ilTorinese

Regione: dal Cal via libera a Bilancio di previsione e Defr

Il Consiglio delle Autonomie Locali (Cal), presieduto da Mauro Barisone, ha espresso parere favorevole all’unanimità al disegno di legge 111 “Disposizioni per la formazione del Bilancio annuale di previsione 2026-2028 (Legge di Stabilità regionale 2026)”, al disegno di legge 112 “Bilancio di previsione finanziario 2026-2028”, al Documento di economia e finanza regionale (Defr) 2026-2028 e alla sua nota di aggiornamento, auspicando che vengano accolte alcune osservazioni in particolare la richiesta di una tempistica certa sui trasferimenti regionali agli enti locali.

L’assessore al bilancio Andrea Tronzano (nella foto) ha fatto presente che gli obiettivi principali del bilancio contemplano la continuità del risanamento dei conti, la preservazione dei servizi essenziali e l’attrazione di investimenti. Ha sottolineato che per quanto riguarda gli enti locali non si sono apportati tagli negli stanziamenti e che, in generale, il bilancio di previsione 2026 vede la sostanziale riconferma delle cifre stanziate nel 2025 nelle missioni e nei programmi dei diversi assessorati.

Nella stessa seduta l’Assemblea ha espresso parere favorevole all’unanimità in ordine al disegno di legge 114 “Disposizioni urgenti per il tribunale di Ivrea e per la Provincia del Verbano – Cusio – Ossola”.

Il provvedimento prevede l’erogazione di un contributo regionale, stabilito in un apposito protocollo d’intesa tra la Regione Piemonte e le parti coinvolte, finalizzato all’allestimento di una maxi-aula in uso al Tribunale di Ivrea, oltre alla rideterminazione del contributo regionale 2025 per le specifiche funzioni conferite alla Provincia del Verbano-Cusio-Ossola.

Ufficio stampa CRP

Il Calamandrei a Torino: Dalla Storia al Diritto per la Sicurezza sul Lavoro

La classe 3 Sia (Servizi informatizzati aziendali) dell’istituto Calamandrei di Crescentino, che appartiene all’Istituto Galileo Ferraris di Vercelli, dirigente scolastico Cinzia Ferrara, ha vissuto un’intensa giornata di formazione a Torino. L’occasione è stato il primo momento di preparazione al progetto ‘La nostra proposta di legge’ che unisce elementi storici, giuridici e di comunicazione verbale e non, ideato dalla Fondazione TRG e dal Museo del Risorgimento con il sostegno della Consulta delle Fondazioni e in collaborazione con l’Ateneo subalpino e l’Ordine degli avvocati di Torino. Allievi ed allieve, coordinati dalla docente di lettere Paola Bosso e dalla docente Elena Vercellone, hanno dapprima effettuato una interessante visita al Museo che racconta la storia della nascita del Regno d’Italia, a Palazzo Carignano, venendo anche a contatto con l’aula parlamentare del Regno di Sardegna. Successivamente, sempre a Palazzo Carignano, insieme ad un’altra scuola, proveniente da Savigliano, si è tenuta una lezione congiunta di un giurista dell’Università di Torino. Nel pomeriggio, dopo una breve pausa, la comitiva si è spostata alla Casa del Teatro Ragazzi. Qui, dopo una bella rappresentazione che aveva al centro i diritti umani, si è tenuto un laboratorio di teatro che ha coinvolto allievi e docenti. Il percorso formativo in conseguenza di cui dovrà essere presentata la proposta di legge (che per la 3 Sia riguarda la sicurezza sul lavoro) vedrà altri due momenti in gennaio

Enzo Bianchi, ritiro alla Casa della Madia

Ai numerosi ospiti convenuti a Casa della Madia per la tradizionale giornata di ritiro per l’inizio dell’Avvento, fr Enzo Bianchi ha offerto una lettura lucida ed esaustiva della realtà ecclesiale e del mondo contemporaneo. Al centro della meditazione della mattinata ha fatto emergere la consapevolezza di vivere in un tempo segnato da profonde divisioni, non solo nella società ma anche all’interno della chiesa stessa. L’eredità del pontificato di Papa Francesco ha portato alla luce una scissione interna che ha polarizzato due “chiese”: una più attenta al Vangelo nella sua radicalità, l’altra maggiormente indirizzata verso strutture ed identità esterne.
Fr. Enzo ha spiegato come l’arrivo di Papa Leone XIV rappresenti quella speranza di riunificare i due poli della chiesa ma, allo stesso tempo, nasconda anche il rischio di semplificare eccessivamente le questioni che riguardano la teologia, la liturgia e la visione stessa di chiesa.
L’attesa cristiana dell’Avvento rappresenta un esercizio di vigilanza, un impegno concreto verso la pace, la giustizia e l’accompagnamento dei poveri e di coloro che sono stati dimenticati: “gli ultimi” che non valgono niente agli occhi del mondo, ma che sono i veri protagonisti del Regno di Dio. Fr. Enzo ha mostrato una metafora attraverso il libro dell’Apocalisse, un testo che rivela il conflitto tra il bene ed il male: le due ‘bestie’ rappresentano il potere totalitario e l’ideologia che lo sostiene, una lettura sorprendentemente attuale in un tempo in cui propaganda, manipolazione e menzogna influenzano la percezione della realtà. Eppure, l’Apocalisse non si chiude sul male: annuncia la caduta di Babilonia, simbolo di ogni potere oppressivo, e apre alla Gerusalemme nuova, luogo della consolazione e della giustizia definitiva.
L’analisi di fr Enzo Bianchi non ha riguardato solo la chiesa, ma ha affermato che l’assetto del mondo è sotto il potere del male ed esso non è un concetto astratto, ma una forza che si manifesta concretamente: nelle guerre, nelle ingiustizie, nella manipolazione della verità, nella violenza che colpisce i più deboli. Essere cristiani, in questo contesto, significa vivere una resistenza attiva. Non una resistenza aggressiva, ma una resistenza fatta di giustizia, pace, vicinanza ai fratelli e persino capacità di amare il nemico. Il fondatore di Bose ha sottolineato anche un fenomeno preoccupante: la perdita dell’orizzonte escatologico. I cristiani, infatti, sembrano aver smesso di attendere il ritorno di Cristo. La parusia, invece, è il cuore dell’Avvento: ricordare che la storia non è conclusa, che il Signore verrà e che il suo Regno non coincide con le strutture ecclesiali. Senza questa attesa, la fede rischia di cadere nella routine e nell’amministrazione del nostro presente.
È in questo scenario che la parabola della zizzania può aiutarci a riflettere: il cristiano non è colui che elimina i peccatori, ma colui che porta su di sé il peso del peccato altrui, senza negare la giustizia. Fr. Enzo ha concluso la meditazione del pomeriggio invitando gli ospiti a vivere questo periodo d’Avvento con dedizione e preghiera, riscoprendo la speranza, la responsabilità e la verità. Attendere la venuta di Cristo significa guardare la storia con gli occhi di Dio, riconoscere il male senza cedere alla paura, custodire il bene ovunque esso sia, accompagnare coloro che soffrono e mantenere viva la certezza che il Signore arriverà in questo mondo a portare giustizia.

IRENE CANE

Quattro artisti, tra classicità e natura, colore e sogno

Negli spazi della Galleria Malinpensa by La Telaccia

Terminerà sabato 6 dicembre, nelle sale della Galleria Malinpensa by la Telaccia, tappa di quel percorso più ampio che è “Raccontare e raccontarsi”, la mostra (a cura di Monia Malinpensa) che vede in esposizione le opere di quattro artisti, Cesare Iezzi, Graziano Rey, Gianalberto Righetti e Fulvia Steardo Fermi. Un passato, quest’ultima, che ha visto approfondimenti all’Accademia d’Arte Albertina di Genova, Steardo mette in primo ordine, sulle sue tele di lino, una eccellente tecnica mista che ama arricchire con l’uso di foglie d’oro – “Red garden” del 2024, una sorta di filiforme e stilizzato ikebana su fondo rosso, un allinearsi di piccoli steli e degli accenni di fievoli fiori: “una forte predisposizione e soddisfazione nel dipinto gliela riserva l’impiego della foglia d’oro 24 kt, che rappresenta per lei il massimo rispetto e omaggio all’arte e alla creatività”, aveva scritto di lei con entusiasmo Vittorio Sgarbi.

 

 

È la raffinatezza coloristica a colpire soprattutto nei lavori della pittrice, c’è un’eleganza non discosta da una bella vivacità che si espande, altresì nei tratti simbolici posti in aree concettuali, nella sensazioni emozionali che ne nascono. Le sono sufficienti piccoli tratti di colore in rapida successione verticale per creare, ancora su un supporto di lino, un delicato affresco di “Bouganville”, i rossi gli azzurri i verdi acidi usati a illuminare i bianchi che intervallano sempre accompagnati da queste strisce dorate che fanno da contraltare alla “semplicità” dell’opera. Sono suggestioni, è musicalità, è da parte di chi guarda un immaginare continuo, al di là del vero e proprio progetto, dello stesso titolo, della poesia innegabilmente presente, dell’intensità che l’artista pone nella sua natura, espressa in differenti modi (ancora una composizione che colpisce, “Green”, del ’22, pressoché un quadrato di colori che sembrano abbracciarsi, vivificati da alcuni deboli fiori rassastri che tentano timidamente una nascita). È un ambito di rivelazioni, di espressioni convincenti, quelle che prendono origine dall’uso preciso e forte della materia, quelle a cui Fulvia Steardo dà vita.

Di natura ci parla anche Gianalberto Righetti – ingegnere e fotografo genovese, dagli anni Novanta espone le sue opere in varie gallerie d’arte contemporanea, opere “di razionalità e logica tipiche di un ingegnere. laddove Righetti “fotografa esponendo per le luci, ottenendo immagini sottoesposte e con colori saturi, grazie anche al frequente uso del filtro polarizzatore” -, sotto altra forma, attraverso la fotografia coniugata sotto sguardi diversi. Attraverso una “foglia” (2020), quasi rinsecchita nei suoi colori autunnali, imprigionata tra due robuste colonne, attraverso l’immagine lattiginosa di un angolo di deserto in Namibia, “Presenza invisibile 8” del 2023, attraverso il tronco contorto e spigoloso di un albero (“Frammenti ricomposti 6”), colto lo scorso anno nella campagna della ligure Bogliasco. Estetismi che non sono superflui esercizi di tecnica, quelli di Righetti, quelli che guardano e coniugano l’essenza e la concretezza allo stesso tempo dell’”albero”, che rimane il protagonista di questo spazio di galleria dedicato all’autore: davanti a ogni opera ci imbattiamo in un risultato profondo, nella trasformazione del “linguaggio visivo in un’esperienza naturalistica” (scrive Malinpensa nella sua presentazione), nel ritrovarci spinti a sentirci far parte, inglobati nel soggetto che abbiamo davanti a noi. Quella di Righetti è poi una natura non statica ma in movimento, parte di un ambiente che vive e che respira, Righetti vivendola dall’interno pare giocarci insieme: “Frammenti Ricomposti 4” nel suo incessante sfuggire verticale, come uno specchio deformato, ne è la prova, come i chiaroscuri, rubati alle Cinqueterre, di “Presenza invisibile 1” (un’opera del 2008), come quelle immagini che sembrano quasi soltanto impressioni e accenni, riprese dai panorami di States del nord americano, come tutto quanto emblematicamente diventa macchia, rossastra o verde, nelle tante ricercate tonalità, tra le campagne di Chaumont, soltanto pochi mesi fa. Opere che sono respiro, immersioni, lirismi, coloriture, “poesie visive”, ragnatela di accordi e di rapporti a mano a mano più stretti e compatti, dove la presenza umana è saggiamente bandita.

Graziano Rey – torinese, classe 1953, membro della “Soffitta macabra di Alessandri, dentro il mondo della pittura e della musica (sua la sigla di “Buona Domenica”, suo il premio “Rino Gaetano” 1991/92 come il premio Viareggio come cantautore: nonché opinionista per numerose puntate del “Maurizio Costanzo Show”) – poggia in maniera assai personale sulle proprie tele “un mondo di colori”, per estrema astrazione, di grande movimento e di forte impatto visivo, simpaticamente strambo e dinamico, variante e ritmato, grumi di colore che sono note posate in vario disordine su un frastagliato e scomposto rigo musicale; gioca in “frammenti di tela” con quelle che paiono coreografie costruite sulla tenuità dei colori, i rosati gli azzurri i grigi, insetti sconosciuti o gemme preziose ; o piccoli mondi in movimento; sogna e ondeggia con deboli profondità attraverso “Frammenti di blu” (2024), ovvero impercettibili sagome che paiono guardare ad accenni umani, piccoli e ormai cresciuti, oggetti che spetta a noi decifrare, in pieno sfondo di un giallo acceso, mentre tutt’intorno è calmo silenzio, un invito a considerare, a trattenersi un attimo, tra quanto può essere realtà e quanto diventa immediatamente sogno.

Dalla classicità parte e s’avventura Cesare Iezzi – nativo di Chieti, premio artistico Giuliano Nozzoli 2024 -, dal mondo greco e rinascimentale, dalla perfezione dell’oggetto, dalla conclamata bellezza dell’esecuzione, colma di partecipazione e di misura, nel chiarore del bianco dell’elemento principe, abbinando di volta in volta gesso, pvc, luce e legno marino, di differenti altezze, attraversando maschere dai nomi inusitati come Medeine (2023, in un perfetto gioco di materiale naturale e di tratti oscuri che paiono deturparle il volto), Anakin, Inanna, Poseidon (2023, quasi un sfinge, mentre i capelli scomposti gli nascondono parte dello sguardo), Euterpe (dall’ampiezza frontale, dallo studiato svolazzo di copricapo e di abito, 2025), Harnauta (forse una cecità che soltanto una luce azzurrognola può disperdere, 2023), Halcestis (lo sguardo rivolto all’alto nella propria immolazione di tragedia, assorto o indagatore, 2022), Sarepide, tra mitologia e letteratura e sogno. Calde espressività e movimento vivificato dalla luce posta all’interno di copricapi dal sapore quattrocentesco e fiammingo, che riportano lo spettatore a un ampio tratto di Storia, entrambi costruttori di quella forte energia che scaturisce dall’opera. Un tempo antico, che piace qui ritrovare (ma lontano dal rétro e dalla nostalgia), dove gli inserti lignei accrescono e fortificano un’età, una ricerca in più, un confronto maggiore con il passato dei vecchi capolavori e dove la lampada inserita, che finisce con l’avvolgere da questo o da quell’altro lato, da un elemento in più che piomba dall’alto e rivela a poco a poco i tratti sottostanti, mostra una bellezza dai tratti femminili, dove ogni piega diventa poesia, tratti sospesi nella memoria, nella spiritualità di ognuno. Tratti perfetti ravvicinati a qualcosa di incompiuto ma egualmente vibrante, sinfonia di guance e di bocche che esprime sentimenti, emozioni, sguardi lontani e imperscrutabili.

Elio Rabbione

Nelle immagini, opere di Fulvia Steardo Fermi (“Metropoli”, 2020), di Gianalberto Righetti (“Frammenti Ricomposti 4”, Chaumont 2025), di Graziano Rey (“Frammenti sul verde”, 2024), di Cesare Iezzi (“Medeine”, 2023)

Giornata delle persone con disabilità, gli interventi della Regione per l’inclusione scolastica e lavorativa

In occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità, la Regione Piemonte ribadisce il proprio impegno per promuovere l’inclusione scolastica e lavorativa, mettendo al centro le persone con disabilità e i loro diritti. Mai come oggi erano state stanziate così tante risorse per costruire una società veramente inclusiva.

«L’inclusione non è uno slogan, ma un impegno quotidiano che richiede visione, responsabilità e investimenti concreti. In questi anni abbiamo scelto di mettere al centro le persone con disabilità, rafforzando il diritto allo studio, alla formazione e al lavoro con misure che non hanno precedenti sul nostro territorio. Ogni euro investito è un passo verso una società più giusta, dove nessuno venga lasciato indietro. Continueremo su questa strada con determinazione, perché l’inclusione è un valore, ma prima ancora è un dovere verso la nostra comunità e verso il futuro della nostra Nazione» ha dichiarato Elena Chiorino, vicepresidente e assessore al Lavoro della Regione Piemonte.

Interventi su lavoro e disabilità

Negli ultimi anni, il Fondo Regionale Lavoro e Disabilità  ha finanziato progetti concreti per l’inserimento lavorativo, il supporto all’autonomia personale e l’accompagnamento individualizzato verso il mondo del lavoro.

Tra le principali iniziative ci sono: il buono servizi lavoro (13 milioni di euro investiti per 7.200 persone prese in carico, di cui oltre il 45% ha instaurato un rapporto di lavoro entro 12 mesi), i progetti “speciali” per l’inclusione lavorativa che hanno coinvolto più di 700 persone, e gli interventi per le imprese (25 milioni di euro).

Per il progetto Percorsi#Possibile – Percorsi Trasversali per le Competenze e l’Orientamento, sono stati stanziati 2,2 milioni di euro: coinvolge 70 scuole e avvierà 570 percorsi personalizzati, con l’obiettivo di promuovere la partecipazione dei giovani alle esperienze di raccordo scuola-lavoro e alla vita sociale e collettiva.

Le risorse per i progetti di pubblica utilità rivolti alle persone con disabilità ammontano a 3,7 milioni di euro.

Sempre nell’ambito lavorativo, sono stati stanziati 1,5 milioni di euro tra risorse regionali e FSE Plus per realizzare cantieri di lavoro dedicati alle persone con disabilità, coprendo interamente l’indennità di cantiere.

Sostegno all’inclusione scolastica

Sul fronte scolastico, la Regione Piemonte ha potenziato gli interventi a favore dell’inclusione degli studenti con disabilità, sostenendo attività di supporto personalizzato, la formazione dei docenti e l’acquisto di strumenti tecnologici per facilitare l’apprendimento. Particolarmente rilevante è l’investimento di 10 milioni di euro per l’assistenza all’autonomia e comunicazione degli studenti in condizione di disabilità (di cui la metà destinata al trasporto).

Per gli studenti con disabilità superiore al 66% o riconosciuta, solo nell’anno accademico 2024-2025 sono state assegnate 227 borse di studio per un totale di 1,8 milioni di euro.

È stato inoltre istituito un contributo straordinario di 300 mila euro per studenti con disabilità dal 46% iscritti al collocamento mirato, di cui hanno beneficiato 46 studenti.

Per favorire l’inclusione degli studenti sordi attraverso il bilinguismo italiano/LIS, dal 2020 sono stati stanziati 1,6 milioni di euro.

Formazione professionale

Per l’offerta formativa di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP), la Regione finanzia annualmente circa 1.200 interventi di sostegno per allievi con disabilità, Esigenze Educative Speciali (E.E.S.) e BES con svantaggi socioeconomici, linguistici e culturali certificati, con un investimento complessivo di circa 9 milioni di euro.

Per l’anno formativo 2024-2025, sul Fondo regionale per l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità, sono stati stanziati 5,4 milioni di euro per percorsi formativi e 400.000 euro per progetti di supporto all’integrazione degli allievi con disabilità. Alla data del 28 novembre 2025 sono stati attivati 133 corsi di formazione, rivolti a 1.070 persone con disabilità, e 115 progetti di supporto individuale.

Il comitato Barriera di Milano con Giachino dal Sindaco Lo Russo

Il Sindaco Lo Russo verrà in Barriera a fine Gennaio

Illustrate dal Presidente del Comitato Giuseppe Dramisino al Sindaco i problemi di degrado di violenza spaccio. Richiesta di spostare in Barriera una attività economica perché il lavoro è la cosa migliore per dare una opportunità ai giovani di Barriera e per offrire una opportunità sera alla manovalanza  dello spaccio e della violenza  Ampio il confronto e impegno del Sindaco a incontrare la gente di Barriera a fine gennaio in una Assemblea organizzata insieme al Comitato.
Mg

Il presidente di Coldiretti Mecca Cici al laboratorio Chimico della Camera di Commercio

Il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici, è  stato nominato presidente del laboratorio Chimico della Camera di Commercio di Torino. Il laboratorio chimico rappresenta l’azienda speciale della Camera di Commercio di Torino, senza fini di lucro, che offre servizi di analisi e consulenza a disposizione delle categorie economiche e dei consumatori. Il laboratorio chimico svolge anche un’importante ruolo di diffusione dell’educazione alimentare e di formazione al consumo consapevole.
“Il laboratorio chimico – osserva il neo presidente Bruno Mecca Cici – rappresenta un patrimonio di saperi e di professionalità al servizio di Torino e del territorio.  È proprio attraverso istituzioni come la nostra che possiamo dimostrare quanto la sicurezza alimentare sia tutelata a Torino e nella sua provincia. Oggi guardiamo anche con speranza alla designazione della Cucina Italiana a patrimonio immateriale dell’Umanità da parte dell’Unesco e ciò anche in virtù del fatto che possiamo affermare che il nostro sistema alimentare è tra i più sicuri al mondo, dal campo al piatto”.
“La nomina del nostro presidente – afferma il direttore di Coldiretti Torino Carlo Loffreda – ai vertici del Laboratorio rappresenta un importante riconoscimento per l’importanza della agricoltura nello scenario economico del Torinese,  ma anche del legame cibo-salute.
Come agricoltori vogliamo ribadire come la sicurezza alimentare sia un vero e proprio carattere distintivo del cibo italiano. Un dato di fatto che ci permette di batterci contro i falsi del made in Italy e la concorrenza sleale da parte di quei Paesi che non seguono gli stessi standard normativi imposti ai nostri produttori”

Mara Martellotta

Via Nizza, scattano multe nei locali: oltre 32mila euro di sanzioni

Una barberia, un negozio e un locale: sono le tre attività sanzionate, tutte con irregolarità, per un totale che supera i 32mila euro. È il bilancio dei controlli straordinari effettuati a fine novembre in via Nizza e nelle vie vicine, in un’operazione coordinata dalla polizia di Stato con il supporto di carabinieri, guardia di finanza, polizia municipale e personale Polfer.

La sanzione più alta riguarda una barberia, dove la municipale ha contestato multe per oltre 15.500 euro. Qui è stata rilevata un’apertura abusiva per la vendita di profumi e prodotti per la cura della persona, insieme a irregolarità igieniche e problemi nella sterilizzazione dell’attrezzatura.

Nel negozio controllato gli agenti hanno riscontrato vari illeciti amministrativi per oltre mille euro. L’Ispettorato del Lavoro ha trovato un dipendente non assunto e ha applicato una multa da 4.450 euro, ordinando la sospensione dell’attività finché non saranno ripristinate le condizioni di regolarità. L’Asl-Sian ha evidenziato mancanze igieniche e strutturali e ha indicato le misure da adottare.

L’ultimo controllo ha riguardato un locale. Qui la municipale ha rilevato irregolarità per più di 9.500 euro per mancata esposizione della Scia, occupazione abusiva di suolo pubblico, assenza dei cartelli sul divieto di fumo e degli orari, tabella prezzi non esposta, abidoni dei rifiuti non idonei, alimenti personali nei frigoriferi e un congelatore senza indicatore esterno della temperatura. Infine la guardia di finanza ha aggiunto un’ulteriore multa da 1.000 euro per il mancato pagamento del canone televisivo.

VI.G