Mario Alesina ci propone alcuni scorci estivi di Torino
Tampone anti Covid all’aeroporto di Caselle a partire da lunedì per i torinesi provenienti dai quattro Paesi inclusi nell’ordinanza del ministero della Salute
All’interno dello scalo subalpino sarà disponibile un gazebo dell’Usmaf, la sanità aerea, dove i passeggeri in arrivo da Malta, Croazia, Spagna e Grecia potranno eseguire il test molecolare.
La Regione aveva già nei giorni scorsi ipotizzato la soluzione dei tamponi, infine è arrivata la decisione in tale senso da parte del Governo, per cercare di contenere il fenomeno dei contagi “da rientro”.
Sul territorio provinciale 225 pattuglie con 450 Carabinieri. Più di 20 arresti e 19 denunce da parte della Polizia di Stato
Continua il costante impegno operativo della Polizia di Stato nell’ambito dell’attività di prevenzione e contrasto del degrado sociale e della criminalità diffusa anche nei giorni del weekend del Ferragosto.
Nelle ultime 72 ore, nel contesto dei controlli effettuati da personale dei Commissariati di P.S. cittadini e dell’UPGSP, 22 persone sono state arrestate e 19 denunciate all’Autorità Giudiziaria. Per quanto riguarda i titoli di reato, maggior incidenza l’hanno avuta gli arresti per furto e rapina, sia tentati che consumati, che per detenzione di sostanza stupefacente.
In particolare, un terzo degli arresti circa è avvenuto nel centro città, ove il Comm.to di zona ha tratto in arresto ben 6 persone. Altri 2 rapinatori invece sono stati individuati ed assicurati alla giustizia dalle Volanti dell’UPG.
In particolare, venerdì pomeriggio, un cittadino italiano di 24 anni residente nel Cuneese è stato sorpreso dai poliziotti del Comm.to Centro nell’atto di cedere della cocaina a terzi nei pressi della Stazione Porta Susa, in cambio di 120 €. La perquisizione personale dell’uomo ha consentito di rinvenirgli addosso 60 grammi di cocaina, 90 grammi di pasticche di Ecstasy/MDMA; a casa sua, inoltre, il ventiquattrenne deteneva oltre 65 grammi di marijuana e materiale utile al confezionamento dello stupefacente. Pertanto, è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e spaccio.
Ieri mattina, invece, un cittadino italo marocchino di 27 anni, sottoposto al regime degli arresti domiciliari, è stato arrestato sempre da agenti del Comm.to Centro poiché responsabile di un ingente furto all’interno di un centro commerciale di via Lagrange. Il ventisettenne aveva prelevato dagli espositori un profumo di marca e ben 7 occhiali da sole griffati, rimuovendone le placche antitaccheggio con una forbicina: dopo avere indossato un paio di occhiali e nascosti gli altri nelle tasche, ha tentato di allontanarsi, ma subito dopo l’uscita dal negozio è stato fermato. Il valore complessivo della merce oggetto di furto è di 1659 €.
La Squadra Volante, nella notte del Ferragosto, ha invece arrestato in via San Francesco da Paola due venticinquenni marocchini responsabili di tentata rapina aggravata. I due, in concorso fra loro e sotto la minaccia di un coltello, hanno sottratto il cellulare ad un passante, ma, alla vista della Volante che stava sopraggiungendo, lo hanno gettato sotto un’auto parcheggiata, disfacendosene. Si tratta di due persone con numerosissimi pregiudizi di polizia, uno dei quali sottoposto anche alla misura della libertà vigilata. Per entrambi si sono riaperte le porte del carcere.
Ancora in pieno centro, la sera del 14 Agosto un cittadino dominicano di 34 anni ha sottratto il cellulare a un diciottenne in attesa alla fermata GGT antistante la Stazione Porta Nuova. L’uomo ha poi chiesto al giovane una somma di denaro per la restituzione del telefonino; poco distante dal luogo dei fatti era, però, presente personale della Polizia di Stato impegnato nei controlli al flusso viaggiatori, a cui il diciottenne si è immediatamente rivolto. Da lì a poco l’arresto del dominicano per tentata estorsione ad opera degli agenti del Comm.to Centro.
Il 14 e il 15 Agosto i controlli a persone e veicoli sono stati intensificati in generale in tutta la città, consentendo complessivamente l’identificazione di 700 soggetti e il controllo di quasi 400 veicoli.
Nel quartiere Barriera Milano, ove particolare attenzione è stata dedicata alle aree del mercato di Piazza Foroni ed a quelle site fra Corso Novara, Corso Palermo, Corso Giulio Cesare e Corso Vercelli, personale del Comm.to di zona ha tratto in arresto, la sera del 14, un cittadino marocchino di 24 anni, autore di una violenta rapina. La sua vittima, una signora di circa 50 anni, era stata avvicinata alle spalle dal giovane e aggredita subendo la rapina della collanina in oro. Nella concitazione degli eventi, la donna è caduta a terra rovinosamente, riportando diverse lesioni e contusioni, un trauma facciale e la distorsione del rachide cervicale, per almeno 10 giorni di prognosi. L’autore del fatto, un cittadino marocchino irregolarmente residente in Italia, inottemperante all’ordine del Questore a lasciare il territorio nazionale, è stato raggiunto all’angolo fra via Porpora e via Monte Rosa dal personale della Polizia di Stato del Comm.to Barriera Milano e da un agente della Polizia Municipale, ed arrestato per rapina e lesioni. La refurtiva è stata recuperata e restituita alla vittima.
L’assessorato regionale all’Istruzione ha già inviato una lettera ai Comuni piemontesi per annunciare che asili nido, micro nidi, sezioni primavera, centri di custodia oraria e nidi familiari potranno riaprire lunedì 31 agosto.
La data è stata decisa. In Piemonte la riapertura dei servizi destinati all’infanzia è stata fissata lunedì 31 agosto. La decisione è stata presa dopo aver analizzato il documento di indirizzo e orientamento per la ripresa delle attività in presenza dei servizi educativi e delle scuole dell’infanzia inviato pochi giorni fa dal governo e che ha ottenuto parere favorevole da parte della Conferenza delle Regioni.
E anche se è soltanto di questi giorni l’adeguamento della normativa nazionale, finalizzata al contenimento del contagio sull’intero territorio nazionale, la Regione Piemonte, vista la necessità delle famiglie e dei gestori dei servizi stessi di avere certezze sulle date di riapertura, ha ritenuto fondamentale non perdere altro tempo e di stabilire la data.
Ragion per cui è partita nei giorni scorsi dall’assessorato regionale all’Istruzione una lettera indirizzata a tutti i Comuni in cui viene annunciato che i servizi educativi 0-3 anni (asili nido, micro nidi, sezioni primavera, centri di custodia oraria e nidi familiari) potranno ripartire con l’attività ordinaria a partire dall’ultimo giorno del mese di agosto.
«Si tratta di un passo molto importante – spiega l’assessore regionale all’Istruzione Elena Chiorino – dopo mesi di chiusure che, causa emergenza Covid-19 – hanno negato ai bambini il diritto alla socialità e messo in difficoltà le famiglie, specie da quando sono ripartite le attività produttive. Per tale ragione abbiamo voluto anticipare il più possibile la data di riapertura dei servizi 0-3 anni, confidando che questa scelta sia davvero il primo passo per un ritorno alla normalità che i nostri figli e le famiglie meritano, dopo mesi di immensi disagi».
Bollettino Covid: nessuna vittima, 40 contagi
CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16
26.507 PAZIENTI GUARITI E 573 IN VIA DI GUARIGIONE
Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 26.507 (+67 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 3293 (+18) Alessandria, 1595 (+1) Asti, 848 (+0) Biella, 2503 (+5) Cuneo, 2379 (+1) Novara, 13.625 (+38) Torino, 1117 (+0) Vercelli, 971 (+2) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 176 (+2) provenienti da altre regioni.
Altri 573 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.
I DECESSI RIMANGONO 4139
Nessun decesso di persona positiva al test del Covid-19 è stato comunicato nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione.
Il totale rimane a 4139 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 681 Alessandria, 256 Asti, 208 Biella, 398 Cuneo, 373 Novara, 1829 Torino, 222 Vercelli, 132 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 40 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.
LA SITUAZIONE DEI CONTAGI
Sono 32.084 ( + 40 rispetto a ieri, di cui 30 asintomatici. Dei 40 casi, 21 screening, 18 contatti di caso, 1 con indagine in corso. I casi importati sono 24 su 40) i casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivisisu base provinciale: 4139 Alessandria, 1900 Asti, 1057 Biella, 3015 Cuneo, 2869 Novara, 16.085 Torino, 1439 Vercelli, 1157 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 275 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 148 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.
I ricoverati in terapia intensiva sono 3 (come ieri).
I ricoverati non in terapia intensiva sono 80 ( -1 rispetto a ieri).
Le persone in isolamento domiciliare sono 782.
I tamponi diagnostici finora processati sono 535.766, di cui 294.429risultati negativi.
Trapianto del rene, terapia torinese top al mondo
Città della Salute all’avanguardia in Europa nella terapia del rigetto del trapianto di rene con una terapia innovativa
Agosto porta buone nuove nella cura dei pazienti che hanno effettuato un trapianto di rene grazie ad uno studio eseguito dalla Nefrologia Dialisi e Trapianto della Città della Salute di Torino (diretta dal professor Luigi Biancone). Si tratta dei primi dati europei pubblicati del trattamento del rigetto cronico di rene con un farmaco denominato tocilizumab, un potente antiinfiammatorio usato precedentemente per altra patologia come l’artrite reumatoide.Lo studio, coordinato dal professor Luigi Biancone (Direttore della
Nefrologia della Città della Salute), è appena stato pubblicato sulla
prestigiosa rivista scientifica americana del settore “Clinical
Transplantation”, che gli ha addirittura dedicato la copertina del numero di agosto.”Il rigetto cronico è attualmente la prima causa di perdita del rene trapiantato a distanza di anni dal trapianto – spiega il professor Biancone – e dal momento in cui viene diagnosticato porta a progressivo peggioramento. Questi nuovi dati sono incoraggianti nella possibilità di rallentare questo peggioramento ed allungare la sopravvivenza del rene trapiantato”. Nello specifico, lo studio dimostra come la terapia con tocilizumab già dopo sei mesi dia segni di risposta mediante un meccanismo che riduce la presenza di anticorpi nel sangue che danneggiano il rene trapiantato e, contemporaneamente, l’infiammazione all’interno delle delicate strutture del rene. Dati recenti dimostrano che chi fa questa terapia mantiene funzionante il rene trapiantato nel 32% dei casi in più di chi non la fa.Questo dimostra sempre di più che la medicina del trapianto renale non si esaurisce con l’intervento chirurgico, ma prosegue con altrettanta importanza negli anni a seguire per gli aspetti clinici. E’ per questo che, oltre ad essere un momento record per il numero di trapianti renali effettuati dall’inizio dell’anno alle Molinette, per l’attività della Nefrologia (diretta dal professor Biancone), della Chirurgia Vascolare ospedaliera (responsabile dottor Aldo Verri), dell’Urologia (diretta dal professor Paolo Gontero) e dell’Anestesiologia (diretta dal dottor Roberto Balagna), oltretutto in un periodo estremamente complicato dal punto di vista sanitario, sono importantissimi i progressi nella gestione clinica che si stanno ottenendo, per prolungare la vita dei reni trapiantati e ridurre la necessità di ri-trapianti e di conseguenza la qualità di vita dei pazienti.
Mosaici nascosti a Santa Sofia
Noi siamo con Santa Sofia ma nell’ex basilica cristiana a Istanbul sta accadendo qualcosa di sconcertante. A tre settimane dalla riapertura della chiesa della Divina Sapienza al culto islamico, ai turisti vengono ora nascosti anche i mosaici.
C’era da aspettarselo anche se il presidente turco Erdogan aveva promesso esattamente il contrario: mosaici, immagini sacre e icone sarebbero state visibili ai turisti e coperti con teli e tappeti solo durante la preghiera islamica. Invece, tra lo stupore generale, da quasi un mese i mosaici di oltre mille anni fa e gli affreschi che abbelliscono l’interno di Santa Sofia sono ancora coperti e nascosti da lunghi drappi bianchi. Pertanto, almeno per il momento, non sono esposti ai visitatori neppure dopo le preghiere islamiche. Quando torneranno visibili? Nessuno lo sa, quel sistema di tendine, di cui si parlava di recente, per coprire e scoprire icone e mosaici sembra svanito nel nulla. Solo ieri il Coordinamento interconfessionale del Piemonte “Noi siamo con voi” aveva espresso molte perplessità sulla decisione presa dall’uomo forte di Ankara Recep Tayyip Erdogan di riaprire Santa Sofia al culto musulmano. “Noi siamo con Santa Sofia, si legge nel documento del Coordinamento piemontese interfedi firmato, tra gli altri, da Giampiero Leo, Ermis Segatti, Younis Tawfik e Idris Abd Al Razag Bergia, perchè non solo le persone ma anche i simboli e i luoghi sacri possono diventare vittime di decisioni ispirate da ragioni di potere aprendo una profonda ferita nel delicato rapporto tra islam e cristianesimo e tra Oriente e Occidente. E per questo motivo diventa importante la posizione assunta dall’imam Yahyah Pallavicini, presidente della Coreis (Comunità Religiosa Islamica) secondo cui Santa Sofia dovrebbe tornare a essere chiesa cristiana”.
Filippo Re
Manifestazione No Tav al cantiere di Chiomonte
Una manifestazione dei No Tav si è svolta ieri sera nei pressi del cantiere di Chiomonte in Valle Susa.
Un gruppo di No Tav si è mosso verso le recinzioni, dove è stato acceso un falò successivamente spento dalle forze dell’ordine con gli idranti. Alcuni militanti hanno tagliato alcune parti della recinzione.
(foto archivio)
Gli assessori regionali al Lavoro e all’Agricoltura hanno scritto ai loro colleghi di tutta Italia per ribadire l’attenzione nei confronti dell’utilizzo delle prestazioni occasionali in agricoltura e della loro efficacia sul sistema agricolo. La richiesta: estendere l’attuale strumento alle imprese con più di 5 addetti.
L’assessore regionale al Lavoro e l’assessore regionale all’Agricoltura del Piemonte hanno scritto ai colleghi di tutte le Regioni italiane per ribadire l’attenzione nei confronti dell’utilizzo delle prestazioni occasionali in agricoltura e della loro efficacia sul sistema agricolo.
Si tratta di un tema molto sentito dal mondo lavorativo e imprenditoriale agricolo, non solo piemontese ma anche nazionale, in questo anno 2020 in cui le aziende hanno incontrato grande difficoltà nel reperimento dei lavoratori stagionali provenienti dall’estero a causa dell’emergenza Covid 19.
In alcuni casi, tali lavoratori provengono da zone che attualmente registrano un aumento dei contagi costringendo gli stessi a periodi di quarantena preliminari prima di iniziare il lavoro, provocando dannose perdite di tempo per le imprese.
L’attivazione di contratti di natura occasionale si ripropone ogni anno ed è legato ai tempi dell’agricoltura.
L’attuale strumento, attivabile attraverso la piattaforma «PrestO» è infatti meno agile rispetto al vecchio voucher agricolo cartaceo, abolito nel 2017 e, secondo i due esponenti della giunta regionale piemontese, rende difficoltoso e farraginoso il reclutamento del personale nel settore agricolo, oltre a limitare la possibilità per molti cittadini in difficoltà economiche di fruire di forme di integrazione al reddito familiare.
Tra gli aspetti che l’assessore regionale al Lavoro e l’assessore regionale all’Agricoltura ritengono debbano essere rivisti c’è, in particolare, il numero di dipendenti a tempo indeterminato che segna il discrimine fra aziende che possono fruire dello strumento e aziende escluse.
Non si comprende la ragione per cui il ricorso alla prestazione occasionale sia limitato alle microimprese con meno di 5 dipendenti. Per i due esponenti di giunta, quindi, non si può escludere a priori una fetta del mondo imprenditoriale dalla platea dei soggetti utilizzatori, ma occorre invece garantire che venga svolta una puntuale attività di controllo sul rispetto della normativa in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro nonché sul rispetto dei contratti collettivi applicati.
Da qui la richiesta alle altre Regioni di sostenere questa «battaglia» del Piemonte, per una revisione dell’attuale sistema, sollecitando, con una missiva, il governo in modo da chiedere un intervento efficace e tempestivo.
Anno zero. Scirocco
Oggi soffia lo Scirocco. Il cielo è terso. Di un azzurro, però, sbiadito. E la luce del tardo pomeriggio assume riflessi aurei. È la sabbia rossa del deserto, portata dal vento. Domattina la troveremo come una coltre sulle automobili parcheggiate all’aperto.
Viene da sud est lo Scirocco. Dalla martoriata Siria, sfiorando la Zacinto di Foscolo. E dalla Libia, anche. Dove lo chiamano Ghibli. È un vento strano. Barocco, lo definisce Guccini, che lo chiama anche “lurido”. Perché sporca le strade. E turba gli animi.
È infatti un vento nocivo, secondo la tradizione popolare. Non solo perché porta afa soffocante, e l’umidità intensa di cui si carica attraversando il Mediterraneo. Ma anche, e soprattutto, perché tende i nervi come corde di violino. Evoca fantasmi. Porta angoscia. Dicono che i neurolabili soffrano molte crisi in giornate come questa…
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