ilTorinese

Tav, Allasia: “Basta ambiguità e violenze”

“Basta ambiguità è ora di arrestare questi violenti. L’ennesimo assalto  in queste ultime ore al cantiere Tav, è la dimostrazione che ci troviamo di fronte a dei delinquenti che non  cercano nessuna forma di dialogo.

Esprimo massima solidarietà alle nostre forze dell’ordine, aggredite ancora una volta dai soliti idioti che non sanno nemmeno cosa sia la Tav, ma per loro ogni scusa è buona per sfogare il loro stupido fanatismo”.

Così il presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Stefano Allasia,  dopo i disordini di oggi al cantiere Tav di Chiomonte, che hanno provocato il ferimento di un agente di polizia.

Senzatetto occupano villa con piscina sulla collina torinese

Li ha sorpresi il figlio del proprietario della villa in strada San Vito di Revigliasco. 

I due senza fissa dimora erano entrati nella lussuosa villa di tre piani con piscina, ubicata nella elegante collina torinese. Gli intrusi stavano preparando il pranzo e avevano allestito un bivacco. Nei loro confronti è scattata una denuncia alla polizia.

“Duminica 19 ëd luj, a l’è festa nassional an Piemont”

Ci scrive la Segreteria dei Liberi Elettori Piemonte: “Doman, duminica 19 ëd luj, a l’è festa nassional an Piemont”

Aj 19 ëd luj 1747 a l’avìa avù leu su al Còl dl’Assièta, na bataja bin sagnosa antra le armeje àustro-piemontèise e cole franch-ëspagneule.
Ij fransèis ch’a j’ero tanti ‘d pì che noi, a l’avìo atacasse ‘nsima a coj brich.
La situassion a smijava dësperà; an rivandje nen a rege ‘l furor dij nimis, l’ëstat magior a l’avìa dait l’ordin al cont San Sebastian ëd batse an artreta. A l’era staita memorabil la reassion dël cont, che për bin 3 vòte a l’avìa dësubidì a j’ordin dij superior, an replicandje an piemontèis, con cola frase, ancor ancheuj, carìa d’efet e ‘d sugestion: “nojautri da si i bogioma nen… an facia ai nimis i voltoma pa le spale’.
Parej chiel e so òmi a j’ero rëstà lì an prima linia, oponend n’arzistensa gorëgna ch’a l’avìa obligà ij nimis a chité l’atach.
Cola vitòria a l’ha arpresentà për ël Piemont un dij moment pì àut ëd soa libertà e ‘d cossiensa nassional piemontèisa. Con cola vitòria i l’avìo gità le bas për la formassion dël Piemont modern.
Për selebré l’aniversari ‘d cost epich conflit minca ann a l’ha leu an sij brich ëd l’Assièta la festa dël Piemont. Sa festa-sì a l’è staita vaire vòte contestà, dzoratut ant ij darié agn, për so taj ‘iper-italianista’, tutafait avuls a sto event istòrich ch’a l’è pre-unitari e a rësguarda mach ël Piemont e soa sovranità.
St’ann-sì ciajrament la festa a l’ha faran nen, an càusa a la crisi sanitaria motbin frosa ch’a l’ha boversà ‘l Piemont e tut ël mond, sia da na mira emotiva che econòmica. Ma l’è n’ann particolar ëdcò përchè a capita l’arcorensa dij 50 agn da l’istitussion dla Region e 15 da l’aprovassion dl’ëstatut regional.
A l’è giusta për sòn che Liberi Elettori Piemonte a propon l’inissiativa: “Mi i espon-o me drapò/Io espongo la mia bandiera”, anvidand tuti ij sitadin dël Piemont a pendì ‘ns ël pogieul o fòra da la fnestra ‘l drapò istòrich dël Piemont, un dij simboj pì antich e identitari ‘d nòsta comunità. Un cit gest ma amportant, për esprimi ‘d solidarietà e àuzinansa a le famije piemontèise ch’a l’han avù ‘d deul o ch’a l’han perdù ‘l travaj.
A sarà ‘dcò na manera pr’arcordé che nòstr Piemont a l’è pa mach un gris organism ministrativ ch’a-j manda giù a Roma nòste arsorse fiscaj, nonpà na comunità identitaria, un pòpol, che istoricament a l’è sempe sentusse diferent sia da l’odià e amà Fransa sia da j’ëstaterej italian pre-unitari

 

Domani, domenica 19 luglio, è festa nazionale in Piemonte.

Il 19 luglio 1747 infatti si svolgeva presso il colle dell’Assietta una sanguinosa battaglia tra le truppe austro-piemontesi e quelle franco-spagnole.
Le truppe francesi, numericamente assai superiori, ci attaccarono su quelle alture.
La situazione sembrava disperata; non riuscendo a contenere l’impeto dei nemici, lo stato maggiore ordinò
al conte San Sebastian di abbandonare la Testa dell’Assietta e di ripiegare su posizioni più favorevoli.
Memorabile fu la reazione del conte, che per ben 3 volte disobbedì agli ordini, replicandogli in piemontese
con quella frase , ancora oggi, carica di effetto e suggestione: “nojautri da si i bogioma nen… an facia ai
nimis i voltoma pa le spale’
I suoi uomini rimasero pertanto in prima linea opponendo una strenua resistenza che costrinse gli
attaccanti alla capitolazione.
Quella vittoria rappresentò per il Piemonte uno dei momenti più alti di libertà e di coscienza nazionale
piemontese. Con quella vittoria si gettarono le basi per la formazione del Piemonte moderno.
Per celebrare l’anniversario dell’epico scontro ogni anno si svolge sulle alture dell’Assietta la ‘Festa del
Piemonte’. La festa è stata spesso contestata soprattutto negli ultimi anni per il suo taglio ‘iper-italianista’,
assolutamente avulso a questo evento storico, pre-unitario, che riguarda unicamente il Piemonte e la sua
sovranità.
Quest’anno chiaramente la festa non si terrà, causa la pesante crisi sanitaria in corso,
che ha sconvolto il Piemonte e tutto il mondo, sia dal punto di vista emotivo che economico. Ma è un anno
particolare anche perché ricorre il 50 esimo anniversario dell’istituzione della Regione, e il 15esimo
dall’approvazione dello statuto regionale.
Per tutte queste ragioni Liberi Elettori Piemonte propone l’iniziativa: “Io espongo la mia bandiera/ Mi i espon-o me drapò”,
esortando tutti i cittadini del Piemonte ad appendere sul proprio balcone o fuori dalla finestra il drapò
storico del Piemont, uno dei simboli più ancestrali e identitari della nostra comunità.
Un piccolo grande gesto, un modo per esprimere solidarietà e vicinanza alle famiglie piemontesi che hanno
vissuto dei lutti o hanno perso il lavoro.
Ma sarà altresì un modo per ricordare che il nostro Piemont non è solo un grigio ente amministrativo che
invia le nostre risorse fiscali a Roma, ma una comunità identitaria, un popolo che storicamente si è sempre
sentito diverso sia dall’odiosamata Francia sia dal mosaico degli staterelli italiani preunitari

La Segreteria dei Liberi Elettori Piemonte

Acquedotto Monferrato rinnova presidente e vice

DAL PIEMONTE / Si è svolta venerdì l’Assemblea del Consorzio dei Comuni per l’Acquedotto del Monferrato a Moncalvo.

Nell’occasione sono stati rinnovati il presidente ed il vice presidente dell’Assemblea, nella persona, rispettivamente, di Andrea Gavazza, sindaco di Cavagnolo e di Mauro Castelli, sindaco di Verrua Savoia.

Successivamente l’assemblea ha provveduto all’approvazione del rendiconto che chiude con un utile di 409mila euro, illustrati dal presidente del consiglio di amministrazione, Aldo Quilico. Si è anche parlato delle ipotesi per arrivare ad un gestore unico dell’Ato prima del 2030 (anno previsto dalla normativa) che, al momento, non sembrano soddisfare lo stesso Quilico.

 

Coronavirus, nessuna vittima e tre contagi. Le terapie intensive ferme a sei

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 15.30

25.848 PAZIENTI GUARITI E 719 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 25.848 (+34 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 3164 (+5) Alessandria, 1550 (+3) Asti, 835 (+1) Biella, 2413 (+0) Cuneo, 2334 (+14) Novara, 13.348 (+11) Torino, 1085 (+0) Vercelli, 954 (+0) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 165 (+0) provenienti da altre regioni.

Altri 719 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI RESTANO 4119

Nessun decesso di persone positive al test del Covid-19 comunicato nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte.

Il totale rimane così 4119 deceduti risultati positivi al virus: 677 Alessandria, 255 Asti, 208 Biella, 398 Cuneo, 370 Novara, 1817 Torino, 222 Vercelli, 132 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 40 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 31.533 (+3 rispetto a ieri, di cui 2 asintomatiche; delle 3, 2 sono screening e 1 con indagine in corso) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivisesu base provinciale: 4084 Alessandria, 1880 Asti, 1054 Biella, 2898 Cuneo, 2805 Novara, 15.950 Torino, 1347 Vercelli, 1147 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 268 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti100 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 6 (come ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 150 (come ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 691.

I tamponi diagnostici finora processati sono 465.526, di cui 255.479 risultati negativi.

Ghigo e Chiamparino: il ritorno?

Mimmo Caretta e Paolo Furia viaggiano oramai in coppia. Obiettivo: trovare il candidato idoneo per Torino.

La città è oramai all’ultimo posto su tutto e su tutti. Non sono sufficienti il professore Saracco (rettore del Politecnico) e Mauro Salizzoni. Forse ci vuole di più. Durissima risalire la china con il dilemma tra esperienza  ed ardori dei neofiti. Per ora una sola certezza: mai e poi mai con i cinquestelle, almeno a Torino.

Appuntamento il 20 e 21 alle elezioni amministrative. Con anche lì, poche certezze come la liquefazione dei pentastellati. Non mi pare che sulla vicenda di autostrade abbiano fatto una bella figura. Da spacchiamo tutto a va bene l’accordo con Benetton. Un modo per uscirne ci doveva pur essere. Se son rose fioriranno. Altro, almeno per ora non è dato dire. Qualche turbolenza giudiziaria per Matteo Salvini arriva da Milano. Lui non se cura: una in più, una in meno che volete che faccia. Dagli Urali al Mediterraneo, passando per Ungheria e Polonia. Nel Mediterraneo si continua a morire ed è scontro aperto tra onlus e governanti europei, con Trump sempre più alticcio. Tutti alla ricerca del nemico da abbattere, proprio non ci siamo. Zingaretti aveva promesso che sull’inmigrazionse qualcosa sarebbe cambiato in Italia come in Europa. Per ora nulla. Eppure …. non si può avere tutto dalla vita, ma almeno non dare più soldi alla Libia, mi sembra opportuno, tanto nulla cambia. Troppo presi dal coronavirus, con l’Europa non ci si capisce proprio su nulla. Fratelli d’Italia sprona Matteo Salvini nel decidere. Vero che il nome del candidato di Torino spetta a te, però datti una mossa. Matteuccio è indaffarato in altro. In un anno, perlomeno nei sondaggi, ha perso il 12 % e la Meloni acquistato il 9 % o più. Parliamoci chiaro: un motivo ci sarà. Poi anche a Destra c’ è assemblaggio per le candidature. Non come a sinistra, lì continuano ad essere campioni di confusione, ma anche a destra non scherzano. Sornione Enzo Ghigo: ho avuto molto da questa città, magari mi sacrifico e se mi propongono, accetto. Del resto ha fatto bene il presidente di Regione e, a detta di tutti, può essere un buon sindaco. Un usato sicuro, indubbiamente. Con Chiaretta scelta per la sua giovane età ed inesperienza, il disastro è sotto gli occhi di tutti. Ma anche il Chiampa aspetta sornione. Se sono rose fioriranno, del resto non è colpa mia se non trovano la quadra, ed io sono sempre pronto. Ottimo ciclista Ghigo ed ottimo fondista il Chiampa. Tutti e due, ancora, in splendida forma. Ma non sembra di tornare indietro di vent’anni? Rispondo senza esitazioni: magari fosse vero.

Patrizio Tosetto

Bimbo di due anni perde sette dita sotto il tagliaerba

Un bambino di due anni e mezzo è finito  sotto il  trattore tagliaerba guidato dal padre e ha perso sette dita delle mani.

L’incidente è accaduto a Mezzi Po, frazione di Settimo. Il piccolo si trovava  con il genitore nella cascina quando, per cause all’esame  dei carabinieri, è finito sotto al  trattore. Ha perso le falangi di tre dita della mano destra e quattro della  sinistra.  E’ stato trasportato in elicottero all’ospedale Regina Margherita.

Le vetture di lusso sequestrate dalla Guardia di Finanza in mostra al Mauto

Ieri sono state consegnate al Museo dell’auto di Torino e presentate alla stampa   17 automobili che facevano parte di una pregiata collezione di auto d’epoca e di  lusso, sequestrate dalla Guardia di Finanza del I Gruppo Genova, nell’ambito dell’operazione “Rien ne va plus”.

In  accordo con la Procura della Repubblica di Genova ed il Museo dell’automobile, si vuole coniugare ì l’esigenza di una corretta conservazione e valorizzazione della collezione grazie alle specifiche competenze del Mauto e rendere disponibili i pezzi pregiati, riconducibili tuttavia ad attività illecite, che la Guardia di Finanza ha recuperato, a beneficio dell’erario e della collettività. Dall’inchiesta della Procura di Genova, è emerso come l’intera collezione fosse di Vittorio Zaniboni che commerciava auto di lusso e storiche ma aveva oltre quattro milioni e mezzo di euro di debiti con il fisco per un giro d’affari sommerso della vendita complessiva – tra il 2013 ed il 2018 – di 25 autovetture di grande valore:  Maserati, Lamborghini, Porsche, Bentley e 8 Ferrari, tra cui  anche il primo modello Ferrari ad uso stradale costruito nel 1948, la “166 inter”, venduta per 1 milione di dollari ad un collezionista statunitense.

Via libera a calcetto, volley e judo

Calcetto, volley, basket, judo e tutti gli altri sport di contatto da oggi potranno ripartire in Piemonte.

La Regione Piemonte ha emanato oggi l’ordinanza che autorizza la ripresa di queste attività sportive, alla luce dei pareri favorevoli espressi dal Settore Prevenzione dell’Assessorato alla Sanità della Regione e degli esperti dei gruppi di lavoro tecnico-scientifici che ne hanno valutato la compatibilità con l’attuale situazione epidemiologica del Piemonte, che anche nell’ultimo Report 9 della Fase 2, trasmesso dal Ministero della Salute, mostra un basso livello di rischio e allerta zero.

“Interveniamo per dare una risposta a migliaia di realtà, nonostante dal Governo non sia arrivato ancora nessun riscontro – sottolineano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, il vicepresidente Fabio Carosso e l’assessore allo Sport Fabrizio Ricca -. Da settimane sollecitiamo il Governo perché, di fatto, il Dpcm vincola il via libera da parte delle Regioni al parere del Ministero della Salute, che però ad oggi non ci ha mai dato un feedback, né positivo né negativo. A questo punto non possiamo più attendere e lasciare senza risposta migliaia di realtà che aspettano di ripartire. Interveniamo quindi come Regione e da domani in Piemonte gli sport di contatto potranno riprendere in sicurezza”.

La ripresa degli sport di contatto dovrà avvenire infatti nel rispetto delle apposite Linee guida assunte dalla Giunta regionale e approvate dalla Conferenza delle Regioni.

In particolare:

– accesso alla sede di allenamento o gara solo in assenza di sintomi (febbre, tosse, difficoltà respiratoria, alterazione di gusto e olfatto) almeno nei tre giorni precedenti e dopo aver rilevato la temperatura corporea, che se superiore ai 37.5 gradi farà scattare il divieto di ingresso;
– conservazione per almeno 14 giorni del registro dei presenti (atleti, staff tecnico, dirigenti, massaggiatori, fisioterapisti) nella sede dell’attività;

– adeguata informazione, comprensibile anche per atleti di altra nazionalità;

– corretta prassi igienica individuale (frequente igiene delle mani con prodotti igienizzanti, starnutire/tossire evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie, non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani, non condividere borracce, bottiglie e bicchieri);

– mantenimento della distanza interpersonale minima di almeno 1 metro in caso di assenza di attività fisica e di almeno 2 metri per tutti i momenti in cui la disciplina lo consente, fatta eccezione per i contatti previsti in specifici casi;

– regolare e frequente pulizia e disinfezione delle aree comuni e delle attrezzature utilizzate per l’esercizio fisico;

– riposizione di tutti gli indumenti e oggetti personali dentro la borsa personale, anche qualora depositati negli appositi armadietti.

Le Linee guida dettano anche precise disposizioni per assicurare il ricambio dell’aria negli ambienti interni.

Stelle, strisce… e tricolore

Caleidoscopio rock USA anni 60 / Che sia rock&roll, rockabilly o garage rock… si vede bene in primo piano la bandiera a stelle e strisce. Poi si vanno a leggere i nomi dei membri delle varie bands…. e si scopre che sotto sotto c’era davvero parecchio “tricolore italiano” nell’ondata rock USA di metà anni Sessanta.

Specialmente nelle sezioni ritmiche era facile imbattersi in cognomi dall’evidente origine italiana, che dimostravano come la componente “oriunda” nostrana fosse molto più sostanziosa di quanto potessimo immaginare, tantopiù nell’area East Coast, “in primis” nelle zone di New York, Philadelphia o Boston.

Ma non poteva fare eccezione la città industriale per eccellenza, la “Motortown” del Midwest in cui era così stretto il legame (come anche Pittsburgh col suo acciaio) tra musica e dimensione operaia e industriale, come se la crudezza e il carattere quasi unto e sporco del canto e del testo delle canzoni richiamassero la durezza del vivere della “working class” di Detroit o di tutta quella che sarà in seguito conosciuta come “Rust belt”. E nella contea di Wayne della Motortown, nell’area a ridosso dell’ideale confine col Canada (del cordone d’acqua tra i laghi St.Clair ed Erie) sorse la band The Organized Confusion, fondata da Al[fonso] Consiglio (batt) e Joe Grabowski (chit) di Wyandotte; a questi si unirono in rapidissima successione (dall’area di Southgate) Matt[eo] Sclafani (b), Dave Thibert (V), Bill Richards (chit). Due su cinque erano chiaramente oriundi italiani ed erano il volano che dava parecchio impulso all’attività musicale e ai gigs del gruppo; il cabotaggio era ridotto e il raggio d’azione molto ristretto, spaziando solamente nell’ambito di Detroit sud tra Wyandotte, Southgate, River Rouge e Taylor, principalmente nel giro di feste liceali e universitarie o centri commerciali. Ma per bands di piccolo calibro passava il “treno” delle Battles of the Bands, ghiotto palcoscenico che poteva dare interessanti sbocchi in ambito discografico… e The Organized Confusion seppero ben figurare alla “Battle” che si svolse nel 1967 alla Cobo Arena di Detroit. Ne derivò la possibilità della sala di registrazione, grazie all’intermediazione di Randy Darnell (The Darnell Sound) e alle inserzioni pubblicitarie di Golden Records (Louisiana). Dunque ne uscì nel 1968 il primo (e unico) 45 giri: “Makes Me Sad” [B. Richards] (104; side B: “Tell Me Why”), con etichetta Golden-Records of La., produzione di Randy Darnell ed “Ebb Tide” (Ebb Harris). Ma come succedeva (regolarmente) per centinaia e centinaia di bands minori, scattava il solito periodo del “dopo-incisione”, fase critica in cui o c’era il “colpo di reni” e il salto o l’oblio. Era il tipico incrocio tra idee differenti ed impegni pressanti (tra cui terminare gli studi di liceo, l’iscrizione al college, il servizio militare, amori e progetti di famiglia etc. etc.), in cui era sempre dietro l’angolo il rischio di contrasti interni alle bands e lo scontro tra vedute diverse. Purtroppo anche The Organized Confusion non passarono indenni; anzi le esibizioni si diradarono drammaticamente e il declino fu rapido, tanto che entro la fine del 1968 lo scioglimento divenne inevitabile, spinto anche da un più generale contesto musicale americano che imponeva veloci e radicali mutamenti in febbrile successione.

Gian Marchisio