





In un momento in cui si parla molto di scuola, esce in libreria il libro di Giorgio Primerano, professore che, oltre ad insegnare al Liceo, si è occupato negli ultimi anni di formazione ad insegnanti in qualità di docente a contratto di Pedagogia presso l‘Università di Torino e l’Università del Piemonte Orientale.
Nel suo libro intitolato Oltre la scuola l’autore si interroga sui possibili modelli educativi in una società in continuo cambiamento, di cui egli condivide la definizione che aveva dato il noto sociologo Bauman, di società “liquida”, caratterizzata da iperproduttivismo, individualismo e quello che potremmo definire una sorta di neo-utilitarismo amorale.
Risultano, quindi, oggi più che mai attuali le sfide educative, soprattutto in un’epoca in cui la figura dell’insegnante viene riconosciuta progressivamente meno come punto di riferimento nei confronti degli allievi e delle loro famiglie.
Questa sfida nei confronti dell’analisi di nuovi possibili modelli educativi è stata raccolta molto bene da Giorgio Primerano. In quest’opera l’autore compie una riflessione sulla scuola a partire da quella più ampia sulla società e prende in considerazione il modello iperproduttivistico del mondo attuale, che ha provocato un’esasperazione dei comportamenti utilitaristici da parte del singolo individuo, sacrificando il confronto costruttivo e la solidarietà nei confronti del prossimo.
Il modello aziendalistico della società, secondo il professor Primerano, si è trasferito anche nel campo scolastico, in cui spesso si confondono i mezzi (strumenti informatici, modalità didattiche, griglie di valutazione) con i fini (istruzione e crescita della persona nella sua globalità), allinterno di modelli tecnicistici e ipercognitivistici nei quali l’insegnante si riduce sempre più a tecnico dell’insegnamento, invece che al ruolo di maestro” nel senso originario del termine.
Lo studente viene così a rappresentare l’ultimo anello di una catena che parte dalla società e che ritrova nella scuola lo stesso approccio utilitaristico. Solo un insegnante che sia in grado di comprendere la visione del mondo, che risulta oggi dominante, può innescare un cambio di direzione, guardando lui stesso al mondo con occhi diversi e comunicando ai suoi allievi un approccio nei confronti della conoscenza di tipo diverso, più creativo e più vivo.
Inoltre, accanto alle varie discipline scolastiche, secondo il Professor Primerano, deve trovare spazio anche il confronto sui temi di attualità, che viene, invece, molto spesso relegato in secondo piano, se non addirittura annullato, per dare predominanza non soltanto allo svolgimento del programma, ma anche a una serie di pratiche burocratiche che esulano dal cuore pulsante della lezione.
L’aspetto interessante del libro è dato, inoltre, dal fatto che l’autore, nel terzo capitolo, dopo aver svolto una critica lucida nei confronti della società e dei suoi effetti sulla scuola, presenta una serie di proposte di educazione a scuola per educare, a sua volta, alla vita in società. Queste proposte che costituiscono uninteressante par costruens all’interno dello scritto, vanno nella direzione di un superamento delle dinamiche di dominazione tra gli uomini, attraverso interazioni fondate sulla cooperazione. La realizzazione di tale progetto implica la ricerca di nuove forme di economia, di nuove modalità di rapportarsi con l’ambiente e di nuove forme di interazione tra gli uomini.
E un libro ricco di spunti, con uno stile scorrevole, rivolto non solo a insegnanti e studenti, ma anche a genitori, educatori e a tutti coloro che abbiano a cuore il complesso intreccio tra scuola e società.
Mara Martellotta
“Test rapidi per i lavoratori della cultura e l’adeguamento delle distanze alle direttive delle altri Regioni, introducendo la possibilità, come accade nelle altre regioni in Italia, di distanziare di un metro i posti nelle sale, sono le richieste che facciamo alla Giunta regionale e sono alcune delle motivazioni che hanno spinto i lavoratori della cultura davanti alla sede del Consiglio regionale – è il commento di Marco Grimaldi, capogruppo di Liberi Uguali Verdi in Consiglio regionale.
“Questa mattina il grido di dolore di un intero settore ha risuonato forte – prosegue Grimaldi -, nelle voci delle donne e degli uomini che fanno parte delle 250.000 famiglie senza lavoro da febbraio, lavoratori di un settore che, per primo, si è fermato a causa del Covid e che da allora non è più ripartito”.
“Per questo – prosegue Grimaldi -, da un lato chiediamo con forza al governo nazionale di istituire un vero e proprio ‘Culture Recovery Fund’, capace di garantire una percentuale sostanziosa del recovery found al mondo della cultura, di introdurre ammortizzatori sociali per i lavoratori della cultura, e di promuovere misure specificamente destinate alle industrie culturali; alla Regione chiediamo invece di ricordarsi di un settore che Cirio e la Lega si sono completamente dimenticati. Nessun aiuto – ricorda Grimaldi – è stato inserito nel Bonus Piemonte e nel Riparti Piemonte, nessuna risorsa è stata stanziata per risolvere i problemi strutturali legati alle capienze e alla sicurezza dei luoghi della cultura”.
Al via gli interventi di Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane) per la realizzazione del nuovo Posto Centrale di controllo della circolazione ferroviaria a Torino.
Il nuovo edificio tecnologico collocato nella zona di Torino Lingotto ospiterà la nuova sala di comando e controllo della circolazione ferroviaria del Piemonte e della Valle d’Aosta e sarà costruita con tecnologie e apparati ferroviari di ultima generazione. La posizione del fabbricato è strategica, al centro del nodo ferroviario di Torino, nel cuore delle principali linee piemontesi dal Sistema Ferroviario Metropolitano ai collegamenti in direzione Modane, Genova e Milano.
Le attività del cantiere, già avviate, avranno la durata di 30 mesi per un investimento di Rete Ferroviaria Italiana di 15 milioni di Euro.
CARATTERISTICHE DEL NUOVO EDIFICIO:
Tutte le attività del personale che gestirà il traffico ferroviario all’interno del nuovo edificio, in una sala di oltre mille metri quadrati, saranno così accentrate e ottimizzate presso un’unica sede con molteplici vantaggi:
Se ne discute da almeno un quinquennio:la SuperLega o qualsivoglia campionato Europeo di calcio per club che diventerà l’attrazione principale calcistica più importante, destinata a far retrocedere d’interesse i campionati e coppe nazionali e sostituendo le coppe europee.
La nuova competizione potrebbe essere cosi strutturata:
Ragionevolmente si potrebbe partire dal campionato 2022-2023. In modo da permettere a tutte le Federazioni aderenti alla Uefa (sono 56) di organizzarsi.
Il campionato dovrebbe essere diviso in quattro gironi da 20 squadre. Totale: 80 squadre. Scelte seguendo il ranking Uefa alla fine della stagione 2021-2022.
Le prime due di ogni girone accedono ai playoff che, attraverso quarti di finale, semifinali e finale assegnano il titolo di Campione d’Europa.
Le ultime due di ogni girone retrocedono. E entrano nel campionato d’Europa le squadre che avranno vinto i campionati nazionali a cui parteciperanno le squadre esclude dalle 80 del campionato d’Europa. Anche le otto promosse verranno scelte dopo i playoff a cui parteciperanno appunto le vincenti dei campionato nazionali, organizzati dalle rispettive federazioni. Le quali avranno ovviamente anche il compito di strutturare i campionati delle serie minori.
Ci stiamo avvicinando a grandi falcate verso quella che sarà una rivoluzione calcistica epocale.
Vincenzo Grassano
«Con questo investimento – spiega l’assessore regionale ai Trasporti Marco Gabusi – potremo avere oltre 90 autobus nuovida destinare a tutta la Regione. Il parco autobus dedicato ai servizi di trasporto pubblico ha un’età media di 9,8 anni, che si traduce in un’eccessiva frequenza di guasti e fermi macchina anche prolungati nel tempo con conseguente carenza di servizio e disagi per i cittadini. Basti pensare agli ultimi episodi di mezzi in fiamme avvenuti in questi giorni. Il rinnovo progressivo della flotta è prioritario al fine di realizzare gli obiettivi di miglioramento del servizio del Piano Regionale della Mobilità e dei Trasporti, a maggiore ragione in questo specifico momento storico in cui la regola del distanziamento interpersonale ha influito significativamente sul numero di posti offerti a bordo. Lasoluzione non può essere un aumento del numero di autobus (peraltro non disponibili immediatamente sul mercato) e del personale di guida, mentre la sostituzione dei mezzi obsoleti con materiale nuovo consente certamente di abbattere subito guasti e fermo macchina aumentando i livelli di affidabilità, sicurezza e regolarità del servizio».
Contestualmente è stata confermata la quota di 27 milioni di eurodel fondo nazionale del Ministero dell’economia destinata al Piemonte per compensare le aziende di trasporto della riduzione dei ricavi tariffari per effetto delle restrizioni imposte nel periodo di emergenza sanitaria. «Le risorse sono finalmente certe – sottolinea l’assessore Gabusi – e hanno un riflesso importante anche sugli utenti del trasporto pubblico in quanto consentono lacopertura degli oneri sostenuti dalle aziende per il rimborso dei titoli di viaggio, compresi gli abbonamenti, non utilizzati nel periodo di lockdown». Sarà l’Agenzia della mobilità piemontese a gestire l’erogazione e l’assegnazione dei contributi statali.
A Settimo Torinese, nell’hinterland del capoluogo piemontese, in via Cebrosa, presso una ex ditta abbandonata, i Carabinieri hanno individuato un rave party con la partecipazione di circa 300 persone. La situazione è stata monitorata con pattuglie dell’Arma in attesa del deflusso.
UNO SPETTACOLO D’AUTUNNO
L’appuntamento successivo cadrà nuovamente di lunedì 12 ottobre, sempre alle ore 15.00, e l’ospite sarà Serena Uccello, vicecaposervizio al Sole 24 Ore, attualmente lavora per la redazione online: scrive di Cultura ed è social media editor. Con lei Filomena Greco, un’altra giornalista de Il Sole 24 Ore. Il libro che sarà al centro della chiacchierata pomeridiana sul palco di Via Vela, è “La nostra casa felice”, edito da Perrone Editore. Da sempre sensibile a temi di carattere sociale, il romanzo di Serena Uccello parla di violenza, di crimine e di un inestricabile intreccio tra mondi diversi, quello della polizia e quello della malavita.
Argentina è una poliziotta in servizio alla squadra mobile di Reggio Calabria e si occupa di intercettazioni. Ascolta parole ma soprattutto silenzi, li interpreta, coglie le connessioni, sviluppa indagini. Assegnata al gruppo ricerca latitanti entra nelle case, nelle vite. A un tratto nelle indagini di Argentina entra Nunzia. Quasi coetanee, Nunzia è infatti la figlia di Gregorio boss della Piana di Gioia Tauro. Argentina ha partecipato alle indagini che hanno portato alla cattura di Gregorio e alla fuga di Domenico, fratello di Nunzia. Così, per inseguire quest’ultimo Argentina comincia ad “ascoltare” Nunzia. Impara a conoscerla. In progressione le domande di Nunzia cominciano a essere i dubbi di Argentina. Le incertezze dell’una diventano parte dell’altra. Argentina entra in Nunzia, Nunzia entra in Argentina. Nunzia dopo l’arresto del padre e la latitanza del fratello viene risucchiata dagli affari della famiglia e si rende conto che rischia di perdere i figli. Ed è proprio la figlia Miriam con il suo comportamento “puro” a mettere in crisi la madre. Più cresce la crisi di Nunzia, più matura l’inquietudine di Argentina. Prima piccoli segnali, poi quasi certezze. Chi è realmente l’uomo che le sta affianco? Nunzia deve salvare i figli dalla contaminazione nel momento in cui Argentina sente che la contaminazione sta entrando nella sua casa, nella sua vita.
Ma quando la violenza, criminale, permea ogni aspetto del vivere, quale salvezza può esserci?
I MARTEDI’ SERA
Il secondo incontro, martedì 13 ottobre sempre alle ore 21.00, vedrà protagonista Chicco Testa – pseudonimo di Enrico Testa –, dirigente d’azienda, dirigente pubblico e politico italiano a colloquio con Paolo Griseri – vicedirettore La Stampa -, interviene Silvio Marioni, presidente del Gruppo Gomma Plastica UI To e CEO di Tekspan, del gruppo Sogimi. Con l’occasione presenterà il suo nuovo libro dal titolo “Elogio della crescita felice. Contro l’integralismo ecologico”, edito da Marsilio Editore. Da sempre sensibile a temi di carattere ambientale, ha ricoperto il ruolo prima di segretario nazionale e successivamente di presidente nazionale di Legambiente dal 1980 al 1987, oltre ad aver contribuito a fondarla.
Che sia in parlamento, sui social o a cena tra amici, oggi tutti si dichiarano convintamente «ambientalisti». Ma se in questa categoria rientrano opinioni spesso in contraddizione tra di loro, negli ultimi tempi sembra essersi imposta un’unica narrazione, che vede nella parte della vittima, assediata dalla presenza umana, il pianeta Terra, e come unica soluzione per evitare l’estinzione quella di rallentare la corsa del progresso, e decrescere così felicemente verso un mondo più giusto e sostenibile per tutti. È la stessa ideologia che, sull’esempio di Greta Thunberg, ha portato migliaia di giovani in piazza al grido di «la nostra casa è in fiamme!», o che ha spinto eminenti intellettuali a domandarsi se in tempi di pandemie globali e deforestazioni selvagge non fossimo diventati «noi il virus della Terra». A queste teorie spesso infondate Chicco Testa, che di temi ambientali si è occupato prima come presidente di Legambiente e poi di Enel, oppone un punto di vista consapevole e di ampio respiro, ponendo la necessità di sostenere il progresso scientifico ed economico, unico in grado di migliorare l’efficienza energetica, diminuire l’inquinamento atmosferico e garantire ricchezza e benessere per le generazioni future. Passando dai falsi miti dell’agricoltura biodinamica e della pericolosità degli Ogm a casi concreti come quelli di Ilva, Tap e 5G, l’autore offre un vademecum per difendersi dagli estremismi dell’ecologismo radicale e ribadire che il principale nemico dell’ambiente non è l’uomo, ma la povertà.
MEZZ’ORA CON…
Il secondo incontro, mercoledì 14 ottobre alle ore 15.30, vedrà ospite l’Ing. Paolo Gay, professore Ordinario di Meccanica Agraria presso il Dipartimento di Scienze Agrarie Forestali e Alimentari (DISAFA) dell’Università degli Studi di Torino, in cui è vicedirettore. In questo colloquio si analizzeranno le modalità di nascita e sviluppo, nell’esperienza dell’intervistato, delle fruttuose collaborazioni di ricerca tra enti di ricerca & università, PMI e/o grandi imprese. Dalle consulenze, a progetti di ampio respiro, di “filiera”, co-finanziati da enti territoriali nazionali (Poli Innovazione, POR-FESR ecc.) o dalla comunità europea. Saranno discusse le dinamiche di interazione, di coordinamento e di gestione dei risultati, il tutto basato su esempi e aneddoti attinti da alcuni esempi di progetti condotti dall’unità di ricerca dell’intervistato.
I biglietti d’ingresso gratuiti potranno essere scaricati dal sito www.centrocongressiunioneindustriale.it
Gli incontri si terranno presso il Centro Congressi, Via Vela 17 – Torino.
Per informazioni è possibile telefonare allo 011/57.18.277
Dopo averci abituato a un tour delle “location” per la presentazione del Bilancio d’Esercizio, il Gruppo Egea cambia nuovamente la sede dell’Assemblea fissata per il 6 ottobre e, dopo il castello di Grinzane Cavour, stavolta, la presentazione del Bilancio di Esercizio e Bilancio Sociale 2019, avviene al Teatro Sociale Busca di Alba. La stessa della Fiera Internazionale del Tartufo.
Il Teatro albese, nel cuore delle Langhe e di Alba, patrimonio dell’umanità Unesco, è stato lo scenario ideale per ospitare l’Assemblea ordinaria dei Soci del Gruppo EGEA, che si è svoltaa partire dalle ore 17.00.
Nel corso dell’incontro sono stati illustrati i risultati del Bilancio di Esercizio e Consolidato al 31 dicembre 2019. Mentre l’Assemblea è stata chiamata a deliberare in merito alla destinazione degli utili. Il Consiglio di Sorveglianza ha presentato, invece, una relazione sull’attività di vigilanza svolta.
È stata l’occasione per analizzare le prospettive di sviluppo, che vedono il Gruppo Egea maggiormante coinvolto “come motore di sviluppo del territorio” e presentare il Bilancio Sociale, particolameten attento a territorio.
Vale a dire il documento che misura gli effetti determinati a livello locale dalle attività EGEA come occupazione, opportunità per l’indotto, sviluppo economico e benessere sociale e Terzo Settore.
Uno schioppettante amministratore delegato Pier Paolo Carini è stato il conduttore principale della giornata.
Continua la crescita di valore della multiservizi Pubblico-Privata, nata ad Alba ed allargatasi in tutta Italia attraverso un approccio “glocal”, con un focus sulle Province ed un forte radiamento al Territorio e alle Comunità, sempre più nel segno dell’ambiente e dell’eco-sostenibilità.
I diversi interventi susseguitisi sul palco hanno contribuito a sottolineare l’ottima performance del Gruppo nel 2019. In particolar modo, il Valore della Produzione al 31 dicembre 2019 si avvicina al miliardo di euro, attestandosi a 984 milioni di euro, segnando così un +25% rispetto al 2018; a dare ulteriore peso a questi dati sono il valore dell’Ebitda, sostanzialmente stabile a 34 milioni di euro e l’Utile netto, in crescita dell’11% che sfiora i 6 milioni di euro.
Pregevole l’intervento del presidente del Consilgio di Sorveglianza, Giuseppe Rossetto che ha tenutoo un discorso di ampio respiro ed ha citato, tra l’altro, avverbi come “insieme” e collaborare.
Per contro, se l’Italia va male è perché, secondo noi, va in ordine sparso.
Tommaso Lo Russo
Da martedì 13 ottobre a martedì 1 dicembre, ore 18
Saluzzese, classe ’56. Negli anni ’70 fu lo sciatore più giovane della mitica “Valanga azzurra”, nonché il più forte slalomista italiano di quella compagine dopo Gustav Thoni, Piero Gros e Fausto Radici. Dodici podi, oltre cinquanta piazzamenti nei primi dieci, rimase competitivo fino ai trent’anni. Oggi fa il giornalista sportivo e dal ’93, dopo una parentesi a Telemontecarlo, lo sci lo racconta – con lo stesso entusiasmo che sfoderava e trasmetteva sulle piste – commentando per la Rai le gare di sci alpino, affiancando prima Furio Focolari, poi Carlo Gobbo e quindi Davide Labate. Sarà proprio lui, Paolo De Chiesa a dare il via, martedì prossimo 13 ottobre, alle 18, al ciclo di “Incontri”organizzati dal Museo Nazionale del Risorgimento Italiano in piazza Carlo Alberto 8 a Torino, nell’ambito della mostra fotografica, a firma di Tiziana e Gianni Baldizzone, dal titolo “TRANSMISSIONS people – to – people” e ospitata nel Corridoio Monumentale della Camera italiana fino al 6 gennaio 2021. Cinque incontri, spalmati nell’arco di tre mesi, su argomenti strettamente connessi al tema della mostra che attraverso 60 scatti, in grande formato a colori e in bianco e nero, racconta la trasmissione – di generazione in generazione – di millenari “saperi”, magnificamente documentati attraverso l’obiettivo fotografico in viaggi entusiasmanti (durati dal 2010 al 2018) dall’Asia all’Africa all’Europa, Italia compresa e lo stesso Piemonte. Negli incontri si parlerà di sport, con De Chiesa per l’appunto (“Dalla Valanga azzurra al microfono: raccontare e trasmettere una passione”), e del suo essere scuola importante, attraverso cui trasmettere ai giovani i segreti di un “mestiere” o di un “gioco” che mestiere può diventare,indubbiamente appassionante ma anche capace di regalare dal maestro all’allievo regole importanti di vita. Valide sempre. Anche a giochi finiti. E poi, ancora, siparlerà di ambiente e paesaggio, di psicologia e di managerialità e delle tante storie di donne e uomini raccontate dalle immagini esposte dei due artisti.
“TRANSMISSIONS people – to – people, 8 anni di ricerca sul campo. Le storie dietro le fotografie”, è infatti il titolo e il tema del secondo appuntamento, programmato per martedì 27 ottobre (ore 18), con i fotografi Tiziana e Gianni Baldizzone, autori della mostra, che parleranno delle storie che sono andati a cercare e di quelle di cui sono stati testimoni; di comesono nate e sono state composte alcune delle fotografie del progetto. I due (compagni di vita e di lavoro) mostreranno anche reportages e fotografie inedite con l’intervento di Tiziana Bonomo, curatore della mostra.
Martedì 10 novembre (ore 18), sarà la volta di Consolata Beraudo di Pralormo (“Di generazione in generazione. Conservazione e innovazione nella tutela dell’ambiente e del paesaggio”) che racconterà di come conservare l’esistente senza stravolgerlo, attraverso progetti innovativi, rispettosi dei valori tradizionali ma proiettati verso il futuro.
Remigia Spagnolo, psicologa del lavoro e fondatrice di “Professional Dreamers Project” incontrera’, poi,martedì 24 novembre (ore 18), i due Baldizzone in un incontro sul tema del “Trasmettere il ‘sogno professionale’. L’occhio del fotografo incontra lo sguardo dello psicologo”. Fotografia e psicologia a confronto. Bella sfida!
E infine, martedì 1 dicembre (ore 18), si chiuderà con “Saper fare, saper vivere, saper essere. La trasmissione della managerialità: illusione o realtà?”. Altro argomento bello tosto. Di scena, Luigi Francone, top manager da oltre cinquant’anni, prima in Fiat e poi in altre aziende, italiane ed estere.
La partecipazione agli “Incontri” è gratuita. E’ necessario prenotarsi al numero 011/5621147. Tutti gli appuntamenti saranno trasmessi in diretta sulla pagina facebook.com/MuseoRisorgimentoTorino.
Gianni Milani