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Maria Avino traduttrice di Khaled Khalifa vince il Premio Lattes

Prima edizione dedicata alla narrativa in lingua araba tradotta in italiano

18 luglio 2020.Maria Avino è la vincitrice della prima edizione del Premio biennale Mario Lattes per la Traduzione, per la sua traduzione di Morire è un mestiere difficile (Bompiani, 2019) del siriano Khaled Khalifa. Il Premio è promosso dalla Fondazione Bottari Lattes in collaborazione con l’Associazione Arti Contemporanee Castello di Perno.

La giuria specialistica premia all’unanimità Maria Avino in una rosa di cinque finaliste in gara per la prima edizione del Premio, dedicata alla narrativa in lingua araba tradotta in italiano. Le altre quattro finaliste erano: Samuela Pagani, traduttrice di Corriere di notte della libanese Hoda Barakat (La nave di Teseo, 2019); Nadia Rocchetti, traduttrice di Viaggio contro il tempo della libanese Emily Nasrallah (Jouvence, 2018); Monica Ruocco, traduttrice di Il suonatore di nuvole dell’iracheno Ali Bader (Argo, 2017); Barbara Teresi, traduttrice di Una piccola morte del saudita Mohamed Hasan Alwan (E/o, 2019).

«La decisione – spiegano Isabella Camera d’Afflitto, Manuela E.B. GiolfoClaudia Maria Tresso  della Giuria specialistica –  ha tenuto conto del contributo che non solo con questo lavoro, ma anche con quelli realizzati in oltre vent’anni di attività, la traduttrice ha recato alla diffusione della letteratura araba contemporanea in Italia: un contributo che si avvale ora di un’opera, come questa di Khaled Khalifa, di indubbio interesse nella situazione attuale di un mar Mediterraneo attraversato da profughi e migranti. La complessa situazione della Siria in cui il romanzo si colloca, e a cui gran parte del pubblico italiano è poco avvezzo, non ha impedito alla traduttrice di realizzare una versione stilisticamente matura – non solo scorrevole, ma anche elegante, non solo fruibile, ma anche avvolgente – del testo di partenza. Pur mantenendo una fedele aderenza all’originale, ella ha saputo rispettarne il registro senza appesantirlo con apparati critici e inserendo con moderazione le parole in lingua originale.»

La cerimonia di premiazione si è svolta sabato 18 luglio 2020 nel giardino del Castello di Perno (Cn) nel cuore delle Langhe, Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco. In questa occasione l’orientalista Fabrizio Pennacchietti ha tenuto la lectio magistralis L’arabo letterario moderno può dirsi una lingua “europea”?. L’appuntamento è stato condotto dalla giornalista e saggista Paola Caridi, studiosa di Medio Oriente e Nord Africa, e ha visto la partecipazione dei giurati del Premio: Anna Battaglia, Melita Cataldi, Mario MarchettiAntonietta Pastore, lo stesso Fabrizio Pennacchietti, (membri della Giuria stabile che ha scelto la rosa elle cinque traduttrici finaliste) e Isabella Camera d’Afflitto, Manuela E.B. Giolfo e Claudia Maria Tresso (membri della Giuria specialistica, che ha decretato la vincitrice).

Con il Premio Mario Lattes per la Traduzione la Fondazione Bottari Lattes pone l’attenzione sul fondamentale ruolo dei traduttori nella diffusione della letteratura e sull’impareggiabile contributo della traduzione nell’avvicinare popoli e culture differenti, abbattendo muri ideologici, creando ponti culturali e favorendo il dialogo. Con questa iniziativa la Fondazione intende promuovere la conoscenza di culture e autori meno noti al pubblico italiano e incoraggiare la traduzione in italiano delle loro opere letterarie più significative per qualità letteraria e profondità di contenuti, riflessioni, testimonianza. Il tutto nella piena consapevolezza che la traduzione non si risolve in una semplice trasposizione di parole da una lingua all’altra e nello spostamento di un segno linguistico da un codice all’altro, ma è una disciplina che sa trasferire pensieri e concezioni tra culture diverse, con le quali il traduttore instaura un profondo legame.

Il Premio biennale Mario Lattes per la Traduzione è dedicato alla figura di un editore, pittore e scrittore che seppe confrontarsi con intellettuali di fama internazionale. È realizzato dalla Fondazione Bottari Lattes in collaborazione con l’Associazione Arti Contemporanee Castello di Perno e il Comune di Monforte d’Alba, con il contributo di Fondazione CRC e Banca d’Alba, con il patrocinio di MibactRegione PiemonteUnione di Comuni “Colline Di Langa e Del Barolo” e S. Lattes & C. Editori.

 

www.fondazionebottarilattes.it

Photo Murialdo

Film Commission compie 20 anni e guarda al futuro

Vent’anni fa, il 20 luglio del 2000, veniva siglato l’atto costitutivo di Film Commission Torino Piemonte, operativa dal settembre successivo e prima in Italia a strutturare un vero e proprio modello di successo riproposto poi via via da tutte le regioni.

Nel week-end che precede il 20 luglio, a vent’anni esatti da quella data che coincide con l’apertura del Museo Nazionale del Cinema alla Mole Antonelliana – altra fondamentale operazione culturale e istituzionale che lanciò la città come un punto di riferimento nazionale e internazionale per l’audiovisivo – Torino accoglie una serie di iniziative che ruotano intorno al cinema. Protagoniste – insieme ad attività speciali all’interno della Mole – saranno proprio le arene cinematografiche che hanno inaugurato a inizio luglio 2020 con grandissimo successo.

Sia le arene cosiddette “piccole” (Cineteatro Monterosa e Portofranco SummerNight) che le due “grandi” (Cinema al Castello al Castello del Valentino, e Cinema a Palazzo nella Corte d’Onore di Palazzo Reale) hanno registrato il tutto esaurito nei primi giorni di programmazione, con l’Arena del Castello del Valentino che con ben 473 ingressi domenica 12 luglio ha ottenuto – come “sala” e come “arena” – il migliore risultato di presenze in Italia.

Nel corso delle ultime settimane Film Commission Torino Piemonte ha collaborato attivamente con le varie realtà coinvolte nella fase organizzativa e progettuale delle 4 arene e sarà presente per l’intera estate all’interno di ciascuna di esse grazie alla programmazione di molti film e film documentari realizzati con il proprio sostegno, oltre a due serate speciali legate all’iniziativa lanciata dal mensile Ciak “I film della nostra vita” (sabato 18 a “Cinema al Castello” e domenica 19 a “Cinema a Palazzo” proiezioni aperte al pubblico di “Perfetti Sconosciuti” e “Tempi Moderni”).

La ripresa della programmazione cinematografica in città va di pari passo con la ripartenza dei grandi set, bloccati durante l’emergenza sanitaria. Proprio in questi giorni, dopo la ripartenza il 18 giugno, proseguono infatti le riprese di “Sul più bello”, lungometraggio opera prima della regista piemontese Alice Filippi. Sono 5 le settimane di riprese che – a partire dal 18 giugno scorso e fino al prossimo 24 luglio – hanno impegnato sul set del teen dramedy prodotto da Eagle Pictures 46 professionisti locali, pari al 75% dell’intera troupe, a copertura di interi reparti: dal suono (Vito Martinelli e Gianluca Tamai – microfonista), alla scenografia (Francesca Bocca), ai costumi (Cristina Audisio), al trucco (Francesca Buffarello, Pablo Cabello), oltre alla Location manager Emanuela Minoli e al Direttore di produzione Mara Cereda. Interamente realizzato tra Torino e Venaria, “Sul più bello” ha utilizzato varie location del centro (ristoranti e supermercati), tra cui il Circolo Canottieri Armida e La Reggia di Venaria.

Sono inoltre 8 i progetti di film e serie TV attualmente in preparazione, le cui riprese avranno inizio tra fine luglio e settembre a cui si aggiungono diversi documentari, spot e vari format tv che stanno coinvolgendo location pubbliche e private della Città.

Secondo il Presidente di FCTP Paolo Damilano “l’anniversario della Fondazione coincide con forti e positivi segnali di riavvio, che ci proiettano con fiducia alla seconda parte dell’anno. Nei primi mesi del 2020 abbiamo avviato molti progetti per celebrare adeguatamente i vent’anni della nostra Film Commission e del Museo Nazionale del Cinema e stiamo lavorando con convinzione per proporre iniziative di vario genere per l’autunno. Il nostro coinvolgimento nelle arene estive rinsalda ulteriormente il legame con gli esercenti cittadini con i quali abbiamo proficuamente collaborato per portare in Città anteprime di importanti pellicole. Vorremmo continuare su questa strada, in vista di un evento che – a fine anno – possa chiudere il 2020 con una manifestazione che porti in Città i tanti registi, produttori, attori e professionisti che hanno contribuito a costruire la storia del cinema di casa nostra: vogliamo riproporre e raccontare venti anni di set, di presenza nei mercati e nelle rassegne internazionali, di crescita del tessuto produttivo locale che meritano di essere al meglio valorizzati, e rilanciare la nostra mission verso sfide sempre ambiziose.”

Mentre prepariamo la nostra presenza alla prossima Mostra del Cinema di Venezia, stiamo lavorando all’organizzazione della terza edizione di TFI Torino Film Industry – Production Days, e, naturalmente, continuiamo la nostra azione nei confronti delle società di produzione nazionali e internazionali. Così Paolo Manera, Direttore di FCTP che aggiunge che “si concluderà tra pochissimo l’istruttoria del primo bando 2020 del Piemonte Film Tv Fund, il bando della Regione Piemonte a sostegno di lungometraggi, film e serie tv, che porterà nelle prossime settimane e poi nell’autunno tanti altri grandi set in Piemonte, procede il lavoro dei fondi messi a disposizione dalla nostra Fondazione, aumentati nel 2020 a 800.000 € tra Short, Doc e Development, che si aggiungono agli 1,5 milioni del Piemonte Film Tv Fund grazie ai Fondi Fesr. Furono 17 i progetti realizzati nel corso del 2000 con il sostegno della neonata Film Commission e sono stati 208 quelli del 2019: una crescita graduale e articolata resa possibile dal lavoro di squadra, dall’operato di tantissimi professionisti e dal concreto e costante supporto delle istituzioni locali che allora come oggi garantiscono la nostra attività”.

Confagricoltura Torino dice no all’impianto di biometano di Caluso

Riceviamo e pubblichiamo / Confagricoltura Torino esprime posizione contraria alla costruzione dell’impianto di biometano che dovrebbe sorgere nel territorio di Caluso. Si tratta, in base alle informazioni disponibili, di un centro per il recupero dei rifiuti organici domestici, con una capacità di circa 55.000 tonnellate all’anno, pari alla metà della quantità prodotta dall’intera Città Metropolitana di Torino.

Considerando che la frazione organica del rifiuto solido urbano (Forsu) prodotta dall’intero territorio torinese è di circa 133.000 tonnellate all’anno e che la maggior parte viene acquisita dall’Acea di Pinerolo, che tra l’altro aumenterà la sua capacità a 90.000 tonnellate all’anno, e che sul territorio sono presenti altri impianti simili, appare evidente come i rifiuti trattati dal nuovo impianto proverranno prevalentemente da altre province o da altre regioni italiane.
Confagricoltura – dichiara il direttore dell’organizzazione Ercole Zuccaro – ha effettuato un’analisi tecnica della situazione con gli agricoltori del territorio, confrontandosi con le popolazioni locali e con le amministrazioni comunali della zona: pur riconoscendo la validità della soluzione, che punta alla valorizzazione del rifiuto, siamo contrari all’individuazione del sito in quanto presenta una serie di fattori estremamente negativi per il territorio, l’attività agricola e l’ambiente rurale”.
tecnici di zona di Confagricoltura rilevano che le acque reflue dell’impianto potrebbero essere versate nella roggia limitrofa, utilizzate dalle aziende agricole della zona, alcune delle quali indirizzate alla produzione biologica, per irrigare prati e seminativi. Inoltre per l’impianto transiteranno circa 100 autotreni ogni giorno per il trasporto dei rifiuti e per il ritiro del biometano: attualmente la strada ha una larghezza ridotta tale da rendere impossibile il passaggio simultaneo di un camion e di un mezzo agricolo.
Alle istituzioni vogliamo far rilevare – sottolinea il presidente di Confagricoltura Torino Tommaso Visca – che l’impianto progettato occuperà una superficie di 30.000 metri quadrati, di cui 26.000 in area agricola, con un importante consumo di suolo. Confagricoltura ritiene che non si debba ulteriormente penalizzare un territorio già attraversato dall’autostrada Torino – Milano e nel quale sono presenti altri impianti per lo smaltimento dei rifiuti. “Per questi motivi – conclude il presidente di Confagricoltura Torino Tommaso Visca – saremo al fianco del mondo agricolo e delle popolazioni rurali per contrastare l’attivazione dell’impianto, invitando le amministrazioni competenti a individuare altri siti dove allocarlo, possibilmente in aree industriali che sicuramente nel Torinese non mancano”.

Sanità privata: accordo per il rinnovo del contratto di lavoro

 L’Assessore regionale alla sanità Luigi Icardi assicura il proprio impegno in favore del rinnovo del contratto degli operatori della sanità privata ringrazia il sistema privato per l’aiuto durante la pandemia. Si è aperta così l’assemblea degli imprenditori della sanità associati all’AIOP – l’organizzazione datoriale aderente a Confindustria che in Piemonte raggruppa 38 strutture – che si è tenuta al Circolo di Lettura di Tortona (AL) nella zona che più di ogni altra in Piemonte è stata colpita dall’emergenza. Qui è nato il primo ospedale Covid della Regione.

C’è grande attesa per il patto nazionale che vale 300 milioni di euro, dei quali la metà sono in carico alle RegioniPer la prima volta il sistema pubblico sosterrà il contratto di lavoro che gli operatori della sanità privata attendono di poter rinnovare da 13 anni. «L’accordo non è in discussione – ha dichiarato Icardi – è un impegno che vogliamo portare avanti e mercoledì ci sarà l’audizione in conferenza degli assessori regionali alla sanità per sollecitare le Regioni che devono ancora sottoscriverlo».

In tema di pandemia, Icardi ha ricordato il grande lavoro che è stato fatto nella generale incertezza scientifica e ha ringraziato il sistema sanitario privato «che ci è venuto in soccorso durante l’emergenzaIl territorio non era strutturato, ora siamo più forti, ma il Piemonte deve essere orgoglioso della risposta che la rete ospedaliera ha saputo dare».

Durante l’assemblea Giancarlo Perlapresidente di AIOP Piemonte ha confermato l’impegno del privato al fianco del sistema pubblico «Noi ci siamo – ha detto –, ad Alessandria come su tutto il territorio regionale e italiano. Abbiamo riconvertito le nostre strutture durante le fasi più critiche della pandemia. Per il futuro siamo a disposizione. Affrontiamo un autunno incerto. I cittadini subiscono il ricatto della paura e non si avvicinano alle strutture private anche se non sono state Covid. Rinnoviamo il nostro invito all’assessore a sostenerci».

Dal dibattito è emerso il quadro di una grande integrazione, evidenziata anche da Valter Galante dell’Asl di Alessandria che ha spiegato come durante la pandemia ci sia stata «una svolta, un salto di livello nel lavoro portato avanti da sanità priva e pubblica insieme. Soprattutto nell’alessandrino, un territorio vicino ai focolai peggiori d’Italia, Lombardia e Emilia».

«Non è un caso infatti – aggiunge ancora l’assessore – che abbiamo chiesto che la rendicontazione delle spese della sanità privata venga erogata in base ai costi reali sostenuti e non secondo il tariffario di riferimento ormai superato».

Presenti all’assemblea AIOP i maggiori esponenti della sanità privata regionale e nazionale. Oltre ai vertici di AIOP Piemonte, all’assessore Luigi Icardi, al direttore regionale sanità Fabio Aimar, hanno partecipato Federico Chiodi, Sindaco di Tortona, Gabriele Pelissero, dell’Aiop Nazionale, Ettore Sansavini, Presidente Gvm Care e Research, uno dei gruppi più importanti in Italia, Rossana Boldi, Vice Presidente della Commissione Affari Sociali, Luigi Vercellino, Direttore Amministrativo Asl Alessandria, Fabio Marchi, presidente commissione sanità Confindustria Piemonte.

Ruffino (Fi): “I No Tav continuano a farsi sentire con metodi violenti”

I No Tav continuano a farsi sentire in Val di Susa con metodi violenti

Si sono cimentati contro i cancelli del cantiere della Torino Lione e con un corteo da cui sono partite pietre e artifizi pirotecnici indirizzati alle forze dell’ordine. Questi signori si oppongono alla realizzazione della Tav sbagliando nel metodo e nel merito.

Si può manifestare il proprio dissenso anche in forme più civili, senza ricorrere necessariamente alla violenza”. Lo afferma, in una nota Daniela Ruffino, deputata di Forza Italia eletta nel collegio uninominale Val di Susa. “Sbagliato è pensare di tenere al proprio paese non rendendosi conto se ci si oppone all’alta velocità si condanna l’Italia verso quella decrescita felice che di felice non ha nulla se non la perdita di posti di lavoro. Non avere infrastrutture all’avanguardia significa voler restare fanalino di coda in Ue. In un momento di grave crisi economica sarebbe bello vedere il paese pieno di cantieri, gente al lavoro. Le infrastrutture e la Tav in particolare devono essere la priorità per il governo che ha il dovere di tentare di risollevare I’Italia dalla crisi. Con i “no” al futuro, al progresso non si ottiene nulla”, conclude.

Giachino: “La nuova Ztl? Una mia proposta del 1991”

“Nuova proposta ZTL di APPENDINO e LA PIETRA riprende il modello OSLO che io proposi al Comune di Torino”

Sono lieto che dopo aver sbattuto contro il muro dei commercianti torinesi su una ipotesi di ZTL che avrebbe ancor più depresso la economia torinese di quanto non lo sia già e avrebbe messo in difficoltà il commercio torinese che da anni vive e paga il declino della economia cittadina, rilevo con piacere la nuova proposta di ZTL con pagamento a tempo consumato che riprende il modello OSLO che io proposi alla Città di Torino nel 1991 come può testimoniare un servizio molto documentato di Barbara BECCARIA della Agenzia ANSA. Ovviamente saranno determinanti orari e prezzi ma questa ipotesi coniuga meglio fruizione della Città e mobilità Urbana.
Mino Giachino
SìTav SìLavoro

Vacanze, il “voucher Piemonte” piace ai turisti

In una settimana venduti più di 1000 pacchetti che offrono  tre notti al prezzo di una: già attivati oltre 6 mila pernottamenti 

 

A una settimana dal suo avvio il voucher vacanza della Regione Piemonte incassa il gradimento dei turisti che in soli 7 giorni hanno acquistato più di 1000 pacchetti per trascorrere tre notti in Piemonte al prezzo di una. Tra i territori più richiesti c’è il Lago Maggiore con oltre 200 voucher venduti e 50 settimane di vacanza prenotate, ma successo anche per le colline Unesco di Langhe e Monferrato , le montagne cuneesi e per la città di Torino con le sue valli , tutti con più di 200 voucher venduti o già opzionati. Ad apprezzare l’iniziativa sono stati gli stessi piemontesi , ma anche turisti in arrivo principalmente da Lombardia, Liguria, Veneto e anche dall’estero, in particolare Svizzera e Francia Considerato che i voucher venduti riguardano quasi tutti camere doppie , i turisti attratti sono quindi già più di 2 mila , con una ricaduta complessiva di oltre 6 mila pernottamenti prenotati in meno di una settimana .

 

«Abbiamo lanciato la promozione venerdì scorso e già nel weekend sono arrivati i primi turisti – sottolineano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio , il vicepresidente Fabio Carosso e l’assessore al Turismo, Cultura e Commercio Vittoria Poggio – . I voucher funzionano perché offrono un vantaggio immediato e consistente a chi li acquista e allo stesso tempo immettono risorse reali e istantanee nel nostro sistema turistico e ricettivo, che è uno dei settori più colpiti dalle conseguenze dei mesi di lockdown. Adesso che siamo ripartiti, però, il Piemonte è pronto ad accogliere i turisti di ogni parte del mondo con la sua ospitalità “singolare”, come dice il claim della nostra campagna di promozione. Significa la certezza di una vacanza in sicurezza in luoghi unici e dalla bellezza suggestiva e mai scontata». 

 

Circa 400, ad oggi, le strutture ricettive che hanno aderito su tutto il territorio piemontese all’iniziativa della Regione Piemonte (hotel, B&B, campeggio, alloggio, agriturismo). Tra le tipologie più richieste dai turisti, nella prima settimana, ci sono gli agriturismi con piscina.
In generale, considerato il prezzo medio di 90 euro a notte per una camera doppia, il valore dei voucher acquistati finora è di oltre 90 mila euro , che moltiplicato per tre porta il valore complessivo dei pacchetti venduti a circa 300 mila euro . Per ogni notte acquistata dal turista, infatti, altre due vengono offerte dal territorio: una dalla Regione e l’altra dalla struttura ricettiva stessa.

 

Il voucher vacanze del Piemonte è frutto di un importante lavoro di squadra voluto e realizzato dalla Regione Piemonte in sinergia con VisitPiemonte (la società in house per la valorizzazione del territorio che ha curato lo sviluppo della campagna) e in collaborazione con Unioncamere, tutte le Agenzie Turistiche Locali , le Camere di commercio e i Consorzi turistici del Piemonte sotto la regia della Federazione dei Consorzi turistici della Regione Piemonte – Piemonte Incoming. 

 

«In questi giorni abbiamo riscontrato un incremento delle strutture ricettive alberghiere ed extra alberghiere che stanno aderendo alla promozione – evidenzia Andrea Cerrato presidente di Piemonte Incoming – . Gli operatori hanno capito che il voucher attivato dalla Regione non è un credito di imposta, come quello dello Stato, ma sono entrate di cassa immediate. E questo sta producendo molto interesse e una ricaduta immediata sul nostro settore».

 

I voucher potranno essere acquistati fino al 31 agosto 2020, ma saranno utilizzabili fino al 31 dicembre 2021 . Tutte le info relative su www.visitpiemonte.com

Paola Gianotti ha concluso il suo Giro del Piemonte

L’atleta piemontese, con all’attivo 3 Guinness World Record, ha concluso oggi il suo personalissimo Giro del Piemonte, dopo 1500 km, 8 giorni e con 80 comuni coinvolti. È stato il primo di una serie di giri per l’Italia, con l’obbiettivo di sensibilizzare territorio ed opinione pubblica sulla sicurezza in bici.

 Dall’11 al 18 luglio 2020 Paola Gianotti ha pedalato per 1500 km attraversando 80 comuni piemontesi con l’obbiettivo di valorizzare il territorio e installare quasi 500 cartelli, che invitano a dare attenzione ai ciclisti sulla strada.

L’atleta eporediese, che detiene 3 Guinness World Record, tra cui l’essere la donna più veloce del mondo ad aver circumnavigato il globo in bici, porta avanti questa singolare campagna insieme all’ex-campione del mondo Maurizio Fondriest ed al toscano Marco Cavorso, che ha perso il figlio, ciclista quattordicenne, investito da un’auto.

La partenza del Giro del Piemonte di Paola è stata sabato l’11 luglio da Macugnaga (VCO). L’atleta ha attraversato il Verbano-Cusio-Ossola, il Novarese, ha percorso un tratto delle strade di Coppi nell’Alessandrino, è salita sul Colle Fauniera nel Cuneese, ricordando Marco Pantani ai piedi del suo monumento, ha pedalato nell’Astigiano, nel Biellese e nel Vercellese, ha dedicato ben tre giorni ai comuni del Torinese ed oggi, ha corso sulle strade di casa, da Santhià (TO) fino all’arrivo ad Ivrea.

I cartelli apposti dalla Gianotti invitano i ciclisti e gli automobilisti a mantenere una distanza tra veicoli di 1,5 mt.

Il commento di Paola: “E’ stato un bellissimo giro, un momento di sport ma soprattutto un momento di impegno sociale. Sono felicissima dell’accoglienza che ho ricevuto in ognuno dei territori attraversati. Sono partita con pochi amici e sono arrivata con un gruppo. Ad ogni tappa si sono aggiunti ciclisti, agonisti, squadre, amici o semplici appassionati. Importante e significativo il ritorno avuto dai vari comuni. Sindaci, assessori, autorità mi hanno accolto con entusiasmo e partecipazione, dichiarando così il loro impegno ed il rispetto nei confronti del ciclista che attraversa le loro strade.

Ci sono stati tanti momenti molto belli: ho parlato con i ragazzini delle scuole elementari, ho pedalato sulle strade di Fausto Coppi, sono salita sul Colle Fauniera che forse diventerà percorso di tappa del prossimo Giro, ho incontrato Giovanni Ellena della Androni Giocattoli ed ho apposto un cartello nei pressi della casa di Egan Bernal. Insomma, un concentrato di emozioni che non scorderò mai. La cosa più importante però è stata l’attenzione alla sicurezza. Spero che questi cartelli siano un monito ed un segnale forte. Intanto, mi hanno già chiesto di organizzare il giro in altre regioni, e questo è il più bel risultato.

Il Giro del Piemonte di Paola Gianotti è gestito dal suo team, grazie alla collaborazione di Cristina Doimo, Fabrizio Malisan, Luciano De Bernardi, Carmela Vergura, Paolo Monzardo, con il supporto di Elastic Interface, MailUP, Cinelli, EICOM Energia, Sicav Auto e Favre.

L’intero evento è stato trasmesso sui canali social di Paola Gianotti (facebook.com/keepbrave.paola/).

La pedalata è stata un’iniziativa sociale e personale di Paola Gianotti e non è da intendersi come manifestazione sportiva.

Per sfuggire al caldo fanno il bagno nella fontana del Po

FRECCIATE   Un bagno in pieno centro, in piazza Cln.  Un gruppo di ragazzi giovanissimi ha pensato bene di fare quattro bracciate nella fontana dedicata  al fiume Po, sotto gli sguardi dei passanti. Per fortuna a scuola sarà reintrodotta l’ora di educazione civica.

L’ARCIERE