per protagonista il Quartetto di Cremona

Le attività didattiche – spettacoli, incontri e concerti – da un anno si rivolgono, oltre che alle scuole elementari e medie, anche ai bambini delle materne, per dare anche ai più piccoli l’opportunità di vivere l’esperienza affascinante ed entusiasmante della musica dal vivo. (www.unionemusicale.it)

 Tra i concerti del 2014: L’altro suono –  L’ARTE DELLA VARIAZIONE Accademia degli Astrusi, Federico Ferri direttore. Musiche di Corelli, Vivaldi, Martini. Al Teatro Vittoria di Torino, via Gramsci 14 – 17 Febbraio 2014

Riaperto l’Anello Verde tra Cartman e Reaglie

L’intervento ha permesso di recuperare due punti panoramici molto suggestivi su Superga, di effettuare una pulizia delle aree circostanti e di ripristinare la cartellonistica direzionale

 

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Un paradiso naturale al confine con la metropoli: Torino offre anche questo. E’ il cosiddetto “Anello Verde”, il lungo sentiero che attraversa la Collina torinese sotto Superga, un percorso molto amato dagli escursionisti che ogni estate si arrampicano in collina alla ricerca di natura e di vedute sulla città. Si tratta di un vero e proprio sistema del verde che unisce fiumi e collina in un complesso continuo e omogeneo di sentieri e verde attrezzato, valorizzando la naturalità dell’ambiente.

L’anello completo misura circa 33 km, con dislivello totale in salita di 500 metri circa (contando i dislivelli del percorso, con tratti in salita e tratti in discesa, si arriva a circa 800 metri totali). Persone in buone condizioni fisiche possono percorrerlo in 2 giorni, con possibilità di pernottamento presso la foresteria di Superga. Gli anelli ridotti, con partenza o arrivo alla chiesa della Madonna del Pilone, misurano circa 19 km e possono essere percorsi in 1 giorno da persone allenate. Per ridurre le lunghezze dei percorsi è possibile utilizzare i mezzi pubblici che percorrono la collina.

L’assessore comunale all’Innovazione e all’Ambiente Enzo Lavolta ha inaugurato di recente il sentiero che collega la valle di Reaglie con la valle del Cartman, distrutto nel 2007 da una “bomba d’acqua” che trascinò a valle una grande massa di terra; evento che, per fortuna, non causò danni alle persone. La frana interruppe l’Anello. L’intervento dei tecnici municipali del Servizio Grandi Opere del Verde ha rimesso in funzione circa 800 metri di pista percorribile anche in bicicletta, con interventi di ingegneria naturalistica per un costo totale di 200mila euro.

Oltre al sentiero l’intervento ha permesso di recuperare due punti panoramici molto suggestivi su Superga, di effettuare una pulizia delle aree circostanti e di ripristinare la cartellonistica direzionale dell’Anello Verde. Altri importanti lavori effettuati: la pulizia dei torrenti, rimessi in grado di drenare l’acqua piovana, e la dismissione di una rete di alta tensione con la rimozione di alcuni tralicci. Sul sentiero si affaccia Villa Ottolenghi, una dimora storica oggi ristrutturata.

(Foto: Città di Torino – Verde pubblico)

Al cimitero Parco uno spazio per le sepolture dei Baha’i d’Italia

La Fede Bahá’í è la più giovane fra le religioni indipendenti del mondo. Il suo fondatore, Bahá’u’lláh (1817-1892) è considerato dai Bahá’í il più recente nella successione di Messaggeri di Dio che trova la sua origine molto prima dei tempi storici

 

fedeLa Città di Torino ha assegnato una porzione di un campo del Cimitero Parco alla Fondazione dell’Assemblea spirituale nazionale dei Baha’i d’Italia per la sepoltura di persone professanti tale culto. L’assegnazione è a titolo oneroso – il canone annuo ammonta a 1 euro al metro quadrato – e dura 99 anni. Lo ha deciso oggi la Giunta comunale, su proposta dell’assessore Stefano Lo Russo.

 

Alla comunità religiosa viene assegnata una parte dei campi 43-44, destinati ad ospitare le comunità religiose diverse da quella cattolica, sulla base di una delibera del gennaio scorso che intende accogliere le esigenze delle numerose comunità straniere di diverso credo religioso che oggi sono parte integrante della comunità torinese.

 

 

La Fede Bahá’í è la più giovane fra le religioni indipendenti del mondo. Il suo fondatore, Bahá’u’lláh (1817-1892) è considerato dai bahá’í il più recente nella successione di Messaggeri di Dio che trova la sua origine molto prima dei tempi storici e che include Abramo, Mosè, Budda, Krishna, Zoroastro, Cristo e Muhammad.

 

Il tema centrale del messaggio di Bahá’u’lláh è che l’umanità è una sola razza essendo venuto il giorno della sua unificazione in una società globale. Dio, dice Bahá’u’lláh, ha messo in movimento forze storiche che stanno sopprimendo le tradizionali barriere di razza, classe, credo e nazione e che creeranno nel tempo una civiltà universale. La sfida principale che contrasta le genti del mondo è di accettare il fatto della loro unicità e di sostenere il processo di unificazione.

Con gli occhiali “090” Lapo rilancia il Made in Torino

Per vivere una stagione fashion  non possono certamente  mancare gli occhiali del momento, quelli di Italia Indipendent. Il modello di punta è lo 090, realizzato in fibra di carbonio e in alcune varianti associato al lino, cashmere o velluto

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Tra gli elementi che da possedere per vivere una stagione fashion  non possono certamente  mancare gli occhiali del momento, quelli di Italia Indipendent. Il modello di punta è lo 090, realizzato in fibra di carbonio e in alcune varianti associato al lino ,cashmere o velluto. L’ispirazione al carbonio è dovuta allo Stealth, barca a vela di proprietà dell’avvocato Gianni Agnelli, il cui scavo è stato realizzato interamente , appunto, in carbonio. E il rampollo di casa Agnelli ha genialmente pensato di far rivivere un oggetto tanto caro, in un marchio che coniuga innovazione, stile, creatività e tradizione. Reinterpreta anche le icone classiche riproponendole nella realizzazione di prodotti del marchio, tra i quali anche abbigliamento e accessori vari, per un lifestyle all’insegna del Made in Italy di tendenza  e di diciamolo anche con un po’ di orgoglio, Made in Torino. Grazie Lapo.

Stati generali contro la violenza sulle donne

La mozione del Comune indica nella violenza nei confronti delle donne una vera e propria emergenza nazionale che richiama alla necessità di azioni di contrasto e protezione delle vittime con il sostegno dei Centri Antiviolenza esistenti, e la pianificazione della prevenzione dal punto di vista culturale

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Il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità la mozione, presentata da Lucia Centillo, Laura Onori, Domenica Genisio, Marta Levi e Fosca Nomis, che impegna Sindaco e Giunta, in relazione alla violenza nei confronti delle donne, a organizzare gli Stati Generali della Città e a dare piena applicazione alla Convenzione “No more” firmata dalla Città di Torino in data 15 gennaio 2013. Con il medesimo atto si invitano la Regione Piemonte e il Governo Nazionale ad organizzare gli Stati generali anche a livello Regionale e Nazionale.

 

La mozione indica nella violenza nei confronti delle donne una vera e propria emergenza nazionale che richiama alla necessità di azioni di contrasto e protezione delle vittime con il sostegno dei Centri Antiviolenza esistenti, e la pianificazione della prevenzione dal punto di vista culturale. L’atto richiama, oltre alla Convenzione “No more” i precedenti della Convenzione di Istanbul, la Legge Regionale n. 16 del 26 maggio 2009 che prevede l’istituzione di centri antiviolenza

 

con case rifugio, la Legge Regionale n. 11 del 17 marzo 2008 che istituisce un fondo di solidarietà per il patrocinio legale alle donne vittime di violenza e maltrattamenti e l’esperienza del coordinamento cittadino contro la violenza nei confronti delle donne come strumento di partecipazione e responsabilità collettiva a sostegno delle azioni e delle politiche della città e della Provincia di Torino.

 

Ufficio stampa del Consiglio comunale (S.L.)

La Sanità piemontese ha la qualità certificata

Si salvano più vite, ci sono dei tempi di risposta migliori sulle patologie più importanti e questo avendo risparmiato 400 milioni grazie alla riorganizzazione dei servizi. La riconversione degli ospedali ha fatto sì che si intervenga in modo appropriato con ricoveri mirati a seconda della casistica, migliorando la qualità dell’assistenza

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L’analisi dei dati del Piano nazionale esiti, elaborato dall’Agenas per conto del Ministero della Sanità, dimostra che nel complesso la sanità piemontese è di ottimo livello e che nel 2012 è stato possibile salvare centinaia di persone in più rispetto al 2009 grazie all’efficacia delle terapie e alla concentrazione degli interventi complicati negli ospedali più adeguati.

I dati del Pne, che consente di “misurare” in maniera oggettiva la qualità dei servizi sanitari regionali e delle strutture ospedaliere, sono stati illustrati  dal presidente della Regione, Roberto Cota, dall’assessore alla Sanità, Ugo Cavallera, e dal direttore regionale della Sanità, Sergio Morgagni.

 

“Si salvano più vite, ci sono dei tempi di risposta migliori sulle patologie più importanti e questo avendo risparmiato 400 milioni grazie alla riorganizzazione dei servizi, secondo il piano di rientro che ci è stato imposto appena insediata la Giunta: la verità è che la nostra riforma funziona e tutti i dati lo confermano – ha dichiarato Cota – Le ottime performance del nostro servizio sanitario sull’infarto miocardico acuto, per citare come esempio uno dei dati più significativi, dimostrano l’efficacia del nostro sistema 118 unito a strutture di riferimento in grado di intervenire su ogni tipo di emergenza o complicanza: se nel 2009 si portavano gli infartuati in 45 ospedali, molti dei quali evidentemente inadeguati, oggi li si trasporta nei 28 più attrezzati. E i dati dimostrano che questa riorganizzazione ha già salvato tante vite, a dispetto delle polemiche di chi cerca di strumentalizzare la sanità per ragioni politiche o di chi cerca di difendere il suo piccolo centro di potere. La nostra riforma, a conti fatti, sta costruendo un servizio sanitario regionale moderno, efficiente e che salva molte vite in più”.

 

“In base agli ultimi dati del 2011 – ha proseguito Cavallera – il Piemonte era sopra la media nazionale nella griglia dei livelli essenziali di assistenza. Oggi abbiamo voluto dare atto del buon lavoro complessivo di tutta la sanità regionale. La riconversione degli ospedali ha fatto sì che si intervenga in modo appropriato con ricoveri mirati a seconda della casistica, migliorando la qualità dell’assistenza. Siamo impegnati nella sfida dei programmi operativi e per ciascun settore abbiamo definito quello che abbiamo in animo di fare. Mi auguro che venga considerato lo sforzo profuso in una situazione difficile, determinata da condizioni pregresse che i tavoli ministeriali non hanno potuto fare altro che certificare. Anzi, occorre apprezzare lo sforzo di tutte le componenti volto a concentrare le risorse per garantire un efficace servizio ai cittadini”.

 

L’analisi ha preso in considerazione gli esiti relativi alle malattie che, con elevata frequenza, determinano ricoveri ospedalieri e necessitano di assistenza territoriale successiva al ricovero ad esclusione delle neoplasie per le quali il Pne non rende disponibili i dati della serie temporale 2007-2012. Si tratta, in particolare, delle malattie cardiovascolari (infarto miocardico acuto, valvulopatie cardiache, scompenso cardiaco congestizio), delle malattie cerebrovascolari (ictus), delle malattie dell’apparato respiratorio (broncopneumopatia cronica ostruttiva riacutizzata); dei traumi (frattura del collo del femore, frattura della tibia-perone). Il Pne esamina otto indicatori relativi all’infarto miocardico acuto (IMA), sei dei quali sono principalmente correlabili alla qualità dell’assistenza ospedaliera, misurando la mortalità a 30 giorni, mentre due possono essere messi in relazione principalmente alla qualità dell’assistenza territoriale (specialistica ambulatoriale, medici di medicina generale, farmaci, assistenza domiciliare), misurando la mortalità e le complicanze ad un anno. Per quanto riguarda le valvulopatie cardiache e lo scompenso cardiaco congestizio, sono disponibili i dati relativi alla mortalità a 30 giorni, così come per l’ictus, la Bpco riacutizzata e le fratture del collo del femore e della tibia-perone che, pertanto, esprimono principalmente misure del livello qualitativo riferito all’assistenza ospedaliera.

 

Per le malattie cardiovascolari (infarto miocardico acuto, valvulopatie cardiache, scompenso cardiaco congestizio) il confronto tra i dati del 2012 è sostanzialmente positivo per il Piemonte rispetto alla situazione del 2009 ed anche rispetto alla media delle altre regioni. Positivo anche il raffronto per quanto riguarda la cura dell’ictus. Per le malattie dell’apparato respiratorio (broncopneumopatia cronica ostruttiva riacutizzata) il dato è leggermente negativo rispetto all’Italia, ma comunque in miglioramento sul 2009 ed è comunque linea con le altre aree del Nord Italia dove vi sono analoghe condizioni ambientali e climatiche. In discesa anche i tempi di attesa per gli interventi chirurgici per le fratture del collo del femore e della tibia-perone. Va rilevato che questi risultati sono stati ottenuti in presenza di una diminuzione della spesa corrente del servizio sanitario regionale, passata dagli 8,5 miliardi del 2009 agli 8,2 miliardi del 2012.

 

(Ufficio stampa Regione Piemonte)

Finalmente una buona notizia: nessun precario della Regione a casa

cerutti“Questa volta dobbiamo riconoscere l’impegno dell’assessore Vignale, che ha cercato di contenere i danni provocati da una circolare diramata giovedì scorso dal dipartimento nazionale del Ministero alla Funzione Pubblica, che ha di fatto stralciato l’emendamento approvato al Senato, cui si derogava ai tetti sulle assunzioni imposte dalla legge. La soluzione trovata ci sembra un accettabile compresso: nessuno dei lavoratori precari rimarrà a casa. Questa mattina ci è stato infatti illustrato in Commissione Bilancio il Piano Occupazionale della Regione prima della sua approvazione in Giunta.

Questo Piano prevede per il primo gennaio 2014 la stabilizzazione di personale precario operante presso l’ente mediante assunzione a tempo indeterminato a part-time al 50% di 156 unità. Per i rimanenti 37 precari viene proposta la proroga dei contratti a tempo determinato full time, utilizzando per 10 di questi  fondi europei. I criteri con i quali verranno verranno destinate le persone a part time e full time dipenderà dai fabbisogni lavorativi, ma anche dai carichi familiari. Così ha spiegato l’assessore. Noi verificheremo le modalità di applicazione del Piano, nonchè rimandiamo a gennaio la discussione sui dirigenti e direttori, rispetto alle cui scelte, al momento solo annunciate, non siamo affatto soddisfatti”.