ilTorinese

Cibo e letteratura, un binomio vincente a villa Calleri

Alla base degli incontri che hanno avuto come cornice la dimora di Bricherasio, che vanta una storia secolare

 

Cibo e letteratura. Un binomio inscindibile e vincente, a partire già dai primi grandi esempi letterari del Novecento, tra cui l’Ulisse di James Joyce, che prende avvio illustrando i gusti culinari del protagonista Leopold Bloom. Cuochi ed osti popolano, d’altronde, già testi teatrali e romanzi ben anteriori, dal Falstaff shakespeariano alla Locandiera ed alla Bottega del Caffè di Goldoni.

Questo binomio ha ben rappresentato anche il fil rouge di una serie di incontri che hanno avuto come cornice l’elegante e storica Villa Calleri di Sala, a Bricherasio.

La villa appartenente, appunto, alla famiglia Calleri, che vanta tra i suoi esponenti il conte Edoardo Calleri di Sala, primo presidente della Regione Piemonte, già sindaco di Moncalieri e del Comune di Bricherasio, ha aperto i battenti al pubblico per accogliere un appuntamento pre serale in cui il racconto della storia della famiglia è  stato declinato accanto ai temi della valorizzazione del territorio. Protagonisti dell’incontro, promosso venerdì 11  settembre scorso, sono stati Rossana Turina, titolare di un agriturismo a Bricherasio nel Pinerolese, il giornalista e critico enogastronomico Paolo Massobrio ed il medico nutrizionista, vincitore di Masterchef, Federico Francesco Ferrero, con la supervisione di Guido Calleri di Sala. Ha anche partecipato all’incontro, patrocinato dal Comune di Brucherasio, l’attrice Daniela Cavallini.

L’occasione conviviale, unita al dialogo tra i partecipanti, ha affiancato al racconto di aneddoti della storia della famiglia e delle sue origini quella del territorio, delle sue tradizioni e della sua cultura materiale, indispensabili per sensibilizzare le nuove generazioni verso l’amore per il territorio e l’agricoltura. Il tutto si è concluso con una merenda sinora, una preziosa opportunità per incontrare i produttori del territorio.

Mara Martellotta

I Principi di Piemonte

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni / Oggi ricorrerebbe il compleanno che per un reale si dice genetliaco, di Umberto di Savoia, Principe di Piemonte e futuro Re d’Italia con il nome di Umberto II. Umberto  regnò poco tempo, ma seppe anteporre le ragioni dell’ Italia agli interessi dinastici, partendo nel giugno del 1946 per l’esilio in Portogallo, per evitare una probabile guerra civile che avrebbe ulteriormente insanguinato il Paese appena uscito da una guerra che era diventata anche guerra civile al Nord.

Nel lungo esilio affrontato con grande dignità e rassegnazione cristiana, il Re non interruppe mai il suo legame con milioni di italiani che avevano votato per lui e che lo ritenevano il loro Re. Ma anche tanti giovani si entusiasmarono per la causa del Re che seppe praticare il suo motto: “ L’Italia innanzi tutto“. Mori’ in terra straniera perché gli fu negato di morire in Italia ed oggi riposa ad Altacomba, l’abbazia benedettina tomba di parte dei suoi avi, restaurata da Carlo Felice dopo le devastazioni della Rivoluzione francese.
Fu un Re esemplare ,tanto che molti dissero che sarebbe stato un ottimo presidente della Repubblica. Ma Umberto che non era uomo di parte perché educato ad essere il Re di tutti gli Italiani, era qualcosa di più perché discendeva dalla più antica casata europea con una nobiltà che trovava le sue radici nel Medio Evo con  il capostipite Umberto Biancamano. Per molti italiani il Re rappresento’ la Patria e la sua unità acquisita per merito dei Savoia durante il Risorgimento.
Sono stato nei giorni scorsi ospite dell’ Hotel Principe di Piemonte di Viareggio costruito negli anni Venti quando Viareggio incominciava ad essere l’attrattiva prediletta di tanti che fecero della città la perla della Versilia. Non ci sono segni sabaudi di sorta, neppure uno stemma. Vorrei proporre alla direzione di porre in evidenza un ritratto del giovane Principe di Piemonte Umberto. Ricordare anche ai tanti stranieri l’origine di quel nome mai richiamato neppure  nel sito dell’ Hotel sarebbe un modo bello per ricordare la storia d’Italia e del bellissimo albergo viareggino.
Umberto II non è un nome divisivo, se non per i faziosi che fraintendono la storia e vogliono che le colpe dei padri ricadano in modo barbaro  anche sui figli. E anche l’ hotel torinese “Principi di Piemonte“ potrebbe riandare alla sua storia, esponendo i ritratti degli ultimi Sovrani d’ Italia che furono sposi felici proprio a Torino.
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Tianyi Lu vince il Premio Cantelli

E’ rinato nel 2020 in occasione del centenario della nascita del celebre direttore d’orchestra novarese

A vincere il Premio internazionale di direzione d’orchestra Guido Cantelli, giunto alla sua XI edizione, è stata Tianyi Lu,  giovane musicista neozelandese di origine cinese, nativa di Shangai, che si è imposta sugli altri finalisti, l’inglese Berti Baigent, l’italiano Diego Ceretta ed il bielorusso  Dmitry Matvienko. Il concerto finale si è svolto al teatro Coccia di Novara, domenica 13 settembre scorso. Sul podio dell’Orchestra del Teatro Regio di Torino i candidati hanno diretto la Sinfonia n.4 in la maggiore ‘Italiana’ di Felix Mendelssohn Bartoldy e la Sinfonia n.7 in la maggiore di Ludwig van Beethoven.

Tianyi Lu, che attualmente vive nei Paesi Bassi, è direttrice d’orchestra  in residenza  presso la Welsh National Opera, direttrice principale della St. Woolos Sinfonia nel Regno Unito e, fino alla scorso dicembre, è stata direttrice della Melbourne Symphony Orchestra.

Si è aggiudicata il Primo Premio, di 12 mila euro, assegnato dalla giuria composta da Donato Renzetti, ultimo vincitore del Premio Cantelli nel 1980 e Presidente della Giuria; Christoph Becher, direttore della RSO, Orchestra Sinfonica della Radio di Vienna; dal pianista Nazzareno Carusi; da Gabriel Chmura,  Medaglia d’oro del Premio Cantelli, Direttore artistico dell’Opera di Poznan e Primo Direttore Ospite della Filarmonica di Cracovia; da Didier de Cottignies, Direttore artistico dell’Orchestra Filarmonica di Montecarlo; da José Luis Gomez, Direttore musicale dell’Orchestra Sinfonica di Tucson; da Hein Mulders, Sovrintendente dell’Opera e della Filarmonica di Essen; da Sebastian Schwarz, Sovrintendente e Direttore Artistico del Teatro Regio di Torino; dai direttorid’orchestra Matteo Beltrami, Jordi Bernacer e Antonino Fogliani, che si sono anche occupati della preselezione dei candidati.

Tianyi Lu ha anche vinto il Premio dell’Orchestra del Teatro Regio (1500 euro), assegnato dai professori dell’Orchestra del Teatro Regio, il Premio Giovani (1000 euro), assegnato da una giuriacomposta da studenti delle scuole secondarie di primo grado di Novara, coordinati dall’associazione Giovani Dietro le Quinte‘; e scritture artistiche per dirigere un concerto alla Fondazione Teatro Coccia di Novara e uno al teatro Regio di Torino.

Dmitry Matvienko ha conquistato il Premio della Critica e l’italiano Diego  Ceretta ha ottenuto il Premio della Città. Il Premio Cantelli,che in passato ha avviato ad una brillante carriera artistica direttori d’orchestra quali Riccardo Muti, Adam Fischer e Eliahu Inbal, è rinato quest’anno dopo quarant’anni di pausa, in occasione del centenario della nascita di Guido Cantelli, il celebre direttore d’orchestra novarese, scomparso prematuramente a soli 35 anni nel 1956. Direttore artistico del concorso è Corinne Baroni.

Mara Martellotta 

“Mala Movida”, multe e chiusure

Prosegue l’attività della Polizia di Stato finalizzato al contrasto della “mala movida”.

Venerdì, è stata notificata al titolare di un locale ubicato in via Matteo Pescatore 18/F, la sospensione della licenza per 7 giorni, con la conseguente chiusura dell’esercizio. Il provvedimento, emesso ai sensi dell’articolo 100 del T.U.L.P.S. dal Questore di Torino e notificato dagli agenti del Commissariato Centro, trae origine da un episodio avvenuto lo scorso 6 settembre.

Nella circostanza, intorno alle due e mezza della notte un cittadino marocchino riferiva ai poliziotti in servizio nella zona di essere stato aggredito all’interno del bar, a calci e pugni, da un gruppo di persone. Aggressione che poi aveva avuto un seguito all’esterno, nei presi del locale, dove era stata coinvolta come parte lesa un’altra persona, un cittadino tunisino. Per i fatti raccontati, il cittadino marocchino era stato trasportato in ospedale e giudicato guaribile in 15 giorni.

Venerdì sera, invece, gli agenti della Divisione P.A.S. hanno sanzionato amministrativamente due market di San Salvario, il primo ubicato in via Nizza e il secondo in via Saluzzo, per aver venduto bevande alcoliche oltre le ore 21, in violazione al regolamento Comunale. Entrambi gli esercizi sono stati sanzionati per 160 euro.

Sempre gli agenti della Divisone PAS, sabato sera, hanno sanzionato e chiuso per 5 giorni un esercizio ubicato in via Rossini 1. Sia all’esterno sia all’interno dell’attività commerciale, i poliziotti hanno riscontrato la presenza di numerose persone assembrate, senza che tra queste vi fosse il distanziamento previsto. Per tale violazione, il titolare dell’esercizio è stato sanzionato per 400 euro. A questi se ne sono aggiunti altri 333 per aver venduto bevande alcoliche da asporto a minori di 18 anni.  

Biraghi fornitore ufficiale del Giro d’Italia

Venerdì 18 settembre 2020 – ore 17.00 Caffè San Carlo di piazza San Carlo 156 – Torino. Conferenza stampa riservata ai giornalisti

Intervengono:

Claudio Testa – Direttore Marketing e Strategie Commerciali Biraghi S.p.A.
Paolo Bellino – Amministratore Delegato e Direttore Generale di RCS Sport
Marco Sorosina – Sport Sales Manager di RCS Sport

Costanzo Cuccuru – Assessore a Cultura e Turismo del Comune di Novi Ligure

 

In questa occasione Biraghi racconterà la partnership con il Giro d’Italia 2020 in qualità di fornitore ufficiale e illustrerà i motivi che l’hanno spinta a legarsi alla storica manifestazione sportiva, partendo dalla collaborazione dello scorso anno nelle tappe del Nord Italia, passando per le attività promozionali portate avanti in questi mesi, tra cui il nuovo packaging dei Biraghini Snack e la collaborazione con il Museo dei Campionissimi di Novi Ligure.

“Inaccettabile il prezzo proposto per la nocciola piemontese”

A quindici giorni dalla rilevazione del primo prezzo quotato delle nocciole, varietà Tonda Gentile Trilobata, Cia Piemonte esprime forte dissenso per il mancato aumento della quotazione, che rimane attestato ad € 6,80 punto resa, prezzo sproporzionalmente inferiore a quello dello scorso anno che era oscillato da 9 a 12 euro a fine campagna.

Commenta il presidente regionale Cia Piemonte Gabriele Carenini: “Il comparto corilicolo è di fondamentale importanza per la nostra agricoltura e gli investimenti stanno subendo un forte incremento negli ultimi anni. Il prezzo deve essere corrisposto tenendo conto principalmente delle proprietà e caratteristiche peculiari della nocciola Igp Piemonte che ci contraddistingue. Cia ritiene la quotazione di 300 euro/qle insoddisfacente, non remunerativa e disincentivante per i nostri produttori che affrontano costi di lavoro decisamente superiori ai mercati di Paesi quali la Turchia e la Georgia, per le quali sono corrisposti solamente pochi euro in meno rispetto alle nostre nocciole, con qualità senza pari. Auspicavamo che il prezzo di partenza potesse aumentare nel corso delle settimane in maniera rilevante, ma così non è stato. Esprimiamo, quindi, la nostra preoccupazione e ci rendiamo disponibili ad incontrare le parti coinvolte della filiera, cioè i trasformatori e l’industria, per trovare un accordo che possa valorizzare e rispettare il nostro lavoro. Si organizzi subito un Tavolo di concertazione in modo da poter si sbloccare al più presto la situazione”.

“Nonostante le previsioni ottimistiche – spiega Carenini -, le produzioni sembrano attestarsi su valori inferiori a quanto pronosticato: tutta l’Alta Langa è stata penalizzata da un ritorno di freddo a fine marzo con le centraline metereologiche che hanno rilevato la temperatura di – 5°. Si stima che i noccioleti migliori e in piena produzione abbiamo prodotto non più di 15 quintali ad ettaro. In zone con microclima particolare, molte aziende non hanno prodotto più di 10/12 quintali/ettaro. Nella bassa Langa e in pianura, dove la produzione è stata ottima, ci si aggira intorno ai 25 quintali ad ettaro.
In Piemonte sono presenti 23.000 ettari, ma solo una parte di essi è in piena produzione, ipotizzando una produzione di circa 200.000 quintali”.

“La qualità è eccelsa – prosegue Carenini -, dato che nell’anno in corso non c’è stato il problema del cimiciato. Le quotazioni degli altri grandi paesi produttori, come appunto la Turchia e la Georgia, sono poco più basse di quella della Tonda Gentile, nonostante la qualità decisamente inferiore. La stessa Tonda di Giffoni viene ritirata da 6 a 6,50 € a punto resa. E’ vergognoso che una varietà di nicchia, di grandissimo pregio, con i suoi 200.000 quintali su una produzione mondiale di 12.000.000, debba sottostare ad una prova di forza degli sgusciatori e dell’industria consumatrice”.

“Ci si aspettava un prezzo di partenza basso dovuto a problemi di stoccaggio – dice ancora il presidente di Cia Piemonte -, ma con una tendenza al rialzo. Il prezzo attuale, circa 300 €/ql è al limite della sopravvivenza per le aziende agricole e con la produzione avuta non è assolutamente remunerativa. Lo scorso anno, per mancanza di prodotto, la quotazione ha toccato punte molto alte, arrivando sino a 12€ punto resa (540 € al quintale) e mettendo in difficoltà l’industria consumatrice, ma esistono delle vie di mezzo che possono accontentare il trasformatore e permettere alle aziende corilicole di sopravvivere e fare progetti futuri”.

“Da anni c’è una forte spinta da parte dell’industria per incentivare al mondo nuovi impianti – conclude Carenini -, è assurdo in questo momento bloccare iniziative su una varietà di pregio quale la Tonda Gentile che per sue caratteristiche ha minor produzione e costi molto più alti rispetto alle altre ma dà un prodotto di assoluta eccellenza”.    

Tra le pieghe e le piaghe del COVID-19

Il Movimento per la vita di Torino annuncia la presentazione dell’ultimo libro scritto dal giornalista e direttore del quotidiano “La Croce” Mario Adinolfi.

Riceviamo e pubblichiamo / Il libro “Il Grido dei penultimi” verrà presentato dal prof. Valter Boero, presidente del Movimento per la vita di Torino (ore 18 del 16 settembre presso l’Istituto Internazionale Don Bosco in Torino, via Caboto 27) porta lo sguardo su una realtà volutamente nascosta dalle necessità di audience dei media. Non solo, con lo sguardo sui “penultimi”, sarà possibile riflettere sulla nostra vita personale e guadagnare una prospettiva nuova sulla realtà che ci circonda.

C’è una realtà taciuta a cui Mario Adinolfi, ha dato voce raccogliendo toccanti testimonianze.

Emerge da queste testimonianze, la fragilità di tante famiglie e soprattutto la necessità di puntare sul rafforzamento di questa struttura; unica capace di resistere alla forza distruttiva delle avversità naturali e di quelle antropiche.

L’appuntamento è per il 16 settembre 2020, presso l’Istituto Internazionale don Bosco, via Caboto 27 alle ore 18:00.

Munirsi di mascherina e prenotare il posto (info@vitatorino.org) per le solite ragioni di sicurezza COVID.

Maxi Zoo a Beinasco, tutto per gli amici animali

Qua la zampa / Ha aperto i battenti  il nuovo pet shop specializzato: 458 mq dedicati alla cura e al benessere degli amici animali

 

 Maxi Zoo Italia, parte del gruppo Fressnapf, la più grande catena retail europea specializzata in alimenti e accessori per animali, inaugura giovedì 10 settembre a Beinasco un nuovo pet store di 458 mq dedicato alla cura e al benessere degli amici animali.

“Maxi Zoo vuole essere il punto di riferimento per gli amanti e i padroni di pet ed è proprio in quest’ottica che si inserisce questa nuova apertura” dichiara Luca Rotunno, National Purchasing & Marketing Director di Maxi Zoo Italia “Con il punto vendita di Beinasco si rafforza la nostra presenza sul territorio: la nostra esperienza e i nostri servizi diventano così sempre più accessibili a tutti coloro che hanno a cuore il benessere e la felicità dei loro amici animali.”

Ad accogliere i visitatori lo staff Maxi Zoo: 7 persone competenti e formate per rispondere ad ogni domanda o dubbio e supportare chi ama prendersi cura del proprio pet o si prepara ad accogliere un nuovo cucciolo con consigli su comportamento, salute, benessere e alimentazione.

Nel nuovo punto vendita i consumatori possono trovare un vasto assortimento di oltre 7.000 articoli, di cui 4.500 prodotti a marchio esclusivo, adatti a tutte le esigenze di alimentazione, cura e gioco degli animali domestici e per tutte le fasce di prezzo. 

A completare l’offerta numerosi servizi come la bilancia per cani per tenere monitorato il peso del proprio amico a 4 zampe in modo facile e veloce o l’incisione di medagliette.

Inoltre, è presente una Donation box in cui lasciare alimenti di prima necessità che saranno devoluti alle Onlus locali che si occupano di animali in difficoltà.

Per festeggiare l’apertura del nuovo pet shop, inoltre, sabato 19 settembre è in programma “Meet the vet”, l’appuntamento con il team di veterinari Pet Pro.

Dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 19.00, i visitatori potranno ricevere una consulenza personalizzata e gratuita sulla salute dei loro amici a quattro zampe. Gli esperti saranno disponibili anche per veloci check-up.

Anche nello store di Beinasco è possibile iscriversi al programma fedeltà PAYBACK, attivo in tutti i negozi Maxi Zoo da marzo.

Il nuovo negozio Maxi Zoo di Beinasco si trova in viale Risorgimento 3 (lato Banco Fresco, zona Centro Commerciale Le Fornaci). Sarà aperto tutti i giorni, dal lunedì al sabato, dalle 9.00 alle 20.00; la domenica dalle 09.30 alle 19.30.

Due arresti in quattro giorni Prima spaccio e poi rapina

Giovedì, poco prima delle 20, transitando in Lungo Dora Savona, all’altezza del civico 4, gli agenti del Commissariato Dora Vanchiglia notano un parapiglia in strada. Nel litigio è coinvolto un gruppo di persone: un cittadino nigeriano di 27 anni viene trattenuto da altri stranieri.

Dal racconto dei fatti emerge che il ventisettenne, poco prima, si era impossessato del cellulare di un suo connazionale e quando quest’ultimo ne aveva chiesto la restituzione, era stato minacciato con il coccio di una bottiglia. L’intervento di una amico connazionale della vittima aveva impedito al reo di allontanarsi prima dell’intervento della polizia che di lì a breve sarebbe transitata e che avrebbe portato all’arresto dell’uomo per rapina. 

Il ventisettenne, solo 4 giorni prima, la scorsa domenica, era già stato arrestato, sempre dagli agenti del Commissariato Dora Vanchiglia ma per un reato diverso: lo straniero, infatti aveva venduto marijuana a due acquirenti. Il cittadino nigeriano era stato fermato e trovato in possesso di alcune dosi dello stesso stupefacente, per un peso superiore alla ventina di grammi. 

Scuola: misurazione temperatura e organico, prosegue il braccio di ferro Regione-Governo

Il Presidente della Regione Alberto Cirio  dopo il primo giorno di riapertura delle scuole ha sottolineato innanzitutto che è il momento della vera ripartenza.

Ha inoltre spiegato che l’ordinanza che chiede alle scuole di verificare che la temperatura sia stata effettivamente rilevata dalle famiglie, come previsto dalle disposizione statali, è in vigore e “tutto sta funzionando bene, a riprova che l’operazione è più facile di quanto temuto dal ministero e che in Piemonte presidi, insegnanti e personale scolastico si dimostrano di gran lunga più efficienti di chi governa la scuola a livello nazionale”.

Il Presidente ha ribadito che “in un Paese normale la febbre la misura la scuola, mentre il Governo che ha imposto di verificare la temperatura dei dipendenti di fabbriche e uffici pubblici non lo ha fatto per i bambini, che sono soggetti delicati e che nel resto della loro giornata incontrano i nonni, che sono le persone più vulnerabili al Covid”.

Di fronte alla possibilità che l’ordinanza regionale possa essere impugnata dal Governo il Presidente ha confermato l’intenzione di andare avanti, richiamando il soprannome storico dei piemontesi, definiti “bogia nen”: “la Regione è convinta di essere nel giusto e non arretra di un passo, perché si tratta di una posizione condivisa dal mondo medico e pediatrico per la tutela della salute di ogni cittadino. Ha poi aggiunto che se l’ordinanza sarà impugnata, la Regione la difenderà nelle sedi opportune e ha ricordato le parole del Direttore dell’Ufficio scolastico regionale, che nelle scorse ore ha dichiarato alla stampa che la scuola in Piemonte parte con 20.000 posti dell’organico da coprire. Una criticità che riguarda soprattutto gli insegnanti di sostegno e che nell’anno del Covid è ingiustificabile, perché ci sono stati mesi di tempo per risolvere quella che doveva essere una priorità e che quest’anno non è solo un problema di didattica, ma anche di sicurezza sanitaria”.

Sul tema della misurazione della temperatura è intervenuta anche l’Assessore all’Istruzione, Elena Chiorino. Ha detto che “l’ordinanza del Piemonte è di buon senso e che vuole garantire la massima sicurezza in classe. Quindi il fatto che i genitori misurino la temperatura già a casa come previsto dallo Stato, ma che poi le scuole verifichino che sia stato veramente fatto come richiesto dalla Regione, è una precauzione fondamentale per far funzionare la scuola”.