ilTorinese

Un Consiglio per crescere

Da Palazzo Lascaris

Ripartono i concorsi e le iniziative per gli studenti del Consiglio regionale e dell’Ufficio scolastico regionale per il Piemonte che, nell’ultima edizione, hanno coinvolto oltre 18 mila ragazze e ragazzi del Piemonte: tra i rinnovati progetti c’è anche “Ambasciatori”, capofila in Italia e riprodotto l’anno scorso anche dalla Lombardia e dal Veneto, basato sul metodo di “educazione alla pari” e di “apprendimento cooperativo”, che ha coinvolto oltre 700 ragazzi. Più di 6700 sono invece i giovani che, solo lo scorso anno, hanno partecipato alle visite didattiche a Palazzo Lascaris, accompagnati da 680 docenti.

E poi ancora, storia contemporanea, cultura della legalità, uso consapevole del denaro, prevenzione, sport e benessere, educazione civica. Sono solo alcuni dei temi al centro delle iniziative ai nastri di partenza rivolte alle scuole piemontesi di ogni ordine e grado. Un fitto programma di bandi e concorsi attraverso cui i ragazzi degli istituti piemontesi non solo potranno cimentarsi in esperienze di alternanza scuola-lavoro e ottenere crediti formativi, ma che consentirà loro di avvicinarsi alle istituzioni attraverso un approfondimento diretto dei processi decisionali e delle tematiche che coinvolgono l’Assemblea legislativa piemontese e partecipare a momenti formativi qualificanti e utili alla formazione di futuri cittadini consapevoli.

A partire da lunedì 23 settembre i nuovi bandi di concorso saranno online sul sito del Consiglio regionale e su quello dell’Ufficio scolastico. Diversi i premi previsti per i ragazzi: da viaggi studio presso istituzioni italiane, europee ed internazionali a diplomi di attestazioni in occasioni di cerimonie pubbliche e riconoscimenti economici.

“Con queste iniziative – ha dichiarato il presidente del Consiglio Stefano Allasia – il Consiglio regionale ormai da tempo intende supportare le nuove generazioni affinché possano diventare nel futuro dei portatori di democrazia, rappresentanza, senso della comunità, identità, e magari anche i politici e gli amministratori di domani.  Ritengo che questa integrazione dell’offerta formativa, sia un’opportunità a di cui la scuola di oggi non può fare a meno e i progetti presentati intendono fornire un contribuito significativo in tal senso”.

“La sinergia interistituzionale e la collaborazione consolidata negli anni tra il Consiglio regionale del Piemonte e l’Ufficio Scolastico Regionale – afferma Fabrizio Manca, direttore generale dell’Ufficio Scolastico regionale per il Piemonte – rappresentano le chiavi strategiche e vincenti per valorizzare e integrare l’offerta educativa e formativa del territorio, allo scopo di favorire lo sviluppo di una cittadinanza attiva a partire dai primi anni di istruzione. I progetti che oggi presentiamo mettono al centro lo studente e la sua formazione come persona libera, consapevole e responsabile, una formazione che fa perno sui valori fondamentali della convivenza civile, che unisce istruzione, cultura e cittadinanza attiva per costruire nel presente la società del domani. La scuola è un bene comune che appartiene prima di tutto alla comunità, per questo è indispensabile continuare la collaborazione sinergica tra istituzioni in un’ottica di responsabilità sociale, come buona pratica che permette di promuovere una visione elevata del significato dei termini educazione e istruzione”.

Dichiarazioni dei componenti dell’Ufficio di Presidenza

“Il Piemonte è stata la prima regione in Italia ad istituire per legge un Comitato per la difesa e l’affermazione dei valori della Resistenza e della Costituzione, e a promuovere un progetto di studio sulla storia contemporanea – ha affermato il vicepresidente, Mauro Salizzoni con delega al Comitato Resistenza e Costituzione – un progetto avviato nel 1981, che giunge quest’anno alla sua 39esima edizione e che, attraverso un capillare lavoro di approfondimento dei temi legati alla storia contemporanea, nel corso degli anni ha coinvolto oltre 42 mila studenti e più di 1.600 insegnanti, organizzando centinaia di viaggi nei luoghi della memoria. Viaggi che rappresentano preziose esperienze formative, aiutando le ragazze e i ragazzi a comprendere i valori che sono alla base della democrazia. Valori che non devono mai essere dati per scontati, ma che necessitano di essere difesi ed affermati ogni giorno, e in tutti gli ambiti della nostra esistenza. Viviamo in un’epoca di grande complessità, dove sarebbe necessario nelle scuole studiare di più e meglio la storia, mentre qualcuno pensa di cancellarla dall’esame di maturità! Per questo il Progetto di Storia Contemporanea assume una rilevanza ancora maggiore e mi auguro che anche quest’anno riscuota una significativa partecipazione di studenti e insegnanti”.

 

“Diventiamo cittadini europei – ha dichiarato il vicepresidente Franco Graglia con delega alla Consulta europea – ha tagliato il traguardo delle 35 edizioni. Negli anni il concorso della Consulta regionale europea ha visto la partecipazione di oltre 200 mila studenti delle scuole piemontesi. Anche i temi proposti nell’ultima edizione – uno su elezioni europee e competenze del Parlamento europeo, il secondo sulla parità uomo-donna e la lotta contro le discriminazioni – hanno consentito l’approccio dei giovani alle tematiche sociali, politiche ed economiche più attuali. Sicuramente un prezioso contributo di conoscenza nell’affrontare e nel costruire il percorso da cittadini d’Europa”.

“Anche quest’anno l’Osservatorio sui fenomeni di usura, estorsione e sovraindebitamento presenta il concorso rivolto alle scuole superiori “Cultura della legalità e dell’uso responsabile del denaro” – ha dichiarato il consigliere segretario con delega all’Osservatorio usura, Giorgio Bertola – siamo giunti all’8a edizione di questa collaborazione tra il Consiglio regionale e le scuole piemontesi che ha riscosso in passato un gran successo di gradimento. Le nuove generazioni sono molto sensibili ai temi della legalità, dell’indebitamento e del gioco d’azzardo, con i loro lavori ci aiutano ad osservare le problematiche da prospettive nuove”.

“L’usura è una piaga ormai impressionante – ha aggiunto il consigliere segretario Gianluca Gavazza, con delega all’Osservatorio usura – la causa principale è attribuibile principalmente alle difficoltà economiche, ma anche ad uno spirito competitivo per cui l’individuo non “si accontenta mai”. Si tende a compiere il passo più lungo della gamba sia che si tratti di acquisti inutili o lussi esagerati per il proprio tenore di vita. Oggi, fortunatamente, c’è una maggiore preparazione in termini di leggi e modalità di intervento preventivi ed educativi di sostegno e supporto alle persone indebitate o vittime dell’usura. La prevenzione è importante, l’educazione al consumo e al risparmio, ancor di più, e non solo da un punto di vista etico. I giovani saranno gli imprenditori e i genitori di domani. È importante che siano consapevoli della realtà che li circonda e di quello che saranno le loro scelte nel futuro. Consapevoli dell’esistenza di strumenti di sostegno alle vittime di tali reati, parlandone anche in famiglia e con gli amici creando così una coscienza più ampia nella società civile”.

“In un contesto nel quale i problemi dell’unificazione europea sono sotto gli occhi di tutti e non è più un tabù mettere in discussione gli assiomi sui quali si sorregge l’UE – ha concluso il consigliere segretario Michele Mosca, con delega alla Consulta europea – la Consulta regionale europea dovrà fare un passo in avanti nelle attività sia dal punto di vista intellettivo che di quello fattuale. Nel primo caso, ponendo in discussione più punti di vista e sottolineando criticità, carenze e difformità del processo europeo; nel secondo caso domandandosi in che modo e in quale Europa si voglia diventare cittadini europei, e quale sia il contributo concreto che le organizzazioni e le associazioni che fanno parte della Consulta possano offrire per e insieme ai cittadini piemontesi. In questo modo la nostra Regione potrà avere effettivamente un ruolo specifico nel processo di unificazione europea”.

Sarri: “Siamo cresciuti, ma il pareggio lascia l’amaro in bocca”

“Una partita positiva: abbiamo fatto una partita vera e siamo cresciuti molto. C”è l’aspetto negativo, perché c’era la sensazione che avessimo la partita in mano e pareggiarla così lascia l’amaro in bocca. Abbiamo segnato e la squadra si è mostrata viva dispiace, siamo un po’ leggeri su azioni prevedibili”. Questo il commento di Maurizio Sarri ai microfoni di Sky sul  2-2 della Juventus in casa dell’Atletico Madrid, nella gara iniziale della Champions.

Nasce Envi4Future

PER UN MONDO SOSTENIBILE PARTENDO DAI PIU’ GIOVANI

Giovedì 19 settembre, a partire dalle 18, il primo incontro in Envipark dal titolo ““Emergenza climatica: l’Italia che fa”.

Coinvolgere le nuove generazioni in un progetto “sostenibile”, facendo cultura sui temi più attuali legati al surriscaldamento globale, ai cambiamenti climatici e, più in generale, alle problematiche ambientali che affliggono la nostra società.

Su queste basi ha preso forma il progetto Envi4Future che l’Environment Park, il Parco scientifico – tecnologico di Torino, specializzato sulle tematiche green – lancerà giovedì 19 settembre all’interno dei propri spazi di Via Livorno 60.

Un insieme di incontri informali e dinamici, focalizzati ogni volta su un argomento diverso e molto attuale, che avrà come platea i ragazzi delle scuole e delle università. Momenti di riflessione grazie alla presenza di “esperti” nei rispettivi campi, come professori, ricercatori, responsabili di aziende, ma anche di dibattito tra gli addetti ai lavori e le menti più giovani e fresche.

Il primo ciclo di appuntamenti sarà inaugurato giovedì 19 settembre a partire dalle ore 18 presso l’Envipoint di Environment Park con l’incontro “Emergenza climatica: l’Italia che fa”.

Interverranno Costantino Manes esperto in meccanica dei fluidi e Professore presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del territorio e delle infrastrutture, POLITO, e Giuseppe Gamba, Kyoto Club, esperto in politiche energetico-ambientali

Durante gli incontri di Envi4Future si punta certamente a spiegare e approfondire le problematiche più assillanti per il pianeta ma, nello stesso tempo, si vogliono mostrare le possibili soluzioni attraverso l’analisi di casi specifici e dialogare in modo informale e arricchente con i ragazzi per esaminare insieme altre possibili strade.

 

A seguire, giovedì 3 ottobre il focus sarà “Tra mitigazione e adattamento, quali tecnologie per il futuro?” e a seguire giovedì 17 ottobre “Verso la transizione energetica: idrogeno tra presente e futuro”.

 

Questo primo ciclo, a cui ne faranno seguito altri, è una delle iniziative che vedono Environment Park “sul campo” per diventare sempre più punto di riferimento culturale sui temi della sostenibilità e di formazione e informazione per gli studenti e per la cittadinanza in generale.

In quest’ottica, ad ottobre Environment Park ospiterà per il quarto anno consecutivo il Climathon, la maratona internazionale di 24 ore dedicata al clima che coinvolgerà, oltre agli esperti e agli addetti ai lavori, i ragazzi delle scuole e i normali cittadini in un processo formativo e di ideazione progettuale.

Anche la formazione è al centro delle iniziative di Environment Park. Prosegue infatti il progetto transfrontaliero CBET, che vede il Parco e le aziende insediate al suo interno, impegnati nella formazione di 300 studenti e inoccupati italiani e francesi per favorire lo sviluppo di competenze tecniche in ambito green (dalla posa di cappotti termici fino all’installazione di pannelli solari e impianti fotovoltaici);  mentre si è da poco concluso l’Hackathon Green Camp organizzato da ITS Energia Piemonte, con il supporto anche di Environment Park, che ha coinvolto oltre 60 ragazzi nell’ideazione e realizzazione di una struttura ciclo-turistica al 100% ecologica nell’astigiano.

Polizia, buoni pasto e straordinari: interviene FdI

“Straordinari eccedenti non pagati da 21 mesi e buoni pasto non assegnati da 9 mesi. E’ questa la situazione vergognosa in cui si trovano gli agenti che ogni giorno rischiano la vita per proteggere le nostre città – ha dichiarato la parlamentare di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli, raccogliendo la denuncia del Siap, sindacato maggiormente rappresentativo della Polizia di Stato. “Da nove mesi gli agenti sono costretti a pagare di tasca loro tutte le spese relative ai pasti durante il servizio. In questo tempo, infatti, non sarebbe stata data continuità nel passaggio da un appalto all’altro. Inoltre da 21 mesi gli agenti attendono che il Governo reperisca le risorse finanziarie necessarie, ma ad oggi nulla si è mosso, e l’arrivo del nuovo governo giallo-rosso non fa ben sperare. Mi attiverò immediatamente – ha annunciato la deputata di Fratelli d’Italia – presentando un’interrogazione parlamentare per fare luce sulla questione. Questo insulto verso gli uomini in divisa non è accettabile. Se gli agenti decideranno poi, come da loro annunciato, di scendere in piazza sotto la Prefettura noi di Fratelli d’Italia saremo con loro”.

Il crollo dell’auto

Nell’area Ue più Efta, lo scorso agosto sono state immatricolate 1.074.169 auto, ovvero l’8,6% in meno dello stesso mese del 2018. Non è un buon clima per l’agognato rilancio del settore a Torino. Dall’ inizio  dell’anno le auto vendute sono 10.830.899, pari a un calo del 3,2% sullo stesso periodo del 2018. I dati sono stati resi noti dall’Acea, l’associazione dei costruttori europei dell’auto. Fca ha immatricolato in agosto 54.100 vetture: calo del 26,5% rispetto allo stesso mese dell’anno prima. La quota è del 5% rispetto al 5,7%. Negli otto mesi le vendite complessive di Fca sono 671.300,con una caduta del 12,1% sullo stesso  periodo dell’anno scorso. La quota è del 6,2%.contro il 6,8%.

Viaggi ed esplorazioni del duca degli Abruzzi

Al Museo del Risorgimento di Torino, gli scatti di Vittorio Sella documentano le imprese del leggendario principe esploratore. Fino al 20 ottobre

Era il 31 luglio del 1954, quando il K2 (o Karakorum 2, nella regione himalaiana) diventò per tutti “la montagna degli italiani”. In quel giorno e in quell’anno, gli 8.609,02 metri della seconda vetta più alta al mondo, dopo l’Everest, furono infatti raggiunti per la prima volta da Achille Compagnoni e Lino Lacedelli, nell’ambito della spedizione italiana guidata da Ardito Desio. Prima di allora, a partire dal 1902, furono ben cinque (alcuni conclusisi tragicamente) i tentativi di scalata della “Grande Montagna”. Sicuramente il più importante, pur se non decisivo (la quota raggiunta fu di “soli” 6.600 metri) fu quello compiuto nel 1909 dalla spedizione, ancora una volta italiana, guidata da Luigi Amedeo di Savoia, alpinista ammiraglio ed esploratore noto col titolo di “duca degli Abruzzi” che accompagnato, fra gli altri, dall’amico Vittorio Sella, nipote di Quintino e considerato il più grande fotografo di montagna di tutti i tempi, aprì la via di salita lungo lo sperone est della montagna, ancor oggi nota come “Sperone degli Abruzzi”.

Terzogenito di Amedeo di Aosta e nipote di Vittorio Emanuele II, a centodieci anni da quella mitica impresa, Luigi Amedeo di Savoia (Madrid, 1873 – Johar in Somalia, 1933) è oggi ricordato, attraverso un’attenta selezione dei viaggi e delle esplorazioni compiute fra gli ultimi anni dell’Ottocento e i primi del Novecento, dal Museo Nazionale del Risorgimento Italiano di Torino, con una mostra fotografica ospitata nel Corridoio dell’Aula del Parlamento Italiano, fino al prossimo 20 ottobre. Realizzata in collaborazione con la Fondazione Sella Onlus di Biella, che detiene l’opera omnia di Vittorio Sella e parte del materiale fotografico di Luigi Amedeo, insieme al Museo Nazionale della Montagna “Duca degli Abruzzi” CAI-Torino, con il sostegno della Fondazione CRT, la rassegna (titolata: “Viaggi ed esplorazioni del duca degli Abruzzi: un racconto per immagini 1897 – 1909”) è un suggestivo reportage delle grandiose spedizioni che in poco più di dieci anni resero celebre il “duca degli Abruzzi” in tutto il mondo: nel 1897, la prima ascensione tutta italiana del Monte Sant’Elia in Alaska, 5.489 metri fino ad allora inviolati; nel 1899-1900, esattamente centoventi anni fa, la spedizione al Polo Nord a bordo della leggendaria baleniera “Stella Polare” – immagine icona per eccellenza della mostra, ripiegata e incastrata per una falla fra i ghiacci dell’Artide – che raggiunse la latitudine Nord più avanzata dell’epoca, 86° 34’, superando il primato precedente raggiunto dal norvegese Nansen; nel 1906, l’esplorazione del massiccio africano del Ruwenzori, le famose Montagne della Luna, fra Congo e Uganda, con 17 vette scalate, tre delle quali prendono i nomi di Margherita, Umberto e Alessandra; e nel 1909, come si diceva, l’impresa del K2, con il fallito (per duemila metri) tentativo di ascesa ma con il nuovo record mondiale di altitudine e l’apertura dello sperone di salita che ancora oggi porta il suo nome.

“L’intento della mostra – dicono gli organizzatori – è quello di riviverne il racconto e la straordinarietà in un’epoca in cui tali spedizioni necessitavano di una meticolosa programmazione e preparazione e i cui rischi rimanevano altissimi”. Il fascino dei luoghi è restituito con ampia generosità dalle stupende fotografie di Vittorio Sella (44 stampe digitali che riproducono gli scatti del celebre alpinista-fototografo e 19 originali che fanno parte della collezione del Museo) e rivivono nelle parole di chi partecipò alle spedizioni, in primis in quelle di Filippo De Filippi, grande medico e naturalista e redattore delle relazioni ufficiali delle imprese in Alaska, sul Karakorum e sul Ruwenzori, mentre l’avventura al Polo Nord è documentata dallo stesso duca, insieme al suo “secondo” Umberto Cagni, ne “La Stella Polare nel Mare Artico”, resoconto letterario e diario di viaggio di incredibile determinazione narrativa, caratteristica dei grandi esploratori e navigatori di inizio Novecento. Capaci di riassumere, nel racconto di un’impresa, il significato di un’anima e di una vita intera. Che per Luigi Amedeo si concluderà nella Somalia italiana, lontano per scelta personale dai fasti della vita politica e militare, impegnato in un progetto di colonizzazione agricola lungo la valle del fiume Uebi Scebli, di cui nel 1928, nel corso della sua ultima esplorazione, scoprirà le sorgenti. La morte lo raggiungerà a soli sessant’anni, nel 1933, nel villaggio che da lui prese il nome “Duca degli Abruzzi” (oggi Johar), dove venne sepolto. In mostra, accanto alle fotografie di Vittorio Sella, troviamo anche il video originale della spedizione in Karakorum, sonorizzato dal musicista Andrea Costa, due oli su tela datati 1897 raffiguranti “L’incrociatore Cristoforo Colombo” e “Il veliero Bona” realizzati dall’ufficiale di marina e pittore di corte Eduardo De Martino, nonché oggetti appartenuti al duca (la sua inseparabile Kodak) e un rigoroso dettagliato modello, firmato Luigi Malice, scala 1:40, della gloriosa “Stella Polare”.

Gianni Milani

Nelle foto

– “Luigi Amedeo di Savoia, duca degli Abruzzi, fotografato durante la spedizione in Alaska”, Vittorio Sella, 1897 (Courtesy Fondazione Sella)
– “K2 al levare del sole dall’angolo di congiunzione del ghiacciaio Baltoro con il ghiacciaio Godwin Austen”, Vittorio Sella, 1909 (Courtesy Fondazione Sella)
– “La Stella  Polare dopo la seconda pressione nella baia di Teplitz”, 1899, (Courtesy Fondazione Sella)
– “Catena dell’Himalaya”, Vittorio Sella, 1909 (Museo Nazionale del Risorgimento Italiano)

Non solo Cheese

 A Bra dal 20 al 23 settembre. Il naturale possibile

Torna Cheese a Bra e la città diventa l’ombelico del mondo per quanto riguarda formaggi e i Presidi Slow Food. Cheese non sarebbe la manifestazione internazionale più importante dedicata ai formaggi a latte crudo – a Bra (Cn) dal 20 al 23 settembre – se non ci fossero i Presìdi Slow Food, il progetto con cui l’associazione tutela tecniche tradizionali, razze autoctone, prodotti artigianali e paesaggi rurali.

 

All’evento saranno presenti oltre un centinaio di prodotti caseari di tutto il mondo, i Presìdi dei formaggi presenti a Cheese 2019, con un proprio stand sono 49 italiani e 10 stranieri  e li trovate nella Via dei Presìdi, tra via Principi di Piemonte e via Marconi a Bra.

 

I Presìdi di formaggi  rispondono ll’ottica di Naturale è possibile, in quanto sono tutti da sempre prodotti senza fermenti industriali, per salvaguardare davvero gusto e tradizioni.

 

Ci sono anche numerosi Laboratori del Gusto dove i Presìdi vi sorprenderanno ma anche incontri in programma alla Casa della Biodiversità nel Cortile delle Scuole Maschili.

 

Oltre ai Presìdi consolidati ci sono anche quelli al debutto come da Francia e Slovacchia e gli italiani da Campania, Lazio, Lombardia e Piemonte Campania, provincia di Salerno, Mozzarella nella mortella. La muzzarella co’ a morteddaint’a’ murtedda è un formaggio tipico della zona centrale del Cilento, un territorio compreso nel Parco Nazionale del Cilento.

 

Si chiama mozzarella, ma in realtà è un caciocavallo freschissimo e si mangia fresca, dopo un massimo di 5 giorni. Un tempo non esistevano frigoriferi e non si usavano incarti, ma in tutto il Cilento era molto diffusa la mortella (nome locale del mirto), perfetta per confezionare il formaggio fresco. La mortella funge egregiamente da copertura naturale e allo stesso tempo trasferisce alla pasta aromi e profumi molto particolari. Troppo aromatica e troppo preziosa non si presta a usi gastronomici della mozzarella ma è piuttosto un formaggio da tavola.

 

Se volete cambiare regione, c’è la Lombardia che propone il Furmàcc del féen (formaggio del/dal fieno) testimonia il binomio indissolubile tra il buon latte (e di conseguenza i formaggi) e la qualità di fieni ed erbe che alimentano le mandrie in provincia di Sondrio mentre il formaggio silter, nel bresciano, si produce tutto l’anno con latte crudo, munto per la maggior parte da vacche bruno alpine e da una piccola quota di pezzate rosse e grigio alpine. Se volete restare in Piemonte c’è il Presidio Toumin dal Mel nato nel 1895 è il formaggio simbolo della Val Varaita, dove  da sempre le famiglie allevavano qualche vacca per produrre burro e formaggi, ma anche la selezione dell?Onav.

 

Per il Lazio, provincia di Rieti, c’è il nuovo Presidio Giuncata dei Monti Reatini che è un formaggio freschissimo e delicato di Alta montagna. Può essere di vacca, di pecora, di capra o, più spesso, a base di latti diversi.

 

Se volete sapere come si fa un formaggio vi spiegheranno anche questo, ma ci sono anche la Fucina Pizza Pane e Pasticceria di Cheese, birre, selezioni di oltre 600 etichette di vini, e tanto altro ancora.

 

Se vi perdete c’è pure l’APP Tabui (tabUi) per ritrovarvi che ricorda il cane bastardino per la ricerca del Tartufo.

 

www.slowfood.it

 

Tommaso Lo Russo

Cerca di vendere droga ai passanti. Ma erano poliziotti

Cittadino del Gambia arrestato per spaccio

Non erano proprio le persone più indicate, a le quali vendere lo stupefacente, quelle che un cittadino gambiano di 25 anni aveva individuato.

Erano da poco trascorse le 23, quando due agenti di polizia del Commissariato Centro, liberi dal servizio, camminano nei pressi del Parco del Valentino. Lì vengono avvicinati dal venticinquenne il quale offre loro cocaina, mostrando anche la merce in vendita al prezzo di 50 euro a dose. Quando gli agenti si qualificano, lo straniero colpisce uno degli agenti e si dà alla fuga in corso Vittorio Emanuele II.Nonostante ciò, i poliziotti bloccano e arrestano, per spaccio e resistenza a P.U., lo straniero in via San Massimo. Il venticinquenne viene anche denunciato in stato di libertà per lesioni, infatti, il poliziotto colpito dall’uomo ha dovuto ricorrere alle cure mediche ed è stato giudicato guaribile in 7 giorni.

A seguito di accertamenti, è emerso che il cittadino gambiano, con precedenti di polizia a carico, oltre ad essere destinatario di un divieto di dimora nel Comune di Torino, aveva a carico un ordine di espulsione emesso lo scorso maggio dal Questore di Torino.  

Una vittoria meritata

Fino al 4 novembre al Museo Pietro Micca è possibile visitare la mostra “La vittoria meritata” che consente al visitatore di conoscere nei dettagli le fasi salienti e i protagonisti della battaglia del 7 settembre 1706.

L’assedio di Torino del 1706 si concluse con questa battaglia nella quale le truppe austro-piemontesi, guidate da Vittorio Amedeo II e dal principe Eugenio di Savoia, respinsero definitivamente gli assedianti francesi e spagnoli. Il Museo Pietro Micca, al termine di un percorso di mostre ed eventi iniziato a maggio, rievoca l’anniversario di 313 anni con questa rassegna visitabile gratuitamente. Molte le curiosità esposte tra cui la carta delle tappe di marcia del Principe Eugenio da Verona a Torino, tra luglio e settembre 1706. Si trovano documenti di rilievo come il “Ragguaglio istorico dell’assedio, difesa e liberazione della Città di Torino” di Francesco Antonio Tarizzo, del 1707, una lettera originale del 1727 del principe Eugenio a Vittorio Amedeo II, un dipinto di Vittorio Amedeo II giovane e il modello in bronzo della statua equestre del principe Eugenio, collocata in piazza degli Eroi a Vienna.

Un particolare approfondimento è dedicato alla ricostruzione del campo di battaglia attraverso le rielaborazioni grafiche della ricercatrice Carla Amoretti, figlia del generale Guido Amoretti, fondatore del Museo Pietro Micca. Vedere la mostra è un’occasione per ammirare il Museo Pietro Micca in via Guicciardini 7 a pochi passi da Porta Susa. Costruito nel 1961 in occasione delle celebrazioni per il centenario dell’Unità d’Italia il museo sorge nel luogo in cui durante le fasi dell’assedio era stata sistemata una batteria francese con due grossi pezzi di artiglieria puntati contro le mura della Cittadella. L’edificio è collegato al sistema sotterraneo delle gallerie della Cittadella. Oltre ai numerosi oggetti trovati in galleria e nella scala di Pietro Micca, nei due saloni del Museo sono presentati al pubblico modelli di recente realizzazione che illustrano il sistema delle gallerie sotterranee e il loro impiego.

Nel salone inferiore viene proiettato un documentario sull’episodio di cui Pietro Micca fu protagonista nella notte tra il 29 e il 30 agosto 1706. Dal salone inferiore una scala conduce nelle gallerie aperte al pubblico. È una visita insolita e coinvolgente con la discesa nei camminamenti che non presenta alcuna difficoltà ma si svolge unicamente con le guide del museo. Il Museo civico Pietro Micca è aperto da martedì a domenica 10.00-18.00, lunedì chiuso, il biglietto costa 3 euro, possibilità di visite guidate.

Filippo Re

Arriva l’ultimo Ultra Trail della stagione

Cantalupo Ligure, piccolo centro dell’entroterra alessandrino, è ormai da considerare una delle capitali del trail italiano. Non bastasse il prestigio e il richiamo de Le Porte di Pietra, da qualche anno anche in autunno ha un appuntamento che richiama i migliori nomi del panorama nazionale offroad, ossia il RUN for A.I.L. Valborbera Trail-Memorial Mario Tacchella, che quest’anno si sposta ulteriormente in avanti nel calendario collocandosi al primo sabato di ottobre. Quest’anno la gara piemontese lancia il percorso di ben 100 km per 5.600 metri di dislivello, allungando parzialmente il tracciato dello scorso anno entrando così nella Top 10 dei più lunghi ultratrail del calendario italiano, certamente quella più in là nel calendario. La prova è qualificativa per l’Ultra Trail du Mont Blanc del prossimo anno, assegnando ben 5 punti ITRA. Il programma è però molto più ricco: inseriti sono anche il percorso di 50 km per 2.800 metri (3 punti ITRA), il nuovissimo tracciato di 20 km per 1.150 metri (1 punto ITRA) e il tracciato aperto a tutti di 10 km con un dislivello di 500 metri, intitolato alla memoria di Andrea Chaves.

I corridori che parteciperanno al percorso estremo saranno chiamati alla partenza in Piazza Europa già nella serata del 4 ottobre, in quanto la partenza verrà data alle ore 21:00 e considerando che lo scorso anno, sui 90 km, il vincitore Diego Garibaldi impiegò quasi 12 ore, per conoscere il nome del campione 2019 bisognerà attendere metà mattinata. A quel punto le gare sui 50 e 20 km sanno già iniziate, essendo lo start fissato per le ore 9:00, mentre alle 15:00 scatterà la gara breve sui 10 km. Le iscrizioni sono ancora aperte, fino al 3 ottobre, per un costo di 90 euro per la gara più lunga, 50 euro per i 50 km, 20 euro per la 20 km, mentre per il minitrail i 10 euro d’iscrizione potranno essere versati fino al giorno di gara. Attenzione però, perché è previsto un limite massimo di 250 concorrenti per ogni tracciato.

I partecipanti alla gara notturna dovranno naturalmente essere dotati di materiale obbligatorio, come zaino, telo termico, giacca antivento, riserve idriche e alimentari, telefono cellulare, lampada frontale, fischietto, senza anche uno di questi ausili la partenza non sarà consentita. Lungo il tracciato sono previste 11 postazioni di ristoro. Un aspetto che non va assolutamente dimenticato è che il Valborbera Trail mantiene, sin dalle sue origini, un forte connotato sociale: la gara ha come principale funzione quella di raccogliere fondi a favore dell’AIL (Associazione Italiana contro Leucemie, Linfomi e Mieloma): finora sono stati raccolti e versati alla sezione di Alessandria oltre 25.000 euro, una cifra che si spera di rimpinguare ampiamente.

Per informazioni: BergTeam, tel. 335.6883219, http://www.valborberatrail.it