ilTorinese

Domenica chiusura al traffico nella Ztl centrale dalle ore 10 e fino alle 18

La Settimana Europea della Mobilità Sostenibile’  fin dalla sua prima edizione nel 2002, si propone di far conoscere e promuovere soluzioni di mobilità pulita condivisa e intelligente.

‘Safe walking and cycling’ è il tema dell’appuntamento, dal 16 al 22 settembre, dedicato quest’anno alla sicurezza del camminare e nello spostarsi in bicicletta e ai vantaggi che queste attività possono avere per l’ambiente, la nostra salute e il portafogli.

A caratterizzare l’edizione 2019 anche uno slogan ‘Camminiamo insieme’ che invita tutti i cittadini, spesso costretti nel corso delle loro giornate a lunghe sedute – nel traffico, alla scrivania o davanti a uno schermo – a modificare le proprie abitudini negli spostamenti urbani optando per modalità di trasporto attivo.

Con questo obiettivo, e per sensibilizzare sulla sicurezza e sul rispetto dell’ambiente, dal 18 al 20 settembre verranno chiuse al traffico alcune strade e istituito il divieto di sosta davanti ad alcuni plessi scolastici . Sarà anche avviata una sperimentazione di pedonalizzazione in via Petitti, tra le vie Ormea e Pietro Giuria, e nel controviale di corso Fiume sul territorio della circoscrizione 8.

Il calendario della ‘Settimana’ propone inoltre appuntamenti collaudati come il ‘Giretto d’Italia’, per l’organizzazione di Legambiente, giovedì 19 settembre e la ‘Giornata senza auto’. Inoltre domenica 22 chiusura al traffico nella Ztl centrale dalle ore 10 e fino alle 18 ordinanza n. 84231.

Sempre il 22 settembre è prevista un’iniziativa di ‘plogging’ , ovvero la raccolta dei rifiuti mentre si cammina o si corre.

Sabato 21 settembre, poi, alla presenza della sindaca Appendino e dell’assessora Lapietra verrà inaugurato il tratto di pista ciclabile di via Nizza, tra le piazze De Amicis e Carducci.

Il programma definitivo e dettagliato delle varie manifestazioni sarà pubblicato su www.muoversiatorino.it/mobility-week

Sport, disabilità e crescita sociale

“Parte da Druento un doveroso riconoscimento allo sport e alla disabilità che può trasformarsi in occasione per realizzare progetti utili anche per la cittadinanza” – queste le parole del presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia all’inaugurazione della scuola di danza “Special Angels”, rivolta a studenti con disabilità.

La struttura è stata aperta a Druento  da Virginia di Carlo, una giovane danzatrice piemontese, colpita da asfissia neonatale paralisi cerebrale, tetraparesi spastica, che, insieme alla sorella Martina, ha realizzato quello che solo poco tempo fa sembrava essere un progetto troppo ambizioso.

“ La storia di Virginia di Carlo – ha proseguito Allasia –  ci dimostra che lo sport consente a chiunque di ritagliarsi un proprio ruolo nella società. La disabilità è uno di quei temi a cui intendiamo dare grande visibilità nel corso di questa legislatura, soprattutto nell’ambito delle iniziative degli Stati generali dello sport e del benessere che il Consiglio organizzerà”.

L’inaugurazione, oltre al sindaco di Druento Carlo Vietti e il governatore del Piemonte Alberto Cirio, ha visto la presenza di un padrino d’eccezione, il presidente del CONI Giovanni Malagó.

 

Scuola, parte il progetto Diderot di Fondazione Crt

PER OLTRE 100.000 STUDENTI: LA ‘GENERAZIONE GRETA’ A LEZIONE DI AMBIENTE, SMART MOBILITY E SVILUPPO SOSTENIBILE

Entrano in classe 16 linee didattiche innovative: dall’opera lirica alla matematica di Singapore, dalle costellazioni al “galateo della grammatica”, dalle neuroscienze all’alimentazione sportiva

Suona la campanella per il progetto Diderot della Fondazione CRT, che coinvolgerà oltre 100.000 studenti dai 6 ai 19 anni nell’anno scolastico 2019/2020.

Diderot, a partecipazione gratuita per le scuole primarie e secondarie del Piemonte e della Valle d’Aosta, porta in classe un ricco programma di lezioni, laboratori, spettacoli, mostre, per approfondire le materie tradizionali con metodologie innovative e avvicinarsi a discipline non sempre inserite nei programmi curricolari: dall’opera lirica alla matematica di Singapore, dalle costellazioni al “galateo della grammatica”, dalle neuroscienze all’alimentazione sportiva, dall’uso consapevole del denaro alla smart mobility e alla tutela dell’ambiente.

Il progetto ha interessato finora oltre 1 milione di studenti, 49.000 classi e 65.000 insegnanti, per un impegno complessivo della Fondazione CRT superiore ai 20 milioni di euro (di cui 1,4 milioni per questa 14ma edizione).

“ Quest’anno il progetto Diderot si focalizza in modo particolare sulla tutela dell’ambiente e sullo sviluppo sostenibile in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU: temi che, oltre ad essere molto vicini alla sensibilità dei ragazzi della ‘generazione Greta’, vanno posti sempre più all’ordine del giorno delle istituzioni filantropiche come le Fondazioni, non solo in Italia, ma anche in Europa – afferma il Segretario Generale della Fondazione CRT e Presidente di European Foundation Centre Massimo Lapucci –. Integrandosi con i programmi didattici ministeriali, il Diderot investe sul capitale umano, contribuendo a formare sui banchi di scuola le skills necessarie per una cittadinanza attiva, e offrendo nuove opportunità di crescita per tutti gli studenti”.

“ Sono grato alla Fondazione CRT per il contributo determinante che il progetto Diderot offre al miglioramento della qualità della didattica e dell’apprendimento – sottolinea il Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte Fabrizio Manca –. Questo atto illuminato di responsabilità sociale ci consente di condividere e promuovere una visione alta del significato delle parole ‘educazione e ‘istruzione’, riaffermando la centralità dello studente e l’importanza della sua formazione come cittadino consapevole, capace di compiere scelte libere e di costruire il suo progetto di vita futura”.

Quest’anno il progetto Diderot si articola in 16 linee didattiche, di cui due inediteDrop out sportivo proporrà attività motorie salutari alternative alle tradizionali discipline sportive e insegnerà a gestire l’alimentazione in funzione dell’età e della tipologia di sport praticato; la linea didattica I giovani per i giovani, invece, avvicinerà gli studenti alle neuroscienze e alla psicologia, mettendoli in contatto diretto con i ricercatori universitari in quelle discipline.

Sul palco delle OGR approderà in primavera la nuova Opera Show “L’anfora di Clio” che, attraverso un mix innovativo e coinvolgente di musica lirica, canto, danza e prosa, punterà a trasmettere il valore della speranza, sensibilizzando il pubblico dei bambini e ragazzi a prendersi cura dell’ambiente.

Rendere possibile…un’impresa impossibile stimolerà lo spirito imprenditoriale delle nuove generazioni attraverso casi-studio di tecnologie e aziende leader nel campo del trasporto sharing e della smart mobility, oltre alla scoperta di nuovi sbocchi professionali come il Mobility Manager.

Le mie impronte sul pianeta approfondirà, anche attraverso una app per smartphone, il tema della sostenibilità delle produzioni agroalimentari con i principi dell’agricoltura circolare per un uso efficiente delle risorse.

Economi@scuola rivolgerà l’attenzione all’uso consapevole del denaro e ai modelli di consumo coerenti con gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU.

La linea didattica Rinnova..mente lancerà il Singapore Math Challenge: una competizione basata sul metodo matematico sperimentato con successo nella città-Stato del Sud-est asiatico, per aiutare gli studenti a risolvere operazioni anche complesse fin da piccoli.

La vita delle stelle svelerà l’affascinante mondo dell’astronomia, anche con attività pratiche come la realizzazione di una porzione di planisfero celeste e di un modello fisico tridimensionale di costellazione.

Digital Math Training, orientata al rafforzamento delle competenze matematiche e informatiche, affronterà problemi scientifici attuali nei campi della biologia e delle biotecnologie, della chimica, della geologia e della medicina, arrivando a spiegare, ad esempio, come si propagano le epidemie.

Programmo anch’io introdurrà in classe i concetti di programmazione con l’utilizzo dell’ultima versione di Scratch.

Arte e inglese saranno al centro di I speak contemporary, la linea realizzata in collaborazione con la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, che proporrà una nuova edizione del contest “Art at times” sull’arte contemporanea.

Alla ricerca dell’armonia utilizzerà invece il linguaggio della musica come legame tra diverse materie curricolari.

Viaggio nella grammatica fantastica guiderà i bambini nel “Galateo della Grammatica” con l’uso, ad esempio, dei pronomi di cortesia, e metterà in scena il lab-spettacolo “Essere o avere? Dilemma infinito!”.

Io vivo sano, in collaborazione con Fondazione Veronesi, spiegherà il funzionamento dei vaccini e l’importanza della prevenzione.

WeFree con la Comunità di San Patrignano si concentrerà sulla prevenzione delle dipendenze e del disagio giovanile.

Caffè Filosofico analizzerà identità e alterità, umanità e animalità.

Gli insegnanti potranno iscrivere le proprie classi sul sito www.fondazionecrt.it, giovedì 10 ottobre, dalle ore 14: il “click day” del Diderot.

Le Fondazioni CR Cuneo, Biella, Vercelli, la Regione Valle d’Aosta e la Fondazione Bonino-Pulejo di Messina (che porta il progetto in Sicilia e nella provincia di Reggio Calabria) cofinanziano alcune linee del Diderot per le scuole dei rispettivi territori.

Il Piemonte in trasferta a Genova per un futuro comune di logistica e servizi

Un vertice bilaterale si terrà  lunedì a Genova, tra le giunte regionali di Piemonte e Liguria, in presenza dei presidenti Alberto Cirio e Giovanni Toti, con i loro assessori. Si  incontreranno a Genova, nella sede della Regione Liguria di piazza De Ferrari, per fare il punto su diversi argomenti, come la candidatura Unesco delle Alpi liguri, la riqualificazione delle aree montane confinanti e la Via Francigena. “Su tanti fronti strategici come trasporti, turismo e cultura, ma anche su servizi fondamentali come sanità e istruzione, Piemonte e Liguria possono potenziare le loro sinergie non solo a livello di iniziative, ma partendo da una programmazione e pianificazione comune – afferma il presidente della Regione Piemonte,  Cirio – La logistica è un nodo fondamentale, Tav e Terzo Valico si incrociano in Piemonte e Alessandria e Cuneo sono i retroporti naturali di Genova e Savona. E penso poi allo sviluppo delle nostre aree montane confinanti e alla progettazione europea, ad esempio in agricoltura”.

Da Torino a Parigi, “La Stanza”. Per far vivere a tutti l’alta moda

Dal 24 settembre al 1 ottobre rue Ferdinand Duval sarà la vetrina per sette talenti selezionati, pronti a mettere in mostra la loro creatività durante la Paris Fashion Week

 Una nuova concezione per comunicare sette stilisti, facendoli vivere alla città e rendendo così l’haute couture sempre più accessibile.

“LA STANZA” è uno spazio essenziale e trasformabile all’interno del quale convivono in perfetta sinergia brand innovativi e ricercati, frutto del genio creativo dei designer coinvolti. “LA STANZA” sarà, quindi, una vetrina dove dal 24 settembre all’1 ottobre, in rue Ferdinand Duval 17, Parigi (quartiere Marais), appassionati di moda e addetti ai lavori potranno vedere liberamente pezzi unici che normalmente si potrebbero ammirare solo sui red carpet di sfilate private.

LA STANZA” si differenzia dagli altri showroom di moda grazie alla sua filosofia itinerante che mira ad unire sotto un unico progetto brand all’apparenza distanti tra loro mettendoli in relazione grazie ad una prestigiosa vetrina che vive durante un evento internazionale come la Paris Fashion Week. L’idea è quella di non avere all’interno dello spazio corner divisi e dedicati ma unire i sette marchi suggerendo abbinamenti tra colori e materiali diversi.

I brand coinvolti in questo progetto sono: PS Red Whale, marchio di borse artigianali della veronese Paola Simenone; AAAunbranded, la griffe di calzature unisex che fuoriesce dagli schemi esaltando i dettagli; Patrizia Fabri, architetto e designer del cappello dalle linee forti e decise; Helga Kovacs, stilista che disegna e produce innovativi accessori in pelle; Odàmi, una linea di abbigliamento dal carattere fortemente grafico; YUKAI, firma made in Germany dalla produzione limitata che coniuga la filosofia giapponese con la semplicità; e in fine Monica Trevisi con i suoi gioielli frutto dell’incontro tra acciaio, pietre dure, cristalli, gemme e pelle.

LA STANZA” nasce a Torino nel 2018 da un’idea di Silvia Parlagreco, e dalla sua lunga esperienza nel settore moda, con l’obiettivo di stringere collaborazioni con designer, stilisti, artigiani, grafici mettendo in relazione oggetti e persone creando contrasti in armonia. “Abito, abitare, avere abitudini hanno la stessa radice etimologica” dice Silvia Parlagreco, “è lo stretto legame tra il corpo, il luogo e il costume che dà origine all’identità, alla consapevolezza, anche collettiva, della propria individualità e personalità.Nella nostra Stanza ospitiamo artigiani e stilisti il cui operato muove da una autentica urgenza interiore, ha radici nel passato ma è frutto della propria contemporaneità”.Una giornata dedicata ai collezionisti a caccia dei modelli più esclusivi a due e quattro ruote: Automotoretrò e Automotoracing tornano a Torino dal 31 gennaio al 3 febbraio 2019

Arrestati in due per furto. Stavano smontando le ruote a un’auto

Due cittadini romeni di 29 e 33 anni sono stati arrestati giovedì notte per furto aggravato in
corso Vinzaglio.
Intorno alle tre della notte è arrivata una segnalazione che riferiva di due persone che
stavano armeggiando nei pressi di un’auto in sosta in corso Duca degli Abruzzi.
Perlustrando le vie della zona, gli agenti hanno notato i due accovacciati tra le auto in sosta
in corso Vinzaglio. Alla vista dei poliziotti hanno cercato di allontanarsi gettando per terra
degli oggetti.
Gli agenti hanno poi appurato che nei pressi del luogo in cui i due erano stati notati dagli
agenti, in corso Matteotti angolo via Donati, c’era un’Audi A4 in sosta con entrambe le ruote
anteriori smontate.
Sempre in zona, gli agenti hanno trovato l’auto in uso al trentatreenne la quale, a seguito di
accertamenti, è stata sequestrata amministrativamente in quanto oggetto di
provvedimento di confisca.

Viaggio nei giardini d’Europa. Da Le Notre a Henry James

In mostra alla Reggia di Venaria, la straordinaria “avventura” dei giardini d’Europa dal Cinquecento all’Ottocento. Fino al 20 ottobre

Dalle perfette geometrie di quelli italiani alle fughe “all’infinito” di quelli francesi fino al “pittoresco” delle composizioni inglesi: autentiche mirabilia, paradisi terrestri dove occhi e anima smarriscono non di rado il senso e la concretezza della realtà terrena, ai più celebri giardini e parchi d’Europa realizzati fra   il Cinquecento e gli inizi del Novecento, la Reggia di Venaria dedica, nella Sala delle Arti, una suggestiva e originale rassegna condotta, per la prima volta, attraverso il fil rouge delle osservazioni, dei racconti e del materiale artistico prodotto da prestigiosi “viaggiatori” dell’epoca, assidui frequentatori delle rotte europee percorse in lungo e in largo visitando paesaggi, città e giardini da cui trarre ispirazioni, le più varie. Siano essi architetti, paesaggisti, principi, scrittori, intellettuali o uomini di cultura in genere, i loro appunti, i loro diari, le loro opere letterarie o pittoriche ci consentono non solo di ricostruirne gli itinerari e le impressioni raccolte, ma anche di viaggiare idealmente attraverso luoghi di grande bellezza, testimoni della storia e della cultura di un continente.

Ed è proprio lungo queste trame, segnate dal tema del “viaggio”, che si dipana la mostra, ripartita in dodici sezioni, che vedono assemblate circa 200 opere fra dipinti, disegni, arazzi, volumi, modelli e altri svariati manufatti. Curata da Vincenzo Cazzato (docente di “Storia dell’Architettura” presso l’Università del Salento), Paolo Cornaglia (suo collega al Politecnico di Torino), Maurizio Reggi (cui si deve l’allestimento) e Paolo Pejrone (oggi fra i più noti architetti del paesaggio a livello internazionale), l’esposizione prende avvio con le testimonianze del viaggio compiuto dal filosofo, scrittore e politico francese Michel de Montaigne che, nel suo “Journal du Voyage en Italie” (1580-1581), ci accompagna nei più famosi giardini italiani del Cinquecento, felicemente impressionato non solo dai perfetti terrazzamenti e dalle “rigorose architetture” vegetali, ma soprattutto dalla presenza di artifici quali grotte, automi, musiche e giochi d’acqua, mentre nel secolo successivo il viaggio di André Le Notre ( giardiniere e amico del Re Sole nonché creatore del “giardino alla francese”, artefice dell’ideazione dei Giardini di Versailles e, su incarico di Emanuele Filiberto di Savoia, del rifacimento del parco del Castello di Racconigi), permette di documentare la diffusione in Europa di “un nuovo modo di concepire complessi su grande scala, apprezzati da grandi e piccoli Re Sole”. Ma nel Settecento è soprattutto il “giardino all’inglese”, pittoresco e dalla natura più libera e selvaggia, a costituire un forte richiamo per architetti e giardinieri di fama internazionale come lo svedese Fredrik Magnus Piper e l’italiano Francesco Bettini o il parigino Louis de Carmontelle, che su un appezzamento di terreno nel villaggio di Monceau, acquisito dal Duca di Chartres nel 1769, organizza un “giardino di piacere” in stile anglo-cinese, in seguito definito la “Follia di Chartres”. Luoghi d’arte, perfetta o bislacca o visionaria o di opulenta magnificenza, raccontati nei viaggi di fine Settecento da artisti come Jan van Nickelen o George Lambert o dal veneziano Bernardo Bellotto ( imponente “vedutista” come il più famoso zio Antonio Canal – Il Canaletto), così come dagli aristocratici Conti del Nord (eredi al trono di Russia) o dal Principe di Ligne o, nella tappa obbligata del “Grand Tour” su e giù per l’Italia, da pittori come il francese Hubert Robert o Jean-Honoré Fragonard, fra i massimi esponenti del rococò. Pagine di grande portata storica, oltreché artistica, come quelle letterarie rappresentate dalle “Lettres historiques et critiques sur l’Italie” scritte, fra   il 1739 e il 1740, da Charles de Brosses o da due grandissimi scrittori appassionati d’Italia, come Stendhal e Goethe che, da nord a sud della penisola si spingono il primo fino a Napoli, il secondo fino in Sicilia. E la storia continua. Fra Otto e Novecento, con due viaggiatori americani d’eccezione, Henry James e Edith Wharton, l’Italia si conferma ancora terra di giardini, fonte esemplare di ispirazione per quelli d’Oltreoceano.

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A corollario della mostra, nel Parco Basso della Reggia si potrà anche ammirare la nuova installazione di Giuseppe Penone realizzata a completamento del suo “Giardino delle Sculture Fluide”: sette sculture in marmo dal titolo “Anafora” collocate quali tomi di libri nelle sette grotte del grande Muro Castellamontiano. Inoltre i Giardini della Venaria presentano anche la rassegna “Viaggio fotografico nei Giardini delle Residenze Reali d’Europa”: 120 scatti con scorci da brividi, a partire dalla Reggia di Caserta al Cremlino a Versailles fino agli Historic Royal Palaces inglesi.

Gianni   Milani

 

“Viaggio nei giardini d’Europa. Da Le Notre a Henry James”

Reggia di Venaria – Sala delle Arti, piazza della Repubblica 4, Venaria Reale (TO); tel. 011/4992333 o www.lavenaria.it

Fino al 20 ottobre

Orari: dal mart. al ven. 10/18, sab. dom. e festivi 10/19,30, lun. chiuso

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Nelle foto

– Jan van Nickelen: “Veduta del giardino di sotto del Karlsberg”, olio su tela, 1716-’21
– George Lambert: “Veduta della villa e del giardino di Chiswick”, olio su tela, 1742
– Bernardo Bellotto: “Veduta dei giardini a Wilanow Palace”, olio su tela, 1777
– Hubert Robert: “Il grande getto d’acqua della villa Conti (Torlonia) a Frascati”, olio su tela, 1761

 

Dissidente turco Deniz Pinaroglu, Jessica Costanzo (M5S) chiede il rilascio

L’uomo è in sciopero della fame al CPR di Torino. La parlamentare scrive al Ministero dell’Interno
La deputata piemontese del Movimento 5 Stelle Jessica Costanzo ha visitato Deniz Pinaroglu, dissidente turco che ormai da 19 giorni porta avanti una lotta nonviolenta dentro il Centro di Permanenza per il Rimpatrio (CPR) di Corso Brunelleschi a Torino. Fra le sue richieste, oltre la soluzione definitiva della sua situazione precaria, c’è anche l’aspettativa di un notevole miglioramento delle condizioni di vita dei trattenuti al Centro. La deputata 5 Stelle si dice impressionata da questo incontro e ha scritto una lettera al Ministero degli interni per chiedere lo sblocco della richiesta di protezione internazionale, dato che si ritiene ingiusta la sua detenzione presso il Cpr.Ecco il testo della lettera:

“Sono Jessica Costanzo, membro della Commissione XI, Lavoro Pubblico e Privato, alla Camera dei Deputati ed eletta nel collegio Piemonte 1. Vi scrivo per il caso di Deniz Pinaroglu, giornalista e blogger turco trattenuto da quindici giorni circa al Cpr di Torino. Come saprete, la definizione della pratica per l’ottenimento della protezione internazionale è ancora in alto mare, vista la necessità di appurare quale Stato tra Italia e Grecia abbia competenza per esaminare la domanda, incastrando dunque normative concorrenti, tra cui il regolamento UE 604/2013 (cd. Dublino 3) e il nostro decreto legislativo 25/2008, che regolamenta il procedimento per il riconoscimento della protezione internazionale. Nel frattempo però Pinaroglu ha avviato lo sciopero della fame, ritenendo ingiusta la sua detenzione al Cpr in quanto oppositore politico del regime di Erdogan. Scrivo dunque per sollecitare la Commissione ad avviare al più presto la pratica, che so necessitare di un ulteriore passaggio presso la Questura di Torino. Per quanto possibile nell’esercizio delle mie funzioni, chiedo la massima celerità possibile affinché possa sbloccarsi una situazione paradossale e che rischia sempre più di avvitarsi su se stessa, tra le infinite pieghe della burocrazia, senza tener conto della situazione precaria di salute che va continuamente aggravandosi”.

Pizza, pane e panettone: i corsi di ViVa la Farina e scuola De’ Medici

Per appassionati di lievitati, in collaborazione con la Scuola di Cucina Lorenzo De’ Medici, all’interno del Mercato Centrale Torino. Alla presentazione sono intervenuti il giornalista Luca Scarcella e lo chef Cesare Grande.
Venerdì 4 ottobre 2019: Lezione di Pizza
Venerdì 8 novembre 2019: Lezione di Pane
Mercoledì 4 e giovedì 5 dicembre 2019: Lezione di Panettone
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La fragranza della pizza, il profumo del pane caldo appena sfornato, la sofficità
del panettone. Tre lievitati che fanno parte della quotidianità e delle tradizioni di ogni famiglia italiana. Tre
lievitati che nascono dalla lavorazione di materie prime semplici, che prendono vita dalla manualità di
ognuno di noi. Tre lievitati che hanno alla base un ingrediente essenziale: la farina.
Un elemento che ViVa la Farina, azienda piemontese nata nel 2016 da un gruppo di professionisti con l’idea
comune di realizzare un prodotto di alta qualità, produce grazie a un progetto di filiera, partendo dalla
coltivazione dei campi e macinando il grano a pietra naturale. 16 aziende agricole coinvolte, 170 ettari
coltivati e oltre 8.000 quintali macinati: questi i numeri di ViVa la Farina, che in un triennio ha triplicato il
proprio fatturato e punta a superare il milione di euro nel 2019.
ViVa la Farina non è solo un’azienda “trafficante di farine”, ma una realtà che vuole trasmettere le proprie
conoscenze e la propria passione per una panificazione di qualità non solo agli addetti ai lavori, ma
soprattutto agli appassionati di buon cibo. Di materie prime di qualità. Di benessere. Di artigianalità. Di
sapori e profumi autentici.
Per questo motivo, ViVa la Farina organizza tre corsi, in collaborazione con la Scuola di Cucina Lorenzo De’
Medici, all’interno del Mercato Centrale Torino, per permettere a tutti gli appassionati di lievitati di mettersi
alla prova con impasti, lievitazioni, stesure, formature e cotture. Punto di partenza di ogni lezione,
ovviamente, la farina, perché ogni lievitato ha la sua “prediletta”: farina di Tipo 1 forte W320 ottenuta da un
blend di frumento tenero e una piccola percentuale di segale, impercettibile al gusto, per la pizza; farina di
Tipo 1 di media forza W270 ottenuta da un blend di frumento tenero, che bilancia un elevato tenore di
proteine e un’ottima estensibilità, per il pane; farina di grano tenero Tipo 1 EFFEPI W360 per panettone,
colombe o grandi lievitati in generale.
I corsi – tenuti da Alberto Iossetti, socio Viva la Farina e panificatore, e Marco Voci, panificatore torinese – si
svolgeranno presso la Scuola di Cucina Lorenzo De’ Medici, all’interno del Mercato Centrale Torino, che
mette a disposizione dei partecipanti otto postazioni (ciascuna ospita due persone) attrezzate con
strumentazioni innovative e prodotti di ultima generazione, che, grazie all’eccellenza qualitativa e funzionale
assicurata da Franke, supportano gli aspiranti chef in tutte le operazioni di preparazione dei piatti.
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DATE
Venerdì 4 ottobre 2019 | H. 19.00-22.00 | Lezione di Pizza con Alberto Iossetti
Venerdì 8 novembre 2019 | H. 19.00-22.00 | Lezione di Pane con Alberto Iossetti
Mercoledì 4 e giovedì 5 dicembre 2019 | H. da definire | Lezione di Panettone* con Marco Voci
* La lezione dedicata al panettone si svilupperà su due giornate per dare modo ai partecipanti di scoprire la
doppia lavorazione dell’impasto
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LUOGO
Mercato Centrale Torino
C/o Scuola di Cucina Lorenzo de’ Medici
Piazza della Repubblica, 25 – Torino
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INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI
mercato.to@vivalafarina.it
o direttamente in Bottega al Mercato Centrale Torino.
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Canali social Viva la Farina
Facebook: vivalanostrafarina
Instagram: vivalafarina
#vivalafarina

Greenpeace: “basta cibo che divora le foreste”

Riceviamo e pubblichiamo

Oggi, secondo giorno dello “sciopero internazionale per il clima” i volontari di Greenpeace hanno svolto un’attività di sensibilizzazione davanti ad alcuni fast fooddella città con l’obiettivo di mostrare il legame fra gli incendi in Amazzonia e la produzione industriale di carne e mangimi come la soia. 

 

Lo sciopero internazionale per il clima è stato indetto per ricordare a tutte e tutti che siamo in uno stato di emergenza. Non possiamo difendere il clima del Pianeta se non difendiamo le foreste. Eppure, in Brasile, l’Amazzonia continua a bruciare per fare spazio ai pascoli di bestiame e in tutto il Sud America le foreste vengono distrutte per produrre quantità insostenibili di carne e fare spazio a colture destinate alla mangimistica. 

 

L’Unione europea, durante il Vertice G7 a Biarritz (Francia) ha dichiarato di voler difendere l’Amazzonia stanziando fondi contro gli incendi, eppure continua a sostenere con sussidi pubblici il sistema industriale di produzione della carne e ha elaborato un Piano d’azione contro la deforestazione che non affronta i costi ambientali e umani delle proprie politiche commerciali e agricole. In questo modo, continua a permettere a una manciata di multinazionali di accedere a nuovi mercati a scapito della necessità di valutare il costo ecologico, climatico e umano degli accordi commerciali in cui è coinvolta, come rischia di accadere nel caso dell’accordo di libero scambio Ue-Mercosur.

 

Greenpeace chiede quindi all’Unione europea una normativa in grado di garantire che i prodotti immessi sul mercato europeo non siano collegati alla deforestazione, al degrado delle foreste o alle violazioni dei diritti umani, e di assicurare che il settore finanziario non sostenga questa devastazione. L’associazione ambientalista chiede inoltre una riforma della Politica Agricola Europea (Pac) con misure efficaci per ridurre la produzione di carne, tagliando i sussidi pubblici alla produzione industriale di carne e utilizzandoli invece per una vera transizione verso metodi di produzione ecologica. 

 

A giocare un ruolo chiave sono anche le grandi multinazionali. Per quanto riguarda il settore agroalimentare i fast food, ad esempio, utilizzano grandi quantità di materie prime agricole la cui produzione è fra le principali cause di deforestazione in Brasile. Inoltre, commercializzando grandi quantità di prodotti a base di carne nei mercati emergenti e in tutto il mondo, contribuiscono alla crescita della domanda mondiale di carne. Nonostante abbiano sottoscritto impegni di “Zero Deforestazione”, McDonald’s, Burger King, KFC e altre catene di fast food non stanno rispettando gli impegni presi.

 

Greenpeace ha promosso le petizioni:

“La foresta non è un discount” https://attivati.greenpeace.it/petizioni/foreste/

“Il Pianeta nel Piatto” https://attivati.greenpeace.it/petizioni/allevamenti-intensivi-ambiente/