Ieri 13 gennaio durante la seduta del consiglio comunale il consigliere Viale ha detto alle colleghe consigliere “avete sbagliato mestiere, tornate nei vostri quartieri a fare le casalinghe“. È un’uscita inaccettabile che come consigliere e consiglieri della Città di Torino rifiutiamo, condanniamo e per cui pretendiamo delle scuse pubbliche. Sentire nel 2025, in un’aula istituzionale, usare parole che mirano a delegittimare il lavoro e i ruoli delle donne, sia che facciano le consigliere nelle Istituzioni sia che si occupino di lavori di cura familiare fuori dalle Istituzioni, è gravissimo e dimostra che tentare di zittire le donne è una pratica ancora in voga. Allora è tempo che tutte e tutti coloro che sono contrari a questi atteggiamenti discriminatori facciano sentire la propria voce per ripristinare il rispetto e contrastare ogni forma di discriminazione di genere. Perché le donne, qualunque sia la loro scelta di vita, siano sempre viste, rispettate, e riconosciute.
Elena Apollonio
Ludovica Cioria
Maria Grazia Grippo
Sara Diena
Ivana Garione
Caterina Greco
Lorenza Patriarca
Anna Borasi
Tiziana Ciampolini
Si uniscono tutti i colleghi consiglieri dei gruppi di maggioranza.
Addio al giornalista Furio Colombo
E’ morto a 94 anni il noto giornalista Furio Colombo. Fu per la Rai corrispondente dagli Stati Uniti, già editorialista di Repubblica. Fu direttore de L’Unità e fondatore del Fatto Quotidiano. E ‘ stato parlamentare per tre legislature per la sinistra e ha diretto per tre anni l’Istituto di Cultura di New York, era anche titolare di cattedra alla Columbia University. Era legato a Torino anche in quanto Rappresentante Fiat negli Stati Uniti. Fu soprattutto profondo conoscitore del mondo statunitense, autore di pregevoli cronache sull’America del presidente John Fitzgerald Kennedy, sulla guerra in Vietnam e sul Watergate.
L’assessore Riboldi: «Ora proseguire con convinzione nel diffondere la cultura del dono degli organi»
Con la prima registrazione di volontà positiva alla donazione degli organi e tessuti all’ufficio anagrafe di Sessame (AT), il Piemonte è diventato la prima grande regione in Italia nella quale tutti i Comuni hanno trasmesso almeno una dichiarazione di volontà alla donazione di organi raccolta in occasione del rinnovo della carta d’identità.
È il traguardo di un cammino iniziato 10 anni fa nel Comune di Settimo Torinese che, in attuazione della legge nr 98/2013 “Una scelta in Comune”, ha impegnato il Coordinamento Regionale delle donazioni e dei Prelievi di organi e tessuti (CRP) nella formazione degli operatori delle anagrafi e nel coordinamento con il Sistema Informativo Trapianti (SIT).
«È una notizia positiva che ci stimola a proseguire con convinzione per diffondere ulteriormente la cultura della donazione degli organi. I trapianti sono una riconosciuta eccellenza della sanità piemontese che ogni anno consente di salvare molte vite umane e la donazione degli organi è un presupposto fondamentale», sottolinea l’assessore alla Sanità Federico Riboldi.
Il risultato è stato possibile anche grazie alla collaborazione di ANCI Piemonte, di Federsanità ANCI Piemonte, delle Prefetture, delle Amministrazioni comunali e del Centro Nazionale Trapianti, nonché del lavoro di tutto il personale del Coordinamento Regionale Prelievi di Organi e Tessuti diretto dalla dottoressa Anna Guermani.
I Comuni, per diventare operativi nella registrazione delle volontà, hanno dovuto compiere un percorso che ha previsto:
– la partecipazione ad un corso di formazione per gli operatori delle anagrafi tenuto dai referenti del CRP, e impreziosito dalle testimonianze offerte da pazienti trapiantati e da familiari di donatori riguardante aspetti etici, scientifici, organizzativi della medicina dei trapianti e aspetti tecnici legati alla registrazione delle volontà;
– la realizzazione del collegamento informatico per la trasmissione dei dati al SIT;
– la diffusione dell’informazione ai cittadini.
Sono stati necessari 75 incontri per formare 2.640 operatori delle anagrafi.
Ad oggi il numero delle dichiarazioni registrate durante in rinnovo della carta d’identità è di 1.562.399, di cui il 67% risultano essere favorevoli alle donazioni.
La consultazione del SIT avviene dopo la morte del soggetto certificata da un equipe di medici.
La registrazione di volontà presso il Comune si affianca alle altre possibili dichiarazioni:
– un atto olografo su carta libera che riporti i propri dati e la scelta;
– la compilazione di una delle tessere messe a disposizione dal Ministero della Salute o dalla Regione, con data e firma;
– la registrazione agli sportelli abilitati delle ASL;
– l’iscrizione all’AIDO.
La decisione di essere o meno donatori di organi e tessuti dopo la morte dovrebbe essere assunta in anticipo: decidere per sé solleva i familiari dal dover scegliere in un momento di grande sofferenza per la perdita della persona amata.
PENSIERI SPARSI di Didia Bargnani

IL CONSIGLIERE REGIONALE: “DESTRA CON CHI DIFENDE LE PIAZZE, SINISTRA CON CHI LE INCENDIA”
“La situazione politica è chiara anche nei numeri, ed è importante che i cittadini la comprendano bene: ieri il governo Meloni, costituitosi parte civile nel processo, ha chiesto ad Askatasuna 6,8 milioni di danni per le proteste No Tav, oggi il Comune di Torino promette di regalarne 100mila per la ristrutturazione del primo piano della sede di corso Regina Margherita. Insomma, la destra si conferma al fianco di chi difende le piazze, la sinistra di chi le incendia”. Ad affermarlo Roberto Ravello (nella foto), vice-Capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Piemonte.
“A distanza di poche ore dalla guerriglia urbana camuffata da corteo per Ramy, la sinistra ribadisce, nei fatti, di stare dalla parte dei sovversivi: non solo la conclamata reticenza nel condannare le violenze di centri sociali, antagonisti e collettivi, ma ora anche il premio. Siamo di fronte a visioni politiche opposte e inconciliabili. E di ciò, non ci stancheremo mai di ripeterlo, ne andiamo fieri”.
«Si tratta di un bilancio di equilibrio e buon senso che sostiene i progetti in corso, rilancia gli investimenti, garantisce la spesa corrente e il pagamento delle rate dei mutui, e con il quale il Piemonte fa la sua parte nell’ambito delle politiche europee e della reintriduzione del patto di stabilità che per la nostra regione vale circa 86 milioni e che il Piemonte compensa anche grazie a un uso oculato e sapiente delle risorse europee che per il Piemonte sono cresciute nella nuova programmazione passando dai 965 milioni della programmazione Fesr 2014-2020, a 1,5 miliardi 2021-2027, e dell’Fse, arrivato a 1,3 miliardi rispetto ai 965 del 2014-2020» dichiarano il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio e l’assessore al Bilancio Andrea Tronzano.
«Sanità, welfare, lavoro e formazione, mobilità, cultura, turismo e grandi eventi rimangono al centro dell’attenzione della nostra amministrazione che, anche con questo bilancio, conferma il metodo virtuoso che ci consente di usare le risorse europee e nazionali, a integrazione dei fondi regionali per sostenere in maniera importante e rilanciare le politiche di sviluppo della nostra regione: lo facciamo ad esempio sulle borse di studio, continuando a garantire piena copertura degli assegni per tutti gli aventi diritto, e per le misure di sostegno e sviluppo del sistema produttivo e della transizione energetica», proseguono Cirio e Tronzano. Che aggiungono: «Approvare il bilancio previsionale in questa fase iniziale dell’anno risponde da un lato alle sollecitazioni della Corte dei Conti che da tempo sollecita iniziative in questo senso e dall’altro di programmare in maniera oculata l’attività, sapendo che le risorse oggi previste saranno integrate nei prossimi mesi essere con ulteriori risorse statali e anche dalla riprogrammazione dei fondi europei prevista a marzo».In particolare il bilancio di previsione finanzia spese, misure e investimenti in Piemonte per oltre 20,4 miliardi di euro, in linea con il 2024, e con un trend crescente rispetto al 19,6 miliardi del 2022 e ai 18,8 del 2020.
Nel dettaglio, il bilancio di previsione assegna oltre 12,6 miliardi alla spesa sanitaria, proseguendo il trend virtuoso di equilibrio dei conti e garanzia di servizi e prestazioni.
Alle politiche agricole, sono assegnati 100 milioni, tra fondi regionali, europei e statali, oltre a quelli gestiti direttamente da Arpea e relativi al complemento regionale per lo Sviluppo rurale.
Sono confermati 153 milioni di risorse regionali alle politiche sociali e per la famiglia, al pari del 2024, come da note preliminari che integrano il ddl bilancio in aula.
107 milioni sono destinati all’energia e alla diversificazione delle fonti energetiche, in crescita rispetto ai 69,4 milioni previsti nel previsionale del 2024.
114 milioni sono assegnati all’istruzione e al diritto allo studio, in aumento rispetto ai 104 dello scorso anno.
In crescita anche le risorse per la sicurezza, giovani e sport: ci sono 1,7 milioni alle politiche di sicurezza, rispetto ai 470 mila euro del previsionale 2024, e 33,4 milioni per politiche giovanili e sport, ovvero 2 milioni rispetto al 2024.
Per le politiche del lavoro e la formazione professionale, il bilancio previsionale assegna 546 milioni di euro, a fronte dei 488 del 2024.
Sono poi 49 i milioni destinati alle autonomie locali (Province, Comuni, Comunità Montane, unioni di Comuni), quasi il 60 per cento in più rispetto ai 28 del 2024, grazie anche all’assegnazione delle risorse Fsc. Confermati poi i 3 milioni per la protezione civile.
Per quanto riguarda le politiche di sostegno al sistema industriale sono previsti 311 per lo sviluppo economico e la competitività, destinati a industria, pmi, artigianato, commercio, ricerca e innovazione, rispetto ai 216 milioni del 2024. Crescono anche le risorse a sostegno del sistema e per il finanziamento di iniziative culturali: sono complessivamente 107,7 milioni, quasi 8 milioni in più rispetto al 2024. Confermati poi i fondi per il turismo che ammontano circa 30 milioni di euro.
Oltre 210 milioni sono destinati allo sviluppo sostenibile e tutela dell’ambiente, 378 milioni per il trasporto ferroviario, su un totale di 816 milioni destinati complessivamente alle politiche di mobilità e al trasporto pubblico.
Da evidenziare il contenimento della spesa prevista sui costi degli affari generali che passano da 886 a 802 milioni, frutto di politiche di spending review e di risparmio sulla gestione dei beni regionali, a partire dai risparmi garantiti dal Grattacielo Piemonte.
Dalle prime ore dell’alba, la Polizia di Stato sta dando esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura della custodia cautelare in carcere, emessa a conclusione di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Torino diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri, su richiesta della DDA, dal GIP presso il Tribunale di Torino nei confronti di diversi soggetti, tutti di nazionalità italiana, indagati a vario titolo per associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e spaccio di droga, commercio di sostanze anabolizzanti, rapina e tentata rapina a mano armata, ricettazione, detenzione e porto illegale di arma comune da sparo.
Nella prima mattinata del 14 gennaio 2025, a conclusione di articolate indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Torino diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri, la Polizia di Stato ha dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura della custodia cautelare in carcere emessa, su richiesta della DDA, dal GIP presso il Tribunale di Torino nei confronti di otto soggetti, tutti di nazionalità italiana, indagati a vario titolo per associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e spaccio di droga, commercio di sostanze anabolizzanti, rapina e tentata rapina a mano armata, ricettazione, detenzione e porto illegale di arma comune da sparo.
L’ordinanza è stata eseguita dalla Squadra Mobile e la SISCO; si è provveduto anche al sequestro preventivo penale di svariate somme di denaro nei confronti di altri due soggetti (anche loro di nazionalità italiana), indagati per riciclaggio.
Contestualmente sono state eseguite diverse perquisizioni personali e locali nei confronti di altri indagati per spaccio di stupefacenti e rapina.
Le investigazioni hanno avuto origine nell’ottobre del 2018 a seguito di un controllo a Torino di un soggetto che, a bordo della propria autovettura, occultava in due doppi fondi dotati di telecomandi oltre 400.000 Euro.
Le successive attività investigative, protrattesi per oltre un anno, hanno consentito di acclarare l’esistenza di un vero e proprio sodalizio, attivo a Torino e nei Comuni limitrofi, dedito al traffico di stupefacenti, in particolare hashish, marijuana e cocaina.
L’organizzazione si era strutturata nel corso del tempo, potendo disporre di mezzi per trasportare la sostanza stupefacente, di immobili dove riunirsi nonché occultare e stoccare la droga, e di mezzi di comunicazione dedicati, quali telefoni (alcuni dei quali non intercettabili) e schede telefoniche attivate ad hoc.
Nel corso delle indagini svariati sono stati i riscontri effettuati dagli investigatori con diversi arresti in flagranza ed il sequestro di oltre 30 kg di hashish e finanche di svariate confezioni di farmaci steroidi anabolizzanti.
È stato altresì accertato che, in taluni casi, i proventi in denaro delle cessioni di droga venivano accreditati su alcune carte Postepay dei due indagati per riciclaggio, al chiaro fine di ostacolare la provenienza delittuosa di quelle somme.
Alcuni indagati rispondono anche di una tentata rapina (del novembre 2019) ai danni di un esercizio commerciale di Torino e di tre rapine a mano armata commesse – fra ottobre e novembre 2019 – rispettivamente presso l’agenzia postale di Strada Mongreno di Torino ed altre due attività commerciali di Torino e Settimo Torinese.
Nel complesso, quelle rapine fruttarono agli indagati circa 15.000 Euro.
Il procedimento penale versa nella fase delle indagini preliminari e pertanto vige la presunzione di non colpevolezza a favore degli indagati, sino alla sentenza definitiva. Ciò nondimeno, l’AA.GG. competente, in seno all’Ordinanza applicativa delle misure cautelari emesse a loro carico, hanno ravvisato la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza nei confronti di tutti i destinatari dei medesimi provvedimenti.
Bilancio, AVS: “sicuri solo i tagli del governo”
La discussione sul bilancio regionale è partita questa mattina, ma al momento al Consiglio Regionale non è stata fornita la documentazione di dettaglio necessaria per capire in che modo verranno impegnati i 20 miliardi di spesa per i prossimi 12 mesi: come abbiamo già detto, mettere il consiglio nelle condizioni di lavorare è una questione di rispetto della democrazia.
Mentre sui giornali ci sono annunci trionfalistici da parte del Presidente Cirio, i toni dell’assessore Tronzano in Commissione sono ben diversi: il centrodestra dell’autonomia differenziata è lo stesso che non mette le Regioni nella condizione di sviluppare politiche pubbliche sulle materie già di competenza. Emerge in particolare, a seguito di una nostra specifica richiesta, quanto il Governo con la sua finanziaria abbia colpito la Regione Piemonte: solo per il 2025 dovranno essere accantonati 86 milioni di Euro, sottratti ai e alle piemontesi. Ma è negli anni a venire che i tagli mascherati di Meloni e Giorgetti faranno più male: negli anni tra il 2026 e il 2028 saranno 69 milioni annui solo per la contribuzione alla finanza pubblica voluta dall’ultima Finanziaria. Dal 2029 addirittura 107 milioni annui.
Per capire di che grandezze parliamo, basti pensare che alle politiche sociali nel 2025 la Regione destinerà 153 milioni, che la spesa regionale per le politiche giovanili per il 2025 è pari a 33 milioni e che quella per la Cultura ammonta proprio a 107 milioni, quelli che verranno completamente sottratti a partire dal 2029.
Alice Ravinale Capogruppo AVS Regione Piemonte
Valentina Cera Consigliera AVS Regione Piemonte
Dopo ore lo trovano morto nella sua auto
Al mattino non era rientrato a casa e i familiari hanno dato l’allarme. Nella notte tra domenica e lunedì, un’auto si è ribaltata ed è finita in un fossato sulla strada provinciale che unisce Borgo San Dalmazzo e Cuneo. È morto il conducente di 47 anni, residente nel Cuneese.