ilTorinese

Tentano di rapire bimbo di tre anni alla festa di Borgaro

carabinieri xxDecisivo l’intervento del padre del bambino, dopo l’allarme dell’altro figlioletto ha individuato l’uomo tra la folla, lo ha notato e inseguito

 

Momenti di paura per il papà di due bimbi, durante la festa di paese a Borgaro. A un certo punto il genitore li ha persi di vista e ne ha ritrovato uno poco dopo. Il bambino ha detto al papà che il fratellino era più avanti con un signore. Si è trattato probabilmente di un vero e proprio tentato sequestro. Sulla vicenda che ha coinvolto il bambino di 3 anni nel Torinese. I carabinieri di Borgaro stanno indagando. Decisivo l’intervento del padre del bambino, dopo l’allarme dell’altro figlioletto ha individuato l’uomo tra la folla, lo ha notato e inseguito, fino a quando questi non è fuggito su un’auto grigia guidata da un complice.

Volontari in festa all’Open day

volontari1volontari2Particolarmente riuscita la presentazione ai cittadini delle attività associative torinesi, con la presenza di decine di stand

 

Successo di partecipanti alle numerose manifestazioni svoltesi in Piemonte, in occasione dell’Open Day del volontariato regionale. Sono in tutto circa 3000 le realtà del settore che operano nella nostra regione. Particolarmente riuscita la presentazione ai cittadini delle attività associative torinesi, con la presenza di decine di stand, domenica, in piazza San Carlo (nelle foto).

 

“Il volontariato – ha affermato l’assessore alle Politiche sociali, Augusto Ferrari  – rappresenta una grande risorsa non soltanto per il Piemonte, ma per l’intero Paese. Nella nostra Regione operano 3.000 Associazioni delle quali fanno parte 500.000 volontari impegnati in settori diversi, dal socio-assistenziale, all’ambiente, dai beni culturali alla protezione civile, dalla sanità allo sport”. “La nuova modalità organizzativa scelta quest’anno per la Giornata regionale del volontariato – ha proseguito Ferrari – non si limiterà ad un convegno nella città di Torino, ma si estenderà a tutto il territorio piemontese, consentendo così il coinvolgimento delle associazioni presenti e attive nelle diverse realtà che potranno presentare i servizi e le attività ai cittadini” . “Lo scopo della Giornata regionale del Volontariato – ha continuato l’assessore – è quello di dare a tutte le Associazioni che, quotidianamente, si impegnano ad erogare prestazioni sotto forma di servizi e consulenza ai cittadini, un’opportunità di promozione e di ricerca di nuovi volontari e di consentire ad esse di coinvolgere, maggiormente, gli Amministratori locali nelle diverse attività”

 

(Foto: il Torinese)

Le eccellenze della sanità piemontese

sanitaDialisi polmonare e trapianti

 

“Un grande risultato per la sanità piemontese, che dimostra l’eccellenza di molte nostre strutture ed in particolare della ricerca universitaria che, attraverso le scoperte scientifiche, contribuisce a migliorare l’attività clinica quotidiana”.

 

E’ il commento dell’assessore regionale Antonio Saitta alla notizia della sperimentazione, per la prima volta al mondo, della dialisi polmonare effettuata dalle Terapie intensive dell’ospedale Molinette della Città della Salute e della Scienza di Torino (diretta dal professor Marco Ranieri) e del Sant’Orsola di Bologna (diretta dal professor Stefano Nava).

 

I risultati sono stati pubblicati sull’autorevole rivista scientifica internazionale “Critical care medicine”, organo ufficiale della Società americana di Terapia intensiva.

 

Saitta ha partecipato, a Roma, alla Commissione Salute dove, tra gli altri punti all’ordine del giorno della discussione, è stato approvata la richiesta, presentata dalla Città della Salute e della Scienza di Torino, di rinnovo dell’autorizzazione ministeriale all’espletamento di attività di trapianto di parti di fegato da donatore vivente.

 

Il Centro di trapianto di fegato, diretto a Torino dal professor Mauro Salizzoni, è al 1° posto in Italia per numero di interventi.

 

La rete di donazione e trapianto di organi tessuti e cellule è un’altra riconosciuta eccellenza della sanità piemontese: per volumi di attività e qualità dei programmi la nostra regione occupa un’ottima posizione nazionale.

Il Centro regionale Trapianti del Piemonte è diretto e coordinato dal Professor Antonio Amoroso.

 

(www.regione.piemonte.it)

Savoia-Visconti, sposalizio a Rivoli

rivoli1rivoli2Nel cuore della cittadina, coinvolte le piazze principali, i ristoratori del centro storico e la Bocciofila “La Rivolese”, la più antica bocciofila d’ Italia, nata nel 1897

 

Un ampio programma storico culturale ha preso vita nel cuore di Rivol per  la prima rievocazione storica dello sposalizio Savoia- Visconti. Coinvolte le piazze principali, i ristoratori del centro storico e la Bocciofila “La Rivolese”, la più antica bocciofila d’ Italia, nata nel 1897.

 

Sbandieratori e gruppi storici hanno partecipato alla rievocazione partita ufficialmente da Piazza Martiri della Libertà e proseguita per le vie e per le piazze, tra cui Piazza Bollani, dove si è svolta la cerimonia nuziale tra Bianca di Savoia e Galeazzo Visconti, accompagnata da Canti Gregoriani dell’epoca nella Chiesa Collegiata Alta. 

 

Intervallata dalla degustazione di prelibatezze medievali, la rievocazione si è conclusa con la cena a buffet presso la Bocciofila, dalla quale, per l’occasione, è stato possibile accedere e visitare la Grotta del Ninfeo, realizzata nel 1500 per volere di Emanuele Filiberto di Savoia, secondo il modello romano. 

 

(Foto: Jacopo Radich – il Torinese)

 

Angela Barresi

Solo un pareggio all’Olimpico per i Granata

toro bandieraTORINO FIORENTINA 1 – 1

 

Avevano segnato il primo gol ma ai granata non è stato sufficiente per vincere contro la Fiorentina. E all’Olimpico il risultato finale  è 1-1. E’ stato Quagliarella a portare in vantaggio il Toro al 17′ del secondo tempo con una  azione di Sanchez Mino-Bruno Peres. I viola, però, ce l’hanno fatta a pareggiare al 33′  con Babacar che ha approfittato di un’uscita errata di Gillet e ha insaccato.

Sanità, D. Ravetti: “Dialogare con le associazioni”

molinette “Bisognerebbe evitare il contenzioso giudiziario, riportando il tema ad un confronto dialettico, abbandonando le aule di tribunale dove per anni le istituzioni regionali si sono trovate contrapposte ai rappresentanti dei cittadini più deboli e delle loro famiglie”

 

“Un’audizione urgente sui servizi ai malati non autosufficienti” lo ha chiesto stamattina Maria Grazia Breda, portavoce delle principali associazioni di volontariato nel settore socio-sanitario, al presidente della  IV commissione (Sanità) del Consiglio regionale del Piemonte, Domenico Ravetti (Pd).

 

“Alcune emergenze – dichiara il presidente della Commissione Ravetti –  sollevate dalle associazioni sono condivisibili”. Le associazioni sollevano il rischio che dal prossimo gennaio migliaia di malati assistiti a domicilio smettano di ricevere l’assegno di cura a causa dell’incertezza di risorse. “Quanto mi hanno illustrato oggi – prosegue Ravetti – impone di mettere il problema in cima all’elenco delle priorità, andando a modificare la delibera con cui la giunta Cota è intervenuta in materia di cure domiciliari”.

 

Sul provvedimento oggi pesa un ricorso davanti al Tar firmato da numerose associazioni ed enti gestori dei servizi socio assistenziali. “Bisognerebbe – rimarca il presidente Ravetti – evitare il contenzioso giudiziario, riportando il tema ad un confronto dialettico nella sedi proprie, sia in Consiglio che in Giunta regionale, abbandonando le aule di tribunale dove per anni le istituzioni regionali si sono trovate contrapposte ai rappresentanti dei cittadini più deboli e delle loro famiglie.Per questo motivo mi sono impegnato ad audire i rappresentanti delle varie associazioni già nelle prossime settimane, al fine di tentare di ricostruzione un dialogo costruttivo. L’interesse di tutti – conclude – è garantire l’offerta verso i malati dei servizi dovuti loro per legge”.

 

(Foto: il Torinese)

Don Imad prega per il suo popolo

IRAQ ESODO 2Iraq esodoIl prete caldeo cattolico di 36 anni, parla al telefono con amici iracheni del Kurdistan. Nato a Dohuk,città della regione curda (diocesi di Zakho), trasformata, a causa dell’Isis, in un immenso campo profughi, è ospite di una parrocchia di Moncalieri. L’esodo dei cristiani dall’Iraq e dal Medio Oriente è al centro delle preoccupazioni della chiesa irachena. Il rischio di abbandonare del tutto il Paese è concreto e serio

 

“Se l’Isis avesse puntato direttamente sulla capitale invece di concentrarsi a nord,forse le mura di Baghdad non avrebbero retto alle torri di assedio del Califfo e chissà con quali conseguenze sull’Iraq e sugli equilibri della regione mediorientale. C’è mancato davvero poco e ora saremmo qui a raccontare un’altra storia. Posso dire che siamo stati fortunati pur nella tragedia infinita che vive il mio Paese”. E’ preoccupato ma non teme per il futuro Imad Gargees, prete caldeo cattolico di 36 anni, al telefono con amici iracheni del Kurdistan. Nato a Dohuk,città della regione curda (diocesi di Zakho),trasformata, a causa dell’Isis, in un immenso campo profughi, Imad è ospite di una parrocchia di Moncalieri. 

 

E’ lontano dalla tragedia del suo popolo ma la segue costantemente e presto tornerà nella sua terra,appena completerà gli studi di Diritto canonico per le chiese orientali a Roma. A Dohuk,un’ora e mezza di auto da Erbil,capoluogo del Kurdistan,è un brulicare di gente disperata,fuggita dagli orrori di Mosul e dai villaggi della Piana di Ninive,in cui detta legge l’esercito del conquistatore,il califfo Abu Bakr al Baghdadi. “Mosul è una città chiusa,isolata dal mondo,in cui regna il terrore,Dio solo sa quel che sta accadendo nella seconda città dell’Iraq,quasi due milioni di abitanti,molti dei quali sono fuggiti in tempo mentre tanti altri non ce l’hanno fatta e sono ora sottoposti alle dure e barbare norme imposte dal califfato”.La travolgente avanzata dell’Is,lo“Stato islamico”creato in poche settimane a cavallo tra Siria e Iraq da Al Baghdadi,ha travolto città e villaggi e da un giorno all’altro oltre 120.000 cristiani sono stati costretti a fuggire senza niente in mano,lasciando la casa e i loro beni.

 

“Un fiume umano che si è riversato sulle città di Erbil,Suleymaniye e Dohuk,gente stravolta e terrorizzata ma viva,racconta Imad, che ora ha bisogno di tutto. Sono stati accolti nelle case dei parenti,nelle chiese e nelle scuole mentre i meno fortunati hanno trovato rifugio nei giardini pubblici,sotto gli alberi o vicino al deserto”. Dalla pianura di Ninive filtra per fortuna anche qualche buona notizia. Alcuni villaggi cristiani occupati dai fondamentalisti islamici sono stati liberati dai peshmerga,i combattenti curdi,con l’appoggio dell’aviazione americana e irachena ma finora solo ad Alqosh hanno potuto rientrare alcune famiglie di cristiani siriaci.

 

L’esodo dei cristiani dall’Iraq e dal Medio Oriente è al centro delle preoccupazioni della chiesa irachena. Il rischio di abbandonare del tutto il Paese è concreto e serio. “Se lasciamo l’Iraq saremo tagliati fuori per sempre dalle nostre origini e dalla nostra storia,osserva don Imad,eravamo più di un milione prima della guerra del 2003 e ora siamo meno di 300.000.Noi cristiani rischiamo di sparire dall’Iraq,come sono spariti gli ultimi ebrei negli anni Settanta”. Come fermare l’esodo dei cristiani di fronte all’avanzata dell’integralismo islamico? Imad risponde con ottimismo: “non credo che il califfato durerà molto tempo e i territori occupati verranno liberati anche se il post califfato sarà tutto da costruire. Il “califfo” farà prima o poi la fine di Bin Laden,sarà costretto a nascondersi in qualche grotta e poi sarà scovato. La soluzione deve venire dai Paesi arabi le cui autorità dovrebbero controllare capillarmente le moschee e ciò che gli imam predicano nei luoghi di culto.

 

Non basta aderire a parole alla Coalizione internazionale anti-Isis,e i Paesi arabi,alcuni dei quali sono responsabili di averlo finanziato e armato,devono inviare contingenti militari combattendo sul campo gli estremisti islamici. E’ necessario prendere le distanze,in modo chiaro,dai terroristi e denunciare apertamente i crimini dell’Isis. Solo così si volta pagina”. E’ giovane Imad,tutta una vita davanti e il sogno di vivere un giorno in un Kurdistan iracheno indipendente:“uno Stato vero,con una vera capitale,musulmani,cristiani e yazidi insieme per ristabilire una coesistenza pacifica”.Il ritorno alla normalità diventa difficile anche nel Kurdistan dove i profughi cristiani rischiano quest’anno di non frequentare le scuole trasformate d’urgenza in centri di accoglienza e soccorso. Centinaia di scuole tra Erbil,Zakho e Ankawa ospitano chi è fuggito da Mosul e dintorni e sono tutte piene di sfollati.
          

Filippo Re

Morti da amianto all’Olivetti, nuova indagine

Olivetti_BuildingTra le persone interessate all’inizio dell’inchiesta anche i nomi eccellenti di Carlo, Franco e Rodolfo De Benedetti e Corrado Passera

 

Un fascicolo bis per le morti da amianto alla Olivetti è stato aperto dalla procura di Ivrea. Sono infatti emersi altri casi di patologie che potrebbero avere origine professionale. Tali casi si sommano ai 14 del fascicolo principale, per i quali la procura  ha notificato l’avviso di chiusura indagine a 39 persone, per omicidio e lesioni colpose.

 

Tra le persone interessate anche i nomi eccellenti di Carlo, Franco e Rodolfo De Benedetti e Corrado Passera. Carlo De Benedetti attraverso il proprio portavoce “ribadisce con forza la propria totale estraneità ai fatti contestati e attende con fiducia le prossime fasi del procedimento”.

 

I pm ipotizzano che ci siano  stati troppi ritardi nella prevenzione delle malattie professionali da parte dei responsabili dell’azienda e delle società collegate. I magistrati hanno evidenziato nelle carte dell’inchiesta che l’Olivetti creò nel 1974 una Commissione permanente sull’ambiente, ma che il rischio legato all’amianto fu rilevato soltanto anni dopo.

Juve tris con l’Atalanta

juve non c'è dueUn netto  3-0, con Tevez che ha firmato una doppietta e Morata, al suo primo gol nel campionato tricolore

 

I bianconeri vincono contro contro l’Atalanta la loro quinta partita consecutiva. Ora la Juve è a quota 15 punti, come la Roma, senza aver subito un solo gol. A Bergamo, dunque, un netto  3-0, con Tevez che ha firmato una doppietta e Morata, al suo primo gol nel campionato tricolore. Buffon ha parato un rigore a Dennis, concesso dall’arbitro per un presunto fallo di Chiellini su Molina, che però era stato simulato.

Notte bianca, Torino scopre la movida spirituale

salvario nottesinagoga codaLe varie culture e religioni si sono incontrate, grazie alla possibilità offerta a tutti di visitare, dalle 22,30 in poi, la sinagoga, il tempio valdese, la moschea di via Saluzzo e la chiesa ortodossa di santa Croce

 

E’ stata sempre movida, ma dello spirito (per una volta non in senso alcolico). Migliaia di torinesi si sono riversati ieri nelle vie e nelle piazzette di San Salvario per la Notte Bianca organizzata in occasione della rassegna Torino Spiritualità. Le varie culture e religioni si sono incontrate, grazie alla possibilità offerta a tutti di visitare, dalle 22,30 in poi, la sinagoga, il tempio valdese, la moschea di via Saluzzo e la chiesa ortodossa di santa Croce. Sparsi per tutto il quartiere, momenti musicali, di cultura e di spettacolo.

 

Nel corso della giornata hanno avuto grande successo anche gli incontri della kermesse filosofica e culturale. Tutto esaurito per Corrado Augias che ha presentato il suo ultimo libro, “Il lato oscuro del cuore” e per Valeria Parella che, con lo psichiatra Eugenio Borgna ha proposto al Carignano divagazioni scientifiche sulla fragilità dell’anima.

 

Oggi in programma la lezione di Elena Lohewenthal che, al teatro Gobetti alle 10,30 narra l’incontro di Abramo e Sara con il Signore alle querce di Mamre e l’annuncio della loro discendenza, da cui sorgerà il popolo di Israele.

 

Dalle 10 alle 14 al costo di 20 euro, per Mobilità spirituale urbana”, in piazzetta Primo Levi un itinerario alla scoperta dei luoghi religiosi cittadini. Accompagnati da guide esperte – un’antropologa e un sociologo – e accolti dai rappresentanti delle comunità religiose, i partecipanti sono introdotti alla storia dei luoghi, alle culture, alle tradizioni, ai rituali delle comunità che li animano. Dalla sinagoga ebraica alla fraternità monastica diocesana ospitata dalla parrocchia del Sacro Cuore di Maria, dalla sala di preghiera e associazione culturale islamica di via Saluzzo al tempio valdese di corso Vittorio Emanuele II, per concludere il percorso con il pranzo kosher del ristorante Alef.

 

(Foto: il Torinese)