CURIOSITA’ Chissà cosa fanno gli ultras del calcio in questo periodo. Picchiano la nonna, tifosa di una squadra avversaria, per tenersi in allenamento?

Lo striscione collocato di recente dalla tifoseria organizzata del Toro all’ingresso del Filadelfia fa riflettere.
Così come per la riapertura della attività economiche anche per il calcio (che è sì sport ma pure economia e affari) il dilemma è: prima la salute, in ogni caso? La risposta sta forse a metà, perchè non bisogna morire di virus e neppure di “carestia”. “Il vero virus da debellare siete voi che volete tornare a giocare”, aggiungono gli ultras su un altro striscione, schierandosi inequivocabilmente contro la ripresa del campionato.
Sono le decine di homeless sfrattati dal dormitorio invernale di Piazza d’Armi. Sfrattati e buttati irresponsabilmente in strada in piena emergenza coronavirus. Dopo una settimana trascorsa davanti al Municipio i senza dimora sono stati trasferiti all’interno del padiglione Torino Esposizioni. Se si doveva chiudere il dormitorio di piazza d’Armi perché non si sono verificate prima le alternative praticabili? Forse perché si pensava che le persone sparissero, diventassero invisibili? Un atteggiamento, quello tenuto dall’amministrazione comunale, inconcepibile, causa di inutili sofferenze per persone trattate peggio degli animali.
Ezio Locatelli
Segretario provinciale Prc -Se
Il presidente della Regione Alberto Cirio e la giunta regionale valuteranno la scelta delle date per la riapertura delle attività economiche ” dopo il confronto con il ministero della Salute nei prossimi giorni, alla luce dei dati del monitoraggio, in base ai quali verranno stabilite le linee guida per la riapertura e le regole per il Piemonte”.
Questo quanto ha detto la portavoce del governatore del Piemonte, nella videoconferenza sull’andamento del contagio e delle iniziative della Regione in campo sanitario e terapeutico.
Ha dichiarato ieri il Professor Paolo Vineis, epidemiologo, consulente della Regione Piemonte:
«L’aggiornamento sugli indicatori giornalieri, l’andamento della curva epidemica, di R0 giornaliero a livello regionale e provinciale, e tutti i parametri che monitoriamo quotidianamente evidenziano che il Piemonte sta gradualmente uscendo dalla fase critica. In questo momento R0 è a 0,5, un livello migliore di altre regioni. I nostri indicatori oggi sono anche più dettagliati di quelli previsti dal Ministero della Salute. Ora stiamo mettendo a punto metodi per il riconoscimento precoce dei focolai. Fondamentale il tracciamento dei contatti».
È una lunga, infinita e affascinante storia di lotte e intrighi tra famiglie e dinastie, di assedi e di alleanze, di conquiste di castelli e di territori, di litigi familiari e matrimoni combinati. Marchesi del Monferrato che vanno a combattere in Oriente in cerca di gloria, nobildonne monferrine che sposano imperatori bizantini diventando imperatrici di Bisanzio in una grande saga che copre secoli di storia medioevale.
L’autore della “Storia degli Aleramici” (Odoya editore) è Andrea Paleologo Oriundi che racconta le vicende dei diversi rami della famiglia che nacque con Aleramo, il capostipite della dinastia vissuto mille anni fa. Gli Aleramici furono un’importante famiglia feudale di origine franca e quando si parla di loro il pensiero vola subito alle gesta dei marchesi del Monferrato nell’Oriente mediterraneo quando lo stendardo del Monferrato sventolava in Terrasanta su minareti e città conquistate. É senz’altro il ramo più noto della dinastia sia per l’importanza del territorio piemontese a quel tempo governato sia per le straordinarie avventure vissute da alcuni marchesi nel Vicino Oriente, all’epoca delle Crociate e nell’Impero bizantino. Ma non fu l’unico perchè il casato degli Aleramici si è molto ramificato, dando luogo a numerose dinastie in Piemonte e in Liguria. E così nacquero gli Aleramici del Vasto, di Saluzzo, di Ceva e Clavesana, di Savona, di Finale, di Busca, Incisa, Bosco e Ponzone e del Monferrato. Un’indagine approfondita è dedicata alla figura del patriarca Aleramo, oggetto di tante leggende popolari come è capitato a ben pochi altri personaggi medioevali. “I documenti a disposizione dello storico sono però molto scarsi, sottolinea l’autore, specialmente per le prime generazioni mentre per le successive, dopo il XIII secolo, le notizie sono più numerose”.
Dei marchesi del Monferrato, in questo libro, si parla solo delle loro imprese in Italia. Le gesta in Terrasanta e nell’Impero bizantino sono state trattate dall’autore in un altro suo recente libro “Il Monferrato nell’Oriente mediterraneo, secoli XII-XV”. Un duello geopolitico ad alta tensione tra Gerusalemme, Costantinopoli e il mondo arabo che per certi versi ricorda i tempi attuali. La straordinaria e sfortunata avventura di cinque marchesi monferrini tra la Terra Santa e Costantinopoli, la capitale dell’Impero bizantino e soprattutto le gesta di Corrado, il sire che salvò Tiro, l’italiano che sconfisse il Saladino. Il prode Corrado fu pugnalato e ucciso dai sicari della setta medioevale degli Assassini, i primi terroristi islamici della Storia, mentre suo fratello, il marchese Bonifacio, conquistò Costantinopoli. Due grandi protagonisti delle Crociate, con un destino comune: cercare fama e popolarità in Oriente e morire in quelle terre, come i loro fratelli, dove si combatteva per la religione e per il potere. Molta attenzione è stata dedicata in questo volume alla figura di Federico I Barbarossa che più volte scese in Italia con il suo esercito e al suo alleato, il marchese del Monferrato Guglielmo il Vecchio.
La famiglia dei Paleologi fu l’ultima dinastia a governare l’Impero bizantino fino alla caduta di Costantinopoli nel 1453 nelle mani degli Ottomani.
Dal matrimonio di interesse tra l’imperatore greco Andronico II Paleologo e la casalese Violante o Jolanda degli Aleramici nacque Teodoro I Paleologo che divenne marchese del Monferrato e principe di Bisanzio. Questo ramo dei Paleologi governò il Monferrato dal Trecento alla metà del Cinquecento. Il nostro Andrea Paleologo Oriundi, scrittore, studioso di storia e Capitano di vascello del Genio Navale in riserva si dedica da anni a ricerche sugli eventi che hanno coinvolto nei secoli passati membri della sua famiglia di cui porta il nome di origine greca.
Filippo Re
La Sala Rossa, convocata in videoconferenza, dice sì all’unanimità: passa la mia mozione che impegna la Giunta a interloquire con la Regione Piemonte, con AMP, con i gestori del trasporto pubblico e con GTT perché siano rimborsati o congelati (con estensione per un pari numero di giorni) gli abbonamenti non utilizzati da studenti e lavoratori in questi due mesi di lockdown. Coloro che avevano scelto di utilizzare il trasporto pubblico per recarsi al lavoro o a scuola non hanno poi di fatto utilizzato, durante l’emergenza da COVID-19, quanto acquistato. Soprattutto le famiglie numerose hanno dovuto affrontare esborsi importanti. Sono soddisfatto del fatto che anche i colleghi si siano dimostrati sensibili a questa esigenza. Anche questo è un modo per dimostrare solidarietà, in maniera concreta e utile, alle famiglie e ai lavoratori, e per dare valore al trasporto pubblico. I Moderati hanno portato avanti questa proposta con assoluta convinzione alla luce delle difficoltà nelle quali diverse famiglie si troveranno quando l’emergenza sarà completamente rientrata e della necessità di promuovere l’uso dei mezzi pubblici.
Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino.
Lo stanziamento è stato annunciato dall’assessore al Welfare Chiara Caucino, durante i lavori della Commissione Bilancio (presieduta da Carlo Riva Vercellotti) nell’ambito dell’illustrazione del disegno di legge “Interventi di sostegno finanziario e di semplificazione per contrastare l’emergenza da Covid-19”. Le risorse previste saranno distribuite attraverso i 49 enti gestori dei servizi socio assistenziali del Piemonte ai 170 centro diurni in base alla numerosità dei presidi e dell’utenza.
Su sollecitazione di Francesca Frediani (M5s) e Monica Canalis (Pd) in merito ai progetti di vita personalizzati per le persone con disabilità Caucino ha spiegato che c’è la volontà dell’assessorato di elaborare una proposta, in collaborazione con il presidente della Commissione Sanità Alessandro Stecco, affinché siano incoraggiati progetti su misura per questi invalidi, che contemplino anche la possibilità di essere seguiti a domicilio, un aspetto essenziale in considerazione della probabile riduzione della fruizione dei servizi nei centri diurni a causa delle nuove regole imposte per la sicurezza sanitaria. Sempre su richiesta di Canalis, l’assessore ha assicurato che, nonostante il periodo di emergenza sanitaria, verrà garantita completezza nella retribuzione degli enti che hanno erogato i servizi. Marco Grimaldi (Luv) è poi intervenuto auspicando che vi sia un’estensione della misura anche per i centri che si occupano di minori non accompagnati e di senza fissa dimora, mentre Silvio Magliano (Moderati) ha invitato a prendere in considerazione il metodo della coprogettazione e della coprogrammazione per favorire un lavoro unitario, che tenga conto delle diverse realtà del Terzo Settore e del contributo che ciascuna può offrire.
Sul tema sono intervenuti anche Daniele Valle (Pd) e Sean Sacco (M5s).
L’assessore Caucino ha poi aggiunto, fra le misure di sua competenza, la sospensione della restituzione dei contributi regionali dovuti per il 2020 dalle cooperative edilizie a proprietà indivisa nella misura del 50%. In tal modo, le stesse cooperative dovranno restituire i versamenti sospesi entro il 31 ottobre 2021 senza oneri aggiuntivi. Il valore delle restituzioni sospese oggetto della moratoria è di circa 3 milioni di euro.
La Commissione ha infine discusso insieme con il presidente della Giunta, Alberto Cirio e con l’assessore ai Rapporti con il Consiglio, Maurizio Marrone, la possibilità di stralciare dal ddl “Riparti Piemonte” la parte relativa ai bonus destinati alle attività economiche colpite dall’emergenza Coronavirus e alle relative coperture. Il nuovo disegno di legge, accanto ai 101 milioni già previsti per ristorazione, commercio ambulante e parrucchieri (denominati bonus 1 e 2) aggiunge 15 milioni di euro per ulteriori categorie produttive. Il provvedimento potrebbe essere affrontato nei prossimi giorni in sede di Commissione legislativa.
Per far riprendere il turismo qualcosa bisognerà pur inventare. a dire il vero la spiaggia torinese, già sperimentata nel 2104, complice il maltempo di allora, non aveva avuto molto successo. La sabbia, a causa della pioggia, era finita tutta nel Po, rovinando il progetto.
Ma, in attesa di disposizioni più precise da parte di Governo e Regione sugli stabilimenti balneari, l’ipotesi di replicare il progetto è da tenere in considerazione. Se si farà si dovranno prendere le dovute precauzioni: distanziamento di ombrelloni e “bagnanti”, percorsi di accesso e così via. Un po’ come in metropolitana. Si attende dunque la risposta di Palazzo Civico.
(foto Laura Pati)
9.003 PAZIENTI GUARITI E 3.274 IN VIA DI GUARIGIONE
Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 9.003 (+272 rispetto a ieri): 635 (+0) in provincia di Alessandria, 380 (+16) in provincia di Asti, 472 (+18) in provincia di Biella, 958 (+9) in provincia di Cuneo, 806 (+33) in provincia di Novara, 4.771 (+46) in provincia di Torino, 401 (+11) in provincia di Vercelli, 499 (+38) nel Verbano-Cusio-Ossola, 81 (+1) provenienti da altre regioni.
Altri 3.274 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.
I DECESSI SALGONO COMPLESSIVAMENTE A 3.428
Sono 28 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 4 al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente dall’Unità di Crisi può comprendere anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).
Il totale è ora di 3.428 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 602 Alessandria, 204 Asti, 167 Biella, 300 Cuneo, 295 Novara, 1.536 Torino, 171 Vercelli, 120 Verbano-Cusio-Ossola, 33 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.
LA SITUAZIONE DEI CONTAGI
Sono 28.889 (+113 rispetto a ieri) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte: 3.744 in provincia di Alessandria, 1.690 in provincia di Asti, 1.016 in provincia di Biella, 2.649 in provincia di Cuneo, 2.494 in provincia di Novara, 14.631 in provincia di Torino, 1.205 in provincia di Vercelli, 1.097 nel Verbano-Cusio-Ossola, 254 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 109 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.
I ricoverati in terapia intensiva sono 136 (+1 rispetto a ieri).
I ricoverati non in terapia intensiva sono 1.900 (-121 rispetto a ieri).
Le persone in isolamento domiciliare sono 11.148.
I tamponi diagnostici finora processati sono 218.071, di cui 120.333 risultati negativi.