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Il 2 Giugno dei torinesi tra concerti e musei

Gran folla a Porta Nuova per l’esibizione della Fanfara della Brigata alpina Taurinense

 

alpini pnuovaI festeggiamenti sono iniziati alle 10 con la cerimonia dell’Alzabandiera, in piazza Castello. La Festa della Repubblica ha visto la partecipazione di migliaia di torinesi che si sono divisi tra i tanti eventi in programma. Ad incominciare dal concerto di musica classica e militare della Fanfara della Brigata alpina Taurinense, nell’atrio di Porta Nuova (nelle foto) . Moltissimi gli spettatori accorsi appositamente o i passeggeri dei treni in arrivo e partenza.

 

L’evento si è svolto in concomitanza con altre grandi città italiane, dove si sono esibiti corpi bandistici militari. La manifestazione si è svolta in collaborazione con l’amministrazione delle ferrovie che, in occasione del 2 giugno ha distribuito ai cittadini copie della Costituzione. alpino cappello

 

Migliaia anche i visitatori dei musei torinesi, in particolare l’Egizio e il museo nazionale del Risorgimento che ha ridotto il prezzo d’ingresso e organizzato visite guidate a soli 4 euro.  Prese d’assalto le mostre sui Preraffaelliti a Palazzo Chiablese e su  Caravaggio alla Gam. Tanta partecipazione, infine , alla Festa della Repubblica in chiave multietnica in piazza Vittorio, a cura di alcune onlus che hanno voluto sensibilizzare la popolazione sui diritti degli stranieri in Italia. Gran finale all’Auditorium rai di via Rossini, con il concerto di musica classica patrocinato dal Consiglio regionale del Piemonte e dal Comitato per la Resistenza.alpini staz pnuova

 

Piergiorgio Minazzi

 

(Foto: il Torinese)

 

La storica liaison di Fiat con i governi

Anche il celebre e tostissimo predecessore dell’Avvocato, Vittorio  Valletta  sosteneva che l’azienda torinese non è né di destra né di sinistra. GIà negli Anni ’30 il senatore Agnelli senior, seppur tiepido nei confronti del fascismo, nel corso della visita di Benito Mussolini agli stabilimenti torinesi espresse gratitudine per l’opera di governo

 

fiat mussoliniEmme come Matteo, non più come Mussolini . Sergio Marchionne lo ha detto apertamente, senza ombra di equivoco: “Renzi mi piace. E’ l’unica agenda che l’Italia abbia. Lo aspetto negli Usa”.  E gli ha risposto  Renzi: “Arrivo a settembre”. Buon viaggio. Del resto fu lo stesso Marchionne, in tempi non ancora renzianamente sospetti, un paio di anni fa, a dichiarare apertis verbis che “La Fiat e’ filogovernativa”, quando i giornalisti gli chiesero le sue preferenze su un esecutivo presieduto da Mario Monti o da Pier Luigi Bersani. Ma a  riportare di attualità quello che la vulgata ha sempre considerato naturale, ovvero la tradizionale liaison tra la Grande Fabbrica e (tutti) i governi di turno da un secolo e oltre ad oggi, sono state le parole di ieri dell’ad di Fiat- Chrysler.fiat cancello logo

 

Nulla di nuovo, si dirà. Anche il celebre e tostissimo predecessore dell’Avvocato, Vittorio  Valletta  sosteneva che l’azienda torinese non è né di destra né di sinistra. GIà negli Anni ’30 il senatore Agnelli senior, seppur tiepido nei confronti del fascismo, nel corso della visita di Benito Mussolini (che, invece, come presidente del Consiglio era predecessore di Renzi)  agli stabilimenti torinesi  espresse ” gratitudine per l’opera di governo con la quale avete  migliorato in ogni campo della vita nazionale e internazionale il posto e il destino del Paese”. Che cosa avrebbe potuto dire, d’altra parte, al capo del governo che gli assicurava:  “Io mi preoccupo tutti i giorni, dalla mattina alla sera, lavorando senza contare le ore di lavoro, mi preoccupo di dare il massimo lavoro possibile a tutti gli  italiani. E sono felice quando so che una  fabbrica, che un’industria, che una maestranza ha garantito il lavoro  per un lungo periodo di tempo”. Altri tempi, certo.fiat fca

 

Nel suo fondo sul Giornale, il direttore Alessandro Sallusti bolla come opportunistiche le parole di Marchionne a favore prima di Monti, poi di Letta e ora di Renzi, lasciando intendere, non citando Berlusconi, che solo con l’uomo di Arcore (che venne fischiato ai funerali di Agnelli), il rapporto tra Palazzo Chigi e l’allora Corso Marconi non fosse proprio idilliaco. Forse ha proprio ragione Enrico Deaglio che, in un suo articolo apparso tempo fa sul Secolo XIX sostiene la tesi secondo la quale la Fiat e Gianni Agnelli in particolare “tendeva a considerare i governi romani come una buffa e folkloristica appendice del potere Fiat, che si potevano manovrare con abbastanza facilità”, ricordando una celebre frase dell’Avvocato:  “Torino propone e Roma dispone; quello che va bene per Fiat va bene per l’Italia, la Fiat è per vocazione filogovernativa”.fiat lingotto

 

fiat arancioUna considerazione, però, va fatta. Non cambieranno forse  i rapporti tra potere politico ed economico ma cambiano i tempi. Se, fino a pochi anni fa l’asse era Torino-Roma, oggi lo scenario è globale. Marchionne  lo dimostra ogni giorno con le sue azioni di “politica estera” a favore di FCA. I conti del gruppo industriale stanno andando bene e, fino a prova contraria – Renzi o non Renzi – la linea intrapresa in questi primi dieci anni di Era Marchionne pare essere quella giusta. Teniamo sempre Torino nel cuore ma dobbiamo cercare di guardare al di là della Mole.

 

Cristiano Bussola

 

 

Juve – Real in campo per beneficenza

Il match è il primo grande e simbolico evento che fa parte dell’accordo raggiunto tra la società bianconera e l’Unesco

 

juve non c'è dueTutto pronto per questa sera allo Juventus Stadium dove, alle  19,  saranno di scena le ‘vecchie glorie’ di Juventus e Real Madrid per l’Unesco Cup.

 

La partita di beneficenza è il primo grande e simbolico evento che fa parte dell’accordo raggiunto tra la società bianconera e l’Unesco in tema di lotta al razzismo. 

 

I due presidenti delle squadre che si sfideranno stasera,  Andrea Agnelli e Florentino Perez, avranno certamente modo di parlarsi riservatamente per iniziare a trattare qualche nome del calciomercato

 

(foto: il Torinese)

Corazzata Pd pigliatutto? Superchiampa rassicura i partitini

con reg lascarisTotoassessori agli sgoccioli. I Moderati, con Giovanni Maria Ferraris e Carla Chiapello, Sel  con Monica Cerutti e Marco Grimaldi e, infine, Scelta civica con Alfredo Monaco e Gabriele Molinari: anche per loro ci sarà spazio nei ruoli di governo o ai vertici dell’Assemblea consiliare

 

La corazzata Pd, il partitone guida della nuova Regione targata Superchiampa, ha le sue pretese. Ma il governatore, in questi ultimi giorni di consultazioni con i partiti della sua coalizione, spende parole rassicuranti per i gruppi più piccoli. I Moderati, con Giovanni Maria Ferraris e Carla Chiapello, Sel  con Monica Cerutti e Marco Grimaldi e, infine, Scelta civica con Alfredo Monaco e Gabriele Molinari: anche per loro ci sarà spazio nei ruoli di governo o ai vertici dell’Assemblea consiliare.

 

Nel totoassessori, gioco in fase di conclusione,  sta prendendo sempre più quota l’ipotesi di affidare la Cultura (con Giovani, Sport e Istruzione) che fu di Michele Coppola a una donna:  la scelta, tra Gianna Pentenero (già assessore nella Giunta di Mercedes Bresso) e Antonella Parigi, direttore del Circolo dei lettori. Il superassessorato allo Sviluppo che Chiamparino ha in mente dovrebbe raccogliere  tutte insieme le deleghe di  Industria, Università e innovazione. Molto quotato  Paolo Bertolino, segretario di Unioncamere Piemonte.  L’assessore provinciale Carlo Chiama o l’ex segretario regionale Pd Gianfranco Morgando potrebbero conquistare il Lavoro e la Formazione professionale. La Sanità, altro posto chiave, andrebbe al presidente della Provincia  Antonio Saitta oppure a Morgando, o al consigliere Nino Boeti, già sindaco di Rivoli.

 

Il consigliere uscente e rientrante Mauro Laus è in lizza  per il Turismo, che Chiamparino vorrebbe rilanciare come assessorato strategico. La montagna:  Antonio Ferrentino (o Francesco Balocco, sindaco uscente di Fossano), e l’Agricoltura a Giorgio Ferrero. Il capogruppo Pd nella precedente legislatura , Aldo Reschigna, pare destinato a guidare la Logistica. In alternativa il novarese Alberto Valmaggia.

 

 

(Foto: il Torinese)

2 Giugno a Torino, è qui la Festa

Le associazioni Orizzonti in libertà e Convergenza delle Culture organizzano in piazza Vittorio la 5a edizione della Festa della Repubblica multietnica, all’insegna dell’integrazione e dei diritti delle diverse comunità presenti in città

 

alpini comandanteAlle 10 di lunedì il Corpo bandistico della Polizia Municipale suonerà le note dell’Inno di Mameli che verrà intonato dai militari schierati in piazza Castello. E’ la cerimonia dell’Alzabandiera, per celebrare il 68° anniversario della Repubblica italiana. Presenti le autorità civili e militari e  igonfaloni di Comune, Provincia e Regione. I reparti (alpini della Taurinense, carabinieri, polizia, aeronautica,  finanzieri, polizia penitenziaria e forestali)  renderanno onore alla Bandiera della Scuola di Applicazione dell’Esercito. Stessa piazza, ma alle 18, avverrà l’ammainabandiera.alzabandiera

 

Alla stazione di Porta Nuova, in contemporanea con le altre grandi città italiane dove si esibiranno bande militari, la fanfara della Brigata alpina Taurinense terrà un concerto. Le Ferrovie distribuiranno ai partecipanti copie della Costituzione. Per celebrare il 2 Giugno il Museo Nazionale del Risorgimento, sede del Parlamento subalpino e del primo Parlamento italiano,  resterà aperto tutto il giorno al prezzo ridotto di 8 euro a biglietto e alle 15,30 proporrà una visita guidata sul tema “Costituzioni” (prezzo 4 euro).DUE GIUGNO CONCERTO

 

Le associazioni Orizzonti in libertà e Convergenza delle Culture organizzano, invece, in piazza Vittorio la 5a edizione della Festa della Repubblica multietnica, all’insegna dell’integrazione e dei diritti delle diverse comunità presenti in città. Si svolgeranno dibattiti e non mancheranno momenti di musica e spettacolo. Alle 20,30 per chiudere la giornata di festa, all’auditorium Rai di via Rossini, a cura del Consiglio regionale e del Comitato per la Resistenza, si terrà  il concerto dell’Orchestra Sinfonica nazionale della Rai diretta da Michele Mariotti, con musiche di Verdi e Rossini.

Ragazzo ferito nella Metro, spunta la pista politica

polizia volanteTORINO –  Potrebbe esserci un movente politico nell’aggressione a un giovane nella metropolitana torinese. I sei ragazzi che lo hanno assalito pare fossero vestiti di nero e con i capelli rasati alla naziskin, mentre l’aggredito era abbigliato come i giovani antagonisti. E’ quanto emergerebbe da una testimonianza. Gli agenti di polizia sono rimasti letteralmente allibiti nel rendersi conto di come gli aggressori fossero tutti molto giovani. 

 

Erano sei minorenni e hanno aggredito, nella notte,  accoltellandolo al petto , un giovane ventisettenne. Due sono stati arrestati e  va segnalato che nella baby gang c’erano anche due ragazze. metro 2

 

La polizia ha verificato la meccanica dei fatti: il ragazzo è stato aggredito a calci e pugni e poi colpito con un coltello a serramanico che dopo l’aggressione è stato buttato in un cestino della spazzatura . Gli aggressori, fermati alla Metro Massaua, sono stati denunciati.

 

Si sta cercando di capire il movente di un episodio tanto violento.

 

(Foto: il Torinese)

Cinema tra sogno e realtà

comingsoon

Gli obiettivi che l’associazione intende raggiungere, spiegano i promotori “sono in primis aiutare i propri iscritti a emergere in questo fantastico mondo che è il cinema, sempre che questi abbiano le qualità e scuola per poterlo fare”

 

Torino, si sa, è la città del Cinema. Da alcuni anni, poi, grazie al Museo della Mole e all’attività della Film Commission, che ha portato sul territorio decine di produzioni cinematografiche e televisive, questa connotazione si è rafforzata. Ecco, allora,  che un paio di anni fa nasce l’Associazione Attori & Figurazioni Comparse Torino, onlus riconosciuta dal Comune. Il sodalizio è aperto  a tutti, anche se la maggior parte degli iscritti è composta da addetti ai lavori delle molteplici categorie della cinematografia.

 

Gli obiettivi che l’associazione intende raggiungere, spiegano i promotori “sono in primis aiutare i propri iscritti a emergere in questo fantastico mondo che è il cinema, sempre che questi abbiano le qualità e scuola per poterlo fare, istituire per i nostri soci, dei corsi gratuiti seguiti da docenti conosciuti e affermati nella loro specifica materia, i quali cercheranno di fare uscire l’artista che c’è dentro, mettendoci l’entusiasmo che richiede l’insegnamento. Cercare di sostenere e impiegare tutte le categorie dei nostri associati presso le produzioni che transitano o che realizzano film non solo sul nostro territorio. Creare e aggiornare costantemente la propria banca dati in modo che le produzioni possano trovare tra gli associati i soggetti o le caratteristiche da loro richieste.”

 

Infine, un sogno: che qualcuno degli associati,  con le sue capacità e  il suo talento, venga accolto e ottenga successo nel meraviglioso universo dello spettacolo cinematografico.

 

www.assoattorifigurazionicomparsetorino.org

2 Giugno in musica all’Auditorium

La musica di Rossini, Verdi e Dvořák sarà protagonista all’Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Torino per un evento a ingresso libero, aperto a tutta la cittadinanza

 

DUE GIUGNO CONCERTOSulle note del grande repertorio classico il Consiglio regionale del Piemonte – Comitato Resistenza e Costituzione e l’Orchestra sinfonica nazionale della Rai si troveranno insieme per la sesta volta in occasione della 68esima Festa della Repubblica. Lunedì 2 giugno, alle 20.30, la musica di Rossini, Verdi e Dvořák sarà protagonista all’Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Torino per un evento a ingresso libero, aperto a tutta la cittadinanza.

 

La serata prenderà il via con alcune pagine scelte dal Guillaume Tell di Gioachino Rossini: ilPas de six dell’atto I, Pas de trois Pas de soldats dall’atto III. Seguiranno altre pagine di danza tratte dall’opera italiana, ovvero i Ballabili dall’atto III del Macbeth di Giuseppe Verdi. In chiusura sarà proposto uno dei capolavori sinfonici del XIX secolo, ovvero la Sinfonia n.8 in sol maggiore op.88 di Antonin Dvořák, eseguita per la prima volta a Praga nel 1890, con la direzione dello stesso compositore.

 

A dirigere l’Orchestra sinfonica nazionale della Rai sarà il talentuoso Michele Mariotti. Pesarese, 35 anni, Mariotti è direttore principale del Teatro comunale di Bologna. Reduce dal personale successo al Metropolitan di New York con I puritani di Bellini, torna sul podio dell’orchestra Rai dopo essere stato protagonista del concerto del 2 giugno 2012 in piazza San Carlo a Torino. In ambito sinfonico è salito sul podio dell’Orchestre national de France, delle Orchestre del Teatro Liceu di Barcellona e del Teatro Real di Madrid, dell’Orchestra sinfonica di Galizia, dell’Orchestra dei Pomeriggi musicali a Milano e del Maggio musicale fiorentino. Tra i suoi prossimi impegni Così fan tutte a Bologna, La traviata all’Opera di Parigi, Il barbiere di Siviglia, La donna del lago e Lucia di Lammermoor al Metropolitan di New York.

 

L’ingresso in sala sarà consentito fino alle 20.20.

 

Ufficio stampa Consiglio regionale del Piemonte

Torino in verticale, la nuova cartolina della città

foto04Bisognerà abituarsi all’idea che la città che vedranno e vivranno le nuove generazioni sarà molto diversa da quella  delle nostre cartoline. Se sarà una fotografia più bella e suggestiva oppure più insignificante e disarmonica, potrà essere solo il tempo a dirlo

grattacielo littorioPer chi fosse troppo legato alle tradizioni e per chi non amasse molto il detto “le cose cambiano”, forse è giunto il momento di rassegnarsi e di accettare il fatto che non siano solo le “cose” a cambiare, ma addirittura intere città. Ed è proprio il cambiamento che sta avendo il ruolo da protagonista a Torino. In pochi anni (se tutti i progetti verranno approvati e realizzati) i torinesi vedranno sorgere nella loro città ben otto grattacieli; e così la capitale sabauda sarà costretta ad abbandonare la sua famosa etichetta di “città barocca”, lasciando il posto ad una più moderna e futurista struttura urbanistica.

 

Al momento le strutture in costruzione sono solo due: la torre unica degli uffici regionali firmata Massimiliano Fuksas, ed il grattacielo di Intesa Sanpaolo che porta la firma di Renzo Piano. La prima, situata tra l’ arco olimpico e l’Oval (zona Lingotto), una volta terminata diventerà la struttura più alta d’ Italia, arrivando a toccare i 205 metri d’altezza. Dovrà essere operativa già per il 2015, anno in cui è previsto il trasloco dei duemila dipendenti della Regione oggi dislocati in 27 sedi; quindi, nonostante i lavori siano iniziati da poco più di due anni, e nonostante si tratti dell’Italia, non c’è da stupirsi che stia lievitando con la velocità di una focaccia precotta.grattacielo sanpaolo

 

La torre della Regione sta iniziando dunque a rivaleggiare con il grattacielo Sanpaolo ormai quasi completato e pronto per essere attivo. Situato tra corso Inghilterra e corso Vittorio, il progetto di Piano, ha incontrato nel corso della sua realizzazione parecchi ostacoli: come dimenticare i gruppi di manifestanti che tra il 2008 ed il 2009 invasero più volte l’area adibita alla costruzione cercando di sabotare i lavori. Fortunatamente oppure no (dipende dai punti di vista) le varie manifestazioni sono servite a poco, infatti, già agli inizi del prossimo anno gli impiegati della banca (ne sono previsti circa 100 per piano) potranno trasferirsi nei loro nuovi uffici.grattacielo regione

 

Voluto simbolicamente dal Consiglio comunale un metro in meno della Mole, questo colosso di 166 metri avrà al suo interno anche un ristorante panoramico, una serra bioclimatica e al 37° piano una terrazza che -dicono- farà rimanere senza fiato. Ma la Torino verticale del futuro non si esaurirà con questi due giganti, infatti come già accennato prima, da qui al 2020 potrebbero prendere vita altre sei torri. La prima potrebbe essere proprio la gemellina del grattacielo Sanpaolo, la “torre degli uffici delle ferrovie”; il piano regolatore la prevede infatti con identica altezza del nuovo edificio Sanpaolo.

 

Un’altra torre, per la quale sono già stati venduti all’asta i diritti edificatori di 30 mila metri quadri di superficie, si svilupperà nei pressi di Piazza Marmolada. La costruzione di queste e delle altre torri è prevista dal piano regolatore e la divisione Urbanistica del Comune sta lavorando da tempo a quello che risulta forse oggi il più grande ostacolo: trovare gli investitori ed affidare i progetti. Che ci piaccia o no, bisognerà abituarsi all’idea che la città che vedranno e vivranno le nuove generazioni sarà molto diversa dalla Torino delle nostre cartoline. Se sarà una cartolina più bella e suggestiva oppure più insignificante e disarmonica, potrà essere solo il tempo a dirlo; l’unica certezza che oggi possiamo avere è che, dalla cima di quelle torri, “il cielo sopra Torino” ci sembrerà molto più vicino ma sarà comunque sempre lo stesso.

 

Simona Pili Stella

 

(Foto: il Torinese)

 

Diventare chef al Melograno

Le lezioni  puntano a valorizzare una cucina sana ed equilibrata, semplice e genuina, senza trascurare le ricette più elaborate e raffinate. Particolare riguardo è riservato alle nuove tendenze della tavola. L’attività didattica spazia dai corsi base (per esempio quello sui dolci)   ai corsi tematici

melogranoE se nel tempo libero imparassimo a cucinare? Per chi intende emulare i mitici chef delle trasmissioni televisive l’indirizzo giusto è quello di una tra le prime scuole di cucina nate  a Torino e in Italia. Stiamo parlando de  Il Melograno, di Romana Bosco. Una scuola rivolta non solo alle le padrone di casa esperte,  ma anche agli uomini alle prime armi, a tutti i giovani e  persino ai bambini .

Le lezioni  puntano a valorizzare una cucina sana ed equilibrata, semplice e genuina, senza trascurare le ricette più elaborate e raffinate. Particolare riguardo è riservato alle nuove tendenze della tavola. L’attività didattica spazia dai corsi base (per esempio quello sui dolci)   ai corsi tematici, fino agli atelier che trattano argomenti specifici. La scuola dispone di due zone di lavoro, una dotata di  cucina professionale, destinata alle lezioni teoriche e una destinata agli atelier.

I corsi si suddividono in  lezioni teoriche (capienza massima di 20 allievi)  e lezioni pratiche, i cosiddetti atelier, in cui ogni allievo, dalla sua postazione di lavoro partecipa attivamente, sotto la guida dell’insegnante. (capienza massima di 10 allievi).  Perché non provare?

 IL MELOGRANO Piazza Vittorio Veneto, 9 Torino