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Il restauro della Cappella della Sindone premiato a Parigi

A poco più di un anno dalla sua riapertura, martedì 29 ottobre 2019 a Parigi è stato celebrato  lo straordinario recupero della Cappella della Sindone, gioiello architettonico di Guarino Guarini, con l’assegnazione del prestigioso Premio del patrimonio europeo / Premio Europa Nostra 2019 per la categoria Conservazione. La cerimonia di premiazione dell’European Heritage Awards si è svolta  al Théâtre du Châtelet alla presenza del Commissario Europeo Tibor Navracsics sotto l’alto patrocinio del Presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron.
A ricevere il premio per i Musei Reali di Torino, di cui la Cappella è parte integrante, la Direttrice Enrica Pagella e la Direttrice dei lavori di restauro Marina Feroggio.

 

Il premio è indetto dalla Commissione Europea ed Europa Nostra, principale rete per il patrimonio culturale che ogni anno celebra e promuove l’eccellenza nel campo del patrimonio artistico.

 

In occasione della cerimonia di premiazione verrà svelato anche il vincitore della categoria Public Choice Award, in cui la Cappella della Sindone è stata inclusa e che nei giorni della votazione ha conosciuto un imponente sostegno da parte del pubblico italiano, manifestato in particolar modo attraverso i social e il web.

 

I lavori di recupero del monumento barocco di Guarini sono stati definiti da più parti una “scommessa vinta” per la complessità e la difficoltà del restauro, che ha visto alternarsi tre diversi cantieri nell’arco di vent’anni. Oggi la Cappella della Sindone è uno dei gioielli barocchi più visitati apprezzati dai visitatori che non mancano di soffermarsi ad ammirare il capolavoro ritrovato.

 

Viole del pensiero nelle fioriere del Mauriziano

Gli allievi del Corso di Chimica dell’Università di Torino hanno posizionato i fiori

42 allievi del corso di Chimica dell’Università di Torino del professor Valter Boero hanno svolto volontariamente una esercitazione presso l’ospedale Mauriziano di Torino. Il Dipartimento di Scienze Agrarie Forestali e Alimentari ha infatti una convenzione con l’ospedale per attività didattiche inerenti il verde e gli healing garden. E’ stato infatti dimostrato scientificamente che la cura degli spazi con le piante ha effetti molto positivi sul personale sanitario, sui pazienti e sui visitatori.

Divisi per gruppi gli studenti hanno messo a dimora viole del pensiero nelle fioriere poste sui davanzali dei lunghi corridoi   Rosselli e Turati.

Questa esperienza si protrae da 5 anni ed è possibile riscontrare effetti molto positivi riguardo le motivazioni degli studenti che partecipano a queste esercitazioni. Oltre al passaggio sempre abbastanza traumatico dalla teoria dei calcoli sulla nutrizione delle piante alla pratica della messa a dimora di piante vere, gli studenti si sono trovati a contatto con una realtà, quella della malattia e della cura, dei malati veri trasportati in barella, sovente vista solo nei telefilm, ma ignorata dalla maggior parte dei giovani. Per loro un tuffo nella realtà con effetti benefici per tutti.

 

Cirio: “Garantiremo il diritto allo studio”

“Non tagliamo di un euro le risorse stanziate dal governo precedente”. Così il presidente della Giunta Alberto Cirio è intervenuto, dopo la richiesta di comunicazioni dell’opposizione circa i fondi per il diritto allo studio e dopo l’intervento in aula a Palazzo Lascaris di Marco Grimaldi (Luv) che paventava un taglio delle borse di studio.

“La nostra delibera – ha sottolineato Cirio – riduce l’apertura dal 100 al 50 per cento ed è solo una questione contabile. Vogliamo solo che l’Edisu arrivi ad avere una capacità di spesa pari a quello che ha in cassa, che non ci sia più un avanzo di amministrazione. Oggi l’Edisu ha 15 milioni di avanzo l’anno ed è una situazione che va riequilibrata”.

In ogni caso, ha sottolineato il presidente del Piemonte, tutti gli aventi diritto otterranno la borsa di studio: “Si tratta soltanto di una questione contabile, poi la somma verrebbe reintegrata con l’avanzo che poi, dimezzato, sarebbe reintegrato il prossimo anno”.

In precedenza aveva preso la parola anche il capogruppo della Lega Alberto Preioni, che aveva assicurato la volontà del suo gruppo nel mantenere in toto le borse di studio con le somme attuali.

Sono quindi intervenuti i consiglieri, a cominciare dallo stesso Grimaldi, secondo il quale “non si tratta solo di un difetto di comunicazione. Oggi ci sono solo 26 milioni di trasferimento della Regione, rispetto ai 40 di un tempo e ritengo che l’avanzo Edisu non si possa usare per pagare le borse di studio senza violare le regole contabili. Bisogna cancellare questa delibera”.

Daniele Valle (Pd) ha sottolineato che “la priorità per il Piemonte è attrarre giovani: per questo è fondamentale garantire il 100 percento delle borse agli idonei che fanno domanda. Non capisco perché non impegnare direttamente tutte le risorse per l’Edisu”.

Per Mario Giaccone (Monviso) “Cirio ha dovuto spiegare cose che i propri assessori non hanno reso sufficientemente chiare” e Maurizio Marrone (Fdi) ha ringraziato il presidente Cirio “per avere fatto chiarezza in barba al terrorismo psicologico sulle borse di studio. Va comunque riaffermato il criterio della meritocrazia”.

Francesca Frediani (M5s) ha rilevato che “i toni nel comunicato dell’assessore Chiorino sono diversi da quelli di Cirio e meno rassicuranti. Mi spaventa sentire di parlare di studenti piemontesi ed anche di meritocrazia, un principio che è importante, ma qui parliamo di un diritto”.

È intervenuto poi Silvio Magliano (Moderati), ricordando che si sarebbe aspettato come risposta “un cambiamento della delibera o l’inserimento nel prossimo bilancio della cifra mancante”. E Paolo Ruzzola (Fi) ha garantito che “La risposta precisa del presidente Cirio ha dissolto ogni tipo di dubbio, ha chiarito che nessuna risorsa verrà distolta dal diritto allo studio”.

Ha concluso l’assessore al Bilancio Andrea Tronzano, ricordando che “facendo l’assessore al bilancio devo far quadrare il bilancio senza penalizzare gli studenti. La responsabilizzazione va fatta anche negli enti strumentali. Questo vale anche per l’Edisu: gli studenti non pagheranno le scelte dell’assessore al bilancio che sono meramente contabili. Torino città universitaria non può permettersi di tagliare le risorse. Si tratta quindi di un fatto meramente tecnico”.

Si è poi passati alle questioni pregiudiziali relative alla proposta di deliberazione a integrazione della formulazione del quesito referendario sulla legge elettorale, per abrogare la quota proporzionale.

 

(gm – dall’ufficio stampa del Consiglio regionale)

Roberto Rosso: “Appendino promuove monopattini e vigili li multano con 1000 euro” 

Riceviamo e pubblichiamo
“Chiara Appendino, sindaco di Torino, ha promosso personalmente l’uso dei monopattini in città. Ha fatto annunci, video, ha spiegato che quello sarà il futuro, con grande risonanza sui mezzi di comunicazione. Risultato: la città è invasa da monopattini, come vediamo tutti. Un pericolo ambulante, mezzi che sfrecciano ai 25 l’ora sui marciapiedi, per strada, sotto i portici. Senza luci, senza casco, senza sicurezza, senza regole. Chissà perché, ieri è arrivata la prima multa, nemmeno piccola. Mille euro, con svariate violazioni del codice della strada contestate. Perché è illegale circolare con i monopattini, ma evidentemente i vigili se ne sono accorti soltanto ieri”: Roberto Rosso, capo gruppo in Comune di Fratelli d’Italia, commenta la prima multa comminata ieri a un ragazzo che percorreva corso Principe Oddone su un monopattino a cui è seguita una seconda sanzione inflitta questa mattina in largo Brescia. “Quello che politicamente rilevo – prosegue Rosso – è l’assoluta superficialità della Appendino: promuove una pratica illegale, la fa testare con un evento a San Salvario, il suo assessore spiega che è tutto pronto per partire e poi i vigili, che dovrebbero parlare con i vertici comunali, sferrano una multa stratosferica a un poveraccio evidentemente tratto in inganno da tanta approssimazione amministrativa”.

Baratti & Milano. Una grande storia del gusto a Torino

Atmosfere d’antan nel salotto più elegante e prestigioso di Torino per presentare il volume Baratti&Milano. Una grande storia del gusto a Torino (Rizzoli, 240 pagine, 39 euro), libro che celebra il caffè storico dei leggendari gianduiotti piemontesi, attraverso un vasto repertorio di manifesti, immagini, ricette e testimonianze di grandi personaggi.

Una serata a tema Belle Époque quella di ieri sera nella Galleria Subalpina, arricchita dalla Filarmonica del Regio che ha eseguito musiche di Pietro Mascagni, assiduo cliente del caffè e dalla performance del collettivo Scirò.

Le donne, fedeli alla richiesta dell’invito di esibire un dettaglio dell’epoca, si sono presentate agghindate di lustrini, piume, strass e perle.

Menu novecentesco anche per le raffinate tartine firmate dagli chef Davide Sproviero e Fabio Poppa: bignè al tartufo nero, lollipop di foie gras con cioccolato al latte e caramello salato, gianduiotto di gallina profumata al limone, solo per dare un’idea della ricercatezza. Stuzzicanti i cocktail da conversazione con protagonista il vermouth a cura di Walter Grosso & Compagnia dei Caraibi, il più goloso ovviamente quello intitolato “Cioccolato portami via!”.

Il libro e la serata sono un omaggio ad una storia tutta piemontese, quella di Edoardo Milano e Ferdinando Baratti che dal Canavese si trasferiscono a Torino e nel 1858 aprono una confetteria e liquoreria in via Garibaldi (allora via Dora Grossa). Nel 1875 si spostano nella Galleria Subalpina con lo stemma sabaudo, in quanto ditta rifornitrice ufficiale della Casa Reale.

In previsione dell’Esposizione Universale del 1911, anno a cui è dedicata la serata, l’immagine del locale viene rinnovata grazie al prezioso contributo dei migliori artisti dell’epoca: Giulio Casanova ed Edoardo Rubino. E per l’occasione la Regia Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino ha esposto al piano superiore della caffetteria, nel salottino della Regina alcune foto e bozzetti del rinnovo dei locali.

Per tutto il Novecento il caffè fu luogo di ritrovo di grandi personalità che vissero o visitarono Torino per un breve periodo: oltre a Mascagni, D’Azeglio, Giolitti, Einaudi, Montalcini, Duse, Pavese, Nietzsche, solo per citarne alcuni.

Non mancano le ambientazioni cinematografiche e le citazioni letterarie: Gozzano per scrivere una delle sue poesie più simpatiche “Le golose” si ispirò proprio alle leziose clienti del caffè e la scena iniziale del romanzo di Fruttero & Lucentini “La donna della domenica” è ambientata proprio nella sala principale del caffè.

 

Giuliana Prestipino

Tortona – Reale Mutua Basket Torino e la partita con Roma di mercoledì sera…

IL BASKET VISTO DA VICINO

 

Una vittoria è sempre una vittoria, e proprio nell’articolo precedente segnalavo come fosse anche l’unica cosa che conta … come disse un personaggio famoso, e fortunatamente è arrivata. Tortona era stata la bestia nera di Torino, avendoci battuti due volte nelle occasioni precedenti, ma questa volta la prestazione della squadra avversaria è stata imbarazzante e si è avuto gioco “facile” nel controllare la partita.

Mai veramente in discussione, Torino ha giocato non bene ma si è dimostrata sicuramente superiore a Tortona, pur se sempre priva di Diop, giovane centro titolare di Torino.

Le certezze di Torino sono rappresentate da due giocatori quali Marks e Campani. Il primo, sempre apparentemente nell’ombra, è una garanzia di solidità per la categoria, mentre il secondo, pur non dovendosi esporre al massimo, lo si intuisce come di categoria superiore per il secondo campionato nazionale e, quando serve, si vede.

Poi abbiamo il buon Cappelletti che a tratti appare in alta qualità e talvolta in forma “normale” mentre non “ancora pervenuto” nel campionato è Alibegovic di cui se ne ha un gran bisogno in prospettiva futura.

Al solito, con luci e ombre, Traini e Toscano che comunque sono un buon connubio tra volontà e possibilità e il loro contributo lo forniscono.

Splendida “sorpresa” è il ritorno al basket giocato di Pinkins che ad un certo punto della partita ha deciso di ricordarsi che sa tirare e giocare a basket e con un 4 su 4 da tre e 16 punti in un solo quarto (il terzo) per un totale di 24 a fine partita ha decisamente contribuito alla vittoria finale.

Insomma, Torino non è bella a vedersi, ancora, ma vince ed è in testa alla classifica, pur con una sconfitta che si poteva evitare. E questo non può che vedersi come un qualcosa di positivo.

Solo un commento a latere sul basket in generale. I ragazzi che seguono la pallacanestro ormai su TV, giochi elettronici e WEB vedono sicuramente un basket spettacolo. A tutti rammentiamo l’ultimo tiro di Kyrie Irving con un movimento da street basket di alta difficoltà e rara bellezza in una partita NBA dei suoi Brooklyn Nets, non solo per invitarvi a vederlo in rete, ma per fornire un suggerimento a tutto il movimento cestistico. Lo spettacolo è nella bellezza del gesto, non solo nella vittoria, e meno che meno in una sconfitta senza emozioni. L’eccessivo gioco “organizzato” conduce al non spettacolo, ad una difesa rugbystica con le braccia e non con le gambe e soprattutto con un attacco senza tattica e divertimento.

La “morte” dei playground e la crescita di allenatori obbligati a vincere “fin da piccoli” limita la fantasia e il divertimento. Un gioco esasperato tra difesa asfissiante e piacere nel non far segnare che supera la voglia di vincere facendo un canestro in più condurrà ad un basket senza divertimento. In TV ce n’è sempre di meno e lo spettacolo offerto dalle partite in chiaro conducono all’abbandono del pubblico neutro prima della fine della partita (vedi ultima partita di domenica sera, dove essenzialità per la vittoria e spettacolo erano lontani come l’est e l’ovest…) .

Il mio auspicio è che si cominci a giocare anche per il pubblico dei giovani che siano entusiasti del gioco e del momento che vivono, indipendentemente da ciò che il risultato dirà, altrimenti, mercoledì sera, con Torino e Juventus in contemporanea, solo i veri innamorati del basket a Torino saranno a vedere la nostra squadra, se non troveranno in quell’occasione spettacolo superiore a quanto in essere fino ad oggi, ma non solo nella nostra città, ma in Italia. La traccia non è difendere meno, ma difendere correttamente, senza spinte e urti consentiti, da arbitri e auspicate da allenatori “orbi” che, senza pubblico, alleneranno squadre senza tifosi e televisioni e, di conseguenza, anche senza ampie prospettive professionali.

Lo spettacolo è parte dello sport, ma senza spettacolo non ci sarà futuro, perché il pubblico va dove si diverte e senza divertimento si faranno scelte diverse. La partita contro Roma sarà fondamentale per orientare Torino verso l’alto: un po’ di divertimento in più potrebbe aiutare. Noi ci speriamo e ci saremo.

Dai Torino, vincere è l’unica cosa che conta, ma vincere bene è ancor a meglio!

 

Paolo Michieletto

Cavallerizza, FdI: “Fuori gli occupanti”

Riceviamo e pubblichiamo

MONTARULI-MARRONE : “5 MILIONI VINCOLATI AD UN PIANO. INTERROGAZIONE PARLAMENTARE. BASTA SCHIAFFI AI TORINESI”

“Il Ministero vincoli i 5 milioni per la Cavallerizza ad un piano di gestione chiaro e ad un’assegnazione degli spazi trasparenti. Fuori per sempre gli occupanti”, vanno all’attacco la parlamentare di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli e il capogruppo di FDI in Regione Piemonte Maurizio Marrone, dopo le notizie riguardo ad un “piano” del Comune di Torino per ricostruire gli spazi della Cavalleria Reale distrutti dall’incendio della scorsa settimana e poi riassegnarli agli occupanti. “Nella giornata di oggi – ha spiegato Montaruli – ho presentato alla Camera un’interrogazione al Ministro dei Beni Culturali per fare luce su quello che pare l’ennesimo schiaffo ai cittadini torinesi e alle associazioni che da anni attendono degli spazi pubblici. Riassegnare la Cavallerizza agli occupanti che ne hanno contribuito in maniera determinante al degrado è una vera assurdità offensiva. Come Fratelli d’Italia chiediamo pertanto che i fondi per i restauri siano vincolati ad un bando pubblico e ad un piano di gestione che tenga fuori in maniera definitiva chi occupando ha contribuito al degrado di questi anni “. “Appendino – ha dichiarato Marrone – vorrebbe fare il solito regalo ai centri sociali. Noi ci opporremo in ogni modo. La Cavallerizza deve tornare più bella di prima ed essere a disposizione dei torinesi, non un parco giochi per qualche figlio di papà”.

Beach volley, argento nazionale per il Gspm Torino

NEL 3×3 FEMMINILE

Sulla sabbia di Riccione, le atlete gialloblù agguantano un prestigioso secondo posto. Buoni risultati anche per le altre formazioni schierate dalla compagine sabauda

Risplende l’argento sul petto delle ragazze della formazione 3×3 femminile del Gruppo Sportivo Polizia Municipale di Torino, classificatasi al secondo posto in occasione della quinta edizione dei campionati italiani ASPMI di beach volley, tenutisi a Riccione nella splendida cornice offerta dalla “Beach Arena”. Il terzetto sabaudo, composto da Lucrezia Elia, Roraima Pennazio e Roberta Pica, dopo aver chiuso il girone unico a 7 squadre in terza posizione, ha raggiunto l’atto conclusivo del torneo, cedendo il passo soltanto nella finalissima di categoria alle padrone di casa.

La compagine gialloblù, che quest’anno è giunta quarta ai nazionali ASPMI di pallavolo, ha potuto beneficiare dell’apporto sotto rete di tanti nuovi innesti, che ben si sono comportati nel corso della competizione. Numerose le formazioni schierate in campo dal GSPM Torino: in ambito maschile, il duo formato da Simone Manzo e Claudio Tisci è stato eliminato ai quarti di finale, mentre le coppie Mauro Buttolo-Alberto Marcelletti ed Emilio Pascale-Claudio Vitale sono uscite agli ottavi. Analoghi risultati nel misto per le quattro squadre iscritte, estromesse dal torneo ai quarti e agli ottavi di finale: Lucrezia Elia-Simone Manzo-Roraima Pennazio; Mauro Buttolo-Paola Guiffre e Claudio Tisci; Alberto Marcelletti-Roberta Naj e Roberta Pica; Emilio Pascale, Alessandra Dinisi e Luca Biagini (prestato dal GS Riccione). Estremamente positiva l’organizzazione della kermesse, supervisionata dal vigile riccionese Miki Banci e dal suo staff.

Alessandro Nidi

‘ECOMONDO’, DAL PIEMONTE NUOVE SOLUZIONI PER IL PIANETA

In Fiera a Rimini anche il ‘Gruppo Marazzato’, leader italiano nelle bonifiche ed emergenze ambientali, con il progetto-pilota di borracce e stoviglie sostenibili per eventi, sagre e studenti.

 

In un momento storico dominato dall’attenzione crescente al tema, più che mai attuale, dell’ambiente, tra fenomeni mediatici alla Greta Thunberg e movimenti studenteschi targati ‘Fridays For Future’ nati spontaneamente in tutto il mondo a fini di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, torna anche in Italia l’appuntamento con l’ecosostenibilità.

Dal 5 all’8 Novembre infatti, a Rimini, all’Edizione 2019 di ‘Ecomondo’, la Fiera di riferimento in Europa per l’innovazione industriale e tecnologica dell’economia circolare, il Piemonte sarà uno dei grandi protagonisti grazie alla presenza del ‘Gruppo Marazzato’: dal 1952 a oggi, leader assoluto nel Belpaese per le soluzioni ecologiche per il pianeta (in particolar modo, bonifiche e gestione di emergenze ambientali), pubblicamente altresì definito dal noto accademico, psichiatra e opinionista tv Alessandro Meluzzi “un’attività industriale positiva, espressione di civiltà, cultura, buon senso e saggezza”.

Oramai da diversi anni portiamo avanti un percorso coerente e impegnato con l’obiettivo di rendere la nostra presenza ecosostenibile, fornendo sostegno concreto anche a chi ci sta intorno nell’adozione di corrette abitudini di consumo per la buona salute del pianeta”, spiega Alberto Marazzato, Direttore Generale del l’omonimo ‘Gruppo’, che dà giornalmente lavoro a oltre 250 dipendenti in tutta Italia grazie anche a ‘Beetaly’, la rete d’imprese nata proprio a Borgo Vercelli, ove ha sede l’azienda, che oggi costituisce e rappresenta il primo polo nazionale nella fornitura di servizi ambientali a industrie, istituzioni, professionisti e privati.

Abbiamo avviato, quindi, una positiva fase di sperimentazione, nel Vercellese, legata a progetti di fornitura di stoviglie biodegradabili agli eventi e sagre della provincia, di supporto ai gruppi di raccolta rifiuti organizzati dai privati cittadini, nonché di fornitura delle borracce ai bambini delle scuole. E contiamo di estendere presto tali progettualità anche altrove, presentando in Fiera gli ottimi riscontri ottenuti”, prosegue il manager, che con i fratelli Luca e Davide costituisce la terza generazione della governance aziendale di una felice case history industriale tutta italiana in continua espansione.

Porteremo in fiera a ‘Ecomondo’, oltre alla presentazione del nuovo rebranding del Gruppo frutto dell’estro creativo di Stefano Colombo dell’agenzia milanese ‘Blacklab’, con la ristilizzazione del marchio storico che ci contraddistingue dal 1974 – l’elefante con la proboscide all’insù, a indicare graficamente il trinomio inscindibile solidità, dinamismo e apertura a nuove sfide – anche e soprattutto l’ampia e molteplice esperienza acquisita sul campo nel settore delle bonifiche e della gestione delle emergenze ambientali di ogni tipologia, che da sempre rappresentano ampia parte del cuore pulsante dell’azienda in quasi 70 anni di onorata attività”, prosegue Marazzato.

Per poi riprendere: “Grazie alle quali abbiamo attuato alcune intuizioni fondamentali, rivelatesi nel tempo efficaci ed efficienti nella cura concreta dell’ambiente: prima fra tutte, il dialogo costante con gli attori di un territorio d’intervento, fra cui locali ASL, rappresentanze dei cittadini e Forze dell’Ordine, con cui costruire insieme solidi percorsi collaborativi. Unitamente al fatto che, al momento, siamo la sola realtà italiana a essersi dotata di proprie attrezzature e impianti idonei a compiere l’intero ciclo di raccolta e smaltimento di rifiuti di ogni genere, massimizzando così il controllo e la sicurezza delle operazioni di bonifica”, aggiunge Marazzato.

Per poi proseguire: “A ‘Ecomondo’, inoltre, fondamentale è l’attenzione alla cultura di settore: motivo per cui siederemo con i nostri professionisti al tavolo dei relatori, insieme ai maggiori player del mercato, nell’ambito di un convegno ambientale multidisciplinare promosso da ‘Assoreca’ – dal 1994 a oggi la principale associazione di categoria, presieduta dall’Avvocato Angelo Merlin, che raggruppa il meglio delle società di consulenza e servizi per l’ambiente, l’energia, la sicurezza e la responsabilità sociale – proprio per fare il punto su quanto di buono sin qui svolto, e porre collegialmente le basi per lo sviluppo armonico e organico dei prossimi obiettivi da conquistare in tema di salvaguardia e rispetto del territorio”, conclude.

Tutte le informazioni sul sito www.ecomondo.com, www.assoreca.it, e www.gruppomarazzato.com.

 

 

 

Beccati i furbetti del permesso di sosta per disabili

Nuovo intervento degli Agenti del Comando Centro della Polizia Municipale nei pressi di un ospedale per verificare l’uso corretto dei permessi disabili.

Martedì 29 ottobre alcuni agenti, anche in abiti borghesi, hanno attentamente sorvegliato le diverse aree di sosta nel perimetro dell’Ospedale Mauriziano.

Questi i risultati: 7 conducenti identificati, 7 veicoli contravvenuti per sosta su spazio disabili senza averne titolo, 6 utilizzi abusivi di permesso per persone disabili, 5 permessi ritirati rilasciati dalla Città di Torino, 1 permesso rilasciato da altro Ente e ritirato poiché scaduto.

Le persone controllate sono risultate essere tutte legate ai titolari dei permessi con un rapporto di parentela e nessun disabile era sul posto, in auto o nelle immediate vicinanze. In base a quanto informalmente dichiarato dalle persone controllate la maggior parte dei titolari dei permessi si trovava presso la propria residenza. Tre delle persone sanzionate si dichiaravano professioniste nel ramo sanitario.

Questo è solo l’ultimo degli interventi effettuati in materia e i controlli proseguiranno nei prossimi mesi. Già il 3 ottobre scorso erano stati accertati 12 utilizzi impropri del permesso disabili con identificazione di 12 conducenti, contestazione di 12 sanzioni amministrative e il ritiro di 7 permessi rilasciati a suo tempo dalla Città di Torino; erano stati, inoltre, segnalati 5 utilizzi impropri di permessi rilasciati da altri enti.

Nel corso del 2019 sono già 56 i servizi espletati, accertati 85 utilizzi illeciti, 54 permessi ritirati rilasciati dalla Città di Torino, 20 permessi di altri enti segnalati per utilizzo illecito, ritirati 3 permessi scaduti e 4 per titolari che nel frattempo erano deceduti, 4 permessi contraffatti sequestrati con 4 denunce all’Autorità Giudiziaria.