ilTorinese

Vendemmia: uve sane, qualità ottima

Quantità inferiore alle previsioni di un mese fa

 

Fino a un mese fa le previsioni vendemmiali per il Piemonte indicavano un aumento significativo della produzione rispetto a quella dello scorso anno, particolarmente scarsa: in pratica l’annata 2020 avrebbe dovuto essere “normale” dal punto di vista quantitativo, ma il clima dell’ultima parte dell’estate ha modificato il pronostico.

In realtà i dati che stanno affluendo a Confagricoltura dalle cantine dislocate sul territorio piemontese – dichiara il presidente regionale dell’organizzazione Enrico Allasia – riferiscono di una produzione sui livelli dello scorso anno per quanto riguarda le uve vendemmiate entro la prima decade di settembre. In particolare moscato, dolcetto, brachetto, grignolino e cortese non avrebbero fatto registrare aumenti di produzione rispetto all’anno scorso”.

Le temperature estive (in particolare dell’ultima parte della stagione) insolitamente alte e la scarsità di precipitazioni hanno ridotto le rese rispetto alle previsioni; i quantitativi raccolti finora sono generalmente al di sotto del limite massimo fissato dai disciplinari di produzione delle uve doc e docg.

Un aspetto positivo – sottolinea il direttore di Confagricoltura Piemonte Ercole Zuccaro – è la buona sanità delle uve: la vegetazione è in ordine e il legno è maturo, condizioni che sono di buon auspicio anche per la prossima annata”.

In questo periodo – spiegano i tecnici di Confagricoltura Piemonte che stanno monitorando l’andamento delle curve di maturazione delle uve – si sta raccogliendo l’uva barbera nell’Astigiano, nel Monferrato e nelle Langhe, mentre nelle colline del Canavese si sta vendemmiando l’uva erbaluce. Queste operazioni dovrebbero concludersi entro i primi giorni della prossima settimana.

A seguire, già  ai primi di ottobre dovrebbero iniziare, nelle posizioni meglio esposte, le vendemmie delle uve nebbiolo, nelle Langhe, nel Roero e nell’Alto Piemonte. La qualità, per quanto riguarda le uve barbera e le uve nebbiolo si presenta ottima, con punte di eccellenza. Il nebbiolo è in fase di maturazione fenolica e lo stato fitosanitario è ottimo: le piogge misurate nelle aree vitivinicole e le importanti escursioni termiche degli ultimi giorni stanno favorendo la maturazione dei grappoli per un’annata che si preannuncia importante.

 

Il Museo Pietro Micca alle Giornate europee del patrimonio

Sabato 26 e domenica 27 settembre anche il museo Pietro Micca partecipa alle Giornate Europee del Patrimonio, sul tema “Patrimonio e informazione. Imparare per la vita per richiamare i benefici che derivano dalla esperienza culturale e dalla trasmissione delle conoscenze tra le generazioni.

Il museo Pietro Micca e i suoi siti collegati del Pastiss e del Rivellino degli Invalidi invitano a condividere il loro patrimonio sotterraneo, storico, artistico e valoriale.

INGRESSO GRATUITO E A PRENOTAZIONE

  • museo Pietro Micca aperto in entrambe le giornate di sabato 26 e domenica 27 settembre nell’orario 10,30 – 12,30 e 14,30 – 16,30 (ultimo ingresso)

  • domenica 27 settembre orario:15-19

Area archeologica del Rivellino degli Invalidi di corso Galileo Ferrari 14 e Fortezza del Pastiss di via Papacino 1

Per informazioni e prenotazioni: 011 0116 7580 e info@museopietromicca.it

Sito: www.museopietromicca.it

Torino Spiritualità, la prima grande Kermesse culturale a Torino dopo il Lockdown

Fra laudi medievali e suonatori sufi senegalesi torna la celebre rassegna

Si potranno ascoltare affascinanti laudi medievali accoppiate a melodie dell’islam sufico senegalese nel cortile di Combo, oppure il filosofo Mancuso parlare del respiro del creato, uomini e piante , o ancora il teologo MACIEJ BIELAWSKI, illustrare le molte tradizioni spirituali, antiche e odierne, che praticano vie di meditazione e preghiera, infine all’alba di domenica 27 settembre risvegliarsi nei Giardini Sambuy con le “ Melodie per l’alba” di MARCO LIENHARD: Torna Torino spiritualità , dal 24 al 27 settembre .

E’ anche questo un segnale che la vita culturale riprende il suo corso dopo la lunga clausura e post clausura: E’ la prima grande kermesse torinese di cultura , mentre ancora non si sa quando si potrà fare e come il Salone del libro: la casa madre è la stessa , Il circolo dei lettori.
Tema di quest’anno di Torino spiritualità: il respiro, in senso materiale e spirituale. Tema quanto mai attuale in tempi di Covid 19.
Una edizione comunque ricca di appuntamenti, anche se con le dovute limitazioni. Ne segnaliamo alcuni.
Apre il festival spirituale , giovedì 24 settembre alle 18.30, in Piazza Carlo Alberto, il già citato incontro con VITO MANCUSO, teologo e ALESSANDRA VIOLA, divulgatrice scientifica, dal ttolo “Di uomini e di piante. Il respiro dei viventi.”

Molto interessante e suggestiva la serata del 25 settembre nell’arena di Combo, il moderno ostello- ristorante che sorge dove un tempo c’era la caserma dei Vigili del Fuoco a Porta Palazzo. Alle 21 risuoneranno le belle note di laudi medievali cristiane e di melodie dell’Islam sufico senegalese: a esibirsi il Coro dell’Abbazia della Novalesa ,accompagnato dai Musici vagantes, e i di sufi senegalesi della confraternita Qadiriyya. Una serata in collaborazione con il Centro Federico Peirone ,che cura appunto lo studio e le relazioni cristiano-islamiche per la diocesi di Torino.
Nel ricco programma di sabato 26 settembre Sabato 26 settembre segnaliamo alle 11.00 al Museo Nazionale del Risorgimento, Aula della Camera RESPIRARE IL NOME DI DIO con MACIEJ BIELAWSKI, teologo he parla delle molte tradizioni spirituali, antiche e odierne, che praticano vie di meditazione e preghiera in cui il pensiero si unisce alla disciplina del respiro, in cerca di pace e contemplazione.

Domenica 27 settembre si chiude con una serie di incontri fra i quali il citato incontro all’alba , alle 6,30, ai giardini Sambuy con la musica dello shakuhachi , il tradizionale flauto verticale giapponese in bambù, strumento suonato dall’artista svizzero Marco Lienhard , che è un vero virtuoso dello strumento. Ascoltare il soffio che si fa suono mentre sopraggiunge l’alba è esperienza di delicata bellezza.

IL ricchissimo programma è consultabile sul sito di Torino Spiritualità https://torinospiritualita.org/
L’accesso alle location di spettacolo è consentito solamente alle persone provviste di mascherina. All’ingresso viene misurata la temperatura ed è necessario presentare il modulo di autocertificazione scarucabile dal sito. Per ogni appuntamento gratuito dell’edizione 2020 è obbligatorio prenotare il posto presso la biglietteria del Circolo dei lettori o telefonando al 366 2107136  o scrivendo alla prenotazioni@torinospiritualita.org , entro 24 ore dall’inizio dell’evento. Per gli appuntamenti a pagamento acquisti online su torinospiritualita.org , o telefonici: call center Vivaticket. Si possono acquistare i biglietti anche alla biglietteria del Circolo del lettori in via Bogino 9

Il Comune fotograferà chi getta l’immondizia per strada

Avviene già a Grugliasco e Moncalieri, e a ottobre arriveranno anche sotto la Mole le telecamere per combattere il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti

L’idea era venuta al capogruppo dei Moderati, Silvio Magliano, accolta poi dai 5stelle. L’assessore all’Ambiente, Alberto Unia, ha dato l’ok ieri rispondendo all’interpellanza in Sala Rossa.
Il comandante della polizia municipale, Emiliano Bezzon, in collaborazione con  Amiat ha già elaborato una mappatura delle postazioni fotografiche (applicate a pali o alberi, ad esempio) che dovrebbe restare top secret.

“Il meglio deve ancora venire”, tra commedia e dramma

Pianeta Cinema a cura di Elio Rabbione   Due uomini, un’amicizia e lo spettro della malattia

 

Una lacrima e un sorriso, è sufficiente calibrare bene le due cose. E i nostri cugini d’Oltralpe sono solitamente dei maestri nell’affrontare il lato buio e quello solare dell’esistenza, sanno preparare con saggezza gli ingredienti e dare il giusto sapore alle loro salse (cinematografiche), i momenti di riflessione e di tristi consapevolezze si insinuano con un giusto peso in quello che è un generale tessuto di divertimento.

Nomi e titoli non mancherebbero, anche il binomio amicizia maschile/malattia segnerebbe i suoi esempi ad effetto (Quasi amici insegna, lo spagnolo Truman si assesta nella zona dei piccoli capolavori). Tra quanti concorrono al successo, la coppia Matthieu Delaporte e Alexandre De La Patelière, gli autori di Le prénom, da noi Cena tra amici che Francesca Archibugi rifece italianamente come Il nome del figlio. Bersagli pieni, felicissimi di interpretazione e regia. Oggi sfornano Il meglio deve ancora venire, dove mi sa che hanno sbagliato qualcosa nell’impianto generale, nella scrittura non sempre all’altezza, nelle scelte tragiche o di commedia cui affidarsi.

Arthur e César si conoscono dai tempi della scuola, un’amicizia che dura da una vita intera, al di là delle scelte, degli stili, dei caratteri completamente diversi e forse complementari (pensate, in campo buddy movie, i campioni Jack Lemmon e Walter Matthau): tanto il primo, ricercatore medico, è metodico, attento alle più piccole pieghe delle sue giornate, uno sguardo continuo ai dettagli, divorziato dalla moglie e con una figlia che mal lo sopporta quanto l’altro vive della sua etichetta di tombeur de femmes, scavezzacollo ed eccessivo, ogni giornata da reinventare e stravivere, felice e leggero come pochi al mondo. Un giorno una radiografia al torace da parte di César denuncia una grave malattia, pochi mesi di vita, la morte: ma, per uno sfacciato e clamoroso equivoco, uno scambio di nomi sulla cartella clinica, César “sa” che il malato terminale è  Arthur. A poco a poco nasce una verità sempre da confessare, ma pure momenti che lo impediscono, l’arrivo di questo o di quello, un appuntamento cui è impossibile dire di no, una cosa qualunque che reclama la propria importanza. Ma l’amicizia è forte (“quel che definisce l’amicizia e che manca all’amore è la certezza” si scolpisce ad un certo punto) e César decide di trascorrere più tempo che può con l’amico. I desideri, gli ultimi forse, vanno esauditi, un viaggio si può ben fare, un consulto ad un luminare lontanissimo anche, il rapporto con un padre, muto e logoro, va aggiustato prima che sia troppo tardi. Nella lunga catena dei malintesi che scena dopo scena si viene formando – sempre al riparo da ogni pietismo -, soprattutto nella prima parte del film, qualcosa si sfilaccia, si perde tra una frase e l’altra, tra un’invenzione (poco felice e pasticciata) e la successiva, non sempre la scrittura rende giustizia all’idea che dovrebbe attraversare la storia intera, rischiando l’appiattimento e pure una noia inaspettata, caricandosi altresì di una lunghezza che andrebbe decisamente sfrondata. Magari cancellando quell’aria di sovrappeso dei due protagonisti (Fabrice Luchini e Patrick Bruel, che si giocano il film sempre sullo stesso tono, simpatico sì ma tiepidamente lineare e che ricordiamo in altre occasioni ben più brillanti e convincenti, mentre le apparizioni femminili stanno lì a dire tutto e niente, senza svolgimento). Imboccando la storia la via del dramma, e tentando di risistemarsi, mentre si corre verso il finale, quando l’infelice verità viene a galla e rischia di rovinare la lunga amicizia.

Filiera della marijuana: coltivazione e spaccio, sequestri e due arresti

Nell’ambito dei servizi di controllo antidroga del territorio, i carabinieri del Comando provinciale hanno scoperto un laboratorio specializzato nella produzione, nel confezionamento e nella vendita di marijuana.  I carabinieri hanno arrestato nel fine settimana, in due operazioni distinte, due spacciatori, un italiano di 51 anni e un albanese di 40 anni.

La prima attività, eseguita dai carabinieri della Compagnia di Pinerolo, ha avuto origine dalla segnalazione di alcuni cittadini che avevano notato uno strano via vai nei pressi dell’abitazione del 51enne. Dopo una breve verifica investigativa, i carabinieri hanno proceduto alla perquisizione della casa, scoprendo una vera e propria filiera della cannabis: dalla produzione alla vendita. Nella casa di Cavour, infatti, sono state rinvenute due serre, di cui una contenente 19 piantine di marijuana, alte 50 cm, e un’altra contenente  15 piante alte più di 3 metri, irradiate dalla luce di lampade alogene collegate al contatore generale tramite un impianto elettrico improvvisato, e un impianto di irrigazione a goccia. Nello stesso locale sono stati rinvenuti decine di barattoli, alcuni contenti marijuana, pronti alla vendita, e altri ancora da riempire, e una cassetta di legno contenente inflorescenze della stessa pianta per un peso complessivo di circa 215 grammi.
Poche ore dopo, i carabinieri della Compagnia di Moncalieri hanno arrestato un albanese di 40 anni, abitante a Torino.  Seguendo alcuni consumatori di cocaina di Moncalieri, i militari dell’Arma sono riusciti a identificare lo spacciatore albanese che è stato fermato sotto casa a Torino subito dopo aver venduto una dose a un cliente.
In casa, i carabinieri hanno sequestrato 135 grammi di cocaina, materiale per il confezionamento dello stupefacente e 3300 euro in contanti.
(foto archivio)

Una casa-bottega in corso Belgio a Torino: ecco la stagione di Loftnovantadue

Giovedì 24 e venerdì 25 settembre la cena firmata da Mirko Pelosi
Anima del progetto è Elisa Carucci, classe 1996: in programma anche workshop, talk e degustazioni

Un loft recuperato nell’interno cortile di corso Belgio. Una casa che si trasforma per accogliere cene da massimo 16 persone. E’ questo il progetto Loftnovantadue che inaugura la stagione autunnale con due serate speciali, giovedì 24 e venerdì 25 settembre alle 20.

 

L’anima del luogo è Elisa Carucci, classe 1996, originaria di San Mauro, che lo scorso anno, dopo una laurea in Economia in inglese, un’esperienza di due anni a Londra e un presente (e passato) come fotografa, ha deciso di disegnare e realizzare un posto dei sogni, che sarebbe potuto nascere a New York o in una grande metropoli ma ha trovato a casa in Vanchiglietta, a Torino. Qui, nella sua casa-bottega, di design e super modulabile, ricavata dove fino a poco prima c’era un laboratorio di falegnameria, Elisa, che si definisce una startupper, ha il suo studio fotografico e ospita iniziative di vario genere. La fotografia e la cucina sono il collante.

 

L’home restaurant, caratterizzato dalla cucina nera open space e dai «social table» accoglieranno, in primis, il “Supper Club”: si tratta di cene con chef selezionati che cucineranno (a vista) e racconteranno i propri piatti, illustrandone provenienza, curiosità e storia. «E’ un’esperienza sociale ed enogastronomica in cui persone nuove si conoscono a suon di cibo, vino e buona musica. Lo chef fa parte del pubblico e il pubblico fa parte della cucina, senza barriere».

 

Si inizia giovedì 24 e venerdì 25 settembre con due “cene itagliane”: errore voluto visto che il protagonista è uno chef molto apprezzato all’estero. Mirko Pelosi, classe 1994, chef romagnolo doc trapiantato in Europa. Ha lavorato al Timberyard di Edimburgo, poi ad Oslo, per il ristorante tre stelle Maaemo, e, di nuovo, in Scozia, all’Edinburgh Food Studio.

La sua filosofia è nordica, data l’esperienza maturata in Nord Europa, rustica e rurale: nella sua cucina, si sfruttano le reali connessioni con i produttori e si dà valore alla genuinità. Da Loftnovantadue propone una cena tra autenticità e progresso, tra Piemonte e Romagna. Il menù, prevede nove portate con acqua, vino e caffè inclusi: pane, burro e latticello; zucca, nocciola Piemonte e salvia; crescione romagnolo, erbe selvatiche, formaggio di fossa; costa di bieta, capperi di nasturzio, saba 2001;

tuorlo marinato, riso vercellese, sake; tørrfisk, cipolla di Cureggio, uva spina; pollo, cavolfiore, fragola umeboshi; yogurt, castagna, castelmagno, miele fermentato; ciambella, ramassin.

 

Per realizzarlo, Mirko Pelosi arriverà a Torino già sabato 19 settembre, quasi una settimana prima dell’iniziativa. Prima si recherà insieme a Elisa a Fontaneto d’Agogna, nel Novarese, per comprare, nella giornata di domenica, la cipolla di Cureggio, presidio Slow Food, un modo per dare valore al piatto finale e all’esperienza della cena. «Il piatto sarà raccontato, spiegato, comunicato dallo chef per dare valore alla storia e al valore di ciò che si ha mangiato, partendo dal produttore e arrivando a tavola» spiega Elisa. Lunedì andranno insieme nel Cuneese, ad acquistare il Castelmagno d’alpeggio. Essendo la fotografia fil-rouge di questo progetto, tutto questo processo sarà documentato e narrato visivamente, come un reportage, dando valore ad etica ed estetica.

Costo della cena 55 euro. L’ingresso è riservato ai soci e per prenotarsi è sufficiente tesserarsi sul sito www.loftnovantadue.com e/o inviando una mail a eat@loftnovantadue.com.


I “Talk&Taste” sono, invece, incontri con produttori locali seguiti da una degustazione con aperitivo rustico offerto dalla casa.
Prenderanno il via ad ottobre: «Questo format vuole valorizzare il nostro territorio e i suoi frutti. Ogni incontro è una scoperta: di un luogo, di una produzione, di una famiglia, dal genepì alla menta, dal vino ai formaggi più pregiati: verranno scelti piccoli e medi produttori con una spiccata etica lavorativa, che amano il proprio lavoro e sono dediti ad una produzione di qualità» spiega ancora la Carucci.

 

Infine, i “Workshops”, laboratori manuali di una giornata dedicati alla scoperta di mondi antichi e contemporanei: panificazione, fermentazione, pasticceria. Dalla teoria alla pratica, in queste giornate ci si sporcherà le mani seguendo la filosofia dell’imparare per errori, facendo e creando, con tutti i vantaggi dello sentirsi a casa.


Loftnovantadue ha inaugurato a ottobre 2019 ma, dopo le prime cene e gli eventi di private dining ovvero cene private per occasioni speciali, dal compleanno all’evento aziendale), che hanno riscosso molto successo sotto Natale, si è fermato per la pandemia. Ora la vera partenza: «Qualsiasi iniziativa che nasce qui rispetta l’idea che il loft è una casa prima di tutto e ciò che viene offerto è sempre semplice, sincero e reale. Un progetto dinamico d’innovazione culturale, artistica e sociale, una casa in fermento» conclude Elisa.

Bonus luce e gas Quando la truffa bussa alla porta di casa

A seguito degli episodi di truffa che si stanno verificando in questi giorni, la Regione Piemonte informa i cittadini che non sono in corso contatti telefonici e visite a domicilio da parte di sedicente personale regionale per l’erogazione di un presunto Bonus Covid dedicato alle utenze di luce e gas.

Si precisa, inoltre, che tutti i bonus e le misure di sostegno per le imprese e i cittadini messe in campo in questi mesi dalla Regione non prevedono in nessun modo che personale regionale si presenti a casa del cittadino.
La truffa inizia con una telefonata da parte di una persona che sostiene di chiamare per conto della Regione Piemonte e informa il cittadino di un presunto contributo legato alle utenze domestiche. Nel corso della telefonata viene fissato un appuntamento a casa per finalizzare la procedura.Una volta stabilito l’appuntamento, una signora, che viene descritta come giovane, intorno ai 25 anni, munita di mascherina e ben vestita, si reca direttamente a casa per spiegare come dovrebbe funzionare il presunto bonus, sostenendo che è stato annunciato anche nei telegiornali. Prima di congedarsi chiede copia delle bollette e del documento d’identità.
Si tratta chiaramente di una truffa che fa leva sull’autorevolezza dell’istituzione regionale e che danneggia direttamente i cittadini e indirettamente la Regione Piemonte minandone la credibilità.
Si ribadisce che la Regione Piemonte non sta né telefonando, né inviando addetti nelle case dei cittadini. Si raccomanda perciò di diffidare di proposte, anche similari, e in ogni caso di non rilasciare i propri dati a sconosciuti.

Politecnico e Ordine degli Architetti, accordo per il lavoro

Più opportunità di lavoro all’estero con POLITO Studio, il tirocinio modifica l’esame di stato

Il Rettore del Politecnico di Torino Guido Saracco e il Presidente dell’Ordine degli Architetti di Torino Massimo Giuntoli hanno firmato un accordo tra le due istituzioni che potenzia le opportunità per professionisti e per studenti in Architettura, Pianificazione territoriale, urbanistica e paesaggistico-ambientale.

L’accordo prevede da una parte di intensificare le opportunità internazionali di lavoro per i professionisti iscritti all’Ordine degli Architetti, attraverso l’iniziativa POLITO Studio, che lega Politecnico e Ordine nella formazione e nell’accompagnamento dei professionisti ai mercati internazionali, nelle aree dove il Politecnico ha una presenza consolidata (in particolare la Cina, ma anche Sud America e Africa); dall’altra si rivolge ai laureati favorendo occasioni di tirocinio professionale, poi validate come sostituzione della prova progettuale dell’esame di Stato.

È la prima volta che tra Politecnico e Ordine Architetti si sigla un accordo strutturato per favorire l’accesso al mondo del lavoro dei laureati e per l’internazionalizzazione dei professionisti Architetti. L’Ateneo e OAT sono mossi dalla convinzione che oggi sia fondamentale aggiornare le interazioni tra le istituzioni dedicate all’educazione universitaria e alla ricerca e le istituzioni dedicate a disciplinare gli interessi professionali.

Per meglio supportare il rapporto con professionisti, aziende e istituzioni, POLITO Studio (il cui avvio operativo è fissato a gennaio 2021) stabilirà presto la propria sede all’interno della nuova Casa dell’Architettura, progetto di OAT e della Fondazione per l’Architettura / Torino, che dovrebbe essere inaugurata nel 2022 in via Piave.

L’accordo tra Politecnico e OAT prevede inoltre importanti novità per gli studenti dei corsi di studio dell’area dell’Architettura e della Pianificazione territoriale. I laureandi del II livello potranno infatti accedere agli studi professionali per un periodo di tirocinio di sei mesi, che varrà come il superamento della prova progettuale all’Esame di Stato, che solo il 30% degli iscritti ha superato nel 2019. L’accordo è anche un passo in avanti verso l’esame di Stato digitale, che secondo i piani dovrebbe pensionare la prova progettuale disegnata a mano, ormai non più attuale.

“Crediamo fortemente nella necessità che i professionisti da noi formati debbano essere supportati e agevolati nell’interagire con realtà internazionali in forte sviluppo, soprattutto perché possono vantare una preparazione ed una creatività che da sempre rende unico e insostituibile il Made in Italy, che tutto il mondo ci invidia e ci richiede. Mettendo a disposizione le forti relazioni del nostro Ateneo con le migliori università di tutto il mondo, i nostri studenti avranno a disposizione molte più occasioni di lavoro”, ha dichiarato Guido Saracco, Rettore del Politecnico di Torino.

“Il mercato globale chiede innovazione e nuove interazioni tra le università e le professioni: con questo Accordo diamo una risposta adeguata e ci impegniamo sia a favorire l’accesso alla professione dei giovani, sia a promuovere le capacità progettuali degli architetti italiani all’estero”, ha dichiarato Massimo Giuntoli, presidente dell’Ordine degli Architetti di Torino.

Il professor Michele Bonino, delegato del Rettore per le Relazioni con la Cina, ha presentato il programma di POLITO Studio, che vedrà la Cina come caso-pilota: “Ogni mercato ha le sue caratteristiche particolari: ad esempio, in Cina i principali progetti di architettura e urbanistica sono appannaggio delle Università e dei loro grandi istituti di progettazione, spesso alla ricerca di consulenti internazionali. Attraverso l’esperienza dei nostri ricercatori, POLITO Studio vuole far conoscere ai professionisti tali specificità, e costruire insieme sinergie per essere competitivi in questi mercati”.

L’architetto Cristina Coscia, vice presidente OAT, ha aggiunto sull’iniziativa POLITO studio: “POLITO Studio per i professionisti è un “contenitore” di azioni per generare opportunità professionali, che avrà anche strategicamente una collocazione fisica nella nuova sede dell’Ordine degli Architetti di Torino e della sua Fondazione: una sorta di Hub sull’internazionalizzazione che rappresenta un tassello importante del progetto dell’Ordine di “Casa dell’Architettura”, evocativo, anche in questo caso, di molte esperienze di ordini nazionali ed esteri e simbolicamente luogo di riferimento per la comunità degli Architetti”.

Nuoto: a Torino l’assemblea FIN Piemonte – Valle d’Aosta

Sabato 26 settembre  al Palazzo del Nuoto di Torino (via Filadelfia 89, Torino) si terrà l’Assemblea Ordinaria Elettiva del Comitato Regionale FIN Piemonte e Valle d’Aosta, con prima convocazione alle ore 15 e seconda convocazione alle ore 16.

L’incontro è organizzato sulla tribuna dell’impianto, per garantire adeguato distanziamento tra i partecipanti secondo la normativa vigenti.

Candidato unico nel ruolo di Presidente del Comitato Regionale è l’attuale presidente Gianluca Albonico, che di conseguenza rimarrà in carica anche per i prossimi quattro anni. Sarà inoltre confermata la maggior parte del consiglio direttivo, con alcuni nuovi innesti già stabiliti.

 

«L’esito “scontato” delle prossime elezioni è la dimostrazione di come le realtà del nostro territorio si sentano rappresentate dall’attuale Comitato Regionale – afferma Gianluca Albonico – ci siamo impegnati molto per creare questa unione, che ci permetterà di continuare a lavorare nella direzione che abbiamo tracciato in quest’ultimo quadriennio e che consentirà a tutte le società di Piemonte e Valle d’Aosta di fronteggiare al meglio il periodo di emergenza che stiamo vivendo».

 

«L’Assemblea di sabato 26 settembre sarà un importante momento di sintesi e bilancio delle ultime stagioni – prosegue Albonico – stagioni nelle quali il nostro Comitato ha ottenuto brillanti risultati in ambito agonistico e di sport di base, accompagnati dal successo organizzativo degli eventi nazionali e internazionali ospitati sul nostro territorio. L’invito per tutte le società di Piemonte e Valle d’Aosta è quindi quello di presenziare all’Assemblea, per ripercorrere il quadriennio e sottolineare – con la propria partecipazione – l’unità che ha caratterizzato il nostro percorso».

 

Di seguito l’ordine dei lavori dell’Assemblea Ordinaria Elettiva:

– ore 13.00: insediamento della Commissione verifica poteri e deleghe (le operazioni di verifica poteri e deleghe si svolgeranno nella stessa sede dell’Assemblea)

– ore 14.00: apertura dei lavori di registrazione Delegati

– ore 15.00: costituzione dell’Assemblea in prima convocazione

– ore 16.00: costituzione dell’Assemblea in seconda convocazione

• dichiarazione del Presidente del Comitato Regionale dell’apertura dei lavori e assunzione provvisoria della Presidenza dell’Assemblea

• notifica della forza a ruolo

• nomina della Direzione dell’Assemblea: Presidente, Vicepresidente e Segretario

• verifica della forza voto definitiva e chiusura delle operazioni di registrazioni dei Delegati

• relazione bilancio

• premiazione quadriennio

• elezione del Presidente: interventi di Candidati e Delegati, appello per le votazioni, votazioni, scrutinio e notifica del risultato

• elezioni dei Consiglieri e del Presidente del Collegio Revisori dei Conti: interventi di Candidati e Delegati, appello per le votazioni, votazioni, scrutinio e notifica del risultato

• elezioni dei componenti il Collegio Revisori dei Conti (membro effettivo e supplente), appello per le votazioni, votazioni, scrutinio e notifica del risultato

• varie ed eventuali

– chiusura dei lavori ore 20 circa

 

Tutti i documenti relativi all’Assemblea Elettiva a questo link