ilTorinese

A rischio la convivenza civile

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni/ Quanto e’ successo ieri nel centro di Torino deve aver sorpreso la stessa polizia che temo abbia perso il controllo della situazione, sopraffatta da una furia che definire popolare equivarrebbe volerla nobilitare.

Questa furia era formata da centri sociali e da pezzi impazziti di periferia urbana, veri e propri teppisti professionali. L’ assalto a certi negozi per spartirsi, litigando, la merce, deve far riflettere.
Io non ricordo dal 1968 in poi episodi tanto gravi . Bisogna riandare al 19 – 20 quando vivemmo episodi di vera e propria guerra civile o,meglio,alla sommossa dell’agosto 1917 quando i manifestanti divelsero le traversine del tram.
La Polizia ha evitato dei morti, ma non ha difeso il centro di Torino e la proprietà privata da una furia inaudita. E’ stata una scelta rispettabile, ma discutibile. Siamo un paese in ginocchio per il virus, quanto è accaduto è gravissimo perché attenta alla stessa convivenza civile e alla salute dei cittadini.
Gli assembramenti sono vietati e tali debbono rimanere. Se necessario, bisognerà pensare a breve anche all’uso dell’ Esercito.
I politici sia nazionali che regionali hanno fallito, le loro “gride” si sono rivelate inefficaci .La nostra vita e ‘ in pericolo per ragioni sanitarie. Gli episodi di ieri sera ci lasciano sconcertati e impauriti le analisi del prof. Revelli sono aria fresca che lascia il tempo che trova. Occorre realismo impietoso e il rispetto dell’ ordine pubblico. Non si doveva permettere una manifestazione che aveva tutti gli ingredienti della violenza in piazza Castello. Questo e’ stato l’errore principale, ma con una ministra degli Interni fragile come l’attuale, non era possibile far diversamente.

La sindaca: “Ztl, sospensione prorogata al 24 novembre”

Lo comunica la sindaca Chiara Appendino con un post pubblicato sui social

“In linea con il Dpcm del Consiglio dei Ministri, varato lo scorso 24 ottobre, in materia di nuove restrizioni per il contrasto e il contenimento dell’emergenza Covid19, firmerò un’ordinanza che prevede la sospensione della ZTL fino al prossimo 24 novembre. Con esclusione, come di consueto, della ZTL “Trasporto Pubblico, Pedonale e Area Romana”.

“Le realtà sportive non si fermano”

Lettera al giornale / Le realtà sportive Italiane continuano la loro strada, per far sentire la loro voce e non arrendersi a chi vuole ancora una volta sottovalutare l’importanza dello sport.

Lo sport in generale vuol dire salute fisica ed anche psicologica! Chi insegna lo sa, sa quanto sia fondamentale poter dare un luogo in cui ritrovarsi, sfogarsi, scaricarsi e ricaricarsi. Gli antichi dicevano “Mens sana in corpore sano” e addirittura i Greci sospendevano le guerre per i Giochi Olimpici.

Quante volte gli istruttori e i maestri si sono sentiti dire “se non ci foste stati voi ….” da persone che, grazie al loro percorso all’interno di ASD, Palestre e centri sportivi, hanno ritrovato l’energia giusta per studiare, lavorare e molto altro. Lo sport aiuta a liberarsi dalle tossine a dallo stress accumulato e favorisce lo sviluppo degli anticorpi necessari a far fronte alle malattie.
Le ASD e le palestre non si arrendono; ligie al dovere, ai protocolli e alle regole, chiedono a gran voce che il Governo, Il Ministero della Salute e tutti gli organismi governativi riconoscano il valore di una professione che dà il suo importantissimo contributo alle persone di ogni età ed estrazione sociale.

Le Realtà Sportive italiane aiutano i giovani nella loro formazione caratteriale, formandoli nel rispetto delle regole e per gli altri.In tutto questo movimento ritroviamo l’ASD Ligorio Academy, nata venticinque anni fa da un sogno di un istruttore, nel tempo diventato Maestro, ma soprattutto guida e “papà” adottivo di tantissimi ragazzi.  Una accademia per le arti marziali in cui molti giovani hanno potuto trovare la loro seconda casa, qualche volta anche la prima…un posto in cui passione, rispetto e tanta voglia di impegnarsi danno i loro risultati.
In essa è presente il mondo delle arti marziali a 360°, dalle tradizionali come il kung fu e taijiquan alle più conosciute come MMA e Muay Thai, passando per le discipline da difesa personali quali le arti filippine o il Famoso JKd di Bruce Lee.

Una realtà che vuole con tutte le sue forze continuare ad essere un punto di riferimento territoriale.

 

Marco Burbatti

Ligorio Academy

Il disastro della scuola e la nuova Caporetto

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

Il ministro Azzolina ha dimostrato fin dall’inizio del suo mandato carenze evidenti ed ha commesso errori.  La riapertura delle scuole in tempi di emergenza e di pandemia era un’operazione rischiosa e molto difficile.

Forse neppure i grandi ministri della P. I. come Francesco De Sanctis che fondò la scuola italiana nel 1861 sarebbero riusciti nell’intento. Neppure il grande Giovanni Gentile che riformo’ la scuola italiana , forse ,avrebbe avuto le capacità necessarie. Figurarsi Azzolina. Ed aggiungo che molti premevano perché la scuola riaprisse,  citando l’ esempio francese,  forse non calcolando i rischi, pur di attaccare il Governo. Ad un certo punto Azzolina ha buttato sulle spalle dei presidi la responsabilità della riapertura. La sicurezza non è stata la priorità ed oggi intere classi sono in quarantena come tanti docenti. Le norme anti Covid si sono accavallate con una rapidità sconcertante e contraddittoria a cui si sono aggiunte le ordinanze regionali che nella scuola di Stato non dovrebbero avere nessun valore. Oggi c’è il caos nella scuola. La didattica a distanza – senza aver preparato nei mesi di chiusura i docenti ad esercitarla con efficacia – ritorna ad essere la soluzione. Pretendere che in un giorno i capi di istituto si adeguino al nuovo Decreto del Presidente del Consiglio e’ pura follia.
Didattica a distanza significa chiusura delle scuole . Averle riaperte senza le misure di sicurezza e’ stata una vera follia. Non si è neppure pensato ai doppi turni che c’erano negli Anni 70 del secolo scorso, quando mancavano le aule. Non si è neppure pensato di ricorrere alle caserme non più in uso che avrebbero consentito ampi spazi.  I banchi monoposto non sono neppure tutti arrivati a destinazione, malgrado i pieni poteri del Commissario Arcuri che, a sua volta, si è rivelato molto deludente. Di fronte al disastro di una scuola che “sta impazzendo“,  secondo l’autorevole dichiarazione di un capo di istituto di un prestigioso liceo torinese, non si può tacere.
Quando non si centrano gli obiettivi, in un Paese normale ci si dovrebbe dimettere.  Ma oggi in un’emergenza terribile come la nostra, e’ necessaria una rapida sfiducia parlamentare per il
ministro Azzolina, visto che non intende schiodarsi dalla poltrona ministeriale. Per molto meno
altri ministri sono stati sfiduciati. Proprio perché la scuola è importante non può essere lasciata in mano
ad una inesperta dilettante.  Forse il
Pd può avere una personalità idonea, non certo i
Pentastellati. Ma bisogna provvedere subito. La casa brucia e non c’è più tempo per il solito politichese. In tempi normali dovrebbe dimettersi anche il
Presidente del Consiglio che dovrebbe andare al Quirinale a riferire. In tempi normali lo
stesso Capo dello Stato dovrebbe rivolgersi agli Italiani, dando l’idea che le istituzioni ci sono al di là’ del disastro in cui sismo oggi e sanno guardare avanti ,dando fiducia agli Italiani. Il  piccolo re fu grande, quando nel 1917 dopo Caporetto seppe rivolgersi agli Italiani, mando’ a casa il Predidente del Consiglio e il generalissimo  Cadorna spietato e incapace. L’ Italia di oggi e’ simile nella guerra alla pandemia a quella di Caporetto.

Mani torinesi per disegnare una gigantesca “Divina Commedia”

Enrico Mazzone è nato e cresciuto a Torino, leva 1982. Ha frequentato il liceo Scientifico e l’Accademia Albertina sotto la cattedra di Scenografia Teatrale. Lo intervistiamo per conoscere i dettagli del protetto che sta realizzando: una tela gigante, da lui disegnata, di 97 metri per 4, dedicata alla Divina Commedia.

“Nel 2014 Viaggio in Islanda, – ci racconta – dove trovo lavoro per 10 mesi come aiuto cuoco in una tavola calda, ma alla richiesta di presenza in una residenza d’artista a Rauma , grazie ad Hannele Kolsio, ho la possibilità’ di insegnare arte e disegno in un liceo per tre mesi. Un altra residenza mi viene concessa ad Upernavik, un’isoletta della Groenlandia Settentrionale. Aiutato e supportato dalla fondazione Magneti e dal Privato Livio Lolli , riesco a viaggiare e fermarmi per due mesi, in cui studio nella notte artica le costellazioni, che , in un preludio catartico mi portano ad immaginare i paesaggi incredibili”.
Poi la scoperta del grande rotolo di carta…
“Di ritorno a Rauma ( Finlandia ), dopo un estate da decoratore, per guadagnare la sopravvivenza di un affitto, scopro la cartiera UPM, e in una visita richiesta, mi viene regalato un rotolo di carta da 97 metri di lunghezza x 4 di altezza. Un errore di grammatura, anni prima portò’ la bobina a non essere utilizzabile, e la mia richiesta di averlo per creare arte, mi diede fortuna”.
L’idea di disegnarci sopra immagini dedicate all’opera di Dante le venne subito?
“Sì, iniziai  a comporre dal 13simo canto gli scenari della Divina commedia, in cui gli alberi presero la parola per raccontare la loro storia, su quella che rimane a tutti gli effetti la loro anima, ovvero la carta medesima…
Quanto le manca per concludere l’opera?
“Oggigiorno mi ritrovo a Ravenna, ospite felice di Leonardo Spadoni e Beatrice Bassi, i quali, contattati da Vittorio Sgarbi, mi danno la possibilità’ in tempi non facili di concludere gli ultimi 16 metri”.
Ha suscitato anche l’interesse di un regista…
“E’ vero, il regista Simon Bergman, finlandese vorrebbe scendere a dicembre 2020 Da Helsinki per filmare gli ultimi metri di lavoro per le  tv nazionali finlandesi (Yle1, Yle2, Yle 3) come reportage.
Enrico ci illustra qualche dato tecnico del  disegno: “E’ figurativo e riprende una tecnica puntinata che ricorda antiche litografie e incisioni tardo rinascimentali. Puntinato e graffiato a matita. sono agli ultimi canti del Paradiso, e conto di terminarlo a gennaio 2021 per una prossima esposizione calcando il settecentenario della morte di Dante”.
E dove sarà esposto?
“A causa degli attuali dpcm, il luogo deve essere ancora deciso e stabilito”.
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Nelle foto:

1 Con l’amica Liliana, in visita da Alba

2 Particolare del disegno (cielo di Venere) 

3 con l’intervistatrice Maria Regina De Dominicis al Mercato Coperto

Disordini e vetrine spaccate in via Roma. Scene di guerriglia urbana

Fumogeni, petardi,  bombe carta e alcune  vetrine spaccate in via Roma. Negozi del centro saccheggiati

Mentre non si sono registrati incidenti nella manifestazione di protesta contro il dpcm tenutasi in piazza Vittorio, in quella di piazza Castello un gruppo di violenti infiltratisi tra i partecipanti ha dato il peggio di se’scatenando scene di guerriglia urbana.

La polizia ha effettuato una carica e alcune persone sono state fermate. Tre feriti lievemente sono stati medicati.

 

Gli scontri con la polizia si sono verificati anche in piazza Castello, dove sono stati dati alle fiamme cassonetti dei rifiuti.

Sono stati fermati alcuni ultras di Juve e Toro, una decina.

Rinascente ospita i brand vincitori dei Torino Fashion Week digital Awards

Fino al 12 novembre Rinascente Torino ospita i brand vincitori dei Torino Fashion Week digital Awards selezionati dal prestigioso store e da CNA Federmoda e Banca Cooperativa di Cherasco BCC: Gerardo Orlando, special guest dell’evento, Afrozan, Nicole Baratta ed Elena Imberti, Laura Artuffo, Barbara Montagnoli. Hangover ha invece selezionato MED, che esporrà per 2 mesi all’interno dello showroom, mentre gli stilisti Alberto Miceli, La Churaca, Miruna Modart Flower, Ambra Dodaj, Filoco, Maria Rita Ferlito saranno presso Mondo store per 1 mese.

Quest’anno Torino Fashion Week ha creduto nel digitale ed ha vinto. Le sfilate che ha organizzato a porte chiuse in Rinascente dal 3 al 9 ottobre, e che sono state trasmesse in live streaming sul sito www.torino-fashion-week.eu, hanno fatto registrare 1.051.310 di contatti, così suddivisi: sito 418.838, Facebook 411.083, Instagram 221.389.

L’edizione 2020 ha promosso la moda balcanica con gli stilisti di Help e Dress for Success Serbia. Help è un’organizzazione internazionale con sede a Bonn che si occupa di assistenza in caso di emergenza e aiuta chi ha bisogno di raggiungere l’autosufficienza. Dress for Success Serbia è un’associazione no-profit internazionale che supporta le donne in difficoltà economica o disoccupate a sviluppare la fiducia in loro stesse e a raggiungere l’indipendenza attraverso una rete di supporto. I 40 designers hanno presentato una capsule per raccontare la moda balcanica dei diversi paesi: Serbia, Bosnia ed Erzegovina, Montenegro, Albania, Kosovo, Macedonia e Croazia.

La quinta edizione della TFW ha dato anche grande risalto al made in Italy e i protagonisti sono stati stilisti italiani o stranieri che vivono a Torino o in Italia e che contribuiscono attivamente a sostenere l’economia nazionale. Dopo Le DangeRouge e Ginevra Von Drom, Sel.Dì, Laura is Glue, Elsa Lopreiato e Med, in passerella il 3 ottobre, lunedì 5 e martedì 6 hanno sfilato i fashion designer di CNA Federmoda Atelier Barbara Montagnoli, Elena Imberti e Nicole Baratta, Olesea Suharenco, Giannaesse, La Curaca, Maria Rita Ferlito, Verman’s Style, Regina Guasco Atelier e Miruna Mod’art Flowers, Miss Little C, Nazarena Vesentini. Il 7 ottobre è stata la volta dei vincitori del Torino Fashion Week Awarads 2019 ovvero Adelyur Fashion, Aurora Leopardi, Scialabà Jewels e Atelier Beaumont. L’8 ottobre, per la moda inclusiva, sono state protagoniste le borse create dagli studenti dell’Accademia Italiana di Moda e Couture di Torino, Lineapelle – la business experience ideata e promossa dalla conceria italiana, la più importante fiera mondiale della pelle e di tutto il settore che le gravita attorno – e U.I.L.D.M. sezione di Torino (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare). Oltre a loro gli stilisti Amichcouture e Kajal.

L’evento è stato caratterizzato da sfilate in streaming, talk on line con prestigiosi speakers internazionali del settore moda, 4 giorni di B2B, e-commerce per i fashion designers e un’importante partnership con CBI Camera Buyer Italia. La quinta edizione si è trasformata in digitale grazie ad una Web APP che ha proposto i diversi incontri ed ha connesso i protagonisti dell’evento, i buyers e i viewers in ogni parte del mondo. Con Torino Fashion Week 2020 è nato quindi un HUB della moda emergente e si è delineato il nuovo futuro del fashion show. Grazie all’APP i viewers – ovvero il pubblico, i buyers e gli operatori del settore – hanno potuto seguire sia le sfilate sia la consegna del premio, entrare virtualmente nel backstage e conoscere gli stilisti emergenti, i designer internazionali e i marchi di nicchia attraverso le interviste. Nuova, veloce e facile da utilizzare, la Web APP include una ricca sezione e-commerce in cui i consumatori hanno la possibilità di acquistare online i capi dei fashion designers emergenti, mentre i buyers e i rivenditori possono ordinare gli outfit della nuova stagione ed hanno tutta una serie di servizi dedicati.

Naturalmente non è mancata l’anima business del format con webinar destinati alle PMI, alle start up e agli imprenditori del settore tessile e fashion e una serie di incontri internazionali online dedicati al B2B e organizzati tramite la piattaforma b2match. Come ogni anno si è tenuto infatti il Torino Fashion Match organizzato da Unioncamere Piemonte nell’ambito della rete Enterprise Europe Network e del Sector Group Textile and Fashion di cui l’ente è partner. La rete EEN, creata dalla Commissione Europea per supportare l’attività imprenditoriale e la crescita delle imprese europee, in particolare delle PMI, si articola in circa 600 punti di contatto organizzati in consorzi dislocati in oltre 50 Paesi. A conferma del successo del B2B Torino Fashion Match, nel 2019 l’evento ha ricevuto il premio come miglior Best Practice tra tutte le attività di B2B svolte nell’ambito dei 17 Sector Groups della rete EEN. La Commissione Europea e la sua Agenzia per le Piccole e Medie Imprese lo hanno premiato per l’impatto innovativo, per la visibilità mediatica che offre alle imprese e alla rete stessa e per il potenziale di networking che genera favorendo la nascita di collaborazioni internazionali.

Alla GAM nuovo allestimento per le collezioni del Novecento

Da De Chirico a Andy Warhol, fino alla “Gibigianna” di Gallizio e al pop-concettuale di Paolini

Diciannove spazi concepiti secondo un nuovo iter espositivo “che intende restituire la centralità all’opera d’arte”. E un look decisamente rinnovato, con ambienti ridisegnati e ridefiniti “per permettere il confronto e consentire il paragone necessario tra opera e opera”: dal 26 settembre scorso alla GAM-Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino va in scena il nuovo allestimento del Novecento storico – fra nuove acquisizioni e opere che riemergono dal caveau, le preziose “stanze del tesoro” come le chiamava il grande fotografo Mauro Fiorese – curato dallo stesso direttore del Museo di via Magenta, Riccardo Passoni.

Un allestimento che vuole, ancor meglio di prima, rimarcare il “primato dell’opera”, privilegiando “un taglio storico-artistico, ma anche dando il giusto rilievo alla storia delle collezioni civiche nel panorama artistico torinese, nazionale e internazionale”. Una composita e corposa, ma già sfiorata dalle metafisiche suggestioni dell’enigma, “Natura morta con salame” opera di Giorgio De Chirico, datata 1919, apre il percorso espostivo in una prima sala che accanto al maestro di Volo, vede riunite opere di Giorgio Morandi (le sue tarde ed essenziali “Nature Morte”) e di Filippo De Pisis; tre figure fra quelle che maggiormente hanno influito sull’arte italiana e internazionale del Novecento. Godibilissima e fascinosa premessa a quanto, sala dopo sala, ci scorre dinanzi attraverso capolavori che vanno dalle “Avanguardie storiche” – con le opere di Umberto Boccioni, Gino Severini, Giacomo Balla, Enrico Prampolini, Otto Dix, Max Ernst, Paul Klee e Francis Picabia – fino alla Torino dell’arte fra le due guerre mondiali (con le opere dei “Sei”) e alla riscoperta di Amedeo Modigliani (“La ragazza rossa” arrivata al Museo in occasione del Centenario dell’Unità d’Italia) e alla sua forte influenza, anche attraverso gli studi di Lionello Venturi, proprio sugli artisti subalpini dell’epoca.

Seguono, in un’avventura di passi e funambolici salti della memoria e della mente, le sezioni dedicate all’“Arte astratta italiana” in cui troviamo le tracce indelebili lasciate da grandi maestri, quali Fausto Melotti, Osvaldo Licini e la “Scultura astratta” del ’34 di Lucio Fontana, accanto alle sorprendenti acquisizioni di arte internazionale nel periodo post bellico che portano le firme di Marc Chagall (con il piccolo, magico “Dans mon pays” del ’43), la drammatica grafia di Hans Hartung, fino alle magie creative di Pierre Soulages, Tal Coat, Pablo Picasso e la sinteticità plastica di Jean Arp o quella più aggressiva di Eduardo Chillida. Dall’astratto all’“Informale” degli anni Cinquanta: di sala in sala si ha l’impressione netta che l’Arte del Novecento non potesse che compiere queste strane e meravigliose giravolte. Con passaggi di testimone fortemente legati fra loro. Quasi inevitabili. Eredi scontati gli uni degli altri. Dall’“Informale di segno” di Carla Accardi, Giuseppe Capogrossi e Antonio Sanfilippo si scivola dunque, senza troppi sussulti, alle libere visioni paesistiche di Renato Birolli, Ennio Morlotti e Vasco Bendini fino al linguaggio più vigoroso di Emilio Vedova e all’originale coinvolgimento dei torinesi Piero Ruggeri, Sergio Saroni, Giacomo Soffiantino e Paola Levi Montalcini.

Di qui il passo breve al “facile linguaggio” del “New Dada” e della “Pop Art” italiana e straniera – con le ingegnose creazioni di Piero Manzoni, Louise Nevelson, Yves Klein e Andy Warhol, assicurato in rassegna per 80milioni – fino all’esperienza dell“Arte Povera”, teorizzata nel ’67 da Germano Celant e solo nel ’70 approdata nelle sale di un Museo. Guarda caso, proprio alla nostra GAM. Dove troviamo la totale anarchia estetica e l’uso libero di materiali, i più eterodossi, di Pier Paolo Calzolari, Mario Merz, Giuseppe Penone via via fino a Giovanni Anselmo, Alighiero Boetti, Jannis Kounellis, Michelangelo Pistoletto e Gilberto Zorio. Sale personali sono infine e doverosamente dedicate, per il ruolo da loro svolto nell’indicare strade nuove e magistrali nell’evoluzione del percorso artistico nazionale e internazionale, a Felice Casorati, ad Arturo Martini, ad Alberto Burri e a Lucio Fontana. Autentiche chicche, poste in lodevole evidenza dal nuovo allestimento espositivo, il ciclo narrativo “favolistico” della “Gibigianna” dell’albese Pinot Gallizio e l’apparente fragilità del “Requiem” di Giulio Paolini, artista che ha saputo saggiamente indicarci “l’esigenza di mantenere sempre un rapporto necessitante con la storia dell’arte, i suoi segni e richiami, e il loro valore per una vivificazione concettuale della forma”.

Gianni Milani

 

“Il primato dell’opera”
GAM-Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, via Magenta 31, Torino; tel. 011/4429518 o www.gamtorino.it
Orari: giov. e ven. 12/19, sab. e dom. 10/19

 

Nelle foto

– Allestimento Sala “dada” e “pop”, con opere di Yves Klein, Andy Warhol e Pino Pascali (Photo Robino)
– Giorgio De Chirico: “Natura morta con salame”, olio su tela, 1919
– Marc Chagall: “Dans mon pays”, guazzo e tempera su carta, 1943
– Pinot Gallizio: “La Gibigianna”, olio su tela, 1960
– Giulio Paolini: “Requiem”, materiali vari, 2003/2004

In piena notte sul tetto di un’auto inveisce contro l’ex titolare

Poco prima aveva aggredito la madre, arrestato 

La scorsa notte gli agenti del commissariato Ivrea e Banchette hanno ricevuto la segnalazione di un soggetto, in piedi sul tetto di un veicolo parcheggiato, intento ad inveire contro il balcone di uno stabile. Oggetto delle ingiurie, il suo ex titolare. L’uomo, cittadino italiano di 33 anni, si mostra da subito poco collaborativo con i poliziotti giunti sul posto e, una volta sceso dall’autovettura, questi ha iniziato a sferrare calci contro la portiera della Volante, minacciando gli operatori e tentando più volte di sottrarsi al controllo. Una volta bloccato, il reo viene condotto presso il commissariato. L’ex titolare dichiara agli agenti di aver conosciuto l’uomo la scorsa estate e di aver interrotto in seguito il loro rapporto professionale a causa della sua scarsa affidabilità. In fase di accertamenti emerge come il trentatreenne, poco prima di recarsi sotto casa dell’ex datore di lavoro, aveva dato in escandescenze presso la propria abitazione, aggredendo la madre e mettendo a soqquadro la cucina.

L’uomo, con precedenti specifici di Polizia ed un ammonimento emesso dal Questore di Torino a maggio dello scorso anno, è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia e denunciato per danneggiamento, resistenza e minaccia a P.U.

Costanzo (M5S): “Soddisfazione per riconoscimento emergenza maltempo”

 Per  i comuni di  San Mauro, Castiglione e Baldissero 

Apprendo con soddisfazione il riconoscimento  dal Consiglio dei Ministri  dello stato di emergenza per i danni causati dal maltempo in Piemonte e Liguria ad inizio di questo mese di ottobre e negli scorsi mesi di maggio e giugno 2020 nei comuni di Baldissero Torinese, di Castiglione Torinese e di San Mauro Torinese della  città metropolitana di Torino. Per questi ultimi, prosegue Costanzo, é stata stanziata la somma di 530.000 euro a carico del Fondo per le emergenze nazionali.

Lo stanziamento è al momento pari a 15 milioni di euro per la nostra regione, a valere sul Fondo per le emergenze nazionali, ma si tratta solo di una prima tranche in attesa che venga completato il dettaglio delle ulteriori esigenze.

“Siamo di fronte a un primo, tangibile segno di attenzione dopo quelle tremende giornate che hanno lasciato segni terribili sui nostri territori e sulle popolazioni. Presto verranno impegnate altre risorse per soddisfare le necessità e sostenere la ricostruzione delle zone colpite”conclude la deputata torinese Jessica Costanzo.