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Più contratti di affitto, ma costano meno: colpa della crisi

case popolariMolte famiglie non riescono ad arrivare al termine regolare della locazione. Sia perchè interrompono il contratto con il proprietario dopo avere trovato una sistemazione più economica, sia perchè perdono casa in quanto morose

 

A Torino, per un alloggio due camere e cucina l’affitto richiesto è mediamente di 516 euro. Nel 2012 la quotazione era 548. Un dato che parrebbe positivo ma che, in realtà, è indice di una crisi sempre più pesante nel mercato immobiliare. 

 

I contratti di affitto stipulati nella nostra città sono saliti, in soli due anni, da 22mila a più di 40mila, mentre il canone medio è sceso del 7,2%. Segno che i proprietari, pur di non tenere un appartamento sfitto preferiscono affittarlo a prezzi decisamente bassi. Se i contratti sono raddoppiati, spiegano a palazzo Civico, è anche perchè molte famiglie non riescono ad arrivare al termine regolare della locazione. 

 

Sia perchè interrompono il contratto con il proprietario dopo avere trovato una sistemazione più economica, sia perchè  perdono casa in quanto morose: sono state più di 4mila lo scorso anno e quasi 30mila negli ultimi 10 anni. 

 

La riduzione più marcata nelle tariffe degli affitti è nelle aree semicentrali della città: -9,5%. Nella zona centrale il calo è pari all’8,3%, mentre nelle altre aree si registra una tenuta sostanziale. Sono anche questi, come la deflazione, segnali di una crisi che non accenna a fermarsi.

Con la Regione “Io scelgo la salute”

MEDICOL’obiettivo è rendere la pagina dedicata alla sanità del sito istituzionale della Regione più interattiva ed in grado di fornire servizi fruibili da un numero sempre maggiore di piemontesi

 

I servizi del portale “Io scelgo la salute”, attivato dal 2010 dall’Aress, l’Agenzia regionale dei servizi sanitari ora in fase di liquidazione, sono  disponibili sul sito www.regione.piemonte.it./sanita

 

“Abbiamo verificato – dichiara l’assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta – che nella gestione Aress il portale si è rivelato, alla prova dei numeri, piuttosto costoso e con un numero di contatti non soddisfacente, anche a causa di alcune procedure d’accesso farraginose: con il passaggio dei servizi al sito regionale evitiamo doppioni e sovrapposizioni. In particolare, riteniamo che, a fronte di contatti medi annui di circa 200.0000 utenti, sia possibile incrementare notevolmente il numero di coloro che hanno attualmente accesso con le credenziali, ad oggi 7300”.

 

“L’obiettivo – afferma Saitta – è rendere la pagina dedicata alla sanità del sito istituzionale della Regione più interattiva ed in grado di fornire servizi fruibili da un numero sempre maggiore di piemontesi, con caratteristiche di semplicità ed accessibilità che riteniamo debbano essere ulteriormente migliorate e potenziate anche alla luce delle utili segnalazioni pervenute dai cittadini che chiedono di accedere senza particolari complicazioni”.

 

Tra i servizi disponibili con le credenziali per l’accesso figurano fascicolo sanitario, cambio del medico, screening tumori con il programma Prevenzione Serena, prenotazioni delle visite e degli esami, pagamento ticket, ritiro referti. Sono invece ad accesso libero l’indirizzario di medici e pediatri, l’elenco delle strutture ospedaliere, delle case di cura e dei consultori, la mappa delle strutture, il dizionario medico e l’elenco delle associazioni di volontariato.

 

L’assessore annuncia inoltre che “nelle prossime settimane, anche grazie alla collaborazione delle aziende sanitarie, le cui strutture di comunicazione si sono rese disponibili, contiamo di affinare la diffusione di questi servizi con accesso on line, come peraltro previsto da numerose disposizioni normative in materia, in modo che i benefici si estendano ad una fascia sempre più estesa della popolazione, con particolare attenzione agli utenti che utilizzano pc, tablet, smartphone. Le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie sono enormi e intendiamo incrementare il numero degli utenti”. 

(pmora – www.regione.piemonte.it)

Toro grintoso con l’Inter, peccato per Larrondo

Mister Ventura avrebbe potuto coronare il sogno di una vittoria inaugurale

 

TORO  INTER

Pareggio 0-0 con l’Inter per i Granata al loro esordio in campionato. Una buona prova per il Toro che ha dimostrato personalità nel gioco. Mister Ventura avrebbe potuto coronare il sogno di una vittoria inaugurale, peccato per Larrondo che ha sbagliato un rigore al 19′ del primo tempo, parato da Handanovich. Anche nella ripresa non ha dato buona prova di sè sbagliando più volte. Espulso Vidic per un applauso all’arbitro.
   

L’umorismo è una cosa seria. Parola di Aloi

Tra le esposizioni promosse attraverso il Pennino citiamo quella su Bruno Bozzetto e i 50 anni di cartoni animati, la mostra sul mitico e surreale Jacovitti, Dalla Storia alla satira, la raccolta di vignette da tutto il mondo sui dieci anni di Euro, Pertini in caricatura

 

vignetta

L’umorismo è una cosa seria. Basta collegarsi al sito del Pennino, del vignettista-editore torinese Dino Aloi, (classe 1964) per capire che è proprio così. Il Pennino è una casa editrice che opera da più di vent’anni e che, naturalmente, non poteva non sbarcare sul web. Aloi, che in passato fu vignettista del glorioso Radiocorriere Tv, da anni cura l’organizzazione di mostre storiche dedicate all’umorismo. Dispone di uno straordinario archivio di vignette a partire dal 1848.

 

Tra le esposizioni promosse attraverso il Pennino citiamo quella su Bruno Bozzetto e i 50 anni di cartoni animati, la mostra sul mitico e surreale Jacovitti, Dalla Storia alla satira, la raccolta di vignette da tutto il mondo sui dieci anni di Euro (nella foto), Pertini in caricatura. E ce ne sono ancora una miriade, tutte meritevoli di riscontro. Il sito propone una galleria fotografica ricchissima sulle mostre tenutesi nel corso degli anni e una carrellata di video e notizie sulle principali iniziative incentrate sull’umorismo.

 

www.ilpenninodinoaloi.it

Cerci ciao, l’Atletico ti aspetta

cerciGià domani nella capitale spagnola sono previste le visite mediche e la firma del contratto

 

Piero Chiambretti l’aveva annunciato in un tweet: per Alessio Cerci è  quasi fatta con Atletico Madrid. sarebbe in pieno svolgimento  la trattativa decisiva tra la squadra granata e il  blasonato club campione di Spagna per definire l’affare. Già domani nella capitale spagnola sono previste le visite mediche e la firma del contratto. Il calciatore del Toro non era stato convocato da mister Ventura per la prima partita di campionato di questa sera con l’Inter.

 

(Foto: il Torinese)

Dopo le minacce mafiose di Riina rafforzata la protezione a don Ciotti

ciottiAl fondatore di Libera sono giunte le parole di solidarietà dell’arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia

 

Don Luigi Ciotti, il fondatore dell’associazione contro le mafie Libera “è come Don Puglisi”. Parola di Totò Riina che paragona il sacerdote torinese al parroco ucciso dal boss nel 1993 e, secondo il boss mafioso incarcerato deve fare la stessa fine: “Ciotti, Ciotti,putissimo pure ammazzarlo”. 

 

Le rivelazioni fatte dal quotidiano “Repubblica” sulla  frase pronunciata dal capomafia corleonese si riferiscono al colloquio con un altro boss detenuto, intercettato dalle forze dell’ordine il settembre scorso. Le misure di sicurezza per Don Ciotti sono state rafforzate.

 

Al fondatore di Libera sono giunte le parole di solidarietà dell’arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia: “La nostra Chiesa è orgogliosa e riconoscente di poter annoverare tra i suoi sacerdoti e figli don Luigi Ciotti e lo sosterrà in ogni modo nel suo importante e indefesso impegno di testimone del Vangelo che difende e accompagna nel nome di Cristo chiunque è soggetto a ingiustizie di ogni genere”.

Roberto Cota: “Falsità sulle politiche sanitarie”

COTA R“Sono state dette e scritte cose senza senso, qualcuno dovrebbe avere il coraggio di ammetterlo apertamente”

 

Roberto Cota, segretario della Lega piemontese ed ex coordinatore regionale difende le sue “giuste scelte di governo” a proposito della  riforma sanitaria e parla di  strumentalizzazioni e di  falsità dette dal centrosinistra “Sarebbe interessante – afferma – mettere insieme tutte le falsità propalate e le strumentalizzazioni fatte sulla riforma sanitaria. Le scelte di governo erano giuste. Sono state dette e scritte cose senza senso, qualcuno dovrebbe avere il coraggio di ammetterlo apertamente”.

 

(Foto: il Torinese)
   

Nonno eroe di 84 anni placca e fa arrestare rapinatore

vecchi anzianiIl ladro 55enne, al confronto, era un ragazzino. L’arzillo vecchietto lo ha inseguito, lo ha fermato e ha chiamato la polizia

 

E’ proprio il caso di dirlo: 84 anni, ma non li dimostra. L’anziano pensionato, dimostrando una buona dose di coraggio, ha inseguito  il rapinatore che, nella zona di Santa Rita, aveva strappato dal collo una collanina d’oro ad un’anziana signora, procurandole una ferita a una mano. Il ladro 55enne, al confronto, era un ragazzino. L’arzillo vecchietto lo ha inseguito, lo ha fermato e ha chiamato la polizia. Il grosso del lavoro, per gli agenti, era già fatto. Il  malvivente è stato portato alle Vallette con l’accusa di rapina.
   

Rogo della Cavallerizza il giorno dopo: bruciata da bottiglie incendiarie

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Il custode del circolo ha dichiarato che verso la mezzanotte di venerdì quattro giovani con la barba erano entrati nel bar dell’associazione e non li ha poi notati uscire. Potrebbero avere appiccato il fuoco ed essere scappati da una finestra collegata ai giardini

 

Quello che fino a ieri era un dubbio, ora è una certezza. L’incendio che ha devastato una vasta area della Cavallerizza reale è stato doloso. Le forze dell’ordine hanno trovato all’interno dei locali del circolo beni demaniali, dove il rogo si è sviluppato, alcune bottiglie contenenti cherosene e stracci imbevuti dello stesso liquido. Il movente di questo grande rogo che ha tenuto impegnati i vigili del fuoco dall’1,30 di ieri mattina fino alla tarda serata è ancora sconosciuto.

 

Il custode del circolo (una realtà associativa nata nei lontani anni ’40) ha dichiarato che verso la mezzanotte di venerdì quattro giovani con la barba erano entrati nel bar dell’associazione e si erano serviti del bagno: non li ha poi notati uscire. Potrebbero avere appiccato il fuoco ed essere usciti da una finestra collegata ai giardini. I danni sono ingenti, si parla di almeno 500 mila euro. Il circolo è assicurato per 30 mila. I locali dei magazzini e il tetto dell’ampia porzione della Cavallerizza che ha preso fuoco, sono andati completamente distrutti.

 

L’assemblea Cavallerizza, il collettivo composto da esponenti del mondo dello spettacolo e dei centri sociali, che da alcuni anni occupa la struttura, affinchè il Comune non la venda, ha comunicato che proseguirà la propria attività. Al tempo stesso organizzerà anche alcune iniziative benefit per raccogliere i fondi necessari a restuarare il circolo bruciato. Nei mesi scorsi, a fronte delle proteste degli occupanti, Palazzo Civico aveva dato raasicurazioni sul futuro uso della Cavallerizza. L’eventuale acquirente degli spazi si sarebbe dovuto impegnare a garantire l’uso per scopi culturali degli spazi. Chissà ora cosa accadrà.

 

(Nelle foto de “il Torinese”, l’incendio e le immagini della Cavallerizza prima del rogo: la porzione di edificio che si vede sotto la Mole è andata distrutta)

 

 

La storia della Cavallerizza

 

Gli edifici che compongono ai giorni nostri la Cavallerizza Reale facevano parte di un grandioso progetto di riorganizzazione urbanistica ideato da Carlo Emanuele II di Savoia, che nel 1668 stabiliva la necessità di trasformare radicalmente il volto della città di Torino, dotandola tra l’altro di un prestigioso istituto, l’Accademia Militare, in grado di formare alti ufficiali, attingendo dalle giovani leve della nobiltà piemontese e non solo. La costruzione della prima parte “barocca” della Accademia Militare e della Cavallerizza Reale, che attraverso il Teatro Regio (terminato nel 1740) si collegavano a Palazzo Reale e al Duomo, con la Cappella della Sindone, costituisce il culmine di questo progetto architettonico e sociale, che significativamente univa tutti gli edifici nevralgici della capitale al sovrano e alla sua dimora. Amedeo di Castellamonte era l’architetto chiamato dai Savoia a elaborare un progetto unitario che non fu realizzato per intero, e subì modifiche nel corso dei lavori, ai quali si succedettero tra gli altri Filippo Juvarra e Benedetto Alfieri. Nelle Relazioni sull’Andamento delle costruzioni per le fabbriche e le fortificazioni, conservate presso l’Archivio di Stato di Torino, la Cavallerizza si dichiarava eretta tra il 1740 ed il 1741 secondo il disegno di Benedetto Alfieri, per uso dell’Accademia Militare. La Cavallerizza mantenne fino alla fine dell’Ottocento la sua funzione di area delle attività di servizio al Palazzo Reale e agli edifici di comando dello Stato Sabaudo: giochi ed esercizi cavallereschi, maneggio, scuderie e riparo per le carrozze sono ricordati ancora negli stucchi e nelle decorazioni sui portali e sulle volte. Le scuderie, infine, vennero portate a compimento a metà Ottocento su progetti di Carlo Bernardo Mosca e di Ernesto Melano. Nel secondo Novecento il braccio della Zecca venne occupato dalla Polizia di Stato, che utilizzò la Cavallerizza come ricovero per i propri mezzi, mentre parte degli edifici circostanti furono destinati ad abitazioni popolari. Verso la fine del secolo scorso il Comune di Torino ha acquisito dal Demanio l’intera area da restaurare, e Maneggio Reale, Manica Lunga, Manica Corta, Salone delle Guardie sono stati affidati al Teatro Stabile di Torino. I vari ambienti, oltre che a servire come palcoscenico, sono stati utilizzati come spazi per prove, depositi, ripostigli, camerini, sala di montaggio scenografie.

(Fonte:www.testrostabiletorino.it)

Sbanda l’auto, anziana torinese batte le testa e muore

carabinieri xxL’incidente è avvenuto nella località San Giovanni di Corio

 

Una torinese di 84 anni, Domenica Chiadò, è morta in un incidente stradale a causa del conducente che ha perso il controllo dell’auto. Per l’anziana donna, che ha battuto la testa nell’urto, non c’è stato nulla da fare.  L’incidente è avvenuto nella località San Giovanni di Corio. La donna era a bordo di  una Fiat 600 guidata da un suo amico albanese di Caselle. Il veicolo è sbandato ed è finito in un fosso a bordo strada.  I carabinieri stanno  indagando per verificare se il conducente fosse ubriaco.