ilTorinese

Dalla Chiesa, l’ultimo patriota

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni/ Saluzzo, celebre in passato per il suo “Settembre saluzzese” , ha celebrato ieri il Generale e Prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa nel centenario della nascita

Gli ha dedicato un monumento collettivo di sei artisti saluzzesi che è stato illustrato dalla storica dell’arte Carla Bianco. Un’opera che costituisce un elemento vivo di contatto tra passato, presente e futuro.

Carlo Alberto Dalla Chiesa e’ stato mandato allo sbaraglio come prefetto di Palermo senza i poteri necessari a combattere la mafia che ,dopo pochi mesi dal suo insediamento, decise di ucciderlo
barbaramente insieme alla moglie e all’unico agente di scorta.
Dalla Chiesa che ho conosciuto personalmente in parecchie occasioni, era un uomo e un carabiniere fuori ordinanza. Uomo capace e intransigente, seppe inventare un metodo investigativo che consentì durante gli anni di piombo di sconfiggere il terrorismo rosso. Sentiva l’orgoglio di essere piemontese e carabiniere, si considerava gli alamari cuciti sulla pelle, come Guareschi in prigionia sentiva le stellette di ufficiale del Regio Esercito avvitate sulla pelle.
Era un uomo intero, generoso, capace di comandare ed entusiasmare i suoi carabinieri. Saluzzo ha dato l’esempio, ma il Generale va ricordato in tutta Italia, anche a Torino, dove ha operato con passione. E‘ stato un grande italiano di cui dobbiamo essere orgogliosi e che dobbiamo indicare come esempio civile alle nuove generazioni. Nel nichilismo godereccio ed egocentrico dei tempi che viviamo, e’ indispensabile tornare a guardare in alto al sacrificio supremo della vita di Dalla Chiesa. Ricordo di averlo incontrato un giorno di settembre tanti anni fa alla “Corona Grossa “, il celebre e storico ristorante di Saluzzo. Un momento di serenità dopo gli terribili del terrorismo. Fu l’ultimo
dei patrioti, fu, a suo modo,  un uomo del Risorgimento. Quel giorno a Saluzzo mi ricordo’ Silvio Pellico, uno dei primi patrioti italiani.  Dalla Chiesa fu l’ultimo personaggio dell’ Italia civile ispirato ai grandi valori alfieriani di patria e libertà.

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

 

Joël Dicker  “L’enigma della camera 622”  -La Nave di Teseo- euro 22,00

 

Il nuovo travolgente e camaleontico thriller dello scrittore ginevrino (diventato famoso con “La verità sul caso Harry Quebert”), questa volta è ambientato in un hotel di lusso sulle Alpi svizzere….e  preparatevi a non staccarvi più dal libro.

Tanto per cominciare il corposo romanzo è una sorta di gioco di specchi tra finzione narrativa e autobiografia, perché a mettersi sulle tracce del mistero che avvolge la camera 622 è un giovane scrittore che assomiglia parecchio a Dicker -come lui si chiama Joël- e, insieme all’affascinante Scarlett, riesce a risolvere un classico intrigante cold-case.

Arrivato all’hotel Palace de Verbier si accorge che manca la stanza 622, scopre che proprio in quella camera era avvenuto un delitto 15 anni prima – rimasto irrisolto- e che la direzione

aveva deciso di cancellare quel numero.

Va da sé che decide di indagare sulla vicenda dando il via a 632 pagine che non vorreste mai finire.

Tutto ruota intorno alla banca Ebezner, da più di 300 anni saldamente nelle mani della stessa famiglia. La carica di presidente è stata tramandata per generazioni di padre in figlio, ma ora il padre di Macaire ha cambiato le carte in tavola: nel suo testamento ha deciso che non sarà più così e che l’incarico andrà a chi si dimostrerà davvero all’altezza.

E’ così che si scatena la lotta tra Macaire Ebezner e il brillante Lev Levovitch, affascinante self made man che si è fatto da solo partendo dal nulla.

I due saranno in lotta non solo sul fronte professionale, ma si contenderanno anche la bellissima Anastasia (moglie di Macaire) e a movimentare ulteriormente la trama compariranno altri personaggi carichi di mistero, come il mefistofelico Tarnogol.

Ancora una volta Dicker fa centro con un romanzo grondante pagine mozzafiato, che sciorinano divoranti ambizioni, rapporti familiari complessi e controversi, amori e tradimenti, appuntamenti mancati e occasioni perdute, avvelenamenti e intrighi, in un folgorante susseguirsi di colpi di scena e con un epilogo insospettabile…

 

Esther Safran Foer  “Voglio sappiate che ci  siamo ancora. La memoria, dopo l’Olocausto”   – Guanda-  euro 18,00

Lei è la madre settantenne dello scrittore Jonathan Safran Foer e questo è il memoir in cui rimette insieme i frammenti della tragica storia della sua famiglia, vittima dell’Olocausto. Tutto ha inizio con i silenzi familiari che l’hanno accompagnata nella vita in America, da una vecchia foto in bianco e nero e una mappa tracciata a mano.

Figlia di immigrati ucraini è cresciuta in mezzo ai fantasmi del non detto, con un padre che intuisce dal passato tragico di cui però non ha mai voluto parlare.

Ma lei ha bisogno di colmare i vuoti della sua storia familiare, così decide di andare in Ucraina e ripercorrere le orme dei suoi antenati. Scopre che il padre era cresciuto in un villaggio e aveva avuto già una moglie e una figlia, uccise dai nazisti; lui era lontano al momento del massacro e il destino aveva deciso diversamente per lui..

Esther vuole saperne di più su quella sorellastra morta bambina e finisce per affacciarsi  sull’orrore. Rintraccia anziani sopravissuti che raccontano i massacri di una moltitudine di ebrei scovati nei villaggi, ammazzati anche 200 alla volta, “messi in fila, ciascuno con una mano appoggiata sulla spalla della persona che aveva davanti. I tedeschi fotografarono e misurarono in lunghezza e larghezza la fila di persone, la popolazione ebrea, in modo da calcolare le dimensioni delle fosse necessarie”.

Ecco la descrizione dell’Aktion dei reparti di annientamento, la Einsatzgruppe C, a bordo di 11 camion dell’esercito, l’11 agosto 1942. Ma ci saranno altri villaggi rasi al suolo con la terra delle fosse comuni che si muoverà per giorni anche dopo le esecuzioni.

L’autrice ricostruisce le morti della nonna assassinata con le nipoti in braccio e quelle degli altri parenti. Bisnonni, zii e cugini falciati secondo un macabro rituale: “ gli ebrei erano stati legati l’uno all’altro per le mani e condotti in fila di fronte a una fossa già scavata….avevano dovuto spogliarsi, calarsi nella fossa e stendersi a faccia in giù. I tedeschi sparavano a una fila e poi andavano a prendere quella successiva”

Quella di Esther è una straziante Via Crucis da una fossa comune all’altra: luoghi di inimmaginabile dolore, eppure stranamente pacifici, dove lei lascia foto, biglietti e sassi. E’ il suo dolente messaggio ai suoi morti, per dirgli che il loro Dna sopravvive in lei, nei suoi figli e nipoti, perché come dice il titolo “voglio sappiate che ci siamo ancora”.

 

Questa potrebbe anche essere l’occasione giusta per rileggere o scoprire il primo romanzo del famoso figlio dell’autrice:

Jonathan Safran Foer  “Ogni cosa è illuminata”   -Guanda-  euro 13,00

Pubblicato nel 2002, ha ispirato l’omonimo film nel 2005. Narra il viaggio in Ucraina di un giovane ebreo americano che, armato solo di una foto, va alla ricerca della donna che forse ha salvato suo nonno dalla furia dei nazisti. Anche in questo caso sono indimenticabili le pagine che danno vita ad un autentica saga ebraica in cui lo scrittore ripercorre la storia dello shtel ucraino a partire dalle origini nel 700, fino all’annientamento per mano nazista e la scomparsa dalle carte geografiche.

 

Anne Tyler  “Un ragazzo sulla soglia”   -Guanda-   euro 17,00

Questo è il 23esimo romanzo dell’autrice americana originaria del Minnesota, Premio Pulitzer (nel 1989 con “Lezioni di respiro”) definita “scrittrice delle persone comuni”. E ancora una volta mette in campo tutta la sua bravura nel raccontare una semplice esistenza e i suoi possibili risvolti.

Protagonista è Micah Mortimer, un appannato 40enne senza particolari qualità, custode di un condominio a Baltimora. Vive da solo ed è titolare di una società di manutenzione e assistenza per computer e stampanti “Tecnica-Mente”, si reca nelle case di chi richiede il suo intervento e sa aggiustare parecchie cose.

La sua è una vita grigia come tante altre: è fissato con la raccolta differenziata dei rifiuti, ama l’ordine, è fidanzato con Cass, una maestra sua coetanea, con la quale condivide riti e abitudini… ma ognuno a casa sua.

Poi un bel giorno alla sua porta suona l’adolescente Brink, primo anno di college e aria benestante, che senza dire nulla si è allontanato da casa. Sostiene di non sapere chi sia suo padre, ma pensa che potrebbe Micah che ai tempi del liceo aveva avuto una storia con la giovanissima Lorna.

Di colpo, il solito tran tran del protagonista viene stravolto e la sua abituale rigida routine va in mille pezzi.

Ma è anche  l’occasione per recuperare stralci del proprio passato, riconsiderare i legami familiari e affettivi in genere, non dare troppo per scontate parecchie cose. Micah saprà gestire la vicenda? Ancora una volta la famiglia è centrale, ed è il luogo in cui possono essere affrontate e risolte quelle che sembrano grandi catastrofi.

 

Ragazzino accoltellato alla schiena in via Roma

Un giovane ha accoltellato un ragazzo di 16 anni la  notte scorsa in via Roma

L’aggredito era in compagnia di  quattro amici quando, pare dopo aver dato una spallata per un banale litigio ad un componente di un altro gruppo, questo lo ha accoltellato. Gli amici della vittima dell’aggressione hanno chiamato la polizia mentre gli altri ragazzi fuggivano. L’aggressore è coetaneo del ferito. Quest’ultimo, colpito alla schiena, non è in pericolo di vita. La prognosi è di una settimana.

L’Avigliana Rebels è Campione Regionale

Softball U15/ La formazione U15 dell’Avigliana Rebels, superando per 14-7 in trasferta  la compagine delle pari età del Softball La Loggia, ha concluso al primo
posto del girone regionale.


La vittoria del titolo regala il pass al concentramento nazionale 1 che
si disputerà il prossimo week-end in campo neutro, quando l’Avigliana Rebels incontrerà il Bollate Softball 1969 ed il Friuli ’81 Softball.

Nella fase regolare del campionato il cammino della compagine aviglianese è stato pressoché perfetto, visto che in 10 gare sono
arrivate 9 vittorie ed 1 sola sconfitta.

Dopo l’euforia dell’importante vittoria regionale, le ragazze allenate da Maristella Perizzolo dovranno riconcentrarsi per impegnarsi a migliorare ancor di più il loro percorso del gruppo composto dal nucleo
storico Rebels, al quale si sono amalgamate al meglio le ragazze giunte in prestito dall’Aosta Bugs e la ricevitrice siciliana Giulia Franco.

“Ripartiamo dalla mobilità sostenibile”

I VOLONTARI DI GREENPEACE TRASFORMANO LE STRADE DELLE CITTÀ ITALIANE

 

Torino, 27.09.20 – Nel mese della riapertura delle scuole e della ripartenza di molte attività lavorative, in oltre venti città di tutta Italia volontarie e volontari di Greenpeace si stanno attivando per denunciare i problemi della mobilità locale e indicare soluzioni per contribuire a rendere le città sostenibili e rispettose del clima e della salute delle persone.

 

A Torino le volontarie e volontari dell’organizzazione ambientalista sono intervenuti in Corso Unione Sovietca, allestendo un simbolico cantiere di Greenpeace per trasformare una delle ben 6 corsie dedicate alle auto in pista ciclabile, e chiedere che il servizio TO BIKE venga ripristinato. Durante l’attività di denuncia, hanno aperto uno striscione con il messaggio “Città per le persone non per le auto”.

 

In Italia ci sono più di 64 auto ogni 100 abitanti, sebbene queste rimangano inutilizzate per più del 90 per cento del tempo, e si sprecano decine di ore imbottigliati nel traffico, con Roma che detiene il record italiano di 166 ore perse all’anno. Ciò si riflette su come sono concepiti gli spazi delle città, piene di strade e parcheggi pensati per il traffico veicolare privato, e con alternative di mobilità sostenibile – come bici, trasporto pubblico e sharing – ancora troppo poco sviluppate e integrate nel tessuto urbano, dal centro alle periferie.

 

«Investire su modelli di mobilità “auto-centrici” significa togliere risorse alle alternative non inquinanti. Per questo le amministrazioni locali devono ripensare il modo in cui le persone si spostano nelle città, che sono al tempo stesso i luoghi con il più alto livello di emissioni di gas serra e quelli con i più gravi problemi di inquinamento atmosferico e problemi di salute connessi», dichiara Federico Spadini, campagna trasporti di Greenpeace Italia. «In questo momento delicato di ripartenza del Paese nella fase post-Covid non possiamo rimanere ancorati alle soluzioni del passato. Gli amministratori locali devono essere lungimiranti e costruire ora la mobilità del futuro, fatta di trasporto pubblico efficiente, infrastrutture per la mobilità ciclistica e pedonale, sistemi di sharing elettrico, trasporto intermodale e spazi progettati per la vita e il benessere delle persone», conclude Spadini.

 

Nei mesi scorsi le città hanno adottato provvedimenti per la mobilità sostenibile, ad esempio attraverso la diffusione di bike lane provvisorie, ma misure del genere non sono sufficienti se non si risolvono le criticità strutturali delle città italiane e dei modelli di mobilità basati sui combustibili fossili, che continuano ad essere ampiamente incentivati dal Governo. Per questo Greenpeace ha lanciato la campagna #RESTART, per chiedere che i fondi pubblici per la ripartenza siano investiti per riprogettare le nostre città, investendo in trasporto pubblico, riqualificazione delle periferie e mobilità alternativa.

Il Piemonte cresce nella raccolta differenziata di carta e cartone

Nel 2019  aumenta del 2,9%: è il miglior incremento tra le regioni del Nord Italia

 

Raccolte e avviate a riciclo 290.301 tonnellate di carta e cartone, pari a 65,6 kg di raccolta pro-capite.

Oltre 11,6 milioni di euro i corrispettivi riconosciuti da Comieco ai Comuni in convenzione.

Da una ricerca Astra per Comieco emerge l’attenzione costante per la raccolta differenziata svolta “sempre/spesso” dall’84% dei piemontesi

 

 La regione del Nord Italia che nel 2019 ha registrato la crescita maggiore nella raccolta differenziata, sfiorando il +3% annuo, è il Piemonte, che ha raccolto 290.301 tonnellate di carta e cartone, pari a una media pro-capite di 65,6 kg. A certificare questi dati è la 25a edizione del Rapporto annuale sulla raccolta differenziata e riciclo di carta e cartone in Italia diffuso da COMIECOConsorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica.

“Rispetto al 2018, anno in cui la raccolta differenziata regionale era stata equivalente a 282.018 tonnellate, nel 2019 sono state raccolte e avviate al riciclo ben 8.283 tonnellate di carta e cartone in più, il miglior incremento registrato nell’area del Nord Italia, riflesso di un comportamento sempre più responsabile da parte dei piemontesi” – afferma Carlo Montalbetti, Direttore Generale Comieco. “Nel 2019 168.543 tonnellate sono state gestite dal circuito Comieco in forza delle convenzioni stipulate con le amministrazioni locali che, di ritorno, hanno ricevuto dal Consorzio oltre 11,6 milioni di euro in corrispettivi economici.”

La raccolta su base provinciale

 

 

Lo spaccato provinciale del dato generale registrato dal Piemonte offre risultati variegati: in provincia di Alessandria nel 2019 sono state raccolte e avviate a riciclo 25.199 tonnellate pari a 58,3 kg per abitante; in provincia di Asti le tonnellate sono state 11.832 tonnellate e il pro-capite pari a 54 kg; in provincia di Biella sono state raccolte 14.485 tonnellate di carta e cartone per un pro-capite di 78,5 kg; in provincia di Cuneo con 46.374 tonnellate, la raccolta pro-capite è stata di 78,3 kg mentre in quella di Novara 61,3 kg pro-capite con 22.779 tonnellate raccolte; in provincia di Torino sono state invece raccolte 146.038 tonnellate di carta e cartone, pari a una media pro-capite di 63,7 kg; a Verbano-Cusio-Ossola 11.764 tonnellate e 73 kg pro-capite e in provincia di Vercelli 11.830 tonnellate di carta e cartone per 67,2 kg pro-capite.

 

L’approccio del Piemonte alla raccolta differenziata

 

L’aumento in termini quantitativi della raccolta di carta e cartone nel Piemonte va di pari passo con la maggior attenzione dei piemontesi nei confronti dell’ambiente e della sostenibilità. Questo è quanto emerge da una ricerca demoscopica commissionata a inizio anno da Comieco all’istituto Astra Ricerche.

I piemontesi, rispetto alla media degli italiani, si mostrano leggermente meno preoccupati per le tematiche ambientali a livello globale (l’86% rispetto a una media nazionale dell’88,5%), mentre mostrano un impegno maggiore della media nell’adottare comportamenti sostenibili (72% rispetto a una media nazionale del 70,7%).

La pratica della raccolta differenziata rappresenta la principale attività effettuata per avere un comportamento sostenibile e viene svolta “sempre/spesso” dall’84% dei piemontesi (rispetto alla media nazionale di 79,7%), anche se l’autovalutazione della propria bravura nell’effettuarla è sostanzialmente allineata con la media nazionale (7,64 vs 7,50 di media).

Quando si tratta di ottenere informazioni o sciogliere dubbi sulla raccolta differenziata, rispetto alla media degli italiani i piemontesi utilizzano meno la guida cartacea distribuita dal Comune (30% vs 41% di media), mentre si avvalgono maggiormente dei motori di ricerca (43% vs 38,5% nazionale), del sito web del Comune (32% vs 27% nazionale) e dei siti dei consorzi che si occupano di raccolta differenziata (22% vs 16,5 nazionale).

 

La raccolta differenziata di carta e cartone in Italia

 

A livello nazionale, la raccolta differenziata di carta e cartone ha fatto registrare nel 2019 una crescita del 3% e complessivamente sono state raccolte 3,5 milioni di tonnellate. L’eccellente stato di salute del settore trova conferma anche nel tasso di riciclo degli imballaggi a base cellulosica, attestatosi all’81% con un ritmo di crescita che rende fattibile centrare l’obiettivo dell’85% fissato dall’Unione Europea al 2030.

Nel 2019, inoltre, è emerso un importante miglioramento sotto il profilo qualitativo dei materiali a base cellulosica avviati al riciclo, con l’incidenza delle impurità nella raccolta differenziata svolta dalle “famiglie” tornata sotto la soglia del 3%, mentre viene confermata l’eccellente qualità delle raccolte sui circuiti “commerciali”.

 

Mobilità “pulita”, ecco gli interventi regionali per rottamazione e acquisto di bici e scooter

Stanziati un milione e 660 mila euro di contributi dalla Regione per l’acquisto di veicoli, ciclomotori, motocicli, velocipedi e incentivi alla rottamazione

La Giunta regionale ha approvato, su indicazione dell’Assessore all’Ambiente, e anche in risposta alle prossime limitazioni alla circolazione, la delibera con la quale vengono stanziati 1.661.725,80 euro per il rinnovo del parco auto e moto, per l’acquisto di biciclette e la sola rottamazione di veicoli inquinanti per soggetti privati. Destinatari sono i cittadini residenti in Piemonte o i dipendenti di aziende con una sede operativa in Piemonte. E’ prevista la concessione di un contributo articolato su quattro linee:

– acquisto di veicoli per il trasporto di persone, a fronte di rottamazione di veicoli a benzina fino a Euro 3 incluso e diesel fino a Euro 5 incluso;

– acquisto di ciclomotori o motocicli a trazione elettrica per il trasporto di persone, a fronte di rottamazione fino alla categoria Euro 3;

– acquisto di velocipedi

– sostegno per la rottamazione di veicoli senza obbligo di acquisto di altro veicolo fino alla categoria a benzina o diesel fino a Euro 3 incluso.

I contributi, a fondo perduto e cumulabili con altri incentivi , per l’acquisto di auto vanno da 2.500 euro a 10.000 euro, calcolati sulla base delle emissioni; per I ciclomotori o motocicli elettrici da 2.000 a 4.000 euro. Per quanto riguarda i velocipedi i contributi vanno da 150 euro per una bicicletta a 1.000 euro per bicicletta cargo per trasporto persone a pedalata assistita a. Per quanto riguarda la rottamazione senza ulteriore acquisto di altro veicolo il contributo a fondo perduto è di 250 euro.

Un bando che, sottolinea l’assessore all’Ambiente, per la prima volta si rivolge ai privati con l’obiettivo di velocizzare il rinnovo del parco veicoli piemontese per migliorare le emissioni in atmosfera e quindi la qualità dell’aria.

N.b. Il presente comunicato è mancante di virgolettati e nomi degli assessori secondo quanto disposto dall’art 9 c. 1 della legge 22 febbraio 2000 n.28 in tema di par condicio nei periodi pre elettorali e referendari

Trino, Locatelli (Prc-Se): “il rischio di una Chernobyl piemontese? No grazie”

“Soltanto una visione perversa  può portare  un  sindaco a legare lo sviluppo del proprio territorio alla realizzazione di un deposito nazionale di scorie nucleari” dichiara Ezio Locatelli della direzione nazionale nonché segretario provinciale di Torino Prc-Se. E’ quello che sta capitando  a Trino Vercellese, il primo comune a ospitare una centrale elettronucleare poi chiusa nel 1990.

Il sindaco di questo comune, esponente di centrodestra, vicino a Fratelli d’Italia,  candida il proprio comune a diventare deposito nazionale delle scorie radioattive con la motivazione che <dopo anni di spopolamento questo può essere per noi una grande occasione di rilancio del territorio>.  “Idea a dir poco assurda”, continua Locatelli. “Non si può nel bel mezzo di un territorio conosciuto per le sue risaie,  a poca distanza dal fiume Po’, realizzare un deposito grande come due campi di calcio ad altissimo rischio ambientale. Un territorio, va ricordato,  che è stato in soli sette anni, per la precisione nel ’93, ’94, 2000, teatro di alluvioni  catastrofiche che misero a repentaglio la sicurezza ambientale in presenza di decine di barre di combustibile  radioattive residuate dalla stagione nucleare e del rischio di esondazioni di acque contaminate. Allora si parlò di una Chernobyl piemontese mancata per un soffio.  Questo rischio di contaminazione rimane inalterato.  Che adesso ci sia un sindaco che dica che <solo con i soldi derivanti dalla realizzazione di un deposito di rifiuti nucleari possiamo a vedere un futuro> è semplicemente intollerabile. Tanto più che i soldi dovrebbero essere quelli del recovery fund. Questi ci vogliono portare al disastro ambientale. Fermiamoli”.

All’Olimpico 2 a 2 tra Juve e Roma

Qui Juve:
Finisce in parità 2a2 la gara serale all’olimpico  tra Roma e Juventus.
Un punto guadagnato per i bianconeri allenati dal tecnico Pirlo.Per 2 volte in svantaggio contro i giallorossi ci ha pensato Cristiano Ronaldo a raddrizzare la gara prima con un rigore perfetto e poi con un gran colpo di testa.Cambio di modulo con la Juve  schierata col 4-4-2.Impalpabile l’esordio dell’attaccante juventino Morata,sostituito dopo 1 ora di gioco.
Alla Juve manca qualità a centrocampo e recuperare al più presto Dybala.Probabile che il mercato porterà un paio di grandi novità.

Qui Toro:
Giornata di riposo per il Toro di Giampaolo  con il mercato che la fa da padrone in casa granata.Il tecnico predica pazienza e tanto lavoro non solo tattico ma anche psicologico nella testa dei giocatori.Per un Toro da settimo posto ci vorrebbero almeno 4 giocatori di qualità in tutti i settori del campo e poi sfoltire un organico per nulla omogeneo.Sapranno il presidente Cairo ed il ds Vagnati accontentare il mister granata? Vedremo alla chiusura del mercato lunedì 5 ottobre.Rimanendo così l’unico obiettivo sarà una difficile salvezza.

Vincenzo Grassano 

Covid 19, in Piemonte i contagi salgono a 132

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30

 

27.876 PAZIENTI GUARITI E 368 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 27.876(+83 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 3441 (+6) Alessandria, 1633 (+3) Asti, 876 (+2) Biella, 2708 (+5) Cuneo, 2544 (+19) Novara, 14.166 (+38) Torino, 1299 (+19) Vercelli, 1019 (+1) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 190 (+0) provenienti da altre regioni.

Altri 368 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI SONO 4161

Un decesso di persona positiva al test del Covid-19 è stato comunicato nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione, nessuno verificatosi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale sale quindi 4.161 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 681 Alessandria, 256 Asti, 209 Biella, 401Cuneo, 377 Novara, 1839 Torino, 225 Vercelli, 133 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 40 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 35.038(+132 casi di cui 98 asintomatici. Dei 132 casi, 29 screening, 73 contatti di caso, 30 con indagine in corso. I casi importati sono 8 su 132.)i casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivisi su base provinciale: 4354 Alessandria, 1968 Asti, 1124 Biella, 3416 Cuneo, 3280 Novara, 17.509 Torino, 1663 Vercelli, 1212 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 296 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 216 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 10 (+0 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 166(+2 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 2457.

I tamponi diagnostici finora processati sono 704.623 di cui 391.695 risultati negativi.