A Settimo Torinese, nell’hinterland del capoluogo piemontese, in via Cebrosa, presso una ex ditta abbandonata, i Carabinieri hanno individuato un rave party con la partecipazione di circa 300 persone. La situazione è stata monitorata con pattuglie dell’Arma in attesa del deflusso.
UNO SPETTACOLO D’AUTUNNO
L’appuntamento successivo cadrà nuovamente di lunedì 12 ottobre, sempre alle ore 15.00, e l’ospite sarà Serena Uccello, vicecaposervizio al Sole 24 Ore, attualmente lavora per la redazione online: scrive di Cultura ed è social media editor. Con lei Filomena Greco, un’altra giornalista de Il Sole 24 Ore. Il libro che sarà al centro della chiacchierata pomeridiana sul palco di Via Vela, è “La nostra casa felice”, edito da Perrone Editore. Da sempre sensibile a temi di carattere sociale, il romanzo di Serena Uccello parla di violenza, di crimine e di un inestricabile intreccio tra mondi diversi, quello della polizia e quello della malavita.
Argentina è una poliziotta in servizio alla squadra mobile di Reggio Calabria e si occupa di intercettazioni. Ascolta parole ma soprattutto silenzi, li interpreta, coglie le connessioni, sviluppa indagini. Assegnata al gruppo ricerca latitanti entra nelle case, nelle vite. A un tratto nelle indagini di Argentina entra Nunzia. Quasi coetanee, Nunzia è infatti la figlia di Gregorio boss della Piana di Gioia Tauro. Argentina ha partecipato alle indagini che hanno portato alla cattura di Gregorio e alla fuga di Domenico, fratello di Nunzia. Così, per inseguire quest’ultimo Argentina comincia ad “ascoltare” Nunzia. Impara a conoscerla. In progressione le domande di Nunzia cominciano a essere i dubbi di Argentina. Le incertezze dell’una diventano parte dell’altra. Argentina entra in Nunzia, Nunzia entra in Argentina. Nunzia dopo l’arresto del padre e la latitanza del fratello viene risucchiata dagli affari della famiglia e si rende conto che rischia di perdere i figli. Ed è proprio la figlia Miriam con il suo comportamento “puro” a mettere in crisi la madre. Più cresce la crisi di Nunzia, più matura l’inquietudine di Argentina. Prima piccoli segnali, poi quasi certezze. Chi è realmente l’uomo che le sta affianco? Nunzia deve salvare i figli dalla contaminazione nel momento in cui Argentina sente che la contaminazione sta entrando nella sua casa, nella sua vita.
Ma quando la violenza, criminale, permea ogni aspetto del vivere, quale salvezza può esserci?
I MARTEDI’ SERA
Il secondo incontro, martedì 13 ottobre sempre alle ore 21.00, vedrà protagonista Chicco Testa – pseudonimo di Enrico Testa –, dirigente d’azienda, dirigente pubblico e politico italiano a colloquio con Paolo Griseri – vicedirettore La Stampa -, interviene Silvio Marioni, presidente del Gruppo Gomma Plastica UI To e CEO di Tekspan, del gruppo Sogimi. Con l’occasione presenterà il suo nuovo libro dal titolo “Elogio della crescita felice. Contro l’integralismo ecologico”, edito da Marsilio Editore. Da sempre sensibile a temi di carattere ambientale, ha ricoperto il ruolo prima di segretario nazionale e successivamente di presidente nazionale di Legambiente dal 1980 al 1987, oltre ad aver contribuito a fondarla.
Che sia in parlamento, sui social o a cena tra amici, oggi tutti si dichiarano convintamente «ambientalisti». Ma se in questa categoria rientrano opinioni spesso in contraddizione tra di loro, negli ultimi tempi sembra essersi imposta un’unica narrazione, che vede nella parte della vittima, assediata dalla presenza umana, il pianeta Terra, e come unica soluzione per evitare l’estinzione quella di rallentare la corsa del progresso, e decrescere così felicemente verso un mondo più giusto e sostenibile per tutti. È la stessa ideologia che, sull’esempio di Greta Thunberg, ha portato migliaia di giovani in piazza al grido di «la nostra casa è in fiamme!», o che ha spinto eminenti intellettuali a domandarsi se in tempi di pandemie globali e deforestazioni selvagge non fossimo diventati «noi il virus della Terra». A queste teorie spesso infondate Chicco Testa, che di temi ambientali si è occupato prima come presidente di Legambiente e poi di Enel, oppone un punto di vista consapevole e di ampio respiro, ponendo la necessità di sostenere il progresso scientifico ed economico, unico in grado di migliorare l’efficienza energetica, diminuire l’inquinamento atmosferico e garantire ricchezza e benessere per le generazioni future. Passando dai falsi miti dell’agricoltura biodinamica e della pericolosità degli Ogm a casi concreti come quelli di Ilva, Tap e 5G, l’autore offre un vademecum per difendersi dagli estremismi dell’ecologismo radicale e ribadire che il principale nemico dell’ambiente non è l’uomo, ma la povertà.
MEZZ’ORA CON…
Il secondo incontro, mercoledì 14 ottobre alle ore 15.30, vedrà ospite l’Ing. Paolo Gay, professore Ordinario di Meccanica Agraria presso il Dipartimento di Scienze Agrarie Forestali e Alimentari (DISAFA) dell’Università degli Studi di Torino, in cui è vicedirettore. In questo colloquio si analizzeranno le modalità di nascita e sviluppo, nell’esperienza dell’intervistato, delle fruttuose collaborazioni di ricerca tra enti di ricerca & università, PMI e/o grandi imprese. Dalle consulenze, a progetti di ampio respiro, di “filiera”, co-finanziati da enti territoriali nazionali (Poli Innovazione, POR-FESR ecc.) o dalla comunità europea. Saranno discusse le dinamiche di interazione, di coordinamento e di gestione dei risultati, il tutto basato su esempi e aneddoti attinti da alcuni esempi di progetti condotti dall’unità di ricerca dell’intervistato.
I biglietti d’ingresso gratuiti potranno essere scaricati dal sito www.centrocongressiunioneindustriale.it
Gli incontri si terranno presso il Centro Congressi, Via Vela 17 – Torino.
Per informazioni è possibile telefonare allo 011/57.18.277
Dopo averci abituato a un tour delle “location” per la presentazione del Bilancio d’Esercizio, il Gruppo Egea cambia nuovamente la sede dell’Assemblea fissata per il 6 ottobre e, dopo il castello di Grinzane Cavour, stavolta, la presentazione del Bilancio di Esercizio e Bilancio Sociale 2019, avviene al Teatro Sociale Busca di Alba. La stessa della Fiera Internazionale del Tartufo.
Il Teatro albese, nel cuore delle Langhe e di Alba, patrimonio dell’umanità Unesco, è stato lo scenario ideale per ospitare l’Assemblea ordinaria dei Soci del Gruppo EGEA, che si è svoltaa partire dalle ore 17.00.
Nel corso dell’incontro sono stati illustrati i risultati del Bilancio di Esercizio e Consolidato al 31 dicembre 2019. Mentre l’Assemblea è stata chiamata a deliberare in merito alla destinazione degli utili. Il Consiglio di Sorveglianza ha presentato, invece, una relazione sull’attività di vigilanza svolta.
È stata l’occasione per analizzare le prospettive di sviluppo, che vedono il Gruppo Egea maggiormante coinvolto “come motore di sviluppo del territorio” e presentare il Bilancio Sociale, particolameten attento a territorio.
Vale a dire il documento che misura gli effetti determinati a livello locale dalle attività EGEA come occupazione, opportunità per l’indotto, sviluppo economico e benessere sociale e Terzo Settore.
Uno schioppettante amministratore delegato Pier Paolo Carini è stato il conduttore principale della giornata.
Continua la crescita di valore della multiservizi Pubblico-Privata, nata ad Alba ed allargatasi in tutta Italia attraverso un approccio “glocal”, con un focus sulle Province ed un forte radiamento al Territorio e alle Comunità, sempre più nel segno dell’ambiente e dell’eco-sostenibilità.
I diversi interventi susseguitisi sul palco hanno contribuito a sottolineare l’ottima performance del Gruppo nel 2019. In particolar modo, il Valore della Produzione al 31 dicembre 2019 si avvicina al miliardo di euro, attestandosi a 984 milioni di euro, segnando così un +25% rispetto al 2018; a dare ulteriore peso a questi dati sono il valore dell’Ebitda, sostanzialmente stabile a 34 milioni di euro e l’Utile netto, in crescita dell’11% che sfiora i 6 milioni di euro.
Pregevole l’intervento del presidente del Consilgio di Sorveglianza, Giuseppe Rossetto che ha tenutoo un discorso di ampio respiro ed ha citato, tra l’altro, avverbi come “insieme” e collaborare.
Per contro, se l’Italia va male è perché, secondo noi, va in ordine sparso.
Tommaso Lo Russo
“TRANSMISSIONS people – to – people” Al Museo del Risorgimento di Torino, cinque incontri per raccontare la mostra fotografica di Tiziana e Gianni Baldizzone
Da martedì 13 ottobre a martedì 1 dicembre, ore 18
Saluzzese, classe ’56. Negli anni ’70 fu lo sciatore più giovane della mitica “Valanga azzurra”, nonché il più forte slalomista italiano di quella compagine dopo Gustav Thoni, Piero Gros e Fausto Radici. Dodici podi, oltre cinquanta piazzamenti nei primi dieci, rimase competitivo fino ai trent’anni. Oggi fa il giornalista sportivo e dal ’93, dopo una parentesi a Telemontecarlo, lo sci lo racconta – con lo stesso entusiasmo che sfoderava e trasmetteva sulle piste – commentando per la Rai le gare di sci alpino, affiancando prima Furio Focolari, poi Carlo Gobbo e quindi Davide Labate. Sarà proprio lui, Paolo De Chiesa a dare il via, martedì prossimo 13 ottobre, alle 18, al ciclo di “Incontri”organizzati dal Museo Nazionale del Risorgimento Italiano in piazza Carlo Alberto 8 a Torino, nell’ambito della mostra fotografica, a firma di Tiziana e Gianni Baldizzone, dal titolo “TRANSMISSIONS people – to – people” e ospitata nel Corridoio Monumentale della Camera italiana fino al 6 gennaio 2021. Cinque incontri, spalmati nell’arco di tre mesi, su argomenti strettamente connessi al tema della mostra che attraverso 60 scatti, in grande formato a colori e in bianco e nero, racconta la trasmissione – di generazione in generazione – di millenari “saperi”, magnificamente documentati attraverso l’obiettivo fotografico in viaggi entusiasmanti (durati dal 2010 al 2018) dall’Asia all’Africa all’Europa, Italia compresa e lo stesso Piemonte. Negli incontri si parlerà di sport, con De Chiesa per l’appunto (“Dalla Valanga azzurra al microfono: raccontare e trasmettere una passione”), e del suo essere scuola importante, attraverso cui trasmettere ai giovani i segreti di un “mestiere” o di un “gioco” che mestiere può diventare,indubbiamente appassionante ma anche capace di regalare dal maestro all’allievo regole importanti di vita. Valide sempre. Anche a giochi finiti. E poi, ancora, siparlerà di ambiente e paesaggio, di psicologia e di managerialità e delle tante storie di donne e uomini raccontate dalle immagini esposte dei due artisti.
“TRANSMISSIONS people – to – people, 8 anni di ricerca sul campo. Le storie dietro le fotografie”, è infatti il titolo e il tema del secondo appuntamento, programmato per martedì 27 ottobre (ore 18), con i fotografi Tiziana e Gianni Baldizzone, autori della mostra, che parleranno delle storie che sono andati a cercare e di quelle di cui sono stati testimoni; di comesono nate e sono state composte alcune delle fotografie del progetto. I due (compagni di vita e di lavoro) mostreranno anche reportages e fotografie inedite con l’intervento di Tiziana Bonomo, curatore della mostra.
Martedì 10 novembre (ore 18), sarà la volta di Consolata Beraudo di Pralormo (“Di generazione in generazione. Conservazione e innovazione nella tutela dell’ambiente e del paesaggio”) che racconterà di come conservare l’esistente senza stravolgerlo, attraverso progetti innovativi, rispettosi dei valori tradizionali ma proiettati verso il futuro.
Remigia Spagnolo, psicologa del lavoro e fondatrice di “Professional Dreamers Project” incontrera’, poi,martedì 24 novembre (ore 18), i due Baldizzone in un incontro sul tema del “Trasmettere il ‘sogno professionale’. L’occhio del fotografo incontra lo sguardo dello psicologo”. Fotografia e psicologia a confronto. Bella sfida!
E infine, martedì 1 dicembre (ore 18), si chiuderà con “Saper fare, saper vivere, saper essere. La trasmissione della managerialità: illusione o realtà?”. Altro argomento bello tosto. Di scena, Luigi Francone, top manager da oltre cinquant’anni, prima in Fiat e poi in altre aziende, italiane ed estere.
La partecipazione agli “Incontri” è gratuita. E’ necessario prenotarsi al numero 011/5621147. Tutti gli appuntamenti saranno trasmessi in diretta sulla pagina facebook.com/MuseoRisorgimentoTorino.
Gianni Milani
Sono strumenti indispensabili per la ripartenza post Covid in Piemonte. Ce ne parla il Presidente dei Giovani Imprenditori di Confidustria Piemonte, Andrea Notari
L’era post Covid, avviata ormai da diversi mesi e seguita alla fine del lockdown, ha schiuso scenari nuovi per l’economia nazionale e piemontese.
“Siamo di fronte ad una crisi economica – afferma il Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Piemonte, l’architetto Andrea Notari – assolutamente senza precendenti; si pensi che nella nostra regione sia il dato di produzione industriale sia quello di fatturato sisono attestati a livelli pari al –15,3% nel secondo Trimestre: dati economici paragonabili forse solo a quelli del periodo bellico.
Nello specifico constatiamo che i dati inerenti la produzione industriale e i fatturati nella provincia di Torino risultano miglioririspetto alla media del Piemonte, attestandosi al –14,2%, ben distanti dai territori maglia nera sabaudi, nei quali si toccano picchi compresi fra il -25 e -30%.
L‘aspetto che più spaventa è che siano andati in crisi anche queisettori che erano stati trainanti nel post crisi del 2008, quali ad esempio l’intero comparto moda e quello turistico, rendendo di difficile interpretazione la ripresa che verrà“.
“Anche le Pmi sono chiamate – precisa Il Presidente Andrea Notari–in questo quadro complessivo, ad affrontare il cambiamento che si èinevitabilmente prodotto all’interno del tessuto sociale ed economico piemontese.
Nei primi due trimestri del 2020 il crollo del PIL nazionale è stato del -17,6%. La stima di perdita a fine 2020 resta in una forbice tra -9% e -11%. La produzione industriale italiana, allo scorso luglio,aveva recuperato il 7,4%: ciò potrebbe condurci ad un rimbalzorilevante nel terzo trimestre, ma su livelli ancora ben inferiori rispetto a quelli pre-COVID, tant’è che alcune Società, come Prometeia, prevedono un lasso di tempo pari a cinque anni per tornare a livelli pre-crisi.
In un quadro così complesso è, dunque, difficile tracciare una linea comune per le PMI.
Sicuramente, tanto le PMI di altre regioni, quanto quelle piemontesi,dovranno cogliere appieno le grandi opportunità messe a disposizione sia dalla programmazione dei fondi europei 2021-2027 sia dal Recovery Plan. Quattordici i miliardi di Euro che potrebbero ricadere sulla nostra regione da investire per il futuro“.
“Il cambiamento e l’adeguamento a questa nuova realtà – afferma il Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria PiemonteAndrea Notari – possono certamente essere agevolati da una digitalizzazione maggiore nelle singole industrie e, soprattutto, da una messa in rete tra di loro. La digitalizzazione sarà un driver da seguire per invertire la marcia, purchè sia il più possible diffusa trasversalmente fra aziende anche di dimensioni differenti.
Credo molto personalmente in questo progetto e proprio per questo motivo, ho voluto inserire il capitolo digitalizzazione nel mio programma triennale di Presidenza dei Giovani Imprenditori piemontesi. L‘obiettivo è quello di proporre eventi divulgativi per comprendere le nuove tecnologie a disposizione delle aziende, analizzando scenari applicative concreti, partendo da casi di successo aziendali, acquisendo knowhow sulle tecnologie e analizzando case studies applicativi“.
Sul territorio torinese si trova – continua l’architetto Notari – un Polo di eccellenza tecnologico noto a livello internazionale, qual è il Politecnico di Torino, la cui presenza può risultare strategica in questo progetto. Esso rappresenta, infatti, uno stakeholder centrale per la ripartenza economica tanto di Torino, quanto dell‘interaregione.
Non per nulla è uno degli attori principali del ManufacturingTechnology Center di Torino che, mi auguro, possa dare nuovo slancio alla manifattura, facendo massa critica tra formazione, servizi alle aziende e ricerca applicata all’innovazione, creando l’ecosistema adatto perché nascano opportunità di insediamento di nuove imprese“.
“Il complesso lavoro messo in campo dalla Regione Piemonte –aggiunge il Presidente Notari – con il cosiddetto “Riparti Piemonte“ha dovuto far fronte alla drammatica situazione emergenziale legata al COVID19, impegnando un numero significativo di risorse per rispondere alla crisi di liquidità delle famiglie e delle aziende, soprattutto di micro e piccola dimensione, risorse che stanno dando un importante contributo alla sopravvivenza di alcuni settori profondamente colpiti (si pensi ad esempio all’Art 53 riguardante le agevolazioni sulla tassa spazi e occupazione aree pubbliche per ititolari di pubblico esercizio di somministrazione di alimenti e bevande). Questo uso di risorse era comprensibile;
ora ci aspettano altre importanti sfide con una nuova prospettiva di rilancio e di sostegno allo sviluppo per leconomia regionale.
Per questo motivo considero favorevolmente il percorso avviato dal Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e dal Presidente di Confindustria Piemonte, Marco Gay, per costruire insieme un Piano Industriale del Piemonte.
Se devo, però, essere critico sul decreto, soprattutto riferendomi a quella parte che concerne il mondo delle costruzioni, mi viene da dire che reputo debba essere affinato proprio in termini di sostegno alle PMI perché, concretamente e come peraltro sollevato dalla Associazione regionale ANCE Piemonte, talune misure di sostegno hanno scadenza troppo ravvicinata, senza che le strutture operative regionali, ma soprattutto territoriali, fin troppo spesso in “smart working”, abbiano potuto concretamente prima recepirle e, quindi, attivarle dopo l’emergenza COVID-19.
Mi riferisco, per esempio, al Capo II del testo di legge relativo alle misure urgenti e temporanee di semplificazione in materia urbanistica per il rilancio dell’edilizia, che prevede il termine di chiusura del bando al 30 novembre 2020 e che sarebbe opportuno prorogare almeno al gennaio 2022. Ritengo si debba poi considerare fondamentale una misura di sostegno al settore delle costruzioni nell’opportunità di incrementare al 100% (attulamente è solo al 50) la copertura del costo relativa ai contributi concessori anche per gli interventi di nuova costruzione, in quanto tutte le agevolazioni a carattere nazionale sono soprattutto indirizzate verso gli interventi di recupero del patrimonio“.
“In linea generale – afferma il Presidente Andrea Notari – il settore edilizio ha accolto favorevolmente il provvedimento “Riparti Piemonte“. È stato dato ossigeno al settore delle costruzioni riconoscendone il ruolo anticiclico; ricordiamo che un euro investito in edilizia potrebbe generare nellintero sistema economico una ricaduta di 3,5 euro.
Proprio per questo motivo, non si evince come mai alcuni articoli(che riguardano in parte anche il mondo delle costruzioni) siano stati impugnati a livello nazionale, mettendo un freno ad uno strumento che sicuramente potrà aiutare il Piemonte e, di riflesso, l’intero Paese nella ripartenza.
Mara Martellotta
Qui Juve: Mister Pirlo sta studiando il modulo perfetto per esaltare le qualità dell’attaccante esterno, ex viola, Chiesa. Si andrà verso il 4-4-2 con una Juve avvolgente sulle fasce, continue sovrapposizioni tra i terzini e gli esterni d’attacco.Davanti Ronaldo e Dybala “falso centravanti” Grande considerazione per il giovane Frabotta, terzino sinistro molto valido sia in fase difensiva che offensiva.
Qui Toro: Giampaolo non può contare sui 10 nazionali in giro per il mondo ma ha disponibili 18 gocatori vista la rosa extralarge totale di 28 calciatori.Provato nel ruolo di regista Meitè, durante la partitella in famiglia. Molto attivo il giovane Segre, naturale sostituto di Rincon in mezzo al campo. Bene il neo acquisto Bonazzoli,attaccante che farà coppia con Belotti. Un Toro che dovrà necessariamente riprendersi dopo le 2 sconfitte iniziali in campionato. Si respira aria di grande fiducia vista, soprattutto, la grande abbondanza di giocatori di qualità anche in panchina.
Vincenzo Grassano
Coronavirus, ancora tre morti e 409 contagi
CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17
28.775 PAZIENTI GUARITI E 495 IN VIA DI GUARIGIONE
Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 28.775 (+92 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 3521 (+1) Alessandria, 1651 (+1) Asti, 902 (+2) Biella, 2816 (+11) Cuneo, 2668 (+18) Novara, 14.615 (+53) Torino, 1370 (+5) Vercelli, 1035 (+1) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 197 (+0) provenienti da altre regioni.
Altri 495 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.
I DECESSI SONO 4177
Tre i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui nessuno verificatosi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).
Il totale è di 4177 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 684 Alessandria, 256 Asti, 211 Biella, 401 Cuneo, 382 Novara, 1843 Torino, 226 Vercelli, 133 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 41 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.
LA SITUAZIONE DEI CONTAGI
Sono 38.503 (+409 rispetto a ieri, di cui 250 asintomatici; dei 409: 93 screening, 199 contatti di caso, 117 con indagine in corso; ambito: 12 Rsa, 46 scuola, 351 popolazione generale; su 409, 4 casi importati) i casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivisi su base provinciale: 4569Alessandria, 2116 Asti, 1271 Biella, 3990 Cuneo, 3667 Novara, 19.244 Torino, 1766 Vercelli, 1262 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 327 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 291 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.
I ricoverati in terapia intensiva sono 24 (+2 rispetto a ieri).
I ricoverati non in terapia intensiva sono 378 (+24 rispetto a ieri).
Le persone in isolamento domiciliare sono 4654.
I tamponi diagnostici finora processati sono 793.035 di cui 433.895 risultati negativi.
Per pochi e non per tanti
PAROLE ROSSE di Roberto Placido E’ di questi giorni la notizia, accolta positivamente, della decisione del governo di rendere gratuite le terapie di farmaci ormonali per quanti decidono di cambiare sesso.
Un provvedimento che si attendeva da anni e che finalmente è arrivato.
Dietro la decisione di cambiare sesso ci sono percorsi dolorosi e sofferti con un cammino travagliato che coinvolge non solo i diretti interessati ma spesso anche le famiglie e quanti ne condividono ansie e speranze. Alcuni anni fa ebbi l’occasione, fui contattato da una persona che quel percorso l’aveva intrapreso, di occuparmi della problematica e di venire a conoscenza dei vari aspetti ad essa legati. L’intervento, allora la maggior parte andavano a Casablanca, era e lo è ancora la parte terminale di un vero calvario. In Italia la materia è regolamentata da una legge, la 164 del 1982, rigida e datata e che ragiona sui due generi quando, per esempio, il divorzio per chi cambia sesso o il doppio libretto universitario per chi lo sta facendo era pura fantascienza.
La premessa su questo tema è non solo doverosa ma anche necessaria e serve a fugare eventuali dubbi e sospetti considerando le critiche ed i distinguo che arrivano dalla parte più retriva della destra italiana per un provvedimento di civiltà. Per chi ha cambiato sesso, nel nostro paese sono circa un centinaio ogni anno, la terapia farmacologica ormonale è una necessità che non può essere interrotta. Molti per poterla effettuare si affidavano agli acquisti su internet, non sempre sicuri, o si prostituivano per poterli comprare. La notizia ha suscitato anche la reazione, triste, delle “ragazze” della PMA in Piemonte, https://rb.gy/emhbah . Il gruppo di donne che oltre un anno fa si erano impegnate e costituite in associazione, impegno che continua, per fare applicare anche in Piemonte il provvedimento del governo nazionale sull’innalzamento a 46 anni e sei cicli per effettuare la PMA (procreazione medicalmente assistita). La giunta regionale del Piemonte, Chiamparino-Saitta, non recepiva la decisione fermandosi a 43 anni. L’azione, alla quale anche il Torinese aveva contribuito insieme a tutti gli organi di informazione e delle testate giornalistiche con in testa il TG3 Piemonte, portò a superare le resistenze della struttura regionale e ad adeguare la nostra regione al resto d’Italia.
Dicevo, tristezza e risentimento, non contro il provvedimento sulla gratuità dei farmaci ormonali per cambiare sesso, che condividono, ma per il diverso trattamento riservato alle donne che intraprendono il percorso della PMA. Il costo dei farmaci, ormonali e non, e dei controlli necessari, varia a seconda delle situazioni da circa mille a duemila euro. Anche per la PMA siamo di fronte a percorsi che a volte durano anni tra delusioni e sofferenze. Viaggi della speranza da una regione all’altra o in altri paesi europei con le possibilità economiche che fanno la differenza. Anche per realizzare il sogno di avere un figlio la barriera è economica, di “classe”, in Spagna chi ha più possibilità nei paesi dell’est Europa per chi ne ha meno. Allora la domanda e la riflessione vengono spontanee, ancora una volta la sinistra ha un comportamento diverso di fronte a due problematiche che entrano, entrambe, nel vivo delle sensibilità e della vita delle persone. Disponibilità, giusta, nel caso dei farmaci ormonali per cambiare sesso, ancora nulla per i farmaci, ormonali e non, ed i controlli per la PMA. E’ evidente che le pressioni del mondo LGBT (lesbiche, gay, bisex, transessuali) e più in genere l’attenzione verso i diritti civili, importantissimi, pesano di più che i grandi diritti sociali, più complessi e, può sembrare incredibile, in questo momento più divisivi. Così per decine di miglia di coppie e famiglie la realizzazione del sogno di avere un figlio è legato alla loro disponibilità economica. Ogni anno in Italia i trattamenti di PMA, ultimo dato ufficiale presentato in Parlamento dal ministero della Salute e riferito al 2017, sono 97.888 su 78.366 coppie con la nascita di 13.973 bambini.
Anche sulla PMA come per tutte le altre cose la pandemia del Covid 19 ha lasciato il segno, la stima di blocco dei tre mesi, marzo-maggio scorsi, ha riguardato circa 30-35 mila cicli riproduttivi con una perdita, sempre stimata, di 4.000-4.500 bambini. Così assistiamo al balletto, ipocrita, che va avanti da troppi anni e che coinvolge tutti i governi che si sono succeduti, di dichiarazioni per contrastare il continuo e drammatico calo demografico del nostro paese. L’Italia invecchia sempre più e la questione è diventata un vero e proprio problema sociale con tutte le implicazioni legate al progressivo invecchiamento della popolazione. Ed allora una politica sociale seria verso le giovani coppie, le famiglie, aumenta i contributi, come annunciato recentemente, e non fa pagare farmaci e controlli a chi effettua il percorso della PMA per avere un figlio.
Per la prima volta al mondo nei giorni scorsi è stato effettuato un intervento in emergenza sulla valvola mitrale a cuore battente con la tecnica Neochord (con il posizionamento di corde in gore-tex sul lembo malato della mitrale) per salvare un uomo di 65 anni, presso il reparto di Cardiochirugia dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino (diretto dal professor Mauro Rinaldi).
L’uomo, ricoverato in un ospedale periferico, è stato intubato in urgenza per un edema polmonare acuto causato dalla rottura di una corda della valvola mitrale. Considerato che le sue condizioni stavano rapidamente peggiorando, nonostante la ventilazione meccanica, è stato trasferito d’urgenza direttamente presso l’ospedale Molinette.
Arrivato in serata direttamente in terapia intensiva, si è deciso di tentare il tutto per tutto e di sottoporre subito il paziente ad un intervento innovativo, mai eseguito prima in emergenza
Vista la gravità della situazione i medici hanno deciso di ricorrere alla tecnica Neochord, un intervento innovativo eseguito però in pazienti con insufficienza mitralica stabile, che questa volta è stato però adattato ad una situazione acuta e di emergenza.
Attraverso un piccolo taglio di 5 cm nel torace per accedere al ventricolo sinistro e, mediante uno strumento dedicato (Neochord), si è agganciato il lembo malato della mitrale. Quindi si sono posizionate delle corde in gore-tex per sostituire quelle che si erano rotte e avevano causato l’insufficienza della valvola.
Questa tecnica, di cui il centro di Torino è tra i leader nel mondo, ha permesso di eseguire l’intervento a cuore battente e senza l’ausilio della circolazione extracorporea che avrebbe potuto avere degli effetti catastrofici sui polmoni già compromessi.
I cardiochirurghi Mauro Rinaldi e Stefano Salizzoni, sotto la guida ecocardiografica del dottor Alessandro Vairo e la gestione anestesiologica del dottor Federico Canavosio, sono così riusciti in poco più di un’ora a riparare la valvola e salvare il paziente.
L’intervento è perfettamente riuscito ed il paziente è stato dimesso dall’ospedale dopo pochi giorni.
November age
La Poesia di Alessia Savoini
November age
Sono solo autunni queste righe che mi attraversano il volto,
sono state diamanti le spine che mi restano.