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Per il quarto anno consecutivo Torino ospiterà la Frecciarossa Final Eight

Per il quarto anno consecutivo la Regione Piemonte, Torino e l’Inalpi Arena saranno teatro della Frecciarossa Final Eight, l’Evento della Lega Basket Serie A che assegna la Coppa Italia, giunta in questa occasione alla sua edizione numero 50 che sarà festeggiata con un logo speciale.

La Frecciarossa Final Eight è divenuta un appuntamento sempre più importante nella stagione del grande basket italiano, mettendo in competizione le 8 migliori squadre al termine del girone di andata.

L’Inalpi Arena, ampliata di ulteriori 500 posti, ospiterà pertanto anche nel 2026 la prestigiosa competizione in programma dal 18 al 22 febbraio 2026, offrendo al pubblico un’esperienza unica grazie alla sua atmosfera spettacolare e alla capacità di accogliere migliaia di tifosi in totale sicurezza e comfort.

Una delle principali novità della Frecciarossa Final Eight 2026 sarà la disputa a Torino della Fase Finale della IBSA NextGen Cup 2025/26, la manifestazione giovanile che vede protagoniste le formazioni Under 19 delle squadre di Serie A trasformando l’Inalpi Arena nel palcoscenico ideale per celebrare il futuro del basket italiano e coinvolgendo anche il Pala Sermig per alcune delle partite.

La conferma della sede di Torino è stata ufficializzata dopo gli incontri tra il Presidente di Lega Basket Maurizio Gherardini, il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, il Sindaco di Torino Stefano Lo Russo ed i rispettivi assessori di competenza.

Oltre alla Regione ed alla Città di Torino, l’Evento è realizzato con il supporto della Camera di commercio di Torino e il coinvolgimento della FIP Piemonte.

Nei prossimi giorni sarà aperta la biglietteria che permetterà subito agli appassionati di acquistare i propri abbonamenti e non perdere il grande spettacolo della Frecciarossa Final Eight 2026.

“Come LBA siamo felici di poter rinnovare per il quarto anno consecutivo il nostro connubio con la Regione Piemonte e la Città di Torino, cosa che ha reso l’evento della Final Eight di Coppa Italia un momento assolutamente da non perdere, un’organizzazione di esempio e richiamo in Italia  e  in Europa, con spettatori e visibilità in costante ascesa. Sono certo che gli 8 club partecipanti sapranno garantire spettacolo ed emozioni  e una settimana di grande basket”, ha dichiarato Maurizio Gherardini, Presidente LBA.

“La conferma della Final Eight a Torino e in Piemonte rappresenta un ulteriore tassello di un percorso virtuoso che abbiamo iniziato anni fa e che considera i grandi eventi sportivi come un’occasione imperdibile di visibilità e di promozione turistica. A questo si aggiunge l’alto livello della competizione che porterà qui non solo le 8 migliori squadre ma anche i giovani talenti del circuito NextGen.  Come avviene per il tennis, con l’effetto “ATP” anche per la Final Eight registriamo un effetto volano con tanti giovani e giovanissimi che si avvicinano a questo sport anche nella nostra regione. La Coppa Italia fa bene al Piemonte perché porta spettacolo, passione e pubblico, e fa bene ai nostri ragazzi che sempre di più imparano a conoscere e praticare questo sport straordinario fatto di agilità, determinazione, strategia e spirito di squadra” dichiarano il Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio e l’assessore al Turismo e sport, Paolo Bongioanni.

“Torino – afferma il Sindaco Stefano Lo Russo – si conferma sempre di più il palcoscenico ideale per le grandi competizioni sportive nazionali e internazionali. Siamo davvero contenti che la Frecciarossa Final Eight torni nella nostra città per il quarto anno consecutivo, che sarà anche quello della sua cinquantesima edizione, per regalare a tifosi e appassionati una settimana di grande sport e divertimento e accendere i riflettori sulle bellezze del nostro territorio”.

Così l’assessore allo Sport della Città di Torino, Domenico Carretta: “Torino ha scritto pagine importanti della pallacanestro italiana – dichiara l’assessore allo Sport della Città di Torino, Domenico Carretta – ospitando eventi internazionali e vedendo crescere talenti che si sono formati nelle nostre società. Il fatto che LBA ci abbia scelto per il quarto anno consecutivo conferma quanto la nostra città sia in grado di attrarre e consolidare manifestazioni sportive di alto livello. Un ringraziamento va anche al pubblico che, ogni anno, dimostra sempre più passione e partecipazione”.“In un inizio anno già ricco di eventi, il ritorno della Final Eight di Basket a Torino rappresenta nuovamente un’ottima opportunità per la città e per il suo territorio – ha dichiarato Massimiliano Cipolletta, Presidente della Camera di commercio di Torino -. Come ente camerale ci impegniamo fin da ora a sostenere l’appuntamento cogliendo l’occasione, come nelle passate edizioni, per valorizzare le nostre eccellenze turistiche e agroalimentari, con azioni di promozione destinate ad appassionati, tifosi e turisti. Lo sport è di casa a Torino e i grandi appuntamenti rappresentano anno dopo anno un investimento strategico per il posizionamento della città e per la crescita dei flussi turistici con effetti positivi e prolungati”.

TORINO CLICK

Luca Rolandi: il Cammino della Pace e nuove iniziative per la Circoscrizione 2

RITRATTI TORINESI

Luca Rolandi, Presidente della Circoscrizione 2 di Torino, giornalista e dottore di Ricerca in Storia Sociale e Religiosa, già direttore del settimanale diocesano “La Voce del Popolo” e fondatore de “La Voce e il Tempo”. Importante autore di saggi riguardanti personaggi e vicende del mondo cattolico in Italia, è stato Presidente della Fondazione Fuci dal 2016 al 2019, e si occupa di progetti di ricerca presso la Fondazione Carlo Donat – Cattin e in altre istitiuzioni culturali. Originario di Pozzolo Formigaro, genovese di formazione e torinese d’adozione, ha lavorato come ufficio stampa e relazioni esterne per eventi nazionali e internazionali in campo culturale, sportivo e sociale, tra cui le Olimpiadi invernali di Torino 2006.

“Il Cammino della Pace, a cui ho recentemente partecipato in Umbria, ispirato a tutti i modelli non violenti più conosciuti nella storia, è stato un evento oggi più urgente che mai – ha dichiarato Luca Rolandi – il pensiero della guerra e della violenza come strumenti per risolvere i conflitti pare essere tornato in auge in Occidente, un ‘homo homini lupus’ che ciclicamente la nostra storia occidentale ripropone. La presenza attuale di più di 50 conflitti bellici in atto non si concentra solo sulla Palestina e l’Ucraina, ma anche in terre quali l’Africa, l’America del Sud, il Congo, Myanmar e Yemen. La marcia, più partecipata che mai quest’anno, il 12 ottobre scorso ha raggiunto il centro di Perugia accogliendo un grande numero di famiglie e giovani, definendosi in un’espressione plurale del mondo laico e del mondo religioso, con la forte convinzione che i conflitti possano essere risolti in modo non violento. Pensiamo ai grandi e meravigliosi esempi di Gandhi e Mandela, che ci hanno insegnato anche quanto sia importante, in queste occasioni, la lungimiranza e la coerenza nel portare avanti queste convinzioni. La marcia si è conclusa ad Assisi, dopo otto ore di cammino, all’insegna dell’entusiasmo e della serenità”.

“Il nuovo Papa, Leone XIV – ha continuato Rolandi – a cui viene naturale per adesso l’accostamento alla figura del grande Papa Francesco, emblematico simbolo rivoluzionario e di pace, è una figura il cui magistero è improntato all’umiltà. Sembra esserci nelle caratteristiche del suo pontificato la volontà di conservare i valori della Chiesa, ma rendendola contemporanea ai tempi attuali, tenendo unite però le differenze più aspre. Ammirabile il suo tentativo di porsi come mediatore tra culture e fedi differenti.
La fraternità è un altro concetto a cui sono molto legato. Fraternità vuol dire solidarietà, comunità, combattere il senso di isolamento. Proprio la fraternità è quel concetto evangelico su cui si basa il papato di Leone XIV”.

“Tra le mie attività vi è quella di scrittore – ha raccontato Luca Rolandi – e l’ultima mia fatica letteraria “Pier Giorgio Frassati e la politica”, uscita in libreria nel giugno 2025, è incentrata sulla figura di Pier Giorgio Frassati, sul suo impegno politico e sociale legato alla dimensione della carità, che sapeva esprimere nella sua quotidianità. Un impegno politico e sociale che si era concretizzato attraverso l’Azione Cattolica legata al mondo gesuita e domenicano. Si iscrisse inoltre al Partito Popolare di Don Sturzo, anche se per poco tempo, vista la sua prematura morte, a cui partecipò in quanto semplice militante, ma molto appassionato. Una passione che l’ha sempre portato a schierarsi dalla parte della libertà e contro ogni forma di totalitarismo. Morirà il 4 luglio del 1925, anno in cui il Fascismo emanava le Leggi Razziali. Al Polo del ‘900 lo ricorderemo il 15 novembre con un convegno”.
“Frequentare il Polo del ‘900 significa studiare la storia per comprendere ed elaborare al meglio gli eventi del presente – conclude Luca Rolandi – avere memoria del passato è fondamentale per affrontare le sfide del futuro”.

Mara Martellotta

 

 

 

 

 

 

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Serie A, nona giornata: Bologna e Torino si annullano, finisce 0-0 al Dall’Ara

 

Nessun gol ma tanta solidità al Dall’Ara, dove Bologna e Torino si dividono la posta in palio con uno 0-0 che rispecchia l’andamento del match. Gara equilibrata e non povera di emozioni, con le difese a prevalere nettamente sugli attacchi.
Il pareggio consente comunque a entrambe le squadre di proseguire la loro serie positiva: i rossoblù di Italiano, considerando anche la Champions, arrivano a sette risultati utili consecutivi, mentre i granata di Baroni salgono a quattro.
Per il tecnico del Torino è un punto prezioso: dopo aver affrontato Lazio e Napoli, la sua squadra supera indenne un altro test difficile, confermandosi solida e organizzata. Il Bologna, invece, perde l’occasione di continuare la marcia perfetta in casa ma resta in zona alta di classifica, a conferma di una stagione fin qui più che positiva.

Enzo Grassano

Assolto definitivamente Alex, il ragazzo che uccise il padre per difendere la mamma

Il giovaneAlex Cotoia è stato assolto in via definitiva dopo che la procura generale della corte di Cassazione aveva chiesto di dichiarare inammissibile il ricorso della procura generale di Torino, contro la decisione dell’appello bis che lo aveva assolto. Il ragazzo il 30 aprile 2020, uccise il padre Giuseppe Pompa con 34 coltellate, a Collegno. Il giovane voleva  difendere la madre e il fratello dalle ripetute aggressioni dell’uomo. La decisione aveva confermato la sentenza di primo grado, non accolta dalla procura generale che aveva presentato ricorso. Il giovane durante il processo aveva cambiato cognome  con quello della madre Maria Cotoia.

Riccardo Larini alla Casa della Madia

Domenica 26 ottobre è stato di nuovo ospite alla Casa della Madia, Riccardo Larini esperto nel campo dell’intelligenza artificiale applicata all’istruzione. Tema della giornata è stato l’utilizzo delle nuove tecnologie e, in particolare, dell’intelligenza artificiale sia in ambito quotidiano che educativo.

Il titolo dell’evento “Luci ed Ombre dell’innovazione tecnologica” fa riferimento proprio agli aspetti positivi e negativi che possono derivare dall’utilizzo di questi
strumenti che, se usati nella maniera opportuna, possono anche migliorare le nostre vite.

Di fronte e un pubblico particolarmente interessato e preparato, Larini ha mostrato come l’innovazione tecnologica rappresenta sicuramente uno degli aspetti più trasformativi della società contemporanea ma, allo stesso tempo, non possiamo considerarla completamente neutrale: ogni nuovo strumento tecnologico influenza le nostre vite in base all’utilizzo che ne facciamo, basti pensare ad Internet che ha reso possibile connettere le persone in tutto il mondo e diffondere le informazioni con una velocità senza precedenti ma, allo stesso tempo, ha aperto la strada a fenomeni di disinformazione e di polarizzazione.

Larini ha portato la riflessione sul concetto di “progresso ambiguo”, che vede il coesistere e l’intrecciarsi di benefici e rischi di questi strumenti, rendendo difficile valutare le conseguenze sociali, economiche ed etiche di ogni innovazione.

Tra i principali vantaggi dell’innovazione tecnologica, vi è sicuramente l’aumento dell’efficienza produttiva, un accesso più rapido alle informazioni e il miglioramento della qualità della vita: ad esempio, in ambito medico, l’uso dell’intelligenza artificiale consente di fare diagnosi più precise, mentre nel settore educativo le nuove tecnologie ci permettono di personalizzare l’apprendimento e supportare gli insegnanti nel lavoro di tutti i giorni.

Tuttavia, quelli che vediamo come dei benefici, non sono automatici ma dipendono dalle scelte consapevoli che fanno gli utenti e i decisori politici. Per questo, le nuove tecnologie sono come due facce della stessa medaglia e dipende dall’uomo la scelta di quale di queste mostrare.

Accanto ai vantaggi, emergono infatti numerose sfide e altrettanti rischi. Tra i problemi principali constatiamo la disuguaglianza digitale, che esclude da opportunità educative e lavorative coloro che non hanno la possibilità di accedere ad Internet e agli strumenti tecnologici.

Inoltre, l’automazione del lavoro e l’intelligenza artificiale comportano la possibile perdita di manodopera, rendendo necessarie delle politiche di riqualificazione professionale. Tra gli altri rischi possiamo elencare quelli riguardanti la nostra privacy, poiché la raccolta massiva di dati personali può portare a profilazioni e controlli sociali. Infine, l’uso eccessivo di dispositivi digitali può avere un impatto negativo anche sulle relazioni sociali, rendendo sempre più scarsa la qualità delle interazioni tra le persone.

Per questi motivi, Larini ha sottolineato come l’idea che la tecnologia possa risolvere da sola i problemi sia una mera illusione: infatti, diventa indispensabile assumere un approccio consapevole e responsabile da parte della collettività affinché questi strumenti possano concretamente aiutarci, anziché arrecare ulteriori problemi.

La tecnologia è realmente uno strumento molto potente ed efficace, ma il suo impatto dipende dal modo in cui la società sceglie di utilizzarlo. Innovare, infatti, significa assumersi delle responsabilità ed è fondamentale promuovere un dialogo continuo tra sviluppatori, legislatori e cittadini, affinché vengano valutate attentamente le implicazioni etiche e sociali di ogni nuova soluzione tecnologica. Solo in questo modo, l’innovazione può diventare un motore di progresso sostenibile per tutti, al servizio del bene comune e del miglioramento della nostra società.

Fr. Goffredo ha concluso la giornata ringraziando Riccardo Larini per la capacità di dare chiavi di lettura chiare ed essenziali che consentono di conoscere un fenomeno decisivo al quale accostarsi senza ideologie e ingenuità.

IRENE CANE

Non solo tennis: tutti gli eventi off delle ATP Finals

Torino e il Piemonte si stanno preparando ad accogliere per il quinto anno consecutivo le Nitto ATP Finals di tennis con un ricco calendario di appuntamenti fatto di talk, degustazioni, mostre, eventi speciali, visite guidate e molto altro.

Regione Piemonte, Città e Camera di commercio di Torino, in collaborazione con Turismo Torino e Provincia e Visit Piemonte, hanno infatti organizzato una serie di iniziative per valorizzare le eccellenze turistiche, culturali ed enogastronomiche del territorio e rendere ancora più coinvolgente l’esperienza del pubblico che parteciperà a questa grande festa di sport.

“Le Nitto ATP Finals confermano il Piemonte come punto di riferimento internazionale per il tennis e, allo stesso tempo, come laboratorio di opportunità per sport, cultura, turismo e sviluppo del territorio – commentano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore allo Sport Paolo Bongioanni – Come accade da diversi anni, il territorio si anima con una settimana di iniziative diffuse e grazie a questo lavoro comune diventano molto più di una competizione sportiva: sono un’occasione unica per scoprire e vivere le eccellenze del territorio, tra tradizioni enogastronomiche, innovazioni culturali e

tecnologiche, percorsi storici e attività pensate per i giovani. Torino si trasforma così in un palcoscenico dove sport, cultura e divertimento si incontrano, coinvolgendo cittadini e visitatori in esperienze indimenticabili. Lo sport diventa strumento di promozione e crescita: racconta la passione e l’eccellenza dei campioni e allo stesso tempo si trasforma in motore per l’economia, il turismo e l’immagine internazionale del Piemonte. Gli eventi Off offrono a tutti la possibilità di vivere la manifestazione in modo originale, creando momenti di incontro e socialità che accompagnano il pubblico per tutta la durata del torneo che riunisce gli otto migliori tennisti del mondo. Vogliamo che ogni visitatore percepisca la nostra regione come un territorio vivo, accogliente e innovativo, dove lo sport diventa occasione di scoperta e di esperienza. Questa visione rappresenta la nostra forza. Insieme trasformiamo un grande evento sportivo in una piattaforma capace di raccontare al mondo l’identità e le potenzialità del Piemonte”.

Casa Tennis

Il cuore pulsante sarà piazza Castello, dove Casa Tennis si sdoppierà in due cupole geodetiche, una destinata all’accoglienza di cittadini e turisti e l’altra, con una capienza ampliata a 199 posti, per incontri e talk con i protagonisti dello sport, della cultura, dello spettacolo e del giornalismo, tutti a ingresso gratuito.

Tra i numerosi ospiti: il personaggio televisivo, imprenditore e cantante Joe Bastianich, gli stand up comedian Michela Giraud e Luca Ravenna, la campionessa olimpica Michela Palmisano, gli ex campioni di sci Deborah Compagnoni e Giorgio Rocca, il cantautore e performer Lodo Guenzi, i cantanti Willie Peyote e Sarah Toscano, la coppia più celebre del tennis azzurro, Adriano Panatta e Paolo Bertolucci, la campionessa del Volley Nations League, Alice De Gradi, le atlete della Juventus Women, il Centurione azzurro ed ex Capitano della Nazionale, oggi Consigliere Federale, Leonardo Ghiraldini e l’ultimo italiano vincitore della Vuelta Fabio Aru. Prenotazione obbligatoria su turismotorino.org e www.visitpiemonte.com

Casa Gusto

All’Archivio di Stato, in piazzetta Mollino, sarà nuovamente allestita Casa Gusto, lo spazio curato da Camera di commercio di Torino e Regione Piemonte, dedicato alle degustazioni guidate delle eccellenze enogastronomiche del territorio. Non semplici assaggi veloci, ma presentazioni accurate per raccontare prodotti, abbinamenti, tradizioni, luoghi e storie di imprenditrici e imprenditori.

Le degustazioni avranno un costo simbolico di 5 euro, con il ricavato che verrà devoluto alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro di Candiolo. Prenotazione obbligatoria sempre su turismotorino.org e www.visitpiemonte.com

A Casa Gusto saranno inoltre ospitate, con ingresso gratuito, due mostre dedicate al mondo del tennis, a cura del MOR – Museo della Racchetta e del MuPIn-Museo Piemontese dell’Informatica.

Gli altri eventi

L’atmosfera di festa avvolgerà tutta la città: dal centro storico fino a piazzale Grande Torino, sede dell’Inalpi Arena e del Fan Village, che offrirà un’esperienza ancora più immersiva. Tra i momenti più attesi, il Grand Opening Show all’Inalpi Arena (giovedì 6 novembre) con i Pinguini Tattici Nucleari e Max Pezzali, la sfilata dei campioni sul Blu Carpet (venerdì 7 novembre) in piazza Castello e al Teatro Regio, il nuovissimo Tennis Take Over (sabato 15 novembre) giornata completamente dedicata al tennis, con eventi speciali, ospiti e tante sorprese alla vigilia della finale. La chiusura, domenica 16 novembre, sarà affidata al The Final set Closing Party alle OGR Torino.

I campioni delle Nitto ATP Finals saranno protagonisti delle tre mostre fotografiche allestite sotto i portici di piazza Palazzo di Città, in piazza San Carlo e in via Po, che accompagneranno il pubblico per tutta la durata dell’evento.

Infine, novità di quest’anno una nuova Luce d’Artista in piazza San Carlo ispirata al tennis, che entrerà stabilmente nel catalogo di opere della Città, e due nuovi murales a tema tennis e sostenibilità.

Creare relazioni: parla il vescovo Derio Olivero

IL TORINESE WEB TV

CREARE RELAZIONI. Il vescovo Derio Olivero a S. Agnese. Riflessioni e commenti attraverso l’arte. “Sant’Agnese compie cent’anni e credo che questo compleanno è un buon modo per ringraziare tutti coloro che hanno lavorato per creare questa comunità e chi l’ha portata avanti per 100 anni”. Perché dobbiamo impegnarci per capire che cosa vuole dirci un artista? Noi dobbiamo lavorare per capire cosa dice un artista perché ha delle cose così importanti da dire che non potrebbero dire altri. Certe opere d’arte, se le guardi così in modo superficiale, sono banali. Se le lasci parlare diventano simboli, diventano opere che aprono prospettive diverse e noi, nella vita, non abbiamo bisogno di certezze, ma di prospettive. Quindi noi dobbiamo ascoltare? Sì guardare l’opera d’arte non è tanto trovare chissà quali informazioni, ma soprattutto un esercizio di ascolto. E’ un esercizio di uno sguardo e un ascolto. Come viene intesa, oggi, la condivisione? Ma qual è la vera condivisione? La condivisione non è semplicemente l’espansione di sé ma il dono di sé . Noi siamo convinti che invece la condivisione sia espandere se stessi, e cioè mostrare il meglio di sé o far vedere che ci siamo. Condividere non vuol dire che io mi faccio la foto con il Colosseo dietro e io sono davanti e sono più importante del Colosseo. Forse oggi abbiamo sostituito la parola Dio con la parola mio? Sì, diciamo che perlomeno abbiamo svuotato Dio. Cioè Dio, in questo nostro contesto, è diventato uno degli esseri più inutili e siccome Dio è evaporato (si dice così in termini culturali) bisogna aggrapparsi a qualcos’altro e la prima cosa che uno trova è se stesso e quindi ci aggrappiamo a noi stessi. Se evapora Dio resto solo “io”, ma l’io è molto solo.

Francesco Valente

Guarda l’intervista:

I ponti, l’inclusività, la confusione della massificazione

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

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Pier Franco Quaglieni

L’ormai dimenticata rivista fondata dal fiorentino Piero Calamandrei si intitolava “Il ponte“. Dopo la guerra con molti ponti di Firenze distrutti , aveva sicuramente un senso. Ma era soprattutto la metafora politica  di un ex azionista diventato il cantore di una Resistenza che non aveva fatto. Cosa significava il ponte? Un collegamento tra tutti gli antifascisti o un collegamento dei laici con i comunisti , anche se Calamandrei aveva seguito Saragat nella scissione di Palazzo Barberini? Ho conosciuto alcuni direttori del “Ponte“ e notai la loro astiosa faziosità, malgrado i tempi fossero cambiati. L’Idea era quella di tante idee piuttosto confuse. Anche un altro mensile, assai meno importante, aveva nella sua testata il tema dell’ incontro. Un tema simile al ponte. Anche qui la confusione finiva di prevalere, salvo alcune fisse laiciste esibite in ogni numero fino a giungere all’irrisione di ogni religiosità. Mi è tornata in mente la metafora del ponte,  leggendo una intervista con mons. Francesco Savino in cui afferma che “essere omosessuali non è peccato”. L’intervista è una serie di ponti lanciati verso tutti. E’ comprensibile che la Chiesa “sia la casa di tutti e che tutti devono sentirsi a casa loro”. Ma la Chiesa “neutra“ che stinge i suoi valori per essere inclusiva al massimo grado, può diventare una chiesa priva di identità e in fondo non più frequentata dai cristiani, ma da altri che del cristianesimo accettano solo alcune apparenze, quelle più facili e superficiali.

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E l’idea della inclusività può diventare l’inizio della perdita di memoria storica (da dimenticare) e di senso religioso  smarrito per strada. Infranti tutti i confini, ci si illude di essere diventati migliori , ma si tratta solo di un’impressione fugace. Nel campo più generale della cultura deve prevalere un concetto plurale fatto di idee diverse e contrastanti, ma ridurre tutto al buonismo verbale finisce per appiattire e banalizzare  le idee. Non è obbligatorio lanciare ponti ad ogni costo, a volte i ponti levatoi metaforici appaiono indispensabili per schiarirsi le idee. Ci sono temi che portano a considerare  che tutte le vacche sono rosse, per parafrasare Hegel. La cultura crociana fondata sulla distinzione può aiutarci a non cadere nella confusione che ci porta a ripetere tutti le stesse cose. I ponti favoriscono i cori e i cori generano il conformismo.

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Se pensiamo ai grandi e piccoli inciuci politici dei tempi passati ci accorgiamo che essi non erano motivi di solidarietà di più ampio respiro, ma tentativi di soffocare le identità e i dissensi . I ponti lanciati in Italia cinquant’anni fa non hanno fatto circolare più liberamente le idee, ma hanno contribuito ad appesantire il clima. Oggi c’è la tendenza a vedere soprattutto un odio dilagante e un’intolleranza insopportabile: i manifestanti pro Pal ne sono una dimostrazione evidente e fastidiosa. Ma c’è anche il clima  ostile creato attorno all’ebraismo, un clima che tende a costruire ghetti da parte di chi, a parole, vorrebbe costruire ponti. Può sembrare un paradosso evidente , ma non è così. Su certi argomenti c’è lo scontro all’ultimo sangue, poi su altro si stende la melassa insulsa della  inclusivita’  ad ogni costo che diventa persino ridicola. Tocqueville vedeva nella democrazia maggioritaria la fine della libertà. A più riprese abbiamo avuto conferma che  Tocqueville sapeva guardare ai pericoli della irruzione delle masse. Anche oggi la massificazione delle intelligenze e perfino delle coscienze è un segnale allarmante. Forse bisognerebbe tagliare qualche ponte e schiarirsi le idee. La cultura è riflessione critica individuale, capace di continue revisioni. I cori indistinti sono l’esatto opposto della cultura. Le idee “chiare e distinte“ di Cartesio hanno più che mai un valore, anche se appartengono a quelle che Pannunzio definiva le “pattuglie di frontiera“.

In San Pietro in Vincoli “Le meraviglie della mente” con Vanni De Luca

Per la stagione Iperspazi del cartellone condiviso di Fertili Terreni Teatro, andrà in scena, sabato 1 alle 21 e domenica 2 novembre, alle 19, in prima regionale, a San Pietro in Vincoli lo spettacolo “Le meraviglie della mente” con Vanni De Luca, le musiche sono di Fabio Valdemarin.
Le repliche si inseriscono all’interno della programmazione  del progetto “ORA!” Di AMA Factory  e LabPerm, vincitore dell’avviso pubblico “Circoscrizioni, che spettacolo…. Dal vivo! 2025”.

Milanese, classe 1988, Vanni De Luca è attore e scrittore e tra i pochi mnemonisti al mondo grazie a una straordinaria capacità di ricorrere all’arte di intrattenere grazie alla memoria,  diventata nel corso degli anni assoluta ragione di vita. Attivo anche come formatore in ambito aziendale, nonché conferenziere per i più importanti festival della scienza e della divulgazione, Vanni De Luca si presenta a Torino nella veste di performer con una serata che avvicinerà il pubblico ad un mondo ai più sconosciuto, riportando in scena l’arte dei fenomeni della memoria di inizio Novecento.
Nel suo spettacolo rivivranno le storie  di maestri quali Harry Kahne e William James  Maurice Datas, altrimenti noto come “The Memory Man”, personalità di cui farà rivivere in scena la capacità di calcolare il giorno di qualsiasi data della storia, di memorizzare  numeri in un lampo e sfidare i limiti del più assurdo multitasking. “Le meraviglie della mente “ non è uno spettacolo teatrale tradizionalmente inteso, quanto un tuffo nel passato per ripercorrere le spettacolari gesta dei calcolatori umani e fenomeni della mente degli inizi del Novecento.

Alcuni titoli hanno rivelato De Luca al grande pubblico dei teatri, “Prodigi” diretto da Davide Calabrese, “Valzer per un mentalista” per la regia di Marco Lorenzi e “L’arte della memoria nella Divina commedia “, ispirato al testo “Dante o della memoria appassionata” della storica delle letteratura italiana Lina Bolzoni. “Le meraviglie della mente” è una nuova imperdibile occasione per conoscere meglio un originale mnemonista tanto appassionato del poema dantesco quanto attento conoscitore delle biografie dei grandi della Storia, sempre in grado di eccellere nelle sue serate per un talento straordinario capace di incuriosire e meravigliare, suscitando non da ultimo dibattiti e curiosità. Vanni De Luca è la prova vivente  di come il cervello umano ed i suoi meccanismi siano ancora oggi ambiti da scoprire e conoscere meglio.

Il biglietto intero ha il costo di 13 euro se acquistato online, 15 in cassa la sera dell’evento.
Resta la possibilità di lasciare il biglietto sospeso tramite donazione online o Satispay e di entrare gratuitamente per gli under 35, grazie ai biglietti messi a disposizione attraverso la collaborazione con Torino Giovani.
I biglietti si possono acquistare online sul sito www.fertiliterreniteatro.com

Mara Martellotta

Cristiano Cremonini tra i vincitori del Premio Letterario Nazionale Metropoli di Torino

Con il libro Il teatro della gente (Il). Da Puccini a Dalla, Calamaro Edizioni, il cantante lirico,
scrittore e studioso del melodramma bolognese Cristiano Cremonini ha ufficialmente vinto a pari
merito nella Sezione Speciale “Saggio”, il 22° Premio Nazionale di Arti Letterarie Metropoli di Torino
– Anno 2025.


L’autore ha ricevuto la targa d’argento e il diploma d’onore direttamente dalle mani del noto
antropologo Massimo Centini, membro della Giuria di saggistica assieme al giornalista e scrittore
Danilo Tacchino (dal 2001 direttore letterario del centro culturale “Arte Città Amica”), ed a Ernesto
Vidotto. La cerimonia di premiazione si è svolta sabato 25 ottobre alle ore 16.00, presso il Teatro
S. Giuseppe di Torino alla presenza di tutti i giurati e delle autorità cittadine.

«Cremonini – spiega la motivazione – con sapiente passione di musicista e conoscitore di storia
della musica, riesce a trasmettere in questo libro tutta la passione verso un’arte viva (il melodramma)
… L’autore ce la presenta attraverso aneddoti e racconti che rendono questi compositori più vicini
alla vita di ogni uomo comune».


Possiamo sicuramente affermare che “Il teatro della gente”, progetto editoriale in due volumi
dedicato alla storia del Teatro Comunale di Bologna e ai grandi personaggi della musica che hanno
celebrato nel mondo l’Emilia-Romagna, si sia fatto apprezzare sia dalla critica, che ha definito
“calviniana” la fluidità dello stile narrativo dell’autore (rivista “Sipario” – S. Duranti Poccetti), che dalle
giurie di vari concorsi letterari nazionali e internazionali: Il suo primo volume, “da Farinelli a
Wagner”, risultato finalista nel 2023 al Premio Letterario Internazionale “Charles Dickens”, l’anno
successivo si era aggiudicato il 3° podio al Premio Internazionale Letterario ed Artistico “Giglio Blu”
di Firenze, mentre il suo secondo libro, “da Puccini a Dalla”, nel marzo di quest’anno si è classificato
primo al Premio Letterario Internazionale “Ettore Malosso” (FI), quarto – su 133 opere in gara – al
Premio Letterario Internazionale “Il Saggista”, presso il Salone Internazionale del Libro di Torino,
ed ha ottenuto la Segnalazione della Giuria al 5° Premio Letterario Internazionale “Samnium” (BN).
Alla pari con l’opera di Cremonini sono stati premiati i saggi di Ferdinando Emilio Abbate (Roma),
Maurizio Aragno e Luigi Grassia (Torino), Marco Lombardi (Savona) e Sara Lorenzetti (Macerata).

La scheda del libro:
https://www.ilcalamaroedizioni.com/catalogo#ilteatrodellagenteII